Bulle picchiano selvaggiamente ragazza di colore, vergogna ad Avola. Indaga la Polizia

Grave episodio di bullismo ad Avola con giovanissime protagoniste. Hanno forse tra i 12 ed i 14 anni ma sono capaci di scatenare una violenza che lascia senza parole. Il fatto che la vittima presa di mira dal branco sia una giovane di colore, lascia anche aperta la pista del razzismo.
È successo tutto ieri sera nella frequentata zona di viale Pierasanti Mattarella. Mentre diversi telefonini riprendono la scena, delle ragazzine si confrontano a stretto contatto. Urla e parole pesanti, poi la sfida fisica con spintoni e capelli tirati. Una volta a terra, la vittima viene colpita con ripetuti calci, da più ragazze. Una addirittura ne scarica tre vicino alla testa in pochi secondi. Solo a quel punto interviene una ragazzina in soccorso e invitata tutte a farla finita. A fatica, la ragazza di colore riesce a sedersi. È scossa e confusa. Tutto attorno sembra quasi non sia successo nulla. E invece è agghiacciante la violenza gratuita che si è scatenata verosimilmente per futili motivi.
La Polizia è a lavoro per identificare le componenti della gang. Ci sono diversi filmati che girano per chat, tutti in possesso delle forze dell’ordine. Se le partecipanti alla turpe azione hanno meno di 14 anni, non potranno essere perseguite a norma di legge. Una ramanzina e via, pronte a ripetere ancora una volta gesti da vili eredità di una società che non riesce più ad educare.




Violenza tra giovanissimi ad Avola: il sindaco Cannata condanna e chiama alla responsabilità

“Quanto accaduto nel video che sta circolando ci scuote profondamente. Gesti come questi vanno condannati con fermezza”. Così interviene il sindaco di Avola, Rossana Cannata, che condanna il grave episodio di violenza avvenuto ieri sera nella frequentata zona di viale Pierasanti Mattarella. “Ho già sentito le autorità competenti e le forze dell’ordine, che sono state prontamente avvertite e hanno già avviato gli interventi necessari. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle vittime di questi comportamenti e ai loro familiari. Di fronte a episodi come questo, non basta l’indignazione: servono azioni quotidiane di educazione e responsabilità. I video ci sono, i controlli sono stati effettuati, ma ora è fondamentale che siano i giovani, con il sostegno delle famiglie, a farsi carico di un cambiamento vero. Avola ha da tempo attivi percorsi di prevenzione e sostegno, ma oggi più che mai serve uno sforzo ulteriore da parte di tutti. Chiediamo ai genitori di continuare a essere guida e riferimento per i propri figli, aiutandoli a riconoscere e a scegliere sempre il rispetto. Chiediamo ai ragazzi di essere amici veri, quelli che si proteggono a vicenda, che hanno il coraggio di fermare chi fa del male, di essere solidali. Parlate, dialogate, denunciate: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza. Continueremo a fare rete con le scuole, le parrocchie, le associazioni, le forze dell’ordine e, soprattutto, con le famiglie, per costruire insieme un futuro di rispetto, dignità e inclusione. Dobbiamo a continuare a rappresentare i valori dell’umanità e della civiltà”, conclude Rossana Cannata.
Intanto, la Polizia è a lavoro per identificare le componenti della gang. Ci sono diversi filmati che girano per chat, tutti in possesso delle forze dell’ordine.




Scappa e dopo torna sul luogo dell’incidente, denunciato. Due feriti

È di due feriti il bilancio dell’incidente avvenuto nel pomeriggio di ieri lungo via Pozzo di Mazza. Lo scontro attorno alle 18 quando, secondo quanto ricostruito dalla Polizia Municipale di Siracusa, Incidente con due feriti, un’autovettura a velocità elevata ne ha intercettato un’altra in direzione opposta, con un violento impatto. Il giovane conducente, in un primo tpo si è allontanato dai luoghi per poi ritornare sulla scena del sinistro. È stato denunciato dagli agenti della Polizia Municipale, intervenuti per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.




