Siracusa. Via Caltanissetta, auto in fiamme nella notte: cause da accertare

Si allarga la casistica di auto danneggiate dalle fiamme. Nella notte, i Vigili del Fuoco sono intervenuti in via Caltanissetta per l’incendio di una Ford Ka di proprietà di un uomo di 74 anni. Danneggiato anche un furgone parcheggiato poco distante, per irraggiamento. Da accertare le cause.




Truffa dello specchietto, denunciato in Emilia un melillese: si era fatto dare 300 euro

Un 21enne di Melilli è stato denunciato dai carabinieri di Bagnolo (Reggio Emilia) con l’accusa di truffa. Sarebbe riuscito a “spillare” 300 euro ad un 25enne mantovano facendo ricorso alla famigerata truffa dello specchietto. Ovvero lamentando un presunto danno alla sua auto, da saldare senza far ricorso alle assicurazioni.
Grazie anche agli incroci della targa dell’auto del truffatore con il sistema di videosorveglianza comunale, i Carabinieri sono risaliti all’uomo e lo hanno denunciato. Per probabile foglio di via obbligatorio.




Siracusa. Assolto 40enne: scambio di persona, non era il pusher ma un “cliente”

E’ durata 19 mesi circa la brutta avventura di un 40enne siracusano. Era stato arrestato nell’aprile del 2018 con l’accusa di essere uno spacciatore. Ma in realtà si è trattato di uno scambio di persona, il pusher era riuscito a nascondersi all’arrivo dei Carabinieri. Così ha stabilito il giudice monocratico del Tribunale di Siracusa.
Quella sera, in via Algeri, l’imputato avrebbe solo acquistato una dose. Venne però arrestato perchè ritenuto impegnato in attività di spaccio. Tra le accuse c’era infatti anche quella di aver trascorso molto tempo in via Algeri. “Ma il mio cliente lì è arrivato solo in serata, prima ha trascorso del tempo in un’agenzia di scommesse che si trova in un’altra parte della città. I tagliandi delle puntate effettuate in quel locale così come le immagini delle telecamere di sicurezza dell’attività e delle testimonianze lo hanno confermato”, racconta il difensore dell’uomo, l’avvocato Alessandro Cotzia.
In sostanza, il quarantenne voleva solo acquistare quella dose e quando è scattato il blitz dei carabinieri il vero pusher si sarebbe invece nascosto forse nell’androne di uno stabile vicino.
Il giudice ha ritenuto validi gli elementi forniti dalla difesa circa lo scambio di persona, assolvendo il 40enne.




Siracusa. Rapina in ospedale, bersaglio le macchinette degli snack: arrestato 17enne

Nella notte scorsa, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato per rapina impropria un 17enne. Il giovane si era introdotto nel reparto di psichiatria dell’ospedale Umberto I, forzando la porta laterale d’ingresso con un artigianale scalpello in ferro. Una volta dentro, ha danneggiato le macchinette distributrici di snack e bevande, trafugando l’incasso, pari a circa cinquanta euro. Il ragazzo era quasi riuscito a portare a termine il furto quando un vigilante in servizio presso l’ospedale, attirato dai rumori sospetti, è sopraggiunto sul luogo riuscendo in un primo momento a bloccarlo. È seguita una breve colluttazione ed il 17enne si è divincolato per darsi alla fuga.
I carabinieri hanno avviato delle efficaci ricerche, riuscendo ad intercettarlo poco dopo. Perquisito, è stato anche trovato in possesso di una dose di hashish e per tale motivo è stato anche segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
Il vigilante a seguito della colluttazione ha riportato un trauma contusivo al polso, all’avambraccio e alla spalla. La refurtiva è stata restituita al proprietario del distributore automatico.




Solarino. Incendio in casa, anziana perde i sensi: salvata da Carabinieri e Vigili del Fuoco

Incuranti del fumo e delle fiamme, con la preziosa assistenza dei Vigili del Fuoco, i carabinieri di Solarino sono riusciti a salvare la vita di una anziana. A causa dell’incendio che si era sviluppato nel suo appartamento, diviso con la sorella come lei vedova, era rimasta imprigionata in casa. Il fumo acre le aveva fatto perdere i sensi. Quando i militari sono riusciti ad entrare in casa, l’hanno trovata sul divano. Una volta all’estenro hanno affidato le due anziane sorelle alle cure del 118.
E’accaduto tutto in via Verdi. Secondo i rilievi effettuati dai Vigili del Fuoco, a causare l’incendio sarebbero state alcune pentole dimenticate sui fornelli della cucina.

