Nuovo ospedale di Siracusa, Schifani: “Siamo alla fase finale, ad un passo dalla gara d’appalto”

A margine del convegno nazionale Fiaso di Siracusa, sull’intelligenza artificiale in sanità, il presidente della Regione Renato Schifani ha parlato dell’atteso nuovo ospedale di Siracusa. “Ormai siamo alla fase finale, il ministro della Salute sta lavorando molto bene anche per la Sicilia. Da buon siciliano – ha detto Schifani – ha trasmesso tutta la documentazione al MEF per la validazione finanziaria per poi trasmetterla alla conferenza delle Regioni degli assessori della Sanità per il relativo parere. E subito dopo confermerò, con il ministro, l’accordo di programma su questo ospedale”.
Nessuna comunicazione in sospeso tra Regione e governo centrale. Anche l’ultima scheda, il misterioso “documento mancante”, ha raggiunto Roma. “Ormai siamo veramente alla fase finale, siamo fiduciosi”, ripete il governatore siciliano. Quanto vicini? “Ad un passo dall’avvio della gara”. L’intesa con il governo – assicura – è massima. E proprio con il ministro Schillaci, il presidente Schifani si è soffermato in un incontro a due, in una stanza al primo livello del museo Paolo Orsi. “Ci sentiamo naturalmente con il Governo nazionale, anche al MEF, perché ho seguito queste procedure anche per tutte le altre iniziative, l’articolo 20, il polo pediatrico. Le seguiamo da vicino – spiega Schifani – perché non basta avere le risorse, in certe procedure, specie se storicizzate, è anche necessario che facciano il loro corso”. Dal canto suo, il responsabile del dicastero della Salute si limita a confermare una riunione tecnica a breve, a Roma.
Prima di incontrare il governatore siciliano, il ministro Schillaci ha ricevuto in forma privata una delegazione di FdI composta anche dal parlamentare Luca Cannata e dall’eurodeputato Ruggero Razza. Un mini vertice a porte chiuse, per fare il punto – tra l’altro – sul nuovo ospedale di Siracusa e su chirurgia pediatrica a Taormina (con attesa nuova deroga, ndr).




Milazzo (PD): “Una via per Ramelli e per Lupo e Rossi? Non si sanano le ferite della Storia”

Dopo tanto parlare, ora c’è anche la data: il 3 luglio, il Consiglio comunale di Siracusa si occuperà della proposta di intitolazione di una via a Sergio Ramelli, su mozione di FdI, FI e Insieme. Forse sull’onda delle reazioni dell’opinione pubblica davanti al dibattito pubblico scaturito dalla notizia, in conferenza dei capigruppo – questa mattina – Paolo Romano e Paolo Cavallaro (FdI) hanno presentato un’integrazione alla mozione su Sergio Ramelli per intitolare una strada, un largo, un parco a Mario Lupo e Walter Rossi, due ragazzi di sinistra uccisi dalla violenza di soggetti di estrema destra.
“Per noi la violenza non ha colore politico e va sempre isolata e ripudiata. Riteniamo che, in tempi di violenza diffusa, mentre sono andati smarriti valori e punti di riferimento, la politica abbia il compito di raddrizzare la rotta e indicare la strada della condivisione, della pacificazione e della libertà di confronto e manifestazione del pensiero, che alcuni tramite l’ uso della violenza hanno pensato di negare ad altri”, dicono gli esponenti del partito della premier.
Ma la mossa, a quanto pare, non è bastata per ammorbidire quella che pare essere la scontata accoglienza in aula. Un pezzo importante dell’opposizione, il gruppo consiliare del Pd, ha chiaramente lasciato intendere che non appoggerà la proposta neanche con la formula integrativa. Il capogruppo Massimo Milazzo è stato netto: “ci sono ferite della Storia che non possono essere sanate anni dopo con intitolazioni di vie o altro. Sono e restano fatti giudicati dalla storia: la guerra, gli anni di piombo, le stragi. E questo vale per tutte le parti politiche. La pacificazione passa da altri percorsi, non questi”.




