Siracusa. Palo dell’illuminazione pubblica si schianta al suolo, nessun ferito

Un palo dell’illuminazione pubblica è caduto in via dell’Olimpiade, poco prima del palazzetto dello sport. Sul posto i Vigili del Fuoco ed i Vigili Urbani. Traffico rallentato nell’area per i controlli e gli accertamenti del caso. L’elemento di pubblica illuminazione verrà sostituito dalla ditta che si occupa del servizio. Da definire le cause che hanno portato al cedimento.
Al momento della caduta, attorno alle 10.30, fortunatamente nessun mezzo si trovava a passare in quel tratto, solitamente trafficato.




Francofonte si è fermata per l’ultimo saluto ad Antonella Frazzetto

Francofonte si è fermata. E non solo per il lutto cittadino proclamato dal sindaco Daniele Lentini. Si è fermata a prescindere, perché Antonella Frazzetto, dirigente scolastica del “Dante Alighieri” e giornalista, era conosciuta e apprezzata da tutti. La testimonianza si è avuta oggi pomeriggio, in occasione dell’ultimo saluto dopo la prematura scomparsa avvenuta sabato, quando nella Chiesa Madre di Francofonte non c’era più posto, non solo all’interno della stessa ma sul sagrato e il piazzale adiacente. C’erano gli alunni, i dirigenti scolastici, colleghi giornalisti, amici e familiari ma soprattutto le istituzioni. Che hanno reso omaggio a “una grande donna, madre e dirigente”, così come sottolineato anche dal sacerdote durante l’omelia e soprattutto dal marito, il collega Angelo Lo Presti che non ha lasciato per un istante le figlie Alice ed Eva, strette sotto il suo abbraccio, oltre che quello simbolico di tutta una comunità che da giorni è rimasta incredula ma sempre in rigoroso silenzio e con grande garbo e rispetto verso la famiglia. Proprio come sottolineato dallo stesso Angelo Lo Presti, al termine di tutte le testimonianze in chiesa, che con grande forza e coraggio (davvero ammirevoli oltre quel sorriso contagioso che era tipico della cara Antonella) in chiusura e con voce rotta dall’emozione ha esclamato: “E adesso Antonella vi saluta tutti”.




Operazione Opera dei Pupi: “avvertimenti” col fuoco, gli ordini partivano dal carcere

Si chiama “Opera dei pupi” l’operazione che ha condotto gli agenti del commissariato di Pachino, alle prime luci dell’alba, ad eseguire cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo, della commissione di alcuni atti intimidatori perpetrati ad ottobre e novembre dello scorso anno a Pachino.
Si tratta di Renato Boager, 54 anni, attualmente detenuto a Paola, in provincia di Cosenza; Antonio Piazzese, 41 anni, residente a Rosolini, già ai domiciliari; Corrado Caruso, 43 anni, detenuto nel carcere di Cavadonna; Maria Caruso, 57 anni, di Rosolini e Cristian Rubbera, 28enne rosolinese.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza. 
Il nome scelto per l’operazione del commissariato di Pachino prende spunto dal ruolo di Boager che – seppur in carcere – sarebbe stato il “puparo”, capace di muovere i fili e le pedine in un piano di vendetta verso il fratello (per pregressi rancori, ndr) divenuto negli anni quasi ossessione. Gli ordini del puparo partivano anche dal carcere dove Maria Caruso, detta Antonella, sarebbe riuscita a far arrivare pure dei piccolissimi telefoni cellulari per comunicazioni “riservate”, oltre al tradizionale sistema dei messaggi durante i colloqui.
Un puzzle per gli investigatori, abili a leggere le situazioni ed i vari coinvolgimenti, ricostruendo i ruoli di ognuno anche attraverso le conferme che arrivavano dalle intercettazioni.

Altra figura chiave è quella del compagno di cella di Boager, Corrado Caruso, fidato al punto da prendersi carico persino di un eventuale omicidio da commettere una volta fuori dal carcere. Avrebbe dovuto uccidere il fratello di Boager per 20.000 euro, visto che uno dei “pupi” disponibili nel gruppo (Antonio Piazzese, ndr) non sembrava adatto allo scopo, come al telefono confermerebbe anche la compagna di Caruso. Renato Boager avrebbe apprezzato, al punto da modificare il suo testamento ed inserire Caruso come erede di una sua casa.
Gli “avvertimenti” sarebbero quindi da inserire – secondo gli investigatori – in una sorta di strategia della tensione tendente non solo alla vendetta ma anche ad alleggerire la posizione di Boager in un procedimento in corso che, però, si è concluso poi a febbraio comunque con la sua condanna a 5 anni di reclusione. Gli episodi, non a caso, si verificavano sempre a ridosso della data delle udienze per intimidire i testimoni.
Gli investigatori hanno ricostruito i pezzi di un puzzle particolarmente complesso, trovando man mano conferma alle risultanze investigative anche grazie a sequestri e perquisizioni che hanno creato nervosismo nel gruppo.
Gli ordini di carcerazione sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica di Siracusa e accolti dal gip del Tribunale dopo che gli inquirenti hanno svolto accurate indagini ed hanno raccolto precisi riscontri probatori a carico degli arrestati. Importante il contributo fornito da alcuni filmati di videosorveglianza privata.




