Granata rompe con Italia, il rimpasto inizia col botto: fine di un’era, inizio di un rebus

Il rimpasto in giunta comunale è iniziato con una porta sbattuta: le dimissioni di Fabio Granata. Non una sorpresa, in ordine assoluto. Lunedì sera, raccontano fonti vicine ai diretti interessati, il sindaco avrebbe comunicato ai suoi assessori uscenti la data del rimpasto e le sue determinazioni. A Fabio Granata, pedigree di politico di razza, viene riconosciuta la dignità che la sua storia merita e quindi sarebbe stata concordata la exit strategy attraverso le dimissioni, prima della riorganizzazione della giunta.
Il rimpasto – comunica ai suoi il sindaco – sarà formalizzato giovedì, ovvero domani 10 luglio. Martedì arrivano allora le dimissioni dell’ex assessore alla cultura. Appena il giorno dopo l’incontro con il primo cittadino. Ma a leggere la sua nota, spiegano i bene informati, il sindaco Italia sobbalza dalla sedia. Non era esattamente quello che si aspettava. “C’eravamo lasciati in un altro modo…”, avrebbe confidato ai suoi. Il commiato diventa così occasione per una censura politica che quasi finisce per rinnegare oltre 7 anni di cammino insieme.
La politica ha le sue logiche, possono essere non condivise ma vanno comunque accettate. Una di queste è che senza rappresentanza in Consiglio comunale è vita dura per assessori “tecnici”. Non che il “primato” dei partiti sia assoluta garanzia di merito.
Fabio Granata parla, nella sua nota, di uno scenario politico ormai incomprensibile con riferimento – evidente – alla nuova maggioranza ed alla composizione della nuova giunta che sarà. Un giudizio che ha causato reazioni diffuse in giunta, parrebbe con poca solidarietà verso l’assessore uscente. E sono infatti le opposizioni – FdI e Sinistra Italiana – a commentare l’uscita.
Giusto un pensiero in più per Palazzo Vermexio, dove i venti che soffiano forti sono ormai di casa. Il rimpasto dovrebbe assicurare una navigazione più serena. Dovrebbero essere quattro i nomi nuovi, con qualche rotazione concordata all’interno dei partiti. Basterà per rilanciare un’azione amministrativa in difficoltà su alcuni temi – diserbo, verde pubblico, pulizia, decoro, viabilità, illuminazione pubblica – su cui il giudizio dell’opinione pubblica locale è ampiamente insufficiente?
“Con le dimissioni di Fabio Granata, l’amministrazione comunale di Siracusa perde una figura chiave che, negli ultimi anni, ha rappresentato un punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, identitario e civile della città”, sottolinea il movimento politico Oltre, nato proprio da un’iniziativa di Fabio Granata.
“Lui e Francesco Italia sono stati in questi anni la forza e il traino principale di Siracusa e della sua rinascita turistica e culturale. Da quando dinamiche politiche estranee al Patto per la Città sono diventate sempre più presenti si è bloccato tutto. Auspichiamo una seria pausa di riflessione da parte del Sindaco e che ritrovi quello slancio politico-amministrativo che abbiamo sempre sostenuto per il bene suo e dell’intera città”, la chiosa.
Sul caso Fabio Granata è intervenuto il presidente di Noi Albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano. “Mentre stavamo elaborando i dati statistici sull’andamento turistico del primo semestre di quest’anno, che diffonderemo nei prossimi giorni, una luce sinistra, pari a un fulmine a ciel sereno, diffonde le dimissioni di Fabio Granata. Eraclito sosteneva che: “il fulmine governa ogni cosa”. È del tutto evidente che il chiarore del bagliore subitaneo della saetta abbia aperto uno squarcio all’interno della governance della nostra città. Il clima di trasformismo, generato dal cambio casacca di molti consiglieri comunali sta logorando la fiducia della cittadinanza. E con essa precipita la speranza che la nostra città instradi gli investimenti necessari e le riforme strutturali per generare un turismo sostenibile, attraverso progetti di ampio respiro quali: viabilità, trasporti, parcheggi, igiene urbana”, commenta Giuseppe Rosano. “Con l’assessore Granata non abbiamo avuto (sempre) un costante feeling, tuttavia riconosciamo che, grazie alle sue esperienze, all’elevata vivacità culturale, attraverso azioni specifiche, Siracusa è riuscita a trainare movimenti turistici di alta qualità, per partecipazione culturale e attrattività. A Granata va inoltre accreditato di aver saputo esportare l’unicità del patrimonio culturale della nostra città, particolarmente apprezzato soprattutto fra i viaggiatori provenienti dall’estero. Per esempio, il richiamo del ventesimo anniversario del riconoscimento Unesco ha inciso molto sulla crescita dei flussi turistici in città. E poi la diversità e la pluralità degli interventi promossi da Granata ha pure prodotto un costante miglioramento dell’offerta turistica, procreando modelli di innovazione sociale ed economica che hanno determinato la creazione di nuovi posti di lavoro soprattutto giovanili. La lista è lunga e lui stesso, Granata, ricorda qualcosa tramite un suo post su Facebook: la riapertura definitiva del Teatro Comunale dopo 65 anni, della Latomia dei Cappuccini, il recupero di Villa Reimann e della sede storica del Gargallo, il recupero e l’apertura di tanti nuovi Musei Civici (il 23 luglio anche di Siramuse presso Montevergini) la realizzazione di nuovi corsi di laurea, oltre a centinaia di progetti, eventi, convegni, concerti, gemellaggi internazionali, incontri con le scuole e con i cittadini”. Rosano poi conclude: “Si tratta di tracce concrete lasciate alla nostra città con passione e professionalità. L’augurio è che Granata trovi modi, strade e slancio per continuare ad apportare il proprio contributo, frutto di esperienza, contatti e lungimiranza, alla città e che chi gli succeda, che confidiamo disponga di provate competenze ed elevato profilo culturale, contribuisca a portare in alto il nome di Siracusa, rendendola sempre più attrattiva agli occhi dei visitatori di ogni nazionalità”.