L’omicidio di Francofonte, il 22enne al gip: “mi sono difeso”

Si è svolto davanti al gip del Tribunale di Siracusa l’interrogatorio di convalida del fermo per Francesco Milici, il 22enne di Francofonte accusato dell’omicidio di Nicolas Lucifora, il sedicenne accoltellato nella notte tra il 19 e il 20 aprile scorsi nel comune siracusano.
Assistito dagli avvocati Vanessa Impeduglia e Massimiliano Lo Presti, Milici ha confermato la propria versione dei fatti: avrebbe agito per legittima difesa in seguito a un’aggressione subita dalla vittima e da un altro giovane. Nel caos della colluttazione, avrebbe colpito alla cieca con un coltello, dichiarando di non riuscire a distinguere chi stesse colpendo a causa del volto insanguinato.
Durante l’interrogatorio, il giovane indagato ha fornito nuovi elementi ritenuti rilevanti dalla difesa. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida del fermo, attesa nelle prossime ore.
Nel frattempo, è stata fissata per lunedì 29 aprile alle ore 9:30 l’autopsia sul corpo del giovane Nicolas, che verrà eseguita presso il Policlinico di Catania. La difesa ha nominato come consulente di parte la dottoressa Maria Francesca Berlich. Milici resta attualmente detenuto in carcere.




Oro Blu, controlli della Guardia Costiera anche a Siracusa su scarichi e rifiuti: sequestri e multe

Anche la Guardia Costiera di Siracusa è stata coinvolta nella vasta operazione su scala nazionale “Oro Blu”. Controlli e verifiche in particolare sugli scarichi idrici di natura urbana, domestica e industriale per tutelare il mare e reprimere gli illeciti come scarichi non autorizzati o non conformi alle normative vigenti. In particolare, sono stati accertati casi di scarichi di acque reflue – anche di natura commerciale e produttiva – riversate illecitamente in canali prospicienti la fascia costiera. Diversi anche i controlli in materia di rifiuti che hanno consentito di accertare illeciti penali commessi con rifiuti depositati in maniera incontrollata o gestiti in assenza delle previste autorizzazioni, all’interno di alcune aziende.
Sono stati eseguiti anche dei campionamenti, insieme ad Arpa di Siracusa, per la verifica del rispetto dei limiti tabellari per i reflui sversanti in mare.
Al termine delle operazioni, sono stati contestati 13 illeciti ambientali, di cui 6 amministrativi (irregolarità in tema di scarichi idrici, irregolare gestione dei rifiuti, inosservanza di norme sull’uso del demanio marittimo e violazioni ai disciplinari di gestione delle AAMMP) per un totale di sanzioni elevate pari a 33.000 euro; 7 illeciti penali (irregolarità in tema di scarichi idrici, irregolare gestione dei rifiuti, abusivismo demaniale e violazione al disciplinare di gestione delle AAMMPP), con 4 sequestri penali per irregolarità in tema di scarichi idrici, irregolare gestione dei rifiuti.
“La tutela dell’ambiente marino e costiero, inclusa la sorveglianza e l’accertamento delle violazioni in materia di scarichi idrici è uno degli obiettivi prioritari che la Guardia Costiera è chiamata a perseguire, sia per la ricchezza del patrimonio naturalistico nazionale, sia per i rilevanti interessi sociali ed economici coinvolti nella valorizzazione e nella fruizione delle relative risorse”, spiegano da piazzale IV Novembre.




“Aggredito prima di colpire”, la difesa del 22enne accusato dell’omicidio del giovane Nicolas

