Siracusa. La guardia giurata ferita per errore non ce l'ha fatta. Morto nella serata Massimo Giuliana

Non ce l’ha fatta Massimo Calogero Giuliana, la guardia giurata gravemente ferita nella notte tra venerdì e sabato da un colpo partito per errore dalla sua pistola. Il suo cuore ha cessato di batterr ieri sera. Aveva 47 anni. Le sue condizioni erano subito apparse critiche
L’uomo è stato raggiunto alla testa da un colpo partito accidentalmente dalla sua pistola di ordinanza. Era impegnato con un collega in un giro notturno di controlli nell’area industriale di Augusta. I due stavano preparandosi per una perlustrazione a piedi in contrada Sabuci quando si è verificato l’incidente.
La famiglia ha dato l’assenso all’espianto degli organi.




Siracusa. Droga, controlli nelle scuole con le unità cinofile: sequestrata marijuana

Servizio di prevenzione e controlli antidroga nelle scuole superiori del territorio. Ieri, impegnati gli agenti delle Volanti, coadiuvati da unità cinofile. Rinvenuti e sequestrati svariati involucri contenenti modiche quantità di marijuana, per un totale di circa 11 grammi, una sigaretta di fabbricazione artigianale con minime quantità di analoga sostanza. Il materiale sequestrato è stato rinvenuto nelle parti comuni degli edifici scolastici.
L’attività di prevenzione e di contrasto alle sostanze stupefacenti all’interno degli istituti scolastici di Siracusa, fortemente voluta dal Questore di Siracusa e nata grazie alla collaborazione tra Polizia di Stato e Dirigenti Scolastici e corpo docente, sarà svolta con costanza.




Uccise la moglie a Canicattini, condannato a 20 anni Gheorghe Florin Ton

Confermato in Corte di Assise di Appello la sentenza del gup di Siracusa, Carmen Scapellato. Gheorghe Florin Ton è stato condannato a 20 di reclusione ed alla misura della libertà vigilata per tre anni. Il 16 giugno 2014, a Canicattini Bagni, uccise la moglie Maria Ton.
Contro la concessione dell’attenuante si è battuto l’avvocato Paolo D’Orio, difensore delle parti civili Maria Dibu, Maria Zanet e Ion Paul Dibu rispettivamente figlia, madre e fratello della badante rumena uccisa. “L’infedeltà coniugale non può in alcun modo giustificare l’efferatezza di questo omicidio”, ha spiegato il legale che ha chiesto il rigetto dei motivi di appello proposti dal difensore Junio Celesti. “Un adeguamento in minus del trattamento sanzionatorio appare ingiusto vista la gravità oggettiva e i precedenti penali dell’imputato”, ha argomentato D’Orio.




Noto. Operazione Alto Impatto, controllo del territorio anche con il Nucleo Elicotteri e i Nas

“Operazione Alto Impatto” nella zona sud della provincia di Siracusa. L’hanno condotta i carabinieri, su disposizione del comandante provinciale, Luigi Grasso. Impegnati, nelle ultime 24 ore, 35 carabinieri, con l’ausilio del  Nucleo Elicotteri di Catania, dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Ragusa nonché da personale specializzato dell’Enel. Arrestato un uomo, per evasione.
In particolare, nel corso del pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Avola hanno tratto in arresto in flagranza del reato di evasione  Giuseppe Carbè, avolese classe 21 anni, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. I militari, nel corso dei controlli finalizzati a verificare il rispetto degli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria, si sono recati presso l’abitazione del giovane notando che lo stesso era fuori casa intento a colloquiare con dei coetanei. Alla vista dei militari il gruppetto di ragazzi si è immediatamente dileguato per le vie limitrofe mentre Carbè non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità. Condotto in caserma, il giovane è stato dichiarato in stato di arresto e, al termine delle formalità di rito, sottoposto nuovamente al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.
Eseguiti inoltre 4 arresti in flagranza per il reato di furto aggravato di energia elettrica.
In particolare, all’esito di mirati controlli unitamente a personale specializzato Enel finalizzate a contrastare il fenomeno del furto di energia elettrica ai danni della rete pubblica, i Carabinieri della Compagnia di Noto hanno tratto in arresto in flagranza di reato  Giovanni D’Amico,classe 1975,  Luciano Di Giovanni, classe 1970, Biagio Bona, classe 1946, e  Patrizia Ragaccio, classe 1997, tutti già noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti di polizia. A seguito di verifica presso le rispettive abitazioni è stata accertata la presenza di allacci abusivi alla rete elettrica pubblica: in particolare, gli arrestati, correndo anche un serio rischio per la propria incolumità personale, avevano divelto il contatore normalmente installato dall’Enel, manomettendone i cavi ed allacciando l’impianto elettrico domestico direttamente alla rete pubblica. I tecnici hanno ripristinato lo stato dei luoghi mentre i 4, condotti in caserma, sono stati dichiarati in arresto. Espletate formalità di rito i 3 uomini sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa mentre Ragaccio è stata rimessa in libertà.




