Aeroporto e Camera di Commercio, intrecci giudiziari: indagato il commissario CamCom di Siracusa

Ci sarebbero 11 iscritti nel registro degli indagati sull’accorpamento della Camera di commercio di Catania, Ragusa e Siracusa. Una indagine che, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe condotto gli investigatori anche all’aeroporto Fontanarossa di Catania e alla querelle per la nomina, la scorsa estate, dell’amministratrice delegata della Sac, Ornella Lanteri.
Falso ideologico commesso da pubblico ufficiale, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, errore determinato dall’altrui inganno, abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio le fattispecie ipotizzate, a vario titolo. Tra gli indagati anche il commissario della Camera di Commercio di Siracusa, Dario Tornabene. Il nome che fa più rumore è quello del sindaco di Catania, Enzo Bianco. A riportare la notizia è La Sicilia, nella sua edizione nazionale.
Nei giorni in cui si parla di rivedere il percorso di accorpamento, con un ping-pong di lettere tra Palermo e Roma sotto la spinta delle segnalazioni partite da Siracusa, è bene ricordare che l’indagine della Procura di Catania prende le mosse dai numeri di iscrizioni all’ente camerale che, secondo l’accusa, sarebbero stati “gonfiati”. Poi questo intreccio SuperCamera di Commercio-Sac, con le nomine dello scorso luglio. In questo caso, il reato ipotizzato dagli inquirenti sarebbe quello di abuso d’ufficio. Secondo quanto scrive il quotidiano etneo, i soci (tra cui la Camera di Commercio di Siracusa, ndr) avrebbero votato per la nomina di Laneri ad amministratrice delegata dell’azienda sapendo che non possedeva i requisiti per quel ruolo. Al suo posto, intanto, è stato nominato l’ad è Nico Torrisi




Pachino. "Se mi lasci dico a tutti che sei lesbica": perseguitava la ex, denunciata stalker

Un caso di stalking tra donne. Lo hanno scoperto gli agenti del commissariato di Pachino. Vicenda terminata con un’ordinanza del gip, il giudice per le indagini preliminari di Siracusa nei confronti di una giovane di 28 anni, per cui è stato disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Non potrà avvicinarsi ai luoghi che la vittima è solita frequentare e dovrà mantenersi ad una distanza minima non inferiore ai 50 metri. Un’ordinanza emessa al termine di indagini delicate. Complesso il caso specifico. Protagoniste, due donne che, per cinque anni, sono state legate da una relazione sentimentale. La fine del rapporto non era stato accettato da una delle due donna, che avrebbe iniziato a perseguitare la sua ex compagna. In particolare, l’indagata, non tollerando la drastica decisione presa dall’ex, avrebbe iniziato ad assumere comportamenti di gelosia opprimente, con messaggi e telefonate dal chiaro contenuto minaccioso e diffamatorio, ad ogni ora del giorno e della notte e molto spesso attraverso “Facebook”. Ai danni della vittima, anche la creazione di un profilo falso, con il proprio nome e cognome, attraverso cui venivano pubblicate foto personali con tanto di annuncio: “Sono lesbica, disponibile in chat”. Nel profilo della stalker, invece, frasi offensive e lesive della dignità personale della vittima. L’annuncio pubblicato aveva anche attirato l’attenzione di tanti sconosciuti, intenzionati a consumare rapporti sessuali con l’ignara vittima, convinti che si trattasse di una sua volontà. A questo seguivano appostamenti e pedinamenti, anche quando la vittima si trovava con i suoi familiari o al lavoro. Due mesi di incubo per la vittima, terminate insieme alle indagini della polizia e alla decisione dell’autorità giudiziaria.




Siracusa. In fiamme l'auto di una donna, rogo in via Lazio

Restano da accertare le cause all’origine di un incendio che ha avviluppato un’auto parcheggiata in via Lazio, una Fiat Punto di proprietà di una donna. Sul posto, i vigili del fuoco per le operazioni di spegnimento delle fiamme e gli agenti delle Volanti. I rilievi condotti successivamente non hanno consentito di appurare se si sia trattato di un incendio doloso. Indaga la polizia.




