Gibilisco nuovo capo di Gabinetto al Comune? Dimissioni da assessore e attesa per nuovo incarico

Giuseppe Gibilisco lascia la giunta comunale e potrebbe diventare il nuovo capo di gabinetto al Comune di Siracusa. Giansiracusa si è dimesso dal primo luglio e se dovesse arrivare il nulla osta della Guardia di Finanza – Gibilisco è milirare di ruolo – per lui è pronto il nuovo ufficio.
Pochi minuti prima della composizione della nuova squadra di Francesco Italia, nell’ambito dell’annunciato rimpasto, l’ormai ex assessore allo Sport ed alla Polizia Municipale ha rassegnato le proprie dimissioni per ricoprire il nuovo incarico. Se dal punto di vista politico, infatti, era certo che Gibilisco fosse destinato ad uscire dalla giunta, in più occasioni lo stesso Italia aveva sottolineato che non avrebbe voluto perdere una risorsa ritenuta preziosa per Palazzo Vermexio. Gibilisco ha tracciato un sintetico bilancio dell’attività svolta, ricordando alcune tra le iniziative che ritiene maggiormente significative: i lavori in corso per la realizzazione del Palaindoor, la nuova copertura del Palalobello, il progetto per il nuovo pattinodromo, il villaggio dello sport sulla terrazza del Talete solo citare le ultime azioni e progettualità avviate.




Nuova giunta, il Pd “boccia” le scelte di Italia: “Politica improvvisata e operazioni ambigue”

La nuova giunta Italia non convince il Pd. Il gruppo consiliare guidato da Massimo Milazzo e composto anche da Sara Zappulla e Angelo Greco commenta con toni duri le scelte effettuate dal primo cittadino. “Apprendiamo con grande preoccupazione del nuovo rimpasto voluto dal sindaco- il commento degli esponenti di minoranza- un’operazione che anziché rafforzare l’azione amministrativa della città, conferma ancora una volta l’improvvisazione e la confusione politica che regnano a Palazzo Vermexio. Il sindaco ha infatti deciso di trattenere per sé deleghe strategiche e fondamentali per lo sviluppo della città: Sport, Turismo, Beni culturali e Università. Questi ambiti, che richiedono competenze, tempo e progettualità quotidiana, vengono invece accentrati nelle mani del primo cittadino già troppo nascosto e lontano dalla città, il cui unico ruolo sembra limitarsi sempre più spesso alla svendita della città, privatizzazioni e taglio di nastri.D’altra parte-osservano i consiglieri del Partito Democratico-  è un sindaco che non si confronta con i suoi concittadini, che non ascolta, che ha timore di affrontare il consiglio comunale, che si nasconde e che è sprofondato al quartultimo posto nella classifica di gradimento di tutti i sindaci del Paese.Francesco Italia appare un uomo solo al comando, questo può andar bene nel ciclismo non certamente per un sindaco  abbandonato dai siracusani”. Nemmeno l’imminente nomina di Giuseppe Gibilisco a capo di gabinetto rappresenta per il gruppo del Pd una buona notizia. “Un passaggio-sostengono Milazzo, Zappulla e Greco- che non può essere considerato neutro. Si configura piuttosto come un’operazione ambigua che lascia ipotizzare una regia occulta sullo sport, con il capo di gabinetto pronto a continuare a svolgere il ruolo di assessore aggiunto, ma non legittimato dal suo nuovo ruolo. A chi risponderanno, dunque, gli uffici e gli operatori del settore? Al sindaco, con delega allo sport o a Gibilisco, neo capo di gabinetto?”. Motivo di rammarico anche la presenza di una sola donna in giunta, Daniela Vasques. “Ancora una volta-la critica- la democrazia paritaria viene vissuta come un adempimento formale, lontanissima dalle prerogative e dalle responsabilità del Sindaco, che ha trascinato la città in mesi di inutili fibrillazioni su ingressi e uscite di assessori, senza alcuna ricaduta positiva sulla comunità. Ancora una volta, il sindaco ha scelto di nominare una sola donna in giunta, dimostrando che la democrazia paritaria viene considerata soltanto come un requisito di legge e non come un reale bisogno politico di rappresentanza e giustizia. Infine, la revoca dell’ex assessore Cavarra – che non si è dimesso ma è stato allontanato – rivela in modo evidente una frattura interna al gruppo “Grande Sicilia”, in particolare tra i consiglieri Ricupero e Porto. Una revoca, questa, che non può essere liquidata come un semplice avvicendamento, ma che racconta di un equilibrio politico sempre più fragile, logorato da lotte interne e da scelte imposte dall’alto”. Il tema, a giudizio del gruppo PD, “non è se gli assessori siano o meno consiglieri, ma la totale inconsistenza politica della giunta, la mancanza di una visione e di un progetto per migliorare Siracusa e la vita dei suoi abitanti, la sua incapacità di risolvere i problemi o anche solo di saperli individuare e l’insofferenza che dimostra nei rapporti e nella collaborazione con il Consiglio comunale e con la città.I problemi di Siracusa crescono ogni giorno: le condizioni di vivibilità sono sempre più difficili, la qualità dei servizi continua a peggiorare, e le priorità di questa giunta non coincidono in alcun modo con quelle dei cittadini e delle cittadine”.Poi una puntualizzazione. “Il Partito Democratico-concludono i consiglieri-  rimane aperto all’ascolto, al confronto e alla collaborazione con tutte le associazioni, le realtà civiche e i cittadini e le cittadine che vogliono contribuire a costruire una Siracusa più giusta, vivibile e inclusiva, al di là delle logiche di potere che oggi bloccano la città”.