Siracusa. Pesce cinese congelato con solfiti venduto come fresco: denunciato ristoratore di Ortigia

Frode e carenze igienico-sanitarie. Denunciato un ristoratore, al termine di un’attività svolta dagli agenti del commissariato di Ortigia, insieme alla polizia provinciale e all’Asp nell’ambito della tutela della salute pubblica e in materia di illeciti ambientali, con particolare riguardo alla trasparenza commerciale e al contrasto alle frodi.Il ristoratore gestisce un locale pubblico in Ortigia, legato alla piccola e tradizionale ristorazione. Secondo quanto appurato, l’uomo deteneva pesce congelato non opportunamente segnalato nei menu. Nello specifico, il pesce acquistato, già congelato (gambero rosso, scampi, pesce spada e calamari), proveniente dalla Cina e dalla Spagna, trattato con solfiti per abbattere i microorganismi batterici e mantenerne intatto il colore e veniva servito agli ignari avventori come pesce fresco.
Contestate sanzioni amministrative pari a 3600 euro per irregolarità igienico-sanitarie e sulla mancata o non corretta applicazione delle procedure di autocontrollo basate su principi dell’HACCP.




Siracusa. La mamma di Angelo De Simone: "Dimostreremo che mio figlio è stato ucciso", dice a Giallo

Il settimanale Giallo torna ad occuparsi della morte di Angelo De Simone. Come anche noi abbiamo raccontato negli scorsi giorni, nuovi elementi – emersi anche attraverso la perizia medico legale di parte – hanno convinto i magistrati a riaprire il caso. Dal primo momento la famiglia ha rifiutato di accettare l’ipotesi del suicidio.
In una intervista con la madre del giovane, Patrizia Ninelli, si parla di “clamorose novità”. Emerge la soddisfazione dei familiari per la decisione di non archiviare il caso. “Dimostreremo che Angelo è stato ucciso”, confida la madre.




Siracusa. Accusato di aver lasciato morire la madre senza soccorsi, il Tribunale lo rimette in libertà

Il gip del tribunale di Siracusa non ha convalidato il fermo del 60enne Franco Quartarone. Era accusato di omicidio per non aver prestato soccorso alla madre 87enne, deceduta – secondo l’accusa – per le conseguenze di un incidente domestico, in una casa dalle precarie condizioni igiene. I due, madre e figlio, erano conviventi, a Priolo. Nessuna misura cautelare disposta nei confronti dell’uomo che ha trascorso gli ultimi giorni in carcere, a Cavadonna.




Rosolini. Macellazione equina clandestina, i Nas sequestrato due aziende e una macelleria

Scoperto un traffico di macellazione clandestina equina a Rosolini. I Carabinieri dei NAS di Catania e Ragusa, in collaborazione con il NOE di Catania, hanno apposto i sigilli a due aziende agricole, una macelleria e ad un mattatoio clandestino. Il valore complessivo di quanto sequestrato supera il milione di euro.
Durante i controlli in una macelleria hanno individuato circa 5 tonnellate di carne equina, sia fresca che abusivamente congelata, pronta ad essere venduta ma con bollatura sanitaria contraffatta. Insospettiti, i militari hanno perquisito i locali, trovando i timbri falsi utilizzati per simulare i cosiddetti “bolli sanitari”, cioè i sigilli apposti dai veterinari delle Aziende Sanitarie all’interno dei mattatoi per attestare la salubrità degli animali macellati e l’idoneità delle carni al consumo umano.
Avviate le indagini per risalire al luogo della macellazione, è stato individuato poco distante, in un’azienda agricola trasformata in mattatoio clandestino al cui interno i militari hanno peraltro sorpreso un soggetto pregiudicato intento a macellare indebitamente un equino di sospetta provenienza. Ambienti e attrezzature si presentavano in pessime condizioni d’igiene, privi della necessaria autorizzazione e senza alcun controllo veterinario.
In un’azienda confinante è stato inoltre scoperto un intero allevamento abusivo, costituito da 40 equini di origine sconosciuta e sottratti ai previsti controlli dell’autorità sanitaria.
I rispettivi proprietari sono stati denunciati.




