La mobilitazione per la zona industriale, prime indicazioni: si farà entro il 10 novembre

L’annunciata “grande mobilitazione” per la zona industriale siracusana si terrà entro la prima decade di novembre. L’indicazione, ancora larga, è arrivata al termine del settore industria unitario che le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil hanno convocato per fissare, insieme a tutte le categorie interessate, il percorso da intraprendere.
“Una riunione che ha offerto grandi spunti di condivisione tra tutti i settori impegnati in quell’area”, hanno commentato i segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi e Vera Carasi, insieme alla responsabile territoriale dell’Area vasta della Uil, Ninetta Siragusa. “I segretari generali di tutte le categorie e gli altri rappresentanti sindacali aziendali presenti, hanno condiviso la necessità di mobilitarsi a difesa della zona industriale e, con essa, dell’intera economia provinciale. Un gruppo ristretto sta già predisponendo un documento congiunto che rappresenterà la piattaforma da sottoporre alle associazioni datoriali, alle Istituzioni, ai sindaci e alla società civile affinché questa mobilitazione diventi la mobilitazione di un’intera provincia.»




Casa, inizia la sperimentazione di Habitat: alla Graziella debutta il co-housing

Secondo step nel progetto Habitat su innovazione e impatto sociale nelle politiche abitative. Il Comune di Siracusa, capofila, passa alla fase della sperimentazione dopo l’avvio- tra il 2020 ed il 2021 – della progettazione. Habita è un progetti finanziata dal Fondo innovazione sociale del Dipartimento funzione pubblica – Presidenza del consiglio dei ministri.
Il programma affronta il problema casa per le fasce della popolazione meno fortunate, in un’ottica ampia oltre l’assistenzialismo, poiché tiene conto anche dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Un approccio complesso che il Comune, assieme ai suoi partner, sta affrontando per gradi per poi giungere a soluzioni concrete.
Ai nastri di partenza c’erano 22 progetti in tutta Italia che, dopo la prima annualità, si sono ridotti a 18. Il primo step è stato dedicato alla progettazione e alla pianificazione esecutiva; adesso si fa un ulteriore passo in avanti entrando nella seconda delle tre fasi previste, quella dalla sperimentazione, che è stata presentata stamattina con una conferenza stampa. Erano presenti il sindaco, Francesco Italia, l’assessore alle Politiche sociali, Conci Carbone, e i rappresentanti dei principali partner che partecipano al progetto: il Consorzio Sol.Co. – Rete d’imprese sociali siciliane – con il presidente Sergio Mondello e il responsabile dell’Ufficio progettazione, Davide Capodici; la cooperativa sociale Progetto A con il capo dell’Area sud, Marco Rametta. Altri partner sono l’Associazione Isnet e Banca Etica nella veste soggetto investitore, mentre l’Iacp metterà a disposizione l’immobile per la seconda fase.
«È un progetto – ha detto il sindaco Italia – che ci consente di cercare soluzioni innovative a un problema diffuso, come quello della casa, rispetto al quale noi già proviamo a dare risposte con il programma Housing First, nel quale siamo collaborati dalla Caritas. Purtroppo dobbiamo fare i conti con la scarsa disponibilità dei proprietari ad affittare le case sebbene non siano mai state registrate criticità. Con il progetto Habitat, in partenariato con enti che operano nel sociale e con l’Iacp, tentiamo nuove forme di supporto alle famiglie alla ricerca di un’abitazione».
Una delle soluzioni che verranno testate – ha spiegato l’assessore Carbone – è quella del co-housing, “cioè forme di coabitazione tra persone della cosiddetta ‘fascia grigia’ (cittadini che non hanno i requisiti per accedere alle graduatorie dell’edilizia pubblica residenziale ma non sono nelle condizioni economiche di acquistare e prendere in affitto una casa, ndr) che è quella più in difficoltà nella ricerca di case. Per adesso è solo una sperimentazione che potremo valutare solo al termine del percorso ma per la quale ci avvaliamo dell’esperienza di partner che lavorano proprio su problemi sociali concreti. Nessuna improvvisazione, dunque, ma una soluzione che sarà giudicata da un ente terzo, l’Istituto italiano di valutazione, e che speriamo che diventi una buona pratica riconosciuta dal ministero come altre volte il comune di Siracusa è riuscito a fare, per esempio, con l’Ostello per immigrati di Cassibile o Le Tele di Aracne per l’inserimento lavorativo di giovani ex detenuti».
Il cuore della sperimentazione di Habitat sarà al rione Graziella, in Ortigia, e avrà come luogo un immobile dell’Iacp. In particolare ci si vuole concentrare sugli anziani soli, i neo maggiorenni inseriti in strutture protette, le madri con minori svantaggiati, le giovani coppie o i piccoli nuclei familiari in difficoltà economiche.
La mission di Habitat non è solo trovare un tetto per queste tipologie di persone fragili ma ragiona anche sulle relazioni che si vengono a creare e sul ruolo che ciascuno può svolgere all’interno di una comunità. Nella fase sperimentale si utilizzerà la formula del co-housing per la quale sarà costituita un’Agenzia sociale per la casa il cui compito è di fare incontrare esigenze delle persone ed offerta oltre a farsi carico dell’affitto e delle utenze. Inoltre saranno studiati i soggetti con bisogni abitativi temporanei per i quali l’Agenzia fornirà alloggi a prezzi calmierati e sosterrà i proprietari nella gestione e nella manutenzione degli immobili.
Concluso questo step, 10 progetti accederanno alla terza annualità, quella della sistematizzazione. Consisterà nell’estendere e nel replicare la sperimentazione, attraverso l’utilizzo di strumenti di finanza d’impatto sociale, in contesti diversi e più ampi. Se i risultati saranno positivi, la metodologia entrerà tra le politiche pubbliche locali e potrà diventare una buona pratica da trasferire ad altre realtà.




