Siracusa. Casa Madonna della Grazia: “spostarvi uffici comunali e tagliare affitti”

Lo schema di Bilancio 2019 torna a presentare il tema del caro-affitti. Il Comune di Siracusa spende 108mila euro per l’affitto dei locali dov’è ubicata la Ragioneria comunale (via Arsenale), 53mila euro per i locali della fiscalità locale in via De Caprio, 217mila euro per il palazzo di vetro e 147mila euro per anagrafe e stato civile in via San Metodio. In totale 525mila euro annui che, per un Comune in difficoltà finanziaria, sono comunque una discreta somma.
“Eppure, di fronte alla possibilità di risparmiare la giunta pare operare scelte diverse”, lamentano i consiglieri comunali Michele Mangiafico, Gaetano Favara e Carlos Torres. “Nel Piano di dismissioni e valorizzazione degli immobili comunali c’è la Casa di Riposo Madonna della Grazia, di via Grottasanta: quasi 5mila metri quadrati di superficie che il Comune vuole destinare ad una Cittadella della solidarietà e ufficio politiche delle pari opportunità e sociali. Non sarebbe meglio spostarvi uffici e risparmiare sugli affitti?”, si domandano i tre.
“Un ente locale è chiamato a valorizzare il proprio patrimonio e quando persegue la strada della concessione gratuita con fine di utilità sociale quest’ultima deve essere ben motivata e superiore al ricavato economico che determinerebbe lo stesso immobile (parere Corte dei Conti Veneto 33/2009), altrimenti si rischia di incorrere in danno erariale. Ci sono oggi le condizioni per perseguire questa strada nello stato finanziario in cui si trova il Comune?”, l’interrogativo posto da Mangiafico, Favara e Torres.




Siracusa. Loculi cimiteriali, gruppo Vinciullo: “giunta mortifica il Consiglio”

La annunciata volontà della giunta comunale di proseguire nell’operazione economica sui loculi, nonostante il Consiglio Comunale abbia deciso in maniera diversa, manda su tutte le furie i consiglieri del gruppo Vinciullo? Salvo Castagnino, Fabio Alota e Mauro Basile. “E’ chiaro che, al di là della precisa volontà di fare cassa, c’è una volontà politica ben precisa da parte dell’amministrazione comunale di Siracusa di mortificare non solo l’opposizione, ma anche i consiglieri della sua stessa maggioranza, quindi l’intero Consiglio Comunale. Continuiamo ad essere contrari a questa decisione di far pagare coloro che hanno avuto la concessione prima del 27 novembre del 1996, continueremo ad opporci con tutti i modi e i mezzi legittimi a disposizione, affinché questo provvedimento, che intende sfrattare i morti dai propri loculi, non venga attuato nel Cimitero di Siracusa. E’ chiaro che – hanno concluso Vinciullo, Castagnino, Alota e Basile – l’amministrazione comunale vuole trasformare l’approvazione del Bilancio in una Caporetto politica, nella speranza inconfessabile che il bilancio non venga approvato e si possano dimettere, liberando, finalmente, la nostra città dalla loro presenza nefasta e funesta per tutti i cittadini”.




Siracusa. Ztl con ridotta copertura dei bus navetta: Castagnino, “si desertifica Ortigia”

Navette e ztl in Ortigia non vanno di pari passo. Gli orari dei bus elettrici non collimano con quelli dell’interdizione al traffico del centro storico e il gruppo consiliare di Siracusa Protagonista ha allora predisposto un ordine del giorno per portare il caso in Consiglio comunale. “Una città turistica ha il dovere di garantire la presenza dei bus navetta a copertura delle ore in cui è attiva la ztl. Oggi – dice il consigliere Salvo Castagnino – a causa di tale mancanza, il centro storico sta vivendo un momento di totale desertificazione. L’amministrazione è sorda e totalmente assente, spero di riuscire a spiegare e far capire che gli effetti sono devastanti ed il calo di afflusso al centro storico comporterà delle problematiche che riguarderanno più settori, economici e sociali”.




