Pillirina, Elemata declina la proposta indecente: “Servono 15 milioni, ma Erlend sei fuori strada”

Parte dalla citazione di una canzone dei Kings of Convenience la risposta di Emanuele De Gresy ad Erlend Oye. L’artista norvegese aveva presenta via social la sua proposta indecente: un milione di euro ad Elemata maddalena per “liberare” la Pillirina.
“Dear Erlend, If you wanna be my friend/you want us to get along please do not expect me to/wrap it up and keep it there the observation I am doing could/easily be understood as cynical demeanour but one of us misread…!”, scrive De Gresy citando proprio un testo di Erlend Oye (Misread) che possiamo sintetizzare in una frase: “uno di noi ha capito male”.
Ed infatti, per il rappresentante di Elemata Maddalena, Oye è “male informato, anzi proprio fuori strada”. Questo perchè “nessuna delle cose che descrivi, lasciatelo dire, esagerando o forse solo abbagliato dal sole, corrisponde al vero! Mi spiace che nelle tue visite ai luoghi, nessuno ti abbia mai spiegato bene che differenza passi tra proprietà pubblica e privata. Si tratta di un principio semplicissimo, in uso anche nella tua Norvegia, anche quando un’area di proprietà ricade all’interno di una riserva. L’esproprio o la vendita sono altro, quello
proletario è altra cosa ancora che da anni tenta Legambiente insieme ad altri”, la piccata risposta di Elemata.
“Caro Erlend, ormai di adozione sei siciliano e sono sicuro che il principio possa esserti spiegato con semplicità anche dai tuoi amici di chitarra che certamente avranno la pazienza di indicarti quali e quante differenze occorrono. La tua offerta è commovente, esprimi grande sensibilità, esattamente come nella tua opera artistica e ne sono affascinato, lo confesso ma debbo declinare, anche perché ne sono serviti oltre quindici milioni. Voglio però rassicurarti che il nostro partner è di primissimo piano, Six Senses che in tutto il mondo è ampiamente riconosciuto, apprezzato e ben voluto, per la estrema sensibilità ambientale oltre che per le buone pratiche, evidentemente sconosciute ai finti ambientalisti siracusani”.
Speculazione? “No, nessuna speculazione, nessun diritto violato, nessuna volontà di abbruttire quello che natura e storia hanno regalato a questa terra meravigliosa. Solo valorizzazione intelligente e compatibile. Avrò piacere conoscerti e se ne avrai voglia, mostrarti e dimostrarti quanto ci sta a cuore valorizzare veramente nell’interesse di tutti e perché non si disperda quanto c’è di veramente bello e unico”.




“Un milione di euro per liberare la Pillirina”, l’offerta shock del cantante Erlend Oye

“Caro marchese De Gresy, ti offro un milione di euro per lasciare la Pillirina e lasciarla aperta a tutti”. L’offerta shock porta la firma di Erlend Oye, il cantante dei Kings of Convenience che nei primi anni del 2000 scalò le classifiche internazionali. Da anni l’artista norvegese vive a Siracusa, dove ha comprato casa. Ed in un post da migliaia di visualizzazioni racconta di come fu proprio la Pillirina a farlo innamorare di questa città. Ora la sorpresa: la società privata Elemata, proprietaria di quei terreni su cui doveva sorgere un contestato resort, ha recintato la proprietà e chiuso l’accesso. Ristrutturerà i caseggiati esistenti, risalenti al secondo conflitto mondiale, per farvi abitazioni. “Crede di fare così un favore a Siracusa?”, si domanda in inglese nel suo post Erlend Oye.
L’altra mattina, come decine e decine di siracusani, voleva andare alla Pillirina. Ma una guardia privata lo ha fermato, spiegandogli che adesso l’area è off limits per il pubblico.
“Eppure questa zona è stata di uso pubblico negli ultimi 50 anni. (…) La Pillirina non ha bisogno di alcuna riqualificazione. E’ perfetta così com’è (…). Signor De Gresy, se leggi questo post, cambia i tuoi piani. I posso vendere la mia casa a Bergen e forse riuscire a rimborsarti i costi che hai sostenuto durante gli anni di battaglie giudiziarie. Un milione di euro sarà sufficiente? E’ tutto quello che ho. Non privarci della Pillirina”.
Una provocazione bella e buona. Curioso che protagonisti mediatici siano due non siracusani, bloccati sull’hashtag riservasubito. Come replicherà Elemata?




