Siracusa. Restano gravi le condizioni di Bashar, la comunità bengalese: "è stato aggredito". La prudenza degli investigatori

Ha 24 anni lo straniero trovato con il cranio fracassato sulla battigia del porto piccolo, nei pressi di viale Montedoro. Si chiama Bashar ed ha 24 anni. E’ originario del Bangladesh. Le sue condizioni sono ancora critiche, lotta tra la vita e la morte in una struttura specializzata di Palermo, dove è stato trasferito in elicottero dopo l’arrivo al pronto soccorso di Siracusa. Nelle ultime ore viene registrato un lieve miglioramento ma il ragazzo non ha ancora ripreso conoscenza.
Quattro sere fa lo hanno trovato riverso per terra due turisti, tra le 22 e le 23. Sono stati loro a chiamare i soccorsi. E da lì che è iniziata la storia di un giallo ancora senza soluzione.
La paura della comunità bengalese di Siracusa è che si possa trattare di una aggressione a sfondo razziale. Bashar, privo di documenti regolari, vendeva rose per le vie di Ortigia. Venerdì mattina, la moschea di via delle Grazie, in Ortigia, pregherà per lui. A seguire, le porte rimarranno aperte per quanti vorranno effettuare donazioni per aiutarlo ad andare avanti. Il presidente della comunità, Nabine Sayfuislam, ha lanciato un appello: chi sa, parli.
I carabinieri, che stanno conducendo le indagini, invitano però a maggiore prudenza nelle valutazioni. Due le piste seguite: quella di un’aggressione o di una rissa (anche tra connazionali, ndr) e quella di un evento accidentale, una caduta. Le telecamere presenti nella zona non hanno chiarito i dubbi. Non offrono, infatti, una copertura chiara della zona dove il giovane è stato ritrovato.




Confisca da 9 milioni di euro al "re" dei videopoker di Siracusa: anche una Maserati Gt

Beni per nove milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Catania a Gaetano Liuzzo Scorpo di 53 anni, imprenditore originario di Tortorici (Messina) e ritenuto vicino al clan Trigila di Noto. L’uomo è a capo di alcune aziende che operano nel settore del noleggio di videogiochi. Tra i beni confiscati 4 terreni e 3 fabbricati nel comune di Siracusa, 10 automezzi (di cui una Maserati Gran Turismo), le società “Media Game srl”, “Betting Game srl”, “Orizzonti Design di Ivana Mazza s.n.c.”, nonché numerosi rapporti bancari e postali.
Come racconta La Repubblica, il provvedimento è stato emesso dalla corte di appello di Catania “che ha confermato una precedente confisca disposta dal tribunale di Siracusa, a seguito dell’applicazione della misura di prevenzione del sequestro emanata, nel 2011, su proposta del direttore della Dia Giuseppe Governale”.
Le indagini sono partite nel luglio del 2008, con l’operazione “Nemesi” della polizia di Siracusa che disarticolò il clan “Trigila-Aparo” con una sessantina di arresti, inclusii presunti vertici dell’organizzazione. Liuzzo Scorpo, coinvolto nell’operazione, venne arrestato a seguito della sentenza di condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione, emessa dalla corte d’assise d’appello di Catania, per associazione per delinquere di stampo mafioso.
L’uomo avrebbe gestito in regime di monopolio il mercato del noleggio delle macchinette videopoker nelle provincie di Siracusa e Ragusa grazie all’appoggio di esponenti di vertice del clan Trigila, affiliato alla famiglia catanese Santapaola.
“Diversi collaboratori di giustizia hanno dichiarato che il clan aveva investito nelle società riconducibili a Liuzzo Scorpo oltre un milione di euro per l’acquisto di apparecchiature elettroniche. Scoperto tra l’altro che Liuzzo Scoropo versava mensilmente nelle casse del clan la somma di 20 mila euro, ricevendo in cambio protezione e la repressione della concorrenza in quel settore e mantenere il monopolio”, si legge sul quotidiano.
Gli investigatori hanno ricostruito le tappe che hanno permesso a Gaetano Luzzo Scorpo di costituire, intestandola alla madre, la società Media Game srl, con l’attività di commercializzazione e noleggio di videogiochi, per poi giungere a realizzare una vera e propria holding di famiglia, specializzata nel noleggio di apparecchiature elettroniche di intrattenimento e di azzardo, con la costituzione di altre due società intestate a familiari e a soggetti compiacenti.
Un migliaio le macchinette piazzate, con giocate per circa 120 milioni di euro, tra il 2000 ed il 2008, periodo che coinciderebbe con gli asseriti stretti rapporti con elementi di spicco del clan mafioso Trigila. Le investigazioni di carattere patrimoniale hanno evidenziato dislivelli troppo grandi tra i redditi dichiarati ed il patrimonio
posseduto, tali da fondare la presunzione, condivisa dal Tribunale di Siracusa, di un’illecita acquisizione patrimoniale che derivava dalle attività delittuose.




