Siracusa. Mobilità Sostenibile, piano ok in Commissione ora tocca al Consiglio

La Quarta Commissione consiliare ha dato il suo via libera al piano della mobilità con delle modifiche ora all’analisi del Consiglio comunale di Siracusa. Oltre quattro mesi di lavoro per arrivare al risultato odierno che, però, non soddisfa il Movimento 5 Stelle: la consigliera Russoniello ha voto contro l’adozione del Pums non ritenendolo neanche lontanamente classificabile come piano della mobilità sostenibile.
Hanno votato a favore i consiglieri Mangiafico, Messina (presidente), Spataro, Impallomeni, Ricupero, Gradenigo, Costantino Muccio, Basile e Bonafede.
Gli emendamenti saranno illustrati nel corso del dibattito in Consiglio comunale e vertono sulla classificazione di “Area filtro Ztl” di tutta la zona Umbertina a partire da piazzale Marconi.
Altra attenzione è stata posta alla mobilità sostenibile con l’individuazione di strade secondarie per ciclisti e mobilità dolce. Lavoro forse troppo “scolastico”, maggiore ambizione e coraggio non avrebbero probabilmente guastato.
Comunque soddisfatto il presidente della commissione, Ferdinando Messina. “Adesso spetta al Consiglio comunale definire il piano della mobilità consentendo a Siracusa di avere per la prima volta uno strumento simile”, le sue parole.




Siracusa. Pensioni e quota100, “fuga” dal Comune: “personale, bandire nuovi concorsi”

Come anticipato da SiracusaOggi.it alcune settimane addietro, con Quota100 sono lievitate le richieste di pensionamento da parte del personale del Comune di Siracusa. Dirigenti, funzionari, impiegati, agenti della Municipale: è un piccolo ma sostanzioso “esodo”.
Il rischio è che l’amministrazione comunale possa trovarsi in difficoltà in mancanza di una programmazione lungimirante per sopperire alle prossime collocazioni a riposo. Il consigliere comunale Andrea Buccheri del gruppo “Democratici per Siracusa” ha presentato a tal proposito un’interrogazione che sarà trattata in aula durante il Question times del 6 maggio prossimo. Chiede di sapere “quali strategie ha predisposto l’amministrazione comunale per reclutare nuovo personale in sostituzione di quello che andrà in pensione”, sollecitando una risposta scritta “perché – fa notare Buccheri – si tratta di un argomento molto importante e la città ha diritto di sapere come il Comune intenda agire, visto che deve garantire, tra gli altri, i principi di portata costituzionale dell’efficienza e del buon andamento”. Il pericolo, infatti, a giudizio di Buccheri, è che il Comune possa trovarsi in breve tempo privo del personale necessario per garantire i numerosi servizi che ogni giorno vengono erogati alla cittadinanza
“L’Amministrazione Comunale – sottolinea Buccheri – potrebbe procedere all’eventuale stabilizzazione dei precari, contrattisti ed ex articolo 23, ai quali potrebbe essere ampliato il monte ore a 36 settimanali, bandendo magari concorsi riservati al personale interno per consentire il passaggio alle mansioni superiori”.




Luca Cannata guarda a Bruxelles: “voglio portare la voce del territorio”

Agricoltura, infrastrutture, sburocratizzazione e sostegno a imprese e amministrazioni locali. Da questi punti fondamentali parte la scelta di Luca Cannata di candidarsi alle prossime elezioni europee tra le fila di Fratelli d’Italia. “La mia è una scelta di campo – dice – per dare al territorio una risposta concreta e fattiva, sono l’unico amministratore locale candidato della provincia, l’unico ad avere un’esperienza da poter mettere a disposizione. Posso andare a Bruxelles per portare la voce del territorio e credo sia importante dare risposte alle domande dei cittadini”. Basti pensare all’economia agricola, che contraddistingue in particolare la parte sud orientale della Sicilia (ma non solo), che in questi anni ha vissuto problematiche irrisolte. Il pomodorino di Pachino, ad esempio, viene trovato nella grande distribuzione organizzata a 2,50 euro se proviene dall’Italia e a 1,40 euro se importato dal Nord Africa. “La Gdo acquisterebbe quello straniero – sottolinea Cannata – mettendo in crisi la piccola impresa, certo, ma anche le grandi aziende, che si trovano a dover rispettare giustamente standard salariali e sicurezza su lavoro, che però fanno lievitare quei costi che all’estero non sono contemplati”. E quindi sostegno alle imprese, con il sindaco di Avola che vorrebbe farsi portavoce delle problematiche che riguardano anche infrastrutture a servizio della collettività e delle imprese, pensiamo anche alla nostra zona industriale e al porto di augusta, alle spese in conto capitale dei Comuni che devono districarsi tra blocchi, vincoli e patti di stabilità. “Ad Avola in questi anni abbiamo fatto un grande lavoro di visione e strategia di sviluppo intercettando anche parecchi fondi europei – conclude Cannata – è fondamentale un’Europa più vicina al territorio anche atttarverso la sburocratizzazione a favore di imprese e cittadini per il rilancio del sistema produttivo e per fare del bene a tutti”.




