Arrestato spacciatore col reddito di cittadinanza: sorpreso in flagranza

Arrestato a Lentini un 34enne sorpreso in flagranza di spaccio di stupefacenti e detenzione illegale di munizionamento. L’uomo era già sottoposto alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale emesso dal Questore di Siracusa nel 2019.
Gli agenti lo hanno notato alla guida una Fiat Panda di colore rosso che procedeva a forte velocità da via Teodoro in direzione via Purazzeto. Insospettiti, lo hanno inseguito e bloccato. La perquisizione personale poi estesa all’autovettura ha permesso di rinvenire e sequestrare 6 dosi di cocaina e 265 euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.
Inoltre, a casa dell’indagato sono state sequestrate altre 9 dosi cocaina e 1815 euro in contanti. Trovate anche 12 cartucce da caccia calibro 12 e una cartuccia da caccia calibro 16.
L’uomo è risultato percettore del reddito di cittadinanza: scattato il procedimento di revoca. Il 34enne è stato posto ai domiciliari.




Allarme della Polizia Stradale: sempre più alla guida sotto l’effetto di droga o alcol

Resi noti i dati della campagna di contrasto alla guida in stato di ebrezza o sotto effetto di droghe. Nelle settimane scorse, la Polizia Stradale si è dedicata in strada agli accertamenti tossicologici nei confronti dei conducenti di veicoli, insieme al laboratorio mobile dell’Asp di Siracusa.
Sono stati 52 gli automobilisti risultati positivi ai test: 34 al volante in stato di ebrezza alcolica; 18 in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. Varia l’età, segno che il problema è diffuso e non riportabile solo ai più giovani.
“Dalla lettura dei dati rilevati – sottolinea il dirigente della Polizia Stradale di Siracusa, Antonio Capodicasa – si evince in modo chiaro che, rispetto agli anni contrassegnati dalla pandemia, si è assistito ad un incremento del numero dei conducenti risultati positivi alle droghe, in particolare cocaina e cannabis; aumentato anche il numero di guidatori trovati in stato di ebrezza alcolica”.
Un dato, purtroppo, in linea al trend nazionale che segnala l’aumento dell’uso di stupefacenti. Un risultato che spingerà la Polizia Stradale a non allentare i controlli su strada anche nella stagione in corso.




Omicidio Lopiano, condanna a 30 anni per Lanteri: “Uccise la madre dell’ex”

Confermata in Cassazione la sentenza emessa dai giudici della Corte d’Appello di Catania per Giuseppe Lanteri, 23 anni, il giovane di Avola accusato del delitto di Loredana Lopiano, infermiera dell’ospedale Di Maria di Avola uccisa a coltellate il 27 settembre del 2018. Sconterà 30 anni di carcere.

La sentenza di primo grado del giudice per le udienze preliminare del tribunale di Siracusa risale al novembre del 2019, con il rito abbreviato. La difesa del giovane, con l’avvocato Antonino Campisi, ha sempre sostenuto l’infermità mentale dell’imputato.

Lanteri avrebbe raggiunto, il giorno del delitto, in casa dell’ex fidanzata. Ad aprirgli la porta fu la madre, che fu raggiunta da diversi fendenti, uno dei quali la raggiunse alla nuca.




Pronta la nuova area verde di via Giarre: piante autoctone al posto dei pini

Ulivo, carrubo, jacaranda. L’area a verde della zona mercatale di via Giarre è costituita da queste specie arboree, che hanno preso il posto dei vecchi pini, che tanti disagi e danni avevano arrecato, con le loro radici, anche alle abitazioni circostanti. Dopo le proteste delle scorse settimane, l’assessore all’Ambiente, Andrea Buccheri, fa il punto della situazione.




Trovato morto in casa, il decesso risalirebbe ad 8 mesi fa: dramma della solitudine

Il corpo senza vita di un 60enne è stato ritrovato nella sua abitazione, a Carlentini, in avanzato stato di decomposizione. A fare la macabra scoperta sono stati i Vigili del Fuoco, entrati nella casa di via Milano dove l’uomo abitava da solo.
Il decesso, secondo una prima ispezione cadaverica, risalirebbe ad almeno 8 mesi addietro. In tutto questo tempo nessuno, nè i parenti e neanche i vicini, si sono preoccupati del prolungato silenzio del 60enne, separato da vent’anni dalla moglie. Solo nei giorni scorsi sono arrivate delle segnalazioni ai Carabinieri che, insieme ai Vigili del Fuoco, hanno deciso di intervenire, entrando di forza nell’abitazione dopo non aver ricevuto alcuna risposta dall’interno.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta. Sui resti dell’uomo verrà effettuata un’autopsia per risalire alle cause del decesso.

