Che fine ha fatto Luigi Di Pietro? Terzo giorno di ricerche a Sortino, tra dirupi e pendii

Altra giornata di ricerche a Sortino, la terza dall’inizio dell’anno. Di Luigi Di Pietro, scomparso dal 29 dicembre, ancora nessuna traccia. Sui social si moltiplicano gli appelli ed è anche comparsa una delle ultime foto dell’uomo, 58 anni, carabiniere in pensione. Immortalato da un impianto privato di videosorveglianza mentre si dirige verso la zona sud di Sortino. In casa sono stati trovati documenti, soldi e cellulare. L’uomo avrebbe portato con sè solo le chiavi.
Ulteriormente allargata quest’oggi la zona delle ricerche, che punta poco fuori Sortino, tra dirupi e pendii.
Forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari di protezione civile e unità cinofile: tutti mobilitati anche oggi per ispezionare le zone impervie tutto attorno alla cittadina montana. Dall’alto, continuo sorvolo da parte dell’elicottero dei vigili del fuoco.
Da terra, specialisti come i Cacciatori dei Carabinieri e gli esperti in soccorso speleologico dei Vigili del fuoco continuano le loro ispezioni dei dirupi, calandosi con corda lungo i costoni rocciosi verticali. Utilizzati a supporto anche i droni. Una delle ipotesi è che l’uomo possa essere scivolato e che, impossibilitato a spostarsi, attenda l’arrivo dei soccorsi. E’ una corsa contro il tempo, anche perchè durante la notte le temperature si abbassano notevolmente.
Le operazioni di ricerca non si sono arrestate, proseguendo anche durante la tarda serata con la perlustrazione di vie cittadine e strade di campagna. A coordinare le operazioni è la Prefettura di Siracusa che ha attivato il piano provinciale di ricerca delle persone scomparse. Sul campo ci sono ben 15 squadre, munite di GPS per mappare le aree ispezionate.




Sequestro di beni per un affiliato al clan Bottaro-Attanasio: intervento della Gdf per un milione di euro

Sequestro preventivo ai danni di un soggetto ritenuto appartenente al clan Bottaro-Attanasio . Un valore complessivo di oltre un milione di euro riconducibile a Gaetano Maieli. La misura di prevenzione patrimoniale Antimafia è stata eseguita dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura Distrettuale- Tribunale di Catania.
Il provvedimento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale Etneo arriva al termine di indagini di polizia giudiziaria condotte dalle Fiamme Gialle anche sotto il profilo economico-finanziario.
In particolare le investigazioni patrimoniali svolte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Siracusa hanno consentito di raccogliere elementi che hanno condotto gli inquirenti ad ipotizzare un “fraudolento agire”. Secondo quanto ricostruito, l’uomo, mediante il reimpiego di proventi illeciti derivanti dallo spaccio di sostanze stupefacenti, avrebbe avviato una nota attività commerciale nel capoluogo operante nel settore della ristorazione in una zona a forte vocazione turistica.
L’impresa sarebbe stata affidata solo formalmente alla compagna e ad un soggetto incensurato, con il mero ruolo di prestanome.
Il reimpiego di proventi illeciti si sarebbe concretizzato anche nell’acquisto di un appartamento a Siracusa di  6 vani, dove vive la famiglia. Le indagini sono state condotte attraverso moderni sistemi informatici di ausilio alle investigazioni patrimoniali, in particolar modo il software Molecola,
creato dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) nonché la “Dorsale Informatica”, piattaforma che riduce sensibilmente i tempi di ricerca delle informazioni ottimizzando i processi di lavoro e orientando proficuamente le indagini volte, nel caso specifico, alla ricerca delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico legale siracusano.