Intelligenza artificiale, via libera della Camera al Ddl. Cannata (FdI):”Passo storico verso il futuro”

“Un passo storico verso il futuro con l’approvazione alla Camera del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale (IA)”.
Così il parlamentare di Fratellli d’Italia, Luca Cannata commenta quella che definisce “una norma che pone il nostro Paese tra i primi in Europa a dotarsi di una legislazione nazionale in materia di IA. Un tema che seguo con convinzione da tempo – prosegue Cananta–. Sono stato il primo firmatario di FdI della proposta di legge 1444, tra le prime iniziative parlamentari organiche riguardanti l’Intelligenza Artificiale. Un impegno che nasce dalla consapevolezza che l’IA rappresenta una sfida strategica per il presente e, soprattutto, per il domani”. L’obiettivo annunciato è quello di governare l’innovazione, tutelando al contempo i diritti, promuovendo lo sviluppo e garantendo la sicurezza,con al centro la persona. “L’obiettivo del nostro lavoro – entra nel dettaglio Cannata – è fare, cioè, in modo che l’Intelligenza Artificiale non solo acceleri il progresso tecnologico, ma che si sviluppi in modo etico, sostenibile e sempre nel rispetto dei valori fondamentali. La tecnologia deve servire l’uomo, e non viceversa”.  Il provvedimento adesso passerà al Senato per la terza lettura e l’approvazione definita.



Il caso, una via per Sergio Ramelli. Greco (Pd): “Non voteremo quella proposta”

In conferenza dei capigruppo, domattina (26 giugno), verrà decisa la data per la discussione in aula della mozione per intitolare una via di Siracusa a Sergio Ramelli. A presentare la mozione è stato il gruppo consiliare di FdI, composto dai consigliere Paolo Romano e Paolo Cavallaro. La proposta ha incassato il sostegno di Forza Italia (Marino, De Simone, La Runa, Barbone) ed Insieme (Scimonelli, Vaccaro, Rabbito).
Ha anticipato il suo voto contrario il consigliere comunale Andrea Buccheri (Francesco Italia Sindaco). Ed anche dal Pd arriva la prima presa di posizione. Angelo Greco, ad esempio, sposa la posizione dell’ex assessore. “Ma davvero c’è bisogno che il Pd dica apertamente che non voterà quella proposta? E’ nella normalità delle cose, non potremmo mai votare o sostenere una proposta di quel tipo”, spiega raggiunto dalla redazione di SiracusaOggi.it. “Come ogni persona di buon senso, condanno fermamente ogni forma di violenza ed a maggior ragione la violenza di matrice politica. Ma tutti sanno come nasce a livello nazionale questa storia di intitolare una via nelle città italiane a Ramelli. E’ una rilettura storica pericolosa, una sorta di provocazione bella e buona. Non potremmo mai votare una cosa del genere”, ripete Greco.




Intitolare una via a Sergio Ramelli, Scalorino scuote il PD: “Perchè rimane in silenzio?”

