Siracusa. Partecipate del Comune: Plemmirio e consorzio universitario alle lente d’ingrandimento

“Via libera” del consiglio comunale alla “Revisione periodica della società partecipate”. Così  si è chiusa la sessione del consiglio comunale iniziata martedì scorso.
A relazione all’aula il dirigente Rosario Pisana: “La normativa in materia impone annualmente il monitoraggio delle società partecipate dagli Enti pubblici, nell’ottica di quella razionalizzazione delle spese che ha posto limiti sempre più stringenti. Rispetto al 2017 la situazione non è cambiata, e quindi questa proposta fotografa anche per il 2018 quanto già approvato dal precedente Consiglio. L’Ente ha partecipazioni obbligatorie in alcune società in liquidazione, quali i vari Ato o l’Asi; e facoltativa in altri, quali il Plemmirio o l’Archimede che garantiscono funzioni strategiche con oneri ridotti per il Comune e che peraltro, per la specificità della funzione, non possono essere oggetto di fusione”.
Nel merito della proposta sono intervenuti diversi consiglieri.
Per Paolo Reale “La scelta di aderire ai Consorzi deve obbligare anche al controllo dei loro bilanci. Sul Plemmirio, che rimane una giusta intuizione politica, non trovo riscontro degli ultimi bilanci approvati rispetto ai quali, come soci al 50%, risponde anche il Comune. Alla luce dei recenti rilievi della Corte dei Conti, è giusto che essi entrino a far parte del “consolidato” dell’Ente. Sul Consorzio Archimede, oltre a quello del bilancio, c’è anche un problema che attiene alla sua attività. Il Consorzio deve avere una funzione propulsiva, attrarre cioè Facoltà universitarie e non limitarsi, come sta facendo, ad organizzare convegni”.
Per Michele Mangiafico “La ricognizione delle società partecipate sarebbe dovuto servire a conoscere quali sono le attività che esse hanno svolto in questi anni. Nella proposta nulla viene detto, non sono presenti gli amministratori, non sono presenti gli assessori alle Politiche culturali e alla Risorse mare. Come Consiglio, che delibera il mantenimento in vita dei due Consorzi, vorremmo comprendere per quali motivi essi continuano ad essere definiti strategici per i fini istituzionali del Comune”.




Il partito dei sindaci che difendono la sanità siracusana: da Priolo a Pachino, cresce l’asse

Sindaci uniti per opporsi alla mortificazione della sanità siracusana. Basta tagli ai servizi, la provincia cerca unità politica per rilanciare anche sul nuovo ospedale e la necessità di costruirne uno di secondo livello, il massimo. Da Priolo a Pachino, prende corpo la battaglia comune dei primi cittadini. A lanciare la proposta è stato Pippo Gianni, sindaco di Priolo, che ha trovato la sponda indiretta della parlamentare Stefania Prestigiacomo e dell’ex deputato regionale Enzo Vinciullo. Anche il sindaco di Pachino si unisce al ristretto – ma aperto – gruppo. “La prossima settimana- spiega Pippo Gianni- Francesco Italia convocherà la conferenza dei sindaci, come richiesto. Sarà il momento giusto per avviare una battaglia comune, a prescindere dalle convinzioni e dalle appartenenze politiche. Per il momento ha meno senso parlare dell’area su cui realizzare il nuovo ospedale di Siracusa. E’ fondamentale attrezzare al meglio quello di cui attualmente disponiamo, l’Umberto I, a cui destinare attrezzature e personale adeguato. Chiediamo, inoltre, l’intervento dell’Ordine dei Medici per esprimere chiaramente una posizione, essendo parte integrante del contesto di cui stiamo andando ad occuparci. I deputati nazionali, Pasqua per primo, vedano, invece, di incidere a Roma, con il ministro Giulia Grillo, sua compagna di partito, per rivedere scelte scellerate ai danni della provincia di Siracusa”.

