Nuova rete ospedaliera, Nicita (Pd) scrive a Calderone: “No a ipotesi di riduzione”

Approda in commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità la questione legata alla rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia.
Una richiesta di informazioni e chiarimenti sulla nuova rete ospedaliera regionale “in merito alle scelte penalizzanti per la provincia di Siracusa” e “chiarimenti urgenti sul futuro nuovo ospedale”. E’ stata presentata dal senatore Antonio Nicita, Vice Presidente Gruppo Partito Democratico – IDP Senato al Presidente della Commissione,Tommaso Calderone.
“Numerose – spiega Nicita- le criticità emerse nella bozza della nuova rete ospedaliera regionale, recentemente presentata alla Conferenza dei sindaci della provincia di Siracusa. Il documento, così come strutturato, appare non solo incompleto e sbilanciato, ma soprattutto lesivo del diritto alla salute dei cittadini.
Il piano-prosegue il senatore del Pd- anziché rafforzare i presidi sanitari di un territorio già sottodimensionato, prevede un taglio netto di 25 posti letto per acuti – riduzione, peraltro, in contrasto con quanto previsto dalle autorità sanitarie della provincia di Siracusa – a fronte di un incremento insufficiente di soli 8 posti per post-acuti, determinando un saldo fortemente negativo. Una scelta che appare tanto più grave se si considera il contesto già critico della sanità nella provincia: carenza cronica di personale, lunghe liste d’attesa, fuga di pazienti verso le province vicine, chiusura di servizi territoriali essenziali, riduzione progressiva di posti letto negli ultimi anni”.
Nicita entra nel dettaglio delle criticità citate.
“L’ospedale di Lentini, uno dei presidi più strategici per l’intera zona nord della provincia, subisce la perdita di ben 22 posti letto per acuti-prosegue Nicita- compresa la completa soppressione del reparto di geriatria. In cambio, si prevede un incremento di appena 2 posti letto per riabilitazione: un saldo gravemente penalizzante, che avrà conseguenze dirette sulla mobilità passiva verso Catania. Avola perderà 13 posti letto per acuti; Noto vedrà sì un aumento di 8 posti in day hospital, ma al prezzo del taglio di 8 posti in riabilitazione. Particolarmente incomprensibile e dannosa è la decisione di penalizzare l’Ortopedia- Traumatologia di Noto, reparto riconosciuto da Agenas tra le eccellenze nazionali per volumi e qualità della chirurgia protesica. Con 14 posti letto attivi (12 ordinari + 2 DH), oltre 1.000 interventi l’anno e una mobilità attiva in crescita, rappresenta un modello virtuoso da valorizzare, non da depotenziare. Chiediamo che questo reparto venga mantenuto e potenziato, e non ridimensionato, come ipotizzato nella bozza.Il Muscatello di Augusta guadagna 10 posti in geriatria, ma ne perde 4 complessivamente tra ORL e oncologia, con un saldo comunque modesto rispetto alle esigenze dell’area industriale e ad alto impatto ambientale in cui è inserito. All’ospedale Umberto I di Siracusa, il previsto aumento da 38 a 44 posti letto in terapia intensiva è positivo, ma viene in parte vanificato dalla soppressione di 16 posti di terapia semintensiva attivati durante l’emergenza Covid. Anche in questo caso, il bilancio complessivo è ambiguo e privo di copertura funzionale in termini di personale.
Si tratta di una ipotesi -fa presente ancora il senatore del Partito Democratico- che non risulta essere stata avanzata, peraltro, dall’ASP di Siracusa. Inoltre, questo scenario non tiene conto del complesso dei posti letto non attivati rispetto al precedente piano.
Appare del tutto evidente che il territorio della provincia di Siracusa rischia di subire un depauperamento complessivo dei servizi ospedalieri, senza alcuna reale contropartita operativa nel breve periodo, in attesa che si avvii la costruzione del nuovo ospedale che richiederà un tempo sufficientemente lungo per poter rientrare oggi, credibilmente, nella pianificazione dei fabbisogni. Sebbene nella bozza si confermi la volontà di realizzare un DEA di II livello, non risulta ancora formalizzata l’autorizzazione definitiva, né sono state rese pubbliche le tappe reali del cronoprogramma. Le dichiarazioni finora raccolte parlano genericamente di tempi stimati non inferiori a 5-6 anni. Una tempistica che, nel frattempo, non giustifica tagli immediati e irreversibili ai presidi esistenti”.Alla presidenza della Regione Siciliana, Nicita chiede il ritiro di ogni ipotesi di “riduzione di posti letto e di depotenziamento dei reparti strategici nella provincia di Siracusa, con particolare riferimento all’Ortopedia-Traumatologia di Noto e alla geriatria di Lentini, anche alla luce del fatto che il benchmark di riferimento andrebbe valutato non già rispetto all’attuale, e deficitaria, offerta di prestazioni, quanto piuttosto rispetto all’offerta potenziale del vecchio piano che include prestazioni e posti letto mai attivati;la pubblicazione trasparente del cronoprogramma ufficiale del nuovo ospedale di Siracusa, con indicazione chiara delle risorse stanziate, delle fasi progettuali, delle tempistiche di realizzazione e delle garanzie di attuazione”. Nicita chiede anche una “revisione complessiva della bozza di rete ospedaliera regionale, che tenga conto delle reali esigenze epidemiologiche, demografiche e territoriali della provincia di Siracusa e l’ascolto e il coinvolgimento effettivo e strutturato dei sindaci, dei deputati regionali del territorio e degli operatori sanitari nelle scelte che riguardano la salute pubblica e l’organizzazione ospedaliera territoriale della provincia”.