Siracusa. I Nas chiudono panificio in via Elorina, gravi carenze igieniche

I Nas di Ragusa e i carabinieri di Siracusa, nell’ambito dei servizi ispettivi effettuati nei confronti degli esercizi commerciali della città, hanno segnalato al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa gravi carenze igienico sanitarie all’interno di un panificio di via Elorina. Dall’accertamento è scaturito un provvedimento di chiusura.
Il valore economico dell’infrastruttura oggetto del provvedimento ammonta a circa 200.000 euro. I controlli continueranno anche nei prossimi giorni per tutelare nel migliore dei modi i cittadini siracusani e i numerosi turisti che con l’approssimarsi del bel tempo visitano con entusiasmo la città.

foto repertorio




Siracusa-Gela, è la fine dell'eterna incompiuta? Appello dei sindacati, il Codacons parte civile

Dopo l’arresto per presunte tangenti per i lavori dell’autostrada Siracusa-Gela di Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, impresa italiana leader nel settore delle costruzioni, e del presidente del consiglio di amministrazione della Cosige Scarl, Antonio D’Andrea nonché dell’ex capo della segretaria tecnica dell’ex governatore siciliano, Stefano Polizzotto, scende in campo il Codacons. L’associazione dei consumatori ha annunciato che si costituirà nel processo, a tutela di tutti i siciliani.
Il gip di Messina ha disposto l’arresto di 6 persone, coinvolte in una inchiesta che ha ad oggetto una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela. La misura cautelare è stata emessa anche nei confronti del funzionario del Consorzio Autostrade Siciliano, Gaspare Sceusa. Astaldi, D’Andrea, Polizzotto e Sceusa sono stati posti ai domiciliari. Misura cautelare in carcere, invece, per il finanziere Nicola Armonium e Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas.
Le accuse formulate dalla Procura di Messina sono, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e corruzione. L’indagine, che nasce da una segnalazione alla procura della città dello Stretto da parte del Tar, a cui avevano fatto ricorso le ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori, è stata coordinata dal Procuratore di Messina Maurizio De Lucia.
Oltre ai sei colpiti da misura cautelare, sono coinvolte nell’indagine cinque persone, tra cui i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere: Pietro Mandanici, Sebastiano Sudano, Antonino Recupero e Corrado Magro. Indagato anche Maurizio Trainiti, direttore generale pro-tempore del Cas.
Il Consorzio Autostrade, solo una settimana fa, è stato al centro di un’altra inchiesta della Procura di Messina che ha ipotizzato a carico di Sceusa, tra gli altri, il reato di disastro ambientale per i lavori di messa in sicurezza del tratto dell’autostrada Messina-Catania interessata dalla frana di Letojanni, processo in cui il Codacons, difeso dall’avvocato Carmelo Sardella, ha nominato come proprio consulente il Geologo Bruno Copat.
Preoccupati i sindacati per il rischio blocco dei lavori fino a Modica. “Chiediamo un incontro urgente con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mario Falcone, per chiarire la situazione nel suo complesso e adottare le immediate decisione per scongiurare la sospensione dei lavori e, con essa, una grave crisi occupazionale”, dicono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil.
I tre segretari provinciali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò vedono concreto “il rischio di una definitiva chiusura e abbandono dei cantieri. Una situazione assolutamente grave perché ancora una volta, qualora fossero confermate le ipotesi accusatorie a carico dei rappresentanti del Cas e delle aziende appaltatrici, si dimostra che in Sicilia la corruzione è dilagante e capace di compromettere il destino della vita di migliaia di lavoratori e cittadini. Una situazione che mina in maniera irreversibile la fiducia della popolazione per le Istituzioni con gravi conseguenza sulla credibilità verso i rappresentanti che ogni giorno svolgono con serietà, trasparenza e alto senso del dovere il proprio lavoro. Non si può più tollerare – dicono ancora i segretari di Cgil, Cisl e Uil – che le infrastrutture vengano fermate per mancanza di fondi, di programmazione o, peggio, per vicende legate al malaffare”.