foto archivio




E’ siracusano l’agente della Municipale che ha salvato una donna a Ragusa

Si chiama Massimo Cirasa, è siracusano del capoluogo anche se tutti i giorni raggiunge Ragusa per lavoro: lì è ispettore della Polizia Municipale. Pochi giorni fa, grazie a notevole sangue freddo, ha salvato la vita di una cinquantenne che aveva deciso di farla finita.
La donna era a cavalcioni sulla ringhiera del suo balcone, al primo piano di una palazzina. Cirasa si è posizionato proprio sotto al balcone ed ha tentato di aprire un canale di dialogo per dissuaderla dai su oi propositi. Ma in pochi istanti, la donna si è voltata di spalle e si è lanciata nel vuoto.
Se non fosse stato per Massimo Cirasa, sarebbe arrivata al suolo con la nuca prima e la schiena poi. Ma l’eroico ispettore siracusano, in servizio a Ragusa, ha avuto la prontezza di afferrarla al volo. Non solo è riuscito a rallentarne la caduta ma ha anche evitato che la signora arrivasse a toccare una terra.
A lui, ed alla collega di pattuglia, i ringraziamenti pubblici del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì. “Voglio esprimere la gratitudine di Ragusa ai nostri agenti, che hanno evitato il peggio anche a rischio di potersi seriamente infortunare, nonché ai ragazzi che per primi hanno dato l’allarme”, ha scritto poche ore fa sui suoi canali social istituzionali.

foto: nel tondo, l’ispettore Massimo Cirasa. Alla sua destra, il sindaco Cassì




Scarcerata l’ispettrice di Polizia arrestata a Siracusa: “la firma non era sua”

Il gip del Tribunale di Catania ha disposto la revoca dei domiciliari per l’ispettore di Polizia, Claudia Catania. Era rimasta coinvolta nell’inchiesta che ha portato all’arresto di tre rappresentanti siracusani delle forze dell’ordine e di un presunto fiancheggiatore, accusati di “collaborare” con gli spacciatori.
Il giudice ha ritenuto non più sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, disponendone la scarcerazione. L’addebito principale a suo carico era una firma in calce a documenti che accompagnano la droga sequestrata e repertata che viene poi trasferita all’ufficio – esterno alla Questura – dove vengono conservate le prove. Una firma che gli avvocati difensori Sergio Fontana e Luigi Latino hanno da subito contestato, perchè “apocrifa” e quindi falsa. Il pm aveva disposto nei giorni scorsi degli accertamenti tecnico-grafonomici non ripetibili. La consulenza dei periti ha confermato che la firma sarebbe stata apposta da “soggetti ignoti” e non dall’indagata. La stessa ispettrice aveva ribadito durante l’interrogatorio di garanzia la sua estraneità ai fatti contestati.
“Siamo soddisfatti, la verità è emersa”, si limitano a commentare i legali Fontana e Latino. A questo punto, la posizione dell’ispettrice potrebbe avviarsi verso l’archiviazione.




Tari,smascherati 2.300 utenti “fantasma” : non avevano mai pagato

Almeno 2300 utenti Tari “smascherati” a Siracusa.
Un dato che non è, tuttavia, definitivo, ma in continuo aggiornamento. Questo quanto spiega l’assessore comunale ai Tributi, Pierpaolo Coppa.
Un tema, quello dell’evasione e dell’elusione che,nel capoluogo, rappresenta un problema serio, in questo caso legato alla Tari, la tariffa sui rifiuti.
“Non parliamo, dunque, soltanto di chi non paga regolarmente- fa presente il vicesindaco- Ma anche di chi non ha mai pagato e non è nemmeno inserito, dunque, negli elenchi. Ne abbiamo raggiunti 2300 ma occorre attendere che gli iter vengano ultimati prima di poterne parlare come di un dato definitivo”.
Un altro numero che rende chiara la misura di quello che a Siracusa è un vero e proprio fenomeno, di cui fanno le spese i contribuenti in regola, riguarda il Fondo per i crediti di dubbia esigibilità. Si tratta di somme che, per legge, devono essere accantonate dai Comuni, che non possono, dunque, utilizzarle perché il servizio va garantito ed il costo deve essere coperto con certezza. A Siracusa le somme di dubbia esigibilità, quelle che dovrebbero essere incassate ma su cui si nutrono forti dubbi, per dirla in altri termini, ammontano a un importo variabile tra i 19 ed i 21 milioni di euro. “Soldi che non possiamo spendere- fa presente Coppa- ma che potremmo utilizzare per le nostre strade, per i nostri servizi. Non pretendiamo la perfezione, ma ridurre questa cifra, anche solo a a 10 milioni di euro, significherebbe avere milioni a disposizione per gestire meglio la città”.
Sul tema del risparmio sui costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, invece, il Comune ritiene di aver già fatto il massimo. “La Tari è una tariffa- ricorda l’assessore Coppa- In passato si poteva fingere di chiudere i bilanci in un certo modo- nota polemica del vicesindaco- Oggi non si può più. Sulla raccolta risparmiamo rispetto al passato milioni di euro, basta guardare i dati dal 2014 in giù per avere chiaro questo aspetto. Sullo smaltimento, invece, non possiamo purtroppo fare altro che protestare, insieme agli altri comuni siciliani. Un tema che andrà nuovamente e con determinazione discusso non appena il governo regionale sarà pronto ad operare”.




