Embargo al petrolio russo, il M5s: “Chiesta al Governo una soluzione tecnica per Isab”

Le nuove sanzioni Ue alla Russia ed il loro riflesso sulla zona industriale al centro di una nota del MoVimento 5 Stelle. “Siamo molto preoccupati per gli effetti che le nuove sanzioni decise dall’Ue avranno sull’economia siciliana. Abbiamo voluto un tavolo tecnico governativo dedicato alla zona industriale di Priolo, nell’ottica della transizione energetica. Ma siamo pienamente consapevoli che la convocazione di oggi sia solo un primo passo, seppur importante, tra quelli che il Governo dovrà fare per tutelare la zona industriale siracusana che deve superare questa crisi per poi adattarsi ai nuovi processi di decarbonizzazione”. Così i parlamentari Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani, Maria Marzana insieme ai deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua (M5s).
“Abbiamo lavorato in questi mesi per sensibilizzare il Governo sulla situazione del nostro polo industriale e sulla crisi che attraversa il settore ormai da anni. Per questo abbiamo sollecitato a più riprese negli ultimi cinque mesi il Mise, al fine di arrivare nel più breve tempo possibile all’istituzione dell’Area di Crisi industriale Complessa. Purtroppo la guerra in Ucraina ha fatto peggiorare il quadro, ponendo in particolare modo la società Isab, fondamentale per la sostenibilità di tutto il polo siracusano, in una condizione di debolezza dovuta alla indisponibilità delle banche a fornire garanzie di credito necessarie per l’acquisto di grezzi non russi”.
In una simile situazione, per i Cinquestelle, tocca all’esecutivo Draghi indicare la via d’uscita. “Con l’embargo Ue al petrolio russo, chiediamo a gran voce al Governo di trovare una soluzione tecnica per permettere alla stessa Isab di potere regolarmente acquistare petrolio da altre fonti per continuare così la sua piena e regolare attività. Come M5S continueremo a fare tutto il possibile per spingere l’attenzione del Governo verso la zona industriale di Siracusa: sappia anche Roma quale rischio si sta correndo in Sicilia, sulla pelle di migliaia di lavoratori e su quella di un intero sistema economico e produttivo”.

Nella foto i parlamentari M5s Paolo Ficara, Maria Marzana e Filippo Scerra




Le altre reazioni: Ternullo, “grave errore del governo”; Cutrufo, “Convocare Stati Generali”

Ancora reazioni politiche, in uno dei giorni più complessi per la zona industriale di Siracusa finita sotto pressione a causa delle sanzioni internazionali alla Russia. Per la deputata regionale Daniela Ternullo (FI), “il governo centrale sta commettendo un grave errore sulla vertenza legata alla raffineria Isab di Priolo e l’embargo del petrolio russo imposto dall’Unione Europea entro fine anno. Quale sarebbe la sorte dei lavoratori attualmente contrattualizzati con Lukoil? Si tratta di migliaia di padri e madri di famiglia, improvvisamente sbattuti fuori dalla porta di servizio della raffineria. Mi spiace tornare nuovamente sull’argomento ma se il governo Draghi aspetta il momento più opportuno per intervenire, bene quel momento è arrivato. Di certo Forza Italia non starà a guardare lo scempio economico e sociale causato dall’effetto domino di una guerra insensata, in cui si fanno gli interessi più assurdi fuorché dei lavoratori. Come ribadito dall’on. Stefania Prestigiacomo, il cui ragionamento è da me condiviso nella sua interezza, serve un tavolo tecnico nazionale per evitare l’irreparabile”.
Interviene anche l’esponente Pd, Gaetano Cutrufo. “Più di un mese fa ho ritenuto necessario sollecitare le forze politiche perché intervenissero nei confronti del governo regionale e di quello nazionale per attivarsi al fine di evitare che il conflitto in Ucraina avesse una pesante ricaduta anche sul territorio aretuseo. La preoccupazione che il domino sanzioni alla Russia-Lukoil-Isab-intero bacino di Priolo potesse concretizzarsi immediatamente era ed è evidente. Solo la miopia politica di una classe dirigente lontana dagli interessi dei siciliani e dei siracusani in particolare può continuare a sostenere una posizione di attesa. Condivido le preoccupazioni del Presidente di Confindustria Diego Bivona – scrive Cutrufo – e credo che istituzioni e organizzazioni di categoria e sindacati debbano promuovere una sorta di ‘Stati Generali’ aperti anche agli istituti di credito del siracusano per elaborare una strategia a salvaguardia del polo di Priolo-Melilli. Lo dobbiamo ai siracusani e al futuro del territorio”.




