La Regione sceglie Catania e butta Siracusa: imbarazzo in giunta per Marziano

La decisione del governatore Crocetta, che ha spinto per Catania in danno di Augusta e della provincia siracusana, ha messo sotto pressione l’assessore regionale Bruno Marziano. Lui, siracusano, schiacciato dall’urto del provvedimento che scippa il territorio aretuseo di quello che è suo. Non sono mancate le richieste di dimissioni per sottolineare e rendere palese il suo contrasto e la disapprovazione della manovra ordita – secondo alcuni sospetti – dal catanese assessore alle Infrastrutture, Pistorio, e il presidente della Regione.
“Ritengo di avere più peso se continuo a fare l’assessore”, replica pacato Marziano. “Non escludo le dimissioni, ma sarebbe una decisione di coscienza personale che non sposterebbe di una virgola la soluzione del problema. Non è un problema rinunciare eventual,ente alla poltrona ma non so se è una mossa utile adesso. Dovessi farlo – precisa – lo farò quando sarà utile alla causa. Ora è meglio condurre una battaglia dentro la giunta per ottenere il risultato che Siracusa merita”. Tradotto, niente passo indietro. Nonostante un evidente problema di correttezza in giunta. La giunta di cui fa parte Bruno Marziano.
In ogni caso, quali siano le mosse in cantiere per contrastare la giocata sporca della Regione non è ancora chiaro. “Io ho criticato la decisione di Crocetta. C’è sottotraccia la pressione della politica catanese, forse legittima, ma non la condivido e non la accetto. Ho posto il problema in giunta e spero che insieme alla mobilitazione istituzionale in atto e con il supporto dell’opinione pubblica siracusana si arrivi alla revoca del provvedimento”, il pensiero di Marziano. Che vede ancora spiragli per un passo indietro di Crocetta e della Regione. “Si può e si deve fare. E’ una violazione di un patto che aveva una base giuridica, legale e legislativa. Mi sento libero di sostenere ed adottare tutte misure tendenti al ritiro del provvedimento”.




Il caso Siracusa, in Commissione Enti Locali audizione di Simona Princiotta: "Procura equilibrata"

E’ durata quasi due ore l’audizione in commissione Enti Locali, a Roma, di Simona Princiotta. Una lunga seduta per ascoltare la consigliera comunale siracusana che ha fornito le sue verità e tutta una serie di chiarimenti sui fatti che hanno avuto tanta eco anche sui media nazionali tra inchieste, sospetti, veleni e denunce.
E’ stato il senatore Giarrusso (M5S) a dettare i tempi e i temi dell’incontro a porte chiuse. Il pentastellato ha chiesto in apertura tutto un excursus sulle vicende segnate da una forte contrapposizione, specie all’interno del Pd di Siracusa.
E proprio parlando del partito, la Princiotta avrebbe tenuto a puntualizzare come le accuse di vicinanza ad ambienti della criminalità locale non avrebbero alcun fondamento, specie “ad personam”. Riferimento all’intervento in direzione provinciale del sindaco Garozzo.
Voluminoso l’incartamento depositato dalla Princiotta: atti, documenti, note sulle principali vicende che hanno “inquinato” la vita politica siracusana negli ultimi mesi. Non è mancato un passaggio dedicato alle accuse rivolte alla magistratura. La consigliera avrebbe ribadito la massima fiducia nell’operato di un procuratore capo come Giordano, definito “equilibrato pur in una situazione non sempre di facile gestione” al termine dell’incontro, difendendo l’operato della Procura. Pare che la commissione Antimafia si sia anche soffermata su passaggi più specifici, relativi a tempi di indagini ed inchieste chiedendo ulteriori approfondimenti ai documenti prodotti dalla Princiotta.




Noto. Rimpasto in giunta, Bonfanti presenta i suoi nuovi assessori: Solerte e Andolina

A pochi mesi dall’insediamento del Bonfanti bis, rimpasto di giunta a Noto. Proprio il sindaco Corrado Bonfanti ha presentato i cambiamenti alla squadra di governo cittadino nel salone degli specchi di palazzo Ducezio.
Entrano in giunta Giusy Solerte (Orgoglio Netino) e Stefano Andolina (Impegno per Noto). Alla prima vanno Turismo, Legalità e Personale mentre il secondo reggerà le rubriche Polizia municipale, Sviluppo economico e Sport. Pinuccio Genovesi. Riconfermata Sabina Pancallo mentre Corrado Frasca è il nuovo vicesindaco. Salutano, invece, Salvatore Lucifora e Pinuccio Genovesi.