Uno sportello di ascolto psicologico a Priolo: servizio gratuito, attivo da Agosto

Uno sportello di ascolto psicologico gratuito a Priolo.
Il servizio sarà attivo dall’1 Agosto nella sede della Misericordia di Priolo (in via del Fico) e affidato alla psicologa e psicoterapeuta Margherita Guccione.
La Misericordia, punto di riferimento per la cittadinanza sul piano dell’assistenza sanitaria e sociale,avvia, dunque, una nuova iniziativa, “nata dal cuore dei volontari e dalla volontà di offrire un sostegno professionale, gratuito e riservato a tutti coloro che attraversano un momento di difficoltà emotiva”.Il servizio rappresenta una risposta ad un bisogno crescente e trascurato. Il nuovo sportello si inserisce in un contesto sociale in cui la richiesta di supporto psicologico è in costante aumento, sia a Priolo che in tutta la provincia di Siracusa. Ansia, depressione, isolamento, difficoltà familiari o lavorative riguardano un numero sempre più importante di persone, che non riescono ad accedere al servizio pubblico per via di lunghissime liste d’attesa e, nel caso dei privati, per ragioni economiche.
Il sistema sanitario, pur riconoscendo l’importanza della salute mentale, non è oggi strutturalmente in grado di soddisfare la domanda crescente, lasciando ampie fasce della popolazione – giovani, adulti, anziani – senza risposte.
Lo sportello della Misericordia si propone allora come una prima, concreta risposta di prossimità, in grado di offrire ascolto professionale in tempi brevi, senza costi e con grande attenzione alla persona.
A sottolineare l’importanza del progetto è anche il Presidente della Misericordia di Priolo Gargallo, Samuele Castrogiovanni. «Abbiamo sentito il dovere di dare una risposta concreta a un disagio silenzioso ma profondo che attraversa il nostro territorio- spiega- Troppe persone non riescono a farsi ascoltare, troppe richieste rimangono inevase. Con questo sportello vogliamo tendere la mano a chi ha bisogno, restituendo dignità, ascolto e presenza reale. È un servizio per tutti, che nasce dallo spirito autentico della Misericordia: prendersi cura dell’altro, con umanità e gratuità.» Il servizio viene erogato su appuntamento (380 262 9744). Gli incontri sono individuali, riservati e totalmente gratuiti.