Furti e danneggiamenti alle auto parcheggiate al Di Maria di Avola, il caso in Prefettura

Nuovo atto vandalico nel parcheggio dell’ospedale Di Maria di Avola. Ad essere presa di mira, l’auto di un infermiere che lavora nella struttura sanitaria alle porte della città dell’Esagono. Non sarebbe il primo caso simile, con vetture del personale sanitario danneggiate o oggetto di furti.
Il sindaco di Avola, Rossana Cannata, ha chiesto maggiori attenzioni su di una escalation che genera un certo allarme sociale. “Ho sentito il prefetto Giusi Scaduto – spiega – che mi ha assicurato di aver inserito la questione all’ordine del giorno del comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza previsto per domani”.
L’Azienda sanitaria, responsabile della struttura e del parcheggio, ha installato una nuova illuminazione e un sistema di videosorveglianza per tenere lontani i malintenzionati.
“Non si può aver paura di andare a lavorare – conclude il sindaco – so che le forze dell’Ordine sono già allertate e sulle tracce dei malfattori al fine di garantire sicurezza a chi si reca nel proprio luogo di lavoro”.

foto utente Facebook




La crisi del pomodoro, aziende a rischio chiusura a Pachino. Il sindaco incontra il Consorzio

Sale la preoccupazione a Pachino, la cui economia locale è strettamente legata all’agricoltura ed al pomodoro Igp. Centinaia di produttori riuniti nel Consorzio di tutela rischiano di vedere saltare la stagione se non addirittura la chiusura. Tonnellate di pomodoro igp rimangono invendute nei piazzali delle aziende. Le impazzite dinamiche di mercato, con un prezzo finale di vendita schizzato alle stelle nella gdo a fronte di costi di produzione contenuti, hanno assestato il colpo forse definitivo.
Il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, ha incontrato questa mattina il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato. “Ho voluto fare sentire ai produttori locali, tramite lui, la vicinanza e il sostegno del Comune di Pachino in questa grave situazione di crisi”, spiega la Petralito al termine.
Nessuno nasconde la paura per la tenuta delle aziende ed in particolare dei piccoli produttori. “Siamo preoccupati per le tante imprese che rischiano addirittura la chiusura, anche a causa di dinamiche di prezzo che penalizzano sia i produttori sia i consumatori finali, ai quali vengono proposti prezzi troppo elevati. In più c’è la concorrenza sleale del pomodoro proveniente dall’estero”.
Domani a Vittoria incontro regionale per analizzare il momento e chiedere soluzioni ai governi regionali e nazionali.




Abbandono di rifiuti, l'ex Provincia sanziona ma non incassa: i dati degli ultimi tre mesi

Resta difficile la repressione, con gli strumenti che la legge mette a disposizione, di violazioni ai danni dell’ambiente, a partire dall’abbandono selvaggio di rifiuti nel territorio. Lo dimostrano, semmai servisse, anche alcuni numeri, i più recenti disponibili, contenuti in un rendiconto trimestrale dell’ex Provincia regionale di Siracusa e che riguarda, nello specifico, gli introiti derivanti dalle sanzioni comminate a trasgressori individuati dal primo settembre scorso e fino al 16 dicembre 2022. I verbali sono stati 8 in quel periodo, per un ammontare di 31.300 euro circa. Andando a verificare le entrate effettive relative a questa voce, tuttavia, il Libero Consorzio si trova costretto a constatare- e non rappresenta di certo una novità- che la maggior parte dei cittadini a cui la sanzione è stata comminata, non hanno poi pagato la somma inserita nel relativo verbale. Insomma, il purtroppo non nuovo principio secondo cui “la multa c’è ma non la pago”. In denaro, il rapporto è chiaro. Sui 31.300 euro che l’ex Provincia avrebbe dovuto incassare, solo 7.500 euro sono stati accertati come introiti di sanzioni. Ne rimangono oltre 23 mila in sospeso, da recuperare. Il tutto sarà però oggetto di un altro bilancio, essendo, nel frattempo subentrato il 2023. Le cifre in questione non sono tali da cambiare le sorti delle casse dell’ente e dei servizi. Da considerare, tuttavia, che sono relative a soli tre mesi e che danno, in ogni caso, la misura di un fenomeno che danneggia il territorio, su diversi piani.




La Venere di Siracusa di Salvatore Fiume "lascia" Palazzo Vermexio, in mostra al Ritiro

Il dipinto che Salvatore Fiume donò nei tardi anni 80 del secolo scorso alla città di Siracusa è uno dei pezzi pregiati della mostra “Verso il museo del 900”. L’esposizione è stata inaugurata lo scorso 22 dicembre e potrà essere visitata fino a marzo, all’interno dell’ex convento del Ritiro, in Ortigia.
L’opera di Fiume, spesso indicata come la Venere siracusana o Venere di Siracusa, adorna usualmente la sala giunta al secondo piano di Palazzo Vermexio. Rare le occasioni di ammirarla all’esterno, tra queste una bella esposizione nel 2006 alla galleria di Montevergini ed in precedenza una mostra su Fiume nell’allora museo di piazza Duomo. Poi null’altro, con l’opera che ha fatto da sfondo a foto di sindaci ed assessori che si sono succeduti nel tempo, durante riunioni ed incontri in sala giunta.
Un’occasione, quindi, per vedere da vicino ed apprezzare l’opera del maestro comisano, fortemente legato a Siracusa che volle omaggiare in una rappresentazione dove forte è il richiamo all’idea della classicità.




