Detenuto tenta evasione in ospedale: bloccato da agenti della Polizia Penitenziaria

La Polizia Penitenziaria ha sventato un’evasione. Un detenuto ha cercato di darsi alla fuga dall’ospedale Muscatello, approfittando della situazione. Ritrovati poi in altra operazione due telefonini, all’interno della struttura carceraria, utilizzati verosimilmente per comunicazioni con l’esterno.
Il detenuto che ha tentato l’evasione – secondo quanto racconta il segretario generale Uilpa Sicilia, Gioacchino Veneziano – avrebbe cercato di eludere la vigilanza del personale addetto alla custodia, cercando di scappare mentre si trovava in ospedale.
Per bloccarlo, gli agenti non hanno esitato ad ingaggiare “una furente colluttazione e senza usare le armi sono riusciti ad evitare l’evasione, riportando tutto in condizioni di sicurezza”.
Per i poliziotti intervenuti, 15 giorni di prognosi per le ferite riportate. Sono poi stati ritrovati due mini telefonini abilmente celati all’interno del carcere.
“Ringrazio i Poliziotti Penitenziari di Augusta che hanno evitato l’evasione di un criminale da una struttura esterna evitando con grande preparazione l’uso delle armi, augurando a loro una veloce guarigione. E ci complimentiamo per l’altra operazione che ha consentito il ritrovamento di ben 2 micro-cellulari, ma nel frattempo scriveremo al Ministro Bonafede e al Capo del Dipartimento Basentini e al Provveditore Regionale delle carceri siciliane per fare luce a questi aberranti episodi”.




Siracusa. La nuova mappa della criminalità in provincia nel report della Dia

Le difficoltà congiunturali dell’economia lasciano spazio alla criminalità organizzata in provincia di Siracusa, con interventi in diversi ambiti socio-economici. A dirlo è la nuova relazione semestrale della Dia, riferita alla seconda parte del 2018. La Direzione investigativa antimafia ritiene che la provincia di Siracusa risenta della diminuzione della competitività del territorio, con la conseguente esigenza di incrementare e rendere più moderne le infrastrutture. Per quanto riguarda il modus operandi in provincia, il crimine continua a scegliere il basso profilo. Le consorterie locali trovano ancora linfa vitale in quella pax mafiosa che consente ai sodalizi una gestione redditizia delle attività illecite. A Siracusa operano due organizzazioni criminali, una legata ai Cappello di Catania e la seconda riferita a Cosa nostra catanese. Sono i clan Bottaro – Attanasio (particolarmente attiva nello spaccio di stupefacenti e nelle estorsioni) e Santa Panagia, legata alle famiglie Nardo – Aparo – Trigilia, a sua volta legate ai Santapaola – Ercolano. I gruppi criminali sono stati colpiti in diverse occasioni, con arresti di numerosi esponenti di rilievo. Questo non ne ha, tuttavia, fermato l’operatività. Passando ai territori di Cassibile e Pachino , il gruppo Linguanti (una filiazione dei Trigila) e il clan Giuliano gestiscono le attività, soprattutto traffico di droga. Dopo l’operazione “Araba fenice” le attività sarebbero nuovamente vitali, soprattutto nell’area tra i comuni di Pachino e Portopalo di Capo Passero. Le estorsioni restano il crimine più ricorrente in provincia, condotta sia ad opera della criminalità comune che di quella organizzata. Per quanto riguarda il fenomeno della corruzione in ambito politico-amministrativo, nel semestre in riferimento si sono registrati degli episodi significativi – non riconducibili alla criminalità organizzata di tipo mafioso – in ordine a delle gare d’appalto bandite per la realizzazione di importanti opere di ammodernamento del porto commerciale. In questo caso, dei liberi professionisti e dei pubblici funzionari hanno pilotato la gara di progettazione al fine di garantirne l’aggiudicazione dell’appalto, finanziato con fondi pubblici europei, ad alcuni soggetti economici, ricevendone in cambio delle consulenze.Nel corso del semestre la Dia etnea ha partecipato anche ai lavori del Gruppo Interforze Antimafia di Siracusa, a supporto dell’azione del Prefetto. Un’azione incisiva che ha portato all’emissione di alcuni provvedimenti interdittivi, che hanno colpito diverse società, tra cui una esercitante l’attività di termodistruzione di rifiuti speciali e pericolosi e un’altra attiva nel commercio al dettaglio di carne. Inoltre, il personale appartenente all’articolazione ha preso parte agli accessi ispettivi prefettizi disposti al Comune di Pachino del quale, nel mese di febbraio 2019, è stato disposto lo scioglimento con contestuale nomina di una commissione straordinaria.