Augusta. Port Authority, dura interrogazione di Vinciullo: "Ministro e Regione complici"

Toni duri, parole forti quelle utilizzate dal deputato regionale Vincenzo Vinciullo nell’interrogazione indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta sulla vicenda Autorità Portuale di Augusta. Il presidente della Commissione Bilancio dell’Ars invoca subito una marcia indietro chiedendo di sapere “se dopo aver accertato di essere stato ingannato dai suoi collaboratori, intenda revocare immediatamente il provvedimento”. Poi una serie di dati, che suonano come un “rimprovero” per la richiesta avanzata. “Il porto di Augusta è il settimo d’Italia per movimentazione di merci, con ben 27 milioni di tonnellate e Catania è solo il 19° porto, con meno di 6 milioni di tonnellate di movimentazione di prodotti, i dati forniti dalla Regione sono inesatti, se non addirittura falsi, laddove i comparti marittimi sono divisi in 4 principali e si omette di indicare il quinto, che è quello del trasporto di merci liquide e sfuse, che fanno di Augusta il secondo porto in Italia con 25,3 milioni di tonnellate l’anno, dopo Trieste con 42 milioni di tonnellate, ma prima di Cagliari Sarroch con 24 milioni di tonnellate e perfino di Messina-Milazzo con 17,2 milioni di tonnellate e di Genova con 16,9 milioni di tonnellate”. Poi un passaggio su quanto previsto dal regolamento europeo e sulla decisione del ministro Delrio, assunta “pur non sussistendo nessuno presupposti giuridici su cui si è fondata la richiesta del Presidente della Regione Siciliana”. A commento, Vinciullo non lesina ulteriori critiche tanto al Governo quanto alla Regione. Ribadisce innanzitutto che “responsabile unico del provvedimento di killeraggio politico è il ministro Delrio.La risposta, formulata in modo irrituale e illogico, infondata dal punto di visto legislativo, del presidente della Regione Siciliana, non doveva essere accolta dal Ministro-tuona ancora il parlamentare dell’Ars- in quanto si fonda su presupposti errati e non conducenti alla verità.In tutta questa vicenda-conclude Vinciullo- è insopportabile che a dare notizia della firma del secreto sia colui il quale dovrebbe usufruire dello scippo, cioè il sindaco di Catania, che, con un dispaccio personale, rende nota la volontà del ministro, volontà che rimane ancora oscura, in quanto sul sito del ministero, ad oggi, non è stato pubblicato il decreto che, vorrei ricordare, deve essere approvato dal Consiglio dei Ministri, altrimenti è carta straccia”.




Melilli. Amministrative, ldv a sostegno della candidatura a sindaco di Sorbello

L’Italia dei Valori a sostegno della candidatura a sindaco di Pippo Sorbello. A comnunicarlo ufficialmente sono i segretari provinciale e regionale, Daniel Amato e Salvatore Messana, al termine di “un’approfondita valutazione. Il deputato regionale Sorbello rientra- spiegano i rappresentanti di Idv- in un ampio e articolato progetto politico di rilancio del territorio”. L’Italia dei Valori sarà, quindi, presente nella lista elettorale per il rinnovo del consiglio comuanale con Massimo Magnano, attuale consigliere comunale e commissario cittadino del partito politico “e con amici e simpatizzanti che ri rivedono in un disegno programmatico che metta in primo piano lo sviluppo economico e sociale della cittadina iblea”. Due le richieste di Italia dei Valori, da inserire nel programma elettorale: legalità e sviluppo sostenibile, con la volontà di “candidare Melilli ad essere polo per lo sviluppo sostenibile, sia in termini di rispetto e tutela ambientale, sia come riutilizzo e recupero di siti industriali dismessi”.




Siracusa. Azzeramento di giunta e presidenza del Consiglio, il 6 febbraio il Pd decide

Nuovo rinvio, ed è il secondo, per l’attesa direzione cittadina del Pd. Il segretario Marco Monterosso ha riaggiornato i lavori per il 6 febbraio, dopo che le due precedenti convocazioni sono andate a vuoto per l’assenza del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, trattenuto da altri impegni istituzionali.
Ma immaginare una direzione senza la corrente garozziana, proprio mentre si riaffaccia con aperture varie la discussione sull’azzeramento della giunta comunale, era in questa fase improponibile. Da qui la decisione di un nuovo rinvio. Andare comunque avanti, senza Garozzo, avrebbe probabilmente segnato l’ultimo ed insanabile strappo con buona pace delle trattative avviate nelle settimane scorse per un dialogo parzialmente ritrovato.
Non solo azzeramento della giunta – “senza diktat di corrente o area”, l’apertura di Garozzo – perchè nella discussione politica tutta interna al Pd (ma con riflessi diretti sulla vita amministrativa) si affaccia la possibilità che anche il presidente del Consiglio comunale Santino Armaro possa fare un passo indietro nel nome della pacificazione.

in foto: il segretario cittadino Monterosso a sinistra; il sindaco Garozzo a destra




Augusta. Autorità portuale a Catania, Prestigiacomo: "Scelta offensiva e grottesca"

