Siracusa. Ragazzino picchia anziano per strada: chiedeva alla madre di spostare l'auto

Colpisce con un pugno in un occhio un anziano che chiedeva che si spostasse un’auto che gli impediva di uscire da un parcheggio riservato ai disabili. Responsabile del grave gesto, un ragazzino di 14 anni, infastidito dalla richiesta rivolta alla madre. Intervento degli agenti di polizia per sedare gli animi. E’ accaduto in via Monteforte. Gli agenti evidenziano come, peraltro, di fronte ad un gesto del genere, la donna abbia comunque difeso il figlio. L’intervento in via Monteforte rientrava nell’ambito di un servizio di controlli a tappeto, con una particolare attenzione focalizzata sui quartieri ritenuti maggiormente a rischio.  Ieri, gli uomini della Squadra Mobile e del Reparto Prevenzione Crimine hanno controllato mezzi e persone nella zona della Mazzarrona, riscontrando una diffusa mancanza di rispetto delle più elementari norme che regolano il Codice della Strada.
“Nel più totale sfregio di ogni norma-raccontano le forze dell’ordine-  e mettendo a repentaglio la propria sicurezza oltre che quella di tutti gli altri automobilisti, quattro minorenni si trovavano a bordo dello stesso ciclomotore e sono stati pertanto fermati dai poliziotti che, al controllo, si sono resi conto che i giovani, oltre ad essere tutti senza casco, erano privi della patente di guida e della copertura assicurativa del mezzo e, pertanto, li hanno sanzionati.
Tale atteggiamento dà una immagine profondamente negativa della nostra città e pertanto i controlli di polizia saranno incrementati al fine di evitare tali comportamenti che evidenziano una cattiva educazione stradale.




Badanti scomparsi a Siracusa, richiesta di archiviazione. Le famiglie: "Tornate a cercare i loro corpi"

Nuova richiesta di archiviazione per il caso dei due badanti campani scomparsi a Siracusa sei anni fa. Da allora nessuna traccia di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto. Un uomo è indagato con l’ipotesi di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Si tratta del figlio dell’anziano di cui i due, di 43 e 23 anni, si occupavano dopo avere risposto ad un annuncio di lavoro. Una vicenda intricata, di cui si è in pià occasioni occupata anche la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”. I corpi dei due uomini non sono mai stati rinvenuti. I famigliari, attraverso i loro legali, chiedono che le indagini vengano riaperti, che si ricominci con le ricerche dei loro cadaveri, tornando a Tivoli, dove l’anziano viveva, e scandagliando le campagne. In realtà questo è già accaduto, all’epoca, senza esito. Una prima richiesta d’archiviazione c’era già stata. Eventualità a cui le famiglie di Sabatino e Cerreto si erano opposte, ottenendo la possibilità di proseguire. L’idea dei familiari è che i due possano essere stati assassinati perchè testimoni di maltrattamenti ai danni dell’anziano da parte del figlio. Dal loro licenziamento in poi, dei due uomini non si è più saputo nulla e non avrebbero mai lasciato Siracusa. Contestualmente l’anziano fu condotto dal figlio in una casa di riposo. Tanti aspetti restano ancora oggi poco chiari, anche se i legali delle famiglie sembrano avere una precisa idea di come i fatti possano essersi svolti. Sono convinti che i rapporti tra gli uomini e il figlio dell’anziano di cui si prendevano cura si fossero fatti particolarmente tesi, proprio per via dei presunti maltrattamenti notati. Ci sarebbero state delle liti, di cui alcuni vicini di casa si sarebbero accorti. Questo potrebbe essere stato, sempre secondo i legali dei familiari, alla base di quanto accaduto. Occorrerà adesso attendere la decisione del giudice.




Furto in abitazione con scasso: in carcere 45enne siracusano

Ordine di carcerazione per Pasqualino Cappuccio, 45 anni, con precedenti di polizia. La notifica del provvedimento, da parte dei carabinieri secondo quanto disposto dalla Corte di Appello di Catania.L’uomo è ritenuto responsabile del reato di furto in abitazione con scasso in concorso commesso a Siracusa a maggio del 2008. E’ stato condotto nel carcere di Brucoli.




Incendio in autostrada, distrutto il rimorchio di un autoarticolato. Salvo il conducente

Un autoarticolato ha preso fuoco, questo pomeriggio, in autostrada tra Rosolini e Noto. A rendersi conto che qualcosa non andava è stato lo stesso autista, che ha notato delle fiamme spuntare da una delle ruote del rimorchio. Ha fermato il mezzo in una piazzola di sosta prima dello svincolo di Noto e si è allontanato dipo aver spento la motrice.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Siracusa, Noto e Palazzolo.
Il rimorchio, contenente collettame vario, è andato completamente distrutto dall’incendio.




