Pachino. Rapina in un bar: 28enne ai domiciliari

Arresti domiciliari per Alessandro Vizzini, 28 anni, accusato di rapina.
La vicenda è relativa all’episodio accaduto a Pachino la sera dell’11 febbraio 2020 quando Vizzini e Maicol Zisa, già arrestato, hanno rapinato il titolare di un bar, evento integralmente ripreso dalle telecamere di quell’esercizio commerciale.
Proprio grazie alle immagini, gli Agenti del Commissariato sono riusciti a ricostruire i fatti accaduti durante la rapina.
I due si sono fatti consegnare denaro e biglietti del “Gratta e Vinci” per un totale di oltre 300 euro dopo una lunga permanenza all’interno del locale, durante la quale entrambi si sono resi protagonisti di minacce e violenze contro il gestore del bar.
Una prima richiesta di misura cautelare proposta dal titolare delle indagini Sost. Proc. Dr. Andrea Palmieri era stata accolta dal GIP del Tribunale di Siracusa che aveva disposto la custodia in carcere per Zisa e gli arresti domiciliari per Vizzini.
Il GIP aveva riconosciuto, nei fatti rilevati dagli inquirenti, i gravi indizi di colpevolezza a carico anche di Vizzini, la cui condotta aveva fatto da supporto all’operato di Zisa, materialmente responsabile delle percosse inferte alla vittima. Vizzini in un primo momento, dopo essere stato arrestato fu scarcerato ma, ulteriori elementi acquisiti successivamente, hanno determinato l’odierna l’applicazione della misura.




Siracusa. Droga a Cavadonna, arrestato avvocato: hashish e telefonini nel Reparto Alta Sicurezza

Droga e telefonini introdotti nel carcere di Cavadonna attraverso un avvocato. Arrestato e posto ai domiciliari il legale del Foro Siracusano, Sebastiano Troia, mentre la compagna di un detenuto è stata sottoposta all’obbligo di soggiorno. Un quadro “ben definito” quello ricostruito dai  finanzieri del Comando provinciale di Siracusa e dalla Polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Centrale, che hanno eseguito le due misure cautelari personali, disposte dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica.
L’avvocato e la donna, in concorso tra loro, avrebbero consentito a un detenuto, ristretto presso il Reparto Alta Sicurezza del carcere “Cavadonna”, di approvvigionarsi, a più riprese, di sostanza stupefacente (hashish), poi distribuita ad altri detenuti. Un sistema collaudato. All’avvocato, 67 anni, di Avola, sono stati concessi i domiciliari. La compagna del detenuto, trentenne, deve invece attenersi alla misura cautelare dell’obbligo di soggiorno.
Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Siracusa e dal Nucleo Investigativo Regionale Polizia Penitenziaria di Palermo, coordinato dal Nucleo Investigativo Centrale Polizia Penitenziaria di Roma e sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno portato alla luce un generale contesto illecito, nell’ambito del quale sarebbero state accertate reiterate consegne di sostanze stupefacenti al detenuto. Nel corso dei colloqui intercorsi in carcere, il legale avrebbe consegnato per sua mano diversi quantitativi di sostanza stupefacente, che veniva poi “condivisa” con altri detenuti del Reparto Alta Sicurezza del carcere. Questa l’accusa.
Le attività di polizia giudiziaria hanno svelato anche i dettagli dell’approvvigionamento clandestino di droga. I congiunti del detenuto si sarebbero occupate di procurare il “fumo”, poi nascosto in vasetti di crema cosmetica consegnati al legale che, infine, lo avrebbe consegnato al proprio assistito in carcere.
Dalle indagini è emerso poi che il detenuto, pur ristretto in carcere, avrebbe inoltre illegalmente avuto in uso telefoni cellulari attraverso i quali periodicamente avrebbe comunicato ai propri congiunti gli ordinativi di stupefacente che gli occorrevano. Le attività di intercettazione delle utenze telefoniche in uso a queste persone, coniugate a ulteriori riscontri investigativi acquisiti sul campo, avrebbero consentito di ricostruire, nel periodo intercorrente tra la fine di novembre dello scorso anno e i primi giorni di febbraio  di quest’anno sei distinte consegne  eseguite dall’avvocato “in atteggiamento di complicità con tutti i soggetti coinvolti, con i quali avrebbe invece dovuto intrattenere rapporti esclusivamente professionali”.
Durante il periodo d’indagine, a carico del detenuto sono stati eseguiti all’interno dell’istituto penitenziario due sequestri di stupefacenti: un primo sequestro, nel mese di dicembre, nel corso di un’attività di controllo d’istituto a carattere generale; un secondo sequestro, a febbraio, a seguito di una perquisizione personale operata nei suoi confronti al termine di un colloquio con il difensore. Quest’ultima operazione era stata opportunamente finalizzata a riscontrare gli elementi probatori via via emergenti .
Altre attività sono state condotte con l’ausilio di unità cinofile. Altre sono in corso in città e in tutte le camere di pernottamento del Reparto “Alta Sicurezza” della Casa circondariale, nell’ottica di requisire le eventuali sostanze stupefacenti ancora eventualmente detenute e soprattutto di sequestrare i cellulari illecitamente introdotti.
Alla luce del grave “sistema” scoperto all’interno del carcere di “Cavadonna”, è in corso il trasferimento presso altri istituti penitenziari di cinque soggetti detenuti presso il Reparto Alta Sicurezza.
Oltre all’avvocato arrestato e alla donna sottoposta all’obbligo di dimora, sono altresì indagati nell’ambito dell’illecito contesto altri 6 soggetti che si sono adoperati per l’approvvigionamento della droga. Con questi ultimi taluni carcerati avrebbero intrattenuto di nascosto conversazioni telefoniche attraverso i cellulari illecitamente introdotti nella struttura penitenziaria e nella loro costante disponibilità.
Agli indagati, a vario titolo ed in concorso, vengono contestati i reati di illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/1990 – Testo Unico sugli stupefacenti.




Con 2,4kg di marijuana in auto: avrebbe fruttato oltre 20.000 euro. Domiciliari per un 55enne

Il 55enne avolese Salvatore Piccione è stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di trasporto e detenzione di sostanza stupefacente e di materiale utilizzato per il confezionamento.
Gli investigatori della Squadra Mobile, nel corso dei controlli effettuati a Siracusa, hanno notato un’autovettura con a bordo un uomo che si è incontrato, con fare sospetto, con una seconda auto. Una sorta di appuntamento. Infatti, il conducente del secondo veicolo scendeva dal proprio mezzo e si sedeva nella prima autovettura.
Subito intervenuti, i poliziotti hanno operato una perquisizione che ha consentito di rinvenire e sequestrare 2,4 chilogrammi di marijuana.
Un quantitativo di sostanza stupefacente definito cospicuo dagli investigatori ed idoneo a confezionare oltre 3.000 dosi di droga. Se venduta, avrebbe fruttato qualcosa come 20.000 euro.
L’uomo è stato posto ai domiciliari.

foto archivio




Furto aggravato di ciclomotori e ricettazione, custodia cautelare per due ventenni

Al termine di una intensa attività investigativa, eseguita ad Augusta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Siracusa. Destinatari due giovanissimi: il 24enne Damiano Giuffrida e il 21enne Salvatore Barravecchia. Sono accusati di furto aggravato di ciclomotori e di ricettazione.
A Barravecchia è stata notificata l’ordinanza presso il carcere di Piazza Lanza di Catania, mentre Giuffrida, ai domiciliari per altri reati, è stato condotto in carcere.




Danneggiavano telecamere di videosorveglianza, denunciati in due: hanno 19 e 21 anni

Stavano danneggiando le telecamere di videosorveglianza di alcune abitazioni, dopo avere già “spento” le luci dell’illuminazione pubblica. Ad interrompere le loro “operazioni” sono stati i poliziotti di Noto che hanno denunciato due giovani, rispettivamente di 19 e 21 anni, già conosciuti alle forze di polizia, per il reato di danneggiamento aggravato.
Alle 02.40 dello scorso 10 aprile, li hanno sorpresi all’opera in via Pitagora. Sono stati sanzionati anche per aver violato le disposizioni sul contenimento sanitario.




Pesca di frodo di ricci di mare, interviene la Guardia Costiera a Brucoli

Dopo un appostamento a Brucoli, la Guardia Costiera ha bloccato alcuni uomini intenti in una battuta di pesca di frodo di ricci di mare. Una grossa sacca, contenente circa 400 ricci, è stata sottoposta a sequestro, ed i preziosi echinodermi, ancora vivi, sono stati rigettati in mare.
I fermati hanno velocemente raggiunto la propria auto, dileguandosi. Seguiranno accertamenti per identificarli e sanzionare i vari comportamenti illeciti.
La Capitaneria di Porto ricorda che “permane il divieto assoluto di cattura di ricci di mare nei mesi di maggio e giugno. La violazione è punita con una sanzione che va da 1.000 a 6.000 euro”.




Siracusa. Furto in casa vacanze di Ortigia: i carabinieri sorprendono due topi d'appartamenti

Arrestati in flagranza di reato per furto aggravato in abitazione e ricettazione due giovani siracusani. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Stazione di Ortigia, Jonathan Tribastone, 28 anni, disoccupato e pregiudicato, ed una giovane incensurata, dopo aver forzato la porta di ingresso di una casa vacanze situata nella zona di Ortigia, si sono introdotti nell’edificio al fine di svaligiarlo, iniziando a mettere in grosse buste tutta la refurtiva. I due erano convinti di avere tutto il tempo per selezionare accuratamente la merce di loro gradimento, pensando che la casa vacanze fosse attualmente non occupata a causa della pandemia da Coronavirus in corso.
A sorprenderli, i carabinieri, impegnati in controlli del territorio. Transitando nei pressi dell’appartamento, hanno notato la porta d’ingresso era socchiusa e, insospettiti sono entrati nell’alloggio cogliendo i due topi d’appartamento con “le mani nel sacco”. A nulla è valso il tentativo di fuga attraverso il tetto. Sono stati infatti  bloccati e accompagnati in caserma. L’uomo aveva addosso anche il portafogli di un uomo siracusano, probabilmente trafugato. E’ stato, quindi, denunciato anche per ricettazione. Entrambi sono stati arrestati e posti ai domiciliari.




Cocaina e marijuana in casa, ai domiciliari un 29enne di Floridia

Arresto in flagranza a Floridia per Daniele Marletta. In casa del 29enne, i Carabinieri hanno rinvenuto 16 dosi di cocaina del peso complessivo di circa 4 grammi, un involucro contenente 7 grammi circa di marijuana, la somma in contanti di 1.060 euro, verosimile provento dello spaccio, ed un bilancino di precisione con vario materiale per il confezionamento delle dosi.
E’ stato posto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa.




A pochi giorni dalla riapertura, chiuso un esercizio commerciale: non era autorizzato

A pochi giorni dal possibile via libera alla riapertura dei negozi, c’è chi non ha saputo aspettare. E così i Carabinieri hanno dovuto sospendere l’attività di un emporio di vendita di generi non alimentari poiché non autorizzato. In base alle disposizioni governative vigenti, infatti, è stato verificato che l’attività svolta dall’esercizio commerciale non era ricompresa tra i codici Atec autorizzati all’apertura.
Pertanto, oltre alle sanzioni elevate, i Carabinieri hanno avanzato proposta di sospensione dell’attività commerciale, che decorrerà dalla data in cui la tipologia commerciale cui appartiene sarà autorizzata effettivamente alla riapertura.




Siracusa. Ventidue nasse nelle acque del Plemmirio: sequestro della Guardia Costiera

Nessuna etichetta identificativa in grado di far risalire al proprietario. Gli uomini della Guardia Costiera hanno rinvenuto e posto sotto sequestro, ieri mattina, 22 nasse, posizionate nella zona B della Riserva Marina Protetta del Plemmirio, nelle acque antistanti Capo Meli.
Il personale della Motovedetta CP 537 ha salpato le nasse a bordo dell’unità, per trasportarle successivamente presso gli Uffici della Capitaneria di Porto al fine di svolgere ulteriori verifiche e per i successivi adempimenti di legge.
La rimozione degli attrezzi da pesca, oltre ad assicurare l’osservanza delle norme in materia di attività di pesca, ha consentito di garantire la tutela dell’ambiente e la sicurezza della navigazione, scongiurando il deterioramento dell’ecosistema marino all’interno dell’Area Marina Protetta ed evitando pericoli per i naviganti a causa di segnalamenti da pesca non regolari.
L’attività effettuata si inquadra in una più ampia serie di controlli ambientali e sulla filiera ittica.