Siracusa. Striscia, la Petyx mette a nudo le magagne del Consiglio Comunale. E i 5 Stelle svelano i loro dati

Striscia La Notizia ha ormai un occhio “particolare” per Siracusa. Ed ecco, allora, che tornano in città le telecamere del popolare tg satirico di Canale 5. E con bassotto e impermeabile anche Stefania Petyx. A chiedere a gran voce la presenza in città dell’inviata di Striscia sono stati i grillini siracusani che nei giorni scorsi hanno contattato la redazione del programma Mediaset sottoponendo loro i dati raccolti al termine della loro inchiesta sul Consiglio Comunale di Siracusa. Le sorprese emerse sarebbero diverse.
Gli attivisti 5 stelle attaccano un Consiglio Comunale che, tra i primi atti dopo l’insediamento, “ha approvato una delibera con la quale ha esteso la possibilità di percepire il gettone di presenza anche ai capigruppo, o loro delegati, che avrebbero partecipato alle attività delle commissioni consiliari, aumentando del 16% i costi del
gettone di presenza nel solo periodo che va da agosto 2013 a dicembre 2014”.
La delibera in questione è la 109 del 2013 (“Interpretazione autentica ai sensi dell’art.3 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e del Regolamento delle Commissioni Consiliari permanenti e di studio”). Partendo da una “difficoltà interpretativa” del Regolamento – tra l’art.8 che stabilisce le regole di partecipazione e funzionamento delle commissioni, e l’art.9 che prevede una forma di “indennità di presenza” per i capigruppo o delegati – il Consiglio Comunale di Siracusa avrebbe “sfruttato” la presunta falla per rendere effettivo il gettone di presenza anche ai capigruppo (o delegati) che partecipano alle commissioni. E secondo i grillini l’effetto di questa “idea” sarebbe evidente da subito: di fatto sono raddoppiati i componenti delle Commissioni Consiliari (e il gettone di presenza). Con 9 capigruppo, così, ogni commissione sarebbe passata da 9 fino a 18 componenti qualora si fossero presentati tutti i capigruppo. “Da settembre 2013 in poi la presenza dei capigruppo, o loro delegati, alle attività delle commissioni è diventata una costante”, attaccano dal M5S.
Così, i contribuenti siracusani avrebbero “pagato” da settembre 2013 a dicembre 2014 per le 16.835 presenze tra commissioni e Consigli Comunali, qualcosa come 955.314,1 euro. I capigruppo, o loro delegati, hanno accumulato 4.010 presenze nelle commissioni consiliari.
Ma l’interpretazione data a Siracusa era in linea con lo spirito della norma? I grillini lo hanno chiesto all’assessorato alle Autonomie Locali della Regione Sicilia. La risposta è netta: “i Capigruppo che partecipano alle sedute delle commissioni consiliari dello stesso ente, senza esserne componenti, ancor di più senza diritto di voto, non maturano il diritto alla percezione del gettone di presenza, che non può, conseguentemente, estendersi ad un eventuale delegato, né possano usufruire di eventuali permessi”.
Il Movimento 5 Stelle chiede con forza la revoca della famigerata delibera 109 del 2013. Quanto ai consiglieri, “dovrebbero restituire le somme percepite dopo l’approvazione di quell’atto”, dicono con rabbia.
Tra loro in prima linea c’è Stefano Zito, deputato regionale, che ha presentato pochi giorni fa in Assemblea Regionale il disegno di legge “Revisione della normativa regionale sui consiglieri comunali” e con una interrogazione ha chiesto “chiarimenti sull’operato del Consiglio Comunale di Siracusa in riferimento alla disciplina dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali e ai rimborsi alle aziende private di cui gli stessi siano dipendenti”.
A dare un rapido sguardo ai numeri raccolti dai 5 Stelle, l’analisi sui costi di funzionamento del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari siracusane è presto fatta. Nel 2013 sono stati spesi 760.000 euro per i gettoni di presenza e 1.200.000 per i rimborsi alle società. L’anno seguente, il 2014, i gettoni di presenza sono passati “approssimativamente” a 811.000 con una spesa prevista di 760.000 euro per i rimborsi.
Nel 2014 i consiglieri hanno raccolto 12.611 presenze tra commissioni e consigli comunali; le riunioni di commissione sono state 1.201, 56 i Consigli Comunali. “Per produrre cosa di fronte a questa messe di riunioni e incontri?”. Se lo domanda il M5S siracusano. E forse non solo.




