Chi vuol esser sindaco di Siracusa? Partono le grandi manovre verso Palazzo Vermexio

Le grandi manovre sono già cominciate. Dentro e tutto attorno Palazzo Vermexio si mette in moto la macchina dei partiti, quelli nuovi e quelli tradizionali. Parte una lunga stagione di campagna elettorale, condita dai soliti “tradimenti”, le sorprese, le rivelazioni, i ritorni e dietrologia varia.
Chi vuole essere il prossimo sindaco di Siracusa? Giancarlo Garozzo, primo cittadino uscente, non ha mai nascosto di voler correre per il secondo mandato. Non sarebbe il suo però il nome “ufficiale” del Pd: i rapporti con i vertici provinciali sono eufemisticamente freddini. Pertanto pronta sarebbe una coalizione di liste civiche, alcune già in corsa e testate nel 2013. Alternativa spendibile è quella che punta al nome di Francesco Italia, un fedelissimo molto apprezzato dal sindaco che, in caso di passo indietro, potrebbe lanciare proprio il suo delfino.
In attesa di capire cosa vuole fare il Partito Democratico a Siracusa, piuttosto chiare appaiono le idee nel centrodestra. Forza Italia vuole la guida della coalizione e il nome da proporre per la sindacatura potrebbe essere quello di Gianluca Scrofani. Stefania Prestigiacomo, plenipotenziaria in Sicilia degli azzurri, ha salutato con favore il “ritorno alla casa madre” dell’ex assessore di Garozzo. Se non è una benedizione ufficiale, poco ci manca. Per l’ex pupillo di Titti Bufardeci un’avventura stimolante – ufficialmente oggi negata – ma a cui non si sottrarrebbe di fronte ad una chiara richiesta di Forza Italia.
Da capire dove si piazzerà Enzo Vinciullo. Esperienza amministrativa da vendere, tra Comune e Regione, ha canali di dialogo aperti con varie forze ed anime politiche cittadine. Probabile che possa optare anche lui per una lista civica, peraltro già pronta: Siracusa Protagonista con Vinciullo. Altro discorso è quello relativo ai possibili appoggi esterni.
Altro nome noto è quello di Fabio Granata che ha annunciato di voler mettersi in gioco per la città. Un progetto ampio, aperto alla società civile, che parte da #diventeràbellissima per provare ad unire e non a dividere. Ma per le unioni, meglio note come apparentamenti, bisognerà attendere il ballottaggio. Che poi è l’obiettivo di tutti o quasi. Provando ad arginare al primo turno una temuta avanzata grillina. Proprio i pentastellati, al momento, non paiono avere le idee chiare sul candidato sindaco. Per il meetup di minoranza il nome buono è quello di Giovanni Napolitano, ma l’investitura ufficiale del Movimento pende per Silvia Russoniello.
C’è poi un gradimento politico crescente verso Massimo Milazzo. Sul nome dell’avvocato ci sarebbero simpatie trasversali: visto di buon occhio dalla sempre potente corrente fotiana e persino da pezzi del centrodestra da cui, comunque, è partita la sua esperienza politica.
Momento di riflessione per Ezechia Paolo Reale, il leader di Progetto Siracusa, già avversario di Garozzo al ballottaggio 2013. Vicino ad Energie per l’Italia, non ha ancora sciolto le riserve.
Ciccio Midolo si è già messo in moto con la sua lista che al momento conta sull’appoggio certo di Noi con Salvini, forse Msn e il gruppo di Penna. Il dialogo con Forza Italia potrebbe ripartire in ottica secondo turno.
Potrebbe a breve rompere ogni indugio, invece, Simona Princiotta. Schietta e diretta come suo stile, dovesse vedere attorno a Leu volontà concrete di investire in un progetto a lungo termine, sarebbe anche pronta a valutare la candidatura a sindaco.
Per la cosiddetta società civile c’è Quinta Stagione e l’idea Damiano De Simone come candidato sindaco. Da valutare le scelte future. Molte prenderanno corpo solo dopo le politiche di marzo con annessi e connessi sconvolgimenti, eventuali.
Tra indiscrezioni, papabili e candidati certi certissimi una cosa pare chiara: al primo turno saranno almeno 7/8 gli aspiranti sindaci. Chiaro tentativo di arginare la possibile avanzata a 5 Stelle, impedendo col frazionamento il raggiungimento di quel 40% ora sufficiente per l’elezione al primo turno.




