Fermata Versalis, Scerra (M5S): “Vigilanza massima su tempi della transizone e livelli occupazione”

“La decisione di procedere con anticipo alla fermata programmata dell’impianto cracking presso il sito Versalis di Priolo, a partire dal 1° luglio, rappresenta un passaggio tecnico delicato all’interno di un piu ampio percorso di trasformazione del polo industriale, verso una nuova sostenibilità ambientale. La scelta di Versalis, guardando al contesto globale caratterizzato da grande instabilità, comporta dei rischi non indifferenti di indipendenza strategica del sistema industriale italiano relativamente alla chimica di base, ma allo stesso tempo c’è da dire che questo è l’inizio concreto di un processo di riconversione che punta a rendere le produzioni più sostenibili sul piano ambientale, economico e tecnologico. In questo contesto, se la paventata accelerazione delle autorizzazioni per i nuovi progetti corrispondesse a verità, indicherebbe la volontà di ENI di rispettare gli impegni: ma su questo è giusto vigilare, ed è quello che faremo affinché non ci siano tempi morti e sia garantita una totale garanzia occupazionale”. Così il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra, dopo la sottoscrizione del verbale tra Versalis e le parti sindacali interne, a proposito della fermata degli impianti e l’avvio del programma di riconversione annunciato mesi addietro da Eni.
“Come da accordi, le attività di fermata dovranno essere gestite con continuità operativa e pieno coinvolgimento del personale, diretto e indotto, garantendo la tutela dell’occupazione e la valorizzazione delle professionalità già presenti nel sito. La sfida della transizione industriale è complessa, ma può diventare un’opportunità concreta di rilancio per il territorio, se affrontata con responsabilità e visione. In questa fase di cambiamento di un tassello importante del complesso industriale, sarà fondamentale monitorare e garantire la sostenibilità produttiva dell’intero sito. Continuerò a seguire con attenzione questo percorso, promuovendo e accogliendo soluzioni condivise e capaci di coniugare innovazione, sostenibilità e giustizia sociale, e, se del caso – conclude Scerra – convocando nuovamente tutti i soggetti che giocano un ruolo importante per la definizione di un programma di sviluppo economico e e di transizione ecologica del nostro sistema produttivo”.




Siracusa, FdI propone una via per Sergio Ramelli. Buccheri contrario: “Scelta divisiva”

“Una città democratica dovrebbe onorare figure che si sono distinte per l’impegno civile, la legalità, la giustizia sociale e l’antifascismo. Non dovrebbe invece offrire spazio a personalità che, anche loro malgrado, risultano divisive o suscettibili di essere utilizzate per fini nostalgici e revisionisti”. È questo il punto di vista del consigliere di maggioranza Andrea Buccheri, in merito alla proposta di Fratelli d’Italia di intitolare una via di Siracusa a Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso a Milano nel 1975.
La proposta, presentata con una mozione consiliare lo scorso 5 maggio, si inserisce nell’ambito di analoghe iniziative già approvate in altri centri della provincia – come ad Avola – e rilanciate in varie realtà del siracusano. Ora però il dibattito arriva nel capoluogo.
Andrea Buccheri ha sottolineato la propria condanna dell’omicidio di Ramelli, ma al tempo stesso evidenziando l’inopportunità di una simile scelta.
“Premetto che, pur non condividendo gli ideali e le idee politiche di Sergio Ramelli – afferma Buccheri –, condanno fermamente la barbara uccisione di cui è stato vittima e ho profondo rispetto per il dolore suo e della sua famiglia. Non riesco mai a trovare ragioni che possano giustificare l’assassinio di una persona. Tantomeno ragioni di natura politica, che dovrebbero restare nei confini del confronto civile e della legalità”.
Il consigliere comunale evidenzia come la mozione stessa richiami il contesto storico degli anni di piombo, descrivendoli come una delle pagine più tragiche della Repubblica. E in effetti, nella proposta si legge: “La tragica vicenda di Sergio Ramelli, così come quella di altri ragazzi politicamente schierati sia a destra sia a sinistra, è l’emblema di un periodo buio e crudele che ha visto tanti giovani morire solo perché spinti da nobili ideali, anche se divisivi, a cui credevano sinceramente e fortemente”.
“La mozione inquadra giustamente la vicenda Ramelli all’interno di un periodo tragico, – aggiunge Buccheri – ma omette un aspetto rilevante e attuale: le commemorazioni odierne in suo nome, spesso segnate da saluti romani, simboli e rituali propri della propaganda neofascista, per cui in diverse città italiane le Procure hanno aperto inchieste per apologia del fascismo”.
Da qui, l’invito a riflettere sull’effetto che un simile atto potrebbe avere. “Sergio Ramelli, per quanto vittima innocente di un crimine inaccettabile, è oggi figura controversa e soggetta a strumentalizzazioni – continua il consigliere comunale –. Non è del tutto chiaro se i valori a cui si ispirava fossero pienamente coerenti con i principi antifascisti sanciti dalla nostra Costituzione”.
Il consigliere sottolinea quindi che a Siracusa esiste già il Largo Caduti del Terrorismo, un luogo della memoria che commemora tutte le vittime di quegli anni bui, senza distinzione di appartenenza politica.
“Per questo – conclude Buccheri – ho espresso in conferenza dei capigruppo la mia contrarietà alla trattazione della mozione, nella speranza che il Consiglio comunale, attraverso il libero esercizio della democrazia, scelga di respingerla. Personalmente, voterò convintamente contro”.
Il dibattito è destinato a proseguire e ad accendersi nei prossimi giorni, in attesa che la proposta arrivi all’ordine del giorno del Consiglio comunale di Siracusa.