Mentre l’opinione pubblica si divide nel dibattito sull’intitolazione di una via di Siracusa a Sergio Ramelli, come richiesto da FdI, la politica pare distratta. Dal centrosinistra nessuna reazione, eccezion fatta per Andrea Buccheri. Il consigliere comunale ha anticipato il suo voto contrario alla proposta, argomentata con una passaggio tecnico (“Esiste già una via dedicata alle vittime del terrorismo”) ed uno politico (“la toponomastica non sia strumento di parte”).
Dal Partito Democratico ancora nessuna presa di posizione. Ad una lettura dietrologica non sfugge forse la difficoltà nello schierarsi contro la proposta di un gruppo consiliare, quello di FdI, con cui spesso si fa sponda tra opposizioni in Consiglio comunale. “Non possiamo ignorare che intitolazioni a Sergio Ramelli siano già avvenute in altre realtà locali nel silenzio generale della politica e, fatto ancor più grave, nell’assordante silenzio del Partito Democratico, che oggi in provincia appare come una nave senza nocchiero, concentrata esclusivamente su sterili questioni di potere interno, perdendo di vista i problemi reali del territorio e quelle battaglie politiche e culturali che segnano il confine tra progresso e regressione, tra memoria condivisa e memoria strumentale”, attacca Orazio Scalorino. La sua è una voce interna al Pd siracusano e già critica verso la segreteria provinciale e alcune dinamiche di posizionamento politico.
Scalorino si schiera con Buccheri: “ha espresso con lucidità e senso di responsabilità una posizione che condivido pienamente: intitolare una via a Sergio Ramelli rappresenterebbe oggi una scelta politicamente divisiva e inadatta al contesto civico e sociale di riferimento”. Poi l’invito diretto al gruppo consiliare del Pd di Siracusa. “Faccia sentire compatta la propria voce e respinga questa proposta, ribadendo il principio che i luoghi della memoria collettiva devono essere patrimonio di tutti e non ridotti a strumento di contesa politica”.




Una via per Ramelli a Siracusa, sponda dell’assessore Granata e l’idea di due intitolazioni

La proposta di intitolare una via a Sergio Ramelli – presentata anche a Siracusa da FdI – trova una sorta di sponda nell’amministrazione comunale. L’assessore alla cultura, Fabio Granata, non è contrario. “Sergio non era un violento squadrista ma un ragazzino di neanche 18 anni dolce e inerme, massacrato vigliaccamente solo a causa delle sue idee e senza alcuna pietà, da 8 animali all’epoca di oltre 30 anni”.
La proposta di intitolargli una via, per molti, è divisiva ed estremamente politicizzata in un momento in cui il ricordo del giovane viene spesso utilizzato per manifestazioni neofasciste. “Sergio Ramelli non appartiene, e forse purtroppo non apparterrà mai, a una memoria condivisa, così come i tanti ragazzi di sinistra assassinati negli anni di piombo. Ma allora, anziché respingere la proposta perché non affiancarle una indicazione che ricordi uno di questi ragazzi? Magari non per la stessa strada… per una strada parallela e vicina ma che vada nella stessa direzione: quella di una memoria condivisa, oggi forse ancora impossibile ma che possa indicare il sogno e la prospettiva di una nuova Italia”. Due strade, due modi di vedere la storia, parallele e verso la stessa direzione. Questa l’idea di Fabio Granata.
“La nostra iniziativa non ha uno spirito divisivo, né tantomeno provocatorio: nasce, al contrario, dalla ferma volontà di promuovere una memoria condivisa che abbia come fondamento la condanna della violenza politica e il rispetto della libertà di pensiero, valori che dovrebbero essere patrimonio comune, al di là delle appartenenze ideologiche”, rivendica il coordinatore cittadino di FdI, Paolo Romano.
“A distanza di cinquant’anni, è giunto il momento che anche la nostra comunità riconosca e onori la figura di Sergio Ramelli come simbolo della giovane vita spezzata dall’odio ideologico, affinché simili tragedie non si ripetano. Non si tratta di riscrivere la storia, ma di leggerla con onestà, maturità e spirito democratico”, aggiunge. “Purtroppo, ancora oggi si assiste a retaggi ideologici che impediscono di condannare senza ambiguità ciò che accadde. Di fronte alla morte, alla brutalità e alla negazione della libertà, non devono esserci più tentennamenti né giustificazioni. Intitolare una via a Sergio Ramelli significa restituire alla nostra città un atto di giustizia morale e civile, e fare un passo verso quella memoria riconciliata che serve a costruire una società più libera, consapevole e democratica”, conclude Romano.
Dall’opinione pubblica e dalla società civile siracusana si leva però una richiesta nuova: se si deve mettere mano alla toponomastica cittadina, lo si faccia prestando attenzione ai personaggi siracusani che hanno segnato politica, cultura e sport nel corso dell’ultimo cinquantennio.