Foto: creata con l’IA




Nuova giunta, i consiglieri del Pd: “Amministrazione all’opposizione della città”

“Il consiglio comunale deve tornare il centro del dibattito democratico e del confronto pubblico, non un’appendice della giunta né un luogo svuotato di ruolo e funzione”. E’ la posizione espressa dal gruppo consiliare del Partito Democratico ieri, durante la seduta del consiglio comunale in cui, tra gli altri passaggi, il sindaco, Francesco Italia ha ufficialmente presentato la nuova giunta, nominata nei giorni scorsi nell’ambito del rimpasto della sua squadra. L’operazione non convince la forza di minoranza, che commenta con toni critici quanto sostenuto dal primo cittadino e fornisce una lettura diversa del passaggio consumato a Palazzo Vermexio.
“Nel tentativo di giustificare l’ennesimo rimpasto- il commento dei consiglieri Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco- il sindaco ha sostenuto che la nomina di consiglieri comunali come assessori rappresenterebbe un modo per “rafforzare il ruolo del Consiglio. È una lettura che ribaltiamo con forza: non si rafforza il Consiglio facendo coincidere chi governa con chi dovrebbe controllare, perché così si spezza l’equilibrio tra esecutivo e legislativo, tra indirizzo e verifica. Un consigliere che diventa assessore si trova a essere, al tempo stesso, controllore e controllato, generando una evidente ambiguità istituzionale e un danno alla trasparenza democratica”.
Il Pd ritiene, invece, che “la vera valorizzazione del Consiglio passa dal confronto politico, dal rispetto reciproco tra ruoli distinti, dalla capacità di tenere viva una dialettica democratica. Purtroppo, l’esperienza di questi mesi dimostra l’opposto: un sindaco che rifugge il dialogo in aula, che evita il confronto pubblico e che ha reso sempre più sterile il dibattito cittadino, accentuando un modello di governo solitario e autoreferenziale”.
Il gruppo del Partito Democratico è tornato a sottolineare un aspetto posto in rilievo subito dopo la composizione del nuovo esecutivo. “Anche in questa nuova giunta, su sei componenti-osservano i consiglieri del Pd- figura una sola donna. È l’ennesima dimostrazione che il principio di parità viene considerato non come un valore democratico da perseguire con convinzione, ma come un obbligo formale da aggirare o ridurre al minimo. La rappresentanza femminile non è una concessione, è una necessità politica, culturale e sociale. Continuare a ignorarla è sintomo di un’idea arretrata e sbilanciata del potere”.
Poi un riferimento alla distribuzione delle deleghe. Il Pd le definisce “scelte confuse, molte delle quali strategiche, come Turismo, Cultura e Sport, restano accentrate nelle mani del sindaco – e le ambiguità sul ruolo del nuovo capo di gabinetto, ex assessore allo Sport, che rischia di trasformarsi in un “assessore ombra” senza legittimazione formale”.
“Questa amministrazione, nella sua totalità-conclude il gruppo consiliare del Pd- risulta oggi essere all’opposizione della città: delle sue esigenze, delle sue priorità, della sua voglia di partecipazione e trasparenza. Siracusa merita un governo che la ascolti e che la rappresenti, non un sistema chiuso che lavora per se stesso”.




Il Movimento 5 Stelle Siracusa attacca: “Nuova giunta segno di restaurazione della Casta”

“E’ una giunta debole quella di Siracusa, dove si lavora per la sopravvivenza politica senza badare a cosa invece serva alla città.” E’ duro il commento di Giuseppe Mirabella, referente territoriale del Movimento 5 Stelle di Siracusa, sul rimpasto in giunta comunale avvenuto qualche giorno fa. “Non è solo questione di essere lamentosi o meno: la realtà è sotto gli occhi di tutti. – dice – Ci sono più assessori ‘promessi’ che problemi risolti. La già scarsa capacità amministrativa ne esce ulteriormente ridotta e ridimensionata, come mostrano tutti gli indicatori possibili e credibili: inflazione ai massini nazionali, costo della vita da capitale europea ma servizi pubblici di pessima qualità, giovani in fuga, turisti in fuga”, sottolinea.
Anche se la distribuzione degli Assessorati in base al peso in Consiglio Comunale serve naturalmente per comporre una maggioranza valida che condivida un progetto per la città, una così ampia turnazioni dei ruoli di governo spezza qualsiasi programmazione e prende più l’aspetto di una mera turnazione degli stipendi da corrispondere e non di una visione politica centrata su bisogni e interessi della città. Troppi politici di professione, ormai, tra assessori e consiglieri comunali in sella da decenni, quasi vita natural durante. Pronti a difendere l’indifendibile, mettendosi contro al sentire diffuso della città e contro i loro stessi elettori, pur di salvare il proprio posto al sole e mensilmente remunerato. Di che sorprendersi? La casta, a Siracusa come a Roma ed a Palermo, torna a mostrare il suo volto più autentico: Santanché ministro verso processo, il presidente dell’ARS Galvagno sotto inchiesta con altri pezzi del governo Schifani, Lombardo nuovamente in pista e perfino Totò Cuffaro accolto a braccia aperte dopo 5 anni di carcere per favoreggiamento aggravato alla mafia. La restaurazione. Crediamo con forza che un’altra politica sia possibile e più che mai necessaria”, conclude referente territoriale del Movimento 5 Stelle.