Decreto Sicurezza, Cannata (FdI): “Difendiamo legalità e futuro”. Il 17 luglio confronto a Lentini

“Difendere chi ci difende non è uno slogan, è un dovere. Con il Decreto Sicurezza tuteliamo le forze dell’ordine, contrastiamo le occupazioni abusive e restituiamo centralità ai principi di legalità, ordine e giustizia”. Lo dichiara Luca Cannata, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, annunciando l’incontro pubblico sul tema “Giustizia e Sicurezza” che si terrà sabato 12 luglio alle 17.30 nella Sala Conferenze del Ristorante “La Magnolia” a Lentini, promosso dai Circoli di Fratelli d’Italia di Lentini e Carlentini. “Mentre la sinistra alza barricate ideologiche, noi rispondiamo con buonsenso e azioni concrete, a partire da norme che tutelano i cittadini onesti e la proprietà privata. Finalmente, chi si vede occupare la propria casa potrà riaverla in 24 ore. È una svolta di civiltà”. All’incontro interverranno rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, tra cui Augusta Montaruli, vicepresidente del gruppo FdI alla Camera, Luca Sbardella, commissario regionale di Fratelli d’Italia, e Sebastiano Neri, presidente emerito della Corte d’Appello di Messina. “Senza sicurezza non c’è libertà. Senza legalità non c’è futuro – conclude Cannata –. Invito tutti a partecipare per costruire insieme un confronto aperto e responsabile su un tema decisivo per il presente e il domani delle nostre comunità”.




Si è dimesso l’assessore Fabio Granata, “sgombro il campo da imbarazzi da rimpasto”

