Siracusa. Edilizia sociale, per la Sicilia 22,6 milioni di euro: nuovi alloggi e messa in sicurezza

Interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana per l’edilizia residenziale e pubblica e per la messa in sicurezza e l’efficientamento degli edifici esistenti. E’ quanto è previsto Regioni e Province autonome, con 250 milioni di euro stanziati a questo proposito.  Per la Sicilia , le risorse ammontano a circa 22 milioni e 600 mila euro. Ad evidenziare l’opportunità sono i deputati del Movimento 5 Stelle. Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani. Un’opportunità che i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua salutano con favore.  “Ora-commentano-  ciascuna Regione individuerà i comuni che possono presentare le proposte di intervento e l’elenco sarà approvato da un prossimo decreto che definirà anche procedure, tempistica e modalità di monitoraggio del programma”.




Siracusa si dota di un regolamento per coinvolgere i cittadini nelle scelte sociali

Il Comune di Siracusa si è dotato di un regolamento sulla democrazia partecipata
per coinvolgere i cittadini nelle scelte che riguardano principalmente la rigenerazione urbana e l’inclusione sociale. Il provvedimento, immediatamente esecutivo per rispettare la scadenza del 30 giugno, è stato approvato ieri sera a larga maggioranza dal consiglio comunale, che si è riunito in seconda convocazione dopo che la seduta di venerdì non si era tenuta per mancanza del numero legale.
L’Assise inoltre ha dato il via libera al progetto “Le vie dei diritti e della legalità”, proposta avanzata da Andrea Buccheri, e ha respinto, con 4 sì, 6 astensioni e 4 no, un ordine del giorno di Sergio Bonafede sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Rinviato, al primo Consiglio utile, un atto di indirizzo sulla gestione della Casa del pellegrino proposto dalla prima
commissione consiliare.
Il regolamento per la democrazia partecipata, in applicazione di una legge del 2014, è stato illustrato in aula dall’assessore alle Relazioni con la città, il vice sindaco Giovanni Randazzo.
Esso intende regolare forme concrete di coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali su alcune tematiche riconducibili al governo del territorio. Nel rispetto del principio di trasparenza della pubblica amministrazione e della condivisione delle decisioni da parte della gente, si
promuove la cosiddetta “cittadinanza attiva” dei residenti che abbiano compiuto 16 anni fssando, per questi processi, uno stanziamento di bilancio minimo pari al 2 per cento dei trasferimenti della Regione per la spesa corrente relative al gettito Irpef.
La democrazia partecipata è stata pensata prioritariamente per “le politiche di rigenerazione e innovazione urbana con attenzione alla riqualifcazione delle periferie, all’inclusione sociale e all’accessibilità funzionale e fisica per gli ambiti con elevati livelli di
funzionalità”. La procedura prevede che, entro il 30 aprile di ogni anno, l’Amministrazione pubblichi per 30 giorni un avviso con l’indicazione delle aree tematiche e le risorse disponibili e con la convocazione di un’apposita assemblea per illustrare l’argomento e raccogliere stimoli dai cittadini. Entro i 15 giorni successivi alla scadenza dell’avviso, gli interessati devono presentare delle schede progetto (una per ciascuno) la cui ammissibilità verrà valutata dai dirigenti comunali competenti. Una volta pubblicate sul sito istituzionale, se le idee selezionate non sono più di 15, sarà indetta un’assemblea per loro valutazione; se sono più di 15, si procederà ad una votazione con apposite schede per la selezione dei progetti. In entrambi i casi, al termine dell’assemblea le 15 idee saranno sottoposte al voto sarà stilata una graduatoria.