Servizio idrico e nuova società di gestione, Italia: “Accuse al suono di propaganda”

Con una lunga nota, il sindaco di Siracusa risponde alle critiche mosse dal Forum Acqua Pubblica e da alcune forze politiche relativamente alla società Aretusacque che dovrà gestire il servizio idrico integrato nel siracusano (clicca qui). “E’ necessario ristabilire la verità, tutelare le istituzioni e respingere accuse infondate”, scrive Francesco Italia. “La decisione di costituire una società mista per gestire il servizio idrico integrato è stata presa all’unanimità dall’Assemblea Territoriale Idrica di Siracusa il 27 dicembre 2022. L’assemblea, composta dai sindaci della provincia, ha basato la decisione su motivazioni tecnico-finanziarie documentate. Palazzolo Acreide era assente. Tra i voti favorevoli vi erano anche quelli di sindaci espressione delle stesse forze politiche che oggi sollevano critiche strumentali, alimentando sospetti che non solo non trovano riscontro in alcun atto, ma che risultano gravemente lesivi della verità e della coerenza istituzionale”.
La decisione di virare verso una società mista pubblico-privata a controllo pubblico “è stata adottata alla luce dell’incapacità finanziaria di avviare il percorso della società speciale consortile per scongiurare la perdita di ulteriori finanziamenti e garantire ai cittadini un servizio efficiente, moderno e regolato da criteri di qualità e trasparenza. Il rischio concreto era, e rimane, quello di essere espropriati della possibilità di autodeterminazione, in favore di soluzioni imposte dall’alto o della paralisi amministrativa”, le parole del sindaco di Siracusa che ha anche presieduto l’Ati.
“L’Amministrazione comunale di Siracusa ribadisce il massimo rispetto per il lavoro della magistratura e per il principio di presunzione di innocenza che tutela ogni cittadino fino a sentenza definitiva. Ma proprio per rispetto della giustizia, rifiutiamo con decisione ogni tentativo di accostare le scelte istituzionali dell’ATI di Siracusa. pienamente legittime, autonome e condivise, a indagini giudiziarie in corso che riguardano fatti e contesti del tutto estranei a questo territorio. Le istituzioni non si piegano a sospetti montati ad arte né si fanno intimidire da campagne denigratorie camuffate da battaglie civiche”, ruggisce Italia.
“Il diritto all’acqua – conclude – si difende con le scelte responsabili, non con i comunicati retroattivi né con le accuse velate. Siracusa ha scelto, insieme agli altri comuni della provincia, di preservare il proprio ruolo nella gestione di un bene fondamentale, assicurando al contempo efficienza, investimenti e legalità. È questa la linea che continueremo a seguire, senza tentennamenti e senza timore della propaganda”.




Cantieri e disagi sulla Siracusa-Catania, tavolo tecnico in Commissione Territorio Ars

I disagi sulla Siracusa-Catania per via dei cantieri e dei lavori in corso restano al centro dell’attenzione. Dopo la riunione in Prefettura del Comitato per la Viabilità, del caso si occupa oggi la Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, con un tavolo tecnico convocato dal presidente, on. Giuseppe Carta. Si cercano soluzioni per evitare disagi alla circolazione autostradale durante il periodo estivo, in coincidenza con i lavori in corso sulla tratta. “Nei giorni scorsi è emersa con chiarezza l’urgenza di intervenire, affinché i cantieri lungo l’asse viario Catania-Siracusa siano coordinati in modo efficace, soprattutto in vista dell’aumento dei flussi turistici e di traffico nel periodo estivo”, spiega Carta. “Per questo motivo, abbiamo ritenuto necessario istituire un tavolo tecnico per pianificare soluzioni concrete volte a ridurre al minimo i disagi per i cittadini e per i turisti”. Partecipano al tavolo tecnico: il presidente del Libero Consorzio di Siracusa Michelangelo Giansiracusa; i sindaci di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli; rappresentanti di Anas e Terna. “Solo con un confronto diretto e operativo tra istituzioni locali, enti gestori e soggetti attuatori – conclude Carta – potremo garantire una mobilità più efficiente e sicura, tutelando il diritto alla mobilità dei cittadini e la vocazione turistica del nostro territorio”.