“Ringrazio il sindaco Francesco Italia per la importante stagione politica che abbiamo condiviso ma io mi fermo qui. Non mi ritrovo più nello ‘scenario’ politico cittadino e nelle sue incomprensibili dinamiche”. Con queste parole Fabio Granata, assessore alla Cultura, Unesco, Turismo e Legalità annuncia le sue dimissioni. “Esattamente a 20 anni dall’inserimento di Siracusa e Pantalica nella lista Unesco e alla vigilia del culmine della sua celebrazione al Teatro Greco, si conclude così una stagione della mia esistenza e della mia vita politica. Ringrazio le donne e gli uomini di Oltre per aver condiviso questa stagione e per avermi sostenuto sempre. Tolgo Francesco Italia da ogni imbarazzo sulle scelte per il prossimo e più volte annunciato rimpasto e lascio libero il mio posto”.
Da aprile indicato come degli assessori uscenti, in un continuo giro di indiscrezioni e scadenze, Granata si toglie dalla graticola. “Le dinamiche che si addensano sullo scenario politico, non solo cittadino, sono per me del tutto incomprensibili e non mi consentono di andare avanti come nulla fosse. Al di là del profondo disagio nel progettare iniziative per la città e tessere importanti rapporti culturali, accademici e istituzionali nello spiacevole contesto di continue voci e articoli su imminenti sostituzioni in giunta, la mia decisione sgombra il campo da ogni equivoco”, conclude nella sua nota.
Di fatto Granata passa la responsabilità politica della sua scelta e del confuso scenario politico attuale sulle spalle del sindaco Francesco Italia con cui i rapporti – secondo alcuni ben informati – sarebbero tesi da tempo. Ieri mattina l’ultimo incontro ufficiale, i due seduti fianco a fianco per presentare la celebrazione Unesco del 17 luglio. parole di pragmatica e di apprezzamento da una parte e dall’altra – Granata e Italia – che oggi prendono il sapore del commiato. In serata, Granata si è presentato da solo (con gli assessori Consiglio e Gibilisco, ndr) all’inaugurazione del giardino della Spirduta. Il primo cittadino non c’era.
“Per anni ho lavorato con passione e amore in uno scenario, quello cittadino, da me mai considerato minore. Condividendo con Francesco Italia una certa visione della Città abbiamo determinato la riapertura definitiva del Teatro Comunale dopo 65 anni, della Latomia dei Cappuccini, il recupero di Villa Reiman e della sede storica del Gargallo, il recupero e l’apertura di tanti nuovi Musei Civici (il 23 luglio anche di Siramuse presso Montevergini) la realizzazione di nuovi Corsi di Laurea, oltre a centinaia di progetti, eventi, convegni, concerti, gemellaggi internazionali, incontri con le Scuole e con i cittadini. Questo è sempre stato il vero motore della mia azione politica e oggi non vedo più le condizioni per portare avanti questa visione e questo progetto culturale, politico e amministrativo che ho tanto amato. Auguro il meglio alla mia Città e auguro a Francesco Italia di ritrovare una strada che valga la pena di essere percorsa”.




La spallata di Granata, le reazioni: FdI, “fine di una stagione senza visione”