Alla fne di questo iter, il Responsabile unico del procedimento, nella persona dal dirigente dell’Ufcio programmi complessi e rapporti con la città, in base alla graduatoria e in ragione dello stanziamento, provvederà all’assegnazione delle somme ai singoli progetti fino ad esaurimento delle stesse.
Il provvedimento è stato approvato senza dibattito e, nella sua stesura finale, è anche il frutto di alcuni emendamenti migliorativi approvati ieri dall’aula. Sei, illustrati da Carlos Torres, erano stati presentati dalla commissione Regolamenti; uno portava la frma di Buccheri.
Sempre Andrea Buccheri era il primo frmatario dell’atto di indirizzo – sottoscritto anche da consiglieri comunali di vari schieramenti – per l’adesione al progetto “Le vie dei diritti e della legalità”, seconda proposta approvata ieri, che ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria di chi è morto per mano delle mafe. Il documento era stato depositato nel corso della seduta dello scorso 20 maggio in vista dell’anniversario della strage di Capaci.
L’atto prevede l’intitolazione di 5 strade cittadine a “chi ha combattuto perché questa difficile terra – si legge – diventasse più giusta e meno corrotta e dove venissero garantiti i diritti di
tutti”. I principali destinatari, ha detto Buccheri nella sua relazione, sono i giovani che non erano ancora nati ai tempi delle stragi; tra queste, ha ricordato quella della circonvallazione di Palermo del 16 giugno del 1982 dove fu ucciso il carabiniere siracusano Salvatore Raiti.
Non è stato, invece, approvato l’ordine del giorno a firma di Sergio Bonafede e proposto per verifcare il livello di applicazione, da parte dell’Ente, del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) dagli edifci e dagli spazi pubblici. Bonafede, illustrando l’argomento, ha evidenziato come lo strumento si riferisca non solo agli ostacoli fsici ma anche alle cosiddette “barriere senso-percettive” che sono motivo di disagio principalmente per i ciechi e gli ipovedenti. La loro mancata eliminazione è motivo di discriminazione e di violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione, secondo Bonafede, che ha pure ricordato come ci siano in Italia comuni che sono stati condannati in seguito a ricorsi presentati da associazioni o da singoli
cittadini. Con questo atto, ha concluso, diamo un contributo per una città più solidale; all’Amministrazione toccherà “un compito arduo ma virtuoso” da completare nel più breve tempo possibile.
L’argomento, nonostante fosse l’ultimo all’ordine del giorno, è stato afrontato in apertura di seduta grazie a una richiesta di prelievo presentata da Ferdinando Messina ed è stato oggetto di
un lungo confronto. Michele Buonomo ha ricordato le tante barriere architettoniche ancora presenti in città, soprattutto nelle periferie; Franco Zappalà ha chiesto perché non trovi ancora piena applicazione una legislazione che risale al 1986; Rita Gentile ha riferito che l’Amministrazione ha inserito la questione nel Documento unico di programmazione (Dup), circostanza confermata anche dal vice sindaco Randazzo; Salvatore Costantino Muccio, dopo avere manifestato la sua contrarietà alla formulazione del documento, ha parlato dei tanti comportamenti incivili, come quelli di chi parcheggia davanti gli scivoli, che rendono difcile la vita diversamente abili; Messina ha proposto di modifcare l’ordine del giorno per impegnare l’Amministrazione, come previsto dalla legge, a destinare all’abbattimento della barriere il 10 per cento degli oneri di urbanizzazione e delle sanzioni.
Respinto da Bonafede un invito di Costantino Muccio afnché fl documento fosse ritirato per un approfondimento nella commissione consiliare competente, l’ordine del giorno è stato messo ai voti ed è stato bocciato dall’Aula. Dopo il voto, Bonafede ha lasciato i lavori in segno di protesta.




Rita Gentile assessore al posto di Randazzo: l’indicazione di Lealtà & Condivisione

