Siracusa. Verso le amministrative: Milazzo lascia e attacca, "si parla di poltrone non di problemi"

Dopo una serie di insistenti voci, arriva la conferma: Massimo Milazzo ha deciso di fare un passo indietro e ritirare la sua candidatura a sindaco. Non per aggregarsi a quello od a quell’altro candidato. Anzi, Milazzo ha proprio scelto “di non saltare su uno dei tanti carri elettorali” e di seguire come un privato cittadino la fase più accesa della campagna elettorale.
Spiega, con una vena di amara delusione, di aver lavorato “per costruire un polo civico di forze politiche responsabili, le quali, in un momento di crisi economica, sociale, etica della città, potessero condividere una visione dei problemi di Siracusa e delle soluzioni amministrative da attuare”. Ma sulle proposte avanzate “non ho registrato alcuna seria disponibilità ad un confronto sincero sui problemi di Siracusa e sullo studio dei rimedi. E non ho colto alcuna volontà di cooperare davvero ed insieme nell’esclusivo interesse della gente”. Una frase, quest’ultima, che suona come una accusa. Che Milazzo implicitamente conferma quando rivela di aver ricevuto “da ogni parte, proposte di poltrone in cambio di un mero apporto elettorale”.
Da qui, “per dignità personale e coerenza politica”, la decisione di non prendere parte alla campagna elettorale (“non lascia presagire nulla di buono per la città”), lasciando spazio a quelli che Massimo Milazzo racconta come “rappresentanti litigiosi e incapaci di comprendersi e di lavorare insieme sulle tante necessità di Siracusa”.




Siracusa. Il sindaco Garozzo traccia il bilancio dei suoi 5 anni: "battaglia antisistema, porto e conti sicuri"

La battaglia per la legalità, la riqualificazione del porto, gli investimenti per gli impianti sportivi, la valorizzazione del patrimonio culturale con la riapertura del Teatro comunale, i finanziamenti ottenuti per riportare le periferie al centro dell’azione del Comune: sono questi alcuni dei temi toccati dal sindaco, Giancarlo Garozzo, nell’incontro di oggi all’Urban Center. Ha tracciato un bilancio dei cinque anni di governo cittadino che stanno per concludersi. Un evento al quale hanno partecipato i vertici istituzionali e che ha visto nelle prime file anche gli assessori e gli esponenti politici che hanno condiviso l’esperienza.
Il sindaco Garozzo ha riassunto il lavoro di questi anni in una quindicina di punti, partendo dalla vicenda Open Land, nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto “sistema Siracusa”, per poi passare all’ampia materia dei lavori pubblici, nei quali, ha detto, sono stati spesi poco meno di 44 milioni di euro. Spazio anche al tema degli investimenti futuri, come quelli per il nuovo mercato ittico o per il centro commerciale naturale delle vie Tisia e Pitia oppure per via Crispi, finanziati, come tanti altri, con i 18 milioni del “Bando periferie”.
Il sindaco si è soffermato anche sul lavoro fatto per mettere in sicurezza i conti del Comune così come sul binomio cultura e turismo alla luce dell’incremento dei visitatori registrato in questi anni, dell’apertura dei siti comunali di interesse, a cominciare dal Teatro Massimo, e delle sue ricadute economiche. Rilevante in tal senso è l’importanza data ai lavori sul porto, all’inaugurazione della prima delle due banchine per navi da crociera (già 70 gli attracchi annunciati nel 2018) e alla riapertura della banchina della Marina per gli yacht di grande stazza con la storica passeggiata.
Infine, un riferimento agli appalti (asili nido, servizio manutenzioni, nettezza urbana con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta) e le prescrizioni ottenute al ministero dell’Ambiente per ridurre l’inquinamento causato dalla zona industriale e percepito con i cattivi odori che arrivano fino in città.




Siracusa. Consiglio comunale, è game over: l'opposizione vince l'ultimo round. "Tari, si doveva fare di più"

Il Consiglio comunale si congeda senza concludere l’analisi di tutti gli emendamenti al Regolamento sulla Tari. Dopo l’approvazione di quello proposto da Carmen Castelluccio (allargamento della tipologia delle apparecchiature elettriche ed elettroniche che conferite in discarica permettono una riduzione del tributo e compostaggio di comunità con riduzione del 15% della quota variabile della tariffa) è venuto a mancare il numero legale.
L’assessore al bilancio, Salvatore Piccione, ha illustrato il terzo punto all’ordine del giorno, riguardante altre modifiche migliorative al regolamento sulla Tari, poi i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l’aula (Alota, Di Lorenzo, Impallomeni, Princiotta, Sorbello e Vinci.
“Il provvedimento approvato ieri- ha detto Simona Princiotta riferendosi al piano tariffario – prevede una riduzione minima della Tari. Si poteva e si doveva fare di più, ma nessuna risposta è venuta dall’amministrazione sui criteri di riduzione adottati. Non ci soddisfano e confermano Siracusa come la città italiana con la Tari più alta”.
Da oggi il Consiglio comunale potrà essere convocato solo per l’approvazione di atti straordinari, contingibili ed urgenti, come i debiti fuori bilancio.




