Buccheri. Sgominata una banda di rumeni specializzati in furto

Smantella dalla polizia di Noto un’organizzazione criminale composta da quattro rumeni. Da mesi, secondo le indagini, si sarebbero specializzati in furti all’interno di negozi e abitazioni.
In particolare, nella tarda serata di lunedì scorso, a bordo di una Opel Zafira i quattro  (George Cristina Costantinescu,  Vasile Albu, Adrian Militaru e Alexandro Toma) raggiungevano  Buccheri forse per un sopralluogo prima di qualche colpo in negozi. L’auto viene discretamente seguita dagli agenti che decidono di puntare le loro attenzioni su Buccheri. E ventiquattro ore dopo hanno notato che l’auto ritornava nel Comune montano, con rapidi passaggi e brevi soste in prossimità di una sala giochi.
Alle 3 del mattino, i quattro venivano sorpresi mentre uscivano dalla sala giochi con ancora in mano la refurtiva: un televisore, un computer portatile e ben otto contenitori sradicati dalle slot machine presenti nella sala giochi.
Alla vista degli Agenti i quattro avrebbero tentato di occultare tra il portabagagli e il sedile posteriore dell’autovettura gli arnesi di scasso e la refurtiva, per allontanarsi a gran velocità prima di abbandonare l’auto dopo pochi chilometri.
Ma il conducente, Vasile Albu, è stato subito bloccato dai poliziotti mentre gli altri tre riuscivano a dileguarsi.  Ccon l’ausilio di una pattuglia dei Carabinieridi Noto sono proseguite le ricerche. Cinque ore dopo anche i fuggitivi sono stati raggiunti, identificati e tratti in arresto nella “quasi” flagranza di reato.
L’immediata perquisizione dell’autovettura ha permesso di recuperare e sequestrare numeroso materiale utilizzato per lo scasso ( due imponenti cesoie, numerosi cacciaviti ecc.), nonché diversi oggetti (computer, televisori, cinquecentottanta monete tutti da uno e due euro) proventi di furto consumato nella sala da giochi; sempre nello stesso veicolo  rinvenuto un marsupio contenente monili in oro e argento, anche questi, verosimilmente, provento di precedenti furti.
I quattro componenti la banda, arrestati nella flagranza del reato, dopo le formalità di rito, sono stati associati alla casa Circondariale di Cavadonna a Siracusa a disposizione della locale Procura della Repubblica.




Lentini. L'Asp gli chiude l'attività, lui sfoga la sua rabbia seminando il panico negli uffici. Arrestato 63enne

Danneggiamento aggravato e continuato e interruzione di pubblico servizio. Dovrà rispondere Mario Micale, 63 anni, catanese residente ad Augusta. L’uomo è stato arrestato ieri mattina dagli agenti del commissariato di Lentini, insieme ai carabinieri. Micale avrebbe subito un provvedimento di chiusura della sua attività commerciale. Una misura adottata dall’unità operativa Igiene, Alimenti e Nutrizione dell’Asp, che l’uomo non avrebbe accettato di buon grado. Al contrario, fortemente contrariato, Micale avrebbe danneggiato una vetrata degli uffici dell’azienda sanitaria provinciale, introducendosi subito dopo all’interno dei locali e turbando impiegati e presenti, tanto da indurli a fuggire.All’uomo sono stati concessi inizialmente i domiciliari. Poco dopo, però, gli agenti lo avrebbero sorpreso fuori casa. A quel punto è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Cavadonna.




Pachino. Ruba in un appartamento ma si ferisce, le tracce di sangue la inchiodano. In manette "Lupin" al femminile

Come in una fiction televisiva, le tracce di sangue lasciate in un appartamento che avrebbe tentato di svaligiare la “incastrano”. Gli agenti del commissariato di Pachino hanno arrestato, ieri, Maria Grazia Salerno, 48 anni, pachinese. Per lei l’accusa è di furto aggravato in abitazione. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la donna avrebbe forzato la veneziana di un appartamento, infranto il vetro e si sarebbe introdotta nell’abitazione alla ricerca di denaro. Avrebbe trovato 45 euro e sarebbe subito dopo fuggita. Si sarebbe, però, ferita, lasciando tracce ematiche in diversi luoghi della casa messa a soqquadro. Gli agenti hanno rinvenuto tracce analoghe nei pressi dell’abitazione della donna, già nota alle forze dell’ordine. Le analisi condotte dalla Scientifica hanno confermato i sospetti degli investigatori, supportati anche dal rinvenimento delle banconote. La donna è stata posta ai domiciliari.




Pachino. Ruba in un appartamento ma si ferisce, le tracce di sangue la inchiodano. In manette "Lupin" al femminile

Come in una fiction televisiva, le tracce di sangue lasciate in un appartamento che avrebbe tentato di svaligiare la “incastrano”. Gli agenti del commissariato di Pachino hanno arrestato, ieri, Maria Grazia Salerno, 48 anni, pachinese. Per lei l’accusa è di furto aggravato in abitazione. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la donna avrebbe forzato la veneziana di un appartamento, infranto il vetro e si sarebbe introdotta nell’abitazione alla ricerca di denaro. Avrebbe trovato 45 euro e sarebbe subito dopo fuggita. Si sarebbe, però, ferita, lasciando tracce ematiche in diversi luoghi della casa messa a soqquadro. Gli agenti hanno rinvenuto tracce analoghe nei pressi dell’abitazione della donna, già nota alle forze dell’ordine. Le analisi condotte dalla Scientifica hanno confermato i sospetti degli investigatori, supportati anche dal rinvenimento delle banconote. La donna è stata posta ai domiciliari.