Sulle tracce della vipera siciliana, l’incontro dell’ambientalista Sebastian Colnaghi

L’ambientalista Sebastian Colnaghi sulle tracce della vipera siciliana.

Un incontro che il giovane siracusano definisce fortunato, nell’ambito della sua attività di osservazione dei serpenti. Una sorta di “missione” la sua, per far anche comprendere come si tratti di animali spesso mal considerati, nonostante indicatori di buona qualità ambientale, certamente poco conosciuti.

Durante l’ultima spedizione nel parco dell’Etna, Sebastian si è imbattuto “nell’unica specie di vipera presente in Sicilia e nell’Italia meridionale (Vipera aspis hugyi il suo nome scientifico), descritta nel 1833 da Schinz da un esemplare dell’Etna”.

Colnaghi è conosciuto in Sicilia per il suo impegno a difesa dell’ambiente e non nasconde la sua soddisfazione.  “Una specie straordinaria – prosegue – la vipera come tutti gli esseri viventi gioca un ruolo fondamentale nell’ecosistema, contribuendo al mantenimento dell’equilibrio ambientale, e cibandosi di piccoli roditori dannosi per l’agricoltura. Si tratta di una specie protetta dalla convenzione di Berna, che ne vieta l’uccisione”.

“Al pari delle altre vipere italiane – conclude Colnaghi – si tratta di un serpente timido ed elusivo che morde solo se messo alle strette e se si sente minacciato”.

Poi qualche consiglio nel caso in cui ci si ritrovasse davanti ad una vipera in mezzo ad un sentiero, vicino ad un rifugio o in altre situazioni in cui tale eventualità  può concretizzarsi.

“Prima di tutto  è opportuno mantenere la calma e allontanarsi tranquillamente- il suggerimento di Sebastian- Un suo morso, benché il veleno non sia considerato mortale per l’uomo, può provocare complicazioni di rilevanza medica e richiede comunque un intervento sanitario. In generale, se si viene morsi da una vipera- aggiunge-  la condotta da adottare è, dunque, semplicemente quella di mantenere la calma e chiamare i soccorsi il prima possibile. Non bisogna prendere iniziativa e non bisogna assumere farmaci o usare prodotti chimici senza l’indicazione del medico soccorritore”.