Tentata estorsione ai danni di Gennuso: la Cassazione rigetta il ricorso della Procura di Siracusa

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Siracusa contro la remissione in libertà dei tre fratelli Aprile (Giuseppe, Giovanni e Claudio di Portopalo) e del pachinese Salvatore Midolo.
I quattro furono accusati – nell’estate scorsa – di tentata estorsione ai danni dell’onorevole Pippo Gennuso e dei figli Luigi e Riccardo. Nel luglio del 2017 il Riesame aveva annullato la misura cautelare. Contro quella decisione, la Procura di Siracusa ha presentato ricorso in Cassazione.
Ricorso rigettato perchè “il Tribunale di Catania ha analizzato le dichiarazioni rese dalla persona offesa, Giuseppe Gennuso come anche dei figli di costui, rilevando nelle versioni da costoro di volta in volta fornite agli investigatori, discrasie e divergenze tali da non consentire di fondare su di esse una ricostruzione completamente affidabile della vicenda”.
Per la Cassazione sarebbe così venuta meno “quella gravità indiziaria in grado di sorreggere la adozione di una misura cautelare di natura personale”.




Siracusa. Lavori al camposcuola, lunedì la firma. "Pazienza finita, se salta da martedì sit-in"

I lavori di ristrutturazione del camposcuola partiranno entro aprile. Lunedì la firma del contratto con il Consorzio stabile AppaltItalia, che si è aggiudicata la gara il 15 novembre dello scorso anno. In precedenza, ad agosto, la convenzione con il Coni che ha evitato l’accensione di un ulteriore mutuo con il Credito Sportivo. Dall’aggiudicazione definitiva del dicembre 2017 ad oggi sono trascorsi altri 4 mesi. Ora finalmente la stipula del contratto dopo una procedura burocratica lunga e farraginosa. Ad eseguire materialmente i lavori di manutenzione straordinaria sarà la Catalano srl, impresa incaricata da Consorzio AppaltItalia. In tre mesi l’impianto ritroverà smalto, splendore ed anche l’omologazione Fidal per gare che non siano solo giovanili.
Ivan Scimonelli, responsabile settore Sport e Turismo per Progetto Siracusa, assieme a tutti i frequentatori del centro sportivo, “avvisa” però che la pazienza è finita. “Se non si firmerà il contratto entro lunedì gli sportivi siracusani del centro daranno vita ad un sit-in di protesta davanti al camposcuola, martedì alle 11″.




