Siracusa. Identificati gli autori del danneggiamento al parcheggio Talete: sono due lentinesi

Ancora una volta il sistema di videosorveglianza ha consentito di fare luce su un episodio di danneggiamento al parcheggio Talete e di identificare i responsabili. A condurre le indagini è stata la Polizia municipale, che ha denunciato all’autorità giudiziaria due lentinesi di 29 e 31 anni.
I fatti risalgono allo scorso 19 agosto quando i due, venuti in città per trascorrere la serata assieme ad altri amici, si sono incolonnati per lasciare le loro auto all’interno del parcheggio Talete, di proprietà comunale. Passato qualche minuto, forse stanchi dell’attesa, sono scesi dalle rispettive macchine, si sono diretti verso l’ingresso dell’area di sosta e hanno piegato con la forza delle braccia la barra automatizzata che regola l’accesso dei mezzi. Un danno doppio per l’amministrazione perché del gesto hanno approfittato gli altri automobilisti incolonnati che, oltre a non opporsi al danneggiamento, hanno parcheggiato gratuitamente.
Giunta la segnalazione al comando di Polizia municipale, gli agenti hanno acquisito le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza e sono riusciti a risalire ai responsabili dalle targhe delle loro auto, filmate mentre entravano nel parcheggio. Avvenuta l’identificazione, i due sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per danneggiamento aggravato di cose destinate a pubblico servizio o a pubblica utilità (articolo 635 del codice penale).
Soddisfatto per l’esito dell’indagine l’assessore alla Polizia municipale, Salvatore Piccione che, attraverso il comandante Enzo Miccoli, si è complimentato con tutto il Corpo. “Un atto di pura inciviltà – commenta l’assessore Piccione – da condannare senza esitazione e che ha causato un pesante danno al patrimonio comunale. Altri simili si sono verificati in passato e anche stavolta, grazie al lavoro degli agenti, siamo riusciti a risalire responsabili. Mi auguro che vengano puniti severamente”.




Noto. Anziano truffato, consegna 3.000 euro per ricevere una fantomatica donazione

Ancora una truffa ai danni di un anziano. È successo a Noto. Un pensionato ha denunciato di essere stato raggirato da due uomini. Gli avrebbero prospettato una ingente donazione che lo stesso avrebbe ottenuto a fronte di un versamento di circa 3.000 euri necessari per avviare la procedura e affrontare le prime spese di gestione della pratica burocratica. Non appena i due malviventi, intascata la cifra, hanno lasciato l’abitazione dell’anziano, questi si è reso conto della truffa. Nessuna ricevuta, nessun contatto per raggiungere quei due che nel frattempo si sono allontanati. I Carabinieri stanno svolgendo una serie di accertamenti per identificare i truffatori e per verificare se vi possa essere stata qualche altra vittima degli stessi malviventi.




Siracusa. Furto di bottiglie di whisky, coppia arrestata all'uscita dal supermarket

Arrestati in flagranza di reato due siracusani, accusati di furto aggravato in concorso. Si tratta del 31enne Gaetano Mancarella e della 29enne Luisa Schepis.
Poco dopo le 18 di ieri, dopo una segnalazione giunta alla sala operativa della Questura, gli Agenti sono intervenuti in un supermercato di via Paternò. All’esterno hanno bloccato i due, appena usciti e diretti verso la loro automobile. Perquisiti, sono stati trovati in possesso di due bottiglie di whisky, del valore di circa 50 euro.




Siracusa. Dai domiciliari al carcere, aggravamento di misura cautelare per un 20enne

Eseguita una misura cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Caruso (classe 1997), siracusano. Si è responsabile di numerosi furti in concorso. La misura è un aggravamento della misura restrittiva degli arresti domiciliari cui l’uomo era sottoposto.




Noto. Cade da una scala mentre raccoglie olive, 30enne trasportato in elicottero al Cannizzaro

E’ stato soccorso in elicottero e trasportato in ospedale un 30enne vittima di un incidente sul lavoro. Si trovava in un terreno poco fuori dal centro cittadino, impegnato nella raccolta delle olive nel fondo di un amico. Secondo la ricostruzione, sarebbe caduto da una altezza di circa 3 metri. Un volo in seguito al quale ha perduto conoscenza. E’ stato trasportato al trauma centre del Cannizzaro di Catania per la gravità delle sue condizioni.




