Augusta. Armi e munizioni, un anno nella casa di lavoro del carcere per un sorvegliato speciale

Agenti del Commissariato di Augusta hanno eseguito, su disposizione del Magistrato di Sorveglianza di Siracusa, una misura di sicurezza personale detentiva di un anno presso la casa di lavoro di una struttura carceraria, nei confronti di un uomo di 67 anni residente ad Augusta.
L’odierna misura di aggravamento, rispetto alla libertà vigilata cui era destinatario l’uomo, è dovuta alle numerose segnalazioni effettuate da parte degli uomini del Commissariato di Augusta e alla denuncia all’Autorità Giudiziaria avvenuta a seguito di perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione dello stesso che consentiva di sequestrare armi, munizioni e materiale per il confezionamento della droga.




Siracusa. Fatima II, per la morte di Gianluca Bianca condannati a 24 anni due egiziani

La Corte d’Assise del Tribunale di Siracusa ha condannato a 24 anni di carcere gli egiziani Mohamed Ibrhaim Adb El Moatti Hamdy e Elasha Rami Mohamed. Per i giudici sono stati loro ad uccidere il comandante del peschereccio Fatima II, il siracusano Gianluca Bianca. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e da anni la vicenda è al centro di un caso di cronaca internazionale. La Corte ha ritenuto i due colpevoli di omicidio volontario e sequestro di persona. Assolto invece il tunisino Jelil Abdel Slimane.
I due egiziani, al momento irreperibili, sono stati condannati anche al risarcimento delle parti civili con provvisionale di 40mila euro per la moglie e per la madre di Bianca e di 20mila per ciascuno dei figli.
L’avvocato difensore Alessandro Cotzia anticipa la volontà di impugnare in appello la sentenza. “Non comprendo come la Corte abbia potuto ritenere credibile la versione dei tre italiani, in ordine al sequestro di persona asseritamente patito, e al contempo assolvere l’imputato tunisino pure da tale reato, oltre che dall’omicidio. I tre italiani a bordo del peschereccio avevano accusato anche lui. Non comprendo quale delle tante versioni sia stata condivisa dalla Corte per ritenere che solo i due egiziani siano colpevoli di omicidio volontario. Aspetto di leggere le motivazioni della sentenza”.
I fatti risalgono al luglio del 2012. A brodo del Fatima II, secondo le testimonianze degli italiani che facevano parte dell’equipaggio, ci sarebbe stato un ammutinamento contro il comandante, Gianluca Bianca, ad opera dei tre stranieri. I testimoni parlarono di un colpo di pistola udito. I nordafricani avrebbero raccontato di aver ucciso Bianca e di aver gettato in mare il corpo. Corpo che non è mai stato ritrovato.
A bordo di due gommoni di salvataggio, i tre italiani a bordo raggiunsero Creta mentre il motopesca siracusano venne ritrovato al porto di Rashid, in Egitto. Molti aspetti della tragica vicenda sono rimasti avvolti nel mistero.




Siracusa. Fortini della droga, cancello blindato rimosso dalla polizia. Il questore: “Lotta senza tregua”

Un nuovo intervento della polizia per il contrasto alle piazze di spaccio. Ieri mattina la squadra Mobile, insieme agli agenti delle Volanti, sono intervenuti in via Immordini, dove un fabbro stava installando, nell’atrio del portone di ingresso, un cancello blindato. Strutture simili, finalizzate ad impedire l’accesso alle forze dell’ordine in alcune aree ove sono attivi dei soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, sono state rimosse nelle scorse settimane e nelle scorse ore su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Anche questa struttura in ferro è stata rimossa e posta sotto sequestro.
“L’azione repressiva e preventiva che la Polizia di Stato sta conducendo senza tregua in questi mesi, finalizzata al contrasto alle piazze dello spaccio siracusane – afferma il Questore Gabriella Ioppolo – sta fornendo apprezzabili risultati investigativi, dimostrando con i fatti che lo Stato presidia in maniera efficace il nostro territorio, non tollerando nessuna zona franca ove i criminali possano svolgere indisturbati i lori traffici. Tali operazioni di Polizia, conclude il Questore, continueranno senza soluzione di continuità per i mesi a seguire”.