“Colgo la sfida del collega Pippo Gianni: sindaci tutti uniti per far fronte comune a tutela della sanità della nostra provincia. Noi inizieremo sabato, nella nostra città, a far sentire la nostra voce contro i tagli ai servizi di riabilitazioni, vitali per molti bambini”, spiega Roberto Bruno. “Ha fatto bene il sindaco Gianni a chiamare a raccolta tutti i sindaci del siracusano per affrontare un argomento che non ha bandiere, non ha partiti né possono esserci posizioni differenti se non l’unica plausibile: quella di difendere la salute dei cittadini che rappresentiamo. La nostra sanità, e parlo in qualità di sindaco di un territorio di frontiera, è stata razziata, mortificata e scippata. Due i casi: il servizio di riabilitazione, svolto dall’Aias, che sarà chiuso a giorni e una Residenza sanitaria assistenziale mai aperta. C’è una Rsa potenzialmente pronta: è stata riqualificata, attrezzata e arredata. E c’è anche il dirigente in servizio da più di un anno nominato dall’Asp. L’apertura consentirebbe ai cittadini bisognosi di ottenere cure sanitarie 24 ore su 24. Non si può più attendere su un servizio sanitario così importante per il territorio, ma tutt’ora rimane chiusa senza alcuna motivazione. Inoltre, i servizi di riabilitazione offerti dall’Aias sono stati un punto di riferimento per il welfare e la sanità per tanti bambini della nostra città che assieme alle loro famiglie vivono una situazione di difficoltà. E ce li vogliono togliere”. Sabato alle 16 nel salone di via Unità della Chiesa Madre si svolgerà una manifestazione per dire “no” ai tagli sanitari in città. C’è già una consistente mobilitazione popolare e tra i testimonial d’eccezione ci sono campioni olimpici del calibro di Stefano Barrera e Giuseppe Gibilisco, ma anche le eccellenze sportive pachinesi come il boxeur Fabrizio Luciano, il runner Alex Vizzini, il capitano del Pachino calcio, Francesco Mallia. Inoltre saranno presenti all’incontro le delegazioni delle società sportive cittadine, gli studenti e i docenti dell’istituto superiore “Michelangelo Bartolo”, Pina Casalino, presidente del centro Aias di Pachino e l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo. “È da un anno che provo a dialogare con l’assessore regionale Razza, ma non ho mai ricevuto una risposta. Ecco perché serve una mobilitazione generale che debba avere come unico obiettivo la tutela del cittadino. Io sarò al fianco dei miei concittadini e di tutti coloro che vorranno lottare per garantire un dignitoso livello qualitativo della sanità”.




Siracusa. Minuto di silenzio in Consiglio comunale per vittime Battisti, oggi in aula