Siracusa. Una grande rotatoria in riva Nazario Sauro, con piante grasse ed altre essenze

Inizieranno domani i lavori per la costruzione di una ampia rotatoria in riva Nazario Sauro, a Siracusa. Verranno rimossi i dissuasori in cemento (i cosiddetti “panettoni”), finora utilizzati per regolare la circolazione delle auto e al loro posto sarà realizzata una struttura fissa che accoglierà piante grasse ed essenze autoctone.
Il progetto rientra tra quelli del piano di riqualificazione stradale avviato da qualche mese e che in questo
momento vede gli operai impegnati anche in viale Ermocrate e in via Giarre. Per la nuova rotatoria sono stati stanziati 52 mila euro, somma nella quale sono compresi anche l’acquisto del verde e la sua piantumazione.
I lavori sono stati assegnati alla “G&A costruzioni” di Noto; il completamento dell’opera, compresa di piante, dovrebbe avvenire in un mese.
«Con la nuova rotatoria – commenta il sindaco, Francesco Italia – come per via Maniace, valorizziamo una delle
zone maggiormente transitate, in uscita dal centro storico. L’intervento sulla rotatoria si sovrappone ad un più vasto intervento con il quale è stato già riasfaltato il vicino tratto stradale del lungomare Vittorini ed è in corso una profonda manutenzione delle ringhiere e dei pilastrini dell’intero lungomare di Levante. Sono soddisfatto dell’andamento dei lavori nel loro complesso e per il sostanziale rispetto dei tempi previsti».




Agguato di via Carratore: c’è un arresto, ha fatto fuoco per motivi passionali

E’ stato arrestato dai Carabinieri l’uomo sospettato di avere fatto fuoco ieri mattina in via Carratore, nei pressi della scuola Martoglio. E’ un 40enne siracusano, posto ai domiciliari. Avrebbe esploso alcuni colpi all’indirizzo di un 36enne dopo un alterco. Condotto in ospedale dal 118, non è in pericolo di vita.
I motivi del gesto, secondo fonti investigative, sarebbero di natura sentimentale. Un litigio per l’amore di una donna, secondo una prima ricostruzione. Tanto è bastato per armare la mano dell’arrestato, condotto già nel pomeriggio di ieri al comando provinciale dei Carabinieri in qualità di sospettato.
Ritrovata anche l’arma utilizzata nell’agguato, una pistola smith&wesson calibro 357 magnum.




L’intervento: “Pillirina riserva subito si può ma attenzione al nodo ente gestore”

