Operato a Catania l’operaio ferito. Confindustria: “Sicurezza sul lavoro è per noi centrale”

Il tema della sicurezza sul lavoro torna centrale dopo il grave incidente di due giorni fa, avvenuto all’interno dello stabilimento Versalis. L’operaio 50enne rimasto colpito da parte del carico che stava movimentando con un mezzo meccanico si trova ricoverato al Garibaldi di Catania. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. La prognosi sulla vita rimane riservata.
“La sicurezza sul lavoro è un principio cardine alla base della nostra natura imprenditoriale: nei cantieri, insieme ai lavoratori, siamo impegnati quotidianamente in complesse attività per le quali è necessario garantire gli standard di sicurezza. L’attenzione è permanente sull’informazione e sulla formazione continua, per creare un’autentica cultura della prevenzione della sicurezza”. A dirlo è Giovanni Musso, presidente della sezione imprese metalmeccaniche di Confindustria Siracusa. “Per noi – aggiunge – la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un investimento. Abbiamo dimostrato nei tanti anni di lavoro nella nostra zona industriale, ed in piena sintonia col sindacato, di rispettare i lavoratori e soprattutto contare sulla loro collaborazione per mantenere gli standard di qualità e sicurezza che oggi abbiamo raggiunto”.
Parole raccolte con favore dai sindacati. I segretari provinciali di Fim, Fiom e Uilm (Angelo Sardella, Antonio Recano e Giorgio Miozzi) sottolineano ulteriormente l’importanza, da parte delle aziende, dell’adozione di “tutte le misure necessarie per tutelare la sicurezza nei luoghi di lavoro e per prevenire gli infortuni, istruendo i lavoratori e vigilando sul corretto utilizzo dei macchinari. A fronte di un fenomeno che drammaticamente sta diventando una costante, è necessario attivare immediatamente. Un’azione sinergica tra le istituzioni preposte le associazioni datoriali ed il sindacato al fine di ottimizzare e mettere in campo azioni e strumenti preventivi finalizzati alla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro”.




Fiumi e canali, direttiva dell’Autorità di Bacino: “curare la vegetazione, evitare esondazioni”

Per evitare pericolose esondazioni dei corsi d’acqua, con l’arrivo dell’autunno e delle piogge, la Regione ha finalmente emanato una direttiva per la cura e la manutenzione della vegetazione negli alvei. Gli uffici dell’Autorità di bacino, coordinati da Leonardo Santoro, hanno definito il provvedimento, destinato tra gli altri a comuni, città metropolitane e consorzi comunali. La direttiva punta a raggiungere un duplice obiettivo: coniugare il mantenimento della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua con la tutela della vegetazione fluviale. Il criterio base è quello di rimuovere la vegetazione quando costituisce un ostacolo al regolare deflusso delle acque, e assicurare un “mantenimento controllato” quando invece favorisce la stabilità delle sponde.
«L’attività di manutenzione del verde volta a tutelare l’ecosistema fluviale e, contestualmente, a garantire l’efficienza idraulica – dice Leonardo Santoro, segretario generale dell’Autorità di Bacino – riduce possibili situazioni di rischio idraulico e di pericolo per la pubblica e privata incolumità derivanti da eventuali esondazioni. Non va poi dimenticato come, anche se dovuto ad altre cause, una buona manutenzione della vegetazione, metta al riparo anche dal rischio incendi nella stagione asciutta. Gli interventi che suggeriamo – prosegue Santoro – non necessitano di alcuna preventiva autorizzazione dall’Autorità di Bacino, ma solo una preventiva comunicazione. L’Autorità curerà la vigilanza sul territorio, nell’ambito delle proprie competenze di polizia idraulica, rimanendo disponibile a fornire tutti i necessari supporti tecnici utili all’attuazione delle misure di mitigazione del rischio».