Siracusa. Auto contro bici in viale Epipoli: incidente con feriti

Incidente in viale Epipoli. Ancora frammentarie le notizie, secondo cui a causa dell’impatto sarebbe stato necessario l’intervento dei sanitari del 118. Ci sarebbero, infatti, dei feriti. Coinvolti due mezzi, un’auto e una bicicletta. L’impatto si sarebbe verificato a ridosso dell’incrocio con via Carlo Forlanini. L’auto, un’utilitaria Renault, sarebbe finita sullo spartitraffico, probabilmente nel tentativo di evitare di impattare contro la bici. Sul posto, la polizia municipale per i rilievi del caso.L’esatta dinamica è in fase di ricostruzione. In ospedale il ciclista, un uomo di 51 anni.

Notizia in aggiornamento




Si tuffa nei laghetti di Avola e accusa un malore. Soccorso dai carabinieri e dal 118

Doveva essere una tranquilla mattinata trascorsa all’interno della riserva di Cavagrande, ai laghetti di Avola. Ma per una comitiva catanese si è trasformata in un incubo. Nelle prime ore del pomeriggio di ieri, poco dopo un tuffo nelle acque gelide dei laghetti, uno dei giovani ha infatti accusato un malore.
I suoi amici hanno tentato di risalire il costone insieme al malcapitato che accusava forti dolori addominali e malessere diffuso. Solo uno di loro, alla fine, si è inerpicato sino a raggiungere la sovrastante area di parcheggio dove ha fermato una pattuglia dei Carabinieri di Avola, in transito in zona.
Scattato l’allarme, sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 con medico a bordo. Anche l’elicottero dei Vigili del Fuoco si è levato in volo per raggiungere la zona.
Ma la fitta vegetazione ha reso difficile l’individuazione del giovane dall’alto. Così un carabinieri ed un paramedico si sono avventurati a piedi. Raggiunto il giovane, lo hanno accompagnato nella risalita del costone con la forza delle loro braccia. Il ragazzo è stato poi trasferito in ospedale, al Di Maria di Avola.
I Carabinieri ricordano che, causa del pericolo di rotolamento massi, sono interdetti gli accessi alla zona “A” della Riserva Naturale Orientata Cavagrande del Cassibile. I cartelli sono ben visibili in tutti gli accessi.




Supermercato della droga alla Giudecca sempre aperto, smantellata organizzazione: 8 arresti

E’ scattata alle prime ore di questa mattina l’operazione dei Carabinieri denominata “Posto Fisso”. Con il supporto di un elicottero e circa 50 militari impiegati, insieme ad unità cinofile antidroga, sono stati eseguiti 8 provvedimenti cautelari (6 in carcere e 2 ai domiciliari) emessi dal gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, su richiesta del procuratore aggiunto, Fabio Scavone, insieme ai sostituti Andrea Palmieri e Carlo Enea Parodi. Gli 8 sono accusati, a vario titolo, di concorso in detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Le indagini sono stati avviate nel mese di ottobre. Numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento hanno permesso di ricostruire e quindi disarticolare l’attività del gruppo criminale dedito ad una fiorente attività di spaccio di droga alla Giudecca, nel centro storico di Siracusa. Elementi utili alle indagini sono arrivati anche dalle videocamere appositamente piazzate e da intercettazioni telefoniche.
L’indagine si è incentrata tra via Alagona e vicolo dell’Ulivo, dove era stata realizzata una vera e propria “piazza di spaccio”, nella quale avevano trovato impiego a tempo pieno (da cui il nome dell’indagine “Posto Fisso”) gli 8 siracusani ora agli arresti.
Nel corso di una intercettazione tra due di loro, emerge la richiesta di sostituzione per un turno di spaccio, in modo da permettere all’altro di svolgere alcune commissione. Qui emerge l’organizzazione con orari prefissati per un’attività di spaccio, marjiuana e cocaina in particolare, sempre attiva.
Le numerose cessioni di droga immortalate dalle telecamere hanno fornito il dettaglio di una quotidiana e frenetica attività dei soggetti coinvolti, da cui è stato possibile individuare e isolare singoli episodi estremamente significativi che hanno portato agli arresti di oggi.
I vari pusher sotto indagine avrebbero organizzato il loro traffico illecito secondo i canoni caratterizzanti di una vera e propria attività lavorativa. La piazza di spaccio, secondo quanto emerso nell’indagine, apriva i battenti verso le 11.00 del mattino e rimaneva operativa sino alle 4.00 del giorno successivo, sette giorni su sette. I giovani pusher, che si avvalevano anche di “pali”, per rilevare la presenza di appartenenti alle Forze dell’Ordine, seguivano turni ben definiti, dandosi il cambio sul posto, dopo aver celato le confezioni di stupefacente da spacciare nel corso del loro “turno di servizio” in anfratti dei muri delle abitazioni degli angusti vicoli della Giudecca, sopra gli stipiti delle porte delle case abbandonate di Ortigia, nonché all’interno di uno scooter parcheggiato, disponendo di dosi di vario peso, in relazione alle richieste degli acquirenti.
In alcuni casi è stato accertato che la cessione di stupefacenti avveniva all’interno di private abitazioni, previo “squillo” telefonico a cui seguiva la consegna delle dosi, anche lanciate dalla finestra all’acquirente.
Da ottobre 2018 a maggio 2019, sono state documentate ben 2.642 cessioni di stupefacente. I soggetti che si approvvigionavano di stupefacenti dal sodalizio erano di varia estrazione sociale e provenienza e, fra di loro, figurano anche alcuni minorenni.
Nel corso dell’indagine, i carabinieri della Stazione di Siracusa-Ortigia hanno eseguito riscontri a carico di numerosi clienti della piazza di spaccio di via Alagona, molti dei quali turisti in visita nella città di Siracusa, tutti segnalati alla Prefettura di residenza quali assuntori. Sono stati sequestrati complessivamente 170,92 grammi di hashish, 2,18 grammi di marijuana e 17 grammi di cocaina. Durante la perquisizione di alcuni “bassi” di Ortigia, nel corso delle indagini, i militari hanno rinvenuto anche copioso materiale idoneo al confezionamento delle dosi, nonché un foglio su cui erano riepilogate come in un memorandum alcune azioni da effettuare per il buon andamento della gestione degli affari illeciti.
Sebbene le indagini si siano concluse a maggio, i Carabinieri hanno continuato a censire movimenti del gruppo fino agli ultimi mesi del 2019. Nel corso delle perquisizioni odierne, sono stati rinvenute 9 dosi di cocaina del peso di 9 grammi.