Il Consiglio comunale torna in aula alle 18, in seconda convocazione, per trattare l’ultimo punto all’ordine del giorno della seduta di ieri, quello riguardante la “Revisione periodica delle società partecipate”. Al momento della sua trattazione, infatti, è venuto a mancare il numero legale.
La seduta di ieri è cominciata con il minuto di raccoglimento chiesto dal consigliere Salvatore Castagnino “in memoria delle vittime del terrorista Battisti che – ha detto il proponente- forse non ricorda più nessuno”; ed è proseguito con la richiesta del consigliere Franco Zappalà di una seduta aperta del Consiglio comunale dedicata alla vicenda ospedale alla quale invitare non solo il Prefetto ed i Sindacati ma anche “quella parte della politica che ha ancora un ruolo istituzionale per capire cosa si vuole fare della sanità in città, visto che è intollerabile averla ridotta ad un balletto di dichiarazioni giornalistiche”.
Dopo avere approvato un provvedimento di natura urbanistica, relazionato in aula dal presidente della I Commissione Giuseppe Impallomeni ed avente ad oggetto una compensazione e la successiva riconfigurazione di un’area in contrada Sinerchia Belvedere, il Consiglio si è poi occupato di un’interpellanza di natura tributaria a firma dei consiglieri Favara, Mangiafico, e Torres, che l’ha illustrata in aula. I proponenti chiedevano di conoscere il criterio che ha portato gli uffici ad applicare il bonus del 20 o 40%, quale premialità dovuta per la raccolta differenziata, con riferimento alle tariffe dell’anno precedente, e non a quelle dell’anno corrente. Per il dirigente del settore Entrate, Vincenzo Migliore, “il credito maturato origina un diritto al rimborso che avviene mediante compensazione con il tributo dell’anno successivo. L’inclusione ora per allora nel Piano finanziario farebbe ricadere i costi su tutti gli utenti attuali del servizio, anche di quelli che non ne avrebbero usufruito. Di contro- ha concluso Migliore- quanti avessero cessato la propria posizione vedrebbero conteggiato il credito con un Piano tariffario diverso da quello di competenza e quindi estraneo alla loro posizione”.
Dopo la comunicazione alla Presidenza da parte del consigliere Castagnino di rinunciare al gettone di presenza a favore di un fondo per il riscaldamento nelle scuole e la reiterazione da parte del consigliere Zappalà della mozione sull’istituendo Ufficio per la trasparenza, l’aula ha ascoltato la relazione del “Difensore dei diritti del bambino” Carla Trommino. “Una relazione temporalmente ormai superata- ha detto il Difensore- ma che offre diversi spunti di riflessione su quello che non è stato fatto e soprattutto su quanto si potrà fare nei prossimi mesi. Importante è mettere al centro il bambino: l’infanzia deve diventare minimo comune denomitore della nostra azione”. Gestione dell’Ufficio e ritardi nella sua organizzazione operativa, carenza di fondi, Consiglio comunale dei ragazzi, tutte le problematiche legate al mondo della scuola, dagli asili nido ai doppi turni, dal cosiddetto accordo intergenerazionale per un patto educativo cittadino che coinvolga tutte le Istituzioni fino all’idea di una città a dimensione di bambini nelle strutture pubbliche, nell’impantistica sportiva, nella sicurezza, sono stati alcuni degli argomenti tracciati da Trommino.
Alla sua relazione è seguito il dibattito d’aula al quale hanno dato il loro contributo i consiglieri Mangiafico, Reale, Castagnino, Buonomo, Gradenigo, La Mesa, Gentile, Spadaro, Costantino e Di Mauro.




Ospedale, nuovo e di secondo livello: “sanità siracusana non è bancomat di Catania”

“Mettere da parte le polemiche sull’area su cui costruire il nuovo ospedale di Siracusa e concentrarsi sulla vera battaglia: avere per la provincia un ospedale di secondo livello, il massimo”. L’invito aperto a tutte le componenti attive della società siracusana parte dalla parlamentare Stefania Prestigiacomo (FI). Nei giorni scorsi, a Roma, è iniziata l’analisi del piano della rete ospedaliera così come studiato dalla Regione. Due ospedali di primo livello per Siracusa (Umberto I e Trigona/Di Maria) e il Generale di Lentini declassato a presidio di base. La vicina provincia di Ragusa, pur avendo un numero inferiore di abitanti, si ritrova tre ospedali di primo livello. Quelli di secondo livello, quindi più specializzati, concentrati a Catania.
Stefania Prestigiacomo non ha dubbi. “Qualcuno ha scambiato le province di Siracusa e Ragusa per dei bancomat a favore della sanità catanese”, taglia corto al telefono su Fm Italia. “Siracusa non può avere solo due ospedali di primo livello. Ha diritto ad almeno una struttura di secondo livello, capace di garantire specializzazioni importantissime di cui abbiamo bisogno come cardiochirurgia e neurochirurgia. Non solo, se si vuol far crescere la qualità sanitaria servono strutture di riferimento e richiamo per gli stessi medici, altrimenti si condanna la sanità Siracusa ad un modesto medio livello”, spiega la Prestigiacomo.
“Anche Ragusa ha più ospedali. Mi sembra strano, alla luce dei criteri della Balduzzi. Allora lancio un appello: Siracusa non può rimanere senza ospedale di secondo livello, quello che una volta definito ospedale provinciale. Su questo bisogna essere tutti uniti e mobilitarsi, adesso. Il governo regionale ha inserito il nuovo ospedale del capoluogo tra le priorità, bene. Ma sulla rete ospedaliera deve riconoscere di aver commesso degli errori. Non si può stabilire a tavolino che i siracusani debbano curarsi a Catania o in strutture private, seppur convenzionate”. Un appello che l’esponente di Forza Italia rivolge al sindaco di Siracusa, Francesco Italia, a tutti i parlamentari regionali e nazionali che rappresentano la provincia, i consigli comunali e l’ordine dei medici. “Mettiamo da parte le appartenenze, questa è la battaglia da fare adesso. Altrimenti la sanità siracusana sarà condannata nel prossimo futuro ed essere satellite di quella catanese”.




