Rosolini. Macellazione equina clandestina, i Nas sequestrato due aziende e una macelleria

Scoperto un traffico di macellazione clandestina equina a Rosolini. I Carabinieri dei NAS di Catania e Ragusa, in collaborazione con il NOE di Catania, hanno apposto i sigilli a due aziende agricole, una macelleria e ad un mattatoio clandestino. Il valore complessivo di quanto sequestrato supera il milione di euro.
Durante i controlli in una macelleria hanno individuato circa 5 tonnellate di carne equina, sia fresca che abusivamente congelata, pronta ad essere venduta ma con bollatura sanitaria contraffatta. Insospettiti, i militari hanno perquisito i locali, trovando i timbri falsi utilizzati per simulare i cosiddetti “bolli sanitari”, cioè i sigilli apposti dai veterinari delle Aziende Sanitarie all’interno dei mattatoi per attestare la salubrità degli animali macellati e l’idoneità delle carni al consumo umano.
Avviate le indagini per risalire al luogo della macellazione, è stato individuato poco distante, in un’azienda agricola trasformata in mattatoio clandestino al cui interno i militari hanno peraltro sorpreso un soggetto pregiudicato intento a macellare indebitamente un equino di sospetta provenienza. Ambienti e attrezzature si presentavano in pessime condizioni d’igiene, privi della necessaria autorizzazione e senza alcun controllo veterinario.
In un’azienda confinante è stato inoltre scoperto un intero allevamento abusivo, costituito da 40 equini di origine sconosciuta e sottratti ai previsti controlli dell’autorità sanitaria.
I rispettivi proprietari sono stati denunciati.




Siracusa. Celebrati i funerali della 32enne maresciallo dei Carabinieri, in mattinata l'autopsia: due proiettili

Ultimo saluto alla 32enne maresciallo dei carabinieri nella chiesa di Santa Rita. Nel primo pomeriggio, poche ore dopo l’autopsia, la triste cerimonia. Dolore e un composto silenzio dentro e fuori la chiesa di corso Gelone. All’interno, i familiari della donna, arrivati da Latina: la madre, il padre, il fratello. Accanto, gli alti ufficiali del Comando provinciale dei Carabinieri.
Poco prima, era stata effettuata l’autopsia. Due i proiettili che l’hanno raggiunta. Uno alla coscia, l’altro -fatale – alla tempia.
Alla base della tragedia di via della Spatola potrebbe esserci la gelosia. Era una relazione definita serena quella tra la donna ed il marito poliziotto. Ma in quella serenità, complice forse la differenza d’età e di esperienze di vita, avrebbero trovato spazio insicurezze e discussioni. Laziale lei, pugliese lui, incontratisi per esigenze di servizio a Siracusa e diventati coppia, fino al matrimonio dello scorso maggio. Le seconde nozze per lui, 45 anni, un figlio. Lei invece giovane, dinamica, appassionata sportiva, innamorata della vita. Qualche lite, magari. Come in molte coppie.
L’ultima, l’altra notte. Un alterco, più accesso. Lei che impugna l’arma di ordinanza e minaccia di togliersi la vita. Un primo colpo, partito accidentalmente, raggiunge l’uomo alla gamba e ferisce la donna. Il tempo di due respiri e il maresciallo si punta la pistola alla tempia e preme il grilletto.
Una ricostruzione che gli inquirenti dovranno adesso verificare e validare, anche attraverso i rilievi affidati ai Ris di Messina e all’esame autoptico di questa mattina.




