'Ndrangheta e Massoneria, ai domiciliari la siracusana Lo Iacono: cade l'aggravante mafiosa

Sono stati concessi i domiciliari alla commercialista siracusana Elisabetta Lo Iacono, 49 anni. Il tribunale del Riesame di Catanzaro ha annullato l’aggravante mafiosa. La professionista era accusata di trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio aggravati per i reati connessi ad attività mafiose. Questa aggravante è stata cancellata. Restano in piedi le accuse di riciclaggio ed elusione di una misura di prevenzione in favore di un indagato.
La Lo Iacono venne arrestata nel dicembre scorso, nell’ambito della maxi operazione su presunti intrecci tra ‘ndrangheta, massoneria e politica della Procura distrettuale di Catanzaro. Venne condotta nel carcere di piazza Lanza, a Catania. Ora il Riesame ha disposto per lei i domiciliari.




Floridia. Hashish e cocaina nascoste in casa, ai domiciliari un 32enne

Nella serata di ieri, i Carabinieri di Floridia hanno arrestato in flagranza di reato il 32enne Vincenzo Bramante. Dopo una mirata perquisizione nella sua abitazione, sono stati rinvenuti all’interno dello studio un involucro di plastica contenente hashish per un peso complessivo di 45 grammi, 16 dosi già confezionate di cocaina per un peso complessivo di 5 grammi, vario materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente e 400 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.
Lo stupefacente sequestrato sarebbe stato destinato probabilmente allo spaccio nella città di Siracusa ed avrebbe consentito di guadagnare una cospicua somma di denaro.
L’uomo è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione.




L'eroina della casa accanto: salva un'anziana sfidando le fiamme del rogo mortale

Ha sfidato le fiamme nel disperato tentativo di soccorrere la coppia di anziani che viveva nell’appartamento di via Adigrat, a Lentini, divorato ieri da un incendio che è costato la vita al 91enne Alfio Brancato.
Una vicina di casa, non appena si è accorta dell’incendio, si è precipitata in quell’abitazione ed è riuscita a salvare la vita all’anziana moglie dell’uomo, una 90enne. L’ha aiutata a guadagnare l’uscita ed avrebbe voluto fare altrettanto anche con il marito. Ma il soffitto dell’abitazione è crollato, non dando scampo ad Alfio Brancato, sorpreso dal cedimento mentre le fiamme avanzavano senza tregua.
E’ quanto emerge da una delle testimonianze raccolte dal commissariato di polizia di Lentini che sta indagando sul tragico rogo di ieri sera. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta e ciò che rimane dell’appartamento è stato posto sotto sequestro. L’appartamento della vittima è stato dichiarato inagibile dal Comune di Lentini, accertamenti in corso sulle condizioni statiche della palazzina che, nel complesso, apparirebbero “buone”.
Ad originare le fiamme, secondo alcune fonti, sarebbe stata una fuga di gas dalla stufa che si trovava nel soggiorno.




Drammatico incendio, anziano muore tra le fiamme: probabile corto circuito elettrico

Un violento incendio è scoppiato in un appartamento di via Adigrat, a Lentini. Sono stati i residenti della zona, preoccupati, a dare l’allarme attorno alle 18. In pochi minuti sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco e diverse pattuglie di Polizia e Carabinieri mentre una piccola folla di curiosi si è radunata nelle vie limitrofe.
Le fiamme hanno avvolto l’abitazione e non hanno lasciato scampo all’anziano 91enne che vi risiedeva. Secondo le prime informazioni, l’uomo si trovava da solo e non sarebbe riuscito a trovare scampo. Una volta all’interno, i Vigili del Fuoco hanno rinvenuto il corpo carbonizzato dell’uomo.
A causare il drammatico rogo sarebbe stato un corto circuito probabilmente causato da una stufa elettrica.




Ruba gli abiti della vicina dallo stendino, denunciata una 58enne a Noto

La vicenda è singolare ed avviene a Noto. Una donna di 58 anni è stata denunciata per furto aggravato di cose esposte alla pubblica fede. In sostanza, avrebbe rubato biancheria stesa dalla vicina.
L’indagine, seria, è stata condotta dal commissariato di Noto e grazie alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, si è capito cosa stava succedendo.
In particolare, la donna avrebbe sottratto alla vicina di casa degli indumenti, per un valore complessivo pari a circa 500 euro. Erano stati posti sullo stendino.




Siracusa. La morte di Licia Gioia, parlano i suoi genitori: "nostra figlia è stata uccisa"

