Priolo. Omicidio Boscarino, arrestati i presunti complici di Greco

Arrestati gli altri due presunti complici dell’omicidio di Alessio Boscarino, il giovane ucciso ai giardinetti di Priolo. Ad eseguire la misura, gli uomini della Squadra Mobile, insieme ai colleghi del commissariato di Priolo. Le indagini, che già avevano portato all’arresto di Davide Greco, con provvedimento di fermo emesso dal P.M. Brianese, sono state coordinate dal Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano. I due arrestati, Christian e Roberto De Simone, fratelli, di 33 e 26 anni, si sono costituiti in questura, a una settimana dall’omicidio del 24enne nel parco pubblico di via Tasso. Con due colpi di pistola avrebbero ucciso Boscarino, per dissidi legati allo spaccio di stupefacenti. Due giorni dopo l’omicidio, la polizia aveva fermato Greco, 28 anni, individuando i due fratelli, che erano quindi ricercati dalla polizia. Si sono nascosti per sette giorni. Poi hanno deciso di costituirsi.  Subito dopo il delitto, la Polizia Scientifica ha rinvenuto 5 bossoli di arma da fuoco calibro 9,21, tre in corrispondenza dell’inizio dell’azione ai danni di Boscarino. Gli elementi probatori raccolti in quelle prime fasi sono risultate fondamentali. Trenta minuti prima la vittima aveva avuto un forte contrasto con i fratelli De Simone.
Sul posto veniva riscontrata la presenza di alcuni amici e conoscenti della vittima, che hanno fornito indicazioni utili su uno dei presunti autori dell’omicidio. Nel corso della stessa nottata, gli inquirenti hanno sentito tutti coloro i quali, a vario titolo, potevano fornire indicazioni, ricostruendo gli ultimi istanti della vita di Boscarino. Utili anche le immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza della zona.
L’attività investigativa coordinata dal Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano, di concerto con il sostituto Margherita Brianese è proseguita con perquisizioni e controlli. All’interno dell’abitazione di Greco sono stati rinvenuti gli indumenti indossati la notte dell’agguato. Ad accompagnare in questura i fratelli De Simone, il loro legale, Antonio Zizzi. Dopo le formalità di rito, i due sono stati condotti nel carcere di Cavadonna.




Fantomatica costruzione di una moschea a Cassibile, tentata estorsione e aggressione

Tentavano di estorcere denaro a un connazionale prospettandogli la fantomatica costruzione di una moschea a Cassibile. In manette due cittadini marocchini, Abderrazzak Hajjaji , 40 anni e Jaouad Faridi, 29, entrambi residenti nel quartiere periferico del capoluogo. Vittima della tentata estorsione, a cui sarebbe seguita anche un’aggressione fisica, un connazionale.  Dopo i ripetuti rifiuti da parte dell’uomo,  che non aveva ritenuto la veritiera la motivazione della richiesta in denaro, i due, passando alle vie di fatto ed al fine di incutere timore per indurre l’uomo a versare loro la cifra richiesta, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, hanno distrutto una sedia che si trovava all’interno dell’abitazione del connazionale,  utilizzandone alcune parti per colpire più volte il malcapitato al capo e su altre parti del corpo, per poi allontanarsi frettolosamente. Una segnalazione al 112 ha fatto scattare l’intervento dei militari, che si sono messi alla ricerca dei due, rintracciandoli nelle rispettive abitazioni. La vittima è stata condotta al Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, dove gli è stato diagnosticato un trauma cranico minore con una prognosi di 10 giorni. Per i due sono scattati i domiciliari.




Siracusa. Lite tra ex coniugi a Bosco Minniti, coinvolti anche i nuovi partner

Via Toscano ha fatto da scenario ad una lite tra ex coniugi che ha presto coinvolto anche gli attuali compagni. Si sono fronteggiati in quattro, due uomini e due donne, in una discussione che è presto degenerata. Dagli insulti agli spintoni fino, pare, anche a qualche colpo proibito. Sul posto è stato chiesto l’intervento delle Volanti e di una ambulanza. Gli agenti sono riusciti a separare i quattro. Solo per uno di loro ricorso ai sanitari del pronto soccorso dell’Umberto I. Si tratta comunque di lievi contusioni. La vicenda avrà adesso una appendice in tribunale con querela di parte per lesioni.




