Coronavirus, il bollettino: 1.201 nuovi positivi in Sicilia, +68 in provincia di Siracusa

Sono 1.201 i nuovi positivi in Sicilia, rilevati nelle ultime 24 ore. Il dato è contenuto nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute. In totale, gli attuali positivi sono 22.832. Ricoverati negli ospedali dell’isola ci sono 1.348 pazienti con sintomi, altri 195 in terapia intensiva, 21.289 in isolamento domiciliare. Registrati anche 32 nuovi decessi.
In provincia di Siracusa i nuovi casi di covid sono 68. Nelle altre province: 84 a Trapani, 197 a Palermo, 260 ad Agrigento, 58 a Enna, 22 a Ragusa, 308 a Catania, 102 a Messina e 102 a Caltanissetta.




Emergenza covid, l'Asp di Siracusa verso il potenziamento di terapie intensive e Usca

Sotto la pressione del covid, gli ospedali del siracusano provano a fornire la migliore risposta possibile allo stato attuale. E così il dg dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, insieme al direttore sanitario Salvatore Madonia, ha visitato i nosocomi di Lentini ed Augusta per condividere, insieme ai dirigenti medici, le migliori strategie da mettere in campo affinché i cittadini possano sentirsi garantiti dal punto di vista sanitario. “L’aumento del numero di casi positivi al Covid-19 in provincia di Siracusa, come del resto in Sicilia ed in Italia, sta determinando la messa in campo di tutte le misure previste dalle norme vigenti e degli strumenti in nostro possesso, al fine di continuare a garantire, sotto tutti gli aspetti sanitari e non soltanto quelli legati alla epidemia, la salute dei cittadini sia sul territorio che negli ospedali con il massimo impegno da parte di tutto il personale sanitario”, ha detto proprio il manager dell’Asp di Siracusa.
Rinnovato l’invito rivolto ai cittadini di non affollare i Pronto soccorso, se non in caso di reale emergenza. “Con l’innalzamento della curva epidemiologica da Covid-19 – aggiunge il direttore sanitario Salvatore Madonia – abbiamo prontamente rivisto i percorsi covid e non covid all’interno dei presidi ospedalieri, confermando le tende pretriage, mai dismesse, come ingresso ai pronto soccorsi dei nosocomi. Inoltre, ad oggi sono stati assunti numerosi medici Covid, infermieri professionali, autisti ed altre figure specialistiche e si stanno attivando i Covid-Center in tutta la provincia. Questi ultimi sono già presenti sia nell’ospedale Umberto I di Siracusa che di Noto ed Augusta ed a breve anche nel presidio ospedaliero di Lentini. Parimenti si sta potenziando la recettività delle terapie intensive e semintensive della provincia dedicando la rianimazione del presidio ospedaliero di Siracusa ai pazienti covid e, ove necessario, di Noto e Augusta. Appare utile evidenziare – aggiunge il direttore sanitario – che nonostante il costante e progressivo aumento dei posti letto covid nei nostri ospedali, le attività sanitarie ordinarie come chirurgia, cardiologia, medicina, ginecologia ed ostetricia, psichiatria, per citarne alcune, proseguono regolarmente nonostante la rimodulazione degli interventi e delle azioni vicariate dagli altri ospedali aziendali e dai privati convenzionati. Sul versante del territorio – spiega ancora il direttore sanitario – la nostra Azienda è stata tra le prime in Sicilia ad attivare tutte le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA). Le USCA sono costantemente dedicate al supporto delle azioni dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nella presa in carico dei pazienti paucisintomatici a domicilio. Attraverso il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e dei direttori dei Distretti Sanitari, intervengono quotidianamente nella gestione dei casi sospetti Covid, esecuzione dei tamponi nelle scuole, nelle attività di pronto intervento su focolai, nelle Rsa, nei Centri Anziani, a supporto degli sbarchi di immigrati ed in ultimo sulla gestione dei pazienti dimessi dai Covid Center aziendali. Anche gli aspetti di comunicazione, tramite gli strumenti web, sono stati potenziati e nel sito aziendale vengono costantemente pubblicate tutte le informazioni utili alla cittadinanza. Ogni sistema, comunque, appare perfettibile e deve essere sottoposto alla attenta valutazione dei cittadini che potranno rivolgersi all’URP al numero verde 800238780 email urp.siracusa@asp.sr.it per comunicare eventuali disfunzioni sistemiche che saranno prontamente valutate”.