Non si fanno attendere le prime reazioni alle dimissioni di Fabio Granata. Il coordinatore cittadino di FdI, Paolo Romano, parla di atto che segna “la fine di una stagione amministrativa già compromessa e priva di visione”. Riconosce a Granata di essere “uno dei pochi esponenti capaci di dare un senso e una dignità culturale alla giunta Italia” e pertanto, con la sua uscita di scena, “crolla anche l’ultimo argine simbolico che cercava di dare credibilità a una maggioranza fragile, disomogenea e inconcludente”.
La critica politica che l’ex assessore muove all’indirizzo del sindaco Italia trova sponda in FdI: “l’abbraccio politicamente innaturale tra figure distanti per storia, visione e valori come l’On. Carta e l’On. Bandiera, per fare un esempio, ha prodotto soltanto instabilità e immobilismo. I risultati e i disastri sono sotto gli occhi di tutti: Siracusa è precipitata agli ultimi posti nelle classifiche nazionali de Il Sole 24 Ore e il sindaco Francesco Italia figura tra i meno apprezzati d’Italia secondo i dati più recenti sul gradimento degli amministratori locali”.
L’alternativa? Romani avvia una stagione di campagna elettorale: “Fratelli d’Italia c’è, pronto a costruire insieme ai cittadini una nuova stagione di buongoverno e sviluppo”.
“Le dimissioni polemiche dell’assessore Granata sottolineano ulteriormente le gravi difficoltà della Giunta comunale di Siracusa, che vive da tempo l’impasse di un rimpasto annunciato da mesi e non ancora concretizzato per la difficoltà di districarsi nel dedalo di interessi politici e personali su cui l’amministrazione si è fondata e di governare l’intreccio di trasformismi che il Sindaco Italia e i suoi sodali hanno scientemente alimentato e di cui sono ora prigionieri. Tutto avviene peraltro nel pieno di una crisi di credibilità del primo cittadino, che l’autorevole rilevazione del Sole 24 Ore colloca al quartultimo posto fra i sindaci dei capoluoghi di provincia italiani, e nella evidenza di problemi gravi e irrisolti nella città e nel governo del territorio, di cui gli incendi ripetuti e diffusi di questi giorni sono una triste e inquietante metafora”. Così interviene Sinistra Italiana sulle dimissioni dell’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata.
“A fronte di questa crisi nel rapporto tra amministrazione e opinione pubblica, va purtroppo registrata la analoga crisi in corso nel PD di Siracusa, che offre da settimane uno spettacolo scoraggiante per chi ha a cuore la costruzione di una alternativa di progresso all’attuale governo cittadino. Sarebbe ovviamente tanto facile quanto inopportuno intervenire sulle dinamiche interne di un partito che ci si augura di avere al fianco nei prossimi appuntamenti elettorali; ma non si può non rimarcare come tali dinamiche ritardino e rischino di danneggiare il percorso di accreditamento di uno schieramento progressista presso l’opinione pubblica siracusana, che va invece avviato subito e che deve essere sostenuto da soggetti credibili e impegnati a costruire sui temi, insieme a “pezzi” di città e con alleanze sociali diffuse, un programma di governo che non sia un semplice elenco di titoli ma indichi soluzioni concrete e condivise a problemi reali e largamente sentiti.
Per questa ragione l’assemblea comunale di Sinistra Italiana, riunitasi Lunedì scorso, ritiene proprio compito e dovere politico sviluppare e accelerare fin d’ora l’interlocuzione politica peraltro già avviata con il Movimento 5 Stelle, Lealtà e Condivisione, realtà e aggregazioni civiche territoriali e tematiche, per un percorso di confronto ed elaborazione che da subito metta a tema la costruzione di una coalizione che proponga al governo della città le forze di progresso e il civismo autenticamente rappresentativo di energie fresche e innovative. In questa direzione ci proponiamo di impegnare le nostre risorse nei prossimi mesi e a questo lavoro invitiamo a partecipare su un piano di parità, senza gerarchie e ruoli preassegnati, tutte le forze e le soggettività che ne condividono caratteri, obiettivi e finalità”.




Tavolo Sisma ’90, Scerra e Nicita: “Presentato emendamento per prorogare scadenza”

Il parlamentare Filippo Scerra (M5S) e il senatore Antonio Nicita (Pd) hanno presentato un emendamento volto a prorogare fino al 31 dicembre 2025 la scadenza del Tavolo Tecnico istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze sul Sisma del 1990.
Il Tavolo, avviato su iniziativa dei proponenti e composto da rappresentanti del MEF, dell’Agenzia delle Entrate e dei Liberi Consorzi delle Province di Catania, Siracusa e Ragusa, era inizialmente previsto in scadenza a settembre 2025. La richiesta di proroga si rende necessaria a causa dei ritardi nell’avvio effettivo dei lavori.
“Oltre a monitorare lo stato dei rimborsi ancora non liquidati, il Tavolo sarà chiamato ad approfondire, come già sollecitato, anche la possibilità di riconoscere il diritto al rimborso a quei cittadini che, pur aventi diritto, non hanno presentato domanda entro i termini originariamente previsti”, spiegano Nicita e Scerra.




Il rogo di Augusta, Gilistro (M5S): “Depositata interrogazione urgente”