di Salvo SALERNO
Avvocato esperto di diritto dei Beni Culturali

“Il traguardo della istituzione della R.N.O. (Riserva Naturale Orientata) di Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena è da molti anni, ‘a portata di mano’.
Non c’è stata Riserva più concertata e partecipata di questa, lo dico per rispondere ai rilievi in tal senso posti dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 212/2014 che aveva cassato due articoli, in materia di partecipazione, della Legge siciliana sulle Riserve.
Dal testo del Decreto 17 luglio 2015 dell’Assessore Regionale Territorio e Ambiente (che iscrive la nostra Riserva nel Piano Regionale delle Riserve) si apprende infatti che la R.N.O. Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena, a quel tempo era già dotata di cartografia, perimetrazione dei confini, zonizzazione, e persino del Regolamento.
E non è finita, perchè l’istituenda Riserva vantava un parere favorevole in data 8 luglio 2015 della IV Commissione Ambiente e Territorio dell’A.R.S., di ben due pareri tecnici del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale, il secondo dei quali, del 28 aprile 2015, aveva definitivamente controdedotto alle osservazioni delle 4 ditte private (tra cui Elemata srl), in esito a un procedimento pubblico e partecipato.
Ed ancora, particolare fondamentale, la Riserva disponeva del verbale in data 23 aprile 2015 della Conferenza tra l’ARTA e gli enti locali siracusani per l’intesa sulla istituzione della medesima. Più partecipazione di così..!
E tuttavia il procedimento, da quel 23 aprile 2015, si arrestava. Anzi, il Comune di Siracusa, in persona del vicesindaco pro tempore, Francesco Italia, scordatosi della Riserva, stipulava, il 21 aprile 2015, un Protocollo d’Intesa con l’Agenzia del Demanio, dando via libera, sotto il profilo urbanistico, alla ‘valorizzazione’ in altre parole, per farvi un Resort, del compendio immobiliare del Faro di Capo Murro di Porco. Eppure, fin dall’aprile di tre anni prima, il Comune di Siracusa sapeva, per averne ricevuto informativa ufficiale con nota prot. n. 22133 dell’11 aprile 2012 dell’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, che c’erano già pronte perimetrazione, zonizzazione e Regolamento, con le norme del Piano di Gestione dell’area S.I.C. che vietavano e vietano la destinazione ricettiva di quegli immobili. La vicenda giudiziaria, durata fino a praticamente ieri, che seguiva a questa sciagurata ‘valorizzazione’ del Faro di Capo Murro di Porco, ha determinato il blocco del procedimento istitutivo, per responsabilità politiche dell’amministrazione comunale, che sono ormai evidenti.
Adesso occorre dar seguito alla mera lettera inviata dal Sindaco alla Regione e, se questa non riscontrerà, servirà formalizzare un atto rituale del procedimento di Conferenza di Servizi e poi si vedrà.
Intanto va avvisato che l’insistita chiamata in causa, da parte del Sindaco e dell’Assessore Granata, del Consorzio per l’AMP del Plemmirio – addirittura si parla di un CdA, tenutosi nell’ottobre 2021, nel quale l’AMP si sarebbe proposta come Ente Gestore – è un passo che, oltre ad apparire bislacco e infondato giuridicamente, è suscettibile di recare nuovo nocumento e ritardo all’iter istitutivo. Ricordo che la Legge regionale 98/1981 sulle Riserve regionali, prevede un elenco tassativo di Enti Gestori (le Province regionali, l’Azienda regionale delle Foreste Demaniali, le associazioni naturalistiche, le Università, i Comuni) e non si può subappaltare una gestione istituzionale.
Personalmente mi auguro che la Riserva, una volta istituita, venga affidata alla gestione di un Ente tecnico come l’ex Azienda Foreste Demaniali oppure all’Università. Guardando alla pessima prova, come sopra illustrata, fornita dal Comune di Siracusa in questa vicenda (ma anche ricordando la deludentissima prestazione della Provincia Regionale sulla Riserva del Ciane), spero proprio che l’A.R.T.A. non affidi una Riserva così importante come Capo Murro di Porco e Penisola della Maddalena a Enti Locali che non hanno brillato nel comune sentire per competenza e professionalità verso i valori ambientali e paesaggistici”.




Siracusa. Pietro Grasso al Teatro Greco: “Non smettiamo di camminare insieme”

Non è stata solo una performance, certamente emozionante, ma un momento intenso, di riflessione, un’iniezione di voglia di farcela, tutti insieme, per la Sicilia, per i giovani, per quel futuro che magistrati coraggiosi, uomini incorruttibili hanno sognato e per cui, come nel caso di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, hanno dato la vita.

Ieri mattina, il “Processo a Pietro Grasso”, al Teatro Greco di Siracusa è stato questo e molto altro. Dalle 9:00 alle 10:30, in uno scenario di assoluta bellezza e grande suggestione, il senatore Grasso, già Procuratore Antimafia, ex presidente del Senato, ha recitato insieme agli studenti del Liceo Polivalente Quintiliano, che fortemente hanno voluto quest’incontro con lui. Un evento evento nato dal desiderio di alcuni studenti che, dopo avere letto sue pubblicazioni, conosciuto alcuni aspetti della sua vita e del suo impegno per la legalità, hanno voluto creare qualcosa insieme a lui.

“C’erano oltre 2000 ragazzi al Teatro Greco di Siracusa -racconta Grasso- È tutto nato da una studentessa che mi ha scritto su Instagram: le ho risposto e in breve lei e i suoi compagni hanno coinvolto il resto della scuola, dalla preside ai docenti, poi le altre scuole della città. Hanno ideato una performance incredibile- prosegue l’ex presidente del Senato-  per la quale mi sono volentieri messo a loro disposizione, secondo le loro regole: mi hanno chiesto di testimoniare sulla storia della lotta alla mafia, “fatto un processo” e preteso risposte sul passato, il presente e soprattutto il futuro. Alla fine, insieme, abbiamo rinnovato l’impegno per la legalità”.