Priolo, Consiglio Comunale "d'oro"? La replica: "Falso, diminuito il gettone. Letti male i dati"

La Corte dei Conti tira le orecchie alla politica siciliana: i suoi costi sono alti, talmente alti da valere un primato negativo. Il procuratore generale, Giuseppe Aloisio, è stato chiaro nella sua relazione annuale: la politica isolana mantiene standard di spese superiori a quelli di tutti gli altri Paesi europei.
I rimborsi, le indennità, i vitalizi: tutto finisce nel calderone. La Corte dei Conti striglia anche Priolo Gargallo perchè qui i consiglieri comunali si sono aumentati del 417% il gettone di presenza, per complessivi 650mila euro circa.
A replicare alla notizia è il presidente dell’assise priolese, Beniamino Scarinci. “L’attuale consiglio comunale si è insediato il 9 luglio 2013. Il gettone di presenza per i consiglieri comunale al momento in cui si sono insediati era di 123,50 euro”, dice subito. “L’importo era stato fissato con una delibera del 2003, con cui si aumentò il valore del gettone da 30,25 a 123,50 euro . Ed è quindi quello il momento in cui si aumenta il gettone del 417%, esattamente il 27 novembre 2003”, ricostruisce Scarinci.
Alla fine del 2013 si insedia al Comune di Priolo Gargallo un nuovo segretario generale che solleva un dubbio di legittimità sull’importo del “rimborso” per i consiglieri.
“Due delibere del 2014 hanno rideterminato l’importo del gettone di presenza, riportandolo al valore di 30,25 euro. Quindi – conclude con forza Scarinci – gli attuali consiglieri comunali si sono ridotti del 417% il gettone e non l’hanno, invece, aumentato”.
Quanto all’ipotetico danno di 650 mila euro denunciato dalla Corte dei Conti, “è stato attribuito a quanti nei diversi ruoli e competenze hanno adottato quella delibera del 2003, e quindi non solo ai consiglieri ma anche e soprattutto a tutti i burocrati che hanno sottoscritto quella delibera e che sono quelli che hanno la vera responsabilità sulla legittimità degli atti”, accusa Beniamino Scarinci.




Rosolini, le elezioni e l'intimidazione ad Assenza: "Nessuno strumentalizzi, la mafia non c'entra"

Rosolini, il paese delle elezioni “replay”. Dopo la ripetizione di ottobre scorso – solo in alcune sezioni – delle elezioni regionali del 2012 si avvicina adesso il momento di un altro bis, quello della elezione del sindaco con operazioni da ripetere in due sezioni.
In uno scenario da “estenuante e combattuta campagna elettorale, tra ricorsi e rivendicazioni di leadership” (parole del deputato regionale Marika Cirone Di Marco), l’ultimo episodio di cronaca solleva nuovi dubbi e polemiche. L’atto intimidatorio ai danni dell’ex segretario del Pd, Corrado Assenza, durante un comizio del candidato Giovanni Giuca ha agitato ulteriormente le acque.
“Nessuno strumentalizzi la vicenda”, avvisa il parlamentare regionale Pippo Gennuso, rosolinese doc. Stigmatizza l’episodio, ma invita “il popolo della sinistra” a non lanciarsi in affermazioni infondate. “Trovo eccessivo che Giuca e Incatasciato possano collegare l’episodio a personaggi mafiosi. Posso assicurare che gli altri due schieramenti avversari del Pd, quello dell’avvocato Pinello Gennaro e di Corrado Calvo, non hanno nulla a che fare con personaggi vicini alla malavita”, aggiunge Gennuso che si augura una soluzione veloce del caso. “Spero che le forze dell’ordine possano fare luce al più presto su quanto accaduto sabato sera, dando un nome e cognome ai piromani che hanno dato fuoco all’auto di Assenza. Sono certo che il voto per le Comunali del 15 e 16 marzo a Rosolini, non è collegato al fuoco di sabato sera”.
(foto: corriere elorino)




Rosolini. Il Cga respinge il ricorso di Pippo Gianni: Gennuso resta deputato regionale

Pippo Gennuso rimane deputato regionale. Lo stabilisce una sentenza del Cga che ha rigettato il ricorso presentato dall’ex parlamentare dell’Ars, Pippo Gianni per ottenere l’annullamento della mini tornata elettorale dello scorso ottobre, indetta in tre seggi di Rosolini e in 6 di Pachino dopo la vicenda dei presunti brogli elettorali alle regionali del 2012. Il consiglio di giustizia amministrativa non ha ritenuto valide le argomentazioni addotte da Gianni, accogliendo, al contrario, la tesi dell’inammissibilità del ricorso, sostenuta dal legale di Gennuso, Girolamo Rubino. Gennuso commenta con poche parole l’esito dell’ennesima battaglia nelle aule della giustizia amministrativa. “Pippo Gianni- dice il riconfermato parlamentare regionale- si rassegni”.