Operazione Dirty Oil: passava anche da Augusta gasolio libico rubato, 9 arresti. Due i siracusani coinvolti

La Guardia di Finanza di Catania ha sgominato un’associazione a delinquere internazionale che riciclava gasolio libico rubato dalla raffineria libica di Zawyia, a 40 km ovest di Tripoli, trasportato via mare in Sicilia con stoccaggio ad Augusta per poi essere immesso nel mercato italiano ed europeo.
Sei gli arresti (3 in carcere e 3 ai domiciliari): due sono maltesi, due libici e quattro italiani. Altri tre libici sono ricercati. Uno è detenuto nel suo Paese. Dopo il furto il gasolio veniva scortato da milizie libiche e portato in Sicilia e poi immesso nel mercato italiano e europeo mediante una società maltese. Il traffico è stato monitorato con mezzi del Comando operativo aeronavale della Gdf.
Il gasolio libico – trafugato dalla compagnia petrolifera nazionale della Libia, riciclato e immesso, all’insaputa dei consumatori finali, anche presso distributori stradali – è un carburante avente tenore di zolfo minore di 0,1% ed è destinato al “bunkeraggio” ossia al rifornimento, in ambito portuale, di carburanti o di combustibili ad unità navali. Il prodotto in questione, dopo miscelazioni presso uno dei depositi fiscali della Maxcom di Augusta, Civitavecchia e Venezia, veniva immesso nel mercato italiano ed europeo (Francia e
Spagna in particolare) ad un prezzo similare a quello dei prodotti ufficiali pur essendo
di qualità inferiore.
L’associazione criminale mirava ad acquisire la disponibilità di un flusso continuo di gasolio libico ad un prezzo ribassato rispetto alle quotazioni ufficiali (in alcuni casi anche fino al 60%) così garantendo alla società italiana acquirente un margine di profitto costante e più elevato.
Gli ideatori del lucroso affare internazionale, al fine di ostacolare la ricostruzione dei
passaggi materiali, documentali e finanziari sottesi al commercio di gasolio, hanno costruito un variabile sistema di società, a più livelli, poste fittiziamente tra venditori
e acquirenti finali. La frode è stata attuata mediante il ricorso a falsa documentazione
attestante inizialmente l’origine saudita del gasolio “libico” e poi, successivamente, la
non veritiera cessione del carburante da una delle società sussidiarie della compagnia petrolifera nazionale della Libia.
In un anno di indagini, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania sono riusciti a documentare dettagliatamente oltre 30 viaggi nei quali sono stati importati via mare dalla Libia oltre 80 milioni di kg. di gasolio per un valore all’acquisto di circa 30 milioni di euro.
Tra i soggetti coinvolti nel traffico internazionale di prodotti petroliferi libici e
destinatari della misura in carcere figurano l’amministratore delegato della Maxcom Bunker spa, Marco Porta (cl.1969); Fahmi Mousa Saleem Ben Khalifa, alias “il Malem” (il capo), nativo di Zuwarah (Libia), fuggito dal carcere nel 2011 con la caduta del regime di Gheddafi dove stava scontando una condanna a 15 anni per traffico di droga; ha guidato una milizia armata stanziata nella zona costiera al confine con la Tunisia ed è stato recentemente posto agli arresti per contrabbando di carburanti da parte delle Autorità libiche; il catanese Nicola Orazio Romeo (cl.1972), indicato da alcuni collaboratori di giustizia quale appartenente alla frangia mafiosa degli Ercolano e ritenuto, in una conversazione captata tra gli indagati, quale soggetto della “mala, quella giusta, quella che non lo tocca nessuno”. Romeo è già stato denunciato nel 2008 per la sua appartenenza mafiosa ai Santapaola e per alcune azioni estorsive perpetrate nelle zone di Acireale e Aci Catena. In questa indagine Romeo è parte integrante della componente maltese dell’organizzazione la cui funzione primaria è stata quella di organizzare i trasporti del gasolio libico via mare; i cittadini maltesi Darren Debono (cl.1974) e Gordon Debono (cl.1974); i maltesi, con Nicola Orazio Romeo, hanno curato il trasporto via mare gestendo, al contempo, il reticolo di società commerciali coinvolte nel business; il libico, originario di Zuwara, Tareq Dardar, quale collettore dei pagamenti e dei flussi finanziari veicolati su conti esteri nella disponibilità del Ben Khalifa.
Per i soggetti non rintracciati nel territorio nazionale, la Procura distrettuale ha
richiesto l’emissione di un mandato d’arresto internazionale.
L’amministratore delegato della Maxcom Bunker spa, società con sede legale a Roma, esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e di bunkeraggio delle navi, si è avvalso della complicità di alcuni dipendenti della società, destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari. Si tratta della siracusana Rosanna La Duca (cl.1969), consulente esterna della società; Stefano Cevasco (cl.1969), addetto all’ufficio commerciale, e Antonio Baffo (cl.1956) responsabile del deposito fiscale di Augusta.




