Frontale tra un autobus ed un’auto, perde la vita una 45enne

Tragico incidente stradale questa mattina sulla Noto-Pachino, all’altezza dello svincolo per Vendicari.
Pochi gli elementi che trapelano al momento. Un violento impatto avrebbe coinvolto, intorno alle 9:00, un autobus di linea e un’auto, una Toyota Yaris, causando una vittima, una donna di 45 anni, che si trovava alla guida dell’utilitaria. Nessun ferito tra i passeggeri del bus. Sul posto, Carabinieri e Polizia di Noto, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.
Nessun ferito tra i passeggeri dell’autobus.
Il tratto è stato interdetto alla circolazione veicolare per le operazioni e i rilievi.

Foto: repertorio,web




Malamovida, nuova stretta della Polizia nei luoghi di ritrovo di giovani. Tutti i numeri

Weekend di controlli straordinari per garantire sicurezza e legalità in città, sotto osservazione soprattutto la cosiddetta malamovida. Nelle ore scorse, le verifiche si sono concentrate nella zona alta, nei pressi di una nota panineria frequentata da numerosi giovani siracusani. Gli agenti delle Volanti, insieme ai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Catania e ad agenti della Polizia Municipale, hanno identificato 250 persone e controllato 113 veicoli.
Il bilancio parla di 12 sanzioni amministrative elevate per violazioni al Codice della strada, in particolare per mancanza di revisione, mancato utilizzo del casco e delle cinture di sicurezza. Sequestrati due mezzi e decurtati 20 punti patente.
Le operazioni proseguiranno per tutto il fine settimana, con l’obiettivo di prevenire condotte pericolose e garantire una movida più sicura per tutti, soprattutto per i più giovani.




Il futuro incerto di Ias, le scadenze si avvicinano. Bottaro (Uiltec): “Risposte ora”

Il depuratore consortile Ias, “invenzione” della politica degli anni 80 del scolo scorso, resta l’osservato speciale. Lo è da parte di chi studia il futuro prossimo della zona industriale, con le grandi aziende che a breve si staccheranno dall’impianto; e lo è per chi immagina una sua nuova vita da depuratore civile, onde evitare licenziamenti e caduta nell’oblio.
“Da oltre un decennio, come UILTEC, abbiamo acceso i riflettori sulla situazione del depuratore Ias di Priolo”, spiega Andrea Bottaro, segretario regionale. “Già nel 2015 chiedevamo a gran voce l’istituzione di una governance chiara e definita, in grado di porre fine a quel conflitto tra pubblico e privato che generava confusione e, soprattutto, impediva investimenti strutturali indispensabili al mantenimento dell’impianto. All’epoca, la Regione Siciliana, principale proprietaria dell’infrastruttura, mostrava un disinteresse evidente, confermato dai vari governi regionali che si sono succeduti nel tempo. Questo disimpegno – accusa Bottaro – ha aperto la strada all’intervento della magistratura e a una vicenda giudiziaria i cui esiti sono oggi noti a tutti”.
Settembre 2026 e le scadenze imposte è drammaticamente vicino. “E regna l’incertezza. Ma soprattutto continua il disinteresse della politica, impegnata più in logiche spartitorie che nell’affrontare concretamente i problemi dei cittadini e dei lavoratori”.
Per la UILTEC, il depuratore IAS deve continuare a fornire servizi all’area industriale di Siracusa. “E’ la funzione per cui è nato e che ha contribuito negli anni a migliorare le condizioni ambientali del polo”. Ma come garantire la continuità dei servizi industriali? “Si deve trovare la strada, peraltro l’unica – sostiene il segretario della Uiltec Sicilia – per salvaguardare l’occupazione e il salario degli attuali lavoratori IAS. Qualsiasi altra soluzione comporterebbe un inevitabile sacrificio dei livelli occupazionali e delle tutele economiche”. E rilancia l’apertura immediata di tavoli istituzionali di confronto. “Se questo appello dovesse restare inascoltato, siamo pronti alla mobilitazione per ottenere risposte. Non c’è più tempo da perdere. Rivolgiamo un appello forte e chiaro a tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio: è il momento di agire, con responsabilità e urgenza”.




