Avola. Turnover nella giunta Cannata: Tardonato al posto di Andolina

Avviate le previste rotazioni nella rappresentanza in giunta ad Avola. La lista Noi con l’Italia di Avola, aggregazione di moderati che nel 2022 ha sostenuto la candidatura del sindaco Rossana Cannata ha dato il via alle  staffette nel gruppo consiliare, già preventivate sin dall’inizio della consiliatura.
Si è così dimesso, questa mattina, Salvo Andolina, assessore in quota alla lista, con deleghe, tra le altre, alla viabilità e mobilità sostenibile, polizia municipale e innovazione digitale; al suo posto subentra Francesco Tardonato, decano dell’assise municipale tra i più votati in città. Allo stesso tempo ha rassegnato le proprie dimissioni da consigliere comunale Grazia Inturri, eletta nella medesima lista nel 2022; al suo posto subentra Gaetano Canonico, già primo dei non eletti. La giovane commercialista e consigliera Alessia Alia, inoltre, è già stata designata dal gruppo dirigente di Noi con l’Italia quale nuovo capogruppo al posto del dimissionario neo assessore Tardonato. Qualora il nuovo componente della giunta optasse per svolgere esclusivamente il ruolo di assessore e non anche quello di consigliere a subentrare sarà Sebastiano Campisi, anche lui tra i più votati alle amministrative del 2022.
“Il mio biennio da assessore finisce qua- commenta sui social Andolina-  È giusto, infatti, che la splendida avventura di amministrare la propria città e la propria comunità sia condivisa con gli altri componenti del nostro gruppo umano e politico, con chi si è speso elettoralmente per la nostra lista Noi con l’Italia per Avola, con chi è stato eletto consigliere comunale e con chi è risultato tra i primi dei non eletti…Ho sempre detto, sin dal giorno del mio insediamento, che dopo 2 anni mi sarei fatto da parte. Questa è la serietà del nostro gruppo e del nostro modo di fare politica: fare sempre ciò che si dice . Sono certo di avere lavorato, come sempre, con impegno e passione, mettendo scienza e coscienza in ogni cosa, cercando di fare del mio meglio e, credo, con un pizzico di orgoglio, con risultati visibili, perseguendo esclusivamente il bene comune e attuando corrette pratiche amministrative, facendo della legalità e dell’irreprensibilità i miei costanti punti di riferimento; a chi subentra, in Giunta ed in Consiglio, passo il testimone per proseguire allo stesso modo e portare a termine le tante cose che sono state programmate ma non ancora realizzate o completate.
Ringrazio il sindaco Rossana Cannata per avermi voluto al suo fianco, i colleghi assessori per aver lavorato con armonia, i consiglieri, le forze politiche e tutti i cittadini per avermi giornalmente stimolato nella mia azione amministrativa, i funzionari, i dipendenti e gli agenti del Comando di Polizia Municipale per avermi sopportato e, con professionalità, supportato. Un onore servire la mia città”.




Cittadella dello Sport e Camposcuola, De Simone (FI) chiede chiarezza sulla sicurezza degli impianti

La sicurezza di campo scuola Pippo  Di Natale e della Cittadella al centro di una richiesta formale presentata dal consigliere comunale Damiano De Simone e indirizzata al sindaco, Francesco Italia perché faccia chiarezza. L’esponente di Forza Italia sollecita una maggiore trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. De Simone chiede, nel dettaglio “la documentazione aggiornata relativa allo stato di agibilità e alle certificazioni di conformità del Campo Scuola “Pippo Di Natale” e della Cittadella dello Sport, compresi i certificati antincendio, elettrici e idrico-sanitari”. La richiesta è stata inviata anche al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, per competenza. “Promuovere lo sport significa prima di tutto garantire ambienti sicuri per chi li vive ogni giorno – spiega De Simone –. Le famiglie, gli atleti, le associazioni devono poter svolgere attività sportive in tutta serenità”. Il consigliere sottolinea che si tratta di un atto dovuto: “Non è polemica, ma responsabilità-chiarisce- Le strutture pubbliche non possono essere lasciate nell’incertezza, nel l’incuria a maggior ragione quando si ignora l’esistente per costruire nuovi impianti, sportivi in questo caso, puntando all’apparenza e non alla sostanza dell’azione amministrativa. Serve chiarezza, rispetto della legge e tutela della salute pubblica” – conclude il Consigliere Damiano De Simone.




