Da Ast a Sais, le perplessità della Giunta: "Affidamento a privati dopo gara deserta"

“Meno servizi per i cittadini, più caos nel sistema della mobilità e ipoteca sul futuro”. In poche parole, la candidata della coalizione progressista, Renata Giunta, condensa così il suo giudizio sull’affidamento del nuovo servizio di trasporto pubblico a Siracusa.
“Desta stupore la formula dell’affidamento diretto a cinquanta giorni dal voto amministrativo, a seguito peraltro di un bando andato a vuoto che avrebbe suggerito maggior cautela ad una giunta che non ha mai dato corso negli ultimi anni ad una riflessione politica sistemica sul trasporto pubblico e sulla mobilità urbana, né tanto meno alla predisposizione del bando di gara europeo necessario per l’affidamento del servizio per nove anni”, spiega la Giunta.
La candidata progressista ritiene che vi sarebbero state tutte le condizioni per rinegoziare il contratto con l’azienda pubblica Ast, nelle more della preparazione della nuova gara pluriennale, “ridiscutendo flotta, linee, fermate, frequenza, priorità, costo del biglietto, sistema dei controlli, insomma qualità generale del servizio”.
Palazzo Vermexio ha scelto la strada dell’affidamento diretto ad un privato, la Sais, per due anni. “Come tutte le società private, mirerà a massimalizzare gli utili. Si servirà, non è chiaro a che titolo, di parte della flotta regionale, incasserà le entrate della bigliettazione, 4,8 milioni di contributi pubblici. Un affare non da poco per un privato che non aveva inteso rispondere alla prima chiamata pubblica…”, punge Renata Giunta.
Quanto al servizio in sè, nota dolente sarebbe la sostanziale riduzione delle corse specie verso le zone del mare, gli ospedali, il cimitero. E poi ancora “la circolare Ortigia ogni 21 minuti, ovvero un solo mezzo per decongestionare il centro storico dal traffico privato; la circolare Akradina e Grottasanta ogni 40 minuti; Epipoli ogni 45 minuti. Uno schema che ha quasi del tutto ignorato le indicazioni fornite mesi fa da questa stessa coalizione e che miravano a sostituire il sistema delle lunghe e tortuose circolari, con poche, semplici, brevi e funzionali dorsali in linea”.




Nuovo trasporto pubblico a Siracusa, critiche da Acquaviva e Moschella

Cambia il gestore del trasporto pubblico a Siracusa, da Ast a Sais. Nuovi percorsi, corse riviste ed altre novità illustrate ieri in conferenza stampa dal sindaco, Francesco Italia. Partenza il 17 aprile. Nel frattempo, prime critiche. L’ex consigliere comunale del Pd, Alessandro Acquaviva, saluta con favore il cambio di gestore (“Ast era certamente inadeguata a soddisfare i bisogni di mobilità”) ma sottolinea “alcune ombre per quanto riguarda la copertura territoriale e il numero delle corse” programmate col nuovo servizio.
“Si realizza un taglio pressochè del 50% delle corse”, analizza Acquaviva. “Ad essere fortemente penalizzate sono le contrade marine, oggi servite dalla linea bus 23 con 10 corse giornaliere. Con il nuovo servizio, gli utenti dovranno accontentarsi di sole 4 corse giornaliere che saranno certamente insufficienti a cogliere i bisogni di spostamento di tanti lavoratori e lavoratrici pendolari ma anche dei numerosi turisti che nella stagione estiva utilizzano il bus 23 per raggiungere i varchi a mare dell’area marina protetta del Plemmirio, dalla Pillirina, al faro Murro di porco e ai lidi attrezzati che insistono sul versante sud”. Acquaviva mette in evidenza come anche i collegamenti con il cimitero subiscano dei tagli: “quattro corse giornaliere, anzichè dieci”.
Su questo fronte, pronta la replica dell’assessore Enzo Pantano. “Si inizia con quattro corse al giorno ma nulla vieta di rimodulare il tutto, alla luce delle esigenze degli utenti”. Se, insomma, dovesse essere evidente la necessità di più corse, verranno predisposte.
L’ex consigliere si interroga anche sulla frequenza dei collegamenti con i due grandi poli sanitari cittadini e i numerosi istituti scolastici che hanno sede alla Pizzuta. “Se l’amministrazione avesse dato seguito alle dichiarazioni di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini per la fase di revisione del Piano urbano della mobilità, probabilmente alcune lacune evidenziate sarebbero state affrontate e risolte”.
Anche l’ex assessore comunale Fabio Moschella si mostra quanto meno perplesso. “Il nuovo contratto di servizio abbatte significativamente le corse verso le zone del mare, gli ospedali, il cimitero in un quadro di forte ridimensionamento generale del servizio. Il Comune di Siracusa, anziché negoziare con Ast un nuovo contratto ha lasciato che si andasse alla sua risoluzione. Il nuovo piano delle corse della Sais è in tutta evidenza pianificato comprensibilmente sull’interesse della stessa società anziché sui bisogni dei cittadini. Il caos della mobilità urbana segna un nuovo brillante risultato”.