Sale scommesse illegali "mascherate" da internet point: sempre più numerose in provincia

Sempre più casi in cui esercizi commerciali qualificati come internet point sono, invece, centri di scommesse non autorizzati, che consentono perfino l’accesso ai minorenni.

Li riscontra la polizia in provincia di Siracusa. Un dato che è emerso da specifici servizi disposti dal Questore di Siracusa, Benedetto Sanna, in occasione delle festività natalizie e di fine anno, con l’intervento della Squadra Amministrativa, impegnata in mirati controlli finalizzati principalmente al contrasto della vendita illegale dei “botti di fine anno”.
Controllati 3 esercizi autorizzati alla commercializzazione di materiale esplodente, 3 centri commerciali gestiti da cittadini cinesi e 5 ipermercati.
Sul versante sale gioco-internet point, sono stati controllati una sala di questo tipo  e 4 centri scommesse . Al gestore di uno di questi  è stata revocata la licenza in quanto non ottemperante agli obblighi di pagamento delle relative imposte.
Al gestore di un altro centro scommesse, nel quale a seguito di un precedente controllo era stata accertata la presenza di minori, è stato notificato il provvedimento di sospensione dell’attività per 20 giorni emesso dalla Direzione Regionale Sicilia Ufficio dei Monopoli di Stato.
Infine, al gestore di un internet point è stato notificato il provvedimento di confisca e distruzione di tre apparecchi videoterminali emesso dalla Direzione Regionale Sicilia Ufficio dei Monopoli di Stato, poiché in precedenza era stato accertato che attraverso la connessione internet, si consentiva agli utilizzatori di effettuare giochi d’azzardo in modalità on-line, nella disponibilità di utenza indiscriminata e dunque potenzialmente fruibile anche a minori.

Foto: repertorio




Carrozzieri-Milocca-Ognina-Fontane Bianche: via ai lavori sulla Sp 104

Aggiudicati i lavori di rifacimento di una delle strade su cui maggiormente, appena fuori dal centro urbano, si sono concentrate spesso le attenzioni e le proteste di residenti e automobilisti. Per circa 380 mila euro, via, dunque, al rifacimento della strada provinciale 104 Carrozzieri- Milocca-Ognina-Fontane Bianche. Si tratta di un’arteria di proprietà e pertanto di competenza dell’ex Provincia regionale, oggi Libero Consorzio. Il progetto relativo agli interventi è stato approvato circa due anni fa senza passare, fino ad oggi, all’apertura dei cantieri. I finanziamenti sono arrivati da un fondo del 2018 nazionale, istituito a seguito di un’ondata anomala di maltempo che da ottobre di quell’anno riguardò diverse regioni italiane, tra cui la Sicilia. Alcuni interventi tampone, su brevissimi tratti, sono stati eseguiti nei mesi passati, da considerare più lavori d’urgenza che legati alla programmazione e ad un serio rifacimento. I lavori sono stati affidati ad un’impresa di Modica, senza pubblicazione di gara, ricorrendo alla procedura negoziata. L’impresa di Marcello Leone ha proposto un ribasso del 28,90 per cento rispetto alla base d’asta. Nelle prossime settimane, completate le procedure burocratiche, si dovrebbe, dunque, passare all’avvio dei lavori.