FdI sul rimpasto: “maggioranza fragile e rissosa”. E critica il Mpa

“Finalmente il rimpasto è stato fatto, ora l’amministrazione non ha più scuse”. È il richiamo che parte dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, attraverso i consiglieri Paolo Cavallaro e Paolo Romano. I due non nascondono forti perplessità sul merito e sul metodo del rimpasto, criticando in particolare la revoca dell’assessore Cavarra – vicenda che sarà discussa in Consiglio comunale, anticipano – e l’ingresso in giunta di diversi consiglieri comunali.
‘È evidente – sottolineano – che questi nuovi assessori, essendo anche consiglieri, non potranno garantire costantemente la loro presenza in aula e nelle commissioni, rischiando di paralizzarne l’attività”. Una scelta che, a loro dire, dimostra la volontà del sindaco di tamponare le tensioni interne a una maggioranza “sempre più rissosa e scricchiolante”, piuttosto che puntare su competenze esterne in grado di risollevare le sorti della città.
L’auspicio di un cambio di passo viene accompagnato da un quadro fortemente critico sulla situazione cittadina: Siracusa, secondo FdI, è “sommersa dai rifiuti, insicura, devastata dagli incendi, con una Ztl inadeguata e ancora in fase sperimentale, incapace di accogliere i turisti e offrire servizi dignitosi ai residenti”. Una condizione che i consiglieri definiscono “un disastro totale”, condito da classifiche impietose e dalle continue lamentele dei cittadini.
“Più che un rimpasto – aggiungono – avremmo preferito un ritorno alle urne, per restituire alla città un governo autorevole e realmente capace di affrontare i problemi strutturali che l’attuale amministrazione ha dimostrato di non saper nemmeno sfiorare.
Nel mirino anche il Movimento per l’Autonomia (Mpa), accusato di doppiezza: “Continua a sostenere questa amministrazione e al tempo stesso il governo regionale, ignorando gli appelli a rientrare nel centrodestra. Una politica dei due forni che riteniamo inaccettabile..
Poi la chiosa. “Auguriamo buon lavoro ai nuovi assessori – concludono Cavallaro e Romano – ma restiamo vigili. Purtroppo non ci aspettiamo alcuna svolta positiva: il nostro giudizio sull’azione di governo è e resta del tutto negativo”.