Luca Cannata contro Report, dopo l’audio sulla vicenda ‘collette’. “Falsità, io diffamato”

“Non ho mai richiesto alcun tipo di supporto al di fuori delle regole e della trasparenza che hanno sempre contraddistinto il mio percorso pubblico e politico. Sono assolutamente sereno sui temi trattati e non mi preoccupano minimamente”. Lo dice il parlamentare Luca Cannata (FdI) dopo l’anticipazione apparsa sui canali social della trasmissione d’inchiesta Report (Rai 3). E’ stato diffuso un audio con cui il programma di Sigfrido Ranucci torna sul caso delle cosiddette “collette”, al centro di uno dei servizi della prossima puntata. Quando era sindaco di Avola, secondo le ricostruzioni, alcuni assessori gli avrebbero versato soldi in contanti. “Erano contributi per la gestione dell’attività politica locale, l’affitto della sede ed altre spese a sostegno dell’azione del partito”, ha sempre risposto Cannata.
Da settimane la trasmissione si è concentrata sui protagonisti siciliani di quella che viene dipinta come una “faida” interna a FdI in Sicilia, con riferimenti diretti a Manlio Messina, Carlo Auteri e, appunto, Luca Cannata. Dopo la pubblicazione delle anticipazioni, l’esponente meloniano ha deciso di dare mandato ai suoi legali, “affinché tutelino la mia reputazione personale e politica rispetto a dichiarazioni false e diffamatorie circolate in queste ore”. Cannata motiva la decisione anche con la necessità di “intervenire con fermezza contro ricostruzioni distorte e prive di qualsiasi fondamento. Ho fiducia nella verità e nella correttezza dei fatti e non permetterò che la mia dignità venga strumentalizzata per interessi mediatici o personali”.




Disturbi del neurosviluppo, niente risorse in finanziaria. Gilistro: “Passo falso gravissimo”

“Passo falso gravissimo che pagheranno le famiglie e anche la società in termini di maggiori spese per le cure delle malattie che insorgeranno”. È questo l’amaro commento del deputato-pediatra Carlo Gilistro (M5S) alla bocciatura in commissione bilancio dell’Ars dell’emendamento alla legge di stabilità che prevedeva lo stanziamento di due milioni di euro per una campagna informativa sui media per rendere noti i segnali, spesso non raccolti, che preannunciano l’insorgere di fenomeni e patologie connesse poco noti ma insidiosissimi, e dalle pesantissime conseguenze, come il ritiro sociale (Hikikomori), il deficit dell’attenzione (ADHD), lo spettro autistico, ma anche il phubbing (da phone + snubbing, lo snobbare i propri figli per guardare il cellulare).
“Il costo investito nella prevenzione di queste disturbi del neurosviluppo – spiega Gilistro – è enormemente più piccolo rispetto a quello che famiglie e sanità pagheranno in seguito, quando la malattia si paleserà apertamente e pesantemente, ma la cosa che indigna di più è che una diagnosi e una terapia precoce possono cambiare il destino di questi bambini e delle loro famiglie. La comunità scientifica è unanimemente concorde che per molte di queste patologie il riconoscimento tempestivo e la diagnosi precoce sono le uniche strade da intraprendere”.
“ADHD, hikikomori, autismo e phubbing – dice Gilistro – iniziano in maniera insidiosa e subdola, per questo è fondamentale che genitori e chi si occupa di bambini, come operatori dei nidi, degli asili e della primissima infanzia, siano educati a coglierne le avvisaglie, gli alert che possono evitare che questi fenomeni e le patologie associate attecchiscano e facciano danni irreparabili. Purtroppo questo messaggio, a quanto pare, non è stato colto dall’Ars e la motivazione che non ci sia copertura economica sufficiente non mi convince, visto che questa è una delle leggi finanziarie più ricche degli ultimi anni. Io comunque non mi arrendo, ripresenterò l’emendamento in Aula”.
“I segnali a cui prestare grande attenzione – afferma il deputato M5S – per quanto riguarda l’ADHD, sono l’iperattività, l’impulsività, l’irrequietezza, la tendenza a distrarsi facilmente, l’incapacità di stare seduti e di aspettare il proprio turno. Per quanto attiene al ritiro sociale, invece, occhio alla richiesta dei bambini di andarli a prendere a scuola anzitempo sempre più di frequente, alle assenze scolastiche ripetute, alla tendenza ad abbandonare lo sport e i contatti con amici e conoscenti”.
“Il phubbing – conclude Gilistro – è un potentissimo sprogrammatore comportamentale ed emozionale. Le sue conseguenze possono essere molto preoccupanti, soprattutto nei primi mille giorni del bambino, quando la disattenzione del genitore crea in lui quel senso di abbandono, solitudine e frustrazione che poi influenzerà i suoi comportamenti successivamente nella sua crescita, determinando ansia, scarsa autostima e perfino aggressività. I contraccolpi possono arrivare anche nell’adolescenza, e la violenza di cui è infarcita la cronaca di ogni giorno, in parte può essere attribuita anche a questo”.