La protesta di Calogero, malato di amianto: mille giorni senza tagliare capelli e barba

Da oltre mille giorni un ex metalmeccanico siracusano non taglia la barba. Sono adesso 25 centimetri di rabbia e protesta silenziosa. La sua storia è quella di tanti operai che pensavano di aver trovato un lavoro dignitoso per mantenere le loro famiglie e invece si sono trovati a combattere contro un mostro. Calogero Vicario, questo il suo nome, adesso ha 61 anni e i bronchi pieni di amianto che respirava nelle Industrie meccaniche siciliane dove ha lavorato per tanto tempo.
Quattro o cinque volte l’anno combatte con brutte bronchiti e ha un deficit respiratorio del 38%. Qualsiasi piccolo sforzo lo affatica moltissimo e deve sempre portare con sé un broncodilatatore. Negli ultimi mesi si è sottoposto a una Tac che ha, purtroppo, portato alla luce diversi noduli, ed è quindi sotto stretta sorveglianza sanitaria. Ricorda sempre che almeno 20 suoi colleghi sono venuti a mancare in questi anni a causa dell’amianto. Così come in tutte le fabbriche in cui veniva usato il minerale killer.
A fine mese l’appuntamento decisivo in un’aula di Giustizia. Il 28 aprile, curiosamente giornata mondiale della malattie da amianto, prevista l’udienza in Cassazione. Insieme ad altri 9 colleghi, Calogero Vicario si era visti riconosciuti i benefici amianto e quindi il prepensionamento. Diritti poi negati in Appello. Ora la loro battaglia è in mano ai giudici ermellini che decideranno sulle loro vite. “Quel giorno voglio esserci fisicamente. Mi andrò a sedere davanti la Cassazione. Voglio portare ancora una volta la mia testimonianza e lo farò insieme a mia figlia. Non ci aspettiamo nulla di particolare, anche perché moralmente mi sento di avere già vinto”, dice da Priolo, la sua città. “Siamo riusciti, anche grazie all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e all’onorevole Pippo Gianni, ex sindaco di Priolo Gargallo, a scoperchiare il vaso di Pandora. Nessuno prima del 2009 in Sicilia parlava di amianto. Ora ci affidiamo alla Suprema Corte, per capire se è giusto che per un cavillo dobbiamo essere trattati come delinquenti, perché è di questo che si tratta. L’Inps ci ha anche chiesto indietro il denaro che ci ha concesso dopo la sentenza di primo grado, che avevamo vinto. Negli anni abbiamo ammortizzato la spesa, ma abbiamo pagato sulla nostra pelle questa ingiustizia. E con noi le nostre famiglie. Mi è costata anche la protesta che si è concretizzata con il mancato taglio di barba e capelli. È stato difficile, anche a livello psicologico. Eppure ho sempre pensato di essere nel giusto e che non dovevo assolutamente mollare”.
Le patologie asbesto correlate sono gravissime e possono manifestarsi anche 30 o 40 anni dopo l’esposizione. Per questo l’Ona continua a lottare per i diritti delle vittime e delle loro famiglie. Si può richiedere assistenza online o al numero verde gratuito 800 034 294.