Il giorno del rimpasto è arrivato. Granata, Celesti, Consiglio, Cavarra out: attesa per i nuovi

Ancora pochi minuti e si conoscerà la composizione della nuova giunta comunale di Siracusa. Dopo mesi di indiscrezioni, annunci, incontri e trattative vissute da alcuni dei protagonisti come “una graticola”, ecco nascere la “giunta consiliare”. La definizione è del sindaco Francesco Italia ed illustra così la filosofia alla base dell’equilibrio trovato tra le parti politiche: chi è senza rappresentanza in Consiglio comunale, non può fare l’assessore. L’unica eccezione potrebbe invero riguardare Giuseppe Gibilisco, il cui gradimento presso l’opinione pubblica non è un mistero.
Poco dopo le 10 l’ufficialità, con la firma ed il giuramento dei “nuovi”. Intanto, nei giorni e nelle ore scorse si sono dimessi Fabio Granata (con polemica), Salvo Consiglio e Teresella Celesti. A Salvo Cavarra (igiene urbana, verde pubblico, servizi cimiteriali) è stata invece revocato il mandato. Pronti ad entrare nella squadra di governo cittadino sarebbero Sergio Imbrò, Giuseppe Casella e Luciano Aloschi. Attesa per il nome in quota rosa, espressione del gruppo Zappalà secondo i rumors.
La città guarda con poco interesse, più che guardare verso salone Borsellino i siracusani seguono i temi da “strada”: verde pubblico, diserbo, pulizia, decoro, regole, illuminazione pubblica, parcheggi, viabilità. La sfida sarà riconquistare fiducia con azioni più che annunci, vivendo la quotidianità di Siracusa insieme alla programmazione di grandi obiettivi futuri.




Incendio ad Augusta, la Regione istituisce gruppo di lavoro per emergenza ambientale

Quasi una settimana dopo, la Regione “scopre” la gravità dell’incendio che si è sviluppato in Ecomac (Augusta), con una nube nera che ha tormentato per giorni le popolazioni dei centri vicini. «In seguito al grave incendio verificatosi nel sito di stoccaggio della Ecomac, ad Augusta, e alle criticità ambientali che ne sono derivate, ho disposto l’immediata istituzione di un gruppo di lavoro, sotto il coordinamento della nostra Protezione civile. Ne fanno parte Asp, Arpa, Vigili del fuoco e i Comuni interessati, con l’obiettivo di monitorare, valutare e affrontare tempestivamente ogni ricaduta sulla salute pubblica e sull’ambiente”, spiega il presidente Schifani.
“Il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina – prosegue Schifani – ha già preso contatto con sindaci e Vigili del fuoco per agire con rapidità, garantendo ai cittadini il massimo supporto. Il governo regionale è al fianco delle amministrazioni locali e delle autorità sanitarie e ambientali, a cui è assicurato tutto il necessario supporto operativo e istituzionale. La tutela della salute dei siciliani e della sicurezza del territorio resta la nostra assoluta priorità”.
L’incendio è scoppiato il 5 luglio. Attualmente l’area è ancora presidiata notte e giorno dai Vigili del Fuoco impegnati in operazioni di smassamento e spegnimento nuovi focolai, con altri pennacchi di fumo nero che si levano. Le analisi Arpa, in attesa dei valori di diossina e furani, hanno intento evidenziato le aree raggiunte dal plume e dai relativi inquinanti collegabili all’incendio.
Ieri, il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa ha diffuso consigli prudenziali per l’uso di acqua ed il consumo di frutta e verdura.




Cannata (FdI) visita l’impianto Versalis di Priolo: “Qui tassello del futuro energetico”

Il parlamentare Luca Cannata (FdI) ha visitato lo stabilimento Versalis di Priolo, dove è iniziato il piano di trasformazione green. “Priolo non è solo un polo industriale, è un tassello strategico del futuro energetico italiano”, ha detto con riferimento al passaggio da sito petrolchimico a una moderna bioraffineria con annesso un impianto per il riciclo chimico dei rifiuti in plastica mista con tecnologia Hoop, su scala industriale. “Un’opportunità rilevante per la Sicilia, che può e deve restare protagonista della transizione energetica e industriale, facendo leva sulle competenze e sulla storia produttiva del nostro territorio”, ha aggiunto.
“La riconversione in corso si concentrerà sulla produzione di biocarburanti HVO, come il Sustainable Aviation Fuel (SAF), utilizzando materie prime rinnovabili prevalentemente di scarto quali oli vegetali, biomasse non edibili e scarti organici. Una filiera innovativa e sostenibile che permetterà di ridurre in modo significativo le emissioni di CO₂ rispetto alla produzione tradizionale di combustibili fossili, contribuendo concretamente agli obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali”, le parole di Cannata.
Per quanto riguarda l’impianto Hoop, il cui dimostrativo da 6mila tonnellate/anno è stato recentemente avviato a Mantova, i dati sperimentali hanno evidenziato una riduzione dell’81% delle emissioni di gas serra rispetto allo scenario di riferimento. “È la dimostrazione concreta di come l’innovazione tecnologica possa generare benefici ambientali misurabili, favorendo un recupero efficiente dei rifiuti plastici, che vengono trasformati in nuova materia prima per la produzione di plastiche circolari. L’investimento complessivo previsto è di circa 900 milioni di euro, destinato alla riconversione delle infrastrutture esistenti e alla costruzione dei nuovi impianti. Questo progetto si inserisce nel piano da 2 miliardi di euro sottoscritto da Eni-Versalis con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a marzo 2025 per sostenere la transizione ecologica dei poli chimici italiani”.
Attenzione anche all’aspetto occupazionale: l’accordo prevede il mantenimento dei livelli occupazionali e la formazione di nuove professionalità nel campo della chimica verde e dell’economia circolare. “È questa l’industria che vogliamo per l’Italia e per la Sicilia: capace di competere, ma anche di custodire e valorizzare il territorio”.