“La sicurezza ambientale non sia tema a posteriori”. A dirlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Carlo Gilistro, che annuncia il deposito di un’interrogazione parlamentare all’Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità sul secondo incendio divampato sabato scorso all’interno dell’impianto Ecomac di contrada San Cusumano, ad Augusta, e per il quale i Vigili del Fuoco non hanno ancora concluso del tutto le operazioni di spegnimento. Nel frattempo, si attendono i dati Arpa sui valori di diossine e furani sprigionati dalla combustione di tonnellate di materiale plastico.
“Dopo l’incendio in Ecomac del 2022 ci saremmo aspettati verifiche rigorose, controlli continui e adeguate misure di prevenzione. Invece, tre anni dopo, ci ritroviamo a commentare un nuovo rogo, sempre nello stesso impianto, con le stesse criticità ambientali e rischi sanitari per l’intera provincia di Siracusa. È evidente che qualcosa non ha funzionato o non è stato fatto. La Regione ha il dovere di spiegare come sia stato possibile”, commenta l’esponente pentastellato.
“Voglio sapere – incalza Gilistro – quali controlli furono effettuati dopo il primo incendio del 2022, quali prescrizioni furono imposte, se e quando sono stati eseguiti i successivi accertamenti e se l’impianto risultava regolarmente autorizzato e conforme sotto il profilo della sicurezza antincendio. È assurdo che un impianto a rischio possa registrare due incendi gravi in tre anni, senza che si sia intervenuti per tempo”.
L’interrogazione chiede conto anche dell’adeguatezza dei protocolli regionali di verifica sugli impianti che trattano rifiuti plastici o facilmente infiammabili, nonché delle azioni ispettive avviate – o meno – dopo l’evento del 2022.
“È il momento di fare chiarezza – prosegue Gilistro – su quali responsabilità ricadano sulla società gestrice, ma anche su quali mancanze siano imputabili agli organi preposti ai controlli. È legittimo chiedersi se oggi sussistano ancora le condizioni per continuare a svolgere quell’attività nello stesso sito, viste le gravi conseguenze che si sono già verificate per due volte”.
“Non possiamo più permettere – conclude – che il tema della sicurezza ambientale venga affrontato solo a posteriori, con la logica dell’emergenza. Serve un cambio di passo, con controlli stringenti, trasparenti e indipendenti, e la revisione del sistema autorizzativo per gli impianti a rischio ambientale. I cittadini del territorio meritano garanzie, non altre emergenze”.




Incendio alla Ecomac, le reazioni della politica: “Avviare una verifica sulle cause e sulle responsabilità”