Uno spiraglio per gli ex Datamanagement: “convenzione Consip”. Ma i tempi sono incerti

In Naspi da un mese, dopo il licenziamento, i 12 lavoratori della Datamanagement Italia attendono con trepidazione novità nella loro vicenda. La società gestiva i servizi informatici del Comune di Siracusa ma scaduta l’ultima proroga non ci sono stati sviluppi ed i lavoratori – dopo vent’anni di servizio pressochè continuo per Palazzo Vermexio – si sono ritrovati disoccupati.
Sfumata l’idea di una ulteriore proroga, si era pensato ad una nuova gara per affidare i servizi. A garantire i lavoratori sarebbe stata la cosiddetta clausola sociale. Ma le previsioni degli uffici erano su quattro mesi di servizio per poi ripiombare nell’incertezza occupazionale.
Durante il sit-in di protesta, inscenato questa mattina all’Urban Center, i lavoratori hanno incontrato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. A loro ha fornito un elemento nuovo: la volontà di superare ogni perplessità circa la nuova gara per passare ad una convezione Consip che guarda ad un affidamento di almeno 4 anni. Quindi maggiore stabilità per i 12 che sin qui hanno lavorato in regime di quasi precariato.
I sindacati, che hanno seguito in queste settimane la vicenda, si mostrano fiduciosi verso la soluzione prospettata ma si dicono preoccupati per le tempistiche che non sono state ancora chiarite, mentre da un mese i 12 sono di fatto disoccupati. Il segretario della Fiom Cgil, Recano, ricorda poi che la soluzione della convenzione Consip era stata prospettata a suo tempo dai sindacati senza però che il Comune di Siracusa mostrasse particolare interesse. Adesso, invece, il cambio di rotta e la convergenza verso quella che – tempistiche da definire a parte – appare come una soluzione.




I Distretti urbani del commercio per il rilancio: convegno Confcommercio a Siracusa

I Distretti urbani del commercio per rilanciare le città e l’economia della Sicilia. E’ partito da Siracusa, con la seconda conferenza di sistema di Confcommercio Sicilia, il cammino di una proposta per aiutare le imprese e le famiglie a superare questo momento di crisi profonda. Al centro c’è l’idea di unire competenze, visioni, professionalità per disegnare un nuovo futuro per i tessuti urbani. L’obiettivo è puntare sulla rigenerazione urbana con la governance dei Distretti del commercio, capaci di mettere insieme pubblico e privato ma anche di attivare soluzioni e idee innovative per sfruttare tutte le potenzialità delle attività commerciali.
“Il futuro del commercio. L’esperienza del Nord e la crescita del Sud” è stato il tema della due giorni di confronto al Grand Hotel Villa Politi di Siracusa. Tra i partecipanti Gianluca Manenti, presidente Confcommercio Sicilia; la vicepresidente nazionale Patrizia Di Dio; il vice presidente di Confcommercio Sicilia e presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello. A seguire i lavori anche il vicesindaco Pierpaolo Coppa e il deputato regionale Tiziano Spada.
“Bisogna contrastare il momento di grande difficoltà attuale con la stessa determinazione con la quale abbiamo combattuto e vinto contro la pandemia”, le parole di Gianluca Manenti. “Abbiamo bisogno che la politica ci stia accanto, ci ascolti e si impegni a dare risposte serie e immediate”, ha subito aggiunto. Il presidente di Confcommercio Sicilia ha ricordato la mobilitazione regionale del 7 novembre contro il caro bollette sottolineando che “saranno presenti tutte le associazioni di categoria perché questo è il momento di rimanere uniti per affrontare questo momento” e sottolineato che “bisogna ripartire dai distretti produttivi e da un deciso passo in avanti verso un commercio diverso che sia innovativo e sfrutti anche le potenzialità dell’online”.
Piscitello ha fornito una serie di dati. “Negli ultimi 10 anni, in Sicilia, si sono persi 300 mila abitanti e hanno chiuso 6 mila attività di commercio al dettaglio. Il governo nazionale e quello regionale devono mettere in atto misure immediate ed efficaci altrimenti la crisi non potrà che diventare ancora più profonda. Servono interventi a sostegno delle famiglie, più fondi per le politiche sociali, nuove politiche del lavoro e bisogna intervenire sulle città con piani di rigenerazione urbana, con un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Da questo punto di vista i distretti del commercio possono essere uno degli strumenti più funzionali al rilancio del territorio”.
Alice Pedrazzi, consigliere Unioncamere Piemonte e Manager del Distretto del commercio di Alessandria è intervenuta su “Il city management e le sinergie pubblico/privato dei Distretti”. “Occuparsi di commercio significa occuparsi della città – ha detto Pedrazzi – i distretti del commercio mettono il bene relazionale al centro delle politiche commerciali, urbanistiche, sociali e culturali. Nella nostra esperienza ha avuto un grande successo creare un City Management Lab formato da più figure professionali e da varie competenze, in grado di confrontarsi con le istituzioni e proporre progetti e soluzioni. Nella nostra realtà abbiamo già studiato e messo in atto progetti innovativi che uniscono digitalizzazione e welfare a favore dello sviluppo commerciale con risultati immediati in termini di incremento fatturato, azioni solidali e nuovi mercati”.
Tra gli interventi, da segnalare quello di Alessandra Battisti, professore ordinario di Tecnologia dell’Architettura alla Sapienza di Roma. “Attraverso i Distretti del commercio – ha detto – bisogna essere in grado di agire non solo come singolo ma con un’identità di brand, un’identità territoriale. Attraverso i Distretti del commercio si mettono in atto attività comuni, si può mettere in atto una logistica condivisa, sviluppare attività a chilometro zero creando una connessione tra commercianti e produttori locali”.
Trattate e discusse anche altre esperienze, come quella di Varese o di diverse zone della Lombardia, grazie a testimonianze dirette dei partecipanti alla due giorni. “L’esperienza lombarda dimostra come dal 2008 i Distretti del commercio siano la giusta via per coniugare la crescita economica e l’attrattività con i bisogni della comunità locale – ha detto nel suo intervento Giovanna Mavellia, direttore generale Confcommercio Lombardia.
“I Distretti del commercio possono essere il nostro nuovo modello di sviluppo”, dice convinto Francesco Alfieri, direttore Confcommercio Siracusa. “Vista l’esperienza delle altre regioni, la Sicilia potrebbe avere una grande opportunità: recuperare luoghi, centri, periferie, attraverso uno strumento agevole, snello ed efficace che può dare risposte immediate. Il Commercio, dunque, come volano economico e sociale delle comunità siciliane. Siamo in ritardo e occorrerebbe, ancor di più, sviluppare azioni sinergiche sul governo siciliano per iniziare l’iter normativo e sollecitare e sostenere, soprattutto, una azione politico-finanziaria a favore dei Distretti del Commercio”.