Arsenale dei caminanti, concluse le indagini per ricettazione a carico di tre persone

Sono state chiuse le indagini preliminari dei Carabinieri a carico di due uomini e una donna della comunità dei Caminanti di Noto. A dicembre del 2021, gli investigatori sequestrarono un arsenale composto da dieci pistole, munizionamento di vario calibro ed oltre 100.000 euro, nel quartiere “Arance dolci” della città barocca. L’imponente operazione dei Carabinieri seguì di qualche giorno il ferimento di un minorenne che in seguito perse la vita. Era stato colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco.
Gli investigatori dell’Arma si scontrarono con un muro di omertà e false dichiarazioni messe in campo dalla comunità nomade, alla quale appartenevano sia la vittima che l’autore dell’omicidio. Quest’ultimo venne rintracciato fuori provincia, ospitato da altri componenti della stessa comunità, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto.
Oggi i detentori di quelle armi e munizioni, due uomini e una donna, si sono visti notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa.




Abbandono di rifiuti, Mangiafico: "Cittadini informati male nonostante spesa di 800mila euro"

Come contrastare gli abbandoni di rifiuti, specie di elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici? Non è bastato, sin qui, lo spauracchio delle fototrappole, delle multe e del sequestro del mezzo (misura di complessa applicazione).
Per Michele Mangiafico, candidato sindaco con Civico4, sono mancate le basi nell’approccio al problema. “Quando si parla di incivili, secondo la narrazione che tanto è cara all’amministrazione comunale uscente, bisogna sempre ricordare che quella stessa amministrazione, a partire dal 2019 e per sette anni, ha previsto alla voce ‘campagna di coinvolgimento del cittadino e formazione ambientale’ la cifra di 193 mila euro l’anno, ovvero 1,4 milioni di euro in sette anni proprio per l’educazione della cittadinanza alla differenziata. Come sono stati spesi?”, si domanda.

“Ci consta l’aver visto il primo cittadino e alcuni esponenti della sua giunta in un video girato presso un condominio di via Barresi per parlare con i cittadini al fine di formare una maggiore coscienza civica sull’argomento, ma a parte questa solitaria operazione di contatto con la cittadinanza, null’altro possiamo testimoniare negli ultimi tre anni e mezzo”. Secondo Michele Mangiafico è mancata una costante attività di formazione e di informazione diretta al cittadino, troppo spesso affidata al mare magno dei social network.
“Se l’obiettivo che Siracusa doveva raggiungere nel 2021, ovvero il 65% della raccolta differenziata, è
ancora oggi lontano di circa sedici punti percentuali questo va ricondotto anche al come siano state utilizzate queste cospicue risorse pubbliche, provenienti dalle tasche dei cittadini”.

foto archivio




Spaccio: sorpreso con la droga in garage, nei pressi di via Santi Amato. Ai domiciliari

Un siracusano di 50 anni è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Siracusa. Lo hanno bloccato nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di droga. L’uomo è già noto alle forze di polizia.
Una perquisizione domiciliare in un garage nella sua disponibilità, nei pressi della nota piazza di spaccio di via Santi Amato, ha portato alla scoperta di 41 grammi di hashish, 10 grammi di marijuana, 5,16 grammi di cocaina oltre a materiale per il confezionamento della droga e due bilancini di precisione. Il 50enne è stato posto ai domiciliari.




