Nascosto tra le auto per non farsi “beccare”: evaso dai domiciliari condotto a Cavadonna

Era fuori casa nonostante i domiciliari. Alla vista dei carabinieri, per strada, ha tentato di nascondersi tra le auto in sosta, ma inutilmente. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Noto hanno tratto in arresto un avolese.  L’evaso, inizialmente non trovato presso la propria abitazione, è stato notato dai militari dopo circa 10 minuti nascosto tra le vetture in sosta ed è stato fermato e condotto in caserma dove, a seguito delle formalità di rito, la Procura della Repubblica di Siracusa, ne ha disposto l’arresto e la traduzione presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa.




Spazzatura in strada, procedura unitaria per spedirla fuori regione: Siracusa con Catania e Messina

Gli ambiti provinciali per la gestione dei rifiuti diffidati dalla Regione (Siracusa, Catania, Messina) in questi giorni di emergenza, con la spazzatura rimasta in strada, assicurano di avere già intrapreso tutte le iniziative “per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato (nella misura eccedente i limiti di legge)”. Ma non è bastato per superare “le gravi e ataviche criticità sistemiche relative al conferimento in discarica”.
Al termine di una riunione urgente, hanno allora deciso di avviare l’iter per procedere all’aggiudicazione del servizio di conferimento al di fuori del territorio regionale “mediante una procedura unitaria e se del caso, previa suddivisione in lotti”.
Questa iniziativa, che apre ad una collaborazione nel settore rifiuti di tutta la Sicilia orientale, arriva dopo le andate deserte e, come spiega il presidente della Srr Siracusa Provincia Corrado Figura, “a fronteggiare l’emergenza impiantistica regionale; emergenza che, per inciso, persiste nonostante i percorsi virtuosi già avviati dalla maggioranza dei Comuni compresi negli ambiti delle Società di regolamentazione”.
Al termine dell’incontro è stato nominato un gruppo di lavoro con il compito di definire le modalità di centralizzazione della procedura di affidamento e la tipologia di procedura da espletare. Serve, però, l’autorizzazione regionale, inclusa la copertura finanziaria (anche tramite misure perequative) dell’extra costo determinato dall’invio fuori regione dei rifiuti.




Rifiuti, non siamo ancora fuori dall’emergenza. La Regione non va oltre le diffide

C’è anche la società d’ambito della provincia di Siracusa (Srr Siracusa Provinica) nell’elenco di quelle diffidate dal dipartimento regionale acqua e rifiuti. “Diffidiamo le Srr di Caltanissetta Provincia sud, Catania Area Metropolitana, Catania Provincia nord, Messina Area Metropolitana, Messina Provincia, Messina Isole e Siracusa Provincia per individuare idonee soluzioni per la definizione delle procedure per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato prodotto nei loro ambiti, avvertendo che si procederà alla proposta di commissariamento in caso di ulteriore inerzia”, spiega l’assessore Baglieri. Non solo, ennesima diffida anche per la Impianti Ato 4 Caltanissetta provincia sud, per la discarica di Gela che dovrebbe risolvere i problemi attuali in tema di conferimento dei rifiuti ma che, invece, rimane ancora un cancello chiuso. “Deve dare immediato seguito alla nostra direttiva nei termini in essa contenuti”, insiste l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri. La sensazione è che la Regione non sappia davvero quali pesci prendere e dopo aver annunciato ieri la soluzione dell’emergenza, oggi si produce in mille diffide. Una anche per la Sicula Trasporti di Lentini, “perché assicuri la massima operatività consentita al fine di garantire un regolare servizio di raccolta dei rifiuti, eliminando così le criticità emerse nei vari comuni, nonché ad individuare anche soluzioni utili per il conferimento al di fuori della Regione dei prodotti decadenti dalle lavorazioni del proprio impianto”.
Intanto tutte le attenzioni sono puntare su Catania. “Insieme all’assessore all’Ambiente, Toto Cordaro, stiamo lavorando senza sosta per trovare una soluzione all’ennesima emergenza che sta segnando una pagina triste della città di Catania e della Sicilia. Evidentemente ogni sforzo da parte nostra a tutela del benessere del cittadino – conclude Baglieri – sembra andarsi a impattare con un sistema refrattario che impone emergenze a orologeria. Qualcuno starà giovando positivamente di questa crisi, ma saranno gli organi competenti a valutare l’effettiva realtà dei fatti”.