Caro-bollette, lunedì manifestazione regionale a Palermo: bus gratuiti da Siracusa

Diversi pullman partiranno anche da Siracusa per la manifestazione regionale di lunedì 7 novembre. In piazza artigiani, imprenditori, pensionati e tutto il mondo produttivo per chiedere un tetto al caro bollette che ha messo in ginocchio migliaia di aziende siciliane.
Le principali associazioni di categoria – Confcommercio, Cna, Confartigianato, etc – hanno messo a disposizione bus per permettere agli associati di raggiungere Palermo e partecipare alla protesta regionale.
“Chiediamo ad imprese e cittadini di unirsi a noi nella manifestazione di lunedì prossimo a Palermo, affinché politica e istituzioni sentano forte il grido di allarme delle migliaia di aziende che rischiano di collassare”, l’appello di Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa e presidente
regionale dell’associazione.
“Da settimane, insieme ad altre associazioni sindacali e datoriali, dell’artigianato, del commercio,
dell’agricoltura e dell’industria, lavoriamo all’organizzazione della manifestazione – afferma il segretario provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa, Enzo Caschetto – per poter presentare al governo regionale e alle istituzioni tutte, una piattaforma rivendicativa con delle richieste precise e puntuali, affinché chi governa adotti immediatamente dei provvedimenti concreti per consentire alle nostre imprese di non chiudere”.
I dati sulla sofferenza del tessuto economico siciliano sono impietosi: dall’inizio del 2022 le imprese
sopportano aumenti del costo dell’energia superiori al 300%. Se dovesse perdurare questo trend, entro la
fine dell’anno sono stimati rincari fino al 500%. Gli effetti sarebbero devastanti: quasi l’80% delle imprese prevede una riduzione dei margini mentre, molte altre in Sicilia temono di dovere fermare la propria
attività (il cosiddetto lockdown produttivo).
Per Daniele La Porta ed Enzo Caschetto “è venuto il momento per imprese e semplici cittadini di non
fermarsi alle lamentele fini a se stesse ma di prendere parte ad un’azione di protesta forte che supporti la
mobilitazione regionale delle organizzazioni sindacali e datoriali che si sono fatti interpreti del forte
disagio e della profonda emergenza che stanno investendo il già fragile tessuto socio-produttivo dei nostri
territori”.
Anche la presidente provinciale di Cna Siracusa, Rosanna Magnano, invita alla partecipazione. “E’ arrivato il momento di far sentire forte la voce delle imprese contro il caro energia anche a Palermo, per questo è importante partecipare in gran numero alla manifestazione prevista per lunedì 7 novembre”. Situazione a tinte fosche: “siamo al collasso, con i costi dell’energia ma anche delle materie prime ormai insostenibili”.
Un contesto impossibile per un artigiano o un piccolo imprenditore. “Non possiamo accettare questa situazione senza lottare per migliorarla – continua Rosanna Magnano – anche perché ci aspettiamo dai nuovi governi, quello Nazionale già insediato e quello regionale in via di definizione, soluzioni concrete alla questione, quanto meno se tengono ancora alla stabilità del tessuto produttivo, e quindi sociale, della Sicilia ma anche del resto d’Italia”.
La manifestazione di lunedì 7 novembre a Palermo “non sarà soltanto simbolica”, piuttosto una “testimonianza concreta del disagio degli imprenditori siciliani”.
Anche Cna Siracusa – come Confartigianato e Confcommercio – ha messo a disposizione autobus gratuiti per permettere, a chi volesse, di partecipare alla manifestazione di Palermo.




Lavoratori in nero, la Guardia di Finanza in una Rsa di Noto: chiesta sospensione

Cinque lavoratori totalmente in nero in una Rsa di Noto. E’ quanto hanno scoperto i finanzieri del Comando Provinciale di Siracusa, nell’ambito dei controlli in materia di contrasto al sommerso da lavoro.
Le operazioni di servizio, eseguite dai militari della Compagnia di Noto, diretti dal Capitano Mariagrazia Ponziano, rientrano nel più ampio dispositivo di controllo economico del territorio ordinato dal Comandante Provinciale di
Siracusa, Colonnello Lucio Vaccaro.
Durante l’accesso nelle due sedi della Residenza Sanitaria Assistenziale, struttura dedicata ad anziani non autosufficienti e persone che necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa a tempo pieno, le
Fiamme Gialle hanno individuato un totale di sette dipendenti, cinque dei quali, intenti a svolgere delicate mansioni lavorative in assenza di qualsiasi rapporto di lavoro. Per questo motivo il datore di lavoro è stato sanzionato amministrativamente con l’irrogazione della maxi sanzione aggravata pari a euro 11.520,00. Inoltre è stata richiesta all’Ispettorato territoriale del Lavoro la
sospensione dell’attività imprenditoriale in quanto l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria era superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro oggetto di accertamento.
È inoltre emerso che uno dei lavoratori era beneficiario di reddito di cittadinanza, motivo per il quale, a seguito
di segnalazione dell’indebita percezione alla Procura della Repubblica di Siracusa e all’INPS, è avvenuta l’immediata decadenza del beneficio, come previsto dalla legge.