Viabilità e scuole provinciali, “il ritorno della politica attiva produce primi risultati”

Liberate risorse che permettono ora di accelerare la programmazione per interventi su scuole e strade provinciali. “Merito della sinergia tra la Democrazia Cristiana, Mpa e Lega e il Libero Consorzio di Siracusa”, commenta il deputato regionale Carlo Auteri (Dc). L’esponente della Democrazia Cristiana esprime soddisfazione per il lavoro portato avanti dal presidente Michelangelo Giansiracusa, coadiuvato dai consiglieri delegati Giuseppe Vinci della Dc(patrimonio), Salvo Cannata (edilizia scolastica) della Lega e Diego Gerratana per Mpa (Viabilità). “Grazie al loro impegno – sottolinea – si è riusciti a trasformare le esigenze del territorio in progetti concreti, finanziati e pronti a partire”.
Nel dettaglio, per le strade provinciali sono previsti: 600.000 euro per la SP10 Buccheri–Cassaro e la strada Poi, 600.000 euro per la SP23 Palazzolo–Giarratana e la SP110, 150.000 euro per mettere in sicurezza i versanti a rischio frana della SP90 (Palazzolo–Falabia–Castelluccio), 560.000 euro per migliorare la sicurezza sulla SP21 (Pachino) e SP85 (Marzamemi).
Per quanto riguarda le scuole: 3 milioni di euro per l’adeguamento sismico del Quintiliano di Siracusa, 3,6 milioni per lo stesso intervento allo Juvara, 407.000 euro per la manutenzione straordinaria dell’Insolera, 300.000 euro per il Gagini di Siracusa, 300.000 euro per il Moncada di Lentini, 900.000 euro per il Megara di Augusta, 507.000 euro per il Bartolo di Pachino, 400.000 euro per il Polivalente di Francofonte.
“È la dimostrazione che il ritorno della politica attiva nel Libero Consorzio sta portando i frutti sperati”, chiosa Auteri.




Politica, Giovanni Magro è il nuovo coordinatore provinciale dell’Udc

Giovanni Magro è il nuovo coordinatore provinciale dell’Udc di Siracusa. L’elezione è avvenuta per acclamazione, nel corso dell’assemblea del partito a cui hanno partecipato anche il coordinatore regionale on. Decio Terrana ed il dirigente regionale per gli Enti Locali, Massimo Gionfriddo.
A Magro il compito di rilanciare il partito e il suo ruolo nella politica provinciale. “Lavoreremo per diventare un punto di riferimento per quanti hanno perso la voglia di contribuire alla politica. In un centrodestra spesso dilaniato da liti sterili, vogliamo riportare equilibrio, moderazione e visione”, ha dichiarato il neo coordinatore.
L’assemblea ha proceduto all’elezione dei nuovi componenti dell’organismo provinciale del partito, con l’obiettivo di garantire una presenza capillare nei diversi territori della provincia. Su indicazione del coordinatore provinciale, sono stati nominati: Eugenio Maione, Vice coordinatore per la zona nord; Giuseppe Cannazza, Vice coordinatore per la zona sud; Sergio Boccaccio, Vice coordinatore per la zona centro. A guidare il partito nella città capoluogo sarà invece Enrico Lo Curzio, nominato coordinatore cittadino dell’Udc di Siracusa, affiancato dal vice coordinatore Roberto Leone.
Definiti anche i responsabili dei principali settori tematici: Maria Teresa Lo Presti, coordinatrice del Movimento Femminile; Alex Lombardo, coordinatore del Movimento Giovanile; arch. Vincenzo Pitino, responsabile infrastrutture; Guglielmo Monello, responsabile Agricoltura e Ambiente.
Durante l’incontro sono stati anche nominati i coordinatori per diversi comuni della provincia, nell’ambito di un processo di riorganizzazione che proseguirà nei prossimi giorni.
Nel suo intervento, Giovanni Magro ha ribadito la missione dell’Udc nel panorama politico locale. “C’è una richiesta forte di politica vera, credibile, capace di trasmettere senso del governo e sicurezza. Noi vogliamo rispondere con responsabilità, competenza e dialogo con il territorio. La buona politica è ancora possibile, e noi faremo la nostra parte”.