Avola. Droga, armi e munizioni in casa: arrestati padre, figlio e la sua convivente

Arrestati ad Avola in tre: Antonino Caruso, avolese classe 1967 con precedenti di polizia, il figlio Corrado classe 1993, anch’egli già noto alle forze dell’ordine, e la convivente di quest’ultimo Valentina Iolanda Dior, classe 199. I carabinieri li hanno sorpresi in flagranza dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione illegale di munizioni ed armi comune da sparo ed alterazione di armi.
Sospettando che i tre occultassero armi e sostanze stupefacenti presso la propria abitazione alla prima periferia di Avola, hanno dato corso ad una mirata perquisizione domiciliare.
All’interno della cucina, riposto su un pensile, rinvenuto un involucro contenente 12 grammi di cocaina con accanto un bilancino elettronico di precisione con evidenti residui della sostanza.
Sempre all’interno dell’abitazione, rinvenuti altri due bilancini elettronici di precisione e tutto il materiale occorrente per il confezionamento in dosi dello stupefacente nonché, suddivisa ed opportunamente occultata in vari punti della casa, la somma contante complessiva di oltre 4.000 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Le operazioni di perquisizione sono state estese anche al terreno circostante l’abitazione dove l’attenzione dei Carabinieri è stata attirata da una zona di terra smossa: ed infatti, attentamente occultata in un serbatoio per l’acqua completamente interrato, veniva rinvenuta una busta in plastica con all’interno 4 involucri, scrupolosamente avvolti nel cellophane e sigillati con del nastro adesivo, contenenti oltre 2 kg di marijuana. Successivamente, all’interno di un piccolo capanno adibito a ricovero per conigli, interrato a circa 30 centimetri di profondità, i militari hanno trovato un secchio in plastica, opportunamente sigillato con un coperchio, al cui interno erano state riposte due pistole a salve: entrambe le pistole erano state opportunamente modificate al fine di divenire delle armi a tutti gli effetti, in grado di esplodere munizioni calibro 7,65. Inoltre, entrambe erano perfettamente oleate e ben tenute, avvolte in dei panni di stoffa al fine di preservarle dall’umidità, pronte per essere utilizzate all’occorrenza. C’erano anche 30 proiettili calibro 9 e 23 proiettili calibro 7,65.
Padre e figlio sono stati associati presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa mentre la donna è stata posta ai domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.




Siracusa. Misura cautelare per una donna: stalking, lesioni, danneggiamento e incendio di autovettura

Agenti della Mobile di Siracusa hanno eseguito una misura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Siracusa, ponendo agli arresti domiciliari una donna (classe 1973) responsabile di reati di stalking, lesioni, danneggiamento e incendio di un’autovettura commessi nei mesi di dicembre e gennaio scorsi.




Priolo. Tentano un furto all'interno della zona industriale, arrestati in due. Uno è minorenne

Arrestati a Priolo un 42enne ed un ragazzo di 17 anni. Sono accusati di furto aggravato. Sono stati notati da personale di vigilanza mentre cercavano di perpetrare un furto all’interno della zona industriale. Il tempestivo intervento degli agenti del commissariato ha consentito di bloccarli e dichiararli in arresto.




Siracusa. Omicidio Iraci, condannato Musso a 12 anni in primo grado

Dodici anni per omicidio preterintenzionale con l’aggravante dei futili motivi. È la condanna di primo grado per Sebastiano Musso, unico imputato per la morte dell’amico Franco Iraci. Un anno fa, al culmine di una banale lite, Musso sferrò un colpo al volto dell’amico di una vita, causandone la morte.
Il pm aveva chiesto dieci anni e otto mesi ma il giudice ha deciso di aggravare la condanna. La difesa ha annunciato appello.