Le parole di Melfi fanno rumore e FdI attacca: “La verità è uscita fuori, la città affonda”

Continua a far rumore l’attacco del consigliere di maggioranza Matteo Melfi all’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano. Sul tema sono intervenuti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Paolo Romano e Paolo Cavallaro.
“Bastano le fibrillazioni da rimpasto perché le verità esca fuori, perché crollino i racconti monotoni della maggioranza consiliare e si passi alla verità, che Fratelli d’Italia racconta coerentemente e onestamente da sempre. – commentano – Mentre gli annunci dei rimpasti vengono ripetuti periodicamente oramai da mesi, la città affonda in tutte le classifiche sulla qualità della vita. Le strade sono frequentemente intasate e l’eliminazione dei semafori, per far posto alle rotatorie, hanno escluso dalla vita quotidiana disabili e anziani, gettando nel panico pedoni giovani e meno giovani. Gli autovelox promessi su viale Scala Greca e su via Nazionale sono fermi al palo, mentre strade trafficate dai pedoni, come via Lo Bello, viale Epipoli e la stessa Viale Scala Greca, nonostante le mozioni approvate in aula e in commissione, vengono lasciate senza marciapiedi e percorsi pedonali.
È inutile ribadire la contrarietà ai disastrosi lavori di via Piave e l’ assurda attesa sulla riapertura del parcheggio di via Damone, mentre le attività commerciali soffrono. Ma tutti i settori sono in crisi, come l’Amministrazione guidata dal Sindaco Italia, che per non scontentare nessuno, rinvia i rimpasti, producendo delusioni e ritardi inaccettabili nell’azione amministrativa.
Complimenti al consigliere Melfi che ha portato a galla il malessere diffuso dei cittadini e verosimilmente di tutto il gruppo consiliare del vicesindaco Bandiera che, probabilmente, sta cominciando a prendere le distanze dall’attuale governo della città, prima di farsi trascinare a fondo”, conclude il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.




Liberi consorzi, assessore Messina incontra i presidenti: “Restituire operatività agli enti”

