Industrie sotto esame, Ficara e Zito: “i miasmi non erano allucinazione collettiva”

“Avere riportato al centro delle attenzioni la salute dei cittadini ed il controllo di un fenomeno così impattante sulla qualità della vita come l’inquinamento sono fattori positivi, dopo decenni in cui si è guardato maggiormente ad altri indicatori”. Sono le parole con cui il parlamentare nazionale Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito (MoVimento 5 Stelle) commentano l’indagine No Fly della Procura di Siracusa ed i sequestri preventivi eseguiti.
“Significativa l’attenzione della magistratura siracusana che ha saputo ascoltare le decine di esposti di associazioni e cittadini. I miasmi sembrava fossero una sorta di allucinazione nasale collettiva ma forse, come pare indicare questa inchiesta, ci sarebbero elementi per giungere a ben diverse conclusioni. Posto che sarà compito della magistratura individuare quelle conclusioni, come parlamentari del Movimento 5 Stelle solleciteremo nelle prossime ore il ministero dell’Ambiente, chiamato in causa con le Aia, e la Regione, proprietaria del depuratore consortile, soggetti da cui ci aspettiamo elementi per far chiarezza, ciascuno per le proprie competenze, su quanto contestato dalla Procura”, aggiungono Zito e Ficara.
Sostanze inquinanti da normare, processi autorizzativi da uniformare e controlli univoci per monitorare le emissioni sono le richieste a cui vent’anni di politica italiana non hanno saputo fornire adeguate risposte.
E le industrie? Anche loro – come sistema – hanno bisogno di regole certe e uguali su tutto il territorio nazionale per operare correttamente, come avviene in gran parte dei paesi occidentali. “Lo sviluppo industriale ha anche prodotto benessere, incidendo sullo sviluppo complessivo del Paese. Questo deve continuare ad avvenire però in maniera rispettosa delle leggi, dell’ambiente e della salute dei cittadini”, la chiosa finale dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle.




Siracusa. Italia tra i 600 sindaci a Montecitorio, incontro con il premier Conte

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia tra i 600 primi cittadini che questa mattina hanno partecipato all’incontro su “Lo Stato dei Beni Comuni” con il premier Conte. Ad aprire l’iniziativa, il Presidente della Camera, Roberto Fico. La seduta è stata trasmessa in diretta su Rai Due. Durante il suo intervento, il sindaco di Siracusa ha parlato dell’esperienza di Siracusa degli ultimi anni e della visione dei “beni comuni come strumento di crescita sociale e sviluppo sociale, baluardo contro egoismo e individualismo. Nell’epoca della condivisione-ha detto Italia- ritrovare il valore della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica significa costruire fiducia e responsabilità sociale.
Beni comuni- ha aggiunto il primo cittadino di Siracusa- per condividere non solo spazi fisici ma soprattutto quel fragile sistema di valori che costruisce la base per ridurre il solco tra cittadini e amministratori tra persone e decisori pubblici”.




Impianti industriali sequestrati, Granata (Oltre): “l’aria è cambiata”

Ci sono anche dettagli esposti presentati da cittadini ed associazioni alla base dell’operazione che ha portato al sequestro di quattro stabilimenti dell’area industriale siracusana. Uno di questi è stato promosso dal movimento politico Oltre che, attraverso il suo leader Fabio Granata, plaude all’iniziativa della Procura. “I provvedimenti odierni rappresentano un segnale di vita e di attenzione verso il sacrosanto diritto alla salute e alla qualità della vita dei cittadini. Tanta strada ancora va fatta per rigenerare territorio e atmosfera ma, e’il caso di dirlo, l’aria è cambiata e sono fiducioso. Adesso – conclude Granata – le istituzioni facciano la
Loro parte con il Piano di qualità dell’aria e imponendo bonifiche e rigenerazione industriale”.