Sanità siracusana, l’affondo di Pasqua (M5s): “Prestigiacomo & co si svegliano ora?”

“Da mesi denunciamo cosa stava facendo l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, e nessuno ci ha dato ascolto. Anziché criticare oggi la pessima rete ospedaliera che penalizza il siracusano, avreste potuto alzare il telefono e incalzare il governo Musumeci che peraltro è della vostra coalizione”. Il deputato regionale Giorgio Pasqua (M5s) sbotta e attacca la nomenclatura. “Dalla Prestigiacomo a Vinciullo, passando per Gianni e altre donne e uomini da sempre in politica: stanno facendo uno spot inaccettabile sulla pelle dei cittadini”, dice il componente della Commissione Sanità all’Ars.
“Mi chiedo – spiega Pasqua – con quale faccia questi onorevoli si presentino ai cittadini criticando la rete sanitaria, come se questa non fosse frutto degli uomini del loro partito. Sono tutti verginelle quando si tratta di fare proclami. Perché anziché fare critiche a mezzo stampa l’onorevole Prestigiacomo non alzava il telefono per chiamare l’assessore Razza? Un deputato – sottolinea Pasqua – deve fare questo, deve operare concretamente per fare gli interessi dei propri concittadini, non limitarsi a dichiarazioni postume solo per smarcarsi dalle responsabilità delle porcate che fanno i propri compagni di viaggio. Stessa cosa dicasi per Vinciullo. L’ex onorevole già presidente della commissione Bilancio Ars, non è anche lui siracusano e concittadino dell’assessore regionale Bandiera? Si svegliano tutti adesso? Denunciamo da mesi che quello che stava partorendo il governo Musumeci era indecente. Dove erano Prestigiacomo, Vinciullo, Gianni e tutti gli altri che parlano solo adesso? Per fortuna – conclude Pasqua – i cittadini hanno memoria e capacità di giudizio”.

foto: a sinistra Giorgio Pasqua con il vicepremier Di Maio




Agenda Urbana e 21 milioni per Siracusa: occasione per dimostrare tutte le capacità

Che cosa ci farà il Comune di Siracusa con i 21 milioni di euro di Agenda Urbana, il programma di interventi per lo Sviluppo urbano sostenibile finanziato dall’Unione europea? E con che tempi verranno spese queste somme? E’ una somma cospicua, con cui si può cambiare il volto della città in quei settori di intervento previsti dalla convenzione con la Regione. Ma…
Note sono le linee di massima: le risorse maggiori saranno destinate al contenimento dei consumi di energia, soprattutto negli edifici pubblici, ed alla mobilità urbana, e poi investimenti nei servizi socio-sanitari e nel cosiddetto social housing contro l’emergenza abitativa. Le altre linee di intervento sono rivolte al dissesto idrogeologico, alla fruizione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e all’inclusione sociale. Sin qui, gli indirizzi.
Per capire qualcosa in più, abbiamo raggiunto il vicesindaco, Giovanni Randazzo. A cui abbiamo subito girato i due interrogativi di partenza. “Quei 21 milioni non sono ancora nelle casse del Comune”, precisa. “La Regione ha autorizzato la sottoscrizione della convenzione per interventi che rientrano nel programma operativo regionale ma con fondi europei per il 2014-2020”, aggiunge. Quali siano nel dettaglio però i progetti da finanziare a Siracusa non è ancora dato saperlo. “Siamo ancora in una fase preliminare. I progetti vanno perfezioni e presentati alla Regione che guida la cabina di regia di Agenda Urbana. Da tempo siamo in fase istruttoria, al Comune di Siracusa è stata riconosciuta la possibilità di attingere a quelle somme”. Messa così, anche Agenda Urbana rischia pericolosamente di prendere le forme di un nuovo libro dei sogni. Insomma, ci vorrà del tempo.
“Il prossimo passaggio è la sottoscrizione della convenzione, che ancora non c’è. Abbiamo solo il decreto. A giorni ci chiameranno e quindi si potrà concretamente avviare il programma. Alcuni progetti esistono. Altri devono essere elaborati”, ammette il vicesindaco di Siracusa.
In linea di massima, si interverrà per l’efficientamento energetico delle scuole e la loro manutenzione straordinaria. Poi, come conferma Giovanni Randazzo, “parcheggi e piste ciclabili. Potrebbero finalmente essere realizzate la ciclabile Santa Panagia e la Pizzuta. Quindi valorizzazione dei beni culturali. Ma non parliamo di interventi operativi immediati. Occorre la presentazione del progetto e la successiva approvazione”. Insomma, tutto in prospettiva futura.
Nel frattempo, è il caso che a Palazzo Vermexio inizino a tirare fuori dai cassetti i progetti che possono diventare esecutivi in breve tempo ed essere cantierabili. Il buon obiettivo centrato con l’accesso a risorse per 21 milioni di euro diventa ottimo solo se trasformato in qualcosa di reale e concreto.