Siracusa. Vuole gettarsi dal ponte Santa Lucia, anziano salvato dai poliziotti in bici di Ortigia

Alle 11.00 circa di questa mattina, agenti della Polizia di Stato in bicicletta ad Ortigia, hanno salvato un anziano. L’uomo, 80 anni, minacciava di gettarsi dal ponte Santa Lucia. Ad allertarli, diverse chiamate al 113. Gli agenti, che si trovano in piazza Archimede, si sono subito precipitati sul posto. Arrivati sul ponte, hanno afferrato l’anziano proprio un istante prima che si gettasse in acqua. Era già oltre la balaustra.
E’ stato condotto in ospedale per le prime cure del caso. Avvisati i parenti, preoccupati per la scomparsa del congiunto.




Quattro colpi di fucile contro il portone di un pensionato: paura e inquietudine a Lentini

Sono serrate le indagini dei carabinieri per fare luce sull’inquietante episodio avvenuto a Lentini. Ignoti ieri sera hanno esploso 4 colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione di un pensionato. L’arma utilizzata sarebbe un fucile da caccia, calibro 12. Colpita la porta carraia e il vicino portone d’ingresso.
Tanta paura per la vittima, che in quel momento era in casa, e per i residenti che hanno udito gli spari. Danni limitati solo a cose. Valutate tutte le piste.




Siracusa. Gare di velocità in scooter alla Panoramica, 30 giovanissimi beccati dai carabinieri

Sono stati sorpresi alla Panoramica, ieri pomeriggio, intenti a gareggiare in velocità con le loro moto, nei pressi di Largo Mauceri. A “beccare” il gruppo di ragazzini sono stati i carabinieri che hanno identificare i giovani, circa una trentina. Applicate nei loro confronti le sanzioni previste dal codice della strada per via della condotta spericolata alla guida nonché per le modifiche apportate alle marmitte. Sono anche stati avvisati i genitori per le infrazioni commesse dai conducenti minorenni.




Priolo. Arrestata trentenne specializzata in truffe agli anziani, deve scontare 1 anno di reclusione

I carabinieri di Priolo hanno dato esecuzione ad un ordine di esecuzione per espiazione pena emesso dal tribunale di sorveglianza di Torino. Arrestata la 30enne Salvatrice Rasizzi, casalinga siracusana. La donna deve scontare una condanna ad 1 anno di reclusione poiché si è resa responsabile dei reati di tentata truffa, furto e indebito utilizzo di carta di credito, fatti commessi ad Asti nel 2013.
Le modalità delle truffe, fra le più svariate, spesso la portavano a fingersi medico o impiegata della locale Usl per andare ad effettuare visite a domicilio ed avere così la possibilità di appropriarsi di denaro contante o preziosi che riusciva a rinvenire all’interno dell’abitazione. In una occasione in particolare era riuscita a trafugare anche una carta di credito con relativo pin con cui aveva poi immediatamente effettuato esosi acquisti.
Dalle segnalazioni delle vittime, quasi tutte persone anziane che vivevano sole in casa, sono state avviate le indagini che hanno portato poi all’identificazione della responsabile e al suo deferimento all’autorità giudiziaria.
E’ stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari nella propria abitazione, così come disposto dalla autorità giudiziaria competente.