Nuovo ospedale di Siracusa: la risposta equivoca, l’Asp e Pippo Gianni

Bene l’incontro a Palermo per parlare di sanità a Siracusa e nuovo ospedale. Ma tutto troppo aleatorio così, senza un documento scritto che possa valere come “agreement” e fotografia di una intesa o accordo – pure programmatico – tra la Regione ed il territorio, rappresentato lunedì pomeriggio dai sindaci della provincia. Tra loro anche Pippo Gianni, primo cittadino di Priolo con esperienza politica da vendere. E sarà lui, domattina, ad incontrare nella sede dell’Asp di Siracusa il commissario Ficarra per mettere nero su bianco alcune linee programmatiche di intervento per la sanità siracusana.
Al primo punto, il nuovo ospedale: Dea di II livello o no? La provincia, compatta, chiede il massimo dell’offerta sanitaria possibile, ma la Regione ha fornito una risposta equivoca e coniugata al futuro: vedremo, faremo. Gianni, allora, chiederà all’Asp di inviare una richiesta di chiarimenti al ministero sulla distribuzione degli ospedali nel bacino Catania-Siracusa-Ragusa, per tramite dell’assessorato regionale alla Salute. Quanto all’area su cui costruirlo, attesa per le verifiche degli esperti esterni nominati dalla Regione. Pare, però, piuttosto chiaro che si renderà necessario un nuovo pronunciamento del Consiglio comunale di Siracusa. L’area della Pizzuta, che negli ultimi vent’anni ha subito notevoli modifiche, non sarebbe rispondente alle esigenze dell’ospedale immaginato – in linea di massima – dall’Asp di Siracusa (5 piani, struttura modulare, forma a P greco). Gianni ritiene quindi sempre attuale l’indicazione di un terreno nei pressi della grande viabilità, a nord o a sud del capoluogo.
Posto comunque che ci vorranno non meno di 8/10 anni (partendo oggi…) per vedere costruito il nuovo ospedale, il sindaco di Priolo invita a predisporre interventi per l’Umberto I attuale, individuando fondi che possano anche portare all’apertura di necessarie specialistiche come Chirurgia Toracica, Chirurgia Plastica, Neurochirurgia e Radiologia Interventistica. Oltre ad un vero e proprio centro oncologico. Ed a proposito di fondi, proporrà al commissario Asp, Ficarra, di dirottare parte di quelli previsti dall’ex articolo 20 all’assunzione di primari, tecnici e radiologici.




Anomala concentrazione di ospedali nella sola Catania: interrogazione al ministro

Non si arresta la battaglia per avere a Siracusa un ospedale di II livello, il massimo dell’offerta sanitaria. Se, da questo punto di vista, il recente incontro palermitano non ha prodotto le buone nuove sperate, a Roma torna alla carica la parlamentare Stefania Prestigiacomo. Ha presentato una interrogazione con risposta scritta al ministro della salute, Grillo.
Alla responsabile del dicastero chiede di prendere atto degli errori contenuti nel piano regionale della rete ospedaliera della Regione per poi garantire il necessario riequilibrio dell’offerta sanitaria del bacino sud-orientale siciliano. Un riequilibrio che passa anche dalla previsione di un ospedale di II livello a Siracusa.
“La rete ospedaliera regionale – spiega Stefania Prestigiacomo – è rimodulata in quattro bacini territoriali e quello di Siracusa-Ragusa-Catania prevede tre ospedali di II livello che, però, sono attualmente ubicati solo a Catania in un raggio di tre chilometri e quindi lontani dalla maggioranza degli utenti del medesimo bacino”. Cosa che comportata un costo di circa 33 milioni “spostati” dalla sanità siracusana a quella catanese.
“La provincia di Catania ha 1.116.168 abitanti e secondo il decreto 70/2015, avrebbe diritto a 2 ospedali di II livello. In realtà può beneficiare della presenza di tutti i e tre gli ospedali previsti per il bacino Sr-Rg-Ct, mentre a Siracusa e Ragusa, che assieme hanno i numeri per un nosocomio di II livello, rimane di fatto la sanità minore. Per i cittadini siracusani e ragusani la riorganizzazione prevista dalla Regione li costringe quindi alla pendolarità per qualsivoglia terapia complessa”, insiste la deputata azzurra.
Una concentrazione di ospedali nella sola città di Catania che, per Stefania Prestigiacomo, è “una anomalia”.
se alla luce delle evidenti fo




“Operazione verità sui conti della ex Provincia”, la richiesta al vertice di Palermo

Individuare le responsabilità passate che hanno condotto all’attuale stato di salute finanziaria dell’ex Provincia Regionale. Il parlamentare siracusano, Paolo Ficara, ha chiesto al presidente della Regione di avviare una operazione verità sui conti dell’ente prossimo alla seconda dichiarazione di dissesto consecutiva.
Lo ha fatto durante il vertice di Palermo, convocato per trovare soluzioni condivise sull’asse Stato-Regione al difficile momento delle ex Province Regionali siciliane. “Non è più tempo di parlare di calamità, purtroppo il dramma delle ex Province era prevedibile ma una politica miope ha portato alla situazione drammatica di oggi, caso unico in Italia, a fronte di una riforma delle province che ha interessato tutto il Paese. Il Presidente Musumeci ha parlato di un lavoro che vuole fare luce sulle responsabilità passate che hanno portato alla grave crisi attuale della Regione ed io ho chiesto che anche per la ex Provincia di Siracusa si faccia una operazione verità sui conti, pur se fuori tempo massimo. Il buco di oltre 160 milioni di euro va spiegato ai cittadini che devono sapere perché i servizi sono al lumicino ed il personale alla fame. Al di là di eventuali responsabilità contabili è giusto che si faccia luce su gestioni economiche poco lungimiranti per far si che non si ripetano ancora”, le parole di Ficara.




