Waterfront Elorina, Francesco Italia: "Poste solide basi per raggiungere il risultato"

Anche il sindaco uscente, Francesco Italia, candidato per il secondo mandato, accoglie l’invito del Comitato per il decoro e la riqualificazione di via Elorina, a Siracusa. “Nei mesi di marzo ed aprile dello scorso anno, la mia amministrazione avviava delle interlocuzioni formali con il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio Direzione Regionale della Sicilia. Nel corso degli incontri i rappresentati del Ministero specificavano che l’area del Distaccamento di via Elorina è un bene strategico della Difesa, allo stato non oggetto di razionalizzazione o soppressione e che permaneva la volontà di valutare una proposta, senza oneri per la Difesa, che ricollocasse, in altro sito idoneo, integralmente le infrastrutture funzionali agli interessi della suddetta Difesa presenti nell’area dell’Aeronautica, previa opportuna permuta, nel rispetto delle procedure di legge in materia di sdemanializzazione”, ricorda.
Dopo una serie di interlocuzioni, “il Comune di Siracusa si è determinato formalmente a far predisporre ai propri uffici un ‘documento di fattibilità delle alternative progettuali’, per una valutazione preliminare da illustrare al Ministero ed alla Regione sulle ipotetiche possibilità progettuali”. Il documento è stato trasmesso al Ministero della Difesa e alla Regione con la richiesta della sottoscrizione di un protocollo di intesa per la valorizzazione e rifunzionalizzazione del waterfront di Siracusa.
Per Italia è però utile fare alcune precisazioni, a partire dal fatto che “il percorso dell’amministrazione è stato condiviso e supportato dal “Comitato Cittadino per la Riqualificazione e il Decoro Urbano di Siracusa”. Non solo,
si tratta “di un percorso progettuale e amministrativo complesso e per il quale necessitava un’analisi approfondita di pre-fattibilità tecnico economica, e questo è esattamente quello che ha fatto l’amministrazione ponendo solide basi per avviare il procedimento e raggiungere il risultato che necessita della collaborazione di tutti”.




Bambini che giocano nella Fontana di Diana, scatti virali e una riflessione urgente

Bambini che giocano. Un’immagine che evoca solitamente gioia. Non in questo caso, visto che si tratta di bambini che giocano all’interno della Fontana di Diana, in piazza Archimede. Immagini di una giornata di festa, quella di ieri, ore di tempo libero che le famiglie di questi bambini hanno trascorso nel centro storico di Siracusa. Piazza Archimede senz’auto dava la possibilità di muoversi liberamente, troppo liberamente, però, se si consente di fare della Fontana di Diana, un parco giochi. Le foto scattate da Maurizio Zivillica e pubblicate su Facebook sono diventate immediatamente virali. Numerosi i commenti, tanta la rabbia espressa sui social. Si fa riferimento all’assenza di controlli da un lato, all’assenza di educazione civica dall’altro, si parla di rispetto per il bene pubblico, di capacità o incapacità da parte dei genitori di indirizzare i propri figli verso i comportamenti adeguati. Ma a prescindere dal dibattito, che prende strade diverse e può anche andare fuori pista, come sono andate davvero le cose? Ad assistere alla scena, tra gli altri, c’era il presidente dell’Associazione delle Guide Turistiche, Carlo Castello, che è anche intervenuto e che chiarisce alcuni aspetti. Primo in assoluto: “Non erano siracusani- si affretta a puntualizzare- Erano turisti siciliani, probabilmente del Catanese. Quando ho visto i bambini (potevano avere sette o otto anni al massimo) giocare all’interno della Fontana di Diana- prosegue- mi sono rivolto ai genitori, invitandoli a farli uscire, per tante ragioni, anche di sicurezza:  all’interno della fontana ci sono dei rubinetti che sembrano delle punte di lama. Se uno di quei bimbi fosse scivolato, adesso staremmo raccontando altro”. A rispondere alla sollecitazione di Castello è stato il padre di uno dei bambini. Una risposta che lascia di stucco: “Si, si, ora li faccio uscire, ma allora perché non fate mettere l’acqua nella fontana? “. Come se il fatto che la vasca fosse vuota, probabilmente per essere sottoposta a pulizia, rappresentasse motivo per il quale diventava lecito utilizzarla per salti, arrampicate, per appendersi alle statue. “Alla fine si sono spostati- aggiunge Castello- Sono intervenuto perché sarebbe stato assurdo il contrario”. L’episodio, dunque, è questo. Le riflessioni da fare sono tante e dovrebbero partire all’interno delle famiglie, per spostarsi, comunque, anche fino alle istituzioni. Tutto sembra essere tollerato, tutto può essere minimizzato. L’amarezza maggiore dovrebbe essere questa e aumenta, anziché diminuire, se si pensa che in questi giorni a Siracusa si registra un “boom” di presenze turistiche. Chissà se ci meritiamo questa attenzione, se sapremo guadagnarci un giorno anche la stima dei visitatori per il modo in cui sapremo avere cura delle nostre bellezze e di casa nostra. 