Nuovi attraversamenti pedonali rialzati in sette vie della città: via ai lavori, ecco dove

Attraversamenti pedonali rialzati in sette vie della città, da viale Tunisi a via Forlanini.
Lunedì saranno avviati gli interventi, che si concluderanno, secondo quanto ipotizzato dal settore Mobilità e Trasporti, entro la fine di ottobre. Gli attraversamenti pedonali rialzati che il Comune ha deciso di realizzare in questa fase riguardano: due punti di viale Tunisi (dopo il civico 12 e dopo il civico 72), via Carlo Forlanini,secondo una richiesta avanzata dalla dirigenza scolastica dell’istituto comprensivo Archimede, piazza Cosenza, piazza Caduti del Conte Rosso, in sostituzione di quello esistente, via Alcibiade, via Antonello da Messina e via Grottasanta. Durante gli interventi, con esclusione dei sabati e dei giorni festivi, è previsto il restringimento della carreggiata,dalle ore 8:00 alle ore 17:00, nonché il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati, fatta eccezione, ovviamente, per i veicoli interessati ai lavori. L’elenco degli attraversamenti pedonali da realizzare in città è lungo. A quelli già in essere dovranno aggiungersene parecchi altri, secondo un elenco redatto a suo tempo dalla quarta commissione consiliare in cui figurano anche viale Santa Panagia, via Martino d’Aragona, via Asbesta e via Arsenale.

Foto: repertorio




Motore in avaria per una barca della Flotilla, imprevisto a 20 miglia da Portopalo

Era partita con le altre imbarcazioni da Portopalo ieri, ma un’avaria ha fermato nuovamente una delle barche della Sumud Flotilla, dirette a Gaza. Per via delle avverse condizioni marine, l’imbarcazione avrebbe chiesto, quando si trovava a 20 miglia a sud di Portopalo, aiuto alla Capitaneria di Porto. La motovedetta sarebbe partita da Siracusa. Le operazioni sarebbero coordinate da Catania. Nelle acque a sud della provincia di Siracusa si erano date appuntamento le 24 imbarcazioni provenienti dalla Tunisia, per compiere insieme la traversata. C’erano anche la Familia Medeira e la Alma, riparate dopo l’attacco subito attraverso i droni. Della flotta fanno parte 18 barche italiane. Si uniranno a quelle che si trovano in Grecia per poi muoversi alla volta di Gaza.




Sisma ’90, l’associazione di Siracusa: “Pronti a tutelare i nostri diritti se il Governo ci ignora”

L’associazione “Siracusa Sisma ’90” rilancia sull’annosa questione dei rimborsi Irpef sospesi con contribuenti di tre province siciliane – Siracusa, Catania e Ragusa – in attesa. In un documento votato all’unanimità, i soci esprimono “preoccupazione per il silenzio del Tavolo tecnico istituito dal MEF”, che avrebbe dovuto decidere entro settembre sulla riapertura dei termini permettendo a tutti gli aventi diritto – anche chi non ha presentato istanza nei tempi previsti – di accedere al beneficio. L’emendamento che proroga al 31 dicembre 2025 la scadenza è considerato un atto “responsabile”, ma non sufficiente a garantire l’esito positivo della vertenza.
“Non gioverebbe a nessuno aprire un contenzioso che – sottolineano – come ha riconosciuto anche l’Avvocatura dello Stato, potrebbe causare danni erariali e interessi pesanti per lo Stato. Ma siamo pronti a difendere con forza l’articolo 3 della Costituzione: la legge deve essere uguale per tutti, anche per i cittadini del Sud-Est siciliano, troppo spesso dimenticati”.
L’associazione ricorda che i limiti di cassa non possono giustificare la negazione di un diritto già riconosciuto, e che esistono soluzioni contabili alternative, come sancito anche dal CEDU. E tornano a minaccia azioni legali.
L’appello finale è rivolto a parlamentari e rappresentanti istituzionali di Catania, Ragusa e Siracusa: “Non tradite un nostro diritto inviolabile. Non siamo sudditi senza dignità”.