Parcheggio Talete imbiancato, primo stadio dei (contestati) lavori di “abbellimento”

Sono cominciati i lavori per il restyling del prospetto del parcheggio Talete. Il poco amato “casermone” in cemento prova a rifarsi il look, almeno esternamente. Un intervento pubblico presentato nei mesi scorsi e per settimane al centro di un dibattito acceso e due ricorsi per chiedere lo stop dell’annunciato progetto.
Nei giorni scorsi, sono stati avviati i primi lavori che hanno riguardato anche la ringhiera, la posa di nuove piante con annesso impianto di irrigazione. La facciata, su cui è stata stesa una prima mano di bianco sul grigio cemento, è stata così preparata per la nuova vernice artlite (secondo la scheda tecnica riduce inquinamento aria, ndr), color pietra di Siracusa. Dopodichè si procederà come da progetto, inclusi gli insert in corten.

I lavori sono stati sempre difesi a spada tratta dal Comune di Siracusa, nonostante le forti contrarietà dell’opinione pubblica. Progettista dell’intervento è Giuseppe Stagnitta. L’intervento di ‘abbellimento’ è “un’opera semplice e leggibile: il verde è spina dorsale dell’intero progetto, mentre i pannelli in corten, come in una partitura musicale, cambiano la visione prospettica di questo tozzo e sgraziato edificio. Questo non è mascherare, ma è frutto di un ascolto attivo e costruttivo del e per il territorio”, raccontava alcuni mesi fà su FMITALIA il progettista.
Giuseppe Stagnitta svela poi altri dettagli. “Utilizziamo rampicanti autoctoni collocati nel belvedere superiore, all’interno delle fioriere esistenti che saranno bagnate con un sistema di irrigazione a goccia con timer, rampicanti sostenuti da un sistema in corde e bitte. Nessun consumo di energia”. Costo totale dell’intervento, 56mila euro.
Rimangono le perplessità di singoli e associazioni, su tutti il Comitato Levante Libero. “Il Comune di Siracusa prosegue nella sua insensata opera di mantenimento dell’orribile tettoia; spatola e pennello su un ammasso di ferri e calcestruzzo invece di progetti di liberazione e rinascita del lungomare di Levante”, la posizione del Comitato che da mesi chiede – inascoltato – incontri e risposte per la demolizione parziale di quella struttura in cemento, mai veramente armonica nel contesto in cui è stata realizzata.
Restano ancora in attesa di risposta gli altri problemi della struttura: illuminazione, sicurezza, allagamenti in caso di pioggia e funzionalità dei sistemi di pagamento.




Sindacati divisi sul futuro della zona industriale di Siracusa: Cgil senza Cisl e Uil

