Augusta. L'ufficiale della Marina arrestato per concussione chiede la scarcerazione. Domani a Catania decide il Riesame

Il Tribunale del Riesame di Catania si occuperà domani del caso dell’ufficiale della Marina Militare arrestato ad Augusta nei giorni scorsi. Il 44enne capitano di fregata, responsabile dell’Ufficio Servizi Generali del Com.For.Pat. megarese, è accusato di concussione ed è stato posto ai domiciliari. Il suo avvocato, Francesco Nigroli, chiede la scarcerazione del suo assistito. Deciderà il tribunale etneo al termine dell’udienza fissata per domani alle 12.
Secondo l’accusa, l’ufficiale avrebbe approfittato delle sue funzioni di controllo dei lavori eseguiti nel comparto per pretendere da un imprenditore catanese – che avrebbe dovuto fare dei lavori edili ed elettrici – il pagamento di una somma pari al 10% del valore dell’appalto. A “garanzia” avrebbe anche preteso un assegno bancario. Ma l’imprenditore ha denunciato tutto, registrando alcune conversazioni pare con un cellulare. Il capitano di fregata ha da subito negato ogni addebito. La difesa contesta non solo la ricostruzione ma soprattutto il valore probatorio delle intercettazioni ambientali effettuate. Inoltre, nelle trascrizioni mancherebbero alcuni passaggi ha lamentato l’avvocato Nigroli. “Il capitano di fregata non c’entra nulla nell’affido degli appalti, non è un suo compito. I lavori al centro dell’indagine, peraltro, non sono stati ancora eseguiti e non è detto che sarebbe stato lui l’ufficiale incaricato del controllo. Anzi, di solito se ne occupa una commissione di tre persone”. Quanto all’assegno che per l’accusa sarebbe stato richiesto a “garanzia” della presunta tangente, sarebbe invece “il pagamento di un banchetto tenuto presso il ristorante della moglie” dell’ufficiale.
 




Siracusa. Giornalismo in lutto, si è tolto la vita Giorgio Italia

Tragico lutto nel mondo del giornalismo siracusano. Si è tolto la vita Giorgio Italia, per anni firma del quotidiano La Sicilia e volto di Teluno Tris. Non si conoscono i motivi del tragico gesto. Tutto è avvenuto nel giro di pochi minuti, ieri sera, a Buscemi dove Italia risiedeva. Pare che abbia approfittato della momentanea assenza della sua convivente, allontanatasi per qualche istante dalla stanza,  per consumare il suo triste proposito. Si è sparato un colpo, inutili i soccorsi subito chiamati dalla donna. La procura ha comunque deciso di aprire un fascicolo. Già disposta ed eseguita l’autopsia.




Noto. Marisol, Sandra e Maria: l'ultimo saluto alle vittime della tragedia di contrada Romanello

Tutta Noto si è fermata questo pomeriggio per i funerali delle tre vittime della tragedia di contrada Romanello. La cattedrale si rivela persino piccola e in molti sono costretti a seguire da fuori. Dentro, ai piedi dell’altare, le tre bare. Al centro quella bianca, della piccola Marisol, 7 anni. Ai suoi lati le “zie”, come le chiamava lei: Sandra Tummineri (33 anni) e Maria Gioielli(60 anni).
Grande la commozione di una comunità intera che si è stretta silenziosa al dolore composto che ha colpito le famiglie delle vittime, legate da parentela o vincoli di affetto e amicizia. Ad officiare il triste rito è il vicario generale della diocesi di Noto, Angelo Giurdanella. Pronuncia parole di conforto e invita a non cercare un colpevole. Poi affida le anime delle tre donne alla Madonna.
E tra le navate iniziano a scendere lacrime ed echeggiano singhiozzi. Che si trasformano in pianto dirotto quando i bambini leggono i messaggi preparati per Marisol, il loro “piccolo angelo”. Hanno preparato anche dei disegni per la compagnetta che non c’è più. Sono stati legati a dei palloncini gonfiati ad elio poi liberati nel cielo all’uscita dei feretri. Qualcuno grida. E’ solo un attimo. Poi, spontaneo, un lungo corteo accompagna Sandra, Maria e Marisol sino alla fine di corso Vittorio Emanuele.
Ramona, la madre di Marisol, avrebbe voluto che anche lo zio della piccina, Antonino Restuccia, partecipasse alle esequie. “E’ suo zio, deve esserci”, ripete. Restuccia, alla guida della Ypsilon travolta dal torrente in piena, rimane in carcere. Domani alle 9 comparirà davanti al gip Alessandra Gigli per l’udienza di convalida dell’arresto.