Noto. Pugno di ferro contro l’abusivismo commerciale: elevate due sanzioni

Azione congiunta di contrasto all’abusivismo commerciale a Noto. L’operazione è stata condotta dalla Polizia Municipale, con l’ausilio dei nuovi istruttori di vigilanza, della polizia e della guardia di finanza, come disposto dalla Prefettura nell’ambito del progetto Spiagge Sicure 2019. Coordinamento affidato al locale commissariato. Il bilancio parla di  8 venditori ambulanti identificati, con 2 sanzioni amministrative elevate e conseguente sequestro degli oggetti rinvenuti nella loro disponibilitàDurante i controlli, inoltre, sono stati notificati 3 inviti a presentarsi a carico di altrettanti cittadini extracomunitari i quali sono risultati sprovvisti di regolare permesso di soggiorno.




Pachino. La Gdf sequestra un deposito di carburante agricolo e tre autocisterne

Un deposito di carburante agricolo e tre autocisterne di proprietà di una ditta di Pachino sono stati posti sotto sequestro cautelare dalla Guardia di Finanza di Siracusa. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Siracusa. La ditta opera nel settore del commercio all’ingrosso ed al dettaglio di prodotti petroliferi.
Secondo quanto emerso durante l’indagine, il gasolio agricolo soggetto ad accisa agevolata nella realtà veniva immesso in consumo per essere destinato ad usi soggetti a imposta piena. I rappresentanti legali della società interessata si sarebbero quindi resi responsabili del reato di contrabbando di oli minerali.
Nel dettaglio, la ditta – in prossimità delle chiusure annuali – dopo aver quantificato il carburante agricolo effettivamente ceduto ai soggetti ammessi all’agevolazione fiscale, avrebbe venduto il quantitativo rimasto a soggetti non autorizzati. Queste operazioni, però, figuravano quali vendite agli agricoltori; questo consentiva all’impresa di mantenere, per l’annualità successiva, la medesima assegnazione, normativamente determinata sulla base del consumo dichiarato l’anno precedente.
Fin dai primi accertamenti, i finanzieri hanno rilevato che nel mese di dicembre si verificava un significativo incremento del volume di vendita del gasolio agricolo agevolato; e la circostanza è apparsa sospetta. Sono state quindi avviate attività di investigazione tecnica con l’installazione di telecamere all’ingresso del deposito commerciale e apparecchiature gps sui mezzi di trasporto dei prodotti petroliferi agevolati.
Così venivano ripresi i rifornimenti di carburante effettuati presso il deposito e monitorati gli spostamenti delle autobotti in modo da verificare i luoghi di effettiva consegna del prodotto destinato ad uso agricolo agevolato.
Molti clienti, filmati durante le operazioni di rifornimento, non sarebbero stati legittimati ad acquistare il carburante agricolo agevolato, in quanto non collegabili in alcun modo a produttori autorizzati. Altre utili indicazioni arrivano dai dati gps. E questi rilevamenti, insieme ai successivi riscontri documentali, hanno permesso ai finanzieri di accertare che i luoghi di scarico indicati nei documenti di trasporto e nelle fatture non erano compatibili con l’effettiva posizione delle autobotti.




Sfruttavano braccianti nei campi, due imprenditori arrestati

Sfruttavano braccianti agricoli nel Siracusano, arrestati dai carabinieri 2 imprenditori. L’accusa è di aver violato le norme sull’occupazione. Si tratta di un 45enne di Rosolini e di un 44enne di Ispica, entrambi proprietari di terreni a Noto.
Secondo i carabinieri, il primo avrebbe reclutato 8 braccianti, tutti romeni, 4 dei quali in nero,facendoli lavorare in condizioni di sfruttamento a 4 euro l’ora invece di 7 e ospitandoli in un magazzino privo anche di servizi igienici. L’imprenditore di Ispica avrebbe invece reclutato 19 braccianti, dei quali 5 nigeriani, 7 gambiani privi di permesso di soggiorno e 4 romeni.
I lavoratori venivano sfruttati con paghe minime e in assenza dei requisiti minimi di sicurezza. Sono quindi scattate sanzioni per 31 mila euro, con la sospensione dell’attività dell’imprenditore di Rosolini. Continuano inoltre le verifiche su 37 braccianti assunti regolarmente. I due imprenditori sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.