“Lo scippo dell’autorità portuale di Augusta si è consumato, come nelle nostre previsioni nella desolante impotenza della classe dirigente della sinistra siracusana”. Così la parlamentare Stefania Prestigiacomo commenta la decisione del ministro Graziano Delrio.
L’ex ministro dell’Ambiente non ha dubbi “Era evidente-dice- sin dal progetto di accorpamento delle Autorità che Augusta stava per essere cancellata dal maggior peso politico di Catania nell’ambito degli equilibri del PD. E’ una scelta offensiva perché ignora l’economia prima che la dignità del territorio. Augusta è l’hub commerciale e industriale più importante della Sicilia orientale-prosegue Prestigiacomo-il suo declassamento grida vendetta. Ma a vendicare l’onore perduto di Augusta, – e, acor di più, le conseguenze economiche, anche in termiini di finanziamenti, di questa retrocessione – non possono essere i patetici onorevoli della sinistra siracusana che dovrebbero onestamente ammettere di non contare nulla e andarsi a nascondere invece di sbraitare contro il cielo e sottolineare così la loro irrilevanza. Ed è grottesco-sostiene ancora l’ex ministro- anche scaricare le colpe su Crocetta e la sua giunta, di cui Bruno Marziano è sorridente assessore”. La parlamentare indica quella che ritiene l’unica via d’uscita, strada estrema: “mandare a casa tutti, andare a nuove elezioni e cancellare questo governo e questa giunta regionale”.




Siracusa. Tensioni nel Pd, Minimo: "No a un'assemblea cittadina-processo inquisitorio"

Non tardano ad arrivare le reazioni nel Pd dopo le prese di posizione del segretario cittadino, Marco Monterosso da un lato e del sindaco, Giancarlo Garozzo, dall’altro in merito alla politica amministrativa al Comune e ai rapporti con il Partito Democratico. A esprimersi sulla vicenda è il consigliere comunale Fortunato Minimo. “Mentre da una parte -spiega l’esponente del Pd- rilevavo soddisfazione per un intervento maturo, costruttivo e di apertura al dialogo, dall’altra rilevavo una chiusura foriera di una presa di posizione già stabilita, decisa, irresponsabile che porta verso una rottura ulteriore allo interno del partito.Prima da iscritto e poi da consigliere comunale del Partito democratico urlo che non è possibile andare verso una assemblea della direzione cittadina, che comincia a rivelarsi per quella che alcune “anime” del partito vogliono che sia : un processo inquisitorio con sentenza già decisa e preordinata, che avviene peraltro, volutamente in assenza dell’unilateralmente accusato, di non si sa bene cosa”. Il dubbio che Minimo solleva è che ci siano “anime che vogliono distruggere tutto quello che si è costruito”. Sottolinea, poi, alcuni passaggi di quello che ritiene abbia caratterizzato fino ad oggi l’amministrazione Garozzo: “bandi di gara trasparenti, attenzione per le politiche sociali, la soluzione del problema legato al viadotto di Targia, le manifestazioni sportive di rilievo mondiale come nel caso della canoa polo, le emergenze affrontate”. Fortunato Minimo, che ricorda di rappresentare i “450 siracusani che l’hanno votato”, chiede una nuova data in cui convocare l’assemblea della direzione cittadina, da concordare con il sindaco.
“Tutto ciò -conclude il consigliere del Pd – nella direzione di quello slogan tanto caro al nostro partito che si dirige verso la “ricerca del bene comune”.




Augusta, Melilli e Priolo: Consiglio comunale congiunto per l'Autorità Portuale

Prima reazione concreta del territorio dopo lo smacco subito con l’Autorità Portuale di Sistema assegnata a Catania e non Augusta. I presidenti dei Consigli comunali di Augusta, Melilli e Priolo stanno concertando una seduta aperta e congiunta da convocare nella sede amministrativa dell’Autorità Portuale di Augusta. Il tentativo è quello di creare “una mobilitazione generale utile a indurre il Governo nazionale a rivedere le proprie decisioni sull’argomento”, spiega Salvo Sbona, presidente del civico consesso di Melilli. Ne ha già discusso con Lucia Fichera (Augusta) e Giovanni Parisi (Priolo) e nei prossimi giorni sarà definita la data. Saranno invitati i rappresentanti del Governo regionale, i Deputati nazionali e regionali, la Parti Sociali ed i rappresentanti delle Imprese che operano nel Porto.

foto: il consiglio comunale di Melilli




Autorità Portuale a Catania, la rabbia di Vinciullo: "legge calpestata, ci ribelleremo"

Salta dalla sedia Enzo Vinciullo. Il deputato regionale contiene a fatica la rabbia di fronte alla scelta di Catania come sede di autorità portuale di sistema ai danni di Augusta.”Accordi politici e personali, in contrasto con le norme comunitarie e italiane, fanno sì che, unico caso in Italia, Augusta, porto Core, non sarà Autorità Portuale, mentre Catania, unico caso in Italia, pur non essendo porto Core, sarà Autorità Portuale”, sintetizza Vinciullo.
“Di fronte a un provvedimento così iniquo, così ingiusto e così insopportabile da digerire, sento tutto il disgusto umano e politico che si può provare quando la Legge viene calpestata da chi la dovrebbe fare rispettare”, sbotta l’esponente di Ncd.
Vinciullo chiama alla mobilitazione: “invito i cittadini tutti a ribellarsi e ad opporsi a questo atto di arroganza politica”. E anticipa la volontà di rivolgersi alla magistratura per ottenere il rispetto della legge.