Lentini. Pensionato con ottimi riflessi mette in fuga i rapinatori

A 73 anni sembrava una vittima perfetta per una rapina. Devono avere pensato qualcosa di simile i due che a Lentini, in via Monte Grappa, hanno aggredito un pensionato per rubargli la pensione appena riscossa. Quello che non potevano immaginare, però, era la pronta reazione del malcapitato. Che ha spiazzato i malviventi. I due hanno rinunciato al loro piano criminale dandosi alla fuga. Sul caso indaga la polizia.




Noto. Oggi pomeriggio l'ultimo saluto alle vittime della tragedia di contrada Romanello

Saranno celebrati questo pomeriggio, alle 15,30, nella Cattedrale di Noto i funerali delle vittime del tragico incidente di sabato notte in contrada Romanello. La città è sotto shock. Il sindaco, Corrado Bonfanti ha proclamato il lutto cittadino e ieri mattina anche i compagnetti della piccola Marisol hanno voluto manifestare il proprio dolore ed il proprio affetto nei confronti dell’amichetta che non c’è più. Sul suo banco, vuoto, un biglietto: “Ciao, Marisol”.




Noto. Dalla speranza dei primi soccorsi alla triste procedura di recupero dei cadaveri. Il racconto dei soccorritori

Antonio Gallitto è il funzionario dei Vigili del Fuoco che ha coordinato e gestito i primi soccorsi in contrada Romanello, Noto. Dodici ore di lavoro, dalle 4 del mattino sino alle 16 di ieri. Un lungo intervento  iniziato con la speranza di poter salvare delle vite umane e terminato con la triste operazione di recupero dei cadaveri.
“Appena arrivati – racconta a SiracusaOggi.it – abbiamo subito aiutato le due donne che erano riuscite a salvarsi”. Una delle due è la mamma della piccola Marisol e ancora non ha contezza della disgrazia. “Le abbiamo trovate in forte stato confusionale. Si erano arrampicate su quell’albero contro cui la macchina ha terminato la sua corsa”. Farfugliano, non riescono a fornire elementi concreti. Per raggiungerle, un vigile pratico in tecniche Saf guada il fiume in un punto in cui minore è il rischio e, sull’altra sponda, raggiunge proprio le due donne. Con coraggio attraversa i circa quattro metri di larghezza del torrente e inizia a montare la cosiddetta teleferica, necessaria per trasportare verso i mezzi di soccorso i superstiti. Dei due uomini che pure erano dentro l’auto non si hanno notizie in zona. “Ma l’allarme è stato dato da uno dei due, credo il passeggero lato guida”. Intanto,  i soccorritori – che operano anche con l’ausilio di un gommone – notano le sagome di altre persone dentro l’auto. “Abbiamo subito capito che per loro non c’era molto da fare”, spiega ancora Gallitto.
Per estrarli da quell’auto che è diventata una tomba, i vigili del fuoco devono prima rompere i finestrini. “Impossibile pensare di aprire il portellone o fare diversamente, a causa della pressione dell’acqua”. In quel punto raggiunge il metro e cinquanta. Gli operatori Saf sono abituati ad intervenire in scenari tipici di alluvioni o grandi incidenti. Ma quando arriva il momento di Marisol, a fatica contengono la commozione. C’è un silenzio quasi irreale attorno e persino il brusio delle acque per un istante rallenta. E la tragedia assume appieno tutto il suo tetro peso.
(foto: Ansa da La Repubblica)




Noto. Il grido di dolore del sindaco Corrado Bonfanti: "Si poteva evitare una tragedia così"