Il futuro della zona industriale di Siracusa è appeso ad un filo sottilissimo. E’ ormai chiaro a tutti che – tra crisi complessa, guerra e transizione – senza un intervento del governo centrale sarà arduo garantire i livelli attuali di occupazione e produzione. Anzi, si parla apertamente di chiusure e desertificazione perchè – si sa – anche Legambiente ha spiegato ai più convinti ambientalisti che le bonifiche sono opera mitologica, in particolare per quel che riguarda la parte pubblica.
Ma in una fase storica così dura, perchè i sindacati si sono spaccati? Ha senso presentarsi all’opinione pubblica ed alla politica divisi? Con quel credibilità per lo stesso movimento sindacale nel suo complesso? Difficile non rimanere spiazzati davanti ai distinguo ed alle differenze di vedute tra le sigle della triplice, mai così distanti (anche dai lavoratori). Questa mattina la Cgil ha dato vita alla sua assemblea generale. In solitario.
“Abbiamo lavorato sino alla fine perchè potesse esserci massima condivisione”, spiega il segretario regionale, Alfio Mannino. “Questioni organizzative e che esulano dalle dinamiche del territorio non ci hanno permesso di arrivare all’appuntamento in maniera unitaria. E così, altre valutazioni hanno portato alla convocazione in solitario di questa manifestazione. Le classi dirigenti sindacali di questo territorio – dice ancora Mannino – devono comprendere che stare dentro le dinamiche delle organizzazioni nazionali non è sempre utile. C’è da costruire una nuova coesione, meglio se si facessero prevalere le ragioni di questa vertenza e non altre…”, aggiunge sibillino quasi rivolgendosi agli assenti. “L’unione fa la forza. E noi continueremo a cercala ancora questa unione, consapevoli che dobbiamo costruire grandi alleanze, intanto nel mondo del lavoro e poi con il resto della società siracusana”, aggiunge il segretario regionale. La Cgil siracusana, invero, non ha perso le speranze di recuperare per strada gli altri storici compagni di viaggio: Cisl e Uil. “Se non arriveranno risposte concrete, sarà difficile trovare alternative alla mobilitazione generale”, taglia corto il segretario provinciale Roberto Alosi.
Quanto alla situazione del polo industriale di Siracusa, “nessuno immagini di azzerare l’apparato industriale siciliano. Una grande regione deve sempre avere presenza industriale. A Priolo c’era già crisi di prospettiva ben prima della guerra. Si era aperta una discussione col governo regionale per l’area di crisi industriale complessa, registriamo purtroppo il disinteresse del governo nazionale”, sintetizza Alfio Mannino.




Zona industriale, il futuro incerto. Dal Consiglio comunale di Priolo: “territorio sia unito”

Seduta di Consiglio comunale dedicata al futuro incerto della zona industriale. A Priolo, convocazione aperta con la partecipazione di diversi parlamentari e deputati regionali insieme al sindaco di Augusta, al vice sindaco di Melilli e alcuni esponenti sindacali.
“Da almeno due mesi a questa parte – ha ricordato il sindaco Pippo Gianni – ho parlato dell’ipotesi di un embargo al petrolio russo. Abbiamo formulato una serie di proposte e alzato il livello di attenzione su questo tema, chiedendo più volte incontri che non sono stati convocati. Ai tre deputati regionali presenti stasera, Cafeo, Pasqua e Zito, chiedo di creare le condizioni affinché una delegazione del Consiglio comunale di Priolo, Melilli ed Augusta possa incontrare il presidente della Regione, per invitarlo ad esercitare il suo ruolo di Ministro competente della regione Sicilia, all’interno del tavolo del Consiglio dei Ministri. Ai due parlamentari nazionali presenti, l’on. Ficara e il senatore Pisani, chiedo di organizzare un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, con il ministro per il Sud, Mara Carfagna, e con il presidente del consiglio Draghi. Sarò presente alle manifestazioni organizzate dalla Cgil e poi dalla Ugl, ma chiedo unità, chiedo ai sindacati, alle forze politiche, ai cittadini, di lottare insieme per stimolare il Governo regionale e nazionale a fare il proprio dovere. Questo – ha continuato Pippo Gianni – è un problema che non riguarda solo il nostro territorio e la provincia di Siracusa ma tutta la Sicilia, visto che qui i lavoratori provengono dall’intera regione. Se tutto si fermerà, alla guerra Russia-Ucraina si aggiungerà la guerra dei disoccupati che non avranno come dare un sostegno ai propri figli. Oggi c’è una chiamata alle armi di chiunque abbia a cuore non la Lukoil, ma i lavoratori e tutti i cittadini che lavorano con gli operai della Lukoil, commercianti, bar, ristoranti, artigiani. La prossima settimana sarò di nuovo a Roma, se volete sarò insieme a voi deputati per dare una risposta certa e seria ai lavoratori”. Piccola polemica tra il deputato regionale Cafeo (Prima l’Italia) e il capogruppo di SiAmo Priolo, Luca Campione. “L’on. Cafeo ha detto stasera che in questo Governo non contano i ministri, che c’è la campagna elettorale, che Draghi non li ascolta. Io – ha affermato Campione – continuo a vedere un ricatto occupazionale, l’ennesimo beffeggiamento perpetrato nei confronti del nostro sito. Dicono che ci sono accordi internazionali e accordi dei partiti che fanno sì che questa grave situazione debba rimanere tale. Quindi se i nostri onorevoli stasera dicono che non possono fare nulla, perché Draghi non li ascolta, a pagare non possono essere i cittadini; dobbiamo organizzare un’azione forte ed eclatante perchè la zona industriale deve restare in simbiosi con noi. A rischio non sono 3000 posti di lavoro ma 30.000. Dobbiamo andare a Palermo e a Roma e se non possiamo fare interlocuzioni scendiamo in piazza con i cittadini, o ci ascoltano o ci ascoltano”.
“Riteniamo da tempo – ha detto il presidente del Consiglio, Alessandro Biamonte – che sia necessario organizzare un tavolo che possa coinvolgere tutti, la politica, il sindacato, i cittadini, Confindustria, per organizzare insieme una manifestazione forte, che possa attenzionare la problematica. Avevo proposto di chiedere al sindaco di Siracusa, stasera purtroppo assente, di farsi carico dell’organizzazione dell’evento; non essendoci ormai la provincia di Siracusa avrebbe potuto rappresentare i 21 comuni”.