I prodotti siciliani soffrono, poca tutela commerciale: “Rivedere gli accordi”

“Tutela delle eccellenze agroalimentari e maggiori risorse per gli agricoltori danneggiati da accordi commerciali sbagliati. La nostra nuova idea di Europa passa anche da questo”. Ad affermarlo è il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle e capogruppo in commissione politiche Ue a Montecitorio, Filippo Scerra. Una serie di punti che mirano a salvaguardare i prodotti di eccellenza del territorio siciliano, dalle arance di Lentini e della Piana di Catania, per passare all’olio degli Iblei, e non solo. “Mercati – prosegue Scerra – messi in difficoltà dall’invasione delle arance sudafricane o dalle importazioni di olio tunisino. L’Unione Europea negli ultimi anni è stata sorda al grido di aiuto lanciato dal comparto agricolo e dei prodotti di eccellenza”.
Già nel recente passato il Movimento 5 Stelle aveva detto “no” alla sottoscrizione di trattati internazionali che prevedevano “l’invasione” del nostro mercato e quindi delle nostre tavole, di prodotti provenienti dal continente africano. “Una prassi – ancora il deputato pentastellato – che non aiuta quei Paesi, né tutela i consumatori, ma che è solo un ulteriore aiuto ai grandi marchi. Nel 2018 è entrato in vigore l’Accordo di Partenariato Economico fra l’Unione europea e i Paesi della regione Sadc. Al Parlamento europeo il Movimento 5 Stelle ha votato contro perché questo accordo prevede una liberalizzazione nel settore agricolo, in particolare degli agrumi, mentre i produttori italiani sono in difficoltà da anni perché vengono sempre favoriti i principali competitori del made in Italy, come per esempio nel caso delle arance egiziane o marocchine. Per colpa di questo nuovo accordo vengono applicate tariffe agevolate dalle esportazioni di arance dal Sud Africa fino all’esenzione totale dei dazi entro il 2025. In pochi anni le importazioni dal Sud Africa sono aumentate del 21%. “Al Parlamento europeo – dice il deputato nazionale del M5S – lotteremo per rivedere l’intero sistema di accordi di partenariato con i Paesi africani difendendo la nostra agricoltura e favorendo investimenti in settori chiave per lo sviluppo africano, come infrastrutture e servizi. L’agricoltura non può diventare una merce di scambio.”
Allo stesso modo, dal novembre 2017 al maggio 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentate le esportazioni d’olio d’oliva sfuso (+177%) e di olio d’oliva imbottigliato (+25%) tunisino, a danno delle produzioni europee, specie italiane, spagnole e greche. Per invertire la rotta e rendere più competitivi sui mercati internazionali anche i nostri prodotti di qualità, il M5S vuole potenziare tutte quelle misure di sostegno al comparto agricolo attraverso l’implementazione dei fondi a sostegno delle imprese e dei prodotti a “Km 0”.
“Così facendo – spiega Scerra – si ottiene il duplice risultato di rimettere in carreggiata gran parte delle nostre aziende, e si incoraggiano inoltre i cittadini a mangiare prodotti sani e di qualità. Consumatori e produttori vanno ascoltati di più soprattutto adesso che le Istituzioni europee sono al lavoro per scrivere la politica agricola comune (Pac) del futuro, quella 2021-2027. Negli scorsi mesi abbiamo analizzato la nuova Pac in Commissione Politiche Ue alla Camera e più volte come M5S, ci siamo espressi contro i tagli proposti dalla Commissione europea, Di contro vogliamo maggiori investimenti per rafforzare la sicurezza alimentare e proteggere le nostre eccellenze gastronomiche (Igp, Dop)”.
L’obiettivo del M5S è quello di avere politiche più pronte a fronteggiare i momenti di crisi e maggiore trasparenza nelle etichette e nella provenienza dei prodotti. “Questo è quello che da tempo abbiamo messo al centro del nostro programma per una nuova Europa- conclude Scerra -. Siamo l’unico partito in Italia che, in vista delle prossime elezioni Europee ha già stilato un progetto con politiche chiare, precise, messe nero su bianco. Adesso ci vogliono risposte per i nostri agricoltori. Questa Europa ha voltato le spalle alle loro richieste e preferisce avvantaggiare la grande distribuzione organizzata. Per cambiare bisogna mandare a casa tutti quei partiti che hanno votato trattati e accordi che hanno di fatto umiliato le nostre eccellenze. Il M5S sarà sempre dalla parte dei nostri agricoltori.”