Parco archeologico di Siracusa, è scontro: Forza Italia contro il piano e contro Granata

Scintille tra Fabio Granata e Forza Italia sull’istituzione del parco archeologico di Siracusa. La contrarietà del partito azzurro ha provocato la reazione dell’assessore comunale alla cultura che ha bollato come “follia” la posizione espressa a nome di FI da Stefania Prestigiacomo.
Non le manda a dire neanche Ferdinando Messina, capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia. “Non vogliamo attenuare la valorizzazione dei beni monumentali siracusani bensì incrementarla”, puntualizza prima di chiamare in causa direttamente Granata. “L’assessore, se riuscisse ogni tanto ad uscire dal suo universo di autoreferenzialità cangiante, dovrebbe rendersi conto che esiste un piano paesaggistico in vigore a Siracusa e non ad esempio a Palermo, Catania o Messina e che pone vincoli strettissimi e puntuali sul territorio. Invece di agitare minacciose eppure vaghissime accuse – punge Messina – dovrebbe denunciare pubblicamente ogni ‘piccolo e particolare interesse speculativo’ attorno all’area archeologica. Inoltre l’assessore per tutte le stagioni dovrebbe ricordare che la normativa sui piani paesaggistici assorbe la parte vincolistica della ‘Legge Granata’, ossessivamente auto-rievocata, e quindi la supera”.
Quanto alla posizione di Forza Italia, “non vogliamo un altro ente che si sommi ai due poli museali, di cui uno specificamente archeologico, già esistenti a Siracusa. Chiediamo semmai che le prerogative di autonomia di spesa degli introiti dei beni culturali locali previste dalla legge sui parchi vengano estese anche ai musei oggi, in primis al Paolo Orsi, in stato di degrado per difficoltà economiche. E a questa modifica della normativa stiamo lavorando con un progetto legislativo ad hoc. Quindi no all’istituzione del parco, si a tutele rigorosissime e autonomia economica di parco e musei”.




Parco Archeologico di Siracusa, niente istituzione. Granata: “colpa di Forza Italia”

Si accende la battaglia politica sull’istituzione del parco archeologico di Siracusa. Dopo settimane di “si dice”, è l’assessore alla cultura Fabio Granata a svelare ufficialmente cosa blocca il procedimento. “E’ Forza Italia”, spiega diretto. Se gli annunci dell’assessore regionale Tusa – che in più occasioni aveva dato per imminente l’istituzione del parco siracusano – non si sono mai concretizzati, sarebbe per via dell’ostruzionismo del partito degli azzurri ed in particolare dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
“Forza Italia ha ufficializzato la sua posizione contro l’istituzione del grande parco archeologico di Siracusa attraverso Stefania Prestigiacomo. Per la tutela di qualche piccolo interesse particolare e speculativo – accusa sulla sua pagina Facebook, Granata – si propone di non applicare la legge che porta il mio nome e di far perdere alla città la gestione autonoma di decine di milioni di euro in servizi, innovazione, occupazione e promozione per il nostro turismo culturale”. Il giudizio di Fabio Granata è netto: “una follia”. Poi una pizzicata agli ex alleati Nello Musumeci e Sebastiano Tusa. “Facciano capire cosa intendono fare. Io in quel centrodestra non potevo certo restare, ora chiaro a tutti”.