L’affondo di Nicita (PD): “Esclusione Sac, pagina imbarazzante per la maggioranza”

Il senatore Antonio Nicita non lesina critica alla classe dirigente siracusana per la mancata rappresentanza della provincia aretusea nel cda della Sac. E’ la società di gestione dell’aeroporto di Catania, di cui il Libero Consorzio di Siracusa detiene il 25% delle azioni. “Una pagina imbarazzante per la politica regionale ma anche per gli attuali protagonisti della maggioranza politica siracusana e per quanti si sono prestati a diventarne gli utili esecutori”, sferza Nicita puntando allo stesso tempo il centrodestra di governo e la maggioranza creatasi attorno alla candidatura di Giansiracusa al vertice della ex Provincia. “È imbarazzante anche prendersela con meccanismi spartitori esterni alla provincia da parte di chi utilizza esattamente gli stessi metodi dentro la provincia siracusana. È imbarazzante ricevere appelli bipartisan, tardivi e ultronei, da parte di chi si autoassolve senza aver avuto l’umiltà di coinvolgere prima i rappresentanti del territorio ai diversi livelli. Nessuno ha coinvolto le opposizioni: hanno fatto tutto da soli e ciò costituisce una distanza siderale tra una parte della politica e l’autorevolezza necessaria per rappresentare tutti gli enti locali di una intera provincia. L’estromissione di Siracusa dalla rappresentanza Sac rappresenta plasticamente questa distanza e la evidente non conoscenza delle dinamiche politiche locali, regionali e nazionali. La ricostruzione bipartisan del Libero Consorzio richiederebbe forti discontinuità politiche e personali. Il punto non è avere o meno un rappresentante nel cda Sac. Il punto è che si viene politicamente ignorati in Sicilia quando ci si affida totalmente a una cultura di pura gestione nonché a relazioni politiche personali di singoli e al loro destino. Da parte nostra continueremo a vigilare sulle politiche del Liber Consorzio, a partire da quelle che stanno riguardando il personale e l’azione per i rimborsi del sisma ’90, e a fornire comunque supporto istituzionale al territorio, per esempio difendendo l’emendamento che da tre anni presentiamo, in silenzio, in Legge di bilancio, per risanare il bilancio del Libero Consorzio”.
Anche il deputato Filippo Scerra (M5S) ha sollevato il tema della “marginalità politica di Siracusa, problema su cui anche il centrodestra deve interrogarsi”. Per l’esponente cinquestelle, “la mancanza di rappresentanza è una sconfitta che potrebbe riflettersi anche su altri fronti come ad esempio investimenti, infrastrutture, peso nelle trattative istituzionali”. E questo perchè “essere fuori dalla governance comporta anche l’essere tagliati fuori dalla possibilità di decidere sulle grandi infrastrutture che determinano sviluppo economico reale, turismo e competitività di un sistema territoriale”