Sanità, tagli ora e aumenti al futuro: il piano regionale per gli ospedali non convince i sindaci

Fumata grigia al termine della riunione della conferenza dei sindaci dedicata all’esame della bozza di nuova rete regionale ospedaliera. Al Salone Borsellino di Palazzo Vermexio, oltre ai 21 primi cittadini del siracusano, c’erano anche i vertici dell’Asp di Siracusa (il dg Caltagirone e il ds Madonia) e il direttore della pianificazione strategica dell’assessorato regionale, Iacolino. Proprio quest’ultimo ha sottolineato il carattere irrituale di simili incontri, voluti però per bon ton istituzionale pur non essendo previsti per legge nell’iter che condurrà a breve alla nuova rete ospedaliera regionale.
La proposta di Palermo partiva da un aumento di posti letto per la provincia di Siracusa. Un dato, però, rimandato al futuro visto che era collegato sin da oggi alla presenza del nuovo ospedale ancora da costruire. E qualora anche partissero domani i lavori, servirebbero realisticamente almeno 5 o 6 anni prima di poter avere quella struttura operativa. Bene, invece, l’indicazione chiara sin da subito della qualifica di Dea di II livello del nuovo nosocomio. Tecnicamente, quindi, il nuovo piano porterebbe ad un taglio di posti letto in provincia di Siracusa, circa 12. Su questo aspetto, la Conferenza dei sindaci non ha tentennato: così il piano non è accettabile. Pertanto, entro lunedì sarà prodotto un documento che giovedì prossimo arriverà in Commissione Salute dell’Ars per la sua trattazione. I sindaci del siracusano chiedono che sia cristallizzata la situazione attuale, con 803 posti letto confermati. Ogni ulteriore variazione è, invece, da rimandarsi a quando sarà effettivamente attivo il nuovo ospedale di Siracusa a cui, però, deve essere confermata la già considerata qualifica di Dea di II Livello ovvero il massimo dell’offerta sanitaria pubblica regionale possibile. In sostanza, la Conferenza dei sindaci ha sposato la proposta che l’Asp di Siracusa aveva avanzato nei mesi scorsi, in apertura del discussioni sulla nuova rete ospedaliera regionale.