Incendio Versalis, nessun sequestro. L’eurodeputato Corrao presenta interrogazione

Niente sequestro dell’impianto e nessun avviso di garanzia. Si sono chiuse così le verifiche disposte dalla Procura di Siracusa sui luoghi dove è avvenuto l’incendio che ha distrutto il forno B1008 dell’impianto Versalis di Priolo. Le polemiche, però, non si arrestano. L’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle, Ignazio Corrao, punta l’intera area industriale ed ha chiesto alla Commissione Europea di intervenire “a supporto di un piano di bonifica e riduzione del rischio di contaminazione e di fornire strumenti normativi per la bonifica negli agglomerati industriali e maggiori risorse economiche”.
Nella sua interrogazione, Corrao si sofferma sui controlli della qualità dell’aria, giudicati carenti. “Poche settimane fa – spiega – l’Arpa ha confermato che le tre centraline di rilevamento dell’inquinamento atmosferico nella zona industriale di Augusta sono fuori servizio. L’Arpa sostiene paradossalmente che non siano comprese nel programma per la valutazione della qualità dell’aria, dato che si tratta di strumenti fondamentali per misurare quanto è inquinata l’aria della zona. Tant’è che nel 2017 sono stati registrati 275 superamenti della media oraria dando ad Augusta la maglia nera rispetto all’intera rete regionale. Ma di quanto accade, i cittadini continuano a non sapere nulla anche perché i dati, non vengono mai resi noti. Peccato però che la pubblicazione dei dati è invece prevista dai regolamenti europei. A preoccuparmi – continua l’eurodeputato – è anche l’ultimo studio del CNR sullo stato pessimo del mare. Lo sversamento dei reflui dell’impianto cloro-soda incontrollato almeno fino alla fine degli anni Settanta ha determinato un grave stato di contaminazione da mercurio nell’ambiente marino della Rada di Augusta. Sono stati recentemente misurati allarmanti livelli di mercurio sia nel mare sia nel comparto ittico. Ma la cosa più allarmante è che lo studio ha rilevato elevati livelli di mercurio nel sangue e nei capelli della popolazione investigata direttamente riconducibili al consumo di pesce locale”.




Siracusa. Scuole al freddo, Zito: “anche gli studenti vittime della riforma Crocetta”

“Il buco delle ex Province Regionali sta continuando a presentare i conti. Dopo l’ormai cronico ritardo nel pagamento degli stipendi dei dipendenti, l’assente manutenzione ordinaria delle strade e lo stato delle nostre scuole, questa volta, purtroppo, tocca agli studenti delle scuole superiori. Riscaldamenti spenti o senza manutenzione, gli enti competenti non hanno un euro in cassa. E chi oggi promette nuovi salvagente dalla Regione dimentica che a Palermo non è ancora stato approvato il Bilancio”. Il deputato regionale Stefano Zito (M5s) interviene sulle proteste in atto per le scuole lasciate al freddo. Oggi la protesta a Siracusa. E Zito ha portato questa mattina il tema in Ars, con un suo intervento in aula.
A” fronte del conclamato fallimento della riforma voluta dal governo Crocetta e dell’inutilità dei pochi correttivi apportati o tentati negli anni, l’unica mano d’aiuto concreta è arrivata dal governo centrale. Nel nuovo accordo Stato-Regione è stato accolto il grido di dolore della Sicilia: è stato tolto il vincolo del 2% di riduzione della spesa rispetto all’anno precedente e già da quest’anno è stato ridotto il contributo alla finanza pubblica della Regione allo Stato”, ricorda Paolo Ficara, parlamentare nazionale M5s. “Uno dei tavoli di discussione aperti a Roma – prosegue – è quello sulla sostenibilità delle ex Province Regionali siciliane, cui si troverà una soluzione nei prossimi mesi. La loro situazione è drammatica: dal dissesto di Siracusa al lumicino di Enna e Ragusa. Centinaia di milioni di euro di passività, però, la dicono lunga anche su gestioni poco lungimiranti negli anni in cui sembrava andare tutto bene”.