Una promessa vera, a se stessi, in un’agorà d’eccezione. “Liberi tutti”, il grido finale e bastavano i brividi per comprendere che la strada giusta è proprio quella tracciata attraverso le parole che Grasso ha pronunciato.

Un viaggio attraverso la sua vita, le domande dei coro composto dagli studenti del Quintiliano, il racconto delle tappe salienti del suo percorso, di uomo, di magistrato, l’amicizia con Falcone e Borsellino, il Maxiprocesso, nell’ambito del quale Grasso fu giudice a latere. E ancora, le dichiarazioni dei pentiti, il rapimento ideato e mai per fortuna portato a termine del figlio. C’era la storia della Sicilia e dell’Italia nelle parole di Grasso ma c’era soprattutto la sua vita.

“Un momento bellissimo- prosegue Grasso- creato dal Liceo Quintiliano, dalla sua preside, Simonetta Arnone, dai docenti, dai ragazzi e dalle ragazze, guidati da Giulia Valentini. Il Teatro Greco è un luogo magico, al quale sono profondamente legato. Siamo in tanti, tantissimi a volere un Paese libero dalle mafie- conclude Grasso- Non smettiamo di camminare insieme”.

La dirigente scolastica Arnone racconta di “un lavoro di mesi, che ha portato in scena Pietro Grasso e il suo alter-ego bambino mentre al cospetto di un coro di 30 studenti che diventa giuria e poi di nuovo in coro, gioca a nascondino davanti ad una platea di 2500 studenti siracusani, dentro un processo trasformativo e formativo, dove protagonista è la fiamma di un accendino, l’accendino di Falcone, simbolo insieme di dolore e di speranza per un futuro migliore, in un passaggio di testimone alle nuove generazioni che gridano il loro bisogno di gettare via illegalità, sudditanza e paura. Bravissimo Pietro Grasso-aggiunge la preside del Quintiliano-  che sotto un sole di maggio impietoso più del solito, non si risparmia: per più di un’ora si commuove, racconta di sé e del suo operato, dei morti di mafia, dei suoi amici perduti, Falcone e Borsellino, della stagione dei veleni. Risponde alle domande dei ragazzi, ascolta il loro canto, crede nelle loro parole. Con loro marcia, con loro sceglie di cambiare il passo della storia, dieci, cento mille passi verso un futuro migliore, con loro guarda la fiamma dell’accendino di Falcone alzarsi verso il cielo terso e diventare la fiamma dei loro cuori, con loro e per loro ascolta le parole di Falcone e Borsellino, in un crescendo di pathos in grado di trasformare la magia del teatro in vigore civile, la retorica della politica nelle forza della giustizia, il dolore della perdita in speranza nel domani”.

Liberi tutti, gridano i ragazzi, bravissimi nel canto e nella recitazione, insieme al Presidente, aprendo gli ombrelli colorati come a comporre l’arcobaleno, senza più usarli per nascondersi, ma per sperare. E se c’è un luogo dove sperare un futuro migliore e coltivare la passione civile, quello è la scuola.
FMITALIA e SiracusaOggi.it sono stati media partner dell’evento.




“Pillirina riserva subito”: la mossa del Comune di Siracusa, il nuovo vigore dell’ambientalismo

“E’ un passo importante per riavviare un procedimento fermo da anni”. Così le principali associazioni ambientaliste commentano la decisione del Comune di Siracusa che ha formalmente chiesto alla Regione Siciliana di concludere l’iter di istituzione della riserva naturale della “Pillirina”.
Legambiente, Wwf Sicilia, natura Sicula, Lipu e decine di altre sigle non nascondono la loro soddisfazione, con la mossa di Palazzo Vermexio arrivata poche ore dopo la loro iniziativa di sabato pomeriggio e la cosiddetta “marcia dei mille.
“Adesso si riprenda il cammino esattamente da dove si era fermato, e cioè l’inserimento della riserva tra quelle da istituire all’interno del Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve naturali. Dunque, si riparta dalla perimetrazione e dal regolamento d’uso delle aree, fondati su solide basi scientifiche, sui quali si espresse favorevolmente il sindaco di Siracusa pro tempore il 23 aprile 2015 e approvati pochi giorni dopo dal Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale (CRPPN)”. Questo il pensiero del mondo ambientalista che ha potuto contare ancora una volta sulla presenza dell’artista norvegese Erlend Oye, tra i fautori più influenti del “Pillirina riserva subito”.
Tutti gli occhi, e la pressione, adesso sulle istituzioni, locali e regionali. “Si giunga rapidamente alla definitiva istituzione della riserva. Lo esige la bellezza dei luoghi e lo reclamano da 11 anni i cittadini, residenti e non che in tutto questo tempo hanno imparato ad amare la Pillirina”.
A firmare la nota sono, in dettaglio, Legambiente, Wwf Sicilia Sud-Orientale, Natura Sicula, Lipu, Cai, Slow Food Siracusa, Arci, Brigata Rosa, Ad Gentes, Naturalchemica, Siracusa Ecologica, Federescursionismo Sicilia, Comitato Stop Veleni.