Siracusa. Comincia la corsa per la sindacatura: centrodestra diviso, Ciccio Midolo corre da solo

Il centrodestra siracusano non si presenterà unito alle prossime elezioni amministrative. In corsa per la carica di sindaco, a giugno 2018, ci saranno infatti almeno tre nomi in rappresentanza di tre diverse anime di quello schieramento. Forza Italia, rinvigorita, presenterà un suo candidato; #diventeràbellissima ha Fabio Granata pronto per la corsa e ufficiale è già la candidatura di Ciccio Midolo.
Proprio Midolo ha già presentato il simbolo della lista civica. Logo diviso a metà: in quella alta, su sfondo blu, appare stilizzato il Duomo di Siracusa e, sotto, la dicitura “Ciccio Midolo Sindaco” con un tricolore a chiudere la linea grafica.
Pronto il sostegno di Noi con Salvini mentre il progetto di primarie del centrodestra è ormai superato. La contrarietà di Forza Italia, che non ha risposto all’invito, ha spinto l’ex assessore a rompere gli indugi e partire senza attendere oltre. Una incrinatura nel solitamente compatto schieramento di centrodestra che potrebbe avere un suo primo riflesso alle politiche di marzo quando potrebbe non essere così scontato il sostegno automatico ai candidati del partito di Berlusconi.




Siracusa. Palazzo Vermexio: due nuovi assessori per Garozzo. In giunta Tota e Raimondo. Il ripensamento di Piccione

Con un colpo di coda si chiude la crisi che ha investito palazzo Vermexio. Il sindaco Garozzo fa appello ai suoi fedelissimi e riesce a porre un argine ad uno tsunami di dimissioni che ha rischiato di far traballare la sua poltrona al secondo piano di palazzo Vermexio. Questa mattina la svolta: entrano in giunta due nuovi assessori. Si tratta di Giuseppe Raimondo e Dario Tota. Il primo era già consulente esterno del Comune per le politiche ambientali. Tota, consigliere comunale, con Orizzonte Siracusa è un pezzo adesso importante della maggioranza con cui si dovrebbe chiudere la sindacatura. Prendono le rubriche che erano di Gianluca Scrofani (Bilancio, Patrimonio) e Silvia Spadaro (Attività Produttive, Servizi Demografici).
Diventano un caso invece le dimissioni di Salvo Piccione da assessore alla Mobilità e Trasporti, Protezione Civile e Polizia Municipale. Ufficialmente non sono state protocollate ma lo stesso Piccione non le ha mai smentite nonostante siano trascorse oltre 48 ore dalla notizia. Forse un ripensamento, maturato nel corso di lunghi incontri che fino a questa mattina sono andati avanti nel chiuso delle stanze del palazzo di città. Dovrebbe, quindi, restare in giunta.

in foto: Dario Tota poco prima del giuramento




Siracusa. Girandola di assessori da primato: 24 in 5 anni si sono succeduti a Palazzo Vermexio. Rimpasto fatto regola

Santi Pane, Fabio Moschella, Alessio Lo Giudice, Paolo Giansiracusa, Liddo Schiavo, Silvana Gambuzza, Maria Grazia Cavarra, Valeria Troia, Gianluca Scrofani, Pierpaolo Coppa, Teresa Gasbarro, Rosalba Scorpo, Gianluca Rossitto, Alfredo Foti, Antonio Grasso, Gianluca Scrofani, Silvia Spadaro, Giovanni Sallicano, Antonio Moscuzza, Roberta Boscarino, Salvatore Piccione, Francesco Italia e adesso Dario Tota e Giuseppe Raimondo. E’ la lunga lista degli assessori nominati, sostituti, dimessi e dimissionati dal sindaco Giancarlo Garozzo. Fanno in totale 24: niente male per una giunta composta da 8 assessori per volta. Come se in cinque anni si fossero succedute 3 diverse squadre di governo.
Le aggiustate alle squadre di governo, così come i rimpasti, non sono uno scandalo. Ed in politica può succedere che serva farvi ricorso. In nome degli equilibri di maggioranza, fluttuanti come le intese larghe che in giunta hanno portato tecnici ed esperti, uomini e donne in “quota” a questo o quel partito, pezzi della destra e della sinistra in base alla mappa politica del momento. A scanso di equivoci, ancora una volta, niente di scandaloso o di mai visto. E’ la politica, baby.