Waterfront via Elorina, la parziale smilitarizzazione una boutade o una chance per Siracusa?

In quindici mesi si è passati dall’entusiasmo alla delusione. A gennaio del 2022, l’ex sottosegretario alla Difesa, on. Giorgio Mulè, insieme al Gen. Caccamo, apriva alla parziale smilitarizzazione della grande area dell’Aeronautica su via Elorina, riconsegnando un’area oggi vietata all’uso pubblico. Sul tavolo, da tempo,, ci sono le idee progettuali realizzate dal Comitato cittadino composto da professionisti locali, pronti a cedere gratuitamente i loro elaborati per strade, parcheggi ed altre realizzazioni ad uso pubblico. “L’idea progettuale restituirebbe alla città un’area di straordinaria suggestione urbana, civile e turistico-culturale, che a differenza degli anni 20 era area periferica e paludosa e che da diversi decenni è invece inserita nel
caotico e degradato contesto urbano di Siracusa sud, ma a soli 900 metri dal suo meraviglioso centro storico. In buona sostanza l’idea progettuale segnerebbe la Siracusa degli anni a venire”, spiegano dal Comitato.
Solo che a 15 mesi dalla inattesa sorpresa costituita dal “si” della Difesa, non si registrano concreti passi avanti nella vicenda. Invero, in coda ad una serie di incontri con l’amministrazione comunale, è venuto fuori uno “studio di fattibilità tecnico-economico” da prospettare al Ministero della Difesa e ai vertici militari. Valutati diversi aspetti tecnici, quali vincoli e concessioni preesistenti riguardanti le aree limitrofe all’area dell’ex Idroscalo. Si pensi, ad esempio, all’area ex porto turistico Marina di Archimede, dopo il fallimento della società: potrebbe essere svincolata, qualora il Cga confermasse la recente decisione del Tar, ampliando il perimetro della riqualificazione seguendo una linea di porto Grande di fatto sconosciuta ai siracusani.
A gennaio scorso, un interessante convegno ospitato in Confindustria a Siracusa ha evidenziato la
rilevanza, la strategicità e la necessità di avviare un percorso condiviso con il Ministero della Difesa e la
Regione Siciliana per la rifunzionalizzazione e riqualificazione dell’area destinata al Distaccamento dell’Aeronautica e il tessuto cittadino sito al suo intorno. “Basti solo pensare al collegamento sinergico e di intensa tessitura urbana che l’area dell’ex Idroscalo non potrà che avere con lo scenario di riqualificazione della futura Stazione Marittima al Molo S.Antonio, della Stazione Centrale, del sito archeologico del Ginnasio Romano, del Mercato Ittico, dell’ex Macello Comunale, ecc”, sottolineano oggi professionisti come Pucci La Torre, Gino Montecchi, Renato Cappuccio, Roberto Fai e Umberto Di Giovanni. Si tratta di alcuni componenti del Comitato cittadino per la riqualificazione.
Rimane in attesa di risposte la proposta ufficiale recentemente avanzata ai nuovi vertici del Ministero della Difesa ed alla Regione Siciliana per avviare un procedimento per la sottoscrizione di un protocollo di intesa avente ad oggetto la “Valorizzazione e rifunzionalizzazione del waterfront di Siracusa”. Ai candidati sindaco di Siracusa, il Comitato ha chiesto una posizione ufficiale sulla vicenda, ritenuta decisiva per lo sviluppo futuro della città. Invero, nelle settimane scorse, la candidata della coalizione progressista, Renata Giunta, aveva anticipato i tempi sottolineando la necessità di concludere anzitutto l’iter per la parziale smilitarizzazione dell’area militare, senza voler “cacciare” un’istituzione prestigiosa come l’Aeronautica ma adattandone le funzioni alle nuove necessità cittadine.