Cassibile. Droga nel cassone dell'avvolgibile: 27enne ai domiciliari

Detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Con questa accusa i carabinieri di Cassibile hanno arrestato in flagranza di reato Nicola Petrolito, 27 anni, già noto alle forze dell’ordine. Petrolito è stato trovato in possesso di 10 grammi di marijuana, nascosta nel cassone della tapparella della propria camera da letto, oltre ad un bilancino di precisione e a materiale per il confezionamento della droga. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.




Lentini. Arrestato bullo 27enne: due pallini contro un invalido seduto in piazza

Lesioni personali aggravate e porto abusivo di arma: sono le accuse di cui dovrà rispondere il lentinese Concetto Scrofani, classe 1990. E’ stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato.
L’uomo, pregiudicato, ieri pomeriggio era in giro per le vie della cittadina a bordo di un’autovettura. Dopo aver notato seduto su una panchina, nei pressi di un bar, la sua vittima, un invalido civile 48enne, lo avrebbe affiancato per deriderlo. Subito dopo gli avrebbe esploso contro, con un fucile ad aria compressa, 2 pallini di piombo 9mm.
La vittima, trasportata presso l’ospedale civile di Lentini, veniva giudicata guaribile dai sanitari in giorni 15 mentre Scrofani, riconosciuto dal malcapitato attraverso delle foto, veniva rintracciato dai militari in casa dove è stato sottoposto agli arresti domiciliari.




Siracusa. Cocaina pronta per lo spaccio nel portafoglio, arrestato 42enne

Arrestato in flagranza di reato il 42enne Andrea Zammitti, libero professionista, incensurato accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente.
Durante un normale controllo, i carabinieri – insospettiti dal suo atteggiamento – hanno proceduto a perquisizione personale e a quella dell’auto, rivenendo all’interno del suo portafoglio 7 dosi di cocaina, per un totale di 2 grammi e la somma di 365 euro, probabile provento dell’attività di spaccio.
L’uomo è stato inoltre denunciato per aver violato la normativa sulle armi: era in possesso di un coltello.
Al termine delle incombenze di rito, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno, il 42enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio.




Siracusano di 18 anni vittima di grave incidente a Catania: ha rischiato di perdere il braccio

È ricoverato nel reparto di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’ospedale Cannizzaro il 18enne siracusano, vittima dell’incidente stradale di ieri pomeriggio lungo la Tangenziale di Catania, nel quale ha riportato un trauma complesso con fratture agli arti superiori.
Ha rischiato di perdere il braccio sinistro, che è stato schiacciato e ha strisciato sull’asfalto, con gravi danni a livello nervoso, muscolare e cutaneo: entrato in codice rosso in Pronto Soccorso, è stato operato d’urgenza al Trauma Center da un’équipe di chirurghi e ortopedici, che hanno salvato l’arto.
A causa dell’esposizione della ferita, gravemente contaminata, però, il paziente è attualmente trattato al fine di abbattere l’elevato rischio infettivo; solo successivamente sarà programmato il trattamento per la ricostruzione tendinea e cutanea. Al momento, pertanto, i medici mantengono riservata la prognosi circa il recupero della piena funzionalità dell’arto sinistro.
Al Cannizzaro, in Ortopedia, con una frattura al braccio ancora in corso di valutazione, è ricoverata anche una donna coinvolta nel medesimo incidente.




Corruzione al porto di Augusta: il Codacons si costituirà parte offesa

Il Codacons si costituirà parte offesa nell’inchiesta della magistratura sull’attività corruttiva relativa al porto di Augusta. “Ancora una volta si registra un episodio di corruzione in Sicilia – afferma il segretario nazionale, Francesco Tanasi – Oramai non passa giorno senza che le cronache locali informino di indagini, processi ed episodi relativi a mazzette e tangenti nella nostra regione. In questo caso al centro della vicenda troviamo aspetti delicati come la valutazione di impatto ambientale e il piano regolare, che se turbati da interventi illegali possono avere effetti sull’intera collettività e sugli operatori portuali. Per tale motivo il Codacons si costituirà anche stavolta parte offesa, e chiederà che i responsabili di atti illeciti siano chiamati a risarcire i cittadini siciliani”.