in foto: la prima giunta Garozzo




Siracusa. L'atto d'accusa degli ex Centristi: "Garozzo non dialoga, è lontano dalla città"

E mentre la giunta saluta l’ingresso di due nuovi assessori e Piccione ritorna sui suoi passi, gli ex centristi Gianluca Scrofani e Silvia Spadaro decidono di “vuotare” il sacco. Abbandonati i toni del politically correct, attaccano frontalmente il sindaco Garozzo. “Abbiamo scelto di uscire dalla maggioranza perché abbiamo ritenuto necessario fare per tempo chiarezza, nel corso di questa lunga stagione elettorale, sul dibattito interno alla maggioranza comunale. Tale dibattito ha evidenziato tuttavia solo posizioni certamente ostinate e autoreferenziali”, dice Scrofani. “La teoria Garozzo-centrica secondo cui la ricandidatura a sindaco sarebbe vincente è certamente un tema che anima con sfiducia il dibattito interno alla coalizione che sostiene da parecchi mesi l’attuale sindaco, peraltro in crescente distacco con i partiti di riferimento”.
Insomma, il problema è la ricandidatura di Garozzo che il gruppo di Scrofani ha deciso di non sostenere, in mancanza di un dialogo anche sulla opportunità di un secondo mandato. “Da prima delle regionali infatti ho chiesto chiarezza in ordine a questo tema ritenendo che la proposta Garozzo possa non ritrovare quel consenso utile nei cittadini. Noi pensiamo invece che sulla scelta della candidatura per Palazzo Vermexio sia necessario non chiudersi in se stessi con preconcetto, ma piuttosto aprire la coalizione ai suggerimenti provenienti dalla società civile e da tutte le forze politiche che vorranno riconoscersi in un governo di salute pubblica che permetta di dare una svolta concreta per la città”.
Gianluca Scrofani – che pare stia però perdendo pezzi in Consiglio comunale – rimprovera a Garozzo l’uso di “solo richiami alla fedeltà dell’uomo solo al comando o a chi da lui indicato” nel confrontarsi con le altre forze politiche. “Di fronte a tale posizione abbiamo ritenuto giusto riconsegnare le nostre deleghe a chi ritiene di proseguire su questa linea in vista delle prossime amministrative, mentre noi continueremo a rappresentare con forza l’area moderata di questa città”.




Siracusa. Malignanni, Rabbito e Minimo: tre consiglieri, un nuovo gruppo per l'amministrazione

La diaspora dalla maggioranza in Consiglio comunale non è stata netta come nei piani degli ex centristi. A sostegno dell’amministrazione Garozzo restano, infatti, Gaetano Malignaggi, Giuseppe Rabbito e Fortunato Minimo che hanno dato vita al gruppo “Siracusa Europeista”. Minimo ne è il capogruppo.




Siracusa. Il sindaco Garozzo deve dimettersi? Si per Reale: "prenda atto del fallimento e liberi la città"

E’ uno dei momenti più complessi, politicamente, per l’amministrazione Garozzo. Le dimissioni di tre assessori, la maggioranza in Consiglio comunale che si sbriciola, la necessità di procedere ad un rimpasto non previsto a 5 mesi dalle elezioni, equilibri politici che si vanno a fare benedire ed un futuro non incerto, di più.
“Le dimissioni del sindaco mi sembrano oggi un atto dovuto”. Sono le parole di Ezechia Paolo Reale, il leader di Progetto Siracusa, cinque anni fa avversario di Garozzo al ballottaggio. “Le dimissioni del sindaco mi sembrano l’ovvia conseguenza dell’inefficacia della sua proposta e della sua azione. Ha voluto creare o non ha saputo evitare che venissero create troppe barriere di divisione in città. Ora è tempo di futuro”, insiste il leader del movimento di opposizione.
“E’ oramai avanti agli occhi di tutti il fallimento dell’amministrazione Garozzo. Non è un problema di cercare responsabilità, di allontanarsi prima che la nave affondi o di restare stoicamente sul ponte di quella nave. È la necessità per Siracusa, per la nostra città, di imboccare un percorso diverso, segnato da competenze e non da appartenenze, di visione strategica e non di tattica elettorale, di comunità e non di comodità personali. E’ questo che deve spingere il sindaco ad un atto di responsabilità, a quelle dimissioni che possano rendere più celere un nuovo percorso, migliore per la città”, l’ulteriore affondo di Reale.
Le dimissioni di Garozzo ad oggi sono improbabili. Un pensiero che non ha neanche sfiorato il primo cittadino. Barra a dritta, al timone fino a giugno ed alle elezioni dove si presenterà da uscente per chiedere la riconferma.
Comunque sia, in caso di dimissioni cambierebbe poco. La Regione nominerebbe un commissario fino alle elezioni di giugno, senza spazi per altre manovre. L’unico risultato potrebbe essere quello di “liberare” da vincoli di appartenenza e contrapposizioni un Consiglio comunale oggi bloccato e impantanato per via dei recenti sconvolgimenti.