Avola e Noto, derby infuocato sull’ospedale: Cannata contro Bonfanti

Tra Avola e Noto adesso l’ostilità è dichiarata. Sul tema sanità mai così lontani i due sindaci. Dopo settimane di silenzio, da fuoco alle polveri il primo cittadino di Avola, Luca Cannata. “Adesso basta. L’ospedale di Avola non si tocca e se qualcuno pensa che basta scendere in piazza per cambiare le carte in tavola e ipotizzi di far chiudere l’ospedale di Avola per avere tutto a Noto si sbaglia. L’ospedale di Avola, ribadisco, non si tocca. È indecente leggere la lettera scritta dal sindaco Bonfanti che ha messo in discussione l’agibilità dell’ospedale di Avola, una struttura ospedaliera perfettamente funzionante – aggiunge Cannata – È grave e invito il sindaco di Noto a occuparsi delle strutture di Noto: pensi a governare la sua città. Noi non ci siamo mai intromessi nelle scelte degli altri Comuni e non deve scaricare le proprie colpe sugli altri. Bonfanti non è riuscito nella sua città a fare valere le sue idee iniziali, concordate nel tempo con i vertici dell’Asp8, e adesso sta cercando di fare disinformazione e campanilismo”.
Il trasferimento del punto nascita da Noto a Siracusa è stato dettato esclusivamente da motivi di sicurezza clinica per i nascituri e le mamme. E lì resterà finché non sarà possibile garantirne la massima sicurezza, come è stato riferito dai direttori dipartimentali dell’Asp8 di Siracusa al responsabile dell’unità operativa complessa di Pediatria del Trigona di Noto.
“Sosterrò tutte le battaglie per migliorare la sanità nella zona sud della provincia – sottolinea ancora Cannata – ma adesso basta con questo giochino, con questa lotta tra poveri che non serve a nessuno. Il Trigona di Noto deve restare aperto e funzionante ma se qualcuno pensa che Avola non debba avere tutti i reparti per acuti efficienti solo perché ci sono stati scioperi e proteste a Noto, ebbene si sbaglia. Anche noi siamo pronti a scendere in piazza, ma sono sicuro che non sia necessario perché qui, dubbi, non ce ne devono essere: due mezzi ospedali, come sono adesso, non servono a nessuno”.
Da oggi, quindi, basta “fair play”, perché un problema tecnico, come la mancanza di medici, è diventato “un attacco personale nei miei confronti facendo giochini di bassa politica – conclude Cannata -. Che senso ha nascere a Noto facendo rischiare la vita a mamme e bambini? Nessuno degli avolesi in questi anni ha fatto una questione su dove nascere e ancora oggi per noi è importante la sicurezza del paziente. Ad Avola, per esempio, si nasceva fino a diversi anni fa e si continuerà a nascere appena vi saranno le condizioni di sicurezza garantite dai già funzionanti reparti di rianimazione e Utin secondo la rifunzionalizzazione firmata da tutti, secondo leggi vigenti. Il sindaco Bonfanti perché non dice la verità e prova a spiegarlo? Perché non dice che a Noto si voleva realizzare una cittadella della salute con lungodegenza e riabilitazione? Perché non dice che così potremmo avere un offerta sanitaria differenziata e completa e sicura a distanza di 7 km? Cose che tra l’altro si potrebbero attuare subito con vantaggi per tutti se dicesse solo la verità e lasciasse fare il proprio lavoro ai medici in carica e non ai pensionati nostalgici. Il mondo è cambiato e la medicina si è evoluta. Per fortuna non siamo fermi ai tempi di Adamo ed Eva o, sarebbe meglio dire, di Adamo e Bonfanti. Il sindaco di Noto parli per sé e non parli né per gli avolesi né per gli altri comuni e cittadini della zona sud. A noi interessano reparti funzionanti efficienti e sicuri in entrambi gli ospedali”.