L’assessore regionale della Funzione pubblica e delle autonomie locali Andrea Messina ha incontrato i presidenti dei Liberi consorzi provinciali. L’incontro, fortemente voluto anche dall’Anci Sicilia – presenti il presidente Paolo Amenta e il segretario generale Mario Emanuele Alvano – è stata un’occasione per affrontare le complesse problematiche delle ex Province, con l’obiettivo primario di migliorare la loro capacità gestionale e di rafforzare la relazione tra l’amministrazione regionale e le comunità locali.
Al centro del dibattito temi quali la dotazione organica degli enti, i trasferimenti delle risorse finanziarie da parte della Regione, soprattutto in merito alla gestione delle strade e delle scuole, la necessità di semplificare le procedure amministrative per garantire servizi più efficienti ai cittadini. L’assessore ha ribadito l’impegno del governo regionale a supportare concretamente i Liberi consorzi, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel tessuto istituzionale siciliano.
«L’incontro con i presidenti – sottolinea Messina – è stato proficuo e ha confermato la volontà comune di lavorare in sinergia per superare le criticità e restituire piena operatività a questi enti. È essenziale che le ex Province tornino a essere un punto di riferimento solido per i territori, capaci di dare risposte concrete alle esigenze delle comunità. Da parte nostra c’è il massimo impegno a garantire il supporto necessario per un’efficace riorganizzazione e valorizzazione degli enti».
«Abbiamo preso atto ancora una volta – evidenzia Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia – della disponibilità da parte dell’assessore Messina, ma resta immutata la grande crisi dei Liberi consorzi che, con la massima urgenza, hanno bisogno di interventi strutturali sia dal punto di vista finanziario sia sul fronte degli investimenti. Non possiamo dimenticare che questi enti hanno competenza sulle strade provinciali dell’isola e su un alto numero di istituti scolastici superiori».




Gaza, mozione del Pd: “Siracusa accolga i palestinesi, gettone di presenza a MSF”

“Dare ospitalità a bambini, donne e uomini palestinesi fuggiti da Gaza, esprimere la vicinanza della città di Siracusa alla popolazione civile, devolvere il gettone di presenza della seduta del consiglio comunale dedicata alla mozione di “Medici senza frontiere” per aiutare l’associazione nei suo presidi sanitari”.
Sono alcune delle richieste avanzate dal gruppo consiliare del Pd, composto da Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco, che chiedono anche al sindaco di “scrivere all’ambasciata di Israele in Italia per condannare a nome della città di Siracusa le atrocità commesse dal governo di Gerusalemme contro la popolazione civile di Gaza”.
Così, con una mozione da sottoporre all’aula, i consiglieri di minoranza intervengono sulla “drammatica situazione che sta vivendo la popolazione civile di Gaza”.
“Ogni giorno che passa -fanno notare gli esponenti del Partito Democratico- è crescente l’attenzione dell’opinione pubblica di tutto il mondo così come quella di tanti governi ed istituzioni politiche verso l’orrendo elenco di morti, feriti, abusi, sopraffazioni, devastazioni che quotidianamente aumenta sulla pelle dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi che si trovano letteralmente intrappolati dentro la striscia di Gaza.
Quello che l’attuale governo al potere in Israele sta infliggendo spietatamente ai due milioni di civili palestinesi che si trovano a Gaza non turba solo le coscienze di grandi personaggi dello sport e dello spettacolo come Pep Guardiola, Roberto Benigni, Moni Ovadia, solo per citarne alcuni; ma deve necessariamente atterrire e sconvolgere le coscienze di tutti quanti noi. Non possono esservi indifferenza e ignavia dinanzi tanto orrore”. Nella mozione si legge che “l’orrore consumato da Hamas con il vile attacco terroristico del 7 ottobre 2023 ai danni di inermi cittadini israeliani non può giustificare altro orrore. All’orrore non si risponde con l’orrore; alla violenza sui civili non si risponde con la violenza su altri civili; l’odio non si combatte con l’odio bensì con una ragione forte e profondamente radicata in una millenaria cultura umanistica, capace di isolare i terroristi ed i facinorosi e di costruire le condizioni perché israeliani e palestinesi possano vivere in pace nei rispettivi stati nazionali.
Gli attacchi militari contro ospedali, scuole, abitazioni; le morti e i ferimenti della popolazione civile- proseguono i consiglieri- la mancanza di cibo, di medicinali, di acqua, di energia elettrica, sono assolutamente vietati dal Diritto Internazionale Umanitario; eppure tutto ciò viene sordamente compiuto ogni giorno dalle forze armate israeliane ai danni degli abitanti di Gaza. Il recente attacco militare di Israele contro la Repubblica Islamica dell’Iran rischia di far passare in secondo piano la tragedia di Gaza. Eppure nella stessa comunità ebraica, tanto dentro Israele quanto all’estero, la maggioranza delle persone appare fortemente critica riguardo le sofferenze e le atrocità inflitte ai palestinesi di Gaza e incline a trovare una soluzione diplomatica perché convinta che la vera pace non viene imposta con le armi, ma è costruita con la realizzazione delle condizioni di una reciproca convivenza.
La pressione dell’opinione pubblica e della politica internazionali possono e debbono avere un ruolo nell’indurre il governo israeliano a cessare le atrocità perpetrate contro la popolazione di Gaza. Nel solco di questa azione politica i consigli comunali di altre città hanno deliberato di condannare l’azione del governo israeliano e di chiedere il ripristino delle corrette condizioni umanitarie nella striscia di Gaza”.
I consiglieri del Pd ritengono che “Siracusa, forte dei valori di accoglienza, fratellanza, vicinanza verso il prossimo che soffre, ereditati dalla cultura greca e sempre presenti nella sua storia di città di mare pronta ad accogliere e ad aiutare chiunque, saprà esprimere tramite l’assise cittadina il massimo sostegno alla causa della popolazione civile di Gaza”.