in foto: a destra Reale, prima del ballottaggio con Garozzo (sx) nel 2013




Siracusa. Scintille Garozzo-Prestigiacomo: "niente consigli, lei eletta ma quasi mai votata dai suoi concittadini"

“Stia serena e non si preoccupi”. Inizia così la replica del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, alla richiesta di dimissioni indirizzatagli dalla parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Non c’è ‘un buon numero di consiglieri comunali’ che ha abbandonato la maggioranza e sono solo due, allo stato attuale, gli assessori che hanno lasciato l’amministrazione. Capisco la sua voglia di riscatto politico, che però, a mio modesto avviso, dovrebbe passare da un’elezione alla Camera al collegio uninominale e non in blindatissimi collegi plurinominali per non passare dal giudizio degli elettori”, la pungolatura di Garozzo. “Se vuole dare consigli, si accerti prima di avere il gradimento dei suoi concittadini che da 24 anni la vedono parlamentare e non ne capiscono il motivo visto che non la votano. Io mi candido da quando avevo 19 anni e sempre passando da sistemi elettorali con preferenze. Posso dire di essere stato eletto dei miei concittadini e solo loro – sottolinea il primo cittadino – quando finirà il mio mandato, potranno dire se ho fatto bene o male. Non certo una nominata di Forza Italia lontana da Siracusa e dai problemi dei siracusani”.




Siracusa. Garozzo sotto assedio, affondo di Forza Italia: Prestigiacomo, "si dimetta per dignità"

La parlamentare siracusana Stefania Prestigiacomo guarda alla situazione politica locale e invita il sindaco Garozzo a fare un passo indietro. “L’agonia della giunta comunale sembra giunta al capolinea. Ha perso in poche ore tre assessori e un buon numero di consiglieri di maggioranza ed è stato per l’ennesima volta scaricato dal suo partito. A questo punto, dovrebbe avere un momento di dignità e di rispetto verso la città e dimettersi”.
Poi la Prestigiacomo si rivolge in prima persona al sindaco. “Garozzo liberi Siracusa, risparmi ai suoi concittadini un paio di mesi di imbarazzante campagna elettorale travestita da sindacatura. Liberi Siracusa ma anche se stesso dal sospetto di utilizzare queste ultime settimane per costruire qualche candidatura di primavera. Dimostri di amare Siracusa: si dimetta”.




Siracusa. Gli ex Centristi lasciano la maggioranza, in Consiglio con le mani libere

Come era facile prevedere, il Consiglio comunale di Siracusa ha preso atto dei mutati equilibri politici seguiti alle dimissioni di tre assessori, due in quota (ex) Centristi. Il capogruppo Giuseppe Impallomeni ha annunciato l’intenzione di cambiare nome al gruppo consiliare e la decisione di votare le proposte valutandole una per una e secondo coscienza. Fuori dalla maggioranza quindi. Con lui i consiglieri Rabbito, Malignaggi, Catera, Trimarchi e Spuria. Alla finestra altri tre esponenti del gruppo misto.
Stasera, intanto, il Consiglio comunale si ritrova in aula per discutere una proposta di regolamento per il conferimento di civiche benemerenze, presentata da Alberto Palestro; poi una mozione di Sorbello e Vinci sulla Tari relativa alle pertinenze pagata in misura eccessiva negli anni scorsi; infine una mozione di Dario Tota per incentivare in città la mobilità in bicicletta.