Hub vaccinale del polo industriale, Carta: "potrebbe servire anche Città Giardino"

Sopralluogo all’hub vaccinale del polo industriale del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. Il centro multiaziendale ha sede all’interno del dopolavoro di Isab-Lukoil a Città Giardino.
Insieme al presiedete di Confindustria, Diego Bivona, e ai vertici delle aziende industriali, il primo cittadino di Melilli ha incontrato il personale medico e infermieristico della struttura, i volontari e alcuni utenti in attesa della somministrazione del vaccino.
“Si tratta – ha voluto commentare il sindaco Carta – di una struttura d’eccellenza nata in brevissimo tempo con l’obiettivo di tutelare la salute di tutti i lavoratori della zona industriale e che permetterà di riportare i processi produttivi alla normalità. L’aspetto fondamentale – ha aggiunto Carta – è che questo hub, oltre ad aumentare la velocità nella somministrazione dei vaccini e far raggiungere più velocemente l’immunità di gregge, alleggerisce il lavoro dei centri vaccinali della nostra provincia”.
Il sindaco di Melilli ha poi rivelato che allo studio c’è la possibilità di aprire la struttura anche ai residenti di Città Giardino e delle zone limitrofe.




Revolver e munizioni nascosti in casa, scatta l'arresto per un 24enne

In casa aveva un revolver a otto colpi, calibro 22, e 14 cartucce. È stato pertanto arrestato dalla Polizia, al termine di una mirata perquisizione domiciliare disposta dopo una attenta attività info-investigativa.
Il 24enne Samuele Mancarella è stato condotto in carcere a Cavadonna, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere di detenzione di arma clandestina e munizionamento. Il giovane era già gravato da precedenti di polizia anche in materia di stupefacenti.
A dare avvio alle indagini, la segnalazione della presenza di armi e munizioni illegalmente detenute da un ragazzo che era stato visto aggirarsi nella zona della Mazzarrona. Identificato, è stato raggiunto dagli investigatori nella sua abitazione. Le attività di perquisizione effettuate hanno permesso di ritrovare all’interno di un ripostiglio, occultate ad arte in un canovaccio di colore rosa, riposto a sua volta in uno zainetto, l’arma e le munizioni.
Il revolver è risultato essere una pistola a salve ma modificata, priva di ogni segno distintivo e, pertanto, da considerarsi arma clandestina.




I Carabinieri sequestrano dosi di hashish nascoste in una piccionaia in via don Sturzo

Sono continui i controlli dei Carabinieri nel capoluogo, col fine di contrastare i reati predatori nonché per accertare e sanzionare le violazioni commesse da soggetti sottoposti a misure cautelari.
Sono state identificate una settantina di persone e di una cinquantina di veicoli, da cui è derivato il sanzionamento per svariate importanti infrazioni al codice della strada, quali la mancanza di copertura assicurativa, la guida al cellulare e senza la prescritta patente.
Una trentottenne siracusana è stata denunciata in quanto trovata in possesso di un coltello con lama di sette centimetri, celato all’interno della sacca laterale della sua bicicletta. È vietato portarlo in giro senza giustificato motivo.
Nel corso dello stesso servizio, i Carabinieri della Sezione Radiomobile hanno rivenuto, in una piccionaia abbandonata di via Don Luigi Sturzo, trenta dosi di hashish, del peso complessivo di circa 14 grammi. Lo stupefacente è stato sequestrato a carico di ignoti e nei prossimi giorni verranno esperiti ulteriori accertamenti per acclararne la qualità, l’origine ed identificare chi lo custodiva.
Sono stati altresì segnalati all’Autorità Amministrativa competente, quali assuntori, sette soggetti trovati in possesso di modica quantità di cocaina, marijuana e hashish.
Infine, sono state elevate alcune sanzioni amministrative, per l’inosservanza della normativa COVID in vigore, a persone soprese a circolare per il capoluogo in orario notturno senza un motivo valido.