Siracusa. Si dimette l'assessore Moscuzza, a un mese dalle elezioni la giunta perde un pezzo

Si è dimesso l’assessore all’Urbanistica, Politiche sanitarie e Rapporti con il Consiglio comunale, Antonio Moscuzza. Ha inviato una lettera al sindaco, Giancarlo Garozzo, al segretario generale, Danila Costa, e, per conoscenza, al presidente dell’Assise, Santino Armaro. La rinuncia all’incarico è stata motivata con ragioni di ordine professionale “che mi vedranno costretto a trascorrere lunghi periodi lontano dalla nostra città”. Con orgoglio, nella sua lettera, l’ex assessore sottolinea l’impegno ed i risultati nel rimettere in moto il complesso iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.

foto: Moscuzza (sx) con il sindaco Garozzo (dx)




Siracusa. Amministrative: Moschella-Garozzo, prove di centrosinistra unito? Intanto "si" al giuramento

Tra Fabio Moschella e Giancarlo Garozzo potrebbe scattare la pax elettorale, con i due alleati in un progetto di centrosinistra unito da contrapporre ad Ezechia Paolo Reale ed al centrodestra. Indiscrezioni danno in corso incontri distensivi, dopo la defenestrazione di Moschella proprio dalla giunta Garozzo di cui era assessore, non senza polemiche. In attesa di capire quanto concreta potrebbe essere l’alleanza tra i due che – peraltro – dovrebbe portare ad un solo nome di candidato sindaco (Moschella?), c’è una prima intesa sulla firma del “giuramento” di rifiuto ai voti di mafiosi e corrotti.
“Giancarlo Garrozzo può considerare già messa la mia firma in calce all’impegno solenne a rifiutare voti di corrotti e mafiosi che propone a tutti i candidati a sindaco di Siracusa”, dice Moschella. “Non esito a farlo sebbene non abbia mai avuto il timore di ricevere quel genere di sostegno elettorale e avendo anzi dato per scontato di essere contrastato da questi personaggi. Ma sono anche convinto – aggiunge – che l’onestà personale del sindaco sia una condizione necessaria ma non sufficiente. Per questo è mia intenzione assumere davanti ai siracusani un altro impegno: quello di combattere i corrotti, i corruttori, i mafiosi e i criminali in genere. Il sindaco può fare molto sul fronte della lotta per la legalità e per la difesa dei cittadini onesti, e io intendo caratterizzare la mia candidatura in questo senso”.




Siracusa. Verso le Amministrative: Napolitano lascia Vinciullo per abbracciare la Lega e Midolo

Giovanni Napolitano lascia Vinciullo. Non ha digerito l’alleanza con Reale e così ha deciso di cambiare aria. Ha quindi annunciato il suo sostegno al candidato sindaco della Lega, Ciccio Midolo. “La Lega da il benvenuto a Giovanni Napolitano, imprenditore di successo, uomo di sport che ama la sua Siracusa”, scrive su facebook proprio Midolo.




Siracusa. Verso le Amministrative: Fratelli d'Italia firma il programma con Reale

Anche Fratelli d’Italia rompe ogni indugio e rende ufficiale il suo sostegno ad Ezechia Paolo Reale. Questa mattina la firma del programma comune che, in barba ad ogni scaramanzia, consta di 17 punti.
Riqualificazione delle periferie, dismissione delle locazioni, sostegno alle famiglie bisognose, nuovo ospedale e decoro pubblico sono alcuni dei “titoli” del programma sottoscritto anche da Giuseppe Napoli, Aldo Ganci, Marco Mastriani e Francesco Finocchiaro.
“Dimostriamo la capacità di aggregazione su una proposta importante per la città”, commenta il candidato sindaco Ezechia Paolo Reale. “Numerose liste civiche e formazioni tradizionali, verificata la bontà del programma, hanno deciso di sostenere la mia candidatura creando un fronte compatto e unitario sempre più ampio e che può dare speranza alla città. Sono sicuro che con una simile, importante realtà condivisa riusciremo a ottenere risultati che trasformeranno Siracusa partendo da chi ha bisogno”.




Siracusa. La proposta di Garozzo ai candidati sindaco: "Un impegno solenne a rifiutare voti di corrotti e mafiosi"

Un appello agli elettori in cui si fa pubblico giuramento di rifiutare i voti dei corrotti e dei mafiosi. A proporlo a tutti i candidati alla carica di sindaco di Siracusa è l’attuale primo cittadino, Giancarlo Garozzo. “Finalmente, dopo un silenzio tombale che molti continuano a praticare, si torna a parlare di voto di scambio e di corruzione”, dice di fronte alle prese di posizione pubbliche da collegare in massima parte alla vicenda Gennuso. “Questo non può che essere utile per la democrazia e per chi mette al centro della sua vita i temi dell’onestà. Ma tra i troppi silenzi che ancora parlano ci sono quelli dei candidati a sindaco delle prossime amministrative che ad oggi risultano ancora silenti. A questo proposito mi permetto di avanzare una piccola proposta. Quando le candidature saranno presentate inviterò tutti i candidati a firmare un appello agli elettori in cui si fa pubblico giuramento di rifiutare i voti dei corrotti e dei mafiosi. Sono certo che in questa battaglia saremo tutti insieme”.