Sbarco di migranti ad Ognina, 35 bengalesi raggiungono la costa nella notte

Sbarco di migranti ad Ognina, contrada a sud di Siracusa. Nella serata di ieri, una piccola imbarcazione con 35 bengalesi ha raggiunto la costa al termine di una traversa iniziata, verosimilmente, in Grecia o Turchia, seguendo una rotta già nota alle forze dell’ordine. E’ probabile che siano arrivati sotto costa a bordo di quella che viene definita “nave madre”, considerando che hanno poi raggiunto il litorale con un barchino non in condizione di affrontare una traversata in mare aperto.
Con il supporto dall’alto di un elicottero e l’intervento della Polizia, i clandestini sono stati rintracciati e condotti poco dopo a Portopalo per le previste procedure di identificazione, guidate dalla Prefettura di Siracusa. Attraverso l’analisi delle testimonianze raccolte, gli investigatori vogliono ricostruire in ogni dettaglio la traversata nel Mediterraneo e contano di risalire ai presunti scafisti.
Sirene e luci hanno attirato diversi curiosi nella zona, dove molti sono i residenti stagionali ed i turisti.




Ondata di sbarchi nel siracusano: da domenica 189 migranti, fermati tre scafisti

Lo sbarco di ieri ad Ognina è solo l’ultimo di una serie, lungo le coste siracusane. Domenica scorsa sono giunti nel porto di Portopalo di Capo Passero 61 migranti di nazionalità siriana, palestinese ed egiziana. Sono stati soccorsi in mare da una motovedetta della Capitaneria di Porto, mentre tentavano di raggiungere la Sicilia a bordo di un natante.
Lunedì, 42 migranti di nazionalità bengalese sono giunti sempre a Portopalo, accompagnati da un’unità navale della Capitaneria di Porto che li aveva soccorsi nelle acque italiane.
E alle 7 di ieri mattina sono stati intercettati, a bordo di una barca in legno di 10 metri, al largo delle coste di Marzamemi, 53 migranti di nazionalità bengalese ed egiziana, poi condotti nel porto di Augusta. Infine, ieri sera lo sbarco ad Ognina. Per quest’ultimo episodio, gli investigatori della Squadra Mobile hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto di tre egiziani di 25, 29 e 33 anni. Sono ritenuti gli scafisti del gruppo. Sono stati notati alla guida dell’imbarcazione, attraverso foto e filmati. Addosso, uno di loro aveva un telefono satellitare, un apparato GPS e una bussola.




Parcheggiatori abusivi della Neapolis, ancora due denunce: sequestrati ticket e soldi

Ancora una denuncia per due parcheggiatori abusivi della Neapolis, a ridosso dell’area archeologica di Siracusa. I due, di 39 e 22 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati nel corso di un intervento congiunto Poliza di Stato- Polizia Municipale. Entrambi erano già destinatari di daspo urbano.
La nuova denuncia arriva perché i due sono stati sorpreso con indosso indumenti di una fantomatica società cooperativa, mentre si facevano consegnare del denaro dagli automobilisti che parcheggiavano le loro autovetture nei pressi dell’ingresso del Teatro Greco. Agli stessi sono stati sequestrati 113 ticket e 65 euro in contanti.




Contratto Enel a nome di un palermitano: non fu truffa, assolta donna di Portopalo

Non fu truffa.
Il Tribunale di Siracusa, nella persona del Giudice Monocratico Martina Belpasso ha assolto la donna di 50 anni, operaia di Portopalo, accusata di truffa nei confronti di un palermitano e dell’Enel. Secondo l’accusa la donna avrebbe indotto in errore sia il soggetto privato che la società Enel al fine di stipulare un contratto di fornitura di energia elettrica, formalmente intestato al privato residente a Palermo ma di fatto posto a servizio della sua abitazione.
A conclusione dell’attività istruttoria il Pubblico Ministero ha  formulato richiesta di assoluzione ma con la c.d. formula dubitativa, ovvero perché non si è raggiunta la prova della colpevolezza dell’imputata, diversa la richiesta del difensore, l’avvocato Giuseppe Gurrieri, che ha chiesto invece una sentenza di assoluzione piena per non aver commesso il fatto, stante l’assoluta mancanza di prove a carico dell’imputata.
Il Giudice si è pronunciato accogliendo la tesi del difensore.



Piantagione di marijuana nascosta tra le campagne: arrestati due giovani albanesi

Una “macchia” di vegetazione ben visibile dall’elicottero del 12esimo NEC di Catania in volo su contrada Dominici, frazione di Melilli.