“Aumento del 700% dei canoni delle aree demaniali”: FdI chiede chiarezza

“Le ragioni alla base dell’aumento del 700 per cento dei canoni di concessione delle aree demaniali ed una serie di aspetti da chiarire rispetto alla presenza di Siracusa nel comitato di gestione dell’Autorità portuale”.
I consiglieri comunali Paolo Cavallaro e Paolo Romano, di Fratelli d’Italia, hanno presentato un ordine del giorno con cui chiedono un’audizione del sindaco Francesco Italia o di Marianna Bordonali, sua rappresentante nel comitato di gestione dell’Autorità portuale e un atto di indirizzo per impegnare il primo cittadino a relazionare annualmente sull’attività del Comune in senso all’organo collegiale. “Per comprendere -spieganoi consiglieri – le attività commerciali sulle aree demaniali in Ortigia, che prima pagavano alla Regione meno di mille euro all’anno per la concessione relativa allo spazio dove sono allocate le verande, da quest’anno pagheranno oltre sette mila euro.Il piano operativo triennale, soggetto a revisione annuale, concerne le strategie di sviluppo delle attivita’ portuali e logistiche, su cui è evidente che Siracusa deve dire la propria e ogni decisione non può restare chiusa dentro una stanza e conosciuta da poche persone, ma deve essere oggetto di valutazione e anche eventualmente di possibilità di indirizzo da parte del Consiglio comunale, che non può restare fuori dalla possibilità di incidere sulla programmazione dell’attività da svolgere e sull’impiego delle necessarie risorse economiche. L’audizione -proseguono Romano e Cavallaro- viene chiesta perché l’ingresso nell’Autorità, su cui c’è stata massima convergenza politica e l’iniziativa attenta e determinante del deputato Luca Cannata, che porterà importanti risultati alla città di Siracusa, ha determinato anche l’aumento del 700% dei canoni di concessione delle aree demaniali. Per comprendere le attività commerciali sulle aree demaniali in Ortigia, che prima pagavano alla Regione meno di mille euro all’anno per la concessione relativa allo spazio dove sono allocate le verande, da quest’anno pagheranno oltre sette mila euro. L’amministrazione comunale non può restare indifferente rispetto a questa problematica, che di fatto ha visto introdurre un nuovo balzello sulle attività commerciali siracusane. E’ necessario che intervenga presso l’Autorità per comprendere se ci sono possibilità di riduzione o di rateizzazione, al fine di alleggerire il carico economico su un settore che già vive il disagio della ZTL, della difficoltà di parcheggio, di un servizio di trasporto urbano che non copre le ore serali. La problematica probabilmente non riguarda soltanto Ortigia ma tutte le concessioni sulle aree demaniali, ora gestite dall’Autorità portuale.Sui temi esposti -conclude Cavallaro- deve aprirsi urgentemente un dibattito costruttivo, nell’interesse di tutti i cittadini e del territorio”.




Lentini. “Amministrazione Lo Faro al capolinea: dimissioni o sfiducia”

Lo definisce il “collasso politico di una giunta che non ha mai avuto la capacità e oggi nemmeno i numeri e la credibilità per amministrare”. Durissimo il commento del deputato regionale Riccardo Gennuso di Forza Italia dopo le dimissioni di quattro assessori sui cinque componenti dell’esecutivo retto dal sindaco Rosaro Lo Faro.
“L’amministrazione Lo Faro -tuona Gennuso. è giunta al capolinea e la città di Lentini deve vivere una vera svolta”. Il parlamentare regionale ricorda che “Forza Italia è sempre stata coerente e non è mai entrata in questa maggioranza proprio perché eravamo e restiamo- chiarisce Gennuso. consci della profonda inadeguatezza politica del sindaco Lo Faro. Oggi la città è di fatto amministrata da due sole persone: il sindaco e un solo assessore. Questo non è più un governo, è un grave vulnus democratico che Lentini non merita”.
Gennuso preannuncia, inoltre, quello che ha il sapore di un intendimento. “Visto che il sindaco non ritiene di doversi dimettere nonostante l’evidenza dei fatti-dice il deputato dell’Ars- l’unica strada percorribile è quella della sfiducia. Per questo chiedo a tutte le forze del centrodestra di unirsi per dare vita a un’iniziativa condivisa, finalizzata non solo a porre fine all’attuale situazione di stallo, ma soprattutto a individuare una figura seria e credibile in grado di dare risposte concrete e immediate ai bisogni dei cittadini.”