Sindacati divisi sulla zona industriale. Carasi (Cisl): “Unione sindacale è valore, ritroviamola”

“Abbiamo lavorato sino alla fine perchè potesse esserci massima condivisione”, risponde il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, a chi chiede perchè non si sia arrivati alla manifestazione odierna in zona industriale senza Cisl e Uil. Parole che hanno lasciato intendere come, al momento, vi sia una certa distanza sul tema tra le sigle della triplice.
Vera Carasi è la segretaria provinciale della Cisl. “Mi sembra la storia del gobbo che guarda la gobba degli altri…”, dice alla redazione di SiracusaOggi.it. “Siamo d’accordo che fatti organizzativi nazionali non dovrebbero riguardare le dinamiche del territorio, però ricordo che già lo scorso marzo la Cgil parlava di mobilitazione in solitaria. Ed io dissi che andavano condivisi gli obiettivi”, aggiunge la Carasi. “Le sanzioni internazionali e l’embargo al petrolio russo sono arrivate dopo, quando noi avevamo già lanciato la dichiarazione di area di crisi complessa con un protocollo firmato unitariamente ed all’attenzione del Mise. I fatti che nascono dalla guerra – prosegue la segretaria della Cisl – preoccupano tutti. E la preoccupazione è generale e noi siamo dell’idea che vada lanciata la vertenza Siracusa: tutta l’economia siracusana è interessata, non solo l’area industriale”. E Vera Carasi spiega il perchè: “se dovesse succedere che anche solo un impianto chiude, tutta l’economia siracusana ne verrebbe a soffrire”.
“Se il governo non trova il modo di garantire Isab in modo da superare l’embargo al petrolio russo, a preoccuparsi dovremo essere tutti, non solo gli operai del polo petrolchimico. Ecco perchè riteniamo, come Cisl, che l’unità sindacale sia un valore che non vada trascurato. Dobbiamo tornare ad essere uniti, nel vero senso del termine. Dobbiamo pensare ai lavoratori che rappresentiamo. E dobbiamo farlo tutti”. Insomma, il messaggio all’indirizzo della Cgil pare lanciato. E potrebbe essere interpretato come un ‘mettiamo da parte i protagonismi e muoviamoci uniti e compatti’ ma in linea con gli eventi reali.