Apecalessi: “E’ sanatoria, basta favorire i furbi”. Cna e Confcommercio contro il Comune

“E’ una sanatoria”, “siamo totalmente contrari”, “così si genera la convinzione che chi è più furbo ottiene maggiori risultati”. E’ una sonora stroncatura quella che arriva dalle associazioni di categoria alla mossa del Comune di Siracusa. Palazzo Vermexio ha deciso di “regolarizzare” l’imperante abusivismo nel settore dei servizi ai turisti, in particolare il trasporto con motocarrozzette, aumentando con un avviso pubblico le licenze. “Per favorire l’emersione del nero”, spiegano alcune fonti vicine all’amministrazione. Ma il risultato ottenuto, invece, è quello di far saltare dalla sedia i responsabili delle principali associazioni di categoria.
“Noi siamo totalmente contrari. Regolarizzare chi ha iniziato in maniera abusiva è un gravissimo errore ed un precedente”, tuona il presidente di Confcommercio, Elio Piscitello. “Siamo contrari alla concessione di ulteriori licenze che non vengano da un apposito bando, in cui siano indicati esattamente i requisiti, le modalità di gestione del servizio, i numeri. Non condividiamo per nulla quello che ha fatto il Comune. Stabilisca piuttosto quale è il numero necessario per garantire il servizio e poi metta a bando le licenze aggiuntive. Ma ribadisco, regolarizzare chi ha iniziato in maniera abusiva è un gravissimo errore”.
Insomma, la mossa di Palazzo Vermexio ha il sapore della italica sanatoria. “Si, è di fatto una sanatoria, anche se solo per una stagione. Scelte come questa non fanno altro che supportare e dare vigore a chi sviluppa idee imprenditoriali in maniera abusiva”, aggiunge la presidente di Cna, Rosanna Magnano. “Ha il sapore di un correttivo nato da pressioni di chi ha costruito un business in maniera totalmente illegale. E non è corretto verso chi si è attenuto alle regole ed ha partecipato ai bandi. Il settore – dice ancora la Magnano – ha norme chiare, al pari del noleggio con conducente. Serve professionalità, serve un bando chiaro che dia una logica pluriennale e non mosse estemporanee. Così è impossibile parlare di qualità”.
Cna Siracusa, come Confcommercio, ribadisce: “va fatto un bando. Bisogna tenere conto delle reali necessità e della vivibilità nel centro storico. Le attuali concessioni non sono in grado di soddisfare la richiesta, ci sono margini per aumentarle. Ma serve programmazione. Se si ha coraggio, si da ordine al settore ed alla città. Se si agisce con metodi tampone, si genera la convinzione che alla fine chi è più furbo ottiene più risultati. E non si può fare”.




Posteggiatori abusivi alla Neapolis, inseguimento e denuncia: ticket contraffatti

Mattinata movimentata nei pressi dell’ingresso dell’area archeologica della Neapolis, a Siracusa. Durante una operazione di controllo, agenti della Polizia Municipale hanno sottoposto a verifiche i parcheggiatori abusivi che abitualmente stazionano lungo via Cavallari e già noti alle forze dell’ordine.
Durante il controllo, uno dei due – dopo aver minacciato ripetutamente gli agenti – si è dato alla fuga, a bordo di un ciclomotore poi risultato sprovvisto di assicurazione. Nel tentativo di eludere l’inseguimento da parte della Municipale – raccontano dal Comando – ha dato vita ad una serie di manovre pericolose, proprio mentre nell’area si trovavano anche diverse scolaresche in gita, pronte ad una visita al teatro greco.
E’ stato raggiunto in via Von Platen. Bloccato, è stato trovato in possesso di 180 ticket per il parcheggio contraffatti. E’ stato subito informato il magistrato di turno, mentre l’uomo è stato denunciato a piede libero per minacce e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per contraffazione e truffa.
Tutti e due i posteggiatori abusivi sono stati allontanati dai luoghi con provvedimento che dovrebbe condurre ad un nuovo Daspo urbano da parte del Questore di Siracusa.
Non è la prima volta che si scoprono simili episodi e sempre durante controlli relativi all’attività che viene esercitata in quell’area in maniera abusiva.




