Le indagini sul boato vicino casa Gennuso: i Ris analizzano la polvere pirica trovata

I carabinieri non si sbilancio sulla lettura di quanto accaduto l’altra sera nei pressi dell’ingresso dell’abitazione del deputato regionale Pippo Gennuso. A circa cento metri dal cancello è stato fatto esplodere un petardo di discreta forza esplosiva a giudicare dal boato avvertito e da alcune testimonianze.
Sulla reale natura, potenza e fabbricazione di quanto esploso diranno qualcosa in più i Ris di Messina a cui i carabinieri di Noto hanno inviato i resti di polvere pirica ritrovati sul luogo e subito repertati.
Presto per dare una lettura univoca all’accaduto. Gli investigatori scelgono la linea della prudenza e non parlano direttamente di possibile messaggio intimidatorio, diretto al politico di Rosolini.
Una spinta alle indagini potrebbe arrivare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e dalle indicazioni che arriveranno dai Ris di Messina sulla fabbricazione del forte petardo: artigianale o commerciale, di libera vendita o solo dietro possesso di autorizzazioni, importato illegalmente o contraffatto? Elementi attesi per una lettura più precisa dell’accaduto.




Boato nei pressi dell'abitazione del deputato regionale Gennuso: intimidazione?

Potrebbe trattarsi di una intimidazione, a pochi giorni da una nuova udienza a Palermo nel processo partito da una denuncia per estorsione del deputato regionale Pippo Gennuso. Nella serata di eri, poco dopo le 20, in una strada secondaria che porta al cancello di ingresso della sua abitazione, in contrada Zacchita, è stato avvertito un forte boato, una esplosione. I carabinieri di Noto che hanno effettuato i rilievi alla ricerca dei resti di un eventuale ordigno esplosivo.
“Non so cosa pensare…”, si limita a commentare Gennuso. All’esame degli investigatori, le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Qualcuno avrebbe segnalato la presenza di un Suv nero poco prima dello scoppio.




Siracusa. Pesca illegale al Plemmirio, la Guardia Costiera blocca una imbarcazione

La Guardia Costiera di Siracusa ha intercettato ieri sera un’imbarcazione intenta ad effettuare attività di pesca all’interno dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, precisamente in Zona “A”. Operazione in collaborazione con il personale della sala di controllo dell’Amp, dotata di sistema di videosorveglianza. A bordo dell’imbarcaizone di sei metri c’era una sola persona che ha ammesso di avere appena terminato di posizionare un palangaro all’interno della zona di riserva integrale. Recuperato l’attrezzo da pesca, sequestrato. Il trasgressore è stato identificato e segnalato all’Autorità giudiziaria.




Siracusa. Donna aggredita in un androne: uomo le strappa la borsa e fugge

Aggredisce una donna nell’androne di un condominio per strapparle via la borsa, provocandone la caduta. E’ accaduto in via Francesco Accolla intorno alle 19,35. Vittima, una donna di 55 anni. Sul posto, dopo la segnalazione, gli agenti delle Volanti. Il giovane, dopo avere preso il portafogli è fuggito, facendo perdere le proprie tracce. Indaga la polizia. Intanto, gli agenti, in un androne di via Veneto ha rinvenuto una modica quantità di hashish.




Siracusa. Incendio al Cumanà, il proprietario ai domiciliari: tentata estorsione

Non sarebbe stato un atto intimidatorio ma un tentativo di truffare l’assicurazione. Per l’esplosione e l’incendio che distrusse il pub Cumanà, in viale Teracati a Siracusa,  è finito agli arresti domiciliari Salvatore Greco, 53 anni. Obbligo di dimora nel comune di residenza per la compagna di 32 anni. Misure disposte dal gip del Tribunale di Siracusa perchè i due sono “ gravemente indiziati” dei reati di danneggiamento seguito da incendio, detenzione di materiale esplodente e simulazione di reato.

Era il 3 aprile quando si verificarono i fatti.  Greco, dipendente nonché proprietario di fatto dell’esercizio commerciale, era rimasto ferito a seguito dell’esplosione. Agli inquirenti aveva dichiarato di aver visto, poco prima dello scoppio, due giovani travisati entrare nel bar per poi allontanarsi rapidamente. La visione delle immagini registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza, nonché le attività tecniche avviate a seguito dell’episodio dalla Mobile di Siracusa, hanno invece fatto emergere una diversa ricostruzione dei fatti. Sarebbe stato proprio Greco, con la complicità della compagna, a piazzare l’esplosivo all’interno dell’esercizio commerciale e a farlo deflagrare. Il gesto sarebbe stato finalizzato ad ottenere una somma di denaro a titolo di risarcimento del danno dalla compagnia assicurativa presso cui il locale era assicurato.
Con le false dichiarazioni rese agli inquirenti, inoltre, gli indagati avrebbero simulato il reato di tentata estorsione, inducendo in errore l’amministratore di diritto della società proprietaria del bar, così da determinarlo a sporgere denuncia presso la locale Squadra Mobile.      