L’indicazione chiara arriva direttamente da Lealtà & Condivisione e conferma quanto riportato da SiracusaOggi.it: Rita Gentile in giunta al posto del dimissionario Giovanni Randazzo. Un cambio tutto interno al movimento politico fondato dallo stesso Randazzo, attuale titolare della Mobilità, che nelle settimane scorse ha ufficializzato la sua uscita dalla squadra di governo cittadino.
Attuale consigliere comunale, Rita Gentile assicurerebbe – secondo L&C – “la continuità del proficuo lavoro svolto da Giovanni Randazzo oltre che garantire efficacemente l’assolvimento di molteplici compiti congruenti con l’esperienza maturata a livello professionale ed amministrativo”.
Passerebbe anche da questo avvicendamento quel “cambio di passo” che viene chiesto alla giunta di fronte a problemi tuttora irrisolti ed elencati nel documento del direttivo di L&C: igiene urbana, mobilità, edilizia scolastica, manutenzione delle strade, abusivismo dilagante, inclusione sociale, rigenerazione delle periferie, turismo e gestione pubblica dei beni pubblici.
Particolarmente critica è poi Lealtà & Condivisione circa l’assenza di programmazione dell’azione di governo. “Siamo convinti che le legittime aspettative della cittadinanza possano trovare una risposta solo in presenza di uno sforzo collegiale ancora più sostenuto e sorretto da un visibile progetto di medio-lungo periodo. Abbiamo più volte sollecitato l’avvio di un confronto su questo terreno e continueremo a farlo perché siamo consapevoli che, senza questo approccio l’impegno posto in essere non solo dalla Giunta ma anche dal Consiglio comunale nel suo complesso è destinato a disperdersi”.
Il rimpasto di giunta è sempre più vicino. Insieme alla più che probabile staffetta Randazzo-Gentile, vi sarebbero altri due assessori in uscita e le indiscrezioni puntano su Nicola Lo Iacono (Bilancio) e Giusy Genovesi (Urbanistica).




Siracusa. Aumenta il numero degli assessori, da 7 fino a 9. Reale: “non farlo, non serve”

A luglio potrebbe allargarsi la giunta comunale di Siracusa. Aumentano gli assessori, in ossequio ad una legge regionale di fine marzo scorso: da 7 possono diventare fino a 9. In realtà, Palazzo Vermexio – così come gli altri enti locali siciliani – potrebbe anche scegliere di non modificare nulla e mantenere il numero attuale. Ma serve una modifica dello Statuto entro il 26 giugno. A chiederla è stato il capogruppo di Progetto Siracusa, Ezechia Paolo Reale, che ha sollevato qualche giorno fa il tema in Consiglio comunale. Timide le risposte ricevute, come se il tema non interessasse. “Eppure incide sul cosiddetto costo della politica, con due nuovi stipendi pagati dalla collettività senza che si riscontri la necessità di dotarsi di una giunta così allargata, quasi quanto quella di Catania che pure è molto più grande”, spiega Reale. Per accelerare, ha anche materialmente scritto la modifica dello Statuto, “un provvedimento di appena un rigo”, dice. Ma nonostante la condivisione del tema da parte del consigliere pentastellato Roberto Trigilio, non paiono arrivare segnali di interesse verso la vicenda. L’adeguamento statutario – prevede la legge regionale – deve essere operata entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. E la scadenza è ormai prossima: 26 giugno.
La norma prevede 4 assessori per i Comuni fino a 10mila abitanti; 5 tra 10 e 30mila abitanti; 7 tra 30 e 100mila; 9 tra 100 e 250 mila (è il caso di Siracusa) ; 10 tra 250 e 500 mila; 11 sopra i 500mila abitanti. Per fare alcuni esempi, a Palermo (al momento 8 assessori), il sindaco Leoluca Orlando, in base alla norma varata, può portare il numero a 11; a Catania da 8 può salire fino a 10; a Siracusa fino a 9. “Sono troppi per Siracusa, non necessari e rappresenterebbero spese aggiuntive”, ripete Ezechia Paolo Reale.