Le operazioni di spegnimento all’impianto Ecomac di Augusta sono ancora in corso. La fase critica è alle spalle, ci sono solo dei piccoli focolai che devono essere raggiunti. In questo caso infatti sono entrate in azione le ruspe, che consentono di rimuovere i rifiuti per facilitare l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Sul tema è intervenuta la Cgil Siracusa: “È il secondo incidente in soli tre anni nella stessa azienda – dichiara Roberto Alosi, Segr. Gen. Cgil di Sr – e ancora una volta sono i cittadini e i lavoratori a subire le conseguenze di un sistema che continua a sottovalutare la sicurezza e la prevenzione”.
“La CGIL di Siracusa esprime innanzitutto vicinanza alle comunità colpite e ringrazia la Prefettura, i Vigili del Fuoco, le Forze dell’Ordine e la Protezione Civile per l’impegno profuso in queste ore difficili. Ma la solidarietà non basta”.
“È urgente avviare una verifica rigorosa sulle cause dell’incendio e sulle responsabilità, con trasparenza e informazione completa alla popolazione, e garantire il monitoraggio continuo e pubblico dei dati sulla qualità dell’aria e sul potenziale impatto sanitario e ambientale. Non accetteremo silenzi, omissioni o minimizzazioni”.
“Come CGIL ribadiamo che la sicurezza ambientale e la tutela della salute devono diventare una priorità concreta nell’intera area industriale di Siracusa-Augusta-Priolo-Melilli, che continua a vivere in un equilibrio precario tra lavoro e diritto a respirare aria pulita”.
“Denunciamo ancora una volta il colpevole ritardo degli enti preposti e delle aziende che non investono in prevenzione, manutenzioni e adeguamento degli impianti, e rivendichiamo: l’attuazione immediata e vincolante del Piano di Emergenza Esterno con informazione preventiva alla popolazione; la revisione e il rafforzamento del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria dell’area industriale; controlli serrati e frequenti sugli impianti e sulle procedure di sicurezza; l’avvio di un tavolo permanente in Prefettura con le organizzazioni sindacali, le autorità sanitarie, ARPA e Protezione Civile per la gestione delle emergenze ambientali e industriali; un Piano straordinario di investimenti per la riconversione ecologica dell’area industriale, che non può più essere rinviata”.
“Non si tratta – continua Alosi – solo di gestire le emergenze: si tratta di costruire un futuro in cui lavoro, salute e ambiente non siano in contraddizione, ma possano convivere in una nuova stagione industriale per questo territorio. La CGIL di Siracusa, insieme alla categoria dell’area industriale e alle Rappresentanze Sindacali Aziendali, continuerà a vigilare e ad agire in tutte le sedi affinché la sicurezza sul lavoro e la sicurezza ambientale diventino finalmente diritti garantiti e non slogan”, conclude Roberto Alosi.
“Ho appena depositato in Senato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in merito all’incendio divampato lo scorso 5 luglio presso l’impianto di trattamento rifiuti Ecomac, nel territorio di Augusta, il quale non può essere considerato un episodio isolato né trattato con superficialità. Ancora una volta, una nube tossica si è alzata nei cieli del siracusano, mettendo a rischio la salute dei cittadini e ponendo serie domande sulla sicurezza e la gestione dei rifiuti nei pressi di un polo industriale ad alto rischio ambientale”. Così la senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo.
“Nella fattispecie – continua la senatrice – ho chiesto se non sia utile l’adozione di normative più severe per la prevenzione, il monitoraggio e la messa in sicurezza di impianti di questo tipo, specie quando si trovano in aree già esposte a criticità ambientali. Allo stesso modo, ho chiesto un aggiornamento della mappatura nazionale dei siti a rischio di incidente rilevante, incluso quelli privati, come previsto dalla direttiva Seveso III. Altresì ho chiesto di introdurre controlli periodici da parte di ISPRA, in particolare per quegli impianti che hanno già registrato eventi incendiari negli ultimi anni”.
“Nell’incendio di Augusta – conclude Ternullo – sono andati in fumo materiali plastici, sprigionando composti altamente volatili come benzene, toluene, acroleina e altri, come accertato dalle analisi dell’ARPA Sicilia. Non è la prima volta che l’impianto è teatro di episodi simili, e l’assenza di un sistema preventivo efficace, unita all’accumulo di rifiuti pericolosi, pone interrogativi gravi sulla gestione del sito. Serve un argine, che solo una normativa chiara e definita può garantire”.
Preouccupazione e rabbia mostrano i consiglieri del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Augusta. “Questo evento tragico rende ancora più urgente e necessario dotarsi di un piano di protezione civile, che da anni aspettiamo e che ancora non è stato attuato. Per il loro lavoro prezioso e la loro dedizione esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro ringraziamento ai Vigili del Fuoco, a tutte le forze impegnate nell’intervento e a tutti i cittadini che hanno dovuto affrontare questo ennesimo pericolo.
Con la richiesta di convocazione di Consiglio Comunale, aperto alla cittadinanza e alla società civile, chiederemo alle autorità competenti di conoscere a fondo la vicenda per verificare se ci sono state delle lacune o un mancato rispetto delle prescrizioni necessarie a far si che l’incendio non riaccadesse.
In considerazione che dinanzi a tali gravi eventi cresce l’esigenza di rassicurare i cittadini, con una successiva interrogazione chiederemo di sapere del perché l’amministrazione, nell’immediatezza dei fatti e nelle ore successive, non ha attivato procedure, anche in via precauzionale, a tutela e salvaguardia della cittadinanza, come nei comuni limitrofi in forma di Ordinanza, così da informare formalmente la cittadinanza e dare indicazioni pertinenti per la salvaguardia in primis della salute.
Chiederemo inoltre al Sindaco, nella sua qualità di massimo tutore della salute pubblica, e la Giunta, a rispondere per iscritto e oralmente in Consiglio:su ogni dato rilevante riguardante il disastro ambientale in oggetto, all’uopo acquisendo esaustive informazioni da ARPA, VV.FF., ASP, e ogni altro ente e organo preposto alla cura dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica, al fine di rendere la cittadinanza pienamente edotta su tutte le conseguenze del detto evento e sulle misure intraprese e da intraprendere al fine di contrastare il grave danno patito; se sono stati eseguiti monitoraggio da parte nell’ARPA anche nel territorio del Comune di Augusta, dove ricade l’impianto oggetto dell’incendio; nel caso in cui l’ARPA non ha eseguito i rilevamenti sul nostro territorio se il Sindaco ha sollecitato tale attività e/o chiesto ufficialmente spiegazioni all’ARPA sull’eventuale mancanza di rilevamenti sul nostro territorio.
Questo ennesimo evento ci ricorda come sia fondamentale non solo adottare in modo stringente le misure necessarie per garantire la sicurezza dei cittadini per prevenire futuri incidenti ma anche la fondamentale importanza di un piano di protezione civile, strumento necessario affrontare al meglio queste tragiche situazioni da parte delle forze dell’ordine, dagli addetti e dai cittadini tutti”.