Floridia. Di chi è il trattore? E si azzuffano in cinque

Una rissa in piena regola. In cinque, divisi in due fazioni, se le sono suonate di santa ragione. Calci e pugni come nelle peggiori zuffe. Tutto per un trattore. Si, perchè per varie ragioni ognuno – o quasi – ne reclamava proprietà e diritto d’uso. Prima l’animata discussione iniziata in via Ugo Foscolo. Poi i cinque, incensurati e di età comprese tra i 20 e i 60 anni, sono passati dalle parole ai fatti.
I Carabinieri hanno dovuto faticare non poco per riuscire a bloccare i rabbiosi litiganti. Arrestati per rissa aggravata, sono stati posti ai domiciliari in attesa di giudizio nella giornata di domani. Hanno anche dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari. Hanno riportato traumi vari, giudicati guaribili da quattro a dieci giorni. Tutti tranne uno.




Portopalo. Il colloquio di lavoro finisce con un arresto

Cercava un posto di lavoro ma alla fine ha trovato solo…i carabinieri. E’ il finale della storia che ha per protagonista un disoccupato di 48 anni di Portopalo. Salvatore Pentito, questo il suo nome, si era presentato in un albergo  per sostenere un colloquio di lavoro con il proprietario. La stagione estiva è alle porte e serve del personale a tempo determinato. Al termine della chiacchierata ha lasciato il curriculum e avrebbe preso in cambio  un portafogli che era sulla scrivania, con dentro mille euro in contanti. L’albergatore si è accorto del furto ed ha chiamato i carabinieri che hanno bloccato in poco tempo  il disoccupato per strada. E’ stato arrestato per furto.
 




Avola. Comune a rischio default, l'on. Bandiera: "La politica collabori, pronto se il sindaco chiama"

Il Comune di Avola a rischio dissesto dopo la bocciatura del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti. “Un motivo di seria preoccupazione”, commenta il deputato regionale Edy Bandiera (FI). “Le conseguenze per i cittadini sarebbero gravi e nefaste con l’aumento del livello di tassazione e con la diminuzione dei servizi a disposizione della comunità”, dice ancora Bandiera.
“Attualmente la fase delicatissima che l’Ente sta attraversando, come pure molti altri Comuni della nostra Provincia e Regione, impone un atto di responsabilità da parte della politica. Bisogna collaborare. Eventuali responsabilità presenti e passate, del resto, saranno accertate dall’organismo contabile deputato”. Poi Edy Bandiera rivolge un invito al sindaco di Avola, Luca Cannata. “Non esitare a coinvolgere tutta la Deputazione Regionale per quegli aspetti per cui possiamo agire, per individuare insieme percorsi e soluzioni volte a salvaguardare la cittadinanza avolese, a cui mi legano anni di presenza e attenzione alle istanze territoriali”.




Avola. Comune a rischio default, l'on. Bandiera: "La politica collabori, pronto se il sindaco chiama"

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“Attualmente la fase delicatissima che l’Ente sta attraversando, come pure molti altri Comuni della nostra Provincia e Regione, impone un atto di responsabilità da parte della politica. Bisogna collaborare. Eventuali responsabilità presenti e passate, del resto, saranno accertate dall’organismo contabile deputato”. Poi Edy Bandiera rivolge un invito al sindaco di Avola, Luca Cannata. “Non esitare a coinvolgere tutta la Deputazione Regionale per quegli aspetti per cui possiamo agire, per individuare insieme percorsi e soluzioni volte a salvaguardare la cittadinanza avolese, a cui mi legano anni di presenza e attenzione alle istanze territoriali”.




Priolo. Trovato il Monumento ai Caduti sul lavoro: "buttato" come un rifiuto qualsiasi?

Che fine ha fatto il Monumento ai caduti sul lavoro che per anni era visibile all’ingresso di Priolo? Se lo sono chiesti in tanti nel Comune pochi chilometri a nord di Siracusa. Secondo le ultime informazioni pare fosse in restauro conservativo. Dopo sarebbe stato collocato nell’area della Pineta.  Ma la verità sembrerebbe diversa. Perchè il Monumento sarebbe in realtà finito a mò di rifiuto  all’interno del campo di calcio di Contrada ex Feudo, dove sono in corso i lavoro per la rimozione della pericolosa cenere di pirite. A “scoprire” la sorte attuale di quello che per Priolo è un simbolo (realizzato nei primi anni 80 per commemorare i morti sul lavoro nella zona industriale) una foto di cui vi proponiamo un dettaglio, apparsa sulla pagina Facebook di Priolo Notizie. Per l’autore dello scatto non ci sarebbero dubbi: quello è il Monumento ai caduti sul lavoro. In attesa di approfondimenti pare filtri sorpresa dalla stessa amministrazione priolese perchè quel simbolo non doveva trovarsi in quel posto. E adesso si vuole capire come sia finito in “discarica”.




Pachino. Una rete associativa per l'ecomuseo urbano del vino

Nasce a Pachino l’associazione Rete dell’Ecomuseo Urbano del Vino. Il “battesimo” avverrà il 5 aprile, alle 16.30 presso la Sala Convegni della BCC di Pachino. Sua finalità principale è l’istituzione di un processo culturale che favorisca la nascita dell’ Ecomuseo attraverso un progetto integrato di tutela, valorizzazione ed evoluzione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo che produce e contiene paesaggi, risorse naturali ed elementi patrimoniali, materiali e immateriali.
Al centro della Rete Ecomuseale si troverà il Museo Nobile del Vino di Pachino che attiverà  un meccanismo di salvaguardia, valorizzazione e promozione del territorio attraverso la nascita di laboratori dedicati al vino, stage formativi presso le aziende agricole, corsi di viticultura e sommelier, puntando sulle scuole e le Università e su alcuni progetti multimediali che apriranno al visitatore uno dei più importanti centri culturali d’Italia.