 




Operazione Gap. Maxi-frode fiscale al polo industriale: sequestri milionari ed arresti

La Guardia di Finanza di Augusta, a conclusione di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare, 2 misure restrittive e divieti interdittivi per altre 5 persone. Sequestrate somme per oltre 43 milioni di euro.
L’operazione, battezzata “Gap”, ha svelato un articolato sistema di frode a danno dello Stato. Lunga la lista delle contestazioni. La frode sarebbe stata commessa da una consorzio di società che lavorano nel polo industriale, attraverso l’acquisizione di appalti con forti ribassi, possibili grazie al mancato versamento di contributi, omesse dichiarazioni e false fatturazioni.
Custodia cautelare in carcere per Isabella Armenia e Stefano Bele mentre sono stati posti ai domiciliari Marilina Campisi, Paola Garofalo e Michele Fisicaro. Obbligo di dimora per Daniele Parrino e divieto di espatrio per Massimo Camizzi, considerato il factotum. Provvedimenti interdittivi a vario titolo per altri 5 soggetti e tra questi spicca il nome del commercialista Luigino Longo, destinatario di un divieto temporaneo dell’esercizio della professione: secondo gli investigatori, avrebbe favorito e suggerito soluzioni creative su bilanci ed altro. E ancora divieto temporaneo di assumere cariche in persone giuridiche per Angelo Tringali, Giovanni Platania, Roberto Giardina e Gesualdo Buono. Sequestri anche nei confronti di società, parte destinatarie del provento illecito.
Il provvedimento chiude ampie indagini di natura economico-finanziaria scattate nel 2017 dopo una verifica fiscale nei confronti di una delle società operanti nell’indotto della zona industriale. Sarebbero emerse criticità che hanno portato ad ulteriori controlli presso le imprese che erano subentrate nelle commesse dopo che la prima società, improvvisamente, aveva cessato di operare. Si è scoperto cosi che tutte le entità, parte delle quali aderenti a un Consorzio (CIPIS S.r.l) facevano capo a una nota coppia di imprenditori megaresi (Isabella Armenia, Stefano Bele) e costituivano un vero e proprio sistema di “scatole vuote”. E questo grazie anche alla compiacenza di persone con precisi ruoli e di uno staff amministrativo formato anche da “prestanomi, faccendieri e personaggi poco abbienti e mal prezzolati”, secondo la definizione fornita dalle Fiamme Gialle. I prestanome, infatti, venivano “pescati” molto spesso anche tra persone indigenti che si avvalevano della mensa Caritas di Augusta.
Il sistema illegale creato era molto sofisticato. Il Consorzio (CIPIS S.r.l.), nel tempo manutenuto “pulito” da un punto di vista contabile e gestito sempre dagli stessi coniugi (Isabella Armenia, Stefano Bele) si aggiudicava appalti nella zona industriale grazie a ribassi fuori mercato se non – come sarebbe stato accertato – omettendo di pagare le tasse ed i contributi.
Il lavoro cosi appaltato veniva poi fatto svolgere dalle consorziate di turno che nel tempo, però, si susseguivano. Cosi, quando una società aveva ormai raggiunto debiti tributari di considerevole importo, veniva sostituita con un’altra impresa di nuova costituzione, che si avvaleva sempre della stessa maestranza e degli stessi mezzi.
Intercettazioni, perquisizioni domiciliari, locali e informatiche anche nei confronti del titolare di uno
studio di consulenza (Luigino Longo) hanno fornito alla Guardia di Finanza tutti gli elementi di prova necessari.
La mole degli elementi raccolti e acquisiti agli atti ha reso evidente che le società erano tutte riconducibili all’unica famiglia di imprenditori, i quali gestivano direttamente personale, appalti e rapporti con le banche dell’intera rete societaria, della quale conoscevano dettagliatamente la situazione finanziaria, revisionando bilanci e impartendo disposizioni sugli aggiustamenti contabili da effettuare.
Erano ancora i due coniugi che, grazie all’ausilio di un faccendiere di fiducia, arruolavano persone poco
abbienti alle quali, dietro miseri compensi che variavano da 50 a 200 euro, intestavano quote societarie e/o cariche di società, alcune delle quali risultano aver movimentato volumi d’affari milionari.  
Tramite canali “social” venivano dettate disposizioni in modo criptico. Il drenaggio avveniva attraverso una società cosiddetta cartiera, costituita a Malta, la Sofintex Ltd, usata per emettere dall’estero fatture per operazioni inesistenti esclusivamente nei confronti di una delle società fallite che, pagando i falsi documenti, svuotava le proprie casse, per circa 3 milioni di euro, a esclusivo vantaggio della coppia.