Governance Poll, Italia 94esimo nella classifica dei sindaci: – 10,4% rispetto allo scorso anno

Il sindaco di Siracusa Francesco Italia 94esimo nella classifica di gradimento dei primi cittadini in Italia. L’indagine (Governance Poll) de “Il Sole 24 Ore”, con l’edizione 2025, piazza il sindaco di Siracusa in quartultima posizione, seguito da Laura Nargi, sindaco di Avellino, Giacomo Tranchida, primo cittadino di Trapani e, al 97esimo posto, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Il sindaco più amato d’Italia è risultato, quest’anno, Marco Fioravanti, alla guida di Ascoli Piceno. Secondo posto per Michele Guerra, sindaco di Parma. Francesco Italia ha registrato un indice di gradimento del 45 per cento. Rispetto all’anno scorso ha perso dunque il 10,4 per cento. Mancano dall’elenco dei primi cittadini vagliati 10 sindaci, perché eletti ad aprile o maggio o per ragioni di dimissioni, come nel caso di Prato. Quest’anno a superare la soglia del 50% di consenso sono 83 amministratori sui 97 monitorati, l’85,5%, mentre nell’edizione 2024 lo stesso risultato era stato raggiunto dal 77,5% degli “esaminati”. Nella classifica dei presidenti di Regione, sale, invece, il gradimento di Renato Schifani con il 56,5 per cento ed un incremento del 14,4 per cento rispetto alla precedente edizione.




Nube nera sulla provincia di Siracusa, la rabbia dei sindaci di Augusta e Melilli

La prima reazione dei sindaci di Augusta e Melilli è di pancia. “Sono arrabbiato”, dice Giuseppe Di Mare. Stesse parole, stesso tono usato da Giuseppe Carta. I due primi cittadini seguono l’evoluzione del nuovo incendio che si è sviluppato all’interno di un impianto di trattamento rifiuti di contrada San Cusumano, nei pressi di Augusta.
Il sindaco megarese ricorda poi il precedente del 2022: “quella volta i Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare per parecchio tempo prima di domarlo. Penso, quindi, che anche questa volta non sarà una vicenda rapida. Io sono molto arrabbiato – scandisce Di Mare – perché non è possibile, non è immaginabile che nella stessa azienda, nello stesso posto, succedano gli stessi eventi a distanza temporale così breve. Ora è il momento di stare vicini ai Vigili del fuoco, di mettere in campo tutte le nostre forze per domare questo incendio. Ma dal giorno dopo ci sentiranno, perché non è concepibile lo stesso incendio nello stesso impianto a distanza di poco tempo”. Il primo cittadino di Augusta ha chiesto ad Arpa e Cipa relazioni dettagliate sui valori ambientali.
Giuseppe Carta, sindaco di Melilli, ha emesso un’ordinanza con cui invita a limitare gli spostamenti della popolazione, invitando i cittadini a rimanere a casa. “Vogliamo avere informazioni chiare. Stiamo monitorando le centraline dell’Arpa e stiamo vedendo se ci sono nell’aria elementi di dossina. La cosa strana – continua il sindaco e deputato regionale – è che in qualche maniera questo evento si ripete. Ed a mio modo di vedere, non è possibile che si ripeta sempre nello stesso periodo. Insieme al collega di Augusta stiamo predisponendo una forma di prevenzione, per evitare che l’incendio vada oltre e scongiurare il rischio che coinvolga anche la vicina industriale. Stiamo monitorando l’incendio anche con tutte le apparecchiature che la polizia locale di Melilli ha a disposizione. Ma si deve sicuramente aprire un tavolo di discussione sui fatti che sono accaduti. Coinvolgerò anche l’assessore regionale ai rifiuti perchè le aziende del settore devono avere impianti capaci di gestire un incendio nel momento in cui si sviluppa, prima che sia necessario l’intervento esterno per risolvere il problema. Come, ad esempio, avviene nelle raffinerie e in altri impianti”.
Carta è un fiume in piena. “Sono molto arrabbiato, dispiaciuto. Penso che forse abbiamo toccato il fondo adesso. Porterò il tema in Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars. Servono misure pubbliche e regole per i privati. Convivere è possibile ma noi che in queste zone ci abitiamo vogliamo stare sereni”.




