Sbarchi ad Augusta, quasi 800 migranti arrivati in una settimana

Anche senza polemiche sulle navi delle ong, il fenomeno migratorio verso la Sicilia fa registrare numeri alti tra Pozzallo ed Augusta. Sono stati quasi 800 i migranti condotti nel porto megaresi nel corso dell’ultima settimana. A fornire il dato è la Questura di Siracusa, impegnata nella gestione degli sbarchi e relativi controlli sugli stranieri che giungono nel porto commerciale di Augusta. Sbarchi autonomi oppure successivi a soccorsi al largo delle coste siciliane operati dalle motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza.
I circa 800 migranti sono arrivati sulle coste siracusane in tre diversi momenti, nel corso di queste ultime giornate. Provengono prevalentemente dall’Egitto, dal Bangladesh e dalla Tunisia. Indagini in corso anche per risalire all’identità degli scafisti.

foto archivio




Il viadotto di Targia è ancora lì. Un intrico di cavi e reti rallenta la demolizione

E’ una storia “intricata” quella relativa al ritardo nell’avvio dei lavori di demolizione del viadotto di Targia. Intricata come i cavi che passano sotto quella infrastruttura pericolante e da abbattere. Cavi di cui nessuno si era curato, nonostante il via libera all’abbattimento per ragioni di Protezione Civile. Per la cronaca, si tratta dei cavi che tengono Siracusa “attaccata” alla rete internet nazionale. Il viadotto è di proprietà comunale, ma alla notizia del via libera alla demolizione nessuno pare esserci curato delle relative comunicazioni al gestore della rete ed agli altri fornitori di servizi. In supplenza, lo ha dovuto fare il Genio Civile.
Nei giorni scorsi, dopo un estenuante pressing, la Telecom ha completato i lavori di sua competenza. Si può allora iniziare ad abbattere il viadotto, “sgranocchiandolo”? No. Perchè mentre i tecnici della Telecom liberavano l’infrastruttura da abbattere, è venuto fuori che là sotto c’è anche il cavo di un altro operatore. Dal Genio Civile subito partite le telefonate con la sede regionale della compagnia, che ha assicurato un intervento entro la fine della settimana. A meno di altre sorprese (altri cavi?), a fine mese è a questo punto atteso il via libera alla demolizione, finanziata dalla Regione con poco meno di un milione di euro. Doveva avere avvio subito dopo la scorsa Pasqua, come annunciato dall’allora assessore regionale alle infrastrutture, Marco Falcone. Ma ad oggi il viadotto è ancora lì.
Sono stati svolti interventi propedeutici, come la strada di servizio per raggiungere con i mezzi pesanti i piloni su cui poggia l’infrastruttura. La demolizione non avverrà con il ricorso ad esplosivi, ricadendo il viadotto in una zona vincolata per ragioni di tutela archeologica. Lo si “mangerà” pezzo per pezzo, attraverso dei macchinari dotati di pinze giganti. Ovviamente si inizierà dall’alto prima scarificando l’asfalto, poi rimuovendo guardrail e cordoli e quindi via a quello che tecnicamente viene definito “sgranocchiamento”, dalla campata giù verso i piloni.




Verso le amministrative a Priolo: Scarinci chiama il centrodestra, “Uniti alle urne”

Un tavolo del centrodestra anche per Priolo Gargallo. Nella cittadina industriale si torna al voto il prossimo anno ed in previsione delle amministrative Fratelli D’Italia propone la soluzione di coalizione. Per questo, spiega il referente locale, Beniamino Scarinci, FdI “chiederà ai partiti alleati di verificare la possibilità di raggiungere una intesa e una sintesi”. Ovvero ripetere anche a Priolo l’intesa compatta su di un unico nome, in continuità con il progetto di governo premiato alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre.
“Abbiamo l’obbligo di dare un chiaro segno di discontinuità all’attuale compagine amministrativa”, dice Scarinci a proposito delle elezioni del prossimo anno a Priolo. Ed in quest’ottica “auspico quanto prima un incontro con i delegati locali delle segreterie provinciali e della deputazione degli altri partiti” per un primo incontro già dalla prossima settimana.




