Rifiuti per strada,turisti schifati: “Colpa dei maiali che la buttano, non della politica”

“Se le strade sono sporche è colpa dei maiali che buttano spazzatura a casa nostra”.

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia non ci sta. “Dobbiamo finirla di accusare l’amministrazione comunale o la ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana perché le strade sono piene di rifiuti. Se sono piene di immondizia – tuona il primo cittadino- è perché qualcuno la abbandona lì”.

Italia esprime chiaramente la sua opinione, ma annuncia anche “tolleranza zero” per chi si rende responsabile di azioni che deturpano il territorio.

“Se i turisti vanno via schifati- evidenzia il sindaco- è perché cittadini incivili buttano per strada di tutto. Basta pensare che il cittadino butta la spazzatura dove vuole e la politica deve pulirgli la strada. Se non cambiamo questo modo di pensare- prosegue- non ce la faremo mai”.

Assurdo, secondo il sindaco, che i cittadini ritengano possibile creare discariche a casaccio “perché c’è chi non paga la Tari. Questo ragionamento non ha senso- dice ancora- Se la ditta non pulisce, il Comune la sanziona. Per il resto, la responsabilità è degli incivili che agiscono in maniera intollerabile, sporcando casa nostra”.

Italia parla di “ricatto vecchio, per cui se la città è sporca la colpa del sindaco. Questo non ha niente a che fare con la politica. E’ con chi sporca che dobbiamo prendercela e le multe stanno in questi giorni fioccando”.

Al vaglio anche una proposta. “Ho invitato il comandante della polizia municipale- annuncia il sindaco-  a denunciare penalmente chi conferisce rifiuti per strada, provvedendo anche al sequestro dei loro veicoli, mezzi attraverso i quali la violazione ha luogo”.

Poi un sospetto: “in molti casi capita che a gettare immondizia lungo le nostre strade periferiche, come nelle contrade marine- conclude Italia- non siano cittadini siracusani. Nessuno deve ritenersi giustificato. E’ il momento di dire basta sul serio”.

Foto: repertorio.




Cocaina suddivisa in dosi in casa: arrestata e rimessa in libertà giovane siracusana

Nascondeva in casa 6,60 grammi di cocaina già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio.

Una giovane siracusana, 26 anni, è stata arrestata ieri mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Siracusa, nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto alla vendita ed al consumo di stupefacenti.
Gli investigatori della Polizia di Stato, a seguito di precise indagini di polizia giudiziaria, hanno effettuato una perquisizione domiciliare a casa della giovane, arrivando al rinvenimento.

La 26enne, dopo le incombenze di rito, è stata rimessa in libertà in attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda.




Parcheggi a ridosso di stabilimenti balneari redditizi ma abusivi: denunciati i proprietari

Avevano pensato di adibire a parcheggio a pagamento due terreni adiacenti a degli stabilimenti balneari molto frequentati, modificandone la destinazione d’uso.
I due terreni, siti rispettivamente nel comune di Pachino e nel comune di Portopalo di Capo Passero, erano destinati a verde agricolo e sottoposti a vincolo paesaggistico e, senza alcuna autorizzazione della competente Soprintendenza, sono stati trasformati in parcheggi alterando o, in alcuni casi, distruggendo, le bellezze tipiche naturali e paesaggistiche note come “macchia mediterranea”.
Per tali ragion  una donna di 26 anni, affittuaria di uno dei due terreni ed un uomo di 49 anni, proprietario dell’altro, sono stati denunciati.
I sequestri preventivi e le due denunce nascono da un’operazione di polizia coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dagli agenti del Commissariato  di Pachino e dagli uomini dell’aliquota della Polizia Municipale in forza alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura.