Da questo sono partite le indagini dei carabinieri. I militari della stazione di Villasmundo hanno, dunque, arrestato due giovani di 26 e 33 anni, albanesi, per coltivazione di canapa indiana.

Una volta segnalata la piantagione., i carabinieri sono intervenuti con l’ausilio dei militari dello Squadrone eliportato cacciatori di Sigonella e della Radiomobile di Compagnia.

Dopo avere individuato la piantagione, collocata in un terreno impervio e abbandonato, hanno organizzato un servizio di osservazione.

Domenica mattina, alle prime luci dell’alba, due uomini hanno percorso il sentiero che conduceva alla piantagione ed hanno iniziato ad occuparsene provvedendo ad innaffiarla con delle taniche di acqua che riempivano da due cisterne. I due soggetti sono stati bloccati ed arrestati, mentre la piantagione costituita da 30 piante dell’altezza media di circa 2 metri e mezzo e da 150 infiorescenze in essiccazione già pronte, è stata sradicata e sequestrata per essere esaminata in laboratorio e stabilirne il livello di tossicità. Gli arrestati sono stati collocati ai domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.




Incidente sul lavoro in zona industriale: grave operaio. I sindacati: “task force in Prefettura”

Un operaio cinquantenne della Sicilmontaggi è rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro, avvenuto ieri pomeriggio all’interno dello stabilimento Versalis. E’ stato ricoverato in Rianimazione all’Umberto I di Siracusa e poi trasferito nelle ore scorse al Cannizzaro di Catania, dove dovrà essere sottoposto ad intervento chirurgico. A confermare la notizia è il segretario della Fismic Confsal, Marco Faranda. “E’ il secondo incidente in zona industriale in sei giorni. Mi appello al prefetto Giusi Scaduto perché convochi le parti interessate”, dice il sindacalista.
Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava manovrando un braccio meccanico all’esterno di un camion quando – durante uno spostamento di materiale – sarebbe stato colpito.
“Il cantiere è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Siracusa, che sta coordinando le indagini dei carabinieri. Sarà la magistratura a verificare che siano stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza ed accertare le responsabilità. Ma non intendo continuare a soccorrere lavoratori. Voglio fornire loro le adeguate misure per potere lavorare in sicurezza. Bisogna riattivare il tavolo tecnico in Prefettura. Chiediamo controlli costanti all’interno degli stabilimenti. Chiediamo contromisure”. Secondo il sindacalista, tensione ed incertezza sono ormai una costante tra i lavoratori della zona industriale siracusana.
Anche Fim, Fiom e Uilm chiedono al prefetto di riattivare il tavolo tecnico sui temi del lavoro e della sicurezza, insediatosi presso la prefettura nel 2018. E denunciano “la degenerazione di un sistema industriale che sta vivendo in questi anni un momento di incertezza e tensione per l’assenza di una reale visione di sviluppo, che inevitabilmente pesa anche sulle condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori”.




Riesplodono le discariche abusive con lo stop agli ingombranti e il farraginoso Ccr Targia