Siracusa. Tensioni in Forza Italia, sul nuovo ospedale è rottura con Edy Bandiera

Il commissario provinciale di Forza Italia, Bruno Alicata, chiude le porte ad Edy Bandiera. L’assessore regionale era stato accolto a braccia aperte nel partito degli azzurri ma adesso divergenze insanabili emergono. “Manifestiamo il profondo disagio per l’operato dell’assessore regionale Bandiera sull’argomento nuovo ospedale. D’altra parte, a cosa, se non al silenzio, equivalgono le sue dichiarazioni di avallo alla recente approvazione di una delibera della giunta regionale, in cui si ipotizza per Siracusa la futura classificazione di secondo livello per l’ospedale, di là da realizzare?”, dice il commissario provinciale.
Che i rapporti tra Forza Italia ed il governo Musumeci, a livello regionale, siano ai minimi storici non è un mistero. E la posizione espressa da Alicata certifica anche la poca volontà dei fedelissimi azzurri di appoggiare ancora il leader di Diventerà Bellissima. Al punto da chiedere un passo indietro all’assessore Bandiera, le sue dimissioni (“le opportune decisioni”) perchè in giunta “grazie all’impegno profuso da Forza Italia nel sostenerlo”. Chiesto anche l’intervento del commissario regionale del partito “per porre rimedio ad una situazione non più sostenibile e non più procrastinabile”.




Ma sulla Siracusa-Gela il Cas ha il fiato sul collo del Ministero: “troppe inadempienze”

“Da Roma, i tecnici ministeriali dimostrano di mantenere un controllo attento per contrastare le tante inadempienze da parte del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane), il cui operato è da mesi sotto la lente di noi parlamentari del territorio, insieme agli uffici ministeriali. Siamo molto soddisfatti dell’azione dell’Ufficio territoriale del Ministero di Catania”, commenta Paolo Ficara assieme al collega Adriano Varrica (M5s).
“Qualche mese fa ho sottoposto all’attenzione del Ministero la condizione di pericolosità della tratta Siracusa-Rosolini. Subito dopo sono partiti i sopralluoghi dei tecnici che il 14 maggio hanno contestato al Cas ulteriori 15 non-conformità per il persistente stato di ammaloramento della pavimentazione ed è stato intimato al concessionario di adottare urgentemente ogni necessaria misura o provvedimento per garantire idonee condizioni di sicurezza per la circolazione autostradale”, spiega Ficara.
Il 3 luglio scorso il Ministero delle Infrastrutture ha svolto una visita di verifica sulle certificate non-conformità, che sono risultate ancora “non risolte”. E pertanto “lo scorso lunedì 15 è stato intimato ancora una volta al Cas di mettere immediatamente in atto idonei provvedimenti a tutela della sicurezza della circolazione”. Dovesse continuare l’inadempienza, il Mistero ha assicurato in commissione che “saranno messe in atto tutte le misure convenzionalmente contemplate”, sino ad una eventuale revoca della concessione.
Quanto poi alla barriera provvisoria di Cassibile, rimasta un inutile e pericoloso ostacolo dopo la sua costruzione nel 2013, e mai entrata in funzione, prossima è la sua demolizione d’iniziativa regionale. “Dopo aver speso 650 mila euro per costruirla, se ne spenderanno 274.500 euro per demolirla, a cui bisognerà aggiungere quelli che saranno investiti per ricostruirla, stando alle parole dell’assessore regionale Falcone. Uno spreco di cuo dovrebbero essere chiamati a rispondere i responsabili perché non possono sempre e solo pagare i siciliani”, specificano Paolo Ficara e Adriano Varrica.
“Per il M5S la priorità è che, chi gestisce la rete autostradale siciliana, sia in grado di assicurare la realizzazione delle opere infrastrutturali attese da troppo tempo, come appunto la Siracusa-Gela, e che sappia mantenere il giusto grado di manutenzione per garantire la sicurezza degli automobilisti siciliani”, concludono Ficara e Varrica.




Una nuova gettonopoli, questa volta ad Avola? Zito (M5s) chiede verifiche sui conti

“Da alcune segnalazioni che ho ricevuto dal MeetUp di Avola, sembrerebbe che, almeno dall’anno 2018, siano state rilevate alcune anomalie all’interno della documentazione riguardante le sedute di alcune commissioni consiliari, per cui ne figurerebbero a rimborso alcune di dubbia validità. Si è ripetuta più volte la circostanza per cui, a fronte di sedute di commissione rinviate dopo qualche minuto per mancanza del numero legale, sembrerebbe che i consiglieri presenti abbiano comunque percepito il gettone di presenza”. Il deputato regionale Stefano Zito apre così allo scenario di una possibile nuova Gettonopoli, questa volta ad Avola. Il parlamentare ha presentato una interrogazione all’Ars. “La storia non è nuova – incalza il deputato, il quale si era già occupato di analoghe problematiche nel Comune di Siracusa – per cui è necessario far chiarezza una volta per tutte su circostanze che, se accertate, potrebbero dare luogo a casi di danno erariale”.
Insieme al gruppo parlamentare in Ars, ha chiesto all’assessore delle Autonomie Locali di verificare l’operato del comune di Avola. “Ritengo che sia il caso di valutare se e quali anomalie possano essersi verificate in relazione ai principi di buon andamento ed economicità cui sempre dovrebbe conformarsi l’attività della pubblica amministrazione. E colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà al commissario Fabio Aurilio in merito alle recenti dichiarazioni del sindaco di Avola, Luca Cannata”, conclude Stefano Zito.




Siracusa. La proposta di L&C: sul nuovo ospedale un patto tra forze politiche

Non si arresta ancora la lunga onda polemica dopo la seduta aperta di Consiglio comunale sul nuovo ospedale andata praticamente deserta. Domani Progetto Siracusa promette rivelazioni sulle “bugie” attorno alla vicenda mentre Lealtà & Condivisione oggi parla di polemiche sterili. “Il Consiglio comunale aveva messo una pietra tombale sulla possibilità di rivedere la propria posizione in assenza di una decisione del governo regionale sull’attribuzione di un ospedale di 2° livello. Ma a Palermo dicono di attendere una determina del Consiglio per dare seguito ad un impegno solennemente assunto nella direzione auspicata a livello locale. Nel frattempo, l’Asp si dice pronta a consegnare un progetto definitivo purchè le si dica dove collocare la nuova struttura, considerato che l’area precedentemente individuata dal massimo consesso cittadino non è più praticabile, e non solo per un DEA di II livello ma anche per quello attualmente previsto dalla programmazione regionale, varata non più tardi di sei mesi fa nel silenzio condiviso di tutti i protestari odierni”, si legge nella nota firmata dal presidente Ezio Guglielmino. Per L&C si tratta di vicenda “schizofrenica (…) nella consumata trama di una fisiologica dialettica politica, se non fosse che i più risoluti duellanti, almeno per quanto riguarda l’obiettivo massimo, appartengono, a Siracusa come a Palermo, alla medesima famiglia politica”.
Guglielmino poi si fa criptico, mescola i temi e chiama in causa anche i cinquestelle per il bando periferie tracciando una parallelo difficile con il nuovo ospedale di Siracusa, se non nel passaggio in cui auspica una revisione della Balduzzi per rendere più facile la qualifica di Dea di II livello per la nuova struttura sanitaria siracusana. “Basterebbe sedere tutti insieme, per una volta, attorno allo stesso tavolo e decidere insieme quali tematiche (in questo caso nuovo ospedale, bando periferie) portare avanti, in quali sedi e come. E in questa direzione un ruolo determinante potrebbe avere il sindaco, massimo referente degli interessi del territorio, promuovendo un vero e proprio, anche se circoscritto Patto per la città”. Questo l’invito di Lealtà & Condivisione.




Cavagrande, Val d’Anapo e Vendicari: Mastriani, “che fine ha fatto il ticket d’ingresso?”

E’ ancora senza applicazione il provvedimento regionale che istituiva nel 2015 il ticket d’ingresso nelle riserve naturali orientate della provincia di Siracusa. Sul tema, presentata una interrogazione parlamentare in Ars, dal deputato Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia.
Per il dirigente regionale del partito, il siracusano Marco Mastriani, Cava Grande del Cassibile, Pantalica Val d’Anapo e Oasi Faunistica di Vendicari soffrono a causa del mancato rispetto del dispositivo. “Con l’applicazione di un ticket d’ingresso, i cui proventi sarebbero destinati all’incremento della dotazione dei servizi per i fruitori, l’Azienda Foreste Demaniali (ente gestore, ndr) potrebbe non solo completare tutti i servizi basilari ad oggi assenti in molto aree protette ma soprattutto potrebbe avere risorse economiche per incrementare interventi di manutenzione ordinaria”. Interventi come steccati, servizio toilette, cartine turistiche e segnaletica verticale, con un maggior presidio e controllo delle riserve naturali nei periodi di maggiore affluenza. Per fare un esempio, la sola Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari, annualmente conterebbe secondo alcune statistiche quasi 800.000 visitatori.
“Quello che è successo il 23 giugno 2019 ad Eloro, con un incendio di 41 autovetture, è assurdo e in una riserva naturale gestita in maniera adeguata non dovrebbe succedere, perchè i fruitori con il pagamento del ticket d’ingresso dovrebbero avere anche l’ingresso a un parcheggio custodito e gestito dall’ente gestore dell’area protetta. Non è più accettabile assistere all’immobilismo della macchina amministrativa regionale”, dice secco Mastriani.
Restano, intanto, in attesa gli interventi per la messa in sicurezza del sentiero Scala Cruci, lato Avola antica, a Cava Grande del Cassibile. E’ chiuso da 5 anni. “E che fine hanno fatto gli interventi per la messa in sicurezza dell’antico tracciato ferroviario della Valle dell’Anapo, con la chiusura di una parte del sentiero dall’ingresso Fusco? Perchè non interviene l’Assessore Regionale all’Agricoltura e Sviluppo Rurale, Edy Bandiera, che ha la competenza sulle aree protette elencate?”.




Siracusa-Gela: barriera di Cassibile e cantieri lumaca, il caso in Parlamento

Il caso dell’autostrada infinita, la Siracusa-Gela, e dei suoi cantieri lumaca arriva in Parlamento. Mercoledì il Ministero delle Infrastrutture fornirà le sue risposte alle interrogazioni presentate dal parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) sull’opera di competenza della Regione ma con finanziamenti ministeriali.
La prima interrogazione è relativa alla barriera di Cassibile, di cui recentemente la Regione ha ipotizzato l’abbattimento per poi procedere con la ricostruzione una volta completata l’autostrada fino a Modica. La seconda sulla manutenzione (“non più rinviabile”) del tratto Noto-Rosolini, il cui tappetino di asfalto “presenta segni di usura e degradamento che non possono essere ignorati”.
Nei prossimi giorni, inoltre, previsto un sopralluogo di una delegazione di parlamentari pentastellati ai cantieri dei lotti 6, 7 e 8. “I lavori da Rosolini a Modica procedono a rilento, a dispetto delle ottimistiche dichiarazioni dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone. I finanziamenti sono tutti ministeriali, è insopportabile lo stallo attuale. Visto che la Regione non riesce a far sentire la sua presenza, chiederò al Ministero di premere per la necessaria buona riuscita dell’opera”, spiega Ficara anticipando quella visita.




Nuovo ospedale, intervista con l’assessore Razza: “Consiglio comunale faccia in fretta”

Quanto è vicino l’avvio dell’iter di costruzione del nuovo ospedale di Siracusa? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sette giorni dopo la deliberazione della giunta Musumeci che porta a 160 milioni la dotazione finanziaria per l’opera che deve nero su bianco anche la qualifica di Dea di II livello, una volta edificata. “Quella delibera è stata un passaggio fondamentale, che consentirà di adeguare il finanziamento da 140 a 160 milioni. Le procedure ed i tempi sono questi: ho già trasmesso la delibera alla sesta commissione per il parere e subito dopo verrà adottato il decreto che trasferirà l’istruttoria al nucleo investimenti del Ministero della Salute”.

Di solito quali tempistiche ha il Ministero?
“Proprio domani il nucleo libererà il primo stralcio dell’articolo 20, che è stato adottato dal nostro governo lo scorso anno. Nel caso di questa ultima delibera, a differenza di quella precedente che prevedeva numerosi interventi in tutta l’Isola, si tratta di solo 3 nuove misure e tutte di costruzione ex novo; ritengo, quindi, che si possa essere più rapidi nell’esame anche a Roma. Sono ottimista, perché – come sollecitato dai vertici di Ismett e UPMC Italia – in autunno partirà il cantiere del Ri.Med a Carini ed è obiettivo del management che guida entrambe le istituzioni procedere alla costruzione del nuovo ospedale, anch’esso nella delibera del 9 luglio, parallelamente con quella del centro di ricerca. Spero che sia a Palermo, che a Siracusa si possa mantenere il medesimo passo”.

Che cosa serve adesso per partire con le gare?
“Stiamo valutando una innovativa gestione delle procedure. In Italia, anche per la difficile gestione dei cantieri sulle “opere strategiche”, si è fatto troppo raramente ricorso al dialogo competitivo, una fattispecie prevista dal codice degli appalti proprio per le grandi opere. La prossima settimana incontrerò i direttori dell’Asp di Siracusa, del Villa Sofia-Cervello e del Civico, perché vorrei chiedere ad un esperto di gare d’appalto di aiutarci a costruire una procedura trasparente e in tempi rapidi”.

Che tipo di atteggiamento si attende del Consiglio comunale di Siracusa?
“Ho grande rispetto per le istituzioni locali. Il Consiglio comunale ha i suoi poteri in materia e mi auguro li eserciti pienamente. Mi auguro, ovviamente, che lo faccia entro poche settimane, perché Siracusa attende questo risultato da quasi trent’anni. E penso sia arrivato il momento di mettere la parola fine a questa lunga telenovela”.

Sulla scelta dell’area, la Regione può sostituirsi al Consiglio comunale? Detterete comunque dei tempi entro cui ricevere un pronunciamento definito da Siracusa?
“Esiste una procedura per le grandi opere di interesse regionale, che è stata approfondita nella seconda consulenza commissionata dall’Asp di Siracusa e che vede protagonista l’Assessorato al Territorio e Ambiente. Ma vorrei ci fosse una condivisione di obiettivi con le istituzioni locali, senza inutili forzature ma anche senza inutili polemiche o, peggio, perdite di tempo. Ne abbiamo parlato molto con il sindaco Italia, con cui il rapporto di dialogo e collaborazione istituzionale è assai proficuo. Non riesco a pensare che possa esistere una sola forza politica, in Consiglio Comunale, che non avverta – al pari del presidente Musumeci e di tutto il nostro governo – la necessità non più rinviabile di realizzare questa opera”.

Come farà il nuovo ospedale ad ottenere la qualifica di Dea di II livello? Nel bacino, Ragusa o Catania dovranno rinunciare a qualcosa?
“Nessuno dovrà rinunciare a niente e sono pronto a un confronto pubblico su questa come su altre questioni. Un confronto con gli operatori, ovviamente, e non certo con chi specula sulla salute dei cittadini. Poi mi lasci dire una cosa: su questa qualificazione ho letto le peggiori mistificazioni. Persino che si debba modificare adesso la rete, per qualificare domani il nuovo presidio come Dea di II livello. Le faccio due esempi molto concreti: a Catania il San Marco è stato inserito nella rete ospedaliera solo dopo la sua effettiva costruzione e, quindi, non appena pronto per l’apertura. Allo stesso modo si è fatto per il nuovo Ismett 2, che avrà una diversa dotazione di posti letto, ma che ovviamente verrà predisposta al momento necessario. Poi c’è un’altra cosa che mi lascia molto perplesso…”.

Cioè?
“Si continua a confondere, penso a questo punto dolosamente, il “livello” dell’ospedale con la sua classificazione nell’ambito della rete dell’emergenza. Facciamo chiarezza: l’Ospedale di Siracusa, oggi, ha già più unità complesse di quello di Caltanissetta che è l’hub di riferimento della Sicilia centrale ed è Dea di II. Perché? Molto semplice: perché la classificazione nella rete emergenziale è cosa diversa dal numero delle strutture e dal numero delle unità. Penso che la più grande urgenza per Siracusa sia il reclutamento di professionisti, i concorsi per mantenere tutte le strutture aperte e il rinnovamento delle infrastrutture, soprattutto in provincia. Su questo mi aspetto dall’Asp un lavoro enorme, esattamente come mi aspetto una maggiore organizzazione dei servizi territoriali”.

Perchè per il governo Musumeci gli ospedali di Siracusa e Palermo sono così importanti, al punto da rilanciare la posta per la loro costruzione?
“Perchè nel 2019 non è tollerabile vedere infrastrutture sanitarie di un secolo fa. Se avessi iniziato a fare politica negli anni ’90… avrei più di una ragione per chiudermi a casa e non farmi vedere in giro. Ma faccio parte di un governo che guida la Sicilia da 18 mesi, non 18 anni. Vorrei che tutti comprendessero che la gente che lascia la Sicilia per farsi curare altrove lo fa anche per ragioni di una percezione di inospitalità delle nostre strutture. E i migliori professionisti non andranno mai in ospedali non adeguati tecnologicamente e strutturalmente. A Siracusa e Palermo dal momento del mio insediamento ho potuto riscontrare le più grandi difficoltà. E questa è una responsabilità politica che il governo Musumeci avverte come la vera priorità per garantire pari diritti a tutti i cittadini della Regione”.