foto dal web




Discarica abusiva sui terreni donati ai combattenti del Piave, area sotto sequestro

Un luogo che doveva essere simbolo di memoria e dignità, trasformato in discarica a cielo aperto. In contrada Mastrocciardo, a Francofonte, i terreni donati dal commendatore Francesco Belfiore ai combattenti del Piave nella Prima Guerra Mondiale sono stati posti sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria.
L’area, circa 500 metri quadrati, era stata ridotta a un ricettacolo di rifiuti di ogni genere: plastica, legno, materiali solidi urbani e persino eternit e amianto, accumulati tra fabbricati ormai pericolanti e a rischio crollo. A rendere ancora più grave il quadro, i segni evidenti di combustione, prova di un illecito smaltimento tramite incendi con conseguenze ambientali e sanitarie potenzialmente devastanti.
«È uno sfregio al territorio e alla memoria di un atto filantropico, oltre che un danno all’ecosistema in un’area che dovrebbe rappresentare il portale naturale dei monti Iblei. Grazie al lavoro di osservazione e al coraggio dei miei uomini stiamo restituendo dignità a un territorio che non può essere lasciato all’illegalità», dice il comandante Daniel Amato.




Formica di Fuoco, Spada: “App per segnalare, misura per arginare il rischio”

“Esprimo soddisfazione per la scelta dell’Assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente di dotare i siciliani di un’app per raccogliere le segnalazioni sulla presenza, nel territorio, di focolai della Formica di Fuoco. Da anni segnalo il problema, soprattutto nella provincia di Siracusa, e finalmente si è scelto di agire in maniera diretta”.
Tiziano Spada, parlamentare regionale del Partito Democratico e sindaco di Solarino, commenta così la creazione da parte della Regione di un’applicazione per i dispositivi mobili con lo scopo di arginare la proliferazione del fenomeno della Formica di Fuoco (Selenopsis invicta).
“La scelta della Regione Siciliana di creare un’app non solo permetterà di snellire il processo di localizzazione dei focolai di questo pericoloso insetto-osserva Spada-ma sarà importante anche nelle operazioni di formazione e sensibilizzazione dei cittadini nei confronti di un fenomeno che da troppo tempo incide sulla salute degli ecosistemi e sulle colture siciliane”.
La Regione adesso comunicherà alle aziende sanitarie territoriali sul funzionamento dell’app e sulle modalità di segnalazione”.
Nei giorni scorsi il deputato regionale Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle è intervenuto sull’argomento con un’interrogazione all’Ars, evidenziando la serietà del problema.
“Già da due anni – continua Spada – mi occupo del fenomeno nella provincia di Siracusa, considerata la più colpita dell’Isola e per questo bisognosa di strumenti per contrastare l’emergenza. La Formica di Fuoco è un problema reale, e per questo mi auguro che l’applicazione creata dalla Regione abbia pieno utilizzo, con l’obiettivo di sensibilizzare gli agricoltori e quanti subiscono i danni a fare segnalazioni, per permettere all’Assessorato di intervenire tempestivamente. Personalmente continuerò ad ascoltare i cittadini e a fornire loro supporto, in un momento storico difficile per l’agricoltura e l’economia anche in ragione dei ritardi che, ad oggi, non hanno portato risultati sufficienti nel contrasto alla Formica di Fuoco. L’auspicio – conclude il deputato regionale – è che si riesca a invertire la tendenza”.




La nuova tendenza dell’urbex a Siracusa: esplorare luoghi abbandonati per raccontare l’invisibile

Sta prendendo sempre più piede anche a Siracusa la tendenza dell’urbex, acronimo di urban exploration, l’esplorazione urbana di luoghi abbandonati, edifici storici dimenticati e strutture in declino. Un fenomeno diffuso soprattutto tra i giovani, spinti dal desiderio di scoperta, avventura e documentazione e spesso condivisa sui social.
A Siracusa, uno degli urbexer più noti sui social è Massimiliano Alfano, conosciuto come Don Massimiliano. Con i suoi video e le dirette durante le esplorazioni, Alfano porta alla luce pezzi di storia dimenticata della città e allo stesso tempo sensibilizza l’opinione pubblica sulle condizioni di edifici storici, monumenti abbandonati e strutture in declino. Le sue testimonianze digitali diventano così uno strumento per capire quanto patrimonio culturale e architettonico sia ancora trascurato, aprendo riflessioni sulla conservazione e la valorizzazione dei luoghi urbani.