Siracusa. Processo Formosa, udienza rinviata: si va verso il rito abbreviato

Rinviata al 18 dicembre l’udienza di oggi relativa al processo per la morte di Renzo Formosa, deceduto a seguito di un impatto violento, mentre percorreva in scooter via Bartolomeo Cannizzo. Alla guida dell’auto che lo ha travolto, Santo Salerno, imputato con l’accusa di omicidio stradale. Il rinvio è stato determinato da un difetto di notifica proprio all’imputato. La difesa ha comunque anticipato che chiederà un abbreviato condizionato ad una nuova perizia tecnica. Nel caso in cui il giudice non dovesse ammettere tale richiesta, si chiederebbe il rito abbreviato secco.




Caso Scieri, si muove la Procura Militare: ex caporale rifiuta il test del Dna

Per la morte del parà siracusano Lele Scieri, avvenuta nell’agosto del 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa, si muove anche la procura militare di Roma che aveva chiesto nelle settimane scorse la trasmissione degli atti da parte della Procura ordinaria di Pisa.
Il primo atto di questa indagine riguarda Alessandro Panella, 40 anni di Cerveteri, invitato ieri a comparire nella caserma dei carabinieri della città di residenza dove gli è stato chiesto di prestare il consenso ad un tampone salivare per il campionamento di Dna. Consenso che l’ex caporale ha negato. Lo riferisce il quotidiano “La Nazione”. I carabinieri, dopo aver identificato Panella, l’hanno informato del procedimento a suo carico da parte della giustizia militare per “violenze ad inferiore mediante omicidio in concorso” relativamente alla morte di Scieri.
La morte di Scieri è un giallo lungo due decenni che, nell’agosto del 2018 e sulla spinta degli esiti della commissione parlamentare d’inchiesta, ha visto una prima svolta: la procura di Pisa – guidata dal procuratore capo Alessandro Crini – dopo una serie di approfondimenti ha indagato, per omicidio volontario, tre commilitoni del 26enne siracusano trovato morto.
Scieri sarebbe stato vittima di nonnismo ed a lui sarebbero stati negati i soccorsi, seppur agonizzante.




Per riprendersi l’auto sequestrata, aggredisce i poliziotti con un coltello: arrestato

Il 27enne Alfio Guercio è stato arrestato a Lentini per resistenza a pubblico ufficiale e minaccia aggravata dall’uso di un coltello, insieme a porto illegale di armi da taglio. Dopo essersi presentato presso i locali del Commissariato di Lentini con l’intento di farsi restituire la propria autovettura, sotto sequestro da sabato scorso, si è scagliato contro gli agenti impugnando un coltello a serramanico. Non senza difficoltà, l’aggressore è stato immobilizzato e disarmato dagli agenti, tratto in arresto e posto ai domiciliari.




Siracusa. Malfattori messi in fuga dai Carabinieri, tentato furto in stazione di servizio

Nella tarda serata di ieri, i Carabinieri hanno sventato un tentativo di furto ai danni di una stazione di servizio di viale Ermocrate.
Ignoti malfattori stavano tentando di scassinare la colonna del distributore automatico, contenente l’incasso della giornata.
I militari, attivati dalla Centrale Operativa, si sono immediatamente diretti sul luogo del furto in atto, da cui i malfattori tuttavia, vedendo l’autoradio arrivare, si sono precipitosamente allontanati senza portare a termine il furto.