Cinghiali selvatici e peste suina, nella zona montana scatta il piano di contenimento

I cinghiali rischiano di diventare un problema per la zona montana di Siracusa. Aumenta il numero di suini selvatici e questo, peraltro, comporta possibili implicazioni derivate dal diffondersi della peste suina. Ne hanno discusso i rappresentanti dei Comuni di Cassaro, Buccheri, Buscemi, Ferla e Canicattini Bagni, nel corso di un incontro ospitato dal Municipio di Cassaro. All’incontro erano presenti il sindaco di Cassaro Mirella Garro, il sindaco di Buccheri Alessandro Caiazzo, l’assessore Emanuele Rossitto per il Comune di Ferla, l’assessore Antonino Frani per il Comune di Buscemi, il comandante della Polizia Locale di Canicattini Bagni, il maresciallo Sebastiano Motta della locale stazione dei carabinieri, il dirigente Provinciale del Dipartimento Sviluppo Rurale serv. 16, Perrotta, il dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, Brogna ed il commissario Rabbito, oltre ovviamente alla presenza dell’Asp.
Individuata una strategia in pi+ passaggi per arginare il diffondersi del fenomeno. Come primo step, su tutto il territorio provinciale verranno emessi appositi avvisi pubblici con i quali si invitano i cittadini a segnalare la presenza di suidi ed eventuali danni arrecati dagli stessi alle colture o ai terreni di proprietà pubblica e privata. A seguire, “ed al concorre di precise e specifiche circostanze” – precisano i sindaci – la probabile emissione di Ordinanze Sindacali che consentiranno l’abbattimento selettivo dei suini, secondo le previsioni di legge, “nelle aree non protette e nelle zone in cui vi sono evidenti rischi e pericoli per la pubblica incolumità”.
Prevista anche la cattura nelle aree protette con apposite trappole al fine di censire e verificare l’eventuale presenza di focolai riconducibili alla peste suina.
“Inizia così un percorso che si prefigge, nel prossimo futuro, di mettere un freno ad un fenomeno che inizia a dilagare in maniera preoccupante e che sta causando non pochi disagi e pregiudizi per la cittadinanza ed il patrimonio boschivo e agricolo”, spiega la sindaca di Cassaro, Mirella Garro.




Sbloccare le norme per le comunità energetiche, Giansiracusa ricevuto da viceministro Mite

C’era anche il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa, questa mattina a Roma alla manifestazione indetta da Legambiente. Sotto la sede del ministero della Transizione Ecologica il sit-in indetto dall’associazione ambientalista per chiedere l’emanazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche che consentirebbe una maggiore diffusione dell’utile pratica.
Il sindaco di Ferla ha fatto parte della delegazione ristretta che è stata ricevuta del viceministro, Vannia Gava.
La delegazione era formata da Stefano Ciani, presidente nazionale di Legambiente, Katiuscia Eroe, responsabile dell’ufficio energia di Legambiente, Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, Francesco Ferrante, vice presidente di Kyoto club, Luciano Marcazzan, Sindaco di San Giovanni Ilarione (VR).
Il colloquio con il vice ministro e con i vertici del ministero è stato molto proficuo e si è incentrato, non solo sulla mancata emanazione dei decreti attuativi, ma su vari aspetti di criticità (burocratiche, regolatorie, giuridiche, autorizzative) che condizionano la piena attuazione di politiche energetiche alternative diffuse sul territorio.
“Ci sono dei ritardi governativi che stanno condizionando la piena applicazione delle comunità energetiche in Italia. Ed oggi più che mai è un vero peccato”, spiega GIansiracusa a SiracusaOggi.it. “Abbiamo chiesto con forza lo sblocco dei decreti attuativi e una maggiore semplificazione per consentire un’ampia diffusione di tale pratica”.




Stipendi in ritardo, assemblea dei lavoratori Tekra. I sindacati: “risposte o agitazione”

Stipendi in ritardo continui, lamentano i sindacati che questa mattina hanno convocato un’assemblea dei lavoratori Tekra. E’ l’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana a Siracusa. I referenti di Fp Cgil e Fit Cisl, insieme ad Uiltrasport, Ugl e Filas hanno riunito i lavoratori nel cantiere di viale Ermocrate e presentato una piattaforma di richieste all’azienda. Il primo punto è “diritto a una vita lavorativa più dignitosa”, con riferimento al pagamento puntuale degli stipendi.
I sindacati parlano di “rimbalzo di responsabilità tra Comune e azienda”, relativamente al pagamento del canone di servizio mensile. E poi lamentano “gli orari di lavoro e alcune assunzioni effettuate senza confronto sindacale”.
Per il momento, niente stato di agitazione ed il servizio prosegue regolare. Ma – avvisano i sindacati – “in caso di mancate risposte”, pronte a partire “altre forme di protesta per ottenere quanto dovuto”.