Siracusa. Lesioni personali: sei mesi a un 51enne

Agenti della Polizia di Stato, in servizio alla Squadra Mobile della Questura di Siracusa, hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Ragusa, nei confronti di Stefano Laganà 51 anni,domiciliato a Siracusa. L’arrestato deve espiare una pena definitiva di 6 mesi e 29 giorni di reclusione per i reati di lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale commessi nel 2007 a Ragusa.




Siracusa. Appena posto ai domiciliari evade: scatta anche la denuncia

Lo sottopongono agli arresti domiciliari ma, poco dopo, evade. Orazio Breci è stato raggiunto dalla misura cautelare. A notificargliela, gli agenti delle Volanti che, durante un successivo controllo, non lo hanno trovato in casa. Per questo è scattata anche una denuncia a suo carico per evasione.




Avola. Aggredisce la madre e la sorella: 50 euro per bere con gli amici. Arrestato

Servivano soldi per uscire con gli amici e divertirsi. Per trovarli, non ha esito ad aggredire sua mamma e sua sorella. Le due, in stato di agitazione, hanno subito chiamato i carabinieri, chiedendo aiuto.
Arrivati sul posto, i militari hanno subito prestato soccorso alle vittime e – raccolta la loro testimonianza – si sono messi sulle tracce del 28enne Hafnaoui Michel Dridi, nato in Germania ma da anni residente in Italia. Lo hanno rintracciato poco dopo e tratto in arresto nella flagranza dei reati di estorsione e maltrattamenti in famiglia.
Al rifiuto della madre di consegnare il denaro chiesto, il giovane è andato in escandescenza, iniziando a mettere a soqquadro la casa. A quel punto,spaventata, la donna gli ha consegnato 20 euro. Non soddisfatto, avrebbe continuato a minacciarla, per poi aggredirla fisicamente con spintoni e schiaffi. Coinvolta anche la sorella minorenne che, temendo che la situazione degenerasse, si è intromessa per cercare di calmare gli animi e di prestare aiuto alla madre in difficoltà. Alla fine hanno consegnato al ragazzo 50 euro e lui, soddisfatto, si è allontanato di casa.
Ma nel frattempo la donna, esausta dall’ennesima aggressione subita, ha deciso di contattare i Carabinieri che, giunti dopo pochi attimi sul posto, hanno immediatamente rintracciato il giovane che si era recato ad un chiosco dove stava bevendo una birra insieme a degli amici.
In caserma, Dridi ha continuato ad inveire contro i familiari, minacciandoli ripetutamente. E’ stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Lentini. Due minorenni terrorizzavano gli anziani con furti e rapine: smascherati dalla polizia