Siracusa e i concerti al teatro greco. La Ferlita: “Parte delle entrate utili per la salvaguardia”

Si fa sempre più ricca l’offerta di spettacoli dal vivo in Sicilia. Siracusa, Taormina, Catania ed altre prestigiose venue sono diventate richieste e di riferimento per il settore della musica dal vivo, italiana e internazionale. E le ultime analisi confermano un trend di costante crescita del pubblico degli spettacoli dal vivo. Aumenta – di conseguenza – lo sbigliettamento, con una collegata ricaduta economica su tutto il territorio siciliano.
Per quel che riguarda Siracusa, il “turista musicale” (italiano e straniero) è di fascia alta, interessato a una fruizione di qualità dei luoghi e del territorio e che viaggia anche fuori stagione. Investe su esperienze di qualità, frequenta ristoranti e gli esercizi commerciali, muovendo così l’economia del territorio e producendo un indotto economico importante.
L’esempio più recente è quello dei due concerti di Claudio Baglioni, il 15 e 16 luglio scorsi al Teatro Greco di Siracusa. In quei due giorni, come in quelli subito precedenti e successivi, non c’era un albergo o altra struttura ricettiva libera in città e nelle zone limitrofe; stessa cosa per le prenotazioni nelle attività di ristorazione. Anche questo si traduce in numeri e in guadagni per Siracusa e per il parco archeologico nelle cui casse saranno introitati intorno ai 25 mila in soli due giorni di spettacolo.
Nuccio La Ferlita, promoter e direttore di Puntoeacapo, avanza un suggerimento: “Parte di queste entrate siano utilizzate per il restauro e la conservazione di questi luoghi meravigliosi. Lo spettacolo contribuisce così alla conservazione e alla tutela”.
La stagione della musica dal vivo a Siracusa entra adesso nel vivo con, in rapida sequenza, una serie di appuntamenti live al teatro greco tra cui quello con Ludovico Einaudi (9 agosto) ed il concerto di Gianna Nannini (11 agosto).




Covid a scuola, le linee guida del Miur: “Finestre aperte”. I presidi chiedono più chiarezza

Finestre aperte come principale azione di contrasto al Covid-19 nelle scuole italiane. E’ questo, in sintesi, quanto prevedono le attese Linee guida del ministero. La dicitura esatta del provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è “Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici”.
In sostanza gli esperti del Governo, al termine delle loro ricerche e dei loro approfondimenti, non hanno fatto altro che dire che il ricambio naturale dell’aria è la prima e privilegiata strada da seguire.
Nel provvedimento si leggono considerazioni come la seguente: E’ possibile, ad esempio che la semplice ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre possa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati all’interno (es. da materiali, arredi e finiture, attrezzature didattiche, prodotti per la pulizia, ecc.), sia di virus e batteri rilasciati dagli occupanti”.
Solo dopo aver applicato il sistema “finestre aperte”, le scuole dovranno ricorrere a dispositivi aggiuntivi di sanificazione, purificazione e ventilazione  e solo nel caso in cui il precedente sistema non stia funzionando e l’utilizzo di dispositivi comporti un miglioramento della qualità dell’aria indoor.
I dispositivi artificiali, infatti, possono anche essere dannosi, secondo quanto spiegato: emissioni, rumori, consumi energetici, rischi per la sicurezza, costi altissimi di acquisto. 
Le linee guida appena pubblicate non stupiscono i dirigenti scolastici siracusani. Pinella Giuffrida, che nel territorio rappresenta l’Anp, l’associazione dei presidi e dei dirigenti pubblici, dirigente scolastica del comprensivo Vittorini, sembra concordare con quanto scritto adesso “nero su bianco”.
“Non possiamo nasconderci- premette Pinella Giuffrida- che con il Covid abbiamo assistito ad una serie di tentativi di speculazione da parte di alcune aziende, che hanno approfittato dell’emergenza per far cassa con sanificazioni anche di dubbia efficacia, con macchinari inutili se non dannosi. Ce ne sono state tante altre, invece, che hanno lavorato bene”.
Non è ancora chiaro se in aula occorrerà tornare con la mascherina, sebbene questo non sembri, al momento, probabile.
“Il ricambio dell’aria è alla base e questo è evidente- prosegue la dirigente scolastica- Mi auguro che non avremo le mascherine. Ci sarà certamente il distanziamento. Le finestre saranno aperte per il ricambio dell’aria con le modalità più opportune. Altre strumentazioni, se devono essere serie ed efficaci, hanno del resto costi proibitivi per scuole di media grandezza, come potrebbe essere un istituto scolastico con una quarantina di aule. A conti fatti- ipotizza Giuffrida- servirebbero almeno 40 mila euro. E’ vero che le scuole hanno ricevuto consistenti risorse ma sono state utilizzate per una serie di emergenze” .
Critico il commento di Simonetta Arnone, dirigente scolastica del Liceo Quintiliano. “Così come pubblicate- spiega la preside dell’istituto siracusano- sono linee inapplicabili. Non si capisce chi deve fare cosa, con quali fondi andrebbero acquistati i dispositivi suggeriti e comunque non obbligatori. Tutta una serie di aspetti che mi auguro vengano chiariti adeguatamente prima di settembre, per poter parlare di qualcosa di concreto. Anche in campo scientifico, tra l’altro- prosegue Simonetta Arnone- emerge chiaramente, ed è anche specificato nelle Linee guida, che l’efficacia dei dispositivi è legata al contestuale distanziamento, all’aerazione naturale, ai dispositivi di protezione individuale e all’igienizzazione”. L’aspetto che non piace affatto alla dirigente scolastica è legato a quello che non si garantisce. “Non ci danno spazi adeguati, oltre a non darci indicazioni- fa notare- Il distanziamento resta basilare ma nessuno sembra volerci mettere nelle condizioni di operare serenamente. Verrebbe da pensare a giochi economici poco edificanti, prima le mascherine, adesso i dispositivi. Eppure, per qualsiasi epidemia, il distanziamento è l’aspetto fondamentale, su cui investire davvero”.