Con un solo centro comunale aperto su tre previsti e con lo stop agli ingombranti che si trascina dal 26 agosto, a Siracusa tornano a proliferare le discariche abusive. Una ventina quelle “note” e “abituali”, al punto che vengono avvertite dalla popolazione quasi come “tollerate”: Stentinello, via Algeri, via Cannizzo, via Italia, via Marzamemi ed altre di piccole dimensioni sparse qua e là, dalla Borgata alla Pizzuta senza dimenticare le contrade della zona sud. Il problema non è solo siracusano ma riguarda in genere il sud Italia. Detto questo, è corretto ripotare però qualche ulteriore considerazione.
Purtroppo queste settimane passano una sensazione scoraggiante: non c’è modo di contrastare gli abbandoni seriali. Il sospetto è che dietro ci sia un sistema più o meno organizzato, La Polizia Municipale, per contratto nazionale, non ha servizi su strada dopo le 22. Per controlli mirati, appostamenti ed altro servono servizi a progetto di cui, al momento, non si ha notizia. E così, gli scaricatori seriali di rifiuti sanno di avere gioco facile. Perchè un vero contrasto, a parte operazioni spot in orario diurno, non c’è. Affidarsi ai soli messaggi di civiltà non è sufficiente.
Da non sottovalutare, nella nuova esplosione del fenomeno, il problema Ccr. Siracusa, città capoluogo, ha solo un centro comunale di raccolta in funzione, quello di Targia. Dovrebbero però essere in tre: Arenaura (sotto sequestro) e Cassibile (in eterna attesa dell’apertura). Conferire ingombranti, dal 26 agosto, non è più possibile a causa del blocco per saturazione dell’impianto catanese, in cui “scaricava” Siracusa. E così, per fare degli esempi, i materassi, i divani e le credenze proliferano sulle strade, spesso ingombrando anche la corsia di marcia, come nel caso di via Bordone.
Non solo, le farraginose procedure per registrarsi all’ingresso del Ccr – previste dalle norme vigenti – rallentano il processo di conferimento da parte dei cittadini. A Siracusa più che altrove? Forse. Un solo cancello d’ingresso, un solo punto di registrazione e tutti in coda. Un’attesa che sfinisce, nei giorni di maggiore afflusso, e che magari implicitamente incoraggia ad abbandonare tutto all’esterno del centro comunale di raccolta. In effetti, la strada che conduce al Ccr è una distesa di rifiuti abbandonati: dalle vasche da bagno ai mobili.
Il Comune di Siracusa sta cercando di accelerare per una soluzione di emergenza che rimetta in moto la raccolta ed il conferimento degli indifferenziati. Gli uffici assicurano che non produrrà alcun nuovo costo per il cittadino.




Terzo ponte per collegare zona Isola e Borgata, presentato ad Augusta il progetto da 21 mln

E’ stato presentato questa mattina il progetto per la realizzazione del terzo ponte di Augusta. Collegherà la zona Isola con la Borgata attraverso i suoi 124 metri a 5 campate, poggiati su 4 pile. Il suo doppio tracciato sarà destinato alle necessità della Marina Militare, lungo una carreggiata a due corsie; per usi civili nella seconda carreggiata, sempre a due corsie.
Il progetto è attualmente alla fase di fattibilità tecnico-economica, entro l’anno dovrebbero concludersi l’iter autorizzativo per lo step successivo. Opera da 21 milioni di euro, è stata finanziata attraverso il Pnrr. I lavori per il terzo ponte dovranno essere avviati entro il 31 dicembre 2023, per concludersi prima del 30 giugno 2026. Questo secondo le regole dello stesso Pnrr. L’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale è stata individuata come soggetto attuatore degli interventi, il Comune di Augusta il coordinatore.
Ad illustrare il progetto, questa mattina, sono stati il generale ispettore Giancarlo Gambardella, direttore dei lavori e del Demanio del Segretariato generale della Difesa e direzione nazionale degli armamenti; il comandante marittimo Sicilia, contrammiraglio Andrea Cottini; il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare e Attilio Montalto, segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale e rup (responsabile unico del procedimento).
Tutti gli enti coinvolti si muoveranno in maniera coordinata, seguendo l’accordo siglato nei mesi scorsi. Il progetto è stato redatto dal Ministero della Difesa in collaborazione con il Genio Civile e la direzione del Demanio.
“L’idea di un terzo ponte, capace di rispondere contemporaneamente alle necessità della Marina Militare ed a quelle della popolazione civile, nacque durante la mia amministrazione comunale”, ha ricordato in una nota l’ex sindaco Cettina Di Pietro, ora candidata alla Camera dei Deputati. “Vennero gettate allora le basi per la progettazione dell’opera e furono avviate le interlocuzioni che hanno condotto ad un lavoro integrato tra Autorità Portuale, Marina Militare, Genio Civile e Comune di Augusta”, sottolinea Paolo Ficara (M5s), vicepresidente della Commissione Trasporti. “L’opera è stata finanziata con 21 milioni di euro a valere sul Pnrr ed innegabile è il merito del Movimento 5 Stelle che, a Roma, ha fatto prima inserire il terzo ponte nell’elenco delle infrastrutture utili per poi difenderla in Conferenza Unificata, dove è infine arrivato il via libera all’intesa sul finanziamento per gli investimenti infrastrutturali”, ricordano Cettina Di Pietro e Paolo Ficara.