Siracusa. Celebrati i funerali della 32enne maresciallo dei Carabinieri, in mattinata l'autopsia: due proiettili

Ultimo saluto alla 32enne maresciallo dei carabinieri nella chiesa di Santa Rita. Nel primo pomeriggio, poche ore dopo l’autopsia, la triste cerimonia. Dolore e un composto silenzio dentro e fuori la chiesa di corso Gelone. All’interno, i familiari della donna, arrivati da Latina: la madre, il padre, il fratello. Accanto, gli alti ufficiali del Comando provinciale dei Carabinieri.
Poco prima, era stata effettuata l’autopsia. Due i proiettili che l’hanno raggiunta. Uno alla coscia, l’altro -fatale – alla tempia.
Alla base della tragedia di via della Spatola potrebbe esserci la gelosia. Era una relazione definita serena quella tra la donna ed il marito poliziotto. Ma in quella serenità, complice forse la differenza d’età e di esperienze di vita, avrebbero trovato spazio insicurezze e discussioni. Laziale lei, pugliese lui, incontratisi per esigenze di servizio a Siracusa e diventati coppia, fino al matrimonio dello scorso maggio. Le seconde nozze per lui, 45 anni, un figlio. Lei invece giovane, dinamica, appassionata sportiva, innamorata della vita. Qualche lite, magari. Come in molte coppie.
L’ultima, l’altra notte. Un alterco, più accesso. Lei che impugna l’arma di ordinanza e minaccia di togliersi la vita. Un primo colpo, partito accidentalmente, raggiunge l’uomo alla gamba e ferisce la donna. Il tempo di due respiri e il maresciallo si punta la pistola alla tempia e preme il grilletto.
Una ricostruzione che gli inquirenti dovranno adesso verificare e validare, anche attraverso i rilievi affidati ai Ris di Messina e all’esame autoptico di questa mattina.




Avola. Droga, armi e munizioni in casa: arrestati padre, figlio e la sua convivente

Arrestati ad Avola in tre: Antonino Caruso, avolese classe 1967 con precedenti di polizia, il figlio Corrado classe 1993, anch’egli già noto alle forze dell’ordine, e la convivente di quest’ultimo Valentina Iolanda Dior, classe 199. I carabinieri li hanno sorpresi in flagranza dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione illegale di munizioni ed armi comune da sparo ed alterazione di armi.
Sospettando che i tre occultassero armi e sostanze stupefacenti presso la propria abitazione alla prima periferia di Avola, hanno dato corso ad una mirata perquisizione domiciliare.
All’interno della cucina, riposto su un pensile, rinvenuto un involucro contenente 12 grammi di cocaina con accanto un bilancino elettronico di precisione con evidenti residui della sostanza.
Sempre all’interno dell’abitazione, rinvenuti altri due bilancini elettronici di precisione e tutto il materiale occorrente per il confezionamento in dosi dello stupefacente nonché, suddivisa ed opportunamente occultata in vari punti della casa, la somma contante complessiva di oltre 4.000 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Le operazioni di perquisizione sono state estese anche al terreno circostante l’abitazione dove l’attenzione dei Carabinieri è stata attirata da una zona di terra smossa: ed infatti, attentamente occultata in un serbatoio per l’acqua completamente interrato, veniva rinvenuta una busta in plastica con all’interno 4 involucri, scrupolosamente avvolti nel cellophane e sigillati con del nastro adesivo, contenenti oltre 2 kg di marijuana. Successivamente, all’interno di un piccolo capanno adibito a ricovero per conigli, interrato a circa 30 centimetri di profondità, i militari hanno trovato un secchio in plastica, opportunamente sigillato con un coperchio, al cui interno erano state riposte due pistole a salve: entrambe le pistole erano state opportunamente modificate al fine di divenire delle armi a tutti gli effetti, in grado di esplodere munizioni calibro 7,65. Inoltre, entrambe erano perfettamente oleate e ben tenute, avvolte in dei panni di stoffa al fine di preservarle dall’umidità, pronte per essere utilizzate all’occorrenza. C’erano anche 30 proiettili calibro 9 e 23 proiettili calibro 7,65.
Padre e figlio sono stati associati presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa mentre la donna è stata posta ai domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.