Ma cos’è davvero l’urbex e come funziona? Chi pratica questa disciplina, chiamato urbexer, si muove con regole precise: l’accesso ai luoghi deve avvenire senza danneggiare nulla, rispettando la sicurezza propria e altrui, e senza violare proprietà private. La pratica, oltre all’adrenalina della scoperta, mira a registrare e raccontare la storia dei luoghi dimenticati, attraverso fotografie, video e dirette social, creando un ponte tra memoria storica e narrazione contemporanea.
Dal punto di vista sociologico, l’urbex rappresenta una forma di esplorazione urbana alternativa e creativa, un modo per i giovani di confrontarsi con la città reale, fuori dai circuiti turistici tradizionali, stimolando curiosità, senso di comunità e attenzione verso il patrimonio storico-architettonico spesso trascurato. Non bisogna però trascurarne i rischi e le controindicazioni legali.
“Perchè lo faccio? Perché procura tante emozioni”, ci spiega proprio Alfano. “Pensate ad essere soli, all’interno di una struttura abbandonata, con il cuore che batte a mille”. Ed in effetti, i video delle esplorazioni sembrano comunicare proprio quelle sensazioni. “Vedere luoghi un tempo vivi in queste condizioni, abbandonati ed inesplorati – aggiunge – è come vedere un tramonto. Ma è anche vero che l’urbex è un modo per riscoprire pezzi o particolari di storie familiari o di edifici dimenticati della Siracusa che fu. Lo dico spesso nei miei video – conclude – mi auguro che prima o poi chi può intervenga, per salvaguardare questo straordinario patrimonio che rischia di finire distrutto o vandalizzato e che intanto però è già tristemente dimenticato”.




Pressione fiscale sulle imprese in lieve calo, Cna: “Urgente intervenire su tasse locali”

Un piccolo miglioramento, ma il carico fiscale continua a pesare come un macigno sulle imprese siracusane. È quanto emerge dall’Osservatorio CNA “Comune che vai fisco che trovi”, giunto alla sua settima edizione, che fotografa la pressione fiscale sui titolari di imprese personali in Italia.
Nel 2024 la tassazione media scende lievemente, passando dal 52,9% al 52,4%, con differenze ancora marcate tra città e città. A Siracusa, le imprese hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno scorso.
Il rapporto prende in considerazione un’impresa tipo: laboratorio artigiano di 350 mq, negozio di 175 mq di proprietà, ricavi per 431mila euro e reddito d’impresa di 50mila.
Dall’analisi emerge una sostanziale stabilità delle principali voci – come IMU e Irpef – mentre cresce il peso della tassazione sui rifiuti. Il divario territoriale resta ampio: 11 punti percentuali tra i comuni, invariato rispetto al 2023. Solo 10 città registrano un total tax rate inferiore al 50%. In cima alla classifica si conferma Bolzano (46,3%), mentre in coda c’è Agrigento (57,4%).
La presidente di CNA Siracusa, Rosanna Magnano, pur accogliendo positivamente il lieve calo, mette in guardia: «Il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita. È necessario intervenire anche sulla fiscalità locale, che presenta squilibri importanti su voci come la tassazione del suolo pubblico o la gestione dei rifiuti, già gravosa per molte attività».
Sulla stessa linea il segretario provinciale Gianpaolo Miceli. «Serve un impegno forte contro le inefficienze per ridurre l’imposizione e rendere competitivi territori che – spiega – soffrono storicamente un gap infrastrutturale. È fondamentale aprire un confronto serio tra istituzioni e rappresentanze del mondo produttivo, troppo spesso escluse dalle scelte che riguardano le PMI».