Gaza, disco verde alla mozione del Pd: “Ospitare palestinesi fuggiti dall’orrore”

“Via libera” del consiglio comunale alla mozione su Gaza presentata dal gruppo del Pd, composto da Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco. L’esito della seduta di ieri, per quest’aspetto, rappresenta motivo di soddisfazione per i consiglieri di minoranza.
“La mozione è stata approvata all’unanimità dai ventitre consiglieri presenti in aula- spiegano Milazzo, Zappulla e Greco- dopo un ampio dibattito nel corso del quale abbiamo affermato che chi tace o fa finta di nulla è colpevole tanto quanto chi a Gaza sta uccidendo, mutilando, affamando due milioni di civili inermi e devastando i loro ospedali, le loro scuole, le loro case.
In aula abbiamo ricordato che sulla tragedia di Gaza, sugli orrori che in quella terra vengono consumati da Israele, sono intervenuti opinion leader e personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport, come Moni Ovadia, Roberto Benigni, Pep Guardiola. Abbiamo aggiunto che Siracusa, tramite il suo consiglio comunale, aveva l’obbligo di levare alta e forte la sua voce di condanna delle atrocità e dei misfatti di cui si sta macchiando il governo Netanyahu e di contribuire a fare sentire a Israele la riprovazione dell’opinione pubblica internazionale e il suo isolamento.
Abbiamo pure affermato -proseguono i consiglieri- che l’orrore consumato da Hamas con il vile attacco terroristico del 7 ottobre 2023 va condannato “senza se e senza ma” e che con esso Hamas si è messa tra chi ha un torto storico inappellabile; ma abbiamo altresì rilevato che Hamas è una organizzazione terroristica e che i suoi misfatti non possono ricadere sui due milioni di civili che vivono a Gaza; abbiamo aggiunto che all’orrore non si risponde con l’orrore; alla violenza sui civili non si risponde con la violenza su altri civili; l’odio non si combatte con l’odio bensì con una ragione forte capace di isolare i terroristi ed i facinorosi e di costruire le condizioni perché israeliani e palestinesi possano vivere in pace nei rispettivi stati nazionali”. Il gettone di presenza di chi era presente al momento del voto sarà devoluto a “Medici senza Frontiere”. Al sindaco e agli assessori è stato rivolto analogo invito a devolvere parte della loro indennità di questo mese all’associazione. Nel dettaglio il consiglio comunale ha quindi approvato i seguenti punti con cui si chiede al sindaco e alla giunta: di esprimere la vicinanza della città di Siracusa alla popolazione civile di Gaza; di ospitare a Siracusa bambini, donne, uomini palestinesi che siano riusciti a uscire da Gaza e che chiedano soccorso sanitario o assistenziale;di scrivere all’ambasciata di Israele in Italia per condannare a nome della città di Siracusa le atrocità commesse dal governo di Gerusalemme contro la popolazione civile di Gaza e, appunto, di devolvere il gettone di presenza della riunione del consiglio comunale all’associazione “Medici Senza Frontiere” per aiutare la sua azione nei presidi sanitari della striscia di Gaza.