Antico Lavatoio di Belvedere, si al recupero dopo il crollo: lavori per 90mila euro

Buone notizie per l’Antico Lavatoio di Belvedere. A quasi un anno dal crollo dello scorso settembre, sono in dirittura di arrivo le procedure per l’avvio dei lavori di manutenzione. Se ne occupa il Comune di Siracusa, proprietario della caratteristica costruzione di via Salvo d’Acquisto.
Il settore Opere Pubbliche ha preso atto nei mesi passati del “grave stato di degrado” in cui versa l’Antico Lavatoio, “con la copertura inclinata ed in parte crollata”. Motivo per cui, “occorre procedere alla manutenzione straordinaria al fine di eliminare il pericolo”.
I tecnici di Palazzo Vermexio hanno redatto il progetto esecutivo, con costi stimati di poco superiori ai 90mila euro. Per garantire procedure veloci, in considerazione dell’importo dei lavori, si procederà con affidamento diretto, “previa consultazione di almeno tre operatori al prezzo più basso”.
Secondo le previsioni, entro ottobre l’Antico Lavatoio dovrebbe quindi tornare al suo originario splendore. Un recupero importante per la comunità di Belvedere che, in passato, aveva trasformato la costruzione in un luogo “simbolo” e di comunità, grazie a diverse iniziative, tra cui l’apprezzato presepe vivente del 2017.




Condannato per mafia, torna in affari sotto falso nome: condanna e sequestri a Noto

E’ stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Catania la sentenza con cui il gip del Tribunale di Siracusa ha condannato Domenico Waldker Albergo, Nicolò Giulio Lentini, Corrado Albergo e Giuseppe Balestrieri, confiscando un’azienda di rivendita alimentare e un pub e due immobili a Noto, oltre ad un’auto di pregio: valore complessivo stimato di 2,5 milioni di euro. I quattro erano accusati di trasferimento fraudolento di valori in concorso.
Albergo, considerato esponente di spicco del clan Trigila di Noto e già condannato con sentenze definitive per associazione mafiosa nel 1993, nel 1994 e nel 2006, avrebbe avviato – secondo l’accusa – una nuova attività economica di rivendita alimentare, intestandola formalmente a un prestanome (Balestrieri), al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale. Sarebbe stato aiutato da un commercialista già radiato dall’Ordine (Lentini) e dal figlio Corrado.
Albergo è stato condannato dal Tribunale ad un anno e 4 mesi; un anno di pena per gli altri. I beni confiscati, all’esito delle indagini di polizia economico-finanziaria, sono risultati di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.