Operazione Opera dei Pupi: le intimidazioni e le intercettazioni nel video della Polizia

Il filmato diffuso dalla Polizia e relativo all’operazione “Opera dei Pupi” si apre con le immagini di uno dei tre episodi di intimidazione. E’ il 14 novembre del 2017. Un’auto imbocca controsenso via Marsala, a Pachino. Scendono in due ed un ordigno viene piazzato davanti alla saracinesca del negozio di ricambi auto di Giuseppe Boager. Poi la fuga e la deflagrazione che provocherà ingenti danni.
E’ uno degli episodi che hanno permesso agli investigatori di ricostruire la fitta trama di una rete criminale capace di incidere anche dal carcere. Una connessione disvelata anche dalle intercettazioni telefoniche allegate, alcune relative ad una perquisizione effettuata dalla Polizia con il sequestro di due giubbotti e la preoccupazione di essere così “riconosciuti”. E poi il piano per gambizzare, se non uccidere, il fratello di Renato Boager su mandato dello stesso.
L’ottima sinergia tra Commissariato di Pachino e Procura di Siracusa ha permesso di arrivare alle odierne misure cautelari.




Siracusa. Corso di primo soccorso ai Finanzieri del mare con la Croce Rossa

Corso di primo soccorso per i militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Siracusa. La Croce Rossa ha fornito le nozioni base per una attività di formazione finalizzata all’acquisizione di competenze specifiche che possono contribuire a limitare i rischi da infortuni che corrono i finanzieri impegnati nel particolare servizio svolto in mare sulle unità delle Fiamme Gialle.
Le lezioni sono state tenute dalla sorella Donatella Capizzello, ispettrice del corpo delle Infermiere Volontarie in seno al locale Comitato della Croce Rossa Italiana, presieduto da Francesco Messina. Il corso, al quale ha partecipato anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza, ha permesso di conseguire le capacità richieste, in conformità alle linee guida internazionali.




Finte assunzioni per avere la disoccupazione: denunciati titolare e (finti) dipendenti

Truffa ai danni dell’Inps in concorso . Con quest’accusa gli uomini del commissariato di Lentini hanno denunciato due carlentinesi e due lentinesi , rispettivamente di 34, 48, 31 e 25 anni. Nel dettaglio, il 35enne carlentinese, presidente di un’associazione, nel corso del 2019 ha comunicato all’Inps l’assunzione degli altri tre denunciati, senza che in realtà svolgessero realmente un’attività lavorativa e al solo scopo di ottenere, successivamente, l’indennità di disoccupazione per loro, erogata dall’ente previdenziale. Gli accertamenti condotti hanno consentito di scoprire come si trattasse, in realtà, di un espediente.




Siracusa. Evasione dai domiciliari, 44enne sorpreso dai carabinieri

Nel corso della nottata, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, impegnati in un servizio di controllo del territorio volto alla prevenzione e repressione dei reati, mentre effettuavano controlli ai soggetti sottoposti agli arresti domiciliari e alla sorveglianza speciale, hanno sorpreso Mancarella Massimiliano Mancarella, 44 anni, disoccupato siracusano e pregiudicato, al di fuori della propria abitazione nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari per aver commesso reati in materia di stupefacenti. Pertanto lo stesso è stato dichiarato in arresto in flagranza di reato di evasione e sottoposto nuovamente ai domiciliari in attesa di rito direttissimo così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Aspetta all’uscita direttore di banca e lo aggredisce: denunciato correntista

Attende la chiusura della banca e aggredisce il direttore. Denunciato un uomo di 30 anni, residente a Noto, correntista in quell’istituto bancario. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per minacce e lesioni personali aggravate dai futili motivi. Alla base dell’aggressione, problemi legati alla gestione del conto bancario intestato all’uomo.




Zona industriale, i sindacati ai lavoratori: “Tutti in marcia verso la mobilitazione generale”

Tantissimi lavoratori della zona industriale hanno partecipato, questa mattina, all’assemblea unitaria che Cgil Cisl e Uil hanno organizzato in vista della manifestazione in programma il prossimo 13 aprile.

“Lavoro & Dignità” è lo slogan individuato dalle segreterie generali del sindacato per una mobilitazione che intende coinvolgere tutti i soggetti istituzionali, sociali e datoriali della provincia.

Il 13 aprile – hanno sottolineato i segretari generali Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò – chiediamo un progetto di lavoro e di sviluppo. Questa provincia si risolleva se l’idea di futuro si fa sistema.

Sviluppo sostenibile, investimenti utili a sviluppare e consolidare i siti industriali produttivi nel massimo rispetto delle normative ambientali. Questi i temi.”




Siracusa. Irriducibili della spazzatura, collezione di scatti (e multe) con le fototrappola

Le fototrappola continuano a rivelarsi preziosi alleati nell’individuazione di chi abbandona rifiuti e spazzatura. Anche questa settimana, migliaia di fotogrammi da analizzare e non sono mancate le sorprese fornite dagli occhi elettronici che possono essere piazzati praticamente in ogni angolo del territorio comunale con estrema facilità.
Diverse anche in questo caso le sanzioni, con la contestazione dell’abbandono di rifiuti pari a 600 dopo l’inasprimento delle sanzioni.
In zona Tivoli, dove nelle scorse settimane si erano create estese discariche abusive, le fototrappola hanno dato una identità a chi, ad esempio, scaricava diversi sacchi colmi di rifiuti non differenziati da un furgoncino. Emblematico anche il caso di una vettura immortalata con il sacchetto della spazzatura sul tetto e poi lanciato per terra. Ne vedono davvero di ogni colore gli agenti del nucleo Ambientale della Polizia Municipale incaricati di visionare le migliaia di fotogrammi prodotti ogni settimana.