Buche stradali "chiuse" con piastra riscaldante a infrarossi, sperimentazione al via da Cassibile

Le riparazioni stradali avvengono adesso a Siracusa attraverso l’utilizzo di una piastra riscaldante. Il macchinario non è una novità assoluta, viene già impiegato da diverse amministrazioni pubbliche ed anche la vicina Floridia ha sperimentato nei mesi scorsi questo sistema. Adesso tocca al capoluogo. A Cassibile i primi test, con interventi di riparazione buche effettuati dalla ditta TS Asfalti di Valverde che si è aggiudicato, con un ribasso del 20% i lavori di manutenzione ordinaria (a base d’asta 150mila euro).
La riparazione delle buche sulla pavimentazione stradale avviene attraverso la piastra riscaldante ad infrarossi, seguita dalla miscelazione del materiale riciclato, con l’aggiunta di additivo rigenerante, di emulsione bituminosa, di conglomerato bituminoso a caldo tramite termocontenitore (hotbox), cui seguono “paleggiamento e compattazione” dell’intervento.
“Da Cassibile si sta procedendo gradualmente verso il centro città e Belvedere. Si tratta di un secondo intervento che segue quello dei mesi precedenti”, lo dichiarano il sindaco Francesco Italia e l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Pantano. “Nelle scorse settimane – aggiungono – gli Uffici avevano predisposto un progetto complessivo di lavori su strade urbane ed extraurbane di competenza del Comune per renderle transitabili in sicurezza, eliminando quelle situazioni di degrado del manto stradale dovuto all’intenso traffico veicolare. Si è deciso di puntare su una nuova tecnica di intervento, nell’ottica dell’ottimizzazione dei costi e della qualità del lavoro finito”.




Vicesindaco arrestato per concussione, Petralito: "Subito sostituito, Comune parte civile"

Momento politico estremamente teso a Pachino. Dopo l’arresto del vicesindaco Russo, peraltro assessore alla Legalità, l’opposizione ha alzato il livello di pressing sulla prima cittadina Carmela Petralito. Accesa – e dato le premesse non poteva essere diversamente – la seduta di Consiglio comunale. Un assise su cui, peraltro, le indagini della Mobile di Ragusa allungano alcune ombre che non hanno portato al momento ad alcuna contestazione.
La Prefettura, per effetto della Severino, ha sospeso dalle sue funzioni l’ex vicesindaco, ora ai domiciliari.
Nel suo intervento, la sindaca Petralito ha parlato di “una brutta vicenda” che arriva peraltor dop una lunga pagina di commissariamento dell’ente pubblico. “Nutro il massimo rispetto per l’operato della magistratura. Nel caso in cui ci dovesse essere un processo penale, il Comune si costituirà certamente parte civile, per il risarcimento del danno subito da Pachino”, ha annunciato in aula.
Ha poi rivendicato la bontà del suo operato. “Ho provveduto immediatamente alla revoca dell’incarico di componente della giunta municipale di una persona che, comunque, è stata scelta dai pachinesi per rappresentarli in consiglio comunale nella lista dell’allora presidente della Regione Siciliana”. E chiude citando il Gattopardo: “Vogliono il cambiamento finto, vogliono che tutto cambi perché nulla cambi davvero. Mi rifiuto di pensare che lo facciano perché intendono perpetuare comportamenti che tanti, gravissimi danni hanno provocato alla nostra città”, le sue parole in risposta alle critiche di queste ultime ore.




Lavorare in cantieri all'estero: formazione con il gruppo Irem per tecnici e laureati