Siracusa. Lotta alla corruzione, Sicilia Democratica chiede una commissione speciale

Una commissione speciale permanente sulle tematiche legate alla corruzione nella pubblica amministrazione. La chiede Sicilia Democratica, che sarebbe pronta ad avviare il relativo percorso in consiglio comunale attraverso il gruppo consiliare. La proposta del coordinatore cittadino, Gaetano Penna, è quella di istituire un “organismo che fungerebbe da deterrente a qualsiasi potenziale nidificazione di atti di mala amministrazione. Gruppo di lavoro- puntualizza Penna- che non dovrebbe prevedere costi a carico del Comune e con componenti a titolo gratuito”. La possibilità sarebbe concessa dallo statuto comunale, che prevede la possibilità di ricorrere, per alcune problematiche, a commissioni speciali. “Si tratterebbe- argomenta il coordinatore di Sicilia Democratica- di un organo politico, con finalità, di vigilanza e la conseguenziale, segnalazione di atti contrari alla legge agli organi competenti. Potrebbe avviare controlli incrociati, di concerto con i diversi assessorati che hanno competenza in manteria di appalti, concessioni di servizi e contributi”.




Siracusa. Si taglia in Consiglio Comunale: sforbiciata alle commissioni e più lavoro per i consiglieri che inseguono le 26 presenze

Una piccola sforbiciata alle Commissioni consiliari: da otto a sei. Al progetto sta lavorando un gruppo misto composto da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. In poche settimane, le carte dovrebbero arrivare sulla scrivania del presidente dell’assemblea cittadina, Antonio Sullo, pronto a portare subito dopo in aula la novità per la definitiva approvazione.
Entro l’estate la “rivoluzione” dovrebbe essere portata a compimento. E segue la novità delle riunioni convocate al mattino (9.30) e non più, come da prassi, alla sera (19). Cosa che – oltre ad un piccolo risparmio di soldi pubblici – permette di evitare, in caso di rinvio, una seconda convocazione l’indomani visto che si possono far eventualmente slittare i lavori al pomeriggio. Insomma, il Consiglio Comunale cerca di rilanciarsi preso atto della caduta di prestigio dell’istituzione accusata nel corso di questi ultimi anni. Occorre, però, prima di tutto una revisione del regolamento del Consiglio, operazione propedeutica a qualsiasi progetto di “riforma”. E di questo si stanno occupando i consiglieri di maggioranza e opposizione chiamati a redigere un testo che apporti novità soprattutto in materia di commissioni. Non solo se ne riduce il numero (dalle attuali 8 a 6) ma si ridistribuiscono le competenze. Così da evitare doppioni, sovrapposizioni e spole tra una commissione e l’altra che finiscono per rallentare l’attività del Consiglio Comunale e ne dilatano la distanza dalle nuove dinamiche e dai nuovi tempi della vita cittadina. Oltre a garantire un risparmio per le casse pubbliche che “costringerà” i consiglieri a “lavorare” di più per raggiungere la fatidica soglia massima delle 26 presenze tra sedute di Consiglio e riunioni di commissione oltre le quali non si ottiene più il rimborso.




Maltempo e stato di calamità: la replica dell'Assessorato all'Agricoltura, "nessun ritardo, abbiamo inviato le carte a Roma"

Nessun ritardo della Regione nell’invio della richiesta di declaratoria dello stato di calamità per i danni causati dal maltempo che ha flagellato a capodanno in particolare la zona sud della provincia di Siracusa. Gli uffici dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura replicano così alle parole del sottosegretario delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che – nel rispondere alla Camera ad una interrogazione della parlamentare Sofia Amoddio – aveva indicato nella mancanza delle carte attesa da Palermo il motivo del ritardo.
Ma dall’assessorato regionale spiegano invece di aver inviato al Ministero tutta la documentazione il 20 febbraio, con posta certificata. Chiaro da subito l’oggetto della comunicazione: “proposta di declaratoria delle eccezionali avversità atmosferiche – eventi gelidi e nevicata – per la provincia di Siracusa”.