VIDEO. Spaccio di droga, operazione "Posto Fisso": i nomi e le foto degli arrestati

Avevano fatto della Giudecca, in Ortigia, il loro posto di “lavoro”. Con una rigida organizzazione in turni e consegne, avevano messo su un fiorente traffico di droga, “aperto” dalla 11 del mattino fino a tarda serata. Le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Siracusa hanno permesso di smantellare l’attività del gruppo.
Con l’operazione Posto Fisso, questa mattina, eseguite 8 ordinanza di custodia cautelare, sei in carcere e 2 ai domiciliari. Sono stati condotti in carcere, a Noto e Catania: Francesco “Cesco” Mauceri, 29 anni, ritenuto il vero e proprio deus ex machina del gruppo; Francesco Gallitto (detto Franco “U Baffuni”), di 64 anni; Andrea Aliano, 38 anni; Michele Amenta, 32 anni; Salvatore Grande, anche lui 32enne; Federico Diana, 28 anni.
Misura dei domiciliari per Alessio Iacono, 24 anni, e Mirko Lo Manto, 20 anni.




Carabiniere arrestato per l'omicidio Lucifora: era in servizio a Buccheri

Era stato trasferito poco più di sei mesi fa alla Stazione Carabinieri di Buccheri. Ma dopo un mese circa era arrivata la sospensione dal servizio. Questa mattina il 39enne Davide Corallo è stato arrestato con l’accusa di omicidio.
Il carabiniere originario di Giarratana, era tra i sospettati per la morte del cuoco ragusano, Peppe Lucifora. Il corpo privo di vita era stato trovato all’interno della sua abitazione di Largo XI febbraio, lo scorso 10 novembre.
A Buccheri il carabiniere 39enne è rimasto in servizio per un mese circa. Dal giorno seguente all’interrogatorio e all’avviso di garanzia (era febbraio) è stato dichiarato temporaneamente non idoneo al servizio militare incondizionato.
Secondo gli investigatori, motivi passionali sarebbero alla base del delitto, alla luce di quelli che sarebbero stati i rapporti tra la vittima e il 39enne arrestato questa mattina.




Siracusa. Ritrovato il gommone rubato ad uno yacht: nascosto al Ciane

Un gommone da 100.000 euro è stato recuperato da Polizia e Guardia di Finanza di Siracusa. Era stato rubato nei giorni scorsi, da una imbarcazione ormeggiata nel porto di Siracusa di cui era il tender.
Nonostante fosse legato con una catena metallica ed assicurato ad un lucchetto, è stato rubato con tutto il motore da 200 cavalli.
Le ricerche scattate subito dopo la denuncia, hanno prodotto i loro frutti. Ieri mattina hanmo trovato il tender nei pressi della foce del fiume Ciane, celato tra gli arbusti fluviali.
Il gommone, ancora in perfette condizioni, è stato recuperato e riconsegnato al comandante dell’imbarcazione britannica che ha ringraziato i poliziotti ed i militari
della Guardia di Finanza con una lettera con cui si è congratulato per l’operazione.