Francesco Milici è il 22enne fermato con l’accusa di aver accoltellato a morte il 16enne Nicolas Lucifora. Il delitto nella notte tra il 19 e il 20 aprile, in via Nastro Azzurro, a Francofonte. Davanti ai magistrati, Milici ha raccontato di essere stato prima minacciato di morte e poi aggredito fisicamente prima di colpire il giovane.
Assistito dagli avvocati Vanessa Impeduglia e Massimiliano Lo Presti, domani alle 9 sarà accompagnato in Tribunale a Siracusa per l’udienza di convalida del fermo.
Secondo la versione fornita dalla difesa, nelle ore precedenti all’aggressione, Milici avrebbe ricevuto sul proprio telefono messaggi minacciosi da parte di Lucifora e di un altro giovane. I due, nella ricostruzione del collegio difensivo, lo avrebbero anche cercato nel suo luogo di lavoro, senza però trovarlo.
La sera dell’omicidio, l’incontro tra i giovani sarebbe avvenuto in un pub di via Nastro Azzurro, dove Milici si trovava con la fidanzata. Spinto da una terza persona che lo avrebbe rassicurato, il giovane sarebbe uscito per chiarire la situazione, ma – sempre secondo il suo racconto – sarebbe stato subito aggredito: prima schiaffi, poi un colpo al volto con un tirapugni che lo avrebbe fatto cadere. A quel punto, avrebbe reagito con un coltello, colpendo Lucifora, morto poco dopo per le ferite riportate.
La difesa respinge con fermezza l’ipotesi del movente passionale, smentendo la ricostruzione secondo cui dietro l’episodio ci sarebbe una contesa per una ragazza.
Dopo il fatto, Milici è stato ricoverato in ospedale per due giorni a causa delle lesioni e, temendo ritorsioni, avrebbe anche chiesto aiuto ai carabinieri.
Nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia sul corpo del giovane Nicolas.

Cerca




Incidente stradale a Targia, perde il controllo dell’auto e finisce contro un’aiuola spartitraffico

Incidente stradale autonomo a Targia, sulla bretella in ingresso nord di Siracusa. Il conducente di una Fiat 500 bianca, proveniente da Siracusa in direzione di Priolo Gargallo, circa 200 metri dopo la rotonda all’incrocio con viale Scala Greca, per cause da definire ha perso il controllo del mezzo, andando a finire sull’aiuola spartitraffico, danneggiandola insieme a un palo della luce. L’automobilista è stato trasporto dall’ambulanza del 118 al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza il veicolo, insieme ai tecnici della pubblica illuminazione per evitare la caduta del palo. Per quest’ultima operazione è stato necessario chiudere il tratto di strada interessato e il traffico ha subito un forte rallentamento sia in entrata che in uscita. Gli agenti della Polizia Municipale di Siracusa sono intervenuti per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto.




Pesca illegale, sequestrati attrezzi e 20 kg di prodotto ittico a un diportista: multato di mille euro

Nel fine settimana, il battello GC B149 della Guardia Costiera di Siracusa ha intercettato e sanzionato un pescatore ricreativo sorpreso a bordo di un natante da diporto dotato di un verricello meccanico salpa rete e un palangaro da 450 ami, ben oltre il limite consentito di 100 ami per la pesca sportiva. Il trasgressore è stato multato con un verbale da 1.000 euro per attività di pesca ricreativa con attrezzatura non consentita.
Il palangaro e il verricello sono stati posti sotto sequestro, così come il pescato di circa 20 chili, donato successivamente a un ente caritatevole dopo i controlli sanitari dell’ASP.




Borgata al setaccio: controlli a raffica e sanzioni fino a tarda sera

Proseguono i controlli del territorio nel quartiere Santa Lucia, alla Borgata. Servizio congiunto Volanti-Reparto Prevenzione Crimine- Polizia Municipale anche ieri pomeriggio, con l’allestimento di numerosi posti di controllo, oltre a verifiche sulle attività commerciali della zona. Fino alla serata sono state identificate 105 persone e controllati 44 veicoli. Le sanzioni amministrative elevate per violazioni al Codice della strada sono state 20. Si tratta soprattutto di uso del telefonino alla guida, mancanza di copertura assicurativa, guida senza patente e mancata revisione del veicolo. In serata, i controlli hanno riguardato 8 esercizi commerciali, soprattutto per verificare la presenza di soggetti in stato di alterazione alcolica, oltre al rispetto delle condizioni igienico-sanitarie.




In Italia senza permesso di soggiorno, denuncia ed espulsione per un 26enne straniero

Era nel territorio nazionale nonostante privo del permesso di soggiorno. Gli agenti del Commissariato di Pachino hanno denunciato per questo un cittadino marocchino, 26 anni irregolare nel territorio nazionale.
Dopo i controlli di rito, per l’uomo è stato emesso un provvedimento di espulsione del Prefetto di Siracusa e il conseguente ordine di lasciare l’Italia, emanato dal Questore di Siracusa.