Caso Gennuso, il Pd rompe il silenzio e dichiara guerra: "clientelismo ha impedito rinnovamento"

La vicenda Gennuso fa discutere la politica siracusana. Dopo l’intervento del coordinatore provinciale di Forza Italia, Bruno Alicata (“basta sciacalli dello scaricabarile”) rivolto in particolare alla presa di distanze di Idea Sicilia-Popolari e Autonomisti, l’accusa di Garozzo (“opacità nel centrodestra”) arriva adesso la posizione del Pd. “La vicenda relativa all’arresto di Pippo Gennuso è rappresentativa di un modus operandi che, purtroppo, ha inquinato e condizionato la vita politica della provincia di Siracusa negli ultimi venti anni, in particolare nella zona Sud”, commenta il segretario provinciale, Alessio Lo Giudice. “Il sistema di clientela richiamato da tale vicenda sembra aver pesantemente condizionato la libertà del voto impedendo in molti casi un rinnovamento necessario, in termini di competenze e qualità, della classe dirigente della nostra provincia”, dice quasi anticipando sentenze.  E il Pd? “Il Partito Democratico ha sempre osteggiato e denunciato pubblicamente i metodi oggetto dell’indagine della Magistratura. Lo ha fatto, per citare alcuni esempi fra i tanti, Giovanni Giuca a Rosolini il quale, per anni, ha battagliato politicamente e alla luce del sole contro Gennuso. Lo ha fatto il sindaco di Pachino, Roberto Bruno, in tante occasioni e anche attraverso la costituzione di parte civile del Comune di Pachino nel processo che vede Gennuso imputato per adulterazione delle acque e frode in relazione all’erogazione dell’acqua da parte del Consorzio Granelli. Le denunce del Partito Democratico e il nostro essere alternativi culturalmente, prima ancora che politicamente, a qualsiasi sistema di natura clientelare, rappresentano un autentico tratto distintivo ma, al contempo, ci inducono a rimpiangere la qualità morale e civica che si sarebbe potuta raggiungere nei nostri territori in presenza di un voto libero e privo dei condizionamenti esercitati da un ceto politico troppo spesso incline a chiedere ed ottenere consensi con metodi illeciti”. Parole taglienti, destinate a spaccare ancora di più il mondo politico provinciale spesso tacciato di lunghi silenzio su inchieste e fatti di cronaca.  

foto: Alessio Lo Giudice, secondo da destra, accanto al deputato regionale Cafeo




"Con il presunto voto di scambio ad Avola non c'entro nulla", Daniela Ternullo puntualizza e attacca

Daniela Ternullo subentrerà in Assemblea Regionale Siciliana a Pippo Gennuso, dopo l’arresto di lunedì sera. Per la vice sindaco di Melilli, però, il debutto regionale è condito da polemica. “Sono indignata ed amareggiata per essere finita nel tritacarne mediatico, ma allo stesso tempo lucida da capire che qualcuno pagherà il conto per essere stata diffamata”, dice con riferimento ad alcune notizie che hanno ripreso intercettazioni su presunte preferenze comprate.
“Non voglio pensare male, ma i miei sospetti sono su una regia politica occulta che ha l’obbiettivo di colpirmi. Io non ho nulla da temere, perchè nella mia vita di madre, moglie e politica ho sempre agito nella massima trasparenza e nel rispetto della legalità”, rivela la Ternullo. “Non sono indagata, né tantomeno persona informata sui fatti ed io con la vicenda del presunto voto di scambio che sarebbe avvenuto ad Avola non c’entro un bel nulla. Puntualizzo, inoltre che non conosco questi signori che avrebbero fatto il mio nome e non vorrei che ci fosse stato un abbaglio con uno scambio di persona. Anche perchè non sono stata l’unica donna candidata alle Regionale del 2017. Per la parità di genere dovevano essere due per ogni lista”.
E poi ancora: “ad Avola, lì dove risiedono i presunti procacciatori di voti, ci sono andata una sola volta in campagna elettorale per incontrare i cugini di mio marito ed ho ottenuto soltanto 46 preferenze, attribuibili a parenti e qualche amico. La mia – conclude Ternullo – è stata soltanto una candidatura di servizio per gli Autonomisti e Popolari senza alcuna ambizione di potere arrivare all’Ars. Al contrario di altri che correvano per vincere sperando magari nelle disgrazie altrui”.