(c.s.) Per 16 ragazzi, diplomati in materie tecniche o laureati in ingegneria, il sogno di imparare concretamente un lavoro e di poter partire per l’estero potrebbe presto diventare realtà. Il 12 aprile inizierà l’Academy gratuita organizzata da Randstad, società leader nel mondo dei servizi per le risorse umane, e Gruppo IREM, leader nel settore dell’Energia e impiantistica industriale, con sede a Siracusa. Due corsi di formazione: uno per addetti all’ufficio tecnico, l’altro per addetti alla pianificazione.
La selezione è aperta a Diplomati in indirizzi tecnici (elettrico, elettronico, meccanico), liceo scientifico o CAT, oppure laureati in ingegneria (gestionale, meccanica, elettrica e industriale). E’ richiesta disponibilità a lavorare all’estero, conoscenza di base della lingua inglese e preferibilmente competenze nell’utilizzo di software per il disegno e la progettazione.
La formazione, da svolgersi in parte online e in parte presso l’azienda, per una durata di 220 ore totali, comprenderà lezioni tecniche (basi di project management, disegno tecnico, utilizzo software), informatiche, (excel), di lingua inglese e un approfondimento dedicato all’acquisizione di soft skills (gestione del cambiamento, digital mindset, lavoro di gruppo).
“La formazione del personale rappresenta uno dei passaggi chiave che un’azienda ha necessità di attuare per essere competitiva, in un mondo in cui i cambiamenti avvengono con estrema rapidità – ha dichiarato Giovanni Musso Amministratore delegato di IREM – Occorre sviluppare un nuovo modello di crescita che favorisca la formazione del personale con qualifiche professionali medio alte, in grado di tenere agganciate le competenze alle esigenze dell’impresa superando così un mismatch delle competenze che attualmente caratterizza il mercato del lavoro”.
“Come Randstad siamo orgogliosi di poter offrire una concreta opportunità di lavoro per i ragazzi del nostro territorio – spiega Bruno Piccoli Area Manager Catania Randstad Italia -. Questa importante partnership dimostra il ruolo della formazione nel poter costruire un futuro di successo. Sia all’interno della nostra regione, che verso l’estero”.
Durante il periodo di formazione i ragazzi potranno contare su vitto e alloggio oltre al trasporto tra hotel e azienda.
Dopo il corso di formazione, i candidati selezionati potranno essere assunti dal Gruppo IREM e valutare opportunità presso i cantieri dell’azienda. Una volta all’estero tutte le spese di vitto e alloggio saranno a carico dell’azienda.




Autorizzazioni in Sicilia per impianti fotovoltaici, Granata e Bonomo: "No a saccheggi"

Fotovoltaico in Sicilia, dibattito aperto dopo l’intervento del presidente della Regione, Renato Schifani, sulle nuove autorizzazioni di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Intervengono con una nota congiunta anche due ex deputati regionali, Mario Bonomo e Fabio Granata. “Le polemiche seguite alla presa di posizione di Schifani devono essere seguite da fatti concreti e azioni normative. La Sicilia, dopo aver subito notevoli oltraggi dalla industria legata al fossile bei decenni precedenti, non può adesso essere saccheggiata da impianti di dimensioni enormi, che devasterebbero in maniera irreversibile il nostro territorio, il paesaggio e la biodiversità, senza una piena cognizione di quanta di questa energia prodotta resti in Sicilia o venga invece trasferita altrove”. Granata e Bonomo si dicono convintamente favorevoli alla transizione ecologica e alle energie alternative, “ma come prevede il Piano Regionale della Energia bisogna collocare gli impianti di dimensione industriale in zone come le cave dismesse, le discariche esauste (secondo il Piano energetico ambientale già approvato), i tetti degli edifici pubblici, le aree agricole irrilevanti e prive di pregio, senza andare a impattare su vastissime estensioni di terreni agricoli, spiantando alberi e sconvolgendo gli equilibri naturali e la biodiversità”.
Quanto alle autorizzazioni relative agli impianti di grandi dimensioni che eventualmente possano essere concesse su terreni agricoli non di pregio, “la Regione Siciliana deve intervenire legislativamente, prevedendo automatismi di destinazione d’uso dei terreni individuati, cambiando la superficie catastale da agricola in industriale, con conseguente sostanziale determinazione dell’Imu a beneficio di Regione e comuni. Tutto questo – dicono Bonomo e Granata – oltre alle royalties, comporterebbe un notevole incremento nelle casse dei Comuni Siciliani e della Regione”.
Niente impianti fotovoltaici in “aree di pregio, in quelle interessate alla istituzione di Parchi, in quelle rilevanti sotto il profilo paesaggistico o della produzione agricola o della biodiversità”.

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