“Forse si poteva evitare”. Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, è roso dal dubbio che la tragedia che così pesantemente ha colpito la collettività netina sia davvero stata il frutto di imprudenza. Con i tecnici comunali è impegnato in tutta una serie di sopralluoghi e rilievi, anche nelle zone di mare di Noto. Ma il pensiero torna sempre a contrada Romanello. Non appena avvisato, ieri mattina ha raggiunto la zona incriminata. Ha seguito tutte le operazioni ed è rimasto in stretto contatto con le forze dell’ordine. “Il guidatore aveva avuto contezza di un potenziale pericolo, glielo avevano detto gli altri occupanti. Credo abbia sottovalutato il pericolo”, dice il primo cittadino che conosce quasi tutti i protagonisti di questa triste vicenda. Conosce famiglie e storie. “E’ un momento di grande scoramento per Noto”. La città barocca vive oggi il primo dei tre giorni di lutto cittadino subito proclamati, in attesa dei funerali. Una data ancora non c’è. I corpi delle tre vittime sono stati trasportati all’obitorio dell’Umberto I, a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’ispezione cadaverica. Con ogni probabilità, saranno celebrati dal vescovo di Noto in Cattedrale.
Niente accuse da parte del sindaco di Noto, non è il giorno migliore. “Anche perchè non credo che in questa vicenda ci sia colpa da parte del demanio fluviale, che ha la competenza di quel tratto di stradina interpoderale. Certo, la pulizia degli argini aiuterebbe. Ma il torrente era nel suo letto, non è esondato”.
La strada imboccata dalla Ypsilon grigia è considerata una sorta di scorciatoia per arrivare in fretta in città. E’ strada di campagna ma in buone condizioni. Il problema è che, in un tratto, taglia letteralmente il letto del fiume. Un guado vero e proprio. Di solito l’acqua è profonda “uno o due centimetri”, spiega Bonfanti. “E sotto quei pochi centimentri di acqua c’è un fondo in calcestruzzo. Durante l’anno, in tanti passano di lì senza problemi”. Ma domenica mattina il torrente era gonfio e violento. In più, sull’auto c’erano sette persone: un peso eccessivo che ha ulteriormente abbassato la vettura che – è una delle ricostruzioni – appena dentro il guado sarebbe stata colpita dall’onda di piena all’altezza della fiancata. E così trascinata dalla forza delle acque. Fosse stata appena più scarica, appena più alta forse sarebbe passata. Forse sarebbe appena scivolata, consentendo a tutti di salvarsi. Ipotesi, soltanto ipotesi infarcite di senno del poi. Ipotesi che oggi a Noto lasciano il tempo che trovano e acuiscono il senso di rabbia. “E’ una giornata triste per la nostra comunità”,  commenta il sindaco, Corrado Bonfanti.




Noto. La tragedia di contrada Romanello: "torniamo indietro, qui non ci passiamo". L'invito inascoltato che costa tre vite