L'ex Soprintendente Vera Greco demolisce il progetto per il Talete: "Deso-land art"

Non è solo il Comitato per l’abbattimento del Talete a bocciare senza appello il progetto scelto dall’amministrazione comunale per abbellire la facciata del parcheggio-casermone. Anche Vera Greco parla senza mezzi termini di deso-land art, giocando con l’espressione “land art” che qualifica il tipo di operazione su cui il Comune di Siracusa vorrebbe accelerare.
La Greco non è certo l’ultima arrivata. Architetto, ha diretto la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa, il Parco Archeologico di Naxos Taormina, il Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania e quella di Ragusa, e la Sezione per i Beni Paesaggistici e urbanistici della Soprintendenza di Siracusa.
Il suo giudizio è una stroncatura netta delle scelte comunali. “Parlare di land-art per l’intervento proposto dall’amministrazione comunale di Siracusa per il Talete, è proprio un fraintendimento grossolano. La Land Art è
quella forma d’arte (…) caratterizzata dall’intervento diretto dell’artista sul territorio naturale, specie negli spazi incontaminati. Si capisce benissimo che non può essere questo l’appellativo attribuito all’intervento, che,
notoriamente, ha come oggetto un orrendo blocco di cemento, sgraziato, rozzo e fuori scala che deturpa la delicata trama di Ortigia”. La Greco suggerisce allora il ricorso al termine di street-art, anche alla fine ritiene che sia un altro quello più adatto: “un intervento di mascheramento, un cerone, ma ahimè per nulla coprente e convincente, dal momento che per mascherare un ecomostro del genere ci vorrebbero chilometriche pareti di verde verticale, per intenderci quelle di Patrick Blanck, utilizzate per il Museo Quay Branly di Jean Nouvel a Parigi, e non striminziti tralci destinati ad un destino di triste morte, che già nel render presentato, assomigliano più alle ragnatele di Spiderman, che a qualsiasi altra consolante immagine vegetale”.
Ma è la stessa idea di fondo a non convincere per nulla l’esperta Vera Greco. Perchè quei pannelli e quei rampicanti sottolineerebbero “ancora di più il volume fuori scala che chiude inesorabilmente con un claustrale muro di impenetrabile cemento la possibilità di riallacciare il rapporto con il mare”.
Per farla breve, “non è condivisibile l’affermazione che migliorare le condizioni estetiche di un simile monstre, possa essere un compito affidato a un po’ di lastre di corten, e a dei rampicanti sgualciti, non importa dove essi abbiano le radici, in vasi alla base o al contrario in sommità. Un intervento di tal genere richiede, come tutte le discipline specialistiche, professionisti specializzati e di adeguata preparazione, e, visto il tema abbastanza complicato, cioè il rapporto tra il fronte urbano e il mare, in un contesto delicatissimo quale patrimonio Unesco, anche un confronto progettuale di alto livello che potrebbe essere garantito da una competizione pubblica altrimenti denominata concorso di progettazione”, appunta ancora Vera Greco.
Nella sua lunga nota, l’ex soprintendente di Catania e Ragusa inviata a cogliere la disponibilità della Regione Siciliana verso una possibile risoluzione del noto contenzioso milionario legato alla stessa costruzione del Talete. E questo per cogliere “la possibilità di mantenere la funzione del parcheggio Talete, sollevato da quella soffocante e avvolgente cappa di cemento, immerso nel verde di un grande giardino contemporaneo, e invece affiancato da un intervento di riconquista del rapporto col mare con una passeggiata, un lungomare da cui si possa avere l’accesso per la balneazione, e con spazi per il tempo libero, e la socializzazione, può diventare la rinascita di un pezzo di città che riconquista una straordinaria qualità della vita dei residenti e dei visitatori”.




Edy Bandiera: "Siracusa ha enormi potenzialità, puntualmente non sfruttate"

“Siracusa è una provincia dalle enormi potenzialità, puntualmente non sfruttate”. C’è profonda amarezza nelle parole di Edy Bandiera. L’ex assessore regionale all’Agricoltura – il più longevo tra i non deputati – conosce bene il territorio e le varie realtà produttive del settore, difese a Palazzo d’Orleans anche dalla contraffazione e dai prodotti non conformi che invadono i porti. E poi il sostegno e supporto garantito in occasione delle calamità (maltempo) e degli eventi avversi (pesca).
Intervistato da SiracusaOggi.it, Bandiera evidenzia la crisi dei partiti (“strutture fossilizzate”), conferma il ruolo all’opposizione di Forza Italia al Comune di Siracusa e boccia la gestione della cosa pubblica di Palazzo Vermexio (“deludente”).
Poi uno sguardo al futuro prossimo, con una scadenza recente: il 2023, anno delle nuove elezioni regionali e delle amministrative a Siracusa. Ecco il progetto di Edy Bandiera.