Siracusa. Totem in piazza Duomo, le tre domande del consigliere Messina

Troppi totem in piazza Duomo e il consigliere comunale Ferdinando Messina ha presentato una interrogazione. L’esponente di Forza Italia chiede di sapere se i totem che pubblicizzano mostre ed altro sono autorizzati, se è stato pagato il suolo pubblico e se il loro posizionamento risponde a quanto prescritto dal regolamento per il decoro urbano in Ortigia.




Siracusa. Nuovo ospedale, Prestigiacomo: “Non sia la Regione a scegliere”

“Non deve essere la Regione a scegliere l’area su cui realizzare il nuovo ospedale di Siracusa”. La deputata Stefania Prestigiacomo di Forza Italia esprime una posizione chiara in merito alla “bocciatura” da parte della Regione della Pizzuta come area scelta dal consiglio comunale su cui costruire la nuova struttura sanitaria pubblica. La parlamentare ricorda che “la Regione può avvalersi certamente di consulenze per verificare l’idoneità delle aree, può aprire un dibattito, ma certamente quello che non può fare è scegliere un’area alternativa. Io credo che invece questo sia quello che è stato fatto dagli urbanisti interpellati-spiega l’esponente di Forza Italia, che si spinge anche oltre con le ipotesi-  Non vorrei che avessero scelto l’area, magari anche l’azienda. Non vorrei, insomma, che ci fosse un pacchetto pronto a Palermo”.  Sulle altre tematiche relative alla sanità pubblica provinciale, Prestigiacomo punta lo sguardo sulla zona sud e sulla chiusura dei reparti di Ginecologia, Ostetricia e Pediatria del Trigona di Noto. “Non vedo un approccio intelligente, ma interventi a gamba tesa sul tema della sanità pubblica- tuona la parlamentare- Chiudere reparti fondamentali non è affatto una scelta condivisibile. Avviene tutto con un tempismo sbagliato, che disorienta. Le proteste da parte dei cittadini sono ,quando non sfociano in atti che travalicano, legittime. Non si può pensare di cominciare un percorso dalla razionalizzazione- prosegue la deputata- Prima vanno create garanzie per i cittadini e per il territorio”.Al nuovo direttore generale dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, Prestigiacomo chiede che “spieghi a Palermo che la scelta dell’area compete ai consigli comunali”. Infine un “aut aut”. “Se non riceveremo a breve informazioni sui tempi, sui finanziamenti e su tutto quello che deve sapersi sul nuovo ospedale, passeremo a forme di protesta eclatanti. La città dovrebbe mobilitarsi- conclude Prestigiacomo- Questa situazione è diventata intollerabile”.




Siracusa. Parco degli Iblei, il caso in Consiglio comunale: troppi vincoli sul territorio

Il Consiglio comunale di Siracusa ha approvato la mozione sull’istituzione del Parco nazionale degli Iblei. Ad illustrarla in aula è stato il presidente della prima commissione, Giuseppe Impallomeni, che l’aveva proposta e ne aveva chiesto il prelievo in avvio di seduta.
Impallomeni ha evidenziato le conseguenze negative che il parco comporterebbe per l’economia della zona e per l’occupazione. Il documento chiede all’amministrazione di adoperarsi nelle sedi opportune per rappresentare le conseguenze dell’istituzione dell’area tutelata. “A causa delle troppe incognite, la filiera locale dell’agroalimentare – si legge – sarebbe inevitabilmente portata a subire” le conseguenze su un’area “pari grossomodo alla metà dell’intero territorio provinciale di Siracusa”.
Nel dibattito è intervenuto Carlo Gradenigo che, pur comprendendo i rischi illustrati da Impllomeni, si è detto certo delle nuove opportunità per il territorio offerte dal Parco.