Nuova rete ospedaliera, dopo il vertice a Siracusa le reazioni della politica

La Conferenza dei sindaci della provincia di Siracusa si è riunita stamattina nel Salone Borsellino di Palazzo Vermexio per esaminare la bozza della nuova rete ospedaliera predisposta dall’Assessorato regionale alla Salute. Al termine dell’incontro è emerso chiaramente che il piano regionale per gli ospedali non convince i 21 primi cittadini del siracusano.
Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e presidente di Anci Sicilia, ha parlato di “un incontro costruttivo”. “Nel confronto con la Regione – ha poi aggiunto – purtroppo prendiamo atto che i sindaci non erano in possesso della documentazione a causa di un errore delle segreterie. Tuttavia, abbiamo concordato che stileremo un documento unitario per arrivare a una proposta del territorio, che eviti qualsiasi taglio attuale e, in premessa, confermi la richiesta per l’ospedale Dea di II livello, con una prospettiva di riorganizzazione del sistema della rete ospedaliera siracusana, aggiungendo i posti previsti per il Dea di II livello, perché sono previste specializzazioni diverse rispetto all’attuale rete ospedaliera. Entro il 2026 si aprirà la possibilità di integrare gli 803 posti letto attuali, che dovrebbero essere confermati dalla commissione sanità giovedì prossimo, e si integreranno i posti letto delle case di comunità e, soprattutto, degli ospedali di comunità”.
“Il territorio di Siracusa rischia di essere ulteriormente mortificato dal nuovo Piano Ospedaliero. Il rischio concreto è che, oltre alle necessità dettate dalla mancanza di personale medico e infermieristico, aumentino le difficoltà nei reparti di urgenza e nei pronto soccorso. Ho chiesto e ottenuto la possibilità di discutere un nuovo documento, giovedì 24 luglio, in Commissione Regionale Salute, Servizi Sociali e Sanitari”. Tiziano Spada, sindaco di Solarino e deputato regionale del Partito Democratico, ha parlato così a margine della conferenza dei sindaci siracusani che si è svolta nella mattinata di oggi alla presenza del direttore generale Salvatore Iacolino e del direttore dell’Asp Siracusa Alessandro Caltagirone.
“Dalla Regione Siciliana è pervenuta la disponibilità a rivedere e modificare il nuovo Piano Ospedaliero, per quello che riguarda i posti letto nei nosocomi ma non solo. Ho proposto la discussione di un nuovo documento in VI Commissione Regionale perchè è quest’ultima l’organo che decide”.
Sulla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, l’on. Tiziano Spada aggiunge: “Attendiamo il nuovo ospedale da oltre vent’anni e, nonostante le risorse stanziate, ancora oggi siamo chiamati a confrontarci con una situazione molto difficile che ricade sui cittadini. Da sindaco e da deputato mi sento in dovere di sottolineare come il territorio di Siracusa non debba essere ulteriormente danneggiato. La carenza di medici e infermieri nelle strutture sanitarie non solo rallenta i processi ma impone alle stesse strutture di lavorare costantemente in emergenza. L’aggiornamento della Rete Ospedaliera deve essere un’opportunità per tutti i centri della provincia siracusano e non un’ulteriore mortificazione del territorio”.
“Difenderò la sanità: no ai tagli. Mi opporrò con determinazione per tutelare i cittadini”. Il sindaco di Avola, Rossana Cannata, ha partecipato oggi al Comitato dei sindaci convocato per la presentazione della nuova rete ospedaliera ed è stata chiara. “Se queste ipotesi fossero confermate – sottolinea – le contestiamo con decisione, perché penalizzano gravemente il DEA di I livello Avola-Noto, presidio che serve oltre 111.000 cittadini dell’area sud della provincia di Siracusa, da Rosolini a Portopalo, da Pachino a Noto e Avola che durante il periodo estivo accoglie, oltre ai turisti, anche una forte utenza da Cassibile, Fontane Bianche e dalla zona sud di Siracusa”. Nella bozza si ipotizzano tagli ai posti letto in medicina, chirurgia, ortopedia, ginecologia e pronto soccorso, che mettono seriamente a rischio l’efficienza e la sicurezza dell’assistenza in un’area ad alta fragilità sanitaria e con popolazione in crescita.