Covid, i numeri di oggi: 19 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 326 in Sicilia

Sono 19 i nuovi positivi al covid in provincia di Siracusa, nelle ultime 24 ore. A Palazzolo Acreide il sindaco Gallo ha chiuso le scuole, d’intesa con l’autorità sanitaria. Sono 7 i nuovi casi di contagio e tutti tra giovani e giovanissimi. Atteso l’esito di altri molecolari di conferma.
Quanto alle altre province: Catania 163 casi, Agrigento 49, Trapani 34, Palermo 23, Messina 18, Ragusa 12, Enna 5, Caltanissetta 3.
Sono 326 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia a fronte di 15.857 tamponi processati. I guariti sono 758, 12 i decessi. Il numero degli attuali positivi è di 9.488 (-444).
Intanto avanza la campagna di vaccinazione. Nel fine settimana attese in Sicilia 113.300 dosi (85.800 Astrazeneca e 27.500 Johnson&Johnson). Alla farmacia ospedaliera di Siracusa destinate rispettivamente Siracusa 6.900 dosi di Az e 2.200 di Janssen.




Scarcerato per fine pena Brusca, la posizione del giurista siracusano: "Ha vinto lo Stato"

La scarcerazione per fine pena del boss mafioso Giovanni Brusca, ha creato una pioggia di reazioni. Anche a Siracusa, dove in molti sono rimasti sgomenti apprendendo del termine pena per il fedelissimo di Totò Riina che, poco dopo, l’arresto diventò un collaboratore di giustizia.
Il giurista Valerio Vancheri sceglie la via del paradosso per spingere oltre la riflessione, lasciando i commenti di pancia. “La scarcerazione di Brusca è una vittoria dello Stato. E vi spiego il motivo: lo Stato ha vinto perchè è stata applicata la legge e Brusca ha scontato per intero una pena certa e dura. Lo Stato ha vinto perché il boss ha collaborato ed ha contribuito alla condanna di decine di altri mafiosi. Non ci deve essere spazio per la barbarie della vendetta, esaltando invece la funzione rieducativa della pena. Secondo la legge, Brusca ha pagato il suo debito col passato e non ne ha ancora maturato alcuno per il futuro. So di essere impopolare e questo non vuol dire riabilitarne la figura. Ma il nostro ordinamento ha risposto seguendo ed eseguendo la legge, ecco perchè io ritengo che lo Stato abbia vinto”.
Il tema è ampio e delicato. E chiama in causa anche la stessa tutela dei diritti dei criminali e il sempre attuale dibattito sul fine pena mai. La posizione di Vancheri finisce, allora, per spaccare e dividere l’opinione pubblica. Un altro avvocato siracusano, Paolo Cavallaro, chiama in causa la stessa legge sui collaboratori di giustizia e lo sconto di pena, una iniziativa che ebbe però il sostegno di Giovanni Falcone. “È una legge ingiusta. Si deve pensare urgentemente ad una modifica che preveda la sostituzione dello sconto della reclusione in altro tipo di pena, meno afflittiva, quale il divieto di mettere piede in Sicilia. Per rispetto delle vittime e dei parenti. Esiste già l’espulsione dello Stato come sanzione sostitutiva della detenzione o misura alternativa alla detenzione”. E poi Cavallaro cita Impastato: “La mafia è una montagna di merda!”.
L’opinione pubblica siracusana non disquisisce di diritto, però. E salta alle conclusioni. Come Sergio: “Non si può concedere un beneficio a chi ha ucciso centinaia di persone. E’ vergognoso”. Per Lucia, la scarcerazione di Brusca è “una vergogna, per tutti gli Italiani onesti”. Roberto trattiene a fatica la rabbia: “Di che cosa si deve pentire un animale che scioglie un bambino nell’acido? Che cosa ci ha guadagnato lo Stato che gli ha dato da mangiare per venticinque anni? Stiamo parlando di giustizia, non di vendetta. Per queste persone debbono buttare la chiave nel più profondo oceano”.