Stanziate risorse aggiuntive per la cura delle aree verdi, scontro su costi e risultati

L’emendamento approvato dal Consiglio comunale di Siracusa, con cui si stanziano 63mila euro aggiuntivi per “assicurare un adeguato livello di cura e manutenzione delle aree verdi pubbliche” accende un vivace dibattito politico. A sollevare i dubbi principali è Salvo La Delfa, coportavoce provinciale di Europa Verde–AVS, che mette in fila una serie di interrogativi sulla coerenza del provvedimento e sulla gestione complessiva del verde pubblico cittadino, con particolare riferimento all’emergenza punteruolo rosso.
Secondo La Delfa, il nuovo stanziamento – destinato alla potatura degli alberi, compresi quelli di via Columba, e alla rimozione delle palme ormai compromesse dal punteruolo rosso – appare difficilmente comprensibile alla luce del Capitolato Speciale d’Appalto. Era già prevista la potatura di alberi e palme, nonché l’abbattimento degli esemplari non più vegeti, lungo tutto l’arco dell’anno e in tutte le aree cittadine oggetto dell’appalto. Via Columba, così come altre strade colpite dal fitofago, rientra pienamente tra le zone assegnate all’azienda aggiudicataria.
A questo si aggiunge un precedente: a dicembre 2024 era già stata approvata una variante da 17 mila euro per incrementare il numero delle potature delle alberature di grandi dimensioni. Perché, si chiede La Delfa, servono altri 60 mila euro per interventi che dovrebbero essere già coperti dal contratto in vigore?
Il rappresentante di Europa Verde ricorda inoltre che l’appalto sul verde pubblico – aggiudicato con un ribasso del 43,87% e oggetto di un ricorso al Tar che ha chiesto una nuova verifica dell’anomalia dell’offerta – presenta diverse criticità. Tra queste, l’assenza di interventi mirati sulle palme colpite dal punteruolo rosso, nonostante l’endoterapia fosse inserita come proposta migliorativa dall’impresa in fase di gara.
La Delfa chiede chiarimenti sulle operazioni condotte dall’azienda appaltatrice sulle palme di via Columba dal 10 luglio 2024, data di consegna dei lavori, e sul motivo per cui gli esemplari versino oggi in condizioni così degradate da rappresentare un potenziale rischio per la sicurezza, come ammesso dallo stesso assessore al verde pubblico in aula.
Ulteriore motivo di perplessità riguarda la copertura finanziaria del nuovo stanziamento: i 63 mila euro arrivano infatti da una voce di minori spese su “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” e dal programma “Tutela e valorizzazione delle risorse idriche”. “Stupisce – osserva La Delfa – che si registrino risparmi proprio in un settore, quello delle risorse idriche, che necessiterebbe invece di maggiori investimenti”.
Anche il presidente di L&C, Carlo Gradenigo, punta il dito contro la gestione dell’emergenza fitosanitaria negli ultimi mesi. Gradenigo ricorda che già a marzo era stata segnalata la presenza del punteruolo rosso e che, nei nove mesi successivi, tutte le palme cittadine sono state lasciate soccombere all’infestazione.
La critica è dura. “Abbiamo affidato la gestione del verde pubblico per due anni più uno, spendendo complessivamente 3 milioni e 400 mila euro, eppure nel bando del 2023 si sono dimenticati perfino di inserire le potature tra le mansioni”. Un dato che contrasta con quanto scritto dagli uffici lo scorso agosto, quando – rispondendo a un’interrogazione del PD – veniva assicurato che fondi per endoterapia, potature e abbattimenti erano già coperti dalle somme contrattuali destinate al verde pubblico.
Il risultato, denuncia Gradenigo, è che oggi il Comune di Siracusa deve stanziare ulteriori 63.400 euro fuori capitolato per rimuovere palme morte che si sarebbero potute salvare “con poche decine di euro di antiparassitario e un minimo di attenzione, quella vera”.
Il tema, che intreccia gestione degli appalti, qualità degli interventi, trasparenza amministrativa e tutela del patrimonio verde, sembra destinato a occupare ancora il dibattito politico siracusano. Da più parti si chiede infatti all’amministrazione un quadro dettagliato degli interventi eseguiti finora, delle omissioni e delle ragioni che hanno portato all’ulteriore esborso.
Nel frattempo, Siracusa fa i conti con decine di palme ormai compromesse, simbolo di un’emergenza affrontata – secondo le opposizioni e le associazioni – con ritardi, contraddizioni e costi aggiuntivi.