Mafia in Ortigia, il Pd: “Comune parte civile, luce sui rapporti con i colletti bianchi”

“I tentacoli della mafia vanno subito recisi per evitare che possano soffocare gli operatori commerciali”.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico plaude all’azione condotta nei giorni scorsi dai Carabinieri e della Guardia di Finanza di Siracusa, “che sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania-ricordano Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco- sta facendo luce sugli affari della malavita organizzata nel centro storico di Ortigia”.
Il gruppo consiliare del Pd esprime, però, anche preoccupazione per alcune notizie legate all’indagine, soprattutto quelle che riguarderebbero un “atteggiamento di connivenza con la consorteria malavitosa da parte di colletti bianchi e finanche di due agenti della Polizia Municipale. Ove provati si tratta di comportamenti moralmente – ancor prima che giuridicamente inaccettabili – che sporcano ingiustamente il nome della città e della stragrande maggioranza di siracusani onesti”. Milazzo, Zappulla e Greco chiedono “alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura di fare bene e presto per fare piena luce, confermando che siamo al loro fianco”. Al sindaco, Francesco Italia, infine, i consiglieri di minoranza chiedono “di non esitare un solo minuto a costituirsi parte civile nel prossimo processo penale per tutelare l’immagine della città e di tutti i siracusani perbene”.




Nube nera, Gilistro batte i pugni all’Ars: “Dove sono le istituzioni davanti al disastro?”

Massima attenzione sulla provincia di Siracusa, alla luce dell’incendio alla Ecomac, non ancora domato a distanza di quattro giorni dall’inizio del rogo. L’ha chiesta all’Ars il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle,che nel corso di un intervento dai toni forti ha anche annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente.
“In questo momento è in atto un ulteriore disastro ambientale-ha detto Gilistro – La provincia di Siracusa dice basta. Questo territorio non ne può più. L’incendio di Ecomac, ad Augusta, per la seconda volta dopo tre anni- ha aggiunto il parlamentare regionale del M5S- è un disastro ambientale senza precedenti. I sindaci hanno chiesto ai cittadini di chiudersi in casa, ma questo ha senso nel caso di una nube tossica che dura poche ore. Quando, però, un incendio è ancora in atto dopo giorni- fa presente Gilistro – è una presa in giro nei confronti dei cittadini, perché anche se ti chiudi in casa, quell’aria la respiri e la respirano i nostri figli. Questo posto è una polveriera”. Poi una provocazione. “Allora donate ai cittadini maschere antigas, bombole di ossigeno, perché non possono più respirare. I danni di questi disastri ambientali dureranno decenni”. Il deputato regionale chiede dove siano “le istituzioni e dove i rimborsi per chi ha perso tutto per via degli incendi negli anni scorsi. Siamo stanchi di ordinanze ignorate, di controlli fantasma, di silenzi comodi- prosegue Gilistro- Se Siracusa è una polveriera è per colpa dell’incuria. I rovi abbandonati ovunque sono benzina. E poi ci sorprendiamo se brucia tutto?”. Toni ancora più alti nel passaggio successivo.
“Preferiamo morire di fame -tuona il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle – che asfissiati. Cosa sta facendo questo governo?”. Gilistro ha presentato un’interrogazione urgente su questo tema. In aula ha, però, anche affrontato un’altra vicenda, quella relativa ai danni arrecati dagli incendi due anni fa in provincia di Siracusa, quando anche abitazioni, oltre che terreni privati, furono raggiunte dalle fiamme. “Per queste famiglie non ci sono ancora rimborsi, nonostante le nostre richieste e nonostante quello che questi cittadini hanno subito. Se tutto questo continuerà-annuncia Gilistro- protesterò ancora e dovrete portarmi via con forza da quest’aula”.