Waterfront Elorina, all'invito del Comitato rispondono Giunta, Mangiafico

All’appello del Comitato Cittadino per la riqualificazione di Siracusa rispondono due candidati alla carica di sindaco: Michele Mangiafico (Civico4) e Renata Giunta (coalizione progressista). Entrambi confermano attenzione ed interesse per il completamento dell’iter di parziale smilitarizzazione dell’area oggi dell’Aeronautica, lungo Elorina. Mangiafico sottolinea l’importanza della pubblica fruizione di “una suggestiva porta di ingresso della città e del suo mare” che costituirebbe “una cerniera naturale al centro storico di Ortigia, il cui sviluppo e la cui attrattività troverebbero enorme beneficio”. Sul tema della restituzione dell’area oggi dell’Aeronautica, “si deve consolidare un fronte ampio di forze politiche” secondo Civico4. La vicenda deve essere vissuta come “uno degli obiettivi prioritari per Siracusa”.
Dallo schieramento progressista (M5S, Pd, Lealtà e Condivisione ed altri), anche Renata Giunta conferma massima attenzione sul tema. “Nel futuro di Siracusa non può che esserci la rifunzionalizzazione del waterfront di via Elorina. Il primo passo deve essere la parziale smilitarizzazione della grande area dell’Aeronautica, promessa ma non ancora concretizzata”, il suo pensiero. Per la Giunta bisogna concretizzare il sogno, “ampiamente condiviso dalla collettività siracusana” per dare seguito all’indicazione di prestigiosi urbanisti che “avevano indicato nella zona sud di Siracusa, ed in particolare via Elorina, la linea da seguire per un’armonica idea di sviluppo della città e ‘ricucire’ anche il rapporto con la risorsa mare, oggi privata tra divieti militari e pre-esistenze private in abbandono”.




Spaccio di sostanze psicotrope, denunciato un 20enne di Augusta

Un 20enne è stato denunciato dalla Polizia ad Augusta per detenzione ai fini di spaccio di sostanze psicotrope. Si tratta di molecole in grado di alterare il normale stato psichico di un individuo. L’assunzione di tali psicofarmaci, se effettuata contemporaneamente all’utilizzo di sostanze alcoliche, può provocare danni irreversibili al sistema nervoso centrale. L’uso e la produzione, vendita e detenzione di sostanze psicotrope è assolutamente vietata per legge.
Gli investigatori hanno sorpreso il giovane nei pressi della sua abitazione, in possesso di una dose di marijuana. Sospettando un’attività di spaccio, hanno effettuato una perquisizione domiciliare che ha consentito di rinvenire e sequestrare 15 dosi già confezionate e pronte per lo spaccio di sostanze psicotrope e 44 compresse di altre sostanze psicotrope oltre un bilancino di precisione.