Eolico Offshore, le reazioni della politica: “Opportunità di crescita per il territorio”

Commenti entusiastici da parte dei rappresentanti siracusani della politica, regionale e nazionale, dopo la firma del decreto che individua Augusta come uno dei due poli nazionali per l’eolico offshore, assieme a Taranto. Il parlamentare Luca Cannata di Fratelli d’Italia esprime soddisfazione. “La firma del decreto che individua Augusta come uno dei due poli nazionali per l’eolico offshore-commenta il deputato nazionale- rappresenta un passaggio storico per il nostro territorio e per la provincia di Siracusa. Non si tratta di un risultato casuale o scontato: è il frutto di una visione chiara, di un impegno costante e di una forte volontà politica del nostro governo Meloni, che ha creduto fin dall’inizio nella capacità strategica e nella vocazione industriale del nostro porto. In un contesto di grande competizione nazionale – basti pensare ai numerosi scali candidati – Augusta si distingue per una specializzazione hi-tech che la renderà un unicum nel panorama portuale italiano: due aree operative dedicate, una per la costruzione dei moduli galleggianti e l’altra per l’assemblaggio delle componenti tecnologiche, per un totale di oltre 220mila metri quadrati già pronti e ulteriori superfici in fase di pianificazione. Il tutto è frutto di un lavoro sinergico con il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Francesco Di Sarcina, che ha messo in campo progettualità di qualità che ha accompagnato questo percorso. La scelta di Augusta è anche il risultato di una filiera istituzionale e politica che ha saputo fare squadra: il governo nazionale, il governo regionale e le Autorità portuali hanno lavorato nella stessa direzione, dimostrando che quando il centrodestra è unito, i risultati arrivano. Ricordo sempre che la differenza tra gli annunci e i fatti sta proprio nella capacità di trasformare le idee in atti concreti e risorse stanziate. Il governo ha dimostrato di credere in Augusta e nella Sicilia e bisogna saper cogliere questa straordinaria opportunità di crescita e sviluppo industriale”.
Soddisfazione viene espressa anche da Giovanni Cafeo,responsabile regionale dei dipartimenti Lega Sicilia.
“Ringrazio il ministro Salvini, da sempre attento alla vicenda-commenta- per la firma del decreto interministeriale che permetterà al porto di Augusta di diventare un hub per l’eolico offshore, divenendo di fatto strategico nella filiera dell’energia rinnovabile marina. Complimenti inoltre al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, per l’eccellente lavoro svolto, indice di come la competenza e la professionalità siano elementi imprescindibili per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio.”
Per il presidente della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars, Giuseppe Carta “con la firma del decreto interministeriale per la creazione di hub cantieristici offshore, Augusta viene finalmente riconosciuta come area strategica nel Mediterraneo: un risultato importante, in seno al quale determinante è stato il ruolo svolto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, che ringrazio per la cooperazione e la sinergia messi in campo. Per mezzo della visione e della determinazione dimostrate-prosegue il deputato regionale- Augusta viene oggi riconosciuta come territorio strategico per la filiera industriale nazionale delle energie rinnovabili marine. Un traguardo raggiunto non per caso, ma che è frutto di programmazione, competenza tecnica e dialogo istituzionale, elementi che hanno portato all’identificazione dell’area come idonea e alla conseguente assegnazione di 78,3 milioni di euro, distribuiti su tre anni a partire dal 2025. Il progetto prevede opere infrastrutturali fondamentali – ammodernamenti portuali, dragaggi e adeguamento delle banchine – per favorire produzione, assemblaggio e varo dei componenti necessari agli impianti di energia eolica galleggiante, rafforzando così il ruolo dell’Italia come hub mediterraneo per le rinnovabili.In qualità di Presidente della IV Commissione legislativa “Ambiente, Territorio e Mobilità”, accolgo con grande soddisfazione questo importante passo avanti, che rappresenta un modello di sviluppo sostenibile e industriale al servizio dell’ambiente, dell’occupazione e dell’economia del Sud. Continueremo-conclude Giuseppe Carta- a sostenere con forza questa direzione: la Sicilia può e deve essere protagonista nella transizione energetica”.