Tavolo del Centrodestra per superare polemiche e divisioni, Carta e Auteri con Gennuso

Trova consensi l’invito di Riccardo Gennuso (FI) per un tavolo del Centrodestra siracusano che possa traghettare la coalizione oltre le polemiche e divisioni degli ultimi giorni. Il deputato regionale Giuseppe Carta (Grande Sicilia) ha espresso il suo gradimento verso la proposta. “È fondamentale – afferma – che questo tavolo non sia esclusivo, ma aperto al civismo e a tutti coloro che con serietà e coscienza, amministrano con ideologie centriste moderate e cattoliche. Credo fermamente che la nostra forza risieda nella capacità di unire le diverse sensibilità, creando un punto di convergenza che permetta di lavorare insieme per il bene delle nostre comunità”. Oltre le polemiche e le divisioni, Carta sottolinea l’importanza di una “programmazione costante e condivisa, che possa produrre risultati tangibili e duraturi”. Questa soluzione che “solo in provincia di Siracusa non è usanza”, rappresenterebbe “un’opportunità per discutere e progettare il futuro della provincia, promuovendo un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche, civiche e sociali. Sono pronto a sedermi con chiunque condivida questi valori e questa visione”, conferma Carta.
Anche il deputato regionale Carlo Auteri (DC) accoglie l’invito di Gennuso. E’ un gesto nobile e intelligente, che merita attenzione e seguito. Ma per costruire davvero un percorso comune, serve mettere al centro una parola che oggi più che mai dovrebbe guidarci tutti: rispetto”. Una precisazione non da poco, considerando lo scontro in atto tra Auteri e Cannata (FdI). “Anche chi fa politica – aggiunge Auteri – deve mostrare rispetto perché non c’è futuro comune senza il rispetto per le persone, per i ruoli e per le idee diverse dalle proprie. Non ho mai alimentato lo scontro e non lo farò adesso ma è necessario stabilire alcune regole chiare, prima di sedersi a un tavolo. La prima è quella dell’educazione reciproca, anche quando si hanno visioni diverse. Basta con le etichette infamanti a chi non la pensa allo stesso modo. Basta con la personalizzazione delle critiche. In politica ognuno ha il diritto di portare avanti la propria visione, ma senza scadere nella denigrazione”. E confermando come la polemica riguardi esclusivamente il rapporto con Luca Cannata, Auteri ribadisce che con esponenti come Gennuso e Carta, nonostante le differenze politiche, il dialogo non si è mai interrotto. “Abbiamo sempre trovato la quadra, senza mai scendere sul piano personale. Questo è il metodo che va recuperato. Solo così si può parlare di futuro. Solo così si può davvero ricomporre il centrodestra. Già domani possiamo sederci tutti attorno a un tavolo”.




Vertice per pacificazione centrodestra siracusano. Cannata: “ci sono, ma di cosa parliamo?”