Insegnante morto, la Procura apre un’inchiesta per omicidio stradale

La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale, relativa al tragico incidente avvenuto nella serata di ieri lungo la Statale 114, tra Siracusa e Catania. A perdere la vita, l’insegnante 57enne Alfredo Floridia, di Lentini.
Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato investito da un’auto mentre stava passeggiando in sella alla sua bici. Era in compagnia di un amico, anche lui travolto e ricoverato in gravi condizioni a Catania.
Investigatori a lavoro per ricostruire con esattezza la dinamica e le eventualità responsabilità nel drammatico epilogo. I mezzi coinvolti sono stati posti sotto sequestro per gli accertamenti necessari.
A Lentini comunità sotto shock alla notizia della morte dell’insegnate dell’istituto Gorgia.




Whatsapp down, ripristinato il servizio dopo quasi due ore di “silenzio”

I primi disagi sono iniziati ieri. Le segnalazioni, da ogni parte del mondo, parlavano del mancato funzionamento del più importante sistema di messaggistica, Whatsapp, di proprietà di Meta (Facebook).

Questa mattina, l’apice, con un “down” pressoché totale, che comporta la disconnessione di milioni di italiani (ma il problema non riguarderebbe soltanto il nostro Paese).

Dalle 9 di oggi e fino alle 11 circa, migliaia di segnalazioni anche su  Downdetector, la piattaforma utilizzata proprio per far partire le comunicazioni di disservizi tecnologici.

La singolarità della questione starebbe nel fatto che i primi problemi si sono venuti a creare ieri, data indicata da Whatsapp come momento in cui alcuni dispositivi non avrebbero più supportato l’app.

Il servizio sta, adesso, tornando progressivamente operativo. Nelle prossime settimane potrebbero essere annunciate, tuttavia, secondo indiscrezione, delle novità.