Erasmo e Donata sono i genitori di Licia Gioia, il maresciallo dei Carabinieri che venne trovata senza vita nella sua abitazione di contrada Isola nel febbraio del 2017. Una vicenda di cronaca per la quale è in corso al Tribunale un processo, con imputato il marito della donna, Francesco Ferrari, poliziotto. “Per come è stata trovata nostra figlia e da quanto emerso, l’ipotesi del suicidio è impossibile”, ribadiscono anche il giorno dopo l’ultima udienza, quella di ieri. Di parere opposto, in aula, sono stati i periti del gup che hanno invece ribadito una ricostruzione che condurrebbe alla conclusione del gesto estremo.
In Tribunale, però, è successo anche altro. Sono stati ricostruiti quei drammatici momenti. Erasmo e Donata, difesi dall’avvocato Aldo Ganci, hanno seguito in silenzio. Ma non nascondo le loro perplessità. “Hanno portato in aula la testa di polistirolo, mettendo anche dei capelli dello stesso colore di quelli di Licia. Ma si sono guardati bene dall’inclinare la testa, che è un elemento discriminante in questa faccenda. Nostra figlia è stata ammazzata”, dicono con inamovibile convinzione. Su questo punto, insomma, i periti non avrebbe saputo fornire spiegazioni plausibili in relazione all’inclinazione del corpo di Licia Gioia.
Per i genitori della donna, che aveva 32 anni, non c’è altra pista che non sia l’omicidio. Movente? La gelosia, come sostenuto anche dall’accusa, rappresentata dal pm Gaetano Bono. “Ferrari era geloso. In palestra dovevano andare sempre insieme e mostrava fastidio quando Licia andava a prendere il caffè con i suoi colleghi”, continua a ripetere Donata con al suo fianco Erasmo. Saranno in aula anche il 26 marzo quando il pubblico ministero produrrà la sua requisitoria prima delle arringhe degli avvocati. Il processo entra nelle sue battute finali.




Siracusa. Incidente auto-scooter, chiuso al momento un tratto di viale Scala Greca

Ancora un incidente stradale in viale Scala Greca. Coinvolte un’auto e uno scooter di grossa cilindrata. Sul posto la Polizia Municipale. Problemi per la circolazione nell’area, con il traffico veicolare deviato su via Avola per via della chiusura del tratto interessato dallo scontro. L’incidente è avvenuto attorno alle 12. Chiesto l’intervento del 118 per una donna che lamenterebbe alcuni fastidi.




Siracusa. La morte di Licia Gioia, il processo: per i periti del gip "fu suicidio"

C’erano anche i genitori di Licia Gioia in aula oggi a Siracusa, nella nuova udienza del processo per la morte del maresciallo dei Carabinieri. La Gioa venne trovata senza vita nella notte del 28 febbraio 2017, nella villa di contrada Isola dove viveva insieme al marito, il poliziotto Francesco Ferrari, 46 anni, accusato di omicidio.
I periti del gup del Tribunale hanno confermato in aula la tesi del suicidio, come sostenuto dalla difesa dell’imputato. In aula è andata in scena una sorta di simulazione dei tragici istanti durante i quali ha perduto la vita Licia Gioia.
Ma la famiglia del maresciallo non crede alla teoria del suicidio, così come l’accusa che batte ancora sull’omicidio avvenuto al culmine di una lite. La foto scattata dai Ris sulla scena del delitto, e mostrata dal pm Bono nel corso della precedente udienza, sarebbe un elemento importante a conforto della tesi. Ne è convinto anche l’avvocato della famiglia Gioia, Aldo Ganci. In quella foto si vede un dettaglio su cui si sono soffermati gli esperti: puntini rossi sul palmo della mano destra di Licia Gioia. “Se fosse stata lei ad impugnare la pistola, quei particolari non sarebbero mai potuti emergere”, aveva ammesso il legale lasciando quindi intendere che un
suicidio sarebbe altamente improbabile.
“Non ci sorprende che i periti continuino a sostenere la tese del suicidio. Lo hanno fatto sin dal primo momento, non ci attendevamo altro. Sono però emerse delle prove che, a nostro avviso, permettono di sostenere che nostra figlia sia stata uccisa”, il commento dei genitori del maresciallo dei Carabinieri. Se ne ritornerà a discutere il 26 marzo, data delle prossima udienza.




Il testimone accusa: "mi ha investito per uccidere". Il giudice lo rimette in libertà

Una lite al pub, poi l’incidente. “Mi ha investito volontariamente”, ha accusato in aula il ragazzo chiamato a testimoniare nel processo che vede imputato Danilo Carbè. Il 24enne avolese è accusato di tentato omicidio. Era stato arrestato dai carabinieri di Avola nel giugno del 2019 perchè ritenuto responsabile di avere travolto con la propria auto il teste, dopo una lite scoppiata poco prima in un locale della cittadina siracusana.
Sin dalle prime battute del procedimento in corso al Tribunale di Siracusa, il 24enne ha negato di aver agito con lo scopo di uccidere. Lo ha ribadito in aula Antonino Campisi, avvocato difensore, che ha visto accolta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.
Secondo la difesa, Carbè sarebbe rimasto vittima a sua volta di un’aggressione con più persone coinvolte. Spaventato, sarebbe scappato in auto finendo accidentalmente per investire il teste che, imprudentemente, avrebbe provato a fermare la corsa.




Siracusa. Rapina in farmacia, l'autore sarebbe un 40enne: denunciato in stato di libertà

E’ stato identificato il responsabile della rapina di sabato sera alla farmacia di zona Grottasanta. La Polizia ha denunciato in stato di libertà un 40enne, rintracciato in piazzale Marconi. Le indagini della Mobile e alcuni elementi come le immagini di videosorveglianza, hanno messo subito gli investigatori sulla pista giusta.
L’uomo era entrato in farmacia armato di un punteruolo. Aveva chiesto la consegna del registratore di cassa ma la reazione del personale lo aveva indotto ad una precipitosa fuga, dopo aver arraffato qualche prodotto cosmetico ed un profumo.