Noto. A 10 anni piazzano il colpo: furto alla mostra d’arte

È stata ritrovata dalla Polizia di Noto la palla da biliardo in bronzo facente parte dell’opera d’arte di Man Ray denominata “Assemblange”, riproducente una mano che tiene una biglia.
La sua scomparsa era stata denunciata il 23 ottobre scorso, dalla responsabile della mostra d’arte al Convitto Ragusa.
Dagli accertamenti espletati e dalla verifica in particolare dell’impianto di video sorveglianza, gli agenti hanno scoperto che gli autori erano
minori di circa 10, 11 anni, caminanti, non imputabili per la giovane età.
Si sono introdotti nella sala al piano superiore ove era collocata l’opera d’arte e,sollevata la teca di protezione, hanno asportatato la biglia in bronzo adagiata sulle dita della mano, anch’essa in materiale bronzeo. L’opera era stata assicurata per un valore di 25mila euro.
Il pezzo mancante è stato ora rinvenuto e consegnato all’avente diritto. Gli atti venivano trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente (procura dei minori di CT) per le valutazioni del
caso trattandosi di minori assolutamente non imputabili.




Col reddito di cittadinanza ma spacciava cocaina: arrestato 41enne in Porsche

Girava in Porsche Macan, auto di gran lusso, eppure ufficialmente percepiva il reddito di cittadinanza. Insospettiti, i finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa hanno fatto partire una indagine che ha portato anche al sequestrato a Floridia di 327 dosi di cocaina.
Il 41enne floridiano è stato arrestato e condotto in carcere a Cavadonna. Il cane antidroga Aquila ha fiutato lo stupefacente durante la perquisizione domiciliare. La cocaina era nascosta all’interno di doppi fondi ricavati in lattine di bevande e in un piccolo estintore. Oltre 1.000 euro in contanti erano nascosti in parte all’interno della cappa della cucina, anch’essi sottoposti a sequestro poiché ritenuti provento dell’attività illecita. Le dosi erano pronte per lo spaccio e contraddistinte da confezioni di diverso colore, rosso e blu, in ragione del quantitativo richiesto dal “cliente”.
Gli uomini delle Fiamme Gialle stanno al momento vagliando ogni indizio in loro possesso, per cercare di individuare i canali di approvvigionamento dei pusher.




Floridia. Droga in casa, nascosta nel comodini: arrestato 26enne

È stato arrestato a Floridia, in flagranza di reato, il 26enne Jacopo De Simone.
I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nel corso della quale sono stati rinvenuti, all’interno di un comodino, 11 dosi di cocaina, un panetto di hashish del peso complessivo di circa 60 grammi e quattro dosi già confezionate dello stesso stupefacente, oltre ad un bilancino di precisione e 435 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
Lo stupefacente sequestrato sarebbe stato destinato probabilmente allo spaccio nella città di Siracusa e avrebbe consentito di guadagnare diverse migliaia di euro.
È stato posto ai domiciliari in attesa del rito direttissimo, fissato per la giornata di domani.




VIDEO. Operazione Bugs Bunny, sgominata piazza di spaccio: arrestata intera famiglia

