Corte dei Conti ferma delibera sul Ponte sullo Stretto. “Alt a un progetto impossibile”
“La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n.41/2025 del Ponte sullo Stretto. Senza nemmeno attendere di leggere le motivazioni, il Governo, il Ministro Salvini e la maggioranza già ripropongono la tiritera dell’invasione di campo della magistratura contabile rispetto alla sovranità delle decisioni politiche”, lo dice il senatore del Pd, Antonio Nicita. “In uno Stato di diritto, chi controlla l’impiego di fondi pubblici costituisce un presidio di controllo e garanzia per tutti. Da anni chiediamo verifiche puntuali su tutto il processo decisionale che riguarda questa vicenda che impegna risorse pubbliche notevolissime. Leggeremo la decisione della Corte dei Conti quando saranno rese note le motivazioni. Nel frattempo si rispettino le istituzioni e il confronto si faccia sul merito delle questioni con trasparenza piena e verificabilità”.
Anche il parlamentare e Questore della Camera, Filippo Scerra (M5S)
“La bocciatura del ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti conferma quanto ho già sostenuto in Aula: quell’opera fantasmagorica non si farà mai. Lo stop che arriva dalla magistratura contabile sancisce l’impreparazione e l’incapacità di un governo di sprovveduti, capace solo di disastri”. Secondo Scerra “i siciliani, come i calabresi, hanno bisogno di altro. Per questo torno a chiedere la restituzione delle somme sottratte ai siciliani: 1,3 miliardi di euro dai fondi destinati a sviluppo e coesione nell’isola e dirottati sull’impossibile progetto del Ponte. Con i soldi disponibili, facciamo opere vere, completiamo la Siracusa-Gela, realizziamo le infrastrutture di cui la Sicilia ha veramente bisogno. Basta con le stupidaggini”. Il parlamentare cinquestelle è già autore di un emendamento con cui aveva chiesto una revisione degli Accordi di coesione con le Regioni Sicilia e Calabria.