Siracusa. Al drive in dei tamponi eseguiti 639 test rapidi: sono 9 quelli positivi

Sono stati 639 i tamponi eseguiti quest’oggi, al debutto della tripla postazione drive in all’ex Onp di Siracusa. Un risultato che ha superato le previsioni della vigilia, quando erano stati ipotizzati 400 tamponi rapidi. Sono state 9 le positività riscontrate: i 9 soggetti saranno ricontattati dall’Asp per procedere con il tampone molecolare. E se la positività dovesse essere riscontrata, scatteranno i provvedimenti di isolamento.
Lo screening a campione e su base volontaria è rivolto principalmente agli studenti delle scuole superiori, ai loro genitori ed al personale docente e non degli istituti scolastici. Si tratta di una iniziativa regionale, in collaborazione con Anci Sicilia. Nel capoluogo – dopo Avola ed Augusta – sono state coinvolti gli istituti Fermi e Rizza, i licei Corbino ed Einaudi, il Gagini ed il Cpa. Martedì prossimo si ripete, aprendo ulteriormente il range e puntando a tagliare il traguardo degli 800 tamponi rapidi eseguiti.
Soddisfatto l’assessore alla Protezione Civile, Sergio Imbrò. “Grazie al buon lavoro di tutti, è stato possibile fare più di quanto avevamo prudenzialmente preventivato. E’ davvero un buon risultato. Ed anche la bassa percentuale di positivi è un segnale incoraggiante per la nostra scuola, dopo giornate di notizie che hanno rivelato quanto seria sia la situazione covid anche nella nostra città. Mi preme di ringraziare il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp ed il dottore Ugo Mazzilli che ha coordinato in maniera impeccabile anche queste operazioni”.




VIDEO. Drive in dei tamponi all'ex Onp, a caccia di positivi tra la popolazione scolastica

Dopo Avola ed Augusta, la campagna regionale di screening tocca anche il capoluogo. Dalle 9 alle 17 attivo all’ex Onp di contrada Pizzuta il drive in per il tampone rapido dedicato in primo luogo alla popolazione studentesca delle scuole superiori, come da accordo tra Regione ed Anci. Non solo gli studenti ma anche i loro genitori e il personale docente e non della scuola. L’iniziativa sarà ripetuta il prossimo martedì.
Intanto quest’oggi hanno anzitutto risposto all’appello gli studenti del Fermi. Convocati anche i ragazzi di altri studenti, alla luce di una affluenza al di sotto delle aspettative. Per questo motivo, nel corso della stessa mattinata, è stato possibile convocare studenti, insegnanti e genitori di altri istituti superiori della città. In tarda mattinata, spazio ai tamponi destinati alla popolazione scolastica dell’Insolera e di altre scuole superiori.  I risultati della giornata saranno ufficializzati nelle prossime ore, ma già dai primi tamponi sono emerse alcune positività. L’Asp di Siracusa ha effettuato già in loco il tampone molecolare, più preciso, per accertare con sicurezza la presenza di Covid-19. Previsto, dunque, l’isolamento domiciliare.

Le operazioni del drive in dei tamponi sono state seguite dal direttore del servizio di epidemiologia dell’Asp di Siracusa, il dottore Ugo Mazzilli. Al test rapido si è sottoposto anche il sindaco di Siracusa, Francesco Italia.