Rogo alla Ecomac, Auteri e Scarinci: “Le leggi ci sono e impongono responsabilità”

“Il caso dell’incendio Ecomac ci induce a riflettere e fare alcune considerazioni al di là di tante esternazioni che, considerata la gravità dell’evento, comprensibilmente si sono lette in questi giorni. In ossequio alle Linee Guida emanate con DPCM del 27/08/2021 gli impianti di trattamento di rifiuti perseguono l’obiettivo di aggiornare e rafforzare le misure di prevenzione e controllo rischi derivanti da rilasci, incendi o esplosioni. È senza dubbio in questa materia che vanno ricercate le possibili responsabilità sull’incidente avvenuto alla Ecomac, che ha destato i gravi problemi di questi giorni. La stessa legge tra le altre cose prevede la responsabilità diretta delle aziende, e quindi anche di Ecomac, rispetto alla redazione e al continuo aggiornamento dei piani di emergenza interno ed esterno in caso di incidenti, anche in questo a primo impatto v’è da verificarne il funzionamento nel corso dell’emergenza”. A parlare sono il deputato regionale Dc Carlo Auteri e il suo collaboratore Beniamino Scarinci, ex assessore all’Ambiente a Priolo, oltre che componente della commissione Aia al ministero dell’Ambiente e dipendente Arpa (in aspettativa). “Si deve tenere conto che la nostra area industriale è stata dichiarata Aerca con decreto 189/2005 dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, dopo circa un anno il Ministero ha emanato il nuovo testo unico ambientale con il Dlgs 152/2006, con tale legge sono state introdotte le Aia, nazionali e regionali, le quali prevedono che nella loro istruttoria si tenga conto del contesto dell’area e della pressione ambientale nella quale l’insediamento che viene autorizzato opererà, già su questo punto il Ministero ha sempre trattato gli impianti come singole realtà senza tenere conto delle caratteristiche del sito industriale di Priolo, di conseguenza si è venuto meno nel considerare la sommatoria delle varie possibili fonti di inquinamento e in più non sono stati classificati e normati una classe di composti chimici e organici”. Nel 2010, ottemperando alla direttiva comunitaria 2008/50/CE, il ministero ha emanato il Dlgs 155/2010 che è la legge che fissa i limiti di alcuni inquinanti in atmosfera ai fini della cosiddetta “Qualità dell’aria”. Sono queste le norme che guidano le attività degli enti di controllo. “Di questo dobbiamo tenere conto quando ipotizziamo una scarsa o assente attività di controllo o peggio la falsità dei dati che vengono forniti, in questo caso dobbiamo affermare, come già fatto nelle sedi opportune nel corso degli anni, che la legge 155/2010 è una legge che si basa fondamentalmente sull’inquinamento derivante dal traffico veicolare e non da una zona industriale – sottolineano Auteri e Scarinci – tanto è vero che le centraline disposte sul nostro territorio analizzano in continuo l’atmosfera rispetto ad una minima parte di inquinanti che invece provengono dal polo industriale, per di più i dati che rilevano le centraline sono validati sulla base delle concentrazioni riscontrate nel tempo, un polo industriale come il nostro meriterebbe invece una valutazione dei flussi di massa degli inquinanti così da capire le quantità e la massa di inquinanti che vengono apportati in atmosfera e non la loro concentrazione perché in questo caso l’effetto diluizione mistifica il dato della massa totale di inquinanti in atmosfera alla quale i cittadini sono esposti con i conseguenti rischi per la salute”. In conclusione, oltre a ringraziare il lavoro degli organi di controllo, dei vigili del fuoco e della protezione civile – che con determinazione hanno scongiurato il peggio – si aspettano i dati delle analisi specifiche su quella classe di inquinanti (diossine e furani) che daranno il quadro sui reali danni causati da questo incendio. “Esortiamo l’Autorità Giudiziaria ha svolgere le indagini rispetto alle responsabilità dirette, qualora vi siano e auspichiamo che il Ministero intervenga con una norma sulla qualità dell’aria che non può essere più la stessa per un polo industriale come il nostro e il comune italiano nel quale si respira l’aria più pulita – concludono Auteri e Scarinci – perché allo stato attuale è così, il ministero deve farsi carico di emanare una norma specifica per le aree industriali e ancor di più per le aree Aerca, a poco vale fare articoli, come è stato fatto, richiamando la responsabilità della regione sull’adozione del piano della tutela della qualità dell’aria, anche perché la Regione Sicilia lo ha già adottato nel 2020. Non bisogna neanche dimenticare il lavoro svolto assieme agli altri parlamentari della provincia che hanno destinato nell’ultima finanziaria la somma di 2 milioni di euro all’Arpa per potenziamento di personale e strumentazione al fine di potenziare i controlli”.