Siracusa. “Pillirina subito riserva”, l’input di Granata dopo la proposta di Erlend Oye

“Siamo a Siracusa, non a Portofino e non abbiamo nessun interesse a trasformarci in qualcosa di simile. Subito l’istituzione della riserva terrestre alla Pillirina”.

L’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata usa parole chiare e chiede al presidente della Regione, Nello Musumeci e all’assessore al Territorio di essere  “coerenti con i loro tanti proclami sulla valorizzazione del Patrimonio Ambientale e di non temporeggiare  su scelte volute da un’intera città”.

Una presa di posizione che arriva dopo la proposta shock di Erlend Oye, il cantante dei Kings of Convenience che ha proposto al marchese De Gresu un milione di euro per lasciare la Pillirina “aperta a tutti”. L’artista norvegese vive da anni a Siracusa e fu proprio la bellezza della Pillirina a farlo innamorare di questa città. La chiusura dell’area su cui doveva sorgere il resort da parte della società Elemata lo ha colto di sorpresa, tanto da spingerlo ad intervenire in prima persona con quella che ha tutto il sapore di una provocazione.

Granata, dal canto suo, parla di Siracusa, spiegando che “noi siamo una delle più grandi testimonianze di cosa significhi stratificazione storica, culturale, archeologica, artistica, architettonica e ambientale. Per questo dobbiamo mettere subito la parola fine a piccole e grandi prepotenze, nate da frustrazione”. Un po’ come a voler sottolineare la differenza abissale con una realtà come Portofino, a cui, nel dibattito che si è riacceso, è stata accostata.

Granata ribadisce poi la necessità di “insediare immediatamente la Riserva Terrestre alla quale stiamo lavorando da mesi insieme al Consorzio del Plemmirio che, come ottimo gestore dell’area Marina protetta, può diventarne direttamente responsabile insieme all’Amministrazione della Città di Siracusa e a costo zero per la Regione”.
Nell’attesa che l’iter venga completato, l’assessore comunale alla Cultura chiede “l’applicazione e l’osservanza delle leggi vigenti sul libero accesso alle aree demaniali e marine per evitare piccole e grandi prepotenze e invitiamo la Capitaneria di Porto e le forze di Polizia a garantire i diritti dei cittadini”.
Un riferimento che sembra relativo alle notizie circa l’interdizione dell’area da parte dei proprietari.
“La Riserva- Granata ne sembra sicuro- diventerà il paradiso degli escursionisti e dei viaggiatori amanti del mare e della natura, aprendo un altro importante livello di attrazione del nostro territorio e dei nostri beni comuni che tali devono restare”. Poi un ulteriore passaggio, ancor più esplicito .”Giù le mani dalla Pillirina, Prua al Mare. Siracusa- la chiosa di Granata- non abbandona il sogno di Enzo Maiorca”.

 




Fatti brillare in mare gli ordigni bellici rinvenuti ad Augusta, spiaggetta delle Grazie

E’ stata bonificata la spiaggetta sottostante la chiesa della Madonna delle Grazie, ad Augusta. nei giorni scorsi era stata segnalata la presenza di un presunto ordigno, probabile residuato bellico. Per ragioni di sicurezza, la Capitaneria di Porto aveva subito interdetto lo specchio acqueo antistante mentre il Comune di Augusta aveva interdetto l’accesso alla spiaggetta.
Gli artificieri dello Sdai della Marina Militare si sono occupati della messa in sicurezza dell’area. Hanno recuperato i residuati bellici ed in sicurezza li hanno fatti brillare in mare. A garantire la necessaria conrice di sicurezza, la Guardia Costiera di Augusta.