E’ tempo di pacificazione nel Centrodestra siracusano? Dopo mesi di tensioni assortite, dopo gli ultimi scontri è stato l’esponente forzista Riccardo Gennuso ad invitare tutte le anime della coalizione a ritrovare unità. E per superare attriti e screzi, ha proposto la convocazione di un tavolo provinciale. Alla sua proposta hanno subito risposto affermativamente Giuseppe Carta (Grande Sicilia) e Carlo Auteri (DC). Quanto a Luca Cannata (FdI), il parlamentare ha chiarito la sua posizione durante un intervento in diretta su FMITALIA. Ed è suonato come un asorta di “si, però”. Ecco le sue parole:

“Non si può stare con il centrodestra a parole e poi governare con chi ne è l’antitesi politica. Serve coerenza, non ambiguità. E oggi, la figura più ambigua in provincia è Carta, espressione dell’MPA, che guida sia il Libero Consorzio che il Comune di Siracusa, sostenuto da alleanze opposte al centrodestra”, aggiunge Luca Cannata.
“Carta chiarisca da che parte sta. Le parole non bastano più: servono atti concreti. Il primo banco di prova è già davanti a noi: la gestione dell’acqua. Vediamoci, confrontiamoci, ma per difendere davvero i cittadini. Non si può gestire un tema così delicato con logiche di potere o giochi di palazzo, né immaginare soluzioni che riducano trasparenza e controllo pubblico”.




Gennuso (FI) richiama il Centrodestra siracusano: “Basta litigare, ritrovare unità”

“I toni e i contenuti emersi in questi giorni attraverso comunicati, trasmissioni e social mi lasciano basito e preoccupato per la deriva che sta prendendo la politica nella nostra comunità. Questo scontro personale, estraneo alla vera natura dell’agire politico, deve uscire immediatamente dalle pagine dei giornali e dal dibattito pubblico. È necessario un intervento urgente per ritrovare una unità del centrodestra che però, con i toni attuali, mi appare sempre più lontana”. A vestire i panni del pacificatore nel centrodestra siracusano è Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia. Gli scontri a cui fa riferimento sono quelli in atto da settimane, prima sottotraccia e poi via via in maniera sempre più palese, tra il parlamentare di FdI Luca Cannata ed il deputato regionale Dc (ex FdI) Carlo Auteri. Ultima materia di scontro, la situazione economica della ex Provincia Regionale.
“Oggi – prosegue Gennuso – dobbiamo parlare ai cittadini delle loro difficoltà e dare loro soluzioni, non alimentare chiacchiericci su cosa fa uno o cosa fa l’altro. È ora di concentrarci sulle vere problematiche dei territori”, il richiamo di Gennuso. “Abbiamo un centrodestra purtroppo spaccato che va ricomposto con urgenza per essere efficace e credibile. Mi metto a disposizione come promotore di un percorso di riconciliazione: sono pronto ad intervenire per favorire il dialogo. Basta con gli attacchi personali”.
L’esponente azzurro sottolinea l’assoluta necessità di elevare il confronto: “Dobbiamo discutere solo delle questioni sostanziali che interessano la gente. Non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo in polemiche su aspetti marginali e questioni personali. Queste sono responsabilità individuali di ogni deputato, che deve risponderne agli uffici competenti, non strumentalizzarle pubblicamente per danneggiare altri”.
Gennuso lancia un appello all’unità e al superamento delle divisioni: “Bisogna ricomporre il centrodestra e lasciarsi il passato alle spalle. Auteri è ora in un altro partito e va rispettato come componente della maggioranza di centrodestra. Lo stesso vale per Cannata, leader di Fratelli d’Italia, che merita rispetto per il suo ruolo a livello nazionale e regionale. E ancora questo vale per Peppe Carta, esponente di spicco di Grande Sicilia. Rivolgo un appello a tutti gli esponenti del centrodestra: finiamola qui. È ora di pensare al futuro”.
La proposta concreta è un tavolo di confronto imminente: “Chiedo a tutti di sederci insieme al più presto, possibilmente entro i prossimi giorni. Diamo modo di stemperare gli animi, riuniamoci e parliamo finalmente delle problematiche reali. Sono le uniche cose che interessano ai cittadini e che devono stare al centro della nostra azione politica”.




