Bracciante agricolo saltuario ma con patrimonio da mezzo milione: sequestro della Gdf

Beni per oltre 550mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza ad un nomade dei “Caminanti” di Noto. Nel dettaglio si tratta di 1 terreno, 5 polizze, 3 automezzi e 4 rapporti bancari risultati nella disponibilità di un uomo che, pur essendo senza fissa occupazione, nell’arco di qualche anno sarebbe riuscito ad accumulare un simile patrimonio, occultato al fisco e verosimilmente frutto di numerose attività delittuose.
Le indagini sono state dirette e coordinate dalla Procura di Siracusa che, dopo aver vagliato la pericolosità sociale del soggetto e la sproporzione reddituale dei beni posseduti, ha richiesto l’applicazione della misura patrimoniale prevista dal Codice Antimafia al Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione.
L’uomo ha diversi precedenti tra cui spicca la nota “truffa dello specchietto” in diverse parti d’Italia (Imperia, Piacenza, Ferrara, Pescara, Messina, Catania, Palermo, Caltanissetta, Agrigento e Siracusa). La Guardia di Finanza ha dimostrato come i redditi percepiti come saltuario bracciante agricolo, non sarebbero stati sufficienti al sostentamento minimo del nucleo familiare, né tantomeno a giustificare gli acquisti e gli investimenti effettuati dall’interessato negli anni.

Si è così potuto ritenere con certezza che i beni sequestrati potessero esser stati nel tempo acquisiti con i proventi delle numerose attività illecite poste in essere in tutta Italia e per le quali si è visto recapitare provvedimenti di divieto di ritorno negli stessi Comuni dove ha commesso tali delitti.




Siracusa. Incidente al Plemmirio, furgone finisce su di un fianco

Incidente stradale al Plemmirio, poco dopo le 14. Coinvolte un’auto ed un furgone. Quest’ultimo è finito ribaltato su di un fianco, sulla sede stradale. In fase di ricostruzione la dinamica.
Sul posto i Vigili del Fuoco ed una ambulanza. Ci sarebbero dei feriti, trasportati nei minuti scorsi al pronto soccorso per gli accertamenti del caso.
Notizia in aggiornamento.




Siracusa. Fuoco in via Paternò, due auto in fiamme: indaga la polizia

Due auto in fiamme in via Paternò. L’incendio è divampato ieri sera. A fuoco una Ford Fiesta e una Toyota Corolla Verso. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco. I rilievi condotti subito dopo le operazioni di spegnimento non hanno consentito di risalire con certezza all’origine del rogo. La polizia ha avviato le indagini del caso.




Invalidi ma solo per la pensione: bufera su 17 medici di Asp ed Inps, 73 gli indagati

Due persone, compreso un neurologo dell’Asp, ai domiciliari, due obblighi di dimora, sette divieti di esercitare la professione di medico, anche per due dell’Inps, 73 indagati, compresi 12 medici dell’Asp e 5 dell’Inps, e beni sequestrati per 600mila euro. E’ il bilancio dell’inchiesta “Povero Ippocrate” contro falsi invalidi della Procura di Siracusa. Per l’accusa i medici redigevano falsi certificati per pensioni di invalidità e per l”accompagnamento.
L’indagine, coordinata dal procuratore Sabrina Gambino e dai sostituti Tommaso Pagano e Salvatore Grillo, si basa su intercettazioni telefoniche e ambientali. Dagli accertamenti è emerso che medici dell’Azienda provinciale sanitaria (Asp) e dell’Inps di Siracusa, a vario titolo addetti all’accertamento delle invalidità, per la maggior parte in cambio di soldi avrebbero attestato falsamente di avere eseguito esami diagnostici (in realtà mai eseguiti) e la sussistenza di patologie pur in assenza se non addirittura in contrasto con esami oggettivi.
Alcuni di loro avrebbero anche esercitato il giudizio medico nell’ambito di un organismo collegiale di cui in realtà risultavano assenti tutti gli altri componenti. La Procura aveva chiesto l’arresto per alcuni degli indagati, ma il gip Carmen Scapellato ha disposto i domiciliari solo per il neurologo dell’Asp Santo Cultrera e per la gestrice di un patronato, Rosaria Mangiafico. Conseguentemente, il Gip di Siracusa ha disposto tali misure.
L’obbligo di dimora è stato disposto per il medico Paolo Valvo, mentre la misura cautelare del divieto temporaneo di svolgere la professione medica è stato disposto nei confronti dei medici Remo Ternullo, infettivologo; Salvatore Alfano, diabetologo; Gaspare Pistritto, medico legale; e dei medici dell’Inps Giuseppe Fazio e Rosario Terranova. Il Gip ha anche disposto sequestri per equivalente nei confronti di tutti gli indagati e dei medici per complessivi 600mila euro.




Operazione Povero Ippocrate, medici compiacenti per false invalidità: ecco i nomi

Il gip di Siracusa ha disposto gli arresti domiciliari per il neurologo dell’Asp, Santo Cultrera, e per Rosaria Mangiafico, gestore di un patronato. L’obbligo di dimora è stato disposto per il medico Paolo Valvo, mentre la misura cautelare del divieto temporaneo di svolgere la professione medica è stato disposto nei confronti dei medici Remo Ternullo, infettivologo; Salvatore Alfano, diabetologo; Gaspare Pistritto, medico legale; Giuseppe Fazio, medico INPS e Rosario Terranova, medico INPS .
Il gip ha anche disposto sequestri per equivalente nei confronti di tutti gli indagati e dei medici Paolo Valvo, Remo Ternullo, Santo Cultrera, Salvatore Alfano, Michele Liistro, Gaspare Pistritto, Antonino Zito, Rosario Terranova, Giuseppe Fazio, Augusto Trigila, Santo Moncata, Giuseppe Partexano, Vittoria Sesta, Biagio Saitta, Clara Morreale nonché dell’infermiera Vera Bondì.
Lo stesso gip, pur non riconoscendo l’originariamente prospettata sussistenza della configurazione associativa, ha accertato che la redazione seriale di falsi certificati e la corruzione dei medici era preordinata al riconoscimento dello stato di invalidità del privato e alla corresponsione, in suo favore, della pensione, e quindi in definitiva era preordinato alla truffa ai danni dello Stato.




Falsi invalidi a Siracusa: come funzionava il "sistema", tra finte badanti e sedativi

Sistematicamente producevano false certificazioni mediche per l’erogazione indebita di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento. Le indagini della Procura di Siracusa hanno documentato un numero impressionante di episodi, a partire dal 2016. I medici indagati sono diciassette, di cui 12 Asp e 5 Inps, oltre al presidente della Commissione medica Inps.
Il “sistema”, che si serviva dell’appoggio di alcuni patronati, prevedeva che il falso invalido venisse istruito circa il comportamento da tenere durante la visita di accertamento dei requisiti presso la commissione dell’Inps. Il “candidato” alla pensione di invalidità veniva istruito sulle modalità per simulare determinati sintomi e veniva fornito di falsi referti. Per rendere più credibile la messinscena, alcuni pazienti sarebbero stati sedati per apparire malati. E ci sono addirittura casi di finti parenti e false badanti che li accompagnano alla visita. Servivano a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
L’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Siracusa si avvale anche della documentazione videoripresa dei passaggi di denaro in favore di medici corrotti.
Il bilancio dell’operazione è di 73 indagati, due custodie cautelari, due obblighi di dimora, sette divieti di esercitare la professione di medico per un anno, una sospensione dal pubblico impiego e sedici sequestri per un ammontare complessivo di circa 600 mila euro.




Molesta bambina in ascensore, arrestato a Roma un 70enne di origine siracusana

E’ originario di Siracusa il 70enne accusato di aver molestato una bimba in ascensore a Roma. Il suo fermo è stato convalidato dai magistrati laziali che contestano la violenza sessuale aggravata dall’età della vittima. A raccontare la vicenda è il Corriere della Sera.
La piccola, 11 anni, era uscita da scuola e stava tornando a casa, come ogni giorno. Ad aspettarla sul pianerottolo il padre, ad attenderla nell’atrio del palazzo un anziano signore di 70 anni, Francesco P. originario di Siracusa ma da anni residente a Roma. Non si sa chi gli abbia aperto il portone e come abbia fatto ad entrare.
Si sa, però, che è riuscito ad entrare nell’ascensore con la piccola e a palpeggiarla fino a che le sue urla disperate non hanno richiamato l’attenzione del padre, che era proprio lì, poco distante. Urla, pianti.
Il padre della piccola è riuscito a bloccare il molestatore dopo una breve fuga, e a farlo arrestare. I fatti sono accaduti lo scorso venerdì a San Basilio. Ieri la convalida della misura cautelare a carico dell’anziano.