Operazione "Alto Impatto": arresti, controlli e multe nella zona nord della provincia

Alla luce degli ultimi fenomeni di criminalità verificatisi nella zona nord della provincia, in campo i Carabinieri di Augusta con una straordinaria attività di controllo del territorio. Servizi preventivi e di contrasto alle forme di illegalità nelle zone di emarginazione sociale effettuando, oltre ad un incisivo controllo di pregiudicati, sorvegliati speciali, soggetti sottoposti ad arresti domiciliari, anche un’attenta attività di controllo amministrativo presso circoli, cantieri edili ed attività commerciali.
Circa 60 i militari impegnati, coadiuvati dal Nucleo Ispettorato di Siracusa, Nas di Ragusa ed il Nucleo Cinofili di Nicolosi.
Al termine del servizio, sono stati infatti rinvenuti e sequestrati complessivamente 108 grammi di marijuana, 11 di cocaina, tratte in arresto in flagranza di reato 6 persone, segnalate alla competente Autorità Giudiziaria 9 soggetti ed, infine, erogate contravvenzioni per violazioni in materia igienico sanitaria pari a 3.380 euro, nonché, comminate 7.000 euro di sanzioni amministrative per violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ad Augusta, Villasmundo, Francofonte, Sortino e Lentini, i militari hanno tratto in arresto in flagranza di reato Vincenzo Belfiore (classe 1973). A seguito di una perquisizione, venivano rinvenuti all’interno della sua autovettura 22 grammi di marijuana suddivisa in 23 dosi. Nella sua abitazione rinvenuti ulteriori 48 grammi celati all’interno della camera da letto, nonchè materiale idoneo alla pesatura ed al confezionamento dello stupefacente; Esmeralda Di Mauro (classe 1967), di Augusta, perchè all’interno della sua abitazione, abilmente celato nell’incavo del wc,i militari hanno trovato un cofanetto metallico contenente 3 grammi di sostanza stupefacente tipo “cocaina” suddivisa in 11 dosi e pronti allo smercio; Gianluca Moschitto, di Augusta, (classe 1972), poiché, con minaccia di morte, tentava di farsi consegnare, da un libero professionista di Villasmundo, la somma di euro 2.000 in modo da poter così pagare pregresse contravvenzioni; Giovanni Di Benedetto (classe 1995) e Melania Ippolito (classe 1998), conviventi, entrambi pregiudicati, poiché a seguito di una perquisizione presso la loro abitazione a Francofonte, venivano trovati in possesso di 57 grammi di marijuana suddivisa in 37 dosi occultati in una culla; Carmela Castro (classe 1970), lentinese, poiché, a seguito di una perquisizione personale, venivano rinvenuti all’interno della sua borsetta 8 grammi di cocaina suddivisa in 3 dosi.
Tra gli altri controlli, a Carlentini, a seguito di un controllo effettuato presso un cantiere edile, contravvenzionato il socio accomandatario della Ditta con una sanzione amministrativa pari a 7.000 euro poiché responsabile di non aver realizzato opere a protezione collettiva e pericolo di caduta dall’alto. A Ferla i controlli effettuati presso vari esercizi pubblici, hanno permesso di accertare violazioni in materia igienico-sanitaria con sanzioni di importo complessivo pari a 3.880 euro.
Tutti gli arrestati, espletate le formalità di rito, venivano tradotti presso le rispettive abitazioni per ivi rimanere agli arresti domiciliari, come disposto dall’A.G. di Siracusa, informata dai reparti dipendenti che procedono.




Pachino. Furto in un'azienda agricola e finto furto di un'auto: denunciato il proprietario

Una vicenda ingarbugliata, su cui la polizia ha fatto chiarezza. Gli agenti del commissariato di Pachino sono intervenuti in Contrada Cozzarelli per la segnalazione di un furto in danno di una azienda agricola. I proprietari del terreno, infatti, erano stati allertati dalle luci di un’auto che si aggirava tra le serre. Nonostante l’oscurità, la polizia è riuscita ad individuare il posto esatto in cui il soggetto era in procinto di commettere il reato. Immediata la fuga tra i campi, abbandonando quanto raccolto (11 cassette già piene di pomodoro e altre 14 cassette di plastica da riempire). I poliziotti, oltre a restituire al legittimo proprietario il raccolto hanno sequestrato l’auto, con 19 flaconi di metadone all’interno.
Poche ore dopo, il proprietario dell’auto si è presentato al Commissariato per denunciare il furto del veicolo . Nonostante il tentativo di simulare il reato, gli investigatori accertavano in breve i fatti come realmente erano accaduti denunciando l’uomo.