Mancano i medici in ospedale, soluzione tampone: “specializzandi dall’Università”

Per evitare che possa ripetersi una nuova chiusura dell’ambulatorio di Ginecologia dell’ospedale di Siracusa, “arriveranno dall’Università di Catania 4 medici specializzandi”. La notizia arriva dal mondo della politica prima che dall’Asp di Siracusa. E’ infatti il deputato regionale Giovanni Cafeo (Prima l’Italia) ad informare le redazioni sull’esito di un incontro con il dg dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, dedicato al problema della mancanza di medici per l’ospedale del capoluogo che pure si vorrebbe presto dotare di una nuova, grande sede.
L’intesa raggiunta vale come soluzione tampone. “Si colma per ora una lacuna”, conferma Cafeo. “Ma sia chiaro che senza un potenziamento reale del personale sanitario il problema rischia di ripresentarsi in altre occasioni. L’appello, che rivolgo alle forze politiche e sociali di questo territorio, è di lavorare, insieme, perché il Governo decida di investire, in modo concreto, sulla sanità. Il potenziamento di un settore così strategico può avvenire soltanto attraverso risorse umane e innovazione tecnologica”.
“Discutere sulla chiusura di un reparto di un ospedale non è un tema su cui costruire polemiche – conclude Giovanni Cafeo – meglio spendere risorse e attenzioni su come farli meglio funzionare, perché non dobbiamo dimenticare la nostra principale missione: dotare il territorio di un’adeguata assistenza sanitaria”.
E’ corretto però ricordare che le assunzioni in sanità spettano alla Regione. Per mille traversie, la Sicilia non è tra quelle più attente al tema.

foto: Giovanni Cafeo (a destra) in un recente incontro con l’assessore regionale alla salute, Rizza




Parcheggiatori abusivi alla Neapolis, ancora controlli della Municipale: un denunciato

Continua con vigore l’azione di contrasto alla presenza di parcheggiatori abusivi nelle zone a maggiore affluenza turistica. Polizia e Polizia Municipale, con distinti ma coordinati interventi, nel corso dell’ultima settimana hanno proceduto con regolarità a controlli ripetuti, in particolare nella zona di via Cavallari nei pressi dell’area archeologica della Neapolis.
Qui i posteggiatori abusivi sono diventati una presenza fissa e quasi organizzata. Anche oggi la Polizia Municipale è intervenuta, comminando una sanzione per esercizio abusivo della professione ad un uomo, già noto alle forze dell’ordine. E’ stato anche denunciato penalmente, a piede libero, in quanto già destinatario di Daspo Urbano per le stesse ragioni.
La scorsa settimana, un posteggiatore abusivo era stato denunciato anche per truffa e contraffazione – al termine di un inseguimento – in quanto sorpreso in possesso di “grattini” per la sosta non originali.




“Un fiore per Pino” contro gli incivili: dopo il raid vandalico, una nuova targa per Filippelli

Tornerà domani, 1 giugno, al suo posto la targa che ricorda l’intitolazione al giornalista Pino Filippelli dello slargo a fianco del palasport di Siracusa. Si tratta, in realtà, di una nuova realizzazione in marmo, del tutto simile alla prima, vandalizzata e ridotta in pezzi una decina di giorni addietro da vandali. Grazie alla sensibilità dello storico presidente di Confesercenti, Arturo Linguanti, è stato possibile in poco tempo riparare all’opera degli incivili.
La famiglia Filippelli ha lanciato per domattina alle 12.30 l’iniziativa “Un Fiore per Pino”, un appello alla Siracusa perbene in risposta alla barbarie di pochi.