Pachino e Portopalo: declaratoria calamità, il Ministero aspetta ancora le carte da Palermo

La Regione non ha ancora inviato nessuna richiesta d’intervento per il ristoro dei danni subiti dai produttori di Pachino e Portopalo a seguito dell’ondata di maltempo che ha investito quelle zone a capodanno. Lo ha confermato il ministro Olivero rispondendo ad una interrogazione della parlamentare Pd, Sofia Amoddio. “Il ministro ha assicurato che non appena perverrà la proposta, purché nei termini e con le modalità previste dalla normativa vigente, provvederà all’istruttoria di competenza per l’eventuale emissione del decreto di declaratoria con il quale potranno essere attivate le misure compensative richieste nella mia interrogazione”, spiega la Amoddio.
“In attesa quindi della richiesta della Regione Sicilia che dovrebbe mettere in moto l’iter ministeriale è giusto sottolineare come il Governo abbia già provveduto a rifinanziare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale mediante riassegnazione di somme disponibili nel bilancio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in aggiunta alle risorse messe a disposizione dalla Protezione civile”, conclude la Amoddio.
Anche dal ministero dell’agricoltura puntualizzano, però, che il ricorso alle assicurazioni per i produttori si è rivelato sin qui strumento più efficace.




Siracusa. Forza Italia apre le sue porte ad Ermanno Annino. Pronto l'incarico, responsabile eventi culturali

L’ex presidente di TempoNuovo, Ermanno Annino, entra in Forza Italia. Un’adesione ufficializzata dai vertici provinciali del partito. Soddisfazione per l’ingresso nel partito di Silvio Berlusconi del consulente culturale siracusano viene espressa dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo, dal senatore Bruno Alicata, dal vice presidente regionale del partito Edy Bandiera e dai coordinatori provinciale e cittadino Angelo Bellucci e Mariella Muti. Per Annino già pronto l’incarico di responsabile del Dipartimento Eventi Culturali, Turismo e Spettacoli.




Siracusa. Viadotto di Targia, soluzione cercasi. L'idea di Vinciullo: "Utilizzare fondi della 433"

Una idea per sbloccare l’impasse che avvolge i lavori per il viadotto di Targia, da 24 mesi osservato speciale per via delle sue condizioni. Sin qui, solo limitazioni al traffico come prescritto dalla perizia tecnica e buona volontà. Ma pochi risultati concreti.
Visto che in Regione non si è riusciti a inserirlo nell’elenco delle vie di fuga finanziate, serve una strategia alternativa.
La suggerisce il deputato regionale, Enzo Vinciullo. “Dobbiamo attingere alle esigue ed ultime risorse della Legge 433 del 31 dicembre 1991. Tutte le risorse attualmente disponibili sono impegnate, ma ha senso tenere risorse impegnate se gli Enti locali che li dovrebbero utilizzare, da anni, non riescono a spendere quei soldi ? Ha senso tenere nel cassetto ancora qualche decina di migliaia di euro continuando a mettere a rischio la vita di migliaia di persone?”, si domanda il parlamentare di Ncd.
“Chiedo al Direttore Generale della Protezione Civile di utilizzare i ribassi d’asta di opere appaltate e/o già concluse, o comunque risultanti oggetto di ribasso non utilizzato, e, nel caso estremo, definanziare momentaneamente qualche opera i cui lavori, per l’inerzia delle amministrazioni comunali, non vengono appaltati. Si proceda immediatamente alla realizzazione del Viadotto e a un successivo rifinanziamento delle opere definanziate, utilizzando, questa volta, il ribasso d’asta recuperato dopo la realizzazione del ponte”.
Questa la soluzione individuata da Enzo Vinciullo, che ha già iniziato a discuterne con i vertici del dipartimento regionale di protezione civile.
“Sul ponte di Targia – conclude – occorre fare proposte concrete, assumendosene la piena responsabilità. Per la terza volta faccio un’ulteriore proposta, indirizzando in questo senso un’interrogazione parlamentare alla Regione con cui chiedo l’utilizzo dei fondi della Legge 433/91 per salvaguardare l’incolumità pubblica”.