Siracusa. Marcia al tramonto per la Pillirina riserva, Legambiente: “Attesa da 11 anni”

Una marcia di protesta dal Feudo Santa Lucia a Punta Tavola, lungo la parte pubblica della Pillirina, per sollecitare l’istituzione della riserva terrestre, subito. Ad organizzare la passeggiata di “proposta” sono le principali associazioni ambientaliste del territorio: Legambiente, Natura Sicula, Lipu, Wwf, Arci, Slow Food Siracusa, Club Alpino Italiano Siracusa, Rifiuti Zero.
“L’attesa è durata fin troppo – spiega Paolo Tuttoilmondo (Legambiente) – Parliamo di 11 anni, non di due giorni e soltanto dei tecnicismi stanno impedendo il completamento dell’iter”.
La passeggiata partirà al tramonto di sabato 28 maggio e non è esclusa la partecipazione di Erlend Oye, che  ha sposato la causa della Pillirina, tanto da proporre al marchese De Gresy un milione di euro per “andarsene”. Ha condiviso l’appello delle associazione anche Colapesce, nome d’arte di Lorenzo Urciullo.
La riserva terrestre del Plemmirio non viene ancora istituita per via di un passaggio burocratico. Mancherebbe una legge da istituire per sbloccare quanto la Corte Costituzionale aveva in parte abrogato nella legge regionale specifica. “Manca una legge di un paragrafo, dieci righe che non si riescono ad approvare- prosegue Tuttoilmondo.
In realtà si tratterebbe di introdurre la concertazione con gli enti locali per l’istituzione delle riserve ma questo a Siracusa potrebbe già essere stato superato da una dichiarazione che nel 2015 fece l’allora sindaco, Giancarlo Garozzo. Secondo una scuola di pensiero  interpretativa, dunque, nulla osterebbe l’ok alla riserva terrestre subito.
“Quella di sabato- puntualizza Tuttoilmondo- non sarà una protesta. Noi siamo per le proposte, per costruire, non di certo per demolire”.




Crisi del petrolchimico, stoccata di Baio e Blancato: “Il Pd è passivo, sparito dai radar”

L’unico segnale del governo sulla situazione del petrolchimico siracusano è, al momento, la convocazione di un tavolo tecnico in remoto per lunedì 31 maggio con la partecipazione del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde. “Iniziativa utile, frutto delle pressioni dei parlamentari siracusani dei Cinque Stelle”, dicono Salvo Baio e Mario Blancato (Pd). “Deve essere chiaro però che quando il governo istituisce un tavolo negoziale o ha soluzioni concrete da proporre oppure l’incontro accentuerà la tensione”, la specifica dopo il bon ton istituzionale. E’ chiaro che si attendono novità sulla dichiarazione di area di crisi industriale complessa, attesa come un salvagente.
I due dirigenti siracusani del Pd non possono non notare come di fronte alla “gravità della situazione” non ci siano segnali di “mobilitazione generale, unità delle forze sociali e politiche, degli enti locali, delle associazioni di categoria. Finora le reazioni sono state deboli ed evanescenti”.
Il silenzio più rumoroso? “Quello del nostro partito, il Pd, che a Siracusa è sparito dai radar della politica e sul caso del petrolchimico non ha detto una sola parola. Addirittura un assessore comunale Dem ha scritto sui social che bisogna boicottare la russa Lukoil. Stesso silenzio da parte dei ministri e sottosegretari del Pd”.
Una situazione che preoccupa Baio e Blancato, che non vogliono “assistere passivamente al declino del nostro insediamento industriale”.
Poi una pizzicata al sindaco di Siracusa. “Da quanto abbiamo letto, ci sembra di capire che il sindaco di Siracusa non prenderà parte al tavolo negoziale. Delle due l’una: se si tratta di una sua rinuncia, è grave; se non è stato neanche invitato è ancora più grave, perchè le istituzioni prescindono da chi le rappresenta”.