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto hanno eseguito a Rosolini cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Andrea Migneco, del Tribunale di Siracusa. I destinatari sono Salvatore Cannata (50 anni), Giuseppe Conte (31), Pietro Conte (51), Loredana Cannata (42) e Giovanni Di Mare (21). A loro carico sono stati raccolti sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti (cocaina), con purezza variabile tra il 50e l’80%, in concorso.
L’attività di indagine, iniziata nel mese di luglio 2018, ha permesso di appurare come Salvatore Cannata, figura già nota nell’ambito criminale rosolinese, avesse avviato una collaborazione criminosa con i propri più stretti familiari, in particolare la sorella Loredana, il cognato Pietro Conte ed il nipote Giuseppe Conte, per condurre nelle loro rispettive abitazioni un’ampia e fiorentissima attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche di un giovane rosolinese (Giovanni Di Mare), con precedenti di polizia anche specifici.
Ricostruite le modalità di distribuzione dello stupefacente, che veniva spacciato dall’intera famiglia prevalentemente nella contrada Perpetua di Rosolini. Lì si trova l’abitazione degli arrestati che ad ogni ora del giorno e della notte, erano pronti a servire la clientela. La droga veniva nascosta nei modi più disparati, come ad esempio all’interno di capsule in plastica che solitamente contengono i giochi per bambini.
Il sodalizio criminoso è stato avvantaggiato dalla zona impervia in cui operava, tant’è che sono state utilizzate sofisticate attrezzature tecniche per documentare l’attività di spaccio della cocaina. Neanche le misure alternative alla detenzione sono riuscite a fermare le condotte illecite del sodalizio che, non curante della sottoposizione di uno degli odierni arrestati alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, ha continuato ad approvvigionare, detenere e spacciare sostanza stupefacente, evidenziando una particolare pervicacia criminale.
Gli arrestati, inoltre, al fine di eludere i controlli, utilizzavano nei terreni dove celavano la droga addirittura 13 cani che all’atto degli arresti sono stati rinvenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie e con evidenti segni di malnutrizione.
Nel corso delle attività d’indagine i Carabinieri avevano già tratto in arresto 6 persone, sequestrato un totale di 12 grammi di cocaina e recuperato materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura delle dosi, una rivoltella, un passamontagna ed oltre 60.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita, a riprova dell’eccellente andamento commerciale della piazza di spaccio.
Nella nottata scorsa, nel corso dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i militari hanno perquisito le abitazioni in uso agli arrestati rinvenendo 4 grammi di cocaina suddivisa in 16 dosi, 7 grammi di sostanza da taglio tipo mannitolo, materiale per il confezionamento delle dosi, una pistola a salve cal. 8 nonché la somma contante di 7.400 euro ritenuta provento dell’attività illecita. Arresto in flagranza per Giuseppe Conte, Pietro Conte e le loro compagne di 28 e 41 anni. Questi ultimi arrestati, espletate le formalità di rito, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati rimessi in libertà.
Salvatore Cannata, Giuseppe Conte e Giovanni Di Mare sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, mentre Pietro Conte e Loredana Cannata attenderanno il processo in regime di arresti domiciliari.

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Tre agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti in carcere ad Augusta

Un detenuto extracomunitario ha aggredito tre agenti di Polizia Penitenziaria in servizio all’interno della casa di reclusione di Augusta. Secondo la ricostruzione, avrebbe provocato loro varie escoriazioni, profondi graffi ed ematomi. L’episodio, denuncia il sindacato Sippe, è avvenuto questa mattina. “Fatto grave che dimostra la grave situazione che ogni giorno persiste oramai in quasi tutti gli istituti d’Italia nel silenzio e nell’indifferenza totale”.
Il segretario federale Nello Bongiovanni parla di “ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare i soggetti più violenti senza avere i mezzi necessari, mentre i detenuti hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale come spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette. Quanto è accaduto questa mattina – prosegue – è inaccettabile”.




Siracusa. Smaltimento illegale di rifiuti speciali in contrada Dammusi, due denunciati

La Polizia provinciale ha sorpreso in flagranza due uomini. Erano all’interno di un terreno di 2 ettari, in contrada Dammusi, mentre con l’ausilio macchine operatrici (un escavatore cingolato ed un autocarro) interravano in fossati di considerevoli dimensioni, appositamente realizzati, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi tra cui lastre di eternit, rifiuti da demolizione, legno, plastica e scarti vegetali.
Questa attività ha comportato un sostanziale mutamento dello stato dei luoghi ed era finalizzata allo smaltimento dei rifiuti speciali, per eludere i costi dovuti per il conferimento presso le discariche autorizzate.
L’area, così come i mezzi, sono stati posti sotto sequestro. I due uomini, committente ed esecutore materiale dei lavori, sono state denunciate in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Siracusa, per smaltimento illegale di rifiuti speciali.




Morto per annegamento Giuseppe Cappello: travolto dal fiume di fango, lesioni sul corpo

Morte per annegamento. E’ l’esito dell’ispezione cadaverica sul corpo di Giuseppe Cappello, 52 anni, l’agente penitenziario di Rosolini deceduto travolto dal fiume di fango che, a causa dell’ondata di maltempo di ieri, si è creato in contrada Stafenna, a Noto. L’ispezione cadaverica era stata disposta dal Sostituto procuratore, Marco Dragonetti, che non ha, invece, autorizzato l’autopsia essendo evidenti gli elementi emersi circa la causa del decesso dell’uomo, che stava raggiungendo, in auto, la casa di reclusione di Noto, in cui prestava servizio. Secondo la ricostruzione effettuata l’uomo sarebbe sceso dall’auto, temendo che, vista l’acqua alta, potesse restare intrappolato all’interno dell’abitacolo. Una volta sceso, tuttavia, la violenza dell’acqua lo avrebbe trascinato via, causandogli anche delle lesioni. Il suo corpo è stato trascinato per circa 800 metri dal luogo in cui si trovava l’auto.