foto: una precedente manifestazione sindacale unitaria in zona industriale




Mafia ed estorsioni: 14 assoluzioni e 2 condanne per Terra Bruciata 2

Quattordici assoluzioni, una per prescrizione, e due condanne. Si chiude cos’, al Tribunale di Siracusa il processo ad un gruppo accusato di aver taglieggiato imprenditori e commercianti di Siracusa. Il procedimento ha preso le mosse dall’inchiesta Terra Bruciata Due, della Procura Distrettuale Antimafia di Catania. Gli imputati erano ritenuti, secondo l’accusa, affiliati al clan Bottaro-Attanasio.
La sentenza. Condanna a sei anni di carcere per Giovanni Poliseno, accusato di una estorsione ai danni del titolare di una paninoteca; 4 anni per Vincenzo Quadarella che era chiamato a rispondere di una tentata estorsione. Esclusa in entrambi casi l’aggravante mafiosa.
Assoluzione per Christian Bianchini, Fabio Cortese, Francesco Fiorentino, Giuseppe Guarino, Sebastiano Micieli, Elio Lavore, Salvatore Musco Fontana,  Orazio Scarso, Domenico Curcio, Piero Monaco, Umberto Piantini, Davide D’Ignoti, Corrado Greco. Disposto il non doversi procedere per prescrizione per Giuseppe Guarino.




“Sulle strade della Bellezza”, la mostra fotografica della Polizia Stradale alla Neapolis

“Sulle strade della Bellezza – la sicurezza stradale in uno scatto” è la mostra fotografica che dal 9 giugno fino al 4 settembre potrà essere visitata all’interno dell’area archeologica di Siracusa. E’ una iniziativa della Polizia Stradale, in collaborazione con il Parco Archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro. Lo spirito è quello di coniugare la bellezza del territorio, la sua arte, la sua storia con messaggi di sicurezza e legalità.

Cuore del progetto sono gli scatti fotografici di Luigi Nifosì che ha immortalato pattuglie della Polizia Stradale in alcuni tra i siti più prestigiosi del territorio. Per l’attuazione del progetto è stata fondamentale la collaborazione del IV Reparto Volo di Palermo della Polizia di Stato per le foto aeree, del Parco della Neapolis e dell’Inda per il sostegno dato alla realizzazione della Mostra.




Scuola, l’annuncio prima delle vacanze: si tornerà sui banchi il 19 settembre

«In Sicilia il nuovo anno scolastico inizierà lunedì 19 settembre e si concluderà sabato 10 giugno 2023, per un totale di 204 giorni di scuola». Lo annuncia il neo assessore regionale all’Istruzione Alessandro Aricò, che stamattina, come primo atto del suo mandato, ha firmato il decreto predisposto dal competente dipartimento.
«Mi sembra doveroso, oggi che è l’ultimo giorno di scuola – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – comunicare ai presidi delle istituzioni dell’Isola e alle famiglie il nuovo calendario scolastico. Nella scelta delle date abbiamo valutato le peculiarità della Sicilia e le sue condizioni climatiche. Negli ultimi anni infatti – continua Aricò – l’anno scolastico è partito tra il 12 e il 14 settembre, totalizzando circa 207 giorni di scuola. Quest’anno abbiamo voluto posticipare l’inizio, visto che la Sicilia a settembre è ancora in piena stagione estiva, anche per favorire le famiglie che volessero con i propri ragazzi sfruttare qualche momento in più di serenità e condivisione prima dell’inizio dell’anno scolastico che solitamente coincide con la fine della pausa estiva e la ripresa delle attività lavorative».
Tra le regioni che hanno già fissato il calendario scolastico, a iniziare il 19 settembre è anche la Valle d’Aosta.
«Nel giorno in cui suona la campanella l’ultima volta per quest’anno – conclude Aricò – mi fa piacere ringraziare gli insegnanti, il personale amministrativo e tutti i collaboratori per il lavoro svolto, ma anche i genitori e gli alunni ai quali auguro un periodo di riposo e di condivisione in famiglia e con gli affetti più cari».

L’attività scolastica, nelle scuole di ogni ordine e grado, è sospesa per le vacanze di Natale dal 23 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023, e in quelle di Pasqua dal 6 aprile 2023 al 11 aprile 2023.
In Sicilia, nello scorso quinquennio, l’anno scolastico è sempre iniziato tra il 12 e il 14 settembre, eccezion fatta per il 2021 quando la prima campanella è suonata, invece, il 16 settembre.