Pillirina e l’istituzione della Riserva: “Pratica ferma per una dimenticanza del Comune”

Perchè la Pillirina non è ancora riserva naturale? Cosa blocca un iter avviato ben 11 anni fa? Prova a dare una risposta l’ex presidente del Wwf a Siracusa, Peppe Patti. “L’istituzione della Riserva Plemmirio è ferma al palo per una deficienza della legge regionale istitutiva, antecedente a quella nazionale e mai adeguata, e, diciamola così, per una dimenticanza da parte del Comune di Siracusa”, spiega.
Secondo Patti, per la verità, la responsabilità principale nei ritardi sarebbe proprio di Palazzo Vermexio. “Giocando su un vizio normativo inerente la concertazione, ovvero la partecipazione attiva degli attori coinvolti nell’istituzione della Riserva, (il Comune di Siracusa) ha di fatto bloccato l’iter istitutivo. Occorre ricordare che l’ultimo atto è una comunicazione del C.R.P.P.N. del 2015. La giunta Italia – prosegue Patti – pensa di giocare demagogicamente con l’opinione pubblica e con chi ha a cuore l’istituzione, la conservazione e la corretta fruizione di quei luoghi”.
Come fare per uscire dallo stallo? L’ex presidente del Wwf spiega che “sarebbe bastato irritualmente, ma già ampiamente adottato da altre amministrazioni, chiedere di essere auditi dal Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale, per sbloccare l’iter amministrativo. E Granata è stato più volte assessore regionale e comunale, strano che da ambientalista convinto qual è, non se ne sia mai accorto”.
Non è certo un giudizio tenero quello dell’architetto Peppe Patti. “Mi viene da pensare come mai con la grande campagna mediatica sull’utilizzo dei fondi del PNRR con lo sbandieramento della spesa di 175 milioni di euro per i progetti di riqualificazione territoriale, non hanno prestato attenzione alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche del territorio siracusano. La Pillirina e gli oltre 500 ettari compresi nella Riserva sul Plemmirio potrebbero essere espropriati ed acquisiti a patrimonio dello Stato e invece dobbiamo gioire per la proposta, che il sapore di una dichiarazione di amore incondizionato, di Erlend Oye”.
Invero, la stessa ipotesi di un esproprio per la Pillirina appare irrealizzabile. Ma quanto al resto, l’analisi di Patti trova consensi anche tra altri attenti osservatori delle cose di casa nostra e dei beni comuni, come l’avvocato Salvo Salerno. Viene da chiedersi, allora, perchè le associazioni ambientaliste che battagliano per la riserva non abbiamo mai attenzionato questo aspetto, forse risolutivo.




Teoricamente chiusa al traffico ma percorsa, sottopassi pericolosi e griglie rubate: è via Ascari

La piccola via Ascari non ha pace. La strada che collega la statale 124 con Necropoli del Fusco, importante valvola di sfogo per il traffico sempre intenso nell’area, da ottobre dello scorso anno è “teoricamente” chiusa al transito, con ordinanza del Comune di Siracusa. Ma il provvedimento non è osservato da nessuno, le transenne sono regolarmente spostate da mani misteriose e del divieto non si ha traccia visibile, nè controllo. Dovrebbero transitarvi sono i proprietari dei fondi limitrofi, ma su via Ascari passano tutti.
Il provvedimento di chiusura – praticamente inosservato – si rese necessario a causa delle precarie condizioni del manto stradale, aggravate dal maltempo. Non solo, a rendere ancora meno sicura quella stradina – chiusa ma in realtà percorsa ogni giorno da centinaia di auto – si è aggiunto anche il degradamento dei sottopassi del circuito. E per completare l’opera, nei giorni scorsi i soliti ignoti hanno rubato le pesanti griglie piovane in ferro. Così solo un varco del sottopasso rimane percorribile, regolarmente imboccato contromano da centinaia di automobilisti, in attesa che succeda qualcos’altro prima che chi di competenza provveda.