Palazzolo. Il sindaco Gallo chiude le scuole da domani fino al 25 novembre

La decisione è stata assunta in tarda mattinata. Dopo avere disposto la chiusura per la giornata di oggi del plesso Fava, per via di un presunto positivo al Covid-19, il sindaco, Salvatore Gallo ha deciso di adottare analoga precauzione per tutte le scuole, pubbliche, private e paritarie del territorio comunale. Chiusi, dunque gli asili nido, come la scuola dell’Infanzia, le elementari e le medie. Da domani al 25 novembre, alunni e insegnanti saranno a casa, probabilmente lavorando con la Dad, la didattica a distanza. Una decisione assunta  a seguito dell’aumento del numero dei contagi. Gallo ha spiegato che nel giro di una settimana, i positivi al Covid-19 a Palazzolo sono pressochè raddoppiati, tanto da poter parlare di “aumento esponenziale”. Il primo cittadino ha anche spiegato che l’intenzione è quella di proteggere al massimo “gli stessi bambini, molti dei quali con fragilità e affetti da disabilità, oltre a genitori e nonni, soggetti a forme particolarmente aggressive”.
Atteso per oggi anche il provvedimento di sospensione del mercato settimanale.




Siracusa. Fiera del Mercoledì e covid, un taglio ai venditori: autorizzati solo gli alimentari

Un taglio al numero dei venditori ambulanti autorizzati a montare la loro bancarella in occasione della fiera del Mercoledì. Lo ha deciso il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, alla luce dell’aumento dei contagi nel capoluogo ed in tutta la provincia. Domani in piazzale Sgarlata e nella vicina area di San Metodio, saranno autorizzati alla vendita solo i venditori del settore alimentare. Niente abbigliamento, casalinghi, tessuti ed altro. Da oltre 300, i venditori scenderanno così vertiginosamente di numero. Gli alimentari sono circa 50.
A dare la comunicazione ufficiale è stato lo stesso primo cittadino di Siracusa, che ha anticipato la notizia collegato in diretta dal drive in dei tamponi dell’ex Onp con FMITALIA.
“Abbiamo fatto il possibile per garantire un minimo di servizio alla collettività. Non vogliamo penalizzare i venditori ambulanti ma il dato sanitario ci impone valutazioni e provvedimenti, prima che la situazione degeneri ulteriormente”, dice l’assessore alle attività produttive, Cosimo Burti. “Da adesso lavoriamo per monitorare dato sanitario ed eventuale ripartenza dei mercati”.




Siracusa. Infermieri e operatori sanitari a rinforzo dell'area covid: chiude Rsa del Rizza

L’emergenza covid-19 sta costringendo l’Asp di Siracusa a “spostare” il personale infermieristico disponibile, mettendolo a supporto dei reparti in maggiore stress. E’ successo con il Dipartimento di Salute Mentale nei giorni scorsi e adesso la situazione si sta ripetendo con il personale della Rsa del presidio ospedaliero Rizza.
La comunicazione è arrivata nelle ore scorse: entro la settimana si chiude. Nessun caso di positivo in reparto, semplicemente servono le forze infermieristiche e gli operatori sanitari per destinarli alle aree oggi in maggiore stato di pressione. Ci sono delle resistenze interne, l’attività svolta dalla Rsa del Rizza è valutata come ottima e alcune rimostranze arrivate ai piani alti dell’Asp hanno portato a qualche altro giorno di valutazione. Giovedì la decisione finale ma difficilmente sarà diversa da quanto già oggi trapela. Fonti mediche ospedaliere e sindaclai confermano la ricostruzione dei fatti.
I pazienti attualmente ricoverati in Rsa verranno trasferiti in strutture private in convenzione con la Asp. I casi meno gravi, invece, verranno invitati a tornare a casa attraverso dimissioni. I circa dieci tra infermieri, medici e operatori sanitari attendono di conoscere il loro destino lavorativo. Già nei mesi del primo lockdown avevano prestato servizio a supporto dei reparti covid con la residenza sanitaria per anziani al primo piano del Rizza chiusa per qualcosa come 3 mesi.




Covid a Pachino, sale la curva del contagio: chiusa la scuola Rubera, appello alle famiglie