La bella storia: gattino salvato in autostrada da personale Cas e Polizia Stradale

Grazie alla segnalazione di un automobilista di passaggio, è stato possibile salvare un gattino che vagava in autostrada. Il micetto si era nascosto, spaventato, nel guardrail centrale nel tratto tra Avola e Cassibile. Per soccorrerlo, si sono mobilitati agenti della Polizia Stradale e gli addetti alla sorveglianza del Consorzio delle Autostrade Siciliane.
Intervenendo con la dovuta sicurezza, anche per via del traffico veicolare, sono riusciti a raggiungere e trarre in salvo il fatto che avrebbe altrimenti rischiato una brutta fine. Il micetto ha già trovato una famiglia, pronta a donargli attenzioni e coccole.




In casa con tre bombe carta, scarcerato un 27enne: "Le ho comprate dai cinesi"

E’ stato scarcerato il 27enne siracusano che nei giorni scorsi era stato arrestato perchè trovato in possesso di tre bombe carta. Al termine dell’udienza di convalida, il gip ha confermato l’arresto disponendo però il ritorno in libertà dell’indagato. La Procura aveva invece chiesto la conferma della misura cautelare in carcere.
Il giovane – difeso dall’avvocato Junio Celesti – ha fornito la sua versione, spiegando che gli ordigni esplosivi non erano da ritenersi artigianali in quanto acquistati in un negozio gestito da imprenditori cinesi. Si sarebbe, quindi, trattato di materiale in commercio.
Era stato arrestato a fine aprile da agenti della Squadra Mobile di Siracusa. Era accusato di detenzione illegale di esplosivo. I tre ordigni esplosivi avevano un peso di circa 150 grammi ciascuno e sono stati presi in consegna dagli artificieri della Questura di Catania, per la loro distruzione. Condotto in carcere, è stato ora rimesso in libertà. Il 27enne rimane indagato.




Pallanuoto: semifinale scudetto, l'Ortigia sogna lo sgambetto alla corazzata Brescia

Domani sera, alle ore 20.30, a Brescia (diretta streaming sulla pagina Facebook dell’AN Brescia), gara 1 della semifinale dei play-off scudetto di pallanuoto. L’Ortigia sfida il sette di mister Bovo, secondo al termine della regular season e in testa al proprio girone di Champions. Un ostacolo durissimo per Napolitano e compagni che però in semifinale di Coppa Italia sono riusciti nell’impresa.
Si riparte da un altro contesto, tra due formazioni che si sfidano per la quarta volta in stagione. Nei precedenti, in vantaggio il Brescia per 2-1. I biancoverdi di Piccardo sognano un successo, per giocarsi poi l’accesso in finale davanti al proprio pubblico. Difficile, non impossibile.
Alla vigilia, Stefano Tempesti, portiere e vice-capitano dell’Ortigia, racconta con quale spirito il gruppo si sta avvicinando a questa importante sfida: “Arriviamo a questo appuntamento molto arrabbiati, perché nelle scorse settimane abbiamo avuto ancora problemi e siamo stati costretti a fare allenamenti spostandoci e macinando chilometri. Nonostante questo, però, grazie a un grande gruppo e a un grande allenatore, arriveremo molto preparati e determinati, senza alcun timore reverenziale. Non andremo certo a Brescia con l’obiettivo di fare una bella figura, ma per giocare al meglio e mettere il più possibile in difficoltà un avversario che in Champions è in testa e ha battuto le squadre più forti del mondo. Massimo rispetto per loro, ma non partiamo con l’idea di limitare i danni o di farci applaudire per averci provato. Questo è un errore che commettono in tanti e che abbiamo commesso anche noi in passato, cioè quello di elogiare troppo i campioni e accontentarsi di perdere con il minimo scarto. Quest’anno abbiamo fatto un cambio di mentalità e si è visto sia in Coppa Italia sia in altre partite. Domani, quindi, si va a Brescia per fare la nostra parte da protagonisti”.
Una mentalità diversa, un segno di crescita della squadra, che però aumenta le responsabilità: “Il rovescio della medaglia – continua Tempesti – è che anche gli avversari non si aspettano più un’Ortigia remissiva, che si accontenta della bella figura e di una sconfitta onorevole con pochi gol di scarto. Tutti adesso sanno che l’Ortigia vuol provare a vincere e a fare la storia. Così anche una delle squadre più forti al mondo, come il Brescia, ci affronterà come una diretta avversaria, da competitor, sapendo che siamo una squadra che vuol farle lo sgambetto. Saranno determinati, avranno voglia di metterci sotto sin dall’inizio per ripristinare quel divario che c’era fino a qualche tempo fa e farci capire che non dobbiamo nemmeno pensare di voler arrivare a una finale scudetto. Sarà un bellissimo spettacolo fra due grandi squadre, una consapevole di dover vincere per forza e un’altra che ha voglia di cambiare il corso della storia”.
A 24 ore dalla gara, parla anche Stefan Vidovic, che invita tutti a mettere da parte quanto di buono fatto in questa stagione e a concentrarsi solo su questa sfida: “Aver chiuso al 3° posto e aver centrato il record di punti è un grande risultato. Sono orgoglioso e felice per questo, ma adesso dobbiamo dimenticare tutto quello che è successo. Ora inizia la parte più bella della stagione e dobbiamo pensare solo al Brescia, che è una delle migliori squadre in Europa. Loro giocano una pallanuoto moderna, tengono il ritmo alto, si muovono molto. L’aggressività è la loro caratteristica più importante e su quella basano tutto il resto. Noi, malgrado i problemi che abbiamo avuto durante l’anno e che abbiamo dovuto affrontare nuovamente nell’ultimo periodo, ci siamo comunque allenati bene e siamo pronti per disputare questi play-off. Ci vogliamo godere queste sfide contro il Brescia perché con i nostri risultati ci siamo meritati di giocare le semifinali scudetto e vogliamo dimostrare di avere qualità e di potercela giocare con tutti fino alla fine”.