Siracusa. Vendita illegale di ricci di mare: sequestro e sanzione di 4 mila euro a due sub

L’intervento tempestivo del personale della Guardia Costiera di Siracusa, coadiuvato dai Carabinieri della Stazione di Ortigia, ha impedito che venisse portata a termine un’attività di pesca illegale di ricci di mare da parte di due pescatori subacquei dotati di autorespiratore.A seguito di una telefonata al Numero Unico di Emergenza (N.U.E.) pervenuta la mattina di martedì 4 febbraio u.s. alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Siracusa, veniva segnalata la presenza di una barchetta in vetroresina in prossimità della spiaggetta denominata “Cala Rossa”, in zona Lungomare di Levante dell’isola di Ortigia, con la presenza di due pescatori subacquei intenti ad effettuare pesca di ricci di mare.
Nella località segnalata veniva prontamente inviato personale militare dipendente, sia via terra che attraverso l’intervento della motovedetta M/V CP 537, la quale nel giro di poco tempo intercettava l’unità segnalata e provvedeva ad identificare i due occupanti a bordo.
I due diportisti, persone già note ai militari per la reiterazione di violazioni amministrative in materia di pesca di frodo di ricci di mare, non presentavano a bordo alcuna attrezzatura né prodotto ittico. Per tale motivo, ultimati i controlli di rito, i due soggetti venivano rilasciati, mentre il personale militare operante, intuendo che il prodotto ittico e le attrezzature fossero state lasciate sul fondale, rimaneva in zona per monitorare gli spostamenti degli stessi.
Dopo poco tempo, difatti, la Motovedetta individuava poco più a Nord, precisamente presso la scogliera del “Forte Vigliena”, due sub che uscivano frettolosamente dall’acqua cercando di portarsi lungo la strada principale, Via Nizza. A bordo della radiomobile della Guardia Costiera, il personale militare raggiungeva i due soggetti, che risultavano essere i diportisti precedentemente identificati, i quali venivano trovati in possesso di due grosse sacche di ricci di mare e di un autorespiratore. I pescatori subacquei, consci che sarebbero stati elevati nei loro confronti dei processi verbali di illecito amministrativo e di sequestro del prodotto ittico pescato, cominciavano a mostrare segni di nervosismo e resistenza.
Nel frattempo interveniva prontamente una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ortigia, allertata dalla Sala Operativa della Guardia Costiera. Uno dei due pescatori a quel punto gettava in mare le due sacche contenenti un grosso quantitativo di ricci di mare. Soltanto grazie all’intervento della motovedetta della Guardia costiera, a bordo della quale era imbarcato un sub, si riusciva a recuperare le due sacche, che risultavano contenere circa 800 ricci di mare ancora vivi.
I due contravventori venivano sanzionati ai sensi della normativa vigente per pesca di ricci di mare oltre il limite consentito dalla legge e con l’ausilio di autorespiratore, per un totale di quattromila euro. Il prodotto ittico sequestrato, ritrovato ancora vivo, veniva rigettato in mare e l’autorespiratore custodito presso gli Uffici della Capitaneria di Porto.




Siracusa. Polizia e Asp nei ristoranti di Ortigia: sanzioni per ragioni igieniche e amministrative

Controlli nei ristoranti del centro storico. Sono tornati in azione, in Ortigia, gli uomini della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale con il personale dell’Asp di Siracusa. Effettuati controlli amministrativi in alcuni esercizi. In due di questi riscontrate delle irregolarità amministrative e igienico sanitarie che hanno provocato l’emissione di alcune prescrizioni che se non ottemperate saranno seguite dal provvedimento di chiusura delle attività.




Siracusa. Nell'androne con droga e mazza da baseball: un arresto in via Italia 103

Ancora un colpo inferto dalla Polizia al fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Squadra Mobile, insieme alle unità cinofile della Polizia di Stato di Catania, sono intervenuti in via
Italia 103 per un nuovo giro di controlli.
Hanno così sorpreso e tratto in arresto, all’interno dell’androne di un palazzo, il 37enne Stefano Fazio. Lo hanno sorpreso intento a cedere dosi di stupefacente. A seguito di perquisizione personale, rinvenute e sequestrate 124 dosi di cocaina, 18 dosi di marijuana, un rilevatore elettrico per il controllo delle banconote, una mazza
da baseball in legno e 830 euro in contanti.
Concluse le operazioni di polizia giudiziaria, Fazio Stefano è stato condotto in carcere.