Il sindaco di Avola Luca Cannata candidato alle Europee con Fdi, strappo con FI

E’ stata depositata in Corte d’appello a Palermo la lista di Fratelli d’Italia per le prossime elezioni europee per la circoscrizione Sicilia-Sardegna. Il quarto nome nella lista è quello di Luca Cannata, sindaco di Avola. E’ il secondo candidato siracusano che partecipa alla competizione europea. Con il Movimento 5 Stelle c’è infatti Flavia Di Pietro di Buccheri. A questi due nomi potrebbe aggiungersi un terzo, ancora una donna vicina al mondo animalista.
Luca Cannata, riconfermato sindaco di Avola a furor di popolo, è in lista insieme alla capolista Giorgia Meloni, al senatore catanese Raffaele Stancanelli, alla deputata Carolina Varchi, alla messinese Maria Fernanda Gervasi, all’avvocato Francesco Rizzo, alla sarda Antonella Zedda di Cagliari ed a Francesco Scarpinato, capogruppo in consiglio comunale a Palermo.
Con l’ingresso in FdI prende nettamente le distanze da Forza Italia, nonostante abbia contribuito alla ripresa del partito azzurro alle ultime regionali. Secondo alcune versioni, sarebbero divenute nel tempo insuperabili le divergenze con Stefania Prestigiacomo.




Depuratore consortile, inizia una nuova fase: Turano, “evitata la paralisi dell’attività”

“Sono molto soddisfatto della decisione dell’assemblea dei soci Ias. E’ stato trovato un percorso condiviso che consentirà di scongiurare la paralisi del depuratore consortile”. L’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano, commenta così la nuova fase che si apre ora per il depuratore consortile che ha accolto le prescrizioni della Procura di Siracusa.
“Abbiamo sempre evitato – aggiunge Turano – interventi a gamba tesa in questa vicenda. Per noi la priorità è sempre stata la creazione di condizioni di massima trasparenza e condivisione delle scelte tra l’ex Consorzio Asi, che è socio di maggioranza dello Ias, e i privati, soprattutto alla luce degli esiti delle precedenti assemblee. Adesso – conclude l’assessore alle Attività produttive – sarà possibile fare la giusta sintesi per ottemperare alle prescrizioni di tutela ambientale della Procura di Siracusa e dall’altra di tenere conto della fondamentale esigenza di salvaguardare un’infrastruttura strategica per l’economia siracusana”.
La presidente di Ias, Maria Grazia Brandana, ringrazia il cda di per il lavoro svolto. “Abbiamo tenuto un profilo basso ed abbiamo agito nell’interesse pubblico, prefigurando sempre soluzioni che potessero contemperare la tutela
dell’azienda, dell’ambiente, della salute, dei lavoratori, dei cittadini e di tutto il comparto industriale
ricadente nel territorio nei confronti del quale Ias svolge un servizio pubblico strategico come quello
della depurazione dei reflui”.
La soluzione individuata e comunicata ieri alla Procura segna la vittoria di “buon senso e coscienza sociale, risultato a cui hanno contribuito, seppure con distinguo e differenziazioni, tutti i soci Ias”. Così si legge nella nota ufficiale della società di gestione consapevole di essere al primo passaggio “di un lungo e complesso percorso tecnico-amministrativo e giuridico che continuerà a richiedere costante impegno e massima attenzione, oltre che professionalità e competenze”.
Anche il Movimento 5 Stelle si sofferma sul tema con il parlamentare nazionale Paolo Ficara e il deputato regionale Stefano Zito. “Apprezziamo che il cda di Ias abbia finalmente trovato un’intesa per rispondere positivamente alle richieste della Procura di Siracusa. Rimane un fatto, però, che i magistrati siracusani si siano dovuti sostituire a chi negli anni avrebbe dovuto svolgere le giuste funzioni di indirizzo e controllo, a garanzia dell’ambiente e della salute. La Regione, proprietaria del depuratore consortile, ha tardivamente preso coscienza del suo ruolo, attraverso il consorzio ex Asi. Deve ora dimostrare di saper svolgerlo appieno, anche con il nuovo gestore che verrà. Il controllo – proseguono Zito e Ficara – deve rimanere in mani pubbliche ma occorre un cambio di passo rispetto ad un passato recente che ha visto battaglie per nomine in cda ma non con la stessa foga per l’ambiente e le manutenzioni. Immaginiamo sia ora chiaro a tutti che la priorità è la tutela ambientale e della salute dei cittadini”.