Anche a Pachino l’andamento della curva del contagio ha determinato la necessità di decisioni forti. La commissione straordinaria che gestisce il Comune ha chiuso da oggi e per tre giorni il plesso scolastico Rubera “in considerazione dell’elevato numero di soggetti esposti al rischio di contagio, e ulteriore propagazione, tra il personale scolastico, genitori e alunni”. Due insegnanti sono risultate positive al covid e si stanno ricostruendo e verificando in queste ore i contatti. Un giro ampio che, in un caso almeno, chiamerebbe in causa non meno di 80 persone.
A Pachino il numero dei positivi negli ultimi giorni è cresciuto in maniera esponenziale. L’ultimo aggiornamento disponibile, quello di ieri, parla di 32 attuali contagiati “ed un numero cospicuo di soggetti in quarantena”. Una situazione che spinge la Commissione Straordinaria a richiamare “l’attenzione dell’intera cittadinanza affinché ciascuno diventi più responsabile e tutte le misure necessarie per tutelare noi stessi e gli altri vengano adottate nella piena consapevolezza che tutti siamo chiamati ad una prova di responsabilità”.
Appello particolare viene rivolto alle famiglie. “Convincete i vostri figli a restare a casa, è indispensabile per tutelare la salute di tutti perché tornando a casa potrebbero rappresentare un potenziale veicolo di contagio del virus, con inevitabili conseguenze per tutti i componenti del nucleo familiare e per tutti i soggetti a diretto contatto con costoro per motivi vari. Solo così possiamo scongiurare il rischio di un lockdown generalizzato”.

Foto dal web




Siracusa. Assembramenti, niente mascherine e zero distanziamento: via ai controlli

A partire dai prossimi giorni saranno intensificati in tutta la provincia di Siracusa i controlli sul rispetto delle norme anti-covid. I vertici territoriali delle forze dell’ordine, d’intesa con la Prefettura ed i sindaci, hanno definito il piano di intervento.
I luoghi di ritrovo dei giovani, in particolare le piazze cittadine, saranno oggetto di accurate verifiche. Decine le segnalazioni giunte al numero unico per le emergenze nelle ultime giornate. I Carabinieri, proprio ieri, sono intervenuti con una pattuglia nella zona di piazza Adda, dove un folto gruppo di ragazzini si era incontrato per chiacchierare. Nessuno indossava la mascherina e nessuno rispettava il distanziamento. Una situazione che espone non solo al rischio contagio diretto ma anche al temibile effetto di propagazione attraverso veicoli di infezione inconsapevoli.
I ragazzini sono stati redarguiti. I Carabinieri hanno riportato la situazione nell’ambito della correttezza. “Il contenimento del virus passa innanzitutto attraverso il rigore personale”, ricordano dal comando provinciale dell’Arma.

foto da utente Facebook




Il Caravaggio di Siracusa a Rovereto: "no al prestito prolungato, anzi torni prima causa covid"

(cs) Il deputato regionale Stefano Zito (M5s) risponde alla nuova provocazione di Vittorio Sgarbi. Il presidente del Mart di Rovereto non ha nascosto la volontà di trattenere il Caravaggio di Siracusa oltre la data stabilita per la fine del prestito. Una sorta di “sine die” perchè il covid cancella la possibilità di festeggiare in piazza la Patrona della città aretusea e, pertanto, verrebbe meno l’obbligo – ritiene Sgarbi – di riconsegnare il dipinto per tempo alla devozione dei siracusani. “Facciamo invece che Sgarbi il quadro ce lo restituisce prima, visto che quella area del nord Italia è ad alto rischio covid e sta andando verso la proclamazione della zona rossa. D’altronde i musei sono già chiusi e allora tanto vale far rientrare prima il Caravaggio nella sua Siracusa, piuttosto che lasciarlo dentro ad un museo bello ma chiuso”.
Anche il parlamentare Paolo Ficara (M5s) dice no ai piani di Sgarbi. “Ci sono degli accordi e vanno rispettati. Non si può procedere solo sull’onda del capriccio. Il 13 dicembre, se non addirittura prima, il Seppellimento di Santa Lucia deve essere di rientro a Siracusa. Così è stato stabilito con il Fec, proprietario dell’opera, e questa intesa va onorata”. Poi una tirata d’orecchie al presidente del Mart. “Il covid cancellerà la festa di piazza ma non la devozione e la festività religiosa che nei siracusani rimangono più che mai vive e sentite, specie in questa fase di preoccupazioni diffuse. Sgarbi non faccia il furbo e mostri rispetto verso la città di Siracusa e verso la devozione luciana dei siracusani. Ma soprattutto, mostri rispetto per gli accordi presi”.