Nasce via Salvatore Gurreri, l’assessore Granata: “vittima di minacce a più livelli”

E’ stata intitolata a Salvatore Gurreri la strada perpendicolare al viale Santa Panagia, che costeggia il punto vendita Lidl, e ancora non completa perchè senza sbocco. Gurreri è per tutti “l’ultimo abitante di Marina di Melilli”, assassinato nel 1992. Non volle abbandonare la frazione dopo l’avvio dell’industrializzazione dell’area.
Alla cerimonia di intitolazione ha presenziato l’assessore alla Legalità, Fabio Granata, che nel suo intervento ha ricordato la figura di Salvatore Gurreri che “non chinò mai il capo davanti alla manifesta prepotenza degli industriali e dei politici da loro corrotti. Oggi intitoliamo a Gurreri una strada con vista sul Tribunale: in nome di quella giustizia che gli fu negata…” .
L’assessore ha poi proposto la sua lettura dei fatti di quegli anni in cui tanti residenti “in principio si opposero all’insediamento industriale, ma poi cedettero sotto il peso delle minacce e delle angherie. Restarono in pochi a combattere e alla fine se ne andarono tutti, tutti meno Salvatore Gurreri, granello che rischiava di bloccare l’intero ingranaggio. Arrivarono le prime minacce a chi voleva opporsi al nuovo modello di sviluppo voluto dalla politica. Salvatore Gurreri iniziò a denunciare tutti, dai mafiosi che lo minacciavano agli industriali a ai politici che cercarono di convincerlo con il denaro. La lotta di Gurreri andò avanti fino al 12 giugno del 1992, giorno in cui venne assassinato. Un omicidio per il quale dopo qualche anno è stato condannato a 25 anni di carcere e non per mafia, ma per una rapina finita malamente un giovane priolese precedentemente scomparso, forse vittima della lupara bianca. Una sentenza che evitò di accertare responsabilità e mandanti. A Gurreri e alla sua incredibile storia è stato dedicato un bel murales a Marina di Melilli”.




Denunciato titolare di un hotel: organizzato ballo per 300 persone, senza autorizzazioni

Un ballo organizzato nei saloni di un hotel di Siracusa è costato una denuncia al titolare della struttura. A disporre i controlli mirati al rispetto della quiete pubblica e per evitare la somministrazione di alcool ai minori, è stata la Questura di Siracusa. Gli agenti della Polizia Amministrativa e Sociale hanno verificato che la struttura – di cui non ha fornito elementi per una identificazione – era priva delle prescritte autorizzazioni di Polizia.
In particolare, gli agenti hanno constatato la presenza di circa 300 persone all’interno della sala adibita al ballo. Sala che però era priva dell’agibilità rilasciata dalla competente commissione tecnica che vigila sulle condizioni di sicurezza dei locali a tutela dell’incolumità degli avventori.

foto dal web




Ruba un portafogli sotto l’occhio delle telecamere: denunciato un 48enne

Un netino di 48 anni è stato denunciato per furto. Le indagini erano scattate lo scorso 12 novembre, quando poliziotti in servizio di controllo hanno rinvenuto in via Ricasoli, a Noto, uno zaino con un portafogli poggiato sopra.
All’interno del portafogli, documenti e carte di credito grazie alle quali sono riusciti a risalire al proprietario dello zaino, il titolare di un esercizio commerciale che si trova a poca distanza dal luogo del ritrovamento.
Agli agenti l’uomo ha raccontato che poco prima ignoti si erano introdotti nell’esercizio dall’entrata secondaria, asportando lo zaino contenente il portafogli con 450 euro, carte di credito e documenti vari.
Visionando le immagini della videosorveglianza interna, gli investigatori sono riusciti a risalire, in breve tempo, all’autore del furto, un uomo già conosciuto alle forze di polizia che, per tali motivi è stato denunciato.




Acqua in sala macchine, motopesca rischia di affondare al porto Grande

Un motopesca siracusano aveva iniziato ad imbarcare pericolosamente acqua, rischiando di affondare. La Capitaneria di Porto, allerta dall’equipaggio, ha chiesto allora l’intervento dei Vigili del Fuoco che sono prontamente arrivati nei pressi della banchina del molo Sant’Antonio, nel porto Grande di Siracusa.
I Vigili del Fuoco hanno scongiurato l’allagamento della sala macchine – che avrebbe potuto portare all’inabissamento dell’unità navale – aspirando l’acqua con una pompa elettrica e manichette da 70. Non si rilevano ulteriori danni a persone o cose.