Università a Siracusa, Salvo Baio: “Beni culturali è un flop. E non ci sono nuovi corsi”

Per l’ex presidente del Consorzio Universitario Archimede, lo sbandierato rilancio dell’offerta formativa a Siracusa sarebbe solo “un vecchio e logoro ritornello”. Salvo Baio non usa troppi giri di parole e mette nel suo mirino il sindaco, Francesco Italia, e l’assessore alla cultura, Fabio Granata. “Si sono ben guardati dal dire quali sarebbero i nuovi corsi di laurea destinati a Siracusa per la semplice ragione che non ne è previsto neanche uno, oltre a quelli già esistenti e cioè Architettura e Promozione del patrimonio culturale. Quest’ultimo attivato nell’anno accademico 2020/2021. Ancora una volta la giunta Italia promette ciò che non farà e che non è riuscita a fare in questi anni. Peraltro il corso in beni culturali è stato, spiace dirlo un flop, se solo si tiene conto che tra il primo e il secondo anno accademico in tutto si sono iscritti poco più di cinquanta studenti”.
L’atto d’accusa di Salvo Baio non si ferma a questo. “A giugno di due anni fa Italia e Granata avevano promesso l’attivazione di master internazionali e l’avvio di collaborazioni con università di altri Paesi e che, il solito refrain, avrebbero ampliato l’offerta formativa. Niente di tutto questo è avvenuto”.
L’ex presidente del Consorzio Archimede porta indietro il nastro. “A dicembre del 2009, l’allora rettore Recca comunicò all’assessorato regionale ai Beni culturali i dati riguardanti l’insediamento universitario siracusano, che comprendeva, tra lauree triennali e specialistiche, tre corsi in Architettura e cinque in Beni culturali, oltre alla Scuola di Archeologia. Inoltre risultavano attivati un master di primo livello con la facoltà di Giurisprudenza, un master di secondo livello in lingua inglese per studenti di vari Paesi del Mediterraneo con la Scuola superiore di Catania e un master di secondo livello con la facoltà di Lettere. A Siracusa erano iscritti 2265 studenti universitari. Quell’insediamento, per ragioni complesse da spiegare, venne in buona parte smantellato (ma non per responsabilità dei sindaci Garozzo e Italia) e ridotto alla sola Architettura. Al netto delle buone intenzioni e sorvolando sulle promesse, rimaste tali, di Italia e di Granata, resta il fatto che l’attuale amministrazione non ha purtroppo saputo dar vita ad un razionale e moderno progetto universitario per Siracusa”.
Non solo critiche. Anche per Salvo Baio la ristrutturazione di Palazzo Impellizzeri è una buona notizia, “benchè tardiva”. Ancora più importante l’annuncio del progetto di ristrutturazione dell’ex caserma Abela, “perchè conferma la volontà dell’ateneo catanese di consolidare l’insediamento siracusano. Di ciò va dato atto al rettore Priolo. Deve essere chiaro che una cosa sono i contenitori, le sedi universitarie, altra cosa sono i corsi di studio, i quali richiedono scelte mirate da parte del comune (e non solo) d’intesa con l’università”.