Prendevano di mira anziani ultra sessantacinquenni, vittime di furti e rapine. Gli agenti del commissariato di Lentini hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico di due minori, ritenuti i responsabile di una serie di reati di questo tipo. La misura è stata emessa dal Tribunale per i Minorenni. Un’operazione coordinata dalla Procura per i minori. Si tratta di due diciottenni ma avrebbero commesso i reati quando erano ancora diciassettenni.
Le indagini costituiscono uno stralcio della comunicazione notizia di reato, formulata da personale del Commissariato di Lentini, relativa all’esecuzione dei 17 fermi emessi dalla DDA di Catania lo scorso aprile nell’ambito dell’operazione “Uragano”.
Uno dei due giovani, lo scorso febbraio, avrebbe commesso un futo aggravato in concorso con Francesco Pappalardo, lentinese di 32 anni, Salvatore Buremi, 26 anni e insieme all’altro minore. Dopo avere forzato la porta di ingresso, il giovane si sarebbe introdotti all’interno di un’officina, impossessandosi di utensili per un valore di 25 mila euro. Un’azione ritenuta propedeutica all’estorsione portata a termine da Maurizio Sambasile, lentinese di 43 anni, Pappalardo e Buremi. Sambasile avrebbe prospettato alla vittima la definitiva perdita dei beni sottratti se non avesse consegnato loro mille e 300 euro per la restituzione degli attrezzi.
S.V.N. è ritenuto invece responsabile, in concorso con Pappalardo, Buremi e Giuseppe Infuso, lentinese di 51 anni, di rapina aggravata poiché, nel febbraio 2016, per procurarsi un ingiusto profitto, con violenza e minaccia consistite nel fare ingresso all’interno dell’abitazione di un’ultrasessantacinquenne, fingendosi operai dell’Enel, avrebbero aggredito la vittima, spingendola per terra e minacciandola con un coltello, tentando di legarla con delle fascette di plastica, per impossessarsi del denaro custodito in casa. Il più giovane avrebbe fatto da “vedetta” per segnalare, dall’esterno, l’eventuale presenza di forze dell’ordine. Buremi avrebbe, invece, fatto da autista per la successiva fuga. Per il giovane anche l’accusa di furto aggravato in concorso di un’auto, una Fiat Panda, forzando la serratura della portiera.
È stato già rilevato dalla D.D.A. che i concorrenti nei reati di cui all’operazione “URAGANO” agivano al fine di agevolare l’attività del clan Nardo di Lentini. Oggi, durante l’esecuzione delle misure, nell’abitazione di S.S è stata rinvenuta anche cocaina, 10 grammi, suddivisa in dosi.




Siracusa. Ebrezza alcolica con rissa e danneggiamenti. Notte brava degli stranieri

C’è con ogni probabilità un abuso di alcol all’origine di due distinti episodi accaduti a Siracusa. In entrambi i casi è intervenuta la polizia.
Nel primo episodio agenti intervenuti in un pub di via Necropoli Grotticelle per una rissa. Denunciati un turco di 44 anni e due austrialiani di 40 e 43 anni.
Altro intervento in piazza della Vittoria dove un uomo, in stato di ebbrezza, aveva danneggiato alcuni bicchieri all’interno di un bar. Denunciato per i reati di danneggiamento e ubriachezza molesta un marocchino.




Avola. Auto in fiamme, incendio di natura dolosa

Pochi i dubbi sull’origine dolosa dell’incendio che alle 6.00 di questa mattina ha danneggiato una Fiat Punto parcheggiataa in via Montanara, ad Avola.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Noto, indagini in corso da parte della polizia.

Foto archivio




Cassibile. Controlli nei cantieri, sospese due ditte e multe per 30.000 euro

Ieri i Carabinieri della Stazione di Cassibile, a seguito di un primo controllo effettuato sul territorio di competenza, hanno rilevato che alcuni lavori edili di costruzione di una palazzina presentavano evidenti violazioni alla normativa sul lavoro. Immediatamente è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro che effettuavano l’accesso al cantiere individuando 5 imprese che stavano svolgendo i lavori. A seguito degli accertamenti effettuati è emerso che tutte le ditte operavano in violazione delle normative sulla sicurezza dei lavoratori, dalla mancanza di adeguate protezioni e parapetti ad irregolarità sui ponteggi nonché la mancata disponibilità di servizi igienici nell’ambito del cantiere. Inoltre, dei numerosi lavoratori controllati che stavano prestando la loro opera al momento dell’ispezione, per ben quattro è stato accertato come fossero impiegati in nero. I conseguenti provvedimenti sono stati la sospensione dell’attività di due imprese, la contestazione di numerose sanzioni e ammende per un totale di quasi 30.000 euro e la denuncia di 5 responsabili, a vario titolo, delle rispettive ditte. I deferimenti potranno essere sanati dalle imprese nonché provvedendo al pagamento di tutte le sanzioni elevate in adempimento alle prescrizioni impartite dai Carabinieri che hanno imposto il ripristino di tutti i dispositivi necessari al rispetto delle norme di sicurezza sul luogo del lavoro.