Noto. Paletti e lampioni rubati e riutilizzati in una casa in costruzione: una denuncia

Un 27enne di Rosolini è stato denunciato dalla Polizia a Noto. L’accusa è di ricettazione.
Le indagini prendono le mosse da un furto di lampioni e paletti per la recinzione da una proprietà privata, commesso lo scorso 11 marzo in contrada Patro.
In un terreno vicino, dove è in costruzione un immobile, gli agenti hanno rinvenuto gli oggetti rubati. I paletti per la recinzione erano stati addirittura già fissati al suolo. Gli accertamenti investigativi hanno portato all’individuazione del proprietario del terreno, l’odierno indagato.
Il 27enne ha attribuito ogni responsabilità al muratore che sta eseguendo per lui i lavori edili. Non convincendo però gli investigatori, anche alla luce dei suoi numerosi precedenti per furti in abitazione. E’ stato denunciato per ricettazione. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.




Noto. La figlia ama un'altra donna, madre la perseguita: "Tronca subito o ti sfregio con l'acido"

Perseguitava la figlia, minacciandola pesantemente e spingendo i titolari dell’attività presso cui lavorava a licenziarla. Denunciata una donna residente a Noto, per atti persecutori. Una storia di sofferenza per la figlia, che da 5 anni aveva intrapreso una relazione sentimentale con un’altra donna, sfociata poi in convivenza. Una scelta che la madre non aveva tollerato e che, al contrario, aveva avversato in ogni modo fin dall’inizio. Le due donne, invece, avevano voluto vivere serenamente la loro storia d’amore, alla luce del sole. Decisione che, a maggior ragione, ha fatto infuriare la madre della presunta vittima di atti persecutori. Da quel momento, telefonate continue, messaggi dal contenuto offensivo e velatamente intimidatorio e, nonostante nessuna risposta, altri messaggi ancora, arrivati addirittura alla minaccia di usare dell’acido per sfregiare il viso o di investire la donna in automobile. Non paga, la sera dell’11 marzo, la donna si sarebbe appostata dietro l’esercizio commerciale dove la figlia era stata assunta da poco e, il giorno dopo, si sarebbe presentata affrontando i titolari e intimando loro di licenziare la figlia per evitare scenate che avrebbero certamente danneggiato l’attività . I titolari dell’esercizio avrebbero, a quel punto, licenziato in tronco la donna, che ha infine deciso di denunciare tutto alla polizia. La madre è stata diffidata dall’avvicinarsi alla figlia.




Madre maltratta figlia perchè lesbica, Arcigay: "essere omosessuali non è un'offesa, noi a fianco della ragazza"

“Rimaniamo sempre basiti dalla crudezza di alcune situazioni”. Pesa bene le parole il presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, commentando quanto accaduto a Noto. Una madre ha minacciato di sfregiare la figlia con l’acido perchè innamorata di un’altra donna. “Questa ragazza sta subendo da anni i maltrattamenti di una madre che non la accetta. Essere omosessuali – dice ancora Caravini – è solo un modo di essere, non una scelta e tanto meno un voler offendere gli altri”.
Arcigay si è messa a disposizione della ragazza e della sua campagna per offrire a titolo gratuito assistenza legale e, dovesse servire, anche psicologica.




Siracusa. I predoni del ferro, denunciati tre giovani con 200 piastre asportate da scalo ferroviario

In tre sono stati fermati per furto di materiale ferroso. A sorprenderli nei pressi dello scalo ferroviario di Santa Teresa di Longarini sono stati i carabinieri. Il terzetto era a bordo di un veicolo cassonato con 200 piastre in ferro utilizzate per fissare i binari alle travi e 50 bulloni in ferro per un peso complessivo di circa 1.500 kg. Il più grande ha 23 anni, appena 16 il più giovane dei tre.
Fortunatamente non è stato arrecato alcun inconveniente alla viabilità dei treni in quanto si trattava di materiale accantonato per un successivo utilizzo. I tre sono stati denunciati.
Nei giorni scorsi anche all’interno della cerchia urbana di Siracusa erano aumentati in maniera esponenziale i furti di grate in ferro, asportate direttamente dalla strada.