Edilizia, rinnovato il contratto integrativo provinciale: aumenti tra 96 e 131 euro mensili

Rinnovato il contratto integrativo provinciale edile. Interessati dal rinnovo oltre 5.500 lavoratori e sarà valido per tre anni. Lo hanno annunciato i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil al termine dell’incontro di stamani in Confindustria.
“Abbiamo registrato differenze economiche sostanziali rispetto al passato – dicono i segretari Salvo Carnevale, Nunzio Turrisi e Saveria Corallo – come l’aumento di 52,80 euro mensili sulla indennità sostitutiva di mensa, per la quale dal primo gennaio 2023 potrà esserci un ulteriore ritocco. Scatterà inoltre per un anno l’elemento variabile della retribuzione che oscilla tra le 33 e le 67 euro lorde mensili. Inoltre l’indennità di trasporto avrà un valore medio incrementale di 11 euro, quindi complessivamente gli aumenti varieranno fra le 96 e le 131 euro. Tutte le assistenze provinciali saranno aumentate del 10 per cento e verrà introdotto un premio alla nascita una tantum di 200 euro, riservato ai figli dei lavoratori edili della provincia. Riteniamo di aver chiuso un contratto di notevole impatto economico che si sommerà agli aumenti ottenuti dopo la chiusura del contratto nazionale chiuso lo scorso marzo 2022 dalle federazioni nazionali”.
Questa la nota di Ance, l’associazione dei costruttori edili. “Dopo molti anni di fermo, il contratto integrativo era ormai non più rinviabile. Abbiamo cercato di contenere al massimo i costi a carico delle nostre aziende – spiega il presidente Riili – tenendo comunque conto del carovita che mette certamente in difficoltà i nostri operai che costituiscono il nostro patrimonio più importante e assolutamente indispensabile. Non possiamo non tenere conto che la soddisfazione dei nostri dipendenti sia il primo elemento per migliorare l’intero rendimento della macchina dell’impresa. Il nuovo contratto riesce però a bilanciare una grande fetta degli aumenti concessi a beneficio dei lavoratori sfruttando gli aspetti positivi del sistema della bilateralità dell’Ance. Le imprese virtuose e in regola con i pagamenti alla cassa edile e con le normative di sicurezza avranno un significativo ristoro nella restituzione di parte dei contributi versati alla cassa edile. Non possiamo che essere soddisfatti del rilancio del settore delle costruzioni sul quale vigileremo affinché gli attuali ostacoli che hanno rallentato il meccanismo dei super bonus vengano immediatamente rimossi per garantire la ripresa dei cantieri momentaneamente sospesi e l’apertura di altri”.




Porto di Augusta, bando da 25 mln di euro per banchine e piazzali: lavori in 18 mesi

Pubblicato il bando per l’appalto integrato relativo alla manutenzione straordinaria delle banchine e dei piazzali retrostanti in porto commerciale e la nuova darsena del Porto di Augusta.

Lo annuncia una nota dell’AdSP del Mare di Sicilia Orientale.  Si tratta di un intervento che comprenderà anche la manutenzione straordinaria del pontile per l’ormeggio di navi RO-RO e degli impianti tecnici.

Le opere portuali oggetto di manutenzione sono state realizzate negli anni ottanta per fasi e lotti funzionali in conformità al vigente Piano Regolatore Portuale ed oggi necessitano di interventi importanti di manutenzione finalizzati al risanamento delle strutture, al rifacimento della pavimentazione ed al ripristino e potenziamento degli impianti tecnici.

L’opera avrà un importo di 25,1 milioni di euro ed una durata di 18 mesi circa.

Il percorso avviato dovrebbe condurre entro i primi dell’anno prossimo a contrattualizzare lavori per un totale di 300 milioni di euro.

“Sono molto soddisfatto” afferma il Presidente Di Sarcina “Stiamo rispettando i tempi del programma che ci eravamo ripromessi di portare a termine entro i primi mesi del 2023 e per questo devo ringraziare tutto lo staff tecnico dell’Ente che, seppur ancora sottodimensionato, ha lavorato e continua a lavorare con entusiasmo ed estrema solerzia”. “Le promesse sono semplici lusinghe se non seguite da fatti che le rendono concrete” conclude Di Sarcina.