Siracusa. L’idea: la stazione di Targia, un parcheggio ed un treno per la città

Il consigliere comunale Carlo Gradenigo lancia una nuova idea per la mobilità. E dopo aver proposto una metro di superficie, utilizzando linee ferrate esistenti e poco battute, si sofferma sulla stazioncina di Targia. “Una struttura seminuova e abbandonata nella quale, allo stato attuale, ferma un unico treno alle 5 del pomeriggio.
Rifunzionalizzarla è una delle vie per risolvere l’annoso problema del traffico e relativa qualità dell’aria”, esordisce Gradenigo.
“Si chiama trasporto intermodale e consiste nella sostituzione del mezzo più veloce per arrivare in un punto (es auto) con la combinazione più veloce, economica ed ecologica per raggiungere lo stesso (es auto+treno). Prevedere la realizzazione di un grande parcheggio scambiatore nell’area attigua alla stazione di proprietà Rfi e l’inserimento nel piano delle opere triennali di una rotatoria a Targia per il raggiungimento della stessa, darebbe l’opportunità a chi proviene da fuori città, di lasciare la propria auto e raggiungere in pochi minuti corso Gelone e quindi Ortigia, utilizzando un comodo treno. Mezzo quest’ultimo che il visitatore riprenderà a fine giornata per tornare al parcheggio e da lì poter fare rientro a casa e/o proseguire il suo viaggio. Il tutto evitando di dover attraversare la città, di congestionare le vie d’accesso al centro storico e di impazzire per trovare un parcheggio in zona, semplicemente utilizzando un servizio ferroviario e un’infrastruttura a doppio binario già esistente”, il progetto illustrato dallo stesso consigliere comunale al quale però sono state sin qui riservate poche attenzioni verso proposte forse da approfondire.




Melilli. Volano gli stracci, Sbona: “giunta arrogante, delirio di onnipotenza”

Il clima politico a Melilli è rovente dopo l’operazione Muddica. La nota della giunta che, nel portare solidarietà al sindaco al momento ai domiciliari, prende di petto l’opposizione provoca la reazione del capogruppo Salvo Sbona. “Ribadisco la piena e totale fiducia nella magistratura e ritengo puerili e disperate le dichiarazioni della maggioranza che forse ancora non capisce la gravità dei fatti e la grande preoccupazione che aleggia nei cuori dell’opinione pubblica”, taglia corto il rappresentare di Ritorniamo al Futuro. “Non è accusando Sorbello che distoglieranno l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda in cui è incappato il primo cittadino. Anche in questi momenti tragici per Melilli, invece di manifestare umiltà, continuano con arroganza e delirio di onnipotenza. Ci spieghino invece cosa intendano fare per la comunità che oggi non può essere ostaggio di tale incresciosa vicenda”.




Assemblea programmatica di Oltre, “amministrazione più incisiva su igiene urbana”

Nuovo assetto politico e organizzativo del movimento Oltre. Lo ha tracciato l’assemblea programmatica che ha anche visto la nomina a coordinatori di Pippo Veneziano e di Agata Messina.
Insieme a Fabio Granata, Camillo Biondo, Fausto Consiglio e Sebastiano Butera saranno loro a costruire il direttivo di un movimento che aspira ad essere “caratterizzato da una forte identità politica oltre la destra e la sinistra e con un profilo sociale, legalitario, ambientalista e solidale”.
Sono state rilanciate e si è fatto il punto su recenti iniziative relative ai veleni industriali e alla qualità dell’aria, alla difesa del suolo e del paesaggio Cittadino e alla Istituzione del Parco Archeologico di Siracusa.
Si è rilanciato con convinzione il sostegno alla attuale amministrazione cittadina ma con un deciso invito ad accelerare processi di decisione e rigenerazione di settori fondamentali quali i trasporti pubblici e la igiene urbana.
Il Movimento ha espresso un pubblico riconoscimento per la azione amministrativa di Fabio Granata e ha espresso piena solidarietà in relazione ad alcuni attacchi mediatici tendenti, inutilmente, “a limitarne la consueta azione culturale coraggiosa e fuori da schemi obsoleti intrisi di pregiudizio e odio per l’altro da se”.




Siracusa. Via Agatocle tra erbacce, spazzatura e tanfo: “serve bonifica urgente”

Dopo una visita in via Agatocle, segnalata come ricettacolo di rifiuti, la consigliera comunale Silvia Russoniello, ha annunciato una interrogazione consiliare a cui potrebbe seguire anche la presentazione di un esposto. “Tanfo di urina e di spazzatura, i residenti sono costretti a serrare le finestre ed a non utilizzare quel sottopassaggio centrale, di cui andrebbe seriamente considerato lo sbarramento, in modo da evitarne un uso improprio e pericoloso”.
Crescono le erbacce a dismisura tra il cantiere abbandonato e l’ex cintura ferroviaria. “Proporrò al Comune una bonifica straordinaria dei luoghi e una manutenzione ordinaria, a cadenza ravvicinata”.