Scerra (M5S): “Per rilancio del Libero Consorzio di Siracusa andare oltre le diatribe”

Anche gli altri esponenti politici osservano con attenzione ciò che accade all’interno del centrodestra siracusano.
“Non metto becco sulle discussioni che riguardano gli altri partiti ma sicuramente sostengo che un clima più disteso possa aiutare ogni riflessione per un intervento a sostegno del Libero Consorzio di Siracusa ed i suoi dipendenti”, commenta il parlamentare Filippo Scerra (M5S). “D’altronde, diatribe e scontri di personalità non avrebbero mai permesso di affrontare con la dovuta serenità l’accidentato percorso di salvataggio della ex Provincia di Siracusa. La situazione è nota da anni e nessuno può dire di averla scoperta solo nelle ultime settimane. E’ un dato di fatto che, dalla dichiarazione di dissesto ad oggi, gli unici atti concreti per garantire il funzionamento dell’ente ed il pagamento degli stipendi ai suoi dipendenti, portino la firma del Movimento 5 Stelle. Con il governo Conte abbiamo completato una importante revisione del contributo alla finanza pubblica, tagliando di diversi milioni quanto richiesto alla ex Provincia Regionale di Siracusa. E questo non a titolo di favore, ma anzi allineando i conti a quelli degli altri enti italiani. E sono state diverse le iniziative di riequilibrio, con il ricorso anche a risorse straordinarie, stanziate sempre grazie ad emendamenti del M5S a Roma ed in Regione. Senza considerare gli incontri al Mef ed il dialogo aperto con l’Upi (Unione Province Italiane) per guidare il Libero Consorzio di Siracusa fuori dal pantano del default. Negli ultimi tre anni, però questo percorso di risanamento si è inceppato. Maggiore unità d’intenti sul punto non deve essere richiesta di una parte politica ma interesse di tutto un territorio che non può che beneficiare, in ogni sua componente, di un sistema pubblico funzionale e che passa anche dai servizi in capo al Libero Consorzio. Non è capriccio di questa o quella parte politica, riportare in ordine i conti dell’ente è responsabilità di tutta la deputazione siracusana. Come già in passato con azioni concrete, noi ci siamo”, conclude Scerra che torna così sulla necessità di un tavolo tecnico di confronto per individuare misure straordinarie per il ripristino delle piene funzioni dell’ente siracusano.




Stop cellulari nelle scuole, Gilistro: “Circolare di Valditara conferma che ci avevamo visto giusto”

“La circolare del ministro dell’Istruzione Valditara, che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole superiori, è l’ennesima prova che ci avevamo visto giusto e che la Sicilia in questo ambito è stata pioniera, approvando a febbraio all’unanimità la legge voto a firma M5S che mira a limitare drasticamente l’uso delle apparecchiature digitali nell’età preadolescenziale e vietarle ai bambini fino a 5 anni. Proprio in questi giorni la legge, che per diventare operativa deve essere approvata dal Parlamento nazionale, è stata trasmessa a Roma. Parte ora il nostro pressing per non farla restare nei cassetti”.
Lo afferma Carlo Gilistro, il deputato M5S-pediatra che, anche grazie all’osservatorio privilegiato garantitogli dalla sua professione, contro i pericoli dell’abuso dei cellulari in tenerissima età e in età preadolescenziale, sta conducendo da tempo una sorta di crociata, con incontri con gli studenti, seminari e convegni, sfociati nella presentazione del ddl voto approvato a febbraio dall’Ars.
La legge siciliana prevede il divieto dell’utilizzo “dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame” nei primi cinque anni di vita e un uso limitato di queste apparecchiature dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto. Il divieto di utilizzo delle apparecchiature elettroniche è previsto anche per gli alunni all’interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche. La norma prevede inoltre, da parte della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione, la promozione e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione rivolte a insegnanti e genitori, “finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dall’uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali”.
Recenti studi dicono che in Italia il 30 per cento dei genitori usa lo smartphone per calmare i propri figli già durante il loro primo anno di vita e che su 10 bambini tra i 3 e i 5 anni, 8 sanno usare il cellulare dei genitori.
“Se i genitori – sostiene Gilistro – fossero informati dei pericoli cui espongono i propri bambini, si guarderebbero bene dal consegnargli queste apparecchiature, che, è bene sgomberare il campo da possibili equivoci, sono importantissime e non vanno demonizzate se usate bene e alla giusta età, ma che, se lasciate in mano a bambini piccoli e per giunta molto a lungo, possono essere devastanti, un vero e proprio attentato alla loro salute, con la possibilità di provocare loro un’infinità di disturbi come crisi di panico, scoppi di rabbia improvvisa, svenimenti, alterazioni dell’umore, ritardato sviluppo del linguaggio, tachicardia, azzeramento, o quasi, dei rapporti sociali”.