Siracusa. Rumors dal Palazzo, rimpasto di giunta: tre assessori in uscita

Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile rimpasto nella giunta comunale di Siracusa. Un aggiustamento della squadra di governo cittadino ad un anno dall’ingresso in carica dei sette assessori designati dal sindaco Francesco Italia.
Secondo i rumors, sarebbero tre quelli in uscita. Il primo nome, per stessa ammissione del diretto interessato, è quello di Giovanni Randazzo. Il titolare della Mobilità ha annunciato da tempo le sue dimissioni. “Da definire col sindaco la data”, diceva. Più che la data, l’occasione: sarebbe fornita dal rimpasto.
Dopo aver completato la stesura del bilancio ed avviato la macchina di Riscontro per contrastare l’evasione, parrebbe prossima alla conclusione questa avventura politica del tecnico Nicola Lo Iacono, assessore al Bilancio. In odore di avvicendamento anche la titolare dell’Urbanistica, Giusy Genovesi.
Al loro posto sembrerebbe prossimi all’ingresso in giunta Rita Gentile e Andrea Buccheri. Entrambi consiglieri comunali, la prima del gruppo Progetto Comune il secondo di Democratici per Siracusa. Il ruolo di vicesindaco andrebbe a Fabio Moschella, al posto del dimissionario Randazzo.




Nuova capigruppo per il nuovo ospedale, critiche da Cinquestelle e Progetto Siracusa

La decisione di tenere una nuova conferenza dei capigruppo, allargata al sindaco ed al direttore generale dell’Asp di Siracusa, per ulteriori approfondimenti sulla relazione relativa alla individuazione di aree su cui costruire il nuovo ospedale causa reazioni. “Non condividiamo che in conferenza dei capigruppo vengano convocate audizioni. Così facendo si rischia di svuotare di competenze e funzioni le commissioni e soprattutto il Consiglio comunale, mortificando i principi di trasparenza e partecipazione che devono essere centrali su temi che riguardano l’intera popolazione, come l’individuazione dell’area su cui costruire il nuovo ospedale”. Lo dicono in una nota i parlamentari nazionali Ficara, Scerra, Marzana e Pisani ed i deputati regionali Zito e Pasqua del Movimento 5 Stelle. Nonostante si tratti dello stesso gruppo politico del presidente del Consiglio comunale, Moena Scala, non è la prima critica pubblica mossa verso il suo operato come in occasione delle ripetute astensioni in occasione di votazioni su temi come aumento tributi locali o bilancio.
“Non condividiamo la scelta di tenere il tema lontano dall’aula. Con le chiacchiere e le riunioni nelle stanze del palazzo, a porte chiuse, non si va da nessuna parte. Vecchi metodi, vecchia politica praticata da chi dovrebbe essere il nuovo. Partecipazione, dibattito, confronto, trasparenza, queste le stelle polari che la politica siracusana deve seguire in questo momento, specie su un argomento come quello dell’ospedale, la cui attesa dura da troppo tempo. Chiediamo ancora una volta al presidente del Consiglio comunale di dare seguito alla richiesta di convocare una seduta aperta sul nuovo ospedale di Siracusa, come da richiesta del Movimento 5 Stelle dello scorso maggio e purtroppo ancora senza risposta, per condividere una scelta ed una procedura che possa realmente far partire l’iter di costruzione dell’ospedale, che non appartiene ai soli capigruppo ma alla popolazione dell’intera provincia siracusana”.
Non sono solo i cinquestelle a non gradire il modo di fare. Netta anche la presa di posizione di Progetto Siracusa. “Il nostro gruppo consiliare non parteciperà perchè è stufo di chiacchiere. Servono fatti e noi non ne vediamo. Se il sindaco e gli assessori pensano che la perizia Asp sia da condividere, e non capisco come, attivino la proposta di variante urbanistica e la portino in aula. Se non la condividono insistano per avere il finanziamento ed il progetto del nuovo ospedale. Diversamente continua la sequenza di chiacchiere e noi, con il dovuto rispetto per coloro che parteciperanno all’incontro, non andremo a perdere tempo”, spiega senza giri di parole Ezechia Paolo Reale.
“Voglio rassicurare tutti: la seduta aperta sull’area del nuovo ospedale si farà nel rispetto delle regole e della preventiva consultazione della conferenza dei capigruppo. Ciò non perché lo abbia deciso io ma perché così ha stabilito la stessa Capigruppo che si è tenuta mercoledì scorso, e alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei gruppi politici componenti il consiglio Comunale, e perché questa è la procedura prevista dall’articolo 16 dello Statuto che chi, in queste ore, sta avallando ricostruzioni fantasiose, dovrebbe invece ben conoscere”, la replica della presidente del consiglio comunale, Moena Scala.
“La Capigruppo ha il precipuo compito di programmare i lavori del Consiglio. Mercoledì si è affrontato il tema del nuovo ospedale, a seguito della ricezione della relazione del perito dell’Asp, e in quella sede la conferenza ha deciso di riconvocarsi alla presenza dell’amministrazione e del direttore generale dell’Azienda sanitaria per programmare la seduta d’aula aperta. Chi si aspettava altro è fuori strada perché il mio ruolo, come tutti dovrebbero sapere, non prevede di patteggiare per una parte politica”.




Siracusa. Condomini degradati, una mozione per la messa in sicurezza

I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Roberto Trigilio e Silvia Russoniello, hanno presentato una mozione con cui invitano l’amministrazione a recepire la nuova norma sulla messa in sicurezza degli edifici condominiali degradati o ubicati in aree degradate.
“Nel decreto Sblocca–cantieri è stato inserito un articolo che prevede l’obbligo per il Sindaco del Comune in cui siano ubicati edifici condominiali dichiarati degradati dal Comune stesso, di richiedere all’autorità giudiziaria la nomina di un amministratore che assuma le decisioni indifferibili e necessarie in funzione sostitutiva dell’assemblea condominiale”, spiega Trigilio, primo proponente.
“La richiesta può essere effettuata nelle situazioni in cui non un condominio non assuma spontaneamente i provvedimenti necessari per l’amministrazione della cosa comune o non si formi una maggioranza, ovvero se la delibera assembleare adottata non viene poi eseguita”, aggiungo i due consiglieri pentastellati.
Per queste ragioni, Russoniello e Trigilio, chiedono all’amministrazione di individuare i condomini degradati o inadempienti e dichiararne, con ordinanza, la situazione di pericolo affinché si possano mettere in sicurezza in tempi rapidi




Siracusa. Nuovo ospedale, Prestigiacomo a Razza: “Prima dell’area si definisca la tipologia”

Una lettera aperta, indirizzata all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. L’ha scritta la parlamentare Stefania Prestigiacomo, alla luce di quanto emerso rispetto alla vicenda legata all’individuazione di una nuova area per la costruzione del nuovo ospedale. “Da mesi- esordisce la deputata di Forza Italia- giriamo attorno al cuore del problema e la Regione fa finta di non capire, derubricando la questione a una querelle fra sindaci del comprensorio, peraltro colpevolmente alimentata.Ho letto le sue dichiarazioni fantasiose sul fatto che il nuovo ospedale di Siracusa possa essere “progettato e costruito per essere in fretta un DEA di II livello”, ipotizzando una futuribile “promozione” della struttura-dice ancora Prestigiacomo- La questione del nosocomio di Siracusa non può che essere affrontata all’interno della definizione della rete ospedaliera regionale che oggi prevede che i tre ospedali di II livello del bacino Catania-Siracusa-Ragusa siano tutti concentrati nel cuore di Catania”. Per Prestigiacomo, dunque, la realtà è un’altra. “E’ quella di un vassallaggio- dice la deputata siracusana- in materia di assistenza ma anche di tipo economico di Siracusa nei confronti di Catania. Le abbiamo già dimostrato, attraverso i dati del portale della Regione, che la sanità siracusana conta 45 milioni di euro di mobilità passiva, cioè di cure fatte fuori provincia, e di questi ben 33 milioni sono andati nella casse delle strutture sanitarie di Catania.
Siracusa vive una situazione insostenibile, con un ospedale del dopoguerra ormai assolutamente inadeguato, che deriva da una politica sanitaria “colonizzatrice” fatta a spese dei siracusani. Da noi venivano mandati i medici meno bravi da Catania, la nostra sanità fungeva da camera di compensazione di problematiche che riguardavano equilibri diversi e non la salute degli utenti del territorio.Oggi -prosegue Stefania Prestigiacomo- non si può più rinviare un impegno urgente per sanare colpe storiche, che questa giunta regionale tuttavia non sta sanando anzi perpetuando. Il nuovo ospedale di Siracusa non può partire come presidio di I livello. Se non vogliamo prenderci in giro, va subito chiarito – concretamente e non con dichiarazioni alla stampa – che l’ospedale finanziato, progettato e realizzato a Siracusa sarà di II livello e come tale deve essere previsto nel progetto di rete ospedaliera. E questo deve accadere prima che si definiscano area e progetti. Se si vuole essere credibili”. Prestigiacomo parla poi di “gioco furbo sulla salute dei cittadini”. Chiede un atto di “giustizia e buon governo”, partendo dalla definizione del tipo di ospedale da realizzare e discutendo solo dopo del resto.




Siracusa. Le perplessità dei capigruppo sulla scelta dell’area per il nuovo ospedale

Il tema nuovo ospedale e la novità rappresentata dalla super-perizia commissionata dall’Asp di Siracusa sono stati al centro della riunione dei capigruppo del Consiglio comunale. Il dibattito sull’area su cui realizzare la struttura sanitaria per ora non approda in aula.
I capigruppo hanno deciso di chiedere un approfondimento con una riunione supplementare allargata anche al sindaco di Siracusa ed al direttore generale dell’Asp. Non dovrebbero comunque trascorrere molti giorni prima di questo nuovo incontro, nel corso del quale dovranno essere chiariti alcuni punti che hanno sollevato alcune perplessità. Tra questi la natura stessa della perizia che non potrebbe essere considerata di per sè un atto o un provvedimento da cui può scaturire un procedimento come quello della indicazione di una nuova area (o conferma della già scelta) per il nuovo ospedale. Non solo: ci sarebbero anche diverse perplessità su quella che per alcuni sarebbe una forzatura. Nella relazione dell’Asp si lascia trasparire la volontà di costruire una struttura pronta per diventare Dea di II livello quando oggi il piano regionale assegna a Siracusa solo un Dea di I livello. Una promozione “promessa” che però non sarebbe basata su alcun documento regionale a conferma oltre alla buona volontà ed alle dichiarazioni del governo attualmente in carica. Basare il cambio di scelta su di una prospettiva ad oggi non confortata da fatti avrebbe fatto storcere il naso a più di un consigliere. Ecco perchè si è resa necessaria la convocazione anche del sindaco e del direttore Ficarra. L’ufficio di presidenza si è subito messo a lavoro per individuare a breve una nuova data per l’incontro.




Siracusa. Rottamazione di tasse e multe locali, verso l’approvazione finale

Il collegio dei revisori legali ha depositato oggi all’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale il proprio parere sul regolamento per la definizione agevolata dei tributi non versati al Comune fino al 2017 e per i quali è stata già emessa ingiunzione di pagamento. E’ la cosiddetta rottamazione ter, estesa alle multe ed alle tasse locali notificate dal 2000 al 2017.
Il documento è stato immediatamente inviato alla commissione Bilancio e Tributi per il rilascio del suo parere e per eventuali emendamenti, passaggio che precede la discussione in consiglio comunale per l’approvazione finale. A chiedere la trattazione del tema in aula era stato lo scorso mese di maggio il Movimento 5 Stelle, con i consiglieri Roberto Trigilio, Chiara Ficara, Silvia Russoniello e Francesco Burgio.
I revisori legali hanno espresso parere favorevole al regolamento ma con un invito a rivedere i termini per la presentazione delle istanze, previsto per il 15 luglio, che sarebbe incompatibile con i tempi per l’approvazione della proposta, entro l’1 luglio, e di pubblicazione della stessa. Lunedì alle 9 conferenza dei capigruppo per definire la trattazione del tema in aula.
La proposta, stilata dall’Ufficio tributi, riprende i contenuti del “decreto crescita” e fissa l’iter per pagare senza sanzioni ed interessi, e con la possibilità di rateizzarli, i tributi non versati ma gravati da ingiunzione. Sarà possibile sanare anche i tributi già in corso di pagamento prima del decreto del Governo e quelli per i quali c’è pendente una lite davanti all’autorità giudiziaria.