Tonnellate di pomodoro Igp invendute, l'allarme dei produttori: "rischiamo la chiusura"

Tonnellate di pomodoro igp di Pachino invenduto. E’ allarme per il Consorzio di Tutela con il presidente, Sebastiano Fortunato, che non si nasconde dietro ad un dito. “Molti produttori rischiano la chiusura se non si interviene in modo deciso e concreto per cambiare la situazione”. Prima fra tutte, l’elevato costo al consumatore finale del prodotto, nonostante i produttori stiano applicando politiche di contenimento.
“Abbiamo tonnellate e tonnellate di pomodori rimasti sulle piante e pochissimi ordini da parte della grande distribuzione. Con questo inverno così atipico, in cui si rilevano temperature di addirittura 22 gradi, il prodotto matura velocemente e deve essere raccolto, ma senza acquirenti andrà in gran parte perduto. Facciamo appello al nuovo Governo – ha aggiunto il presidente Fortunato – che tanta sensibilità e attenzione ha mostrato verso le istanze del made in Italy, affinché ci aiuti a superare questa drammatica situazione, al fine di scongiurare la chiusura di centinaia di imprese siciliane che vivono esclusivamente sulla produzione del pomodoro”.
Ci sono limiti precisi che regolano il prezzo minimo di acquisto del prodotto, ma non sarebbero seguiti alla lettera al momento. “A questo – sottolinea Fortunato – si aggiungono rincari energetici assolutamente inaccettabili e la concorrenza sleale del pomodoro proveniente dall’estero, dove il costo della manodopera incide sul prodotto solo per un 10% rispetto al 60% dell’Italia”.
Intanto in Sicilia si sono accesi i riflettori sulla crisi e già questo venerdì 5 gennaio il Consorzio Pachino IGP parteciperà, insieme ad istituzioni locali e addetti al settore, all’incontro “Agricoltura. Ascolto e Prospettive”, organizzato per delineare le principali azioni da sottoporre al Ministro del Masaf Francesco Lollobrigida.




Illuminazione pubblica, dai sopralluoghi "scoperti" cavi e pali mancanti, botole asfaltate e…

Una delle novità introdotte dal nuovo servizio di pubblica illuminazione a Siracusa è l’attivazione di un numero verde (800901050) per la segnalazione dei guasti. Il vero fattore nuovo sta nella possibilità di seguire gli aggiornamenti sul guasto lamentato. Il cittadino, infatti, riceve un codice identificativo che gli permette di tracciare l’iter della richiesta ed i tempi di intervento.
Come ha funzionato? Per la risposta, affidiamoci ai numeri: da quando la pubblica illuminazione è a guida Enel X a Siracusa (1 settembre) e fino al 30 novembre 2022, le segnalazioni arrivate al numero verde sono state 1.024. Di queste, 827 sono state risolte correttamente; di 86 mancano aggiornamenti (perchè inserite nel report di dicembre); mentre risultano sospese 111 segnalazioni.
Dato interessante, anche perchè dietro una segnalazione di guasto “sospesa” alle volte si nasconde una “sorpresa”. Vediamo alcuni casi. Un cittadino ha segnalato al numero verde un cavo penzolante su via lido Sacramento, tra i civici 172 e 210. Il sopralluogo effettuato dai tecnici di Enel X ha così fatto emergere la mancanza di sicurezza dell’impianto, con cavi dell’illuminazione pubblica passati e legati su pali con media tensione dell’Enel. Qui serve un intervento diverso rispetto all’ordinaria manutenzione.
C’è poi il caso di un lamentato palo spento in zona Santa Panagia, a servizio fondamentalmente del parcheggio di una attività privata. Motivo per cui i tecnici hanno chiesto al Comune di chiarire se quel palo sia da considerare servizio pubblico, e quindi intervenire, o privato alla luce della posizione e della apparente natura del servizio.
Segnalate anche otto lampade spente presso la scuola Martoglio, in via Immordini. Qui serve la pulizia della botola di ispezione, ricoperta da spazzatura e asfalto, per capire l’entità del danno dovuto al furto di cavi . Cavi che mancano per circa un chilometro anche in traversa Sinerchia. Quello dei fili rubati o mancanti è una sorta di “mistero” cittadino, come in viale Epipoli (dal civico 212 al 267) dove si riscontra la presenza di 110 pali spenti per mancanza di cavi interrati. Che fine hanno fatto? Furti ed incidenti le probabili cause.
Ci sono anche casi “sui generis” come via Buscemi e via Carlentini al buio, come segnalato da un residente. Il successivo sopralluogo dei tecnici ha identificato in un corto circuito il problema. Ma l’intervento di riparazione non è possibile se prima non si ricercano le botole di ispezione, finite sotto l’asfalto del manto stradale. Capita anche questo.