Siracusa. Con lo scooter rubato in fuga sulla ciclabile: arrestato

La pista ciclabile come facile via di fuga. Così almeno pensava un 18enne finito bloccato dai carabinieri. È stato arrestato in flagranza di reato poco dopo aver rubato uno scooter di grossa cilindrata assieme ad un complice. Avevano imboccato la pista ciclabile al Monumento ai Caduti, direzione Targia. Insospettiti dal sistema di allarme sonoro dello scooter attivo, i carabinieri hanno intercettato i due – a bordo di due scooter – all’altezza della vecchia Tonnara. Alla vista delle divise, si sono dati alla fuga. Il 18enne è stato riconosciuto e rintracciato poco dopo. Il riconoscimento è stato confermato anche dagli accertamenti effettuati sui veicoli abbandonati, che hanno consentito di appurare che il veicolo utilizzato per il furto era intestato appunto al 18enne siracusano. Poco dopo, i Carabinieri hanno riconsegnato lo scooter rubato al legittimo proprietario, mentre il responsabile è stato dichiarato in arresto per furto aggravato e condotto in carcere a Cavadonna come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa in attesa di rito direttissimo. Le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso per risalire all’identità del complice ed assicurarlo alla giustizia.




Siracusa. Truffe agli anziani, il decalogo dei carabinieri per evitare brutte sorprese

E’ uno dei reati più odiosi e purtroppo diffusi: la truffa agli anziani. Varie forme, diversi modi di operare da parte di smaliziati imbroglioni ma con un unico fine: arraffare quanto più possibile, approfittando di soggetti deboli.
I carabinieri ricordano alcune semplici regole per non cadere nei tranelli di questi truffatori. La prima: non aprite agli sconosciuti e non fateli entrare in casa. Diffidate poi degli estranei che vengono a trovarvi in orari inusuali, soprattutto se in quel momento siete soli in casa.
Mai mandare i bambini ad aprire la porta e comunque, prima di aprire, controllare dallo spioncino e – se di fronte c’è una persona mai vista prima – aprite con la catenella attaccata.
In caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedete che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa. In assenza del portiere, se dovete firmare la ricevuta aprite con la catenella attaccata.
Prima di far entrare qualunque persona, accertatevi della sua identità ed eventualmente fatevi mostrare il tesserino di riconoscimento.
Nel caso in cui abbiate ancora dei sospetti o c’è qualche particolare che non vi convince, telefonate al numero unico per le emergenze: 112.
Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice. Tenete a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità.
Non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato.
Se inavvertitamente avete aperto la porta ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Inviatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta e, se è necessario, ripetete l’invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni.
In generale, per tutelarvi dalle truffe diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata. Non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi od oggetti presentati come pezzi d’arte o d’antiquariato se non siete certi della loro provenienza;
Non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute. Non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.
Maggiori informazioni si possono trovare all’indirizzo:
http://www.carabinieri.it/cittadino/consigli/tematici/giorno-per-giorno/contro-le-truffe/contro-le-truffe




Siracusa. Minore eritreo riabbraccia la zia: rincongiungimento a Manchester

Ricongiungimento familiare a Manchester per un minore di 17 anni, eritreo, approdato in provincia di Siracusa con uno sbarco. Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, con un tutore legale, lo hanno accompagnato dalla zia, regolarmente residente in Inghilterra, come previsto dal regolamento di Dublino. Sale così a 18 il numero di trasferimenti in altri stati membri dell’Unione Europea organizzati nel corso del 2018 dall’Ufficio Immigrazione a a conclusione delle procedure espletate in collaborazione con la  Prefettura, l’Unità Dublino del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia di Frontiera del Ministero dell’Interno.




Tentato omicidio a Carlentini, ai domiciliari 27enne: avrebbe sparato allo zio

Il gip del Tribunale di Siracusa ha disposto gli arresti domiciliari per il 27enne Mirko Tomasello, di Carlentini. E’ accusato di tentato omicidio. Lo scorso 5 dicembre avrebbe esploso un colpo di fucile calibro 12 all’indirizzo dello zio, dopo aver ucciso un cavallo di proprietà del parente. Il giovane era stato posto poche ore dopo in stato di fermo ed era stato condotto in carcere a Cavadonna. L’arma utilizzata non è stata ritrovata.




Caccia dal terrazzo di una abitazione, denunciato 36enne armato di tutto punto

Dal terrazzo di una abitazione, imbracciava un fucile per darsi ad attività di caccia. Ma trattandosi di luogo abitato, in contrada Rio a Pachino, ed alla luce della distanza davvero ridotta dalle abitazioni è scattata per il cacciatore 36enne la denuncia per il reato di sparo con armi da fuoco in luogo abitato.
I poliziotti, intervenuti sul posto, hanno trovato nel terrazzo, nascosti sotto una catasta di travi, due fucili semiautomatici (un fucile semiautomatico calibro 28 marca Beretta modello A400 Xplor Action e un fucile semiautomatico marca Breda modello Lr calibro 12), un carniere di colore verde mimetico con all’interno 98 cartucce calibro 28, 30 cartucce calibro 12, 6 bossoli in plastica di colore rosso calibro 28 esplosi e 1 bossolo colore verde calibro 12 esploso sul pavimento del terrazzo.
Nell’auto dell’uomo, all’interno di una busta di plastica, trovate ulteriori 125 cartucce calibro 28 e 3 cartucce calibro 36. Le armi sono state poste sotto sequestro.