Particolarmente grave è la penalizzazione dell’Ortopedia-Traumatologia, un reparto riconosciuto da Agenas tra le eccellenze nazionali per volume e qualità della chirurgia protesica. Con 14 posti letto (12 ordinari + 2 DH), oltre 1.000 interventi l’anno, un tasso di occupazione del 107% e una mobilità attiva in aumento, rappresenta un modello virtuoso che andrebbe rafforzato, non depotenziato. “Togliere 5 posti letto significherebbe di fatto smantellare l’intera unità operativa, cancellando un presidio essenziale per tutto il territorio – sottolinea il sindaco di Avola – Anche a Noto si registra una scelta incomprensibile: la soppressione di 8 posti letto di lungodegenza, pari al 30% del totale, è una decisione totalmente illogica. L’attivazione, in loro sostituzione, di attività di Day Hospital prive del necessario supporto ospedaliero per acuti, contrasta con quanto previsto dal DM 70/2015 e dalle indicazioni AGENAS, che impongono una netta separazione tra attività per acuti e post-acuti. Si tratta di un’impostazione non consentita, che come rappresentato più volte dai medici e dal personale e messo per iscritto crea rischi gestionali per medici e personale e non tutela in alcun modo la sicurezza dei pazienti. È nostro dovere opporsi con fermezza a questa proposta iniqua e insostenibile”. Per questo il primo cittadino ha chiesto oggi, con determinazione, al direttore Asp Caltagirone di rivedere ogni taglio e riduzione proposta contro le normative vigenti. Il direttore regionale Iacolino, che conosce bene il nostro territorio e che da direttore dell’Asp ha avuto un ruolo nella programmazione della rete, ha assicurato che verranno apportati correttivi. “Da parte nostra – conclude Cannata – chiediamo sin da subito l’applicazione della rete ospedaliera attuale, senza penalizzazioni arbitrarie che ledono il diritto alla salute delle nostre comunità. Verrà redatto un documento unitario da parte di tutti i sindaci coinvolti, ed è questo il contenuto che rappresenterò ufficialmente”.
“Sin da ora anticipo il mio sostegno in Commissione Sanità dell’Ars al documento dei sindaci della provincia di Siracusa. Condivido e concordo sulla necessità di cristallizzare la situazione attuale, senza ulteriori tagli. Pertanto i posti letto in provincia di Siracusa sono e devono restare 803. Questa è una provincia verso cui la Regione è in ampio debito, specie sul fronte della sanità pubblica. Non si possono nascondere tagli dietro ai numeri di un nuovo ospedale che ancora non c’e. Del futuro parleremo quando sarà attuale. Ma oggi dobbiamo ragionare al presente e non indorare la pillola al futuro. Per cui ribadisco che non sono accettabili tagli di posti letto in provincia di Siracusa”. Così il deputato regionale Carlo Gilistro al termine della odierna conferenza dei sindaci, a Palazzo Vermexio.
Quanto alla qualifica del nuovo ospedale, “significativo che nel piano figuri correttamente come Dea di II Livello. Continueremo a monitorare l’iter, in modo che non ci sia spazio per sorprese in danno della sanità siracusana”.
“La proposta di riallocazione dei posti letto, che penalizza gravemente gli ospedali di Lentini e di Avola-Noto, così come Augusta con Oncologia, è inaccettabile. FdI si oppone con determinazione a qualsiasi piano che riduca ulteriormente i servizi ospedalieri sul nostro territorio, già messo a dura prova. Chiediamo con urgenza la sospensione del parere alla rete ospedaliera, in attesa che l’amministrazione regionale fornisca chiarezza su come vengono articolate le strutture tra complesse e semplici, come previsto dal D.M. 70”. Luca Cannata, deputato nazionale di Fratelli d’Italia, interviene con fermezza sulla proposta di riallocazione dei posti letto in provincia di Siracusa, chiedendo la sospensione immediata della proposta e criticando duramente la gestione dell’Asp di Siracusa del dg Alessandro Caltagirone e del dirigente regionale del Dipartimento pianificazione strategica Salvatore Iacolino.
“La proposta oggi presentata è carente e non rispetta il principio di trasparenza. Non è possibile prendere decisioni su un piano così incompleto, soprattutto quando riguarda un tema delicato come la salute dei cittadini – aggiunge Cannata -. Non accettiamo che vengano sottratti posti letto agli ospedali di provincia pensando di giustificarli con l’aumento di quelli del nuovo ospedale di Siracusa che sto seguendo nella sua realizzazione e che ovviamente non nascerà se non con i tempi tecnici previsti e non certo per diminuire adesso e dopo i servizi agli altri nosocomi”. Il deputato nazionale di FdI non risparmia critiche ai dirigenti dell’Asp e di Iacolino: “Non è possibile che il territorio venga ignorato da chi ha il dovere di rappresentarlo e tutelarlo – conclude – È necessario un confronto serio e aperto con i sindaci, che devono poter essere parte attiva nelle decisioni che li riguardano. Noi, come Fratelli d’Italia, faremo la nostra parte come già fatto. Ma la Regione deve agire tenendo conto della salute dei cittadini con quello che abbiamo oggi e nei prossimi anni. Ne parlerò anche al Ministero della Salute per fermare questa proposta che rischia di ridurre la qualità dei servizi sanitari in provincia di Siracusa”.