"Deiezioni sulla ciclabile e proprietari aggressivi": l'amara segnalazione

Una passeggiata lungo la pista ciclabile Rossana Maiorca, per iniziare bene la mattinata. Le migliori intenzioni ma, poco dopo, lo scontro con una realtà che è fatta anche di deiezioni canine e di proprietari che non intendono rimuoverle. La segnalazione arriva da una giovane donna che da anni vive a Siracusa. E’ originaria del Ruanda e si occupa di un siracusano non vedente. Ha a cuore il decoro della città e la cura dei migliori luoghi dedicati a quanti, come lei, amano il mare, il movimento e sono ben lieti di poter contare su una ciclabile sul mare, con lo scenario più bello e i benefici per la salute. Non si può dire lo stesso del cittadino siracusano che questa mattina ha incontrato durante la sua corsetta. “Era un giovane alto, ben vestito, di bell’aspetto. Sembrava colto e mi sarei aspettata che fosse anche educato. Dava l’impressione di essere pronto per andare in ufficio e, prima di andare al lavoro, stava portando il cane a spasso- questo il racconto di Dansilla- Quando mi sono accorta che il suo cane, di grossa taglia, stava sporcando la pista ciclabile, ho segnalato la cosa al proprietario, chiedendo la rimozione della deiezione. E’ ovvio che il rischio era che si pestasse,quella è una pista ciclabile! In ogni caso, non è una novità imbattersi in “ricordini” di questo tipo e nella migliore delle ipotesi, ti ritrovi addosso le mosche attirate proprio dagli escrementi dei cani, che i loro conduttori non rimuovono”. La reazione del giovane ben vestito non sembra essere stata, tuttavia, quella che ci si aspetterebbe: nessun segno di mortificazione, nessuna intenzione di provvedere a rimuovere la deiezione e – a quanto pare- nessun sacchetto con sé. “Il proprietario del cane si è subito alterato e, con fare minaccioso, ha iniziato a dirmi che avevo sbagliato persona e che avrei dovuto mettere un paio di occhiali. Poi sono partite le offese, di ogni tipo- dice ancora- e ho iniziato ad avere paura, tanto da decidere di allontanarmi velocemente. Diceva che non era stato il suo cane, poi tante parolacce. Sinceramente, visto il modo di fare, temevo mi volesse fare del male”. Poi un’ultima considerazione. “Situazioni come questa non si dovrebbero verificare- conclude Dansilla- e invece sono all’ordine del giorno e questo non può che dispiacere”.