Siracusa fuori dal cda Sac. Giansiracusa: “Segnale della debolezza del territorio”

“Già in tempi non sospetti ero quasi certo che sarebbe andata così”. A dirlo è Michelangelo Giansiracusa. Per il presidente del Libero Consorzio, la “partita” Sac era tutta in salita per l’ente che – pure – detiene il 25% delle quote azionaria della società che gestisce lo scalo aeroportuale di Catania.
“Oggi questa vicenda è al centro dell’attenzione della politica. C’è chi punta il dito, ma ci si è dimenticati che per tredici anni la ex Provincia di Siracusa è stata privata di ogni rappresentanza”, l’accusa di Giansiracusa. “Se comunque bisogna trovare un responsabile sul perché non c’è un Siracusano nel cda, mi prendo io la responsabilità. Tuttavia c’è un tema che, mesi fa, ho sottolineato quando due forze politiche di governo regionale, cioè Forza Italia e Fratelli d’Italia, che siedono al banco delle opposizioni nel Libero Consorzio, hanno gridato allo scandalo sul mancato coinvolgimento nell’individuazione del nome da designare”, appunta il presidente del Libero Consorzio. “Mi ero appena insediato e c’era stata una convocazione immediata della Sac, con all’ordine del giorno il nome del cda che avevo individuato nella figura dell’avvocato Agata Bugliarello. Poteva essere designata a rappresentare il territorio. Mi pare che non ci sia stato supporto da parte di nessuna forza politica. Quindi, oggi la debolezza non è la debolezza della mia presidenza ma una debolezza legata al fatto che il territorio è subalterno rispetto ad alcune vicende, ad altri territori e ad altre dinamiche. E questo non emerge solo sul tema Sac. Pertanto – prosegue Giansiracusa – lavorare insieme è quello che dobbiamo fare come classe dirigente del territorio. Sui temi che riguardano il territorio, sui temi bipartisan, sui temi che riguardano le urgenze dei cittadini, le forze politiche devono trovare un modo di fare sintesi e offrire soluzioni”.




Presidenze Iacp e Cumo: incarichi ad Alessia Scorpo e Corrado Bonfanti

Alessia Scorpo alla guida dell’Iacp di Siracusa e Corrado Bonfanti alla presidenza del Cumo, il consorzio universitario Mediterraneo orientale di Noto.
Via libera dal governo Schifani, nella seduta di giunta di oggi, al completamento della procedura di nomina dei vertici degli Iacp, dei Consorzi universitari e degli enti Parco dopo che la prima Commissione Affari istituzionali dell’Ars si è espressa con parere favorevole relativamente al possesso dei requisiti e all’insussistenza di cause di incompatibilità e inconferibilità in capo ai nominati nell’incarico.
Su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, potranno ufficialmente insediarsi alla guida degli Istituti autonomi case popolari dell’sola: Antonino Garozzo allo Iacp di Acireale, Pietro Medici in quello di Agrigento, Calogero Valenza a Caltanissetta, Francesco Occhipinti a Enna, Giuseppe Picciolo a Messina, Francesco Riggio a Palermo, Giovanni Moscato a Ragusa, Vincenzo Scontrino a Trapani e Alessia Scorpo a Siracusa.
Approvate in via definitiva anche le nomine dei presidenti dei consigli di amministrazione dei Consorzi universitari, su proposta dell’assessore all’Istruzione e alla formazione professionale Mimmo Turano: Corrado Bonfanti al Consorzio universitario Mediterraneo orientale (Cumo) di Noto-Siracusa, Domenico Arezzo a Ragusa e Gianluca Tumminelli a Caltanissetta. Rimangono al momento in sospeso le nomine dei vertici degli enti di Agrigento e Trapani.
Completato, inoltre, l’iter di designazione, su proposta dell’assessore al Territorio e all’ambiente Giusi Savarino, dei presidenti del Parco fluviale dell’Alcantara (Carmelo Calabrò), del Parco dei Nebrodi (Domenico Barbuzza) e del Parco dell’Etna (Massimiliano Giammusso).