Attuazione finanziaria dello Statuto, Cannata (Fdi): “Risultato storico per la Sicilia”

“L’approvazione della norma di attuazione finanziaria dello Statuto siciliano rappresenta una svolta fondamentale per la nostra Regione. Dopo 80 anni di attesa, la Sicilia ottiene il riconoscimento delle proprie prerogative fiscali in linea con lo spirito del suo Statuto autonomo: un passo decisivo verso un’autonomia reale e operativa”. Lo dichiara Luca Cannata, parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della norma di attuazione finanziaria dello Statuto siciliano.
Il decreto legislativo prevede significative modifiche in materia fiscale, dando alla Regione la possibilità di agire in autonomia per quanto riguarda aliquote, esenzioni e incentivi fiscali, in linea con gli interventi previsti dall’Unione Europea. Un passo importante per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale nella nostra Regione.
“Questo risultato storico non è solo un traguardo normativo, ma un’opportunità per dare alla Sicilia gli strumenti necessari per rafforzare il proprio sistema economico e fiscale – prosegue Cannata – La possibilità di modificare le aliquote dei tributi erariali, concedere esenzioni, detrazioni e incentivi, così come il potere di concedere aiuti sotto forma di contributi, è una chiara risposta alle esigenze del nostro territorio, che da sempre chiede maggiori spazi di autonomia fiscale”. Con l’introduzione di queste modifiche, la Regione Siciliana avrà la possibilità di applicare politiche fiscali più adeguate alle proprie specificità, favorendo lo sviluppo delle piccole e medie imprese, ma anche promuovendo politiche di coesione sociale e territoriale. Inoltre, la possibilità di stipulare convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e di utilizzare incentivi anche in compensazione, segna una svolta nella gestione finanziaria della Regione, con importanti ricadute sul sistema economico locale.
“Oggi, grazie al nostro Governo Meloni, lo Statuto siciliano acquisisce una nuova forza, concretizzando un’autonomia che non è solo una questione formale, ma una reale possibilità di autogestirci e di valorizzare il nostro patrimonio economico e sociale – conclude – Questa modifica rappresenta una vittoria per la Sicilia, che da tempo attendeva un riconoscimento adeguato alla sua particolare realtà fiscale e sociale”.




Il dibattito sul turismo in calo. La politica commenta, ma qual è la ricetta giusta?

I numeri in calo registrati dalle strutture ricettive siracusane a giugno 2025 (rispetto a giugno 2024) pubblicati da SiracusaOggi.it hanno acceso un vivace dibattito politico. Una serie di prese di posizione a mezzo stampa, destinate a durare il tempo di un post ma che valgono come segnali di timida attenzione. In fondo, il tema è serio e richiederebbe analisi rigorose, autorevoli, scevre da condizionamenti di parte. Tutto molto difficile in una città che, invece, è già da un decennio divisa in fazioni, con i cittadini come fan di questa o di quella parte (politica) e non più dell’interesse collettivo e preminente.
Nella volontà di commentare, si commettono alle volte sviste come quella dell’analisi critica proposta dal movimento Oltre che, in un post poi cancellato, finisce quasi per dimenticare che negli ultimi sette anni il settore è stato amministrato da Fabio Granata che di Oltre è stato il creatore.
In questo quadro e pur tra condivisibili analisi e prese di posizione, resta il dato: i turisti sono in calo. Siamo lontani dai livelli pre-covid e solo l’aumento operato lo scorso anno sulla tassa di soggiorno ne garantisce ancora un importante gettito per le casse comunali. Ma se i turisti non vengono, non ci sarà aumento che tenga prima o poi.
Prima ancora che l’inflazione, il caro voli, l’erosione del potere di acquisto ed i prezzi alle volte spropositati per la qualità offerta, Siracusa deve preoccuparsi di sè stessa. Perchè a leggere quello che i turisti scrivono sui social, ci sono aspetti che impattano maggiormente. E sono facilmente riassumibili alla voce “ordine e pulizia”. Ortigia è bellissima, straordinaria, affascinante. Ma è in preda al caos, vittima di interessi criminali come svela la recente operazione di Carabinieri e Guardia di Finanza; bulli e bulletti liberi di scorrazzare in scooter anche alla Marina; odori fastidiosi e molesti; pulizia carente; disordinate espressioni di festa; caotica viabilità; improvvisazione.
O si decide di mettere la testa sotto la sabbia, per fare finta di non vedere e finchè va tutto bene, ok; altrimenti è adesso il momento di chiamare alla responsabilità (ed alle capacità) gli amministratori tutti. Con una provocazione: si liberi Ortigia dai siracusani.
Come dire che senza coltivare nei fatti – non nelle parole – una nuova sensibilità e la cultura delle regole e del decoro, il futuro è tristemente segnato. Ortigia ha bisogno di nuova identità, di imprenditori appassionati e non di affaristi del momento sulle spalle del turista. Di persone che, a qualunque titolo, sappiano rispettarne e raccontarne fascino e beltà. Ma senza coltivare l’oggi, non c’è domani che splenda.