Siracusa. Macabro rinvenimento: recuperato cadavere in mare, indagini per identificarlo
E’ stato recuperato e sarà sottoposto a ispezione cadaverica il corpo senza vita rinvenuto in mare, a mezzo miglio circa dall’imboccatura del Porto Grande di Siracusa. La Procura ha aperto un’inchiesta. Le operazioni di recupero sono state affidate agli uomini della Capitaneria di Porto di Siracusa. La macabra scoperta, nella tarda serata di ieri. Secondo i primi elementi trapelati, la salma risulterebbe in avanzato stato di decomposizione. A riportare il cadavere a terra, intorno alle 22, gli uomini della Guardia Costiera. Le indagini, condotte dalla Capitaneria e dalla Polizia, partono dall’analisi di tutte le denunce di persone scomparse. Maggiori elementi potrebbero anche emergere da un’eventuale autopsia
Siracusa. Telecamere a "difesa" della zona di spaccio, sequestrato impianto di videosorveglianza
Non erano passate inosservate quelle telecamere, verosimilmente piazzate a “guardia” della zona di spaccio. Sono state sequestrate dagli agenti della Squadra Mobile di Siracusa che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Siracusa a carico di Sebastiano Genovese, attualmente in carcere a Brucoli.
Il 4 giugno era stato arresto in flagranza insieme ad altre due persone (Federico Pugliara e Christopher Colombo).
Proprio durante quell’arresto, sono state notate le telecamere collegate ad un complesso sistema di video sorveglianza al servizio dell’appartamento di Genovese, verosimilmente utilizzato come “base logistica” per una intensa attività di spaccio.
L’intera apparecchiatura è stata post sotto sequestro. Sarebbe stata utilizzata per eludere gli eventuali controlli delle forze di polizia.
Siracusa. Nullatenente ma i Carabinieri gli sequestrano 4 appartamenti in Ortigia
I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Siracusa sequestrato questa mattina 4 appartamenti in Ortigia, riconducibili ad un soggetto ritenuto abitualmente dedito al traffico di stupefacenti. Il decreto di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione.
Colpito dal provvedimento Angelo Messina, più volte condannato in via definitiva per reati attinenti a traffici illeciti di sostanze stupefacenti ed attualmente imputato per associazione per delinquere finalizzata al compimento degli stessi reati.
Le investigazioni, condotte anche attraverso intercettazioni ed approfondimenti patrimoniali, hanno consentito di far luce sugli espedienti che sarebbero stati posti in essere dall’uomo, al fine di acquisire nel tempo un corposo patrimonio immobiliare nell’isola di Ortigia, ostacolandone la riconducibilità alla sua persona.
Il provvedimento, emesso ai sensi dell’art. 20 del Codice Antimafia, ha raccolto le risultanze investigative dei Carabinieri che hanno dimostrato come Angelo Messina – dedito negli anni 1986-1999 e 2016-2017 in modo definito “professionale” al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti – avvalendosi della collaborazione dei propri familiari, abbia acquisito 4 appartamenti nell’isola di Ortigia impiegando i proventi delle proprie attività illecite. Queste le conclusioni degli investigatori.
Le indagini, particolarmente analitiche, hanno infatti messo in luce come l’uomo ed il suo nucleo familiare in quegli anni percepissero redditi leciti talmente esigui da non poter giustificare l’acquisizione di quegli immobili.
Angelo Messina, spiegano gli investigatori, aveva intestato gli appartamenti alla moglie e ad uno dei figli, provvedendo a dare vita ad una separazione dalla conserte ritenuta fittizia, per avere modo di sostenere di non disporre di quelle abitazioni.
I Carabinieri hanno invece appurato che l’uomo convive ancora stabilmente con la moglie e che, fino ad oggi, avrebbe goduto pienamente della disponibilità degli appartamenti.
Domiciliari amari per un 39enne: minaccia la compagna e finisce in carcere
Una lite particolarmente accesa spalanca le porte del carcere di Brucoli ad un 39enne augustano. L’uomo era ai domiciliari, presso la casa della compagna. L’avrebbe però minacciata, colpendola anche in presenza della figlia di 10 anni. Sul posto sono intervenuti i poliziotti ma anche alla presenza degli agenti, l’uomo avrebbe continuato a proferire gravi minacce nei confronti della convivente. E’ stato subito allontanato presso un differente domicilio, sempre in regime di detenzione domiciliare.
I successivi accertamenti hanno però permesso di appurare gli avvenuti maltrattamenti contro la donna. Il 39enne è stato denunciato e, a seguito di apposita richiesta da parte del Commissariato, il magistrato di sorveglianza ha sospeso il beneficio della detenzione domiciliare, ripristinando il regime carcerario.