Action Day contro i furti in appartamento: anche a Siracusa l’operazione nazionale

I furti in abitazione destano sempre particolare preoccupazione nella popolazione. Generano un danno economico e recano un forte disagio legato alla violazione della sfera privata, determinando una sostanziale riduzione del livello di percezione della sicurezza.
Proprio per compiere una più incisiva azione di prevenzione e contrasto di tale reati, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale ha promosso la realizzazione di un Action day, giornata dedicata alla lotta ai furti in appartamento.
L’Operazione di Polizia è stata attuata, in sinergia tra tutte le forze di polizia, nei primi giorni di luglio nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Sicilia.
Complessivamente sono stati impiegati 4.772 operatori della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Polizia locali.
Nel corso dell’attività, in ambito nazionale, sono state arrestate 13 persone per il reato di furto in abitazione e denunciate 56 persone ( di cui 29 per il reato di ricettazione).
Infine sono stati sequestrati oltre 76.200 euro e diversi effetti personali provento di furto.
Nel corso di tale operazione, a Siracusa, durante un controllo amministrativo in un compro – oro, effettuato dagli Agenti della P.A.S. e della Squadra Mobile, unitamente a personale della Guardia di Finanza, un uomo siracusano di 45 anni è stato bloccato e trovato in possesso di numerosi oggetti in oro provento del furto in un appartamento commesso poco prima.
I preziosi, del valore di circa 500 euro, sono stati restituiti al legittimo proprietario. A Lentini, infine, è stato arrestato da agenti di Polizia e da personale della Guardia di Finanza un uomo colto nella flagranza del reato di furto di energia elettrica e sono state denunciate due persone per il reato di tentato furto in concorso di uno scooter.




Siracusa. Contrasto all’immigrazione clandestina, in cinque denunciati ed espulsi

Agenti della Squadra Mobile, delle Volanti e della Digos della Questura di Siracusa hanno effettuato un servizio di controllo del territorio mirato al contrasto dell’immigrazione clandestina. Nel corso del servizio è stata verificata la posizione di 16 cittadini extracomunitari, cinque dei quali illegalmente presenti nel territorio nazionale. Per questi motivi, sono stati denunciati ed espulsi. Una persona è stata accompagnata al C.P.R. di Milo (Trapani), agli altri quattro è stato notificato l’Ordine del Questore di lasciare il territorio Nazionale autonomamente.




Augusta. Controlli al mercato del giovedì: sequestrate frutta e del pescato

Controlli congiunti Guardia Costiera, Polizia e Municipale di Augusta, nell’ambito dell’operazione Action Day. Verifiche concentrate sul mercato rionale del giovedì, ad Augusta ed a Brucoli.
Sono stati sottoposti a sequestro circa 23 kg. di pescato, tra cozze e gamberi, e circa 70 kg. di frutta. I prodotti alimentari, tutti giudicati non edibili da parte del Servizio Veterinario di Augusta, sono poi stati avviati a corretto smaltimento.
Ai trasgressori sono state comminate sei sanzioni amministrative, per un ammontare di circa 3.700 euro­­­, per mancanza di documentazione attestante la tracciabilità dei prodotti, e per esercizio irregolare di attività ambulante.




Tentata estorsione in concorso, tre arresti a Noto: minacce per ottenere gioielli e soldi

Estorsione aggravata in concorso: è l’accusa contestata ad Emilia Toro (58 anni), al figlio Giuseppe Malandrino (20 anni) ed alla di lei sorelle di 62 anni. I tre sono stati arrestati dai Carabinieri di Noto, al termine di una indagine diretta dal procuratore Fabio Scavone e coordinata dal pm Francesca Eva.
Sfruttando il timore ingenerato nelle vittime dalla loro appartenenza alla locale comunità dei Caminanti, i tre avrebbero minacciato pesanti ritorsioni – bruciare l’autovettura o furti nelle abitazioni – per ottenere da due donne netine monili d’oro e somme di danaro per un valore complessivo di circa 5.000 euro.
Emilia Toro è stata associata in carcere a Catania. Il figlio e la sorella sono stati posti ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa.




Noto. Con il suv parcheggiato in spiaggia o quasi: denunciato un 54enne

Lo scorso 13 luglio, con il suo suv, ha deciso di posteggiare quanto più vicino possibile alla spiaggia. Praticamente a ridosso. E per farlo, ha attraversato un cancello di accesso ad un’area privata che conduce alla spiaggia. Il guardiano dell’area ha cercato di dissuaderlo, ricevendo in cambio minacce. Alla fine, l’uomo alla guida, un 54enne ha parcheggiato in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. E’ stato denunciato dalla Polizia.