 




Conclusi i lavori in via Iblea: “Un elegante tappeto litico, tutelata la pavimentazione storica”

Terminati i lavori di riqualificazione di via Iblea, a Melilli.

La strada è tornata fruibile da ieri. Si tratta di una fra le più caratteristiche vie del centro. Il lavoro conservativo ha tutelato parte della pavimentazione storica, così da far risaltare la bellezza del borgo che, proprio con la pietra, ha un rapporto atavico. “Il corso-commenta il sindaco, Giuseppe Carta-  appare così impreziosito da un elegante tappeto litico. La riqualificazione urbana, finanziata grazie ad un ampio investimento, parte dal potenziamento delle infrastrutture – conclude il deputato regionale  – Continua il percorso di valorizzazione e recupero del centro storico che abbiamo intrapreso in questi anni. Melilli è città della pietra e tutelarne la memoria è un nostro dovere.”




Drammatico scontro con un mezzo della differenziata, grave un sessantenne: trasferito a Catania

E’ ricoverato in gravi condizioni a Catania l’uomo rimasto vittima di un incidente stradale, avvenuto nel fine settimana. Si trovava a bordo di una moto, insieme ad un amico alla guida. Per cause su cui faranno luce le indagini della Polizia, si sono scontrati con un mezzo della Tekra, impegnato in operazioni di carico/scarico di alcuni carrellati.
Forse l’uomo alla guida della moto, in uscita da una curva, non si è accorto pienamente di quanto stava accadendo poco distante e della presenza del mezzo in strada. Con un riflesso, lui sarebbe riuscito ad evitare di sbattere contro i carrellati sollevati. Non altrettanto, purtroppo, il passeggero: impatto violentissimo. I due, secondo alcune fonti, non indossavano il casco.
Sarebbe stato lo stesso operatore della raccolta differenziata a chiedere l’intervento dei soccorsi. I due, però, una volta in piedi avrebbero preferito rientrare nelle rispettive abitazioni. Un aspetto, questo, su cui elimineranno ogni dubbio le indagini in corso, anche attraverso le testimonianze dirette.
Poco dopo l’accaduto, per il sessantenne è stato necessario rivolgersi ai sanitari. Le condizioni sono subito apparse gravi, a causa – si apprende – di una probabile emorragia cerebrale. Disposto il trasferimento a Catania, dove l’uomo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Per i familiari sono ore di attesa. Le sue condizioni sono critiche.

Foto archivio




Morti per cancro, fiaccolata a Belvedere: “troppi decessi, chiediamo screening”

Incidenza dei tumori e morti premature, Belvedere si interroga. Nella frazione siracusana, ieri sera, diverse decine di persone hanno partecipato ad una fiaccolata, organizzata per alzare l’attenzione sul complesso tema sanitario. Molte persone indossavano una maglietta con stampata su la foto di un congiunto, di un amico o di un’amica che ha perduto la vita per il cancro. “Negli ultimi mesi troppi decessi, a poca distanza uno dall’altro”, racconta Sebastiano, uno dei promotori dell’iniziativa. “Ancora nelle ore scorse abbiamo appreso di altri due decessi, sempre a Belvedere. Come comunità ci interroghiamo”. I dati empirici forniscono un quadro di forte incidenza della grave patologia ed automatico, nei bar ed in piazza, è il collegamento con la vicina zona industriale, seppur non provato da studi o dati.
Eppure negli ultimi decenni sono aumentati i sistemi di controllo e salvaguardia, mentre le emissioni sono sottoposte a regole sempre più stringenti. “Nella vicina Città Giardino, frazione di Melilli, organizzano ciclicamente screening oncologici gratuiti. Vorremmo che anche il Comune di Siracusa fosse in grado di fornire una risposta di questo tipo qui a Belvedere”, raccontano ancora i promotori della fiaccolata. “Siamo stanchi di dover accompagnare amici e conoscenti, giovani e con figli, nel loro ultimo viaggio”, si sfoga amaro Seby.
Anche Don Palmiro Prisutto, noto per le sua battaglie ambientaliste ad Augusta, ha partecipato alla fiaccolata di Belvedere.