Imprese, livello di tassazione a Siracusa: fino al 9 luglio si 'lavora' per lo Stato

Interessante spulciare tra i dati dello studio Cna “Comune che vai fisco che trovi”:  la Sicilia si colloca al 15esimo posto nella classifica nazionale stilata dall’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese. Il valore medio del “Total Tax Rate”, cioè i giorni richiesti ad una attività per pagare le imposte allo Stato, si attesta sul 53,6%, mentre il “Tax Free Day”, ovvero la data a partire dalla quale i profitti si possono ritenere idealmente prodotti per sé e per la propria famiglia, scatta il 13 luglio.
Su scala nazionale il primato appartiene al Trentino Alto Adige con il 47,3%, fanalino di coda è invece il Molise con il 55,3%. In Sicilia, in riferimento ai capoluoghi di provincia, l’incidenza dei tributi erariali, locali e dei contributi sul reddito d’impresa è minore a Enna, dove il TTR si attesta al 51,3%. A partire poi dal 5 luglio  le imprese ennesi possono tirare il fiato e destinare l’utile ricavato per i consumi personali e familiari. In fondo alla classifica, sia regionale che nazionale, c’è  Agrigento che fa registrare una percentuale “Total Tax Rate” pari al 58%, con un distacco di 5,3 punti percentuali in più rispetto al valore medio nazionale di TTR del 52,7%, e con ben 11,3 punti percentuali rispetto a Bolzano in vetta alla classifica con il 46,7%. L’impresa agrigentina deve faticare fino al 30 luglio per pagare il “Socio Stato”. Alla base di questo “amaro primato” c’è una tassazione degli immobili molto elevata pari a 9.848 euro con riferimento sia ad un immobile accatastato come C3, catalogato come laboratorio, sia come C1 relativo ad un negozio. Poi c’è la Tari che contribuisce nel computo generale delle valutazioni. Alle spalle di Enna, capolista, troviamo Ragusa con il 51,9% del TTR e con il “ Tax Free Day” che scatta il 7 luglio. Sale sul podio Palermo con 52,1% del TTR, per il “Tax Free Day” le aziende palermitane devono attendere l’8 luglio.
A seguire Siracusa (52,4% TTR e Tax Free Day  9 luglio), Trapani (53% TTR e Tax Free Day 11 luglio), Caltanissetta (53,3% TTR e Tax Free Day 13 luglio), Messina (54,2% TTR e  Tax Free Day 16 luglio), Catania (56,1% TTR e Tax Free Day 23 luglio).
Focus su Siracusa: terza nella specifica classifica regionale e nella media della tassazione nazionale, merito di interventi nazionali come la deduzione Imu del 100%, l’eliminazione dell’Irap e la rimodulazione dell’Irpef, tutti interventi sollecitati da anni dalla Cna e di interventi locali su Tari.
“C’è molto da fare – affermano i vertici di CNA Siracusa, Rosanna Magnano e Gianpaolo Miceli, presidente e segretario – anche per evitare le riduzioni degli ultimi anni, l’impatto dei maggior costi energetici e di materie prime annullano la percezione di queste riduzioni e il timore di un rialzo nei prossimi mesi è significativo. Riteniamo fondamentale un intervento fortissimo sull’autoproduzione energetica così come un lavoro su agevolazioni mirate per i settori più colpiti dalla maggiorazione dei costi. Fattori imprescindibili per sostenere l’economia reale dei territori”.

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