Quelle facciate che non piacciono all'assessore alla cultura, Granata: "Facciano i lavori"

L’assessore alla Politiche culturali, Fabio Granata, sollecita immediati interventi sulle facciate delle sedi Istituzionali di Inda e Architettura. “Sono due delle realtà simbolo della diffusione della cultura e della bellezza nella nostra città che, come tali, devono essere coerenti anche nella immagine. Entrando nel piazzale delle Armi del Maniace è inaccettabile lo spettacolo di una facciata in condizioni pietose; così come, risalendo via Cavour e costeggiando la facciata secondaria di Palazzo Greco, si resta indignati. Si tratta di due scempi nel cuore della città, visibili a tutti, cittadini e viaggiatori”.
Una noncuranza che fa balzare dalla sedia l’assessore alla cultura. “Chiedo che vengano immediatamente eliminate tali brutture e sono costretto a farlo pubblicamente, dopo aver provato ripetutamente in maniera più discreta”, rivela Granata.
“E’ vero che la sede di Architettura è in attesa di un restauro completo ma ciò non giustifica l’omissione di un intervento che ridia dignità alla sede per ciò che rappresenta. Palazzo Greco invece, dopo il suo completo rifacimento da me voluto ed eseguito ai primi del 2000, non ha più avuto alcuna attenzione da parte della Fondazione”.
Conclude Fabio Granata: “Parliamo di interventi che richiedono una decina di giorni di lavoro e una piccola spesa. Se non ora, quando?”.




Parchi divertimento e acquatici del siracusano, si riparte: dal 15 giugno inizia la stagione

Giugno è il mese in cui riapriranno anche i parchi a tema e divertimento. In provincia di Siracusa sono due le realtà del settore, il parco acquatico Aretusa Park a Siracusa e il parco avventura nei boschi di Buccheri. Dal 15 giugno potranno riprendere la loro normale attività.
“Più di altre, queste strutture hanno pagato a caro prezzo gli effetti della crisi sanitaria”, ricorda Gianpaolo Miceli di Cna Siracusa. Aretusa Park, lo scorso anno, decise di non aprire i battenti.
Adesso si riparte, con un impatto anche su voci importanti come l’occupazione diretta e l’indotto, senza considerate la valorizzazione del territorio.
“Queste attività vengono svolte all’aperto e in ampi spazi, senza contare gli studi recenti che hanno confermato in piscina l’efficace azione del cloro contro il virus. Tutte le attività vengono comunque gestite con estrema attenzione – spiega Miceli – e per questo non possiamo che invitare tutti, questa estate, a vivere un pizzico di divertimento nei loro scivoli o nei loro boschi”.
Parole condivise da Maria Ianglieva Gallitto che guida il direttivo provinciale di Cna Turismo di cui, peraltro, fanno parte Manuela Gennaro, amministratore di Aretusa Park, e Francesco Vacirca, fondatore del Parcallario. “Sono due realtà imprenditoriali uniche e strategiche per la nostra provincia”, dice Ianglieva.




Siracusa. Confermato il mercato del mercoledì di piazzale Sgarlata anche per il 2 giugno

Confermato l’appuntamento con il mercato del mercoledì di piazzale Sgarlata. Pur essendo il 2 giugno un giorno “rosso”, i venditori ambulanti saranno regolarmente al loro posto. Sono circa 350, dislocati fino a piazza San Metodio, divisi per settore merceologico in food e non food.
L’assessore alle attività produttive, Cosimo Burti, conferma l’appuntamento anche nel giorno festivo. Ed anche il segretario provinciale dell’associazione nazionale ambulanti, Matteo Melfi, ricorda che il mercato settimanale si svolgerà regolarmente. “Pur essendo un giorno festivo, saremo tutti nei nostri stalli per garantire acquisti in comodità e sicurezza. Ci auguriamo che il giorno ‘rosso’ possa spingere quella ripresa per il settore che ci attendiamo da settimane”, spiega a SiracusaOggi.it.
Anche per la fiera del mercoledì valgono le misure anti-covid base: distanziamento e mascherina, per acquirenti e ambulanti.