Canicattini. Minaccia la moglie, arrestato e rimesso in libertà un 67enne

Arrestato a Canicattini Bagni il 67enne Michele Mangiafico. I carabinieri lo hanno sorpreso nella flagranza dei reati di minaccia aggravata e detenzione illegale di arma comune da sparo e munizioni.
Nel corso della notte, la convivente dell’uomo ha chiamato il 112 chiedendo aiuto. Ha raccontato che il marito la stava minacciando di morte. Giunti sul posto, i carabinieri hanno bloccato Michele Mangiafico, ancora in evidente stato di agitazione, per poi ricostruire l’accaduto.
Alla base dell’aggressione ci sarebbe una forte gelosia dell’uomo: la donna aveva comunicato al convivente che in giornata si sarebbe recata, in compagnia di alcuni amici, a Catania per delle commissioni. Ma l’uomo, in preda alla gelosia, aveva iniziato ad offenderla quasi obbligandola a farsi accompagnare da lui. Ma al rifiuto della donna,è andato su tutte le furie, iniziando a minacciarla di morte. Temendo per la propria incolumità, la donna ha chiamato i militari.
La perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire, in un locale adibito a deposito, un fucile da caccia con il relativo munizionamento illegalmente detenuto da Mangiafico. In caserma, inoltre, la donna ha riferito che le minacce del convivente perduravano ormai da diversi mesi.
L’uomo è stato posto ai domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa. Al termine dell’udienza, in cui è stato convalidato l’arresto, l’uomo è stato rimesso in libertà non sussistendo la necessità di applicare misure cautelari personali.




Priolo. Muore in casa senza assistenza e in pessime condizioni igieniche, arrestato il figlio

L’hanno trovata senza vita, riversa vicino al proprio letto maleodorante, in una stanza dove le pulizie non venivano fatte da settimane. Ridotta pelle e ossa, questa è stata la drammatica fine di una 87enne. Quando i carabinieri, allertati dal 118, sono entrati in quella abitazione, quasi non credevano ai loro occhi.
La donna viveva con il figlio Franco Quartarone, 60enne, all’interno di una casa di sole due stanze, sprovvista di riscaldamento e in pessime condizioni igienico sanitarie.
Gli investigatori, insieme al pubblico ministero e al medico legale subito intervenuti, hanno ricostruito minuziosamente gli ultimi giorni dell’anziana, accertando che la stessa presumibilmente nella giornata di sabato, cadendo dal letto, si era provocata una frattura al braccio destro che, vista l’età, le pessime condizioni medico-sanitarie in cui viveva e la mancata assistenza del figlio convivente, le sarebbe stata fatale.
L’uomo, nonostante fosse sempre stato a casa con la madre, non si sarebbe preoccupato di chiamare i soccorsi, né avrebbe allertato i vicini o chiesto comunque aiuto e non avrebbe fatto alcunché per soccorrere l’anziana madre.
Il pm Nicastro ha disposto il fermo dell’uomo presso la casa circondariale di Cavadonna con l’accusa di omicidio derivato dal mancato soccorso alla vittima che versava in gravi condizioni sanitarie. Nei prossimi giorni si svolgerà l’autopsia che chiarirà meglio cause e momento del decesso.




Siracusa. Auto in fiamme in un cortile, i vigili del fuoco evitano guai peggiori

Momenti di particolare tensione in un cortile di via Papa Stefano IV, zona centrale di Siracusa. Per cause in fase di accertamento, una delle vetture parcheggiate e in deposito presso una autorimessa ha preso fuoco attorno alle 13 del 24 febbraio scorso. Le fiamme di coinvolgere anche le altre autovetture. Una telefonata al centralino dei Vigili del Fuoco e il loro pronto intervento, ha scongiurato il peggio.

Segnalazione di un lettore




Siracusa. Picchia e minaccia la moglie, 43enne ai domiciliari. Per la signora fine di un incubo

I Carabinieri di Belvedere hanno arrestato in flagranza di reato un 43enne per maltrattamenti in famiglia, percosse e lesioni personali, nei confronti della convivente.
Da tempo, secondo l’accusa, la donna veniva picchiata, offesa e minacciata, anche di morte, dal compagno. Non aveva mai denunciato gli episodi, né si era mai recata all’ospedale per ricevere le cure del caso, fino a quando ieri, al culmine dell’ennesimo litigio, sempre per futili motivi, la donna ha chiesto aiuto al 112 ed è stata subito accompagnata in caserma.
All’interno de “la stanza dell’ascolto” i Carabinieri hanno raccolto la denuncia, in lacrime, della donna, che ha raccontato di anni di urla, minacce, offese e violenze.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio, mentre la donna verrà ospitata in un’altra abitazione insieme ai propri figli.