Il giorno dopo, a Noto ci si interroga sulla tragedia della “Ypsilon grigia”. Le immagini, le foto sono entrate in tutte le case. Chi conosce bene la zona parla di morti annunciate ma la domanda che gira di bocca in bocca è un’altra: si poteva evitare? Anche gli investigatori stanno cercando di darvi una risposta. “Forse bastava solo un pizzico di prudenza in più”, si fa scappare qualcuno sottovoce. Per accertarlo con certezza, il pm Aloisi ha voluto subito interrogare i superstiti che, seppure in stato di choc, hanno collaborato con le forze dell’ordine. E in mezzo a quelle dichiarazioni si allarga lo spazio per il dubbio. Con Restuccia, l’uomo alla guida, che prova a giustificarsi, parla di una macchina che sarebbe scivolata e poi di una manovra che avrebbe salvato delle vite. Ma sarebbero state le parole del passeggero seduto accanto a far scattare l’accusa di omicidio colposo plurimo: “torniamo indietro, non ci passiamo” il tono dell’invito, pare anche ripetuto. Ma rimasto, sembra, inascoltato. Poi il dramma: la paura, la morte.
Intanto, la dinamica è ormai chiara. Nelle prime ore di domenica mattina, l’auto arriva in contrada Romanello, zona di campagna a due passi dal centro abitato. Le condizioni dell’Asinara sono già critiche, le forti piogge hanno ingrossato il torrente. E qui entra in gioco una catena di sfortunate coincidenze: l’auto che tenta comunque l’attraversamento, proprio nel momento in cui arriva l’onda di piena; la presenza a bordo di 7 persone; il modello a tre porte della vettura che non lascia scampo a chi sedeva dietro.
L’Ypsilon viene travolta dalla piena e trascinata a sud per 200 forse 300 metri. L’impatto è violentissimo. I vetri vanno in frantumi, due degli occupanti vengono  sbalzati fuori. Altri due riescono a tirarsi fuori nei primi metri della deriva. Per le altre tre persone a bordo non c’è niente da fare.
L’allarme lo da l’uomo che era seduto accanto al guidatore. Arrivano polizia, vigili del fuoco, ambulanze, volontari e curiosi. Si cerca per tutta la mattina, nella speranza di trovare qualcuno ancora in vita. Ma i vigili del gruppo Speleo Alpino Fluviale estraggono solo cadaveri. La piccola Marisol e le due donne sedute accanto a lei. Sarebbero decedute in pochi minuti, per annegamento. Sarà l’autopsia a confermarlo.
E in contrada Romanello è tempo di accuse. Con i residenti che parlano di allarmi inascoltati perchè tutte le volte che piove la situazione è sempre la stessa: “restiamo isolati”.




Sortino. Puntate irregolari, denunciato il titolare di un centro scommesse

Il centro scommesse era regolarmente autorizzato, ma la raccolta e la trasmissione delle puntate avrebbero violato le norme di legge. Per questo la polizia amministrativa, al termine di un’attività di controllo che ha riguardato diversi comuni della provincia di Siracusa, ha denunciato il titolare di un centro scommesse di Sortino, un giovane di 30 anni. Gli agenti del Pas, nell’ambito dello stesso servizio, hanno sorpreso una coppia di coniugi in una rivendita di tabacchi munita di apparecchi da gioco, completamente assorbiti dal gioco, tanto da disinteressarsi della figlia, una bimba di tre anni, che per un considerevole lasso di tempo sarebbe rimasta senza controllo all’interno dell’esercizio commerciale




Augusta. Appalto per le pulizie della Marina Militare. Ulteriore taglio del 20%? "Lavoratori pronti a tutto"

Il paventato ulteriore taglio del 20% nell’appalto per delle pulizie della Marina Militare di Augusta e della provincia di Siracusa mette in agitazione i lavoratori. La Filcams Cgil ha inviato una lettera aperta al prefetto di Siracusa: “allarme sociale sulle possibili reazioni da parte dei lavoratori se il taglio sul canone di servizio, con decorrenza il corrente mese di febbraio, venisse confermato”.
Solo l’adozione di un contratto di solidarietà ai massimi consentiti dalla legge (50%) ha permesso di attenuare il disagio dei lavoratori, spiegano dal sindacato.
Nella lettera, spedita anche al Comandante Camerini, la Filcams Cgil invita  “a rappresentare al Ministero della difesa gli effetti imprevedibili che susciterebbe nei lavoratori la notizia di un ulteriore e pesante taglio al loro salario, oltre che l’impossibilità materiale a garantire i livelli di efficienza minima in termini di esecuzione del servizio”.
Stefano Gugliotta, segretario Filcams Cgil Siracusa, parla di “una stagione di lotta a difesa del salario dei lavoratori. Irresponsabile da parte del comando della Marina Militare di Augusta, che conosce bene le problematiche dell’appalto e dei lavoratori, accettare supinamente un ulteriore taglio al servizio di pulizie ridotto oramai al minimo. Auspichiamo che la nostra lettera aperta sortisca un qualche effetto. In assenza proclameremo lo stato di agitazione ed abbiamo già allertato le autorità competenti che le reazioni di lavoratori saranno durissime. La Marina Militare di Augusta si assume una grave responsabilità di fronte alla città e di fronte ai lavoratori dell’appalto che da decenni operano all’interno della base”.