Maltrattamenti in famiglia: calci, pugni e persino candeggina. Scatta divieto di avvicinamento
Avrebbe colpito la ex convivente con calci e pugni, persino al volto. Al culmine di una lite, le avrebbe anche tirato i capelli e versatole addosso della candeggina. La donna se l’è cavata con un trauma cranico e un trauma all’occhio sinistro.
La Polizia ha avviato delle immediate indagini che si sono concluse con la notifica all’uomo di un decreto di non avvicinamento. I fatti sono avvenuti tra il 12 ed il 13 di giugno.
foto dal web
Lite finita con un accoltellamento: un arresto a Pachino, è un 40enne
Arrestato a Pachino il 40enne tunisino Mohamed H’Naien. È accusato di lesioni personali aggravate.
Poco dopo la mezzanotte, gli agenti di Polizia sono tempestivamente intervenuti nei pressi della via Ferrucci, per un accoltellamento. Hanno evitato un epilogo fatale per la vittima, un 44enne anche lui tunisino.
All’arrivo degli agenti era già stato colpito “diverse volte e con veemenza”, spiegano gli investigatori.
Le cause che hanno scatenato l’aggressione sono al vaglio degli inquirenti, ma dai primi accertamenti sembra che siano da collegare a dissapori di natura personale.
La vittima è stata subito trasportata in ospedale con una prognosi di numerosi giorni, mentre l’arrestato è stato accompagnato nella casa di Reclusione di Noto in attesa del rito direttissimo che si terrà oggi stesso alle ore 14.
Siracusa. Droga in casa, sorpreso con 5,20 grammi di cocaina: arresto per un 31enne
Il 31enne siracusano Vittorio Sessa è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Una mirata perquisizione domiciliare ha permesso di scoprire, nella sua disponibilità, 26 involucri di cocaina, del peso complessivo di 5,20 grammi circa, e vario materiale utile al confezionamento della droga.
Sequestrata anche la somma in contanti di 175 euro, ritenuta verosimile provento di pregressa attività di spaccio.
Spaccio di droga, una segnalazione tramite la app YouPol fa scattare un arresto
Anche grazie ad una segnalazione inviata tramite l’applicazione Youpol, i poliziotti di Augusta hanno arrestato il 31enne Rodolfo Umberto Grasso. E’ chiamato a rispondere di detenzione ai fini di spaccio di droga.
Segnalato sulla app della Polizia un insolito via vai di persone dalla sua abitazione. Appostamenti hanno permesso di constatare la necessità di un approfondimento. Scattata la perquisizione, alcuni giovani usciti dall’appartamento sono stati trovati in possesso di marijuana e, pertanto, segnalati alla competente Autorità Amministrativa.
Grasso, a seguito di perquisizione prima personale e poi domiciliare, è stato trovato in possesso di 120 grammi di marijuana, in parte già suddivisa in dosi pronta per la vendita, e di un bilancino di precisione e, pertanto, arrestato e rimesso in libertà per assenza di precedenti specifici.
Siracusa. Via Monte Frasca, incendio distrugge una Mercedes in sosta
Ancora un’auto in fiamme. Distrutta una Mercedes posteggiata lungo via Monte Frasca, a Siracusa.
Poco dioo le 6 di questa mattina, sono intervenuti sul posto i vigili del fuoci. Hanno spento le fiamme che hanno causato gravi danni alla vettura.
Non sono stati trovati elementi utili per individuare le cause dell’incendio. Nessun ferito.
Spaccio in Ortigia, gli 8 indagati dell'operazione Posto Fisso fanno scena muta
Per gli 8 arrestati nell’operazione Posto Fisso, scena muta davanti ai magistrati che si sono occupati dell’interrogatorio di garanzia. Si sono avvalsi, in questa fase, della facoltà di non rispondere.
Gli otto indagati, difesi dagli avvocati Junio Celesti e Giorgio D’Angelo, sono stati arrestati tre giorni fa dai Carabinieri di Siracusa, con l’accusa di avere creato e gestito una fiorente attività di spaccio alla Giudeccca, nel centro storico di Siracusa.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo si sarebbe mosso con una precisa organizzazione di ruoli e turni così da garantire la vendita di stupefacenti su piazza dalle 11 del mattino sino alle 4.
Per sei di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Si tratta di Francesco “Cesco” Mauceri, 29 anni, ritenuto dai magistrati della Procura di Siracusa a capo del gruppo; Francesco Gallitto, detto U Baffuni, 64 anni; Andrea Aliano, 38 anni; Michele Amenta, 32 anni; Salvatore Grande, 32 anni; Federico Diana, 28 anni. Per lori, udienza via streaming. Si trovano invece ai domiciliari Alessio Iacono, di 24 anni e Mirko Lo Manto, 20 anni, i quali hanno potuto partecipare di presenza all’interrogatorio di garanzia.