Il caso Melfi fa scricchiolare l’intesa tra Francesco Italia ed Edy Bandiera

L’inconsueto e ripetuto scontro tutto interno alla maggioranza, con il consigliere Matteo Melfi protagonista di un ripetuto botta e risposta con l’assessore Pantano, non può essere letto semplicemente come “normale dialettica” o “richiesta di confronto” all’interno di una coalizione. La sorpresa in giunta Italia è stata tanta, per le modalità e per i tempi che sembrano porre il consigliere dell’area ScN (gruppo Edy Bandiera) più vicino all’opposizione che alla maggioranza. Già nei mesi scorsi diverse voci indicavano in Matteo Melfi uno scontento prossimo a superare la barricata e aderire ad un altro gruppo consiliare. Ma la scadenza delle elezioni provinciali aveva poi contribuito a calmare le acque. E l’avvenuta elezione di Melfi, con il contributo diretto della maggioranza, pareva aver definitivamente chiuso i discorsi.
Adesso, invece, riaffiorano tensioni tali da moltiplicare, specie in giunta, le sensazioni di una volontà quasi espressa di rottura. “Non si spiegherebbe altrimenti l’attacco e l’averlo ripetuto…”, spiega una voce che vuol rimanere anonima, nei corridoi del secondo piano di Palazzo Vermexio.
Il problema rischia di investire più il vicesindaco Bandiera che il primo cittadino. Se Melfi dovesse arrivare allo strappo, infatti, sarebbe difficile per Edy Bandiera – se non impossibile – mantenere la posizione in una squadra di governo cittadino che vuole diventare pienamente consiliare, ovvero poggiata sulla rappresentanza degli assessori in Consiglio comunale.
Al primo attacco di Melfi sulla mobilità (“Pantano si fermi e rifletta, città invivibile”), l’assessore aveva risposto secco: “Ragioniamo dei problemi ma facciamolo con dati e cognizione di causa. Il sentito dire o la sensazione non possono essere tema di confronto politico, altrimenti trasformiamo tutto in teatrino. Se qualcosa deve essere arrestato, allora, sia questo modo di pensare di fare politica, sparando nel mucchio e senza cognizione giusto per solleticare la pancia dei siracusani e cercare facili like. Piuttosto dimostriamo tutti di avere ben chiaro il nostro ruolo e le nostre responsabilità verso i cittadini”. Vicenda chiusa? No perchè il consigliere Melfi contrattacca: “Pantano ha un atteggiamento chiuso e autoreferenziale, si picca per una critica ma non si assume mai la responsabilità di un approccio che esclude, ignora e impone. Come se fosse depositario unico della verità, dimenticando che la politica è confronto, dialogo, partecipazione”. Parola che segnano probabilmente lo strappo, definitivo e consumato.




VIDEO. Una via per Sergio Ramelli, sulla proposta a Siracusa confronto Cavallaro – Buccheri

I consiglieri comunali Paolo Cavallaro (FdI) e Andrea Buccheri (Francesco Italia Sindaco) si sono confrontati questa mattina su FMITALIA sulla proposta di intitolare una via di Siracusa a Sergio Ramelli. Sono stati i consiglieri Cavallaro e Romano a presentare una mozione apposita, a breve in discussione in Consiglio comunale. Andrea Buccheri, invece, ha preannunciato il suo voto contrario alla proposta toponomastica.
Le ragioni del si e le ragioni del no, nel video di seguito: