Le sanzioni mettono a rischio la raffinazione priolese. FdI: “Governo senza interesse”

Anche Fratelli d’Italia guarda con preoccupazione alla zona industriale di Siracusa. Beniamino Scarinci, senza filtri, avvisa subito che le “sanzioni che il governo Draghi e la UE stanno applicando, di fatto mettono la raffineria a imminente rischio di fermo”.
Il delegato industria di FdI Siracusa, in contatto con i vertici nazionali del partito, inquadra le paure dei più ipotizzando che “l’embargo sul petrolio della Russia inevitabilmente causerebbe il fermo della raffineria. Nel caso delle molteplici PMI che prestano servizi per la raffineria le banche, in virtù dei continui messaggi che manda il governo, hanno arbitrariamente bloccato le anticipazioni delle fatture a questi operatori causando enormi disagi per gli stipendi di qualcosa come 5.000 operai e ritardi o mancati investimenti, anche in tema di sicurezza, da parte delle PMI”.
Un quadro compromesso, già aggravato dalle scelte “sacrificatissime” in tema di Pnrr, con la raffinazione tagliata fuori dai finanziamenti per la transizione. In questo quadro, per FdI, “emerge soltanto la evidente disparità di azione dei vari Stati della UE, in tutela degli interessi dei propri cittadini e della loro economia. E di certo il governo Draghi primeggia nell’assenza di iniziative. Persino la Bulgaria, nazione nella quale insiste un’altra grossa raffineria della Lukoil, due giorni fa ha chiesto una deroga all’embargo del petrolio russo”.
Ecco perchè Scarinci ha chiesto anche ai vertici del partito della Meloni di capire quale sia “la reale intenzione del governo Draghi”. Sin qui – dice – si è segnalato per una “politica di totale disinteresse nei confronti del polo industriale di Priolo Gargallo, rinunciando ad intervenire addirittura presso le banche italiane e poi nelle politiche di sopravvivenza e permanenza dello stesso polo petrolchimico. Dica Draghi se lo scenario che si offre a più di 10.000 addetti è quello di due anni di disoccupazione attraverso l’ennesimo scostamento di bilancio e la chiusura definitiva del polo produttivo”.




Melilli. Sorbello non rientra in consiglio comunale: rigettato il suo ricorso

Rigettato integralmente il ricorso proposto da Pippo Sorbello, decaduto dalla carica di consigliere comunale di Melilli per ragioni di incompatibilità con il suo ruolo di dipendente con mansioni di quadro e di consigliere di amministrazione dell’Ias, la società che gestisce il depuratore consortile. Sorbello dovrà versare anche 4.151 euro “per ciascuna parte vittoriosa”. L’ex deputato regionale è in corsa come candidato sindaco, alle elezioni di giugno a Melilli. Una tegola per lui.
Il ricorso risale allo scorso agosto, a seguito della decisione adottata dal consiglio comunale il 13 luglio 2021, quando fu contestualmente disposta la surroga: a Sorbello subentrò Serena Mazzio.
Tra le motivazioni del ricorso, Sorbello ha sostenuto, tramite i suoi legali, “l’inesistenza dei presupposti menzionati “dalla richiamata norma, deducendo di ricoprire, nella società consortile partecipata I.A.S. s.p.a. – non preordinata a scopo di lucro – esclusivamente il ruolo di amministratore senza deleghe e precisando che il comune di Melilli avrebbe dovuto qualificarsi come mero utente di un servizio, dietro versamento di tariffa  corrisposta alla predetta I.A.S. s.p.a. nelle vesti di mandataria del Consorzio ASI, titolare della partecipazione di controllo di quest’ultima”. Ragioni che non sono state ritenute valide. Nel provvedimento della seconda sezione civile del Tribunale di Siracusa, si evidenziano, infatti motivi “(quantomeno di carattere extrapatrimoniale) idonee ad incentivarlo ad operare a vantaggio del socio di controllo, anziché ad esclusiva tutela dell’interesse facente capo alla collettività  locale, del pari rappresentata attraverso la carica di consigliere comunale”.

Per chiarire meglio la valutazione, l’ordinanza spiega che “a circostanza che Sorbello Giuseppe non sia provvisto di deleghe  non assume rilevanza decisiva ai fini della presente controversia, dal momento  che essa non impedisce di annoverarlo tra gli amministratori della I.A.S. s.p.a. ai quali spetta in via esclusiva la “gestione dell’ impresa”. A questo si aggiunge, secondo i magistrati, un punto chiave dello statuto della società che gestisce il depuratore consortile, in cui si contempla “la possibilità di delegare al Direttore Generale il potere di “negoziazione dei  nuovi contratti sia passivi che attivi” o di “rinegoziazione degli stessi contratti in scadenza, secondo logiche di congruità e remunerazione dei costi sostenuti da IAS per la gestione degli impianti al fine della fornitura dei servizi agli utenti o dell’accettazione al conferimento dei reflui da parte di qualsivoglia utente”.




Droga, ancora crack sequestrato in via Santi Amato. Pusher 19enne ai domiciliari

Continua senza sosta la lotta all’odioso fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nelle ore scorse, due i sequestri di droga effettuati dalla Polizia di Siracusa.
Nella “solita” via Santi Amato, gli agenti hanno notato un giovane che cercava di disfarsi di un involucro. Recuperato e sequestrato, conteneva 14 dosi di crack. A seguito di perquisizione personale, il pusher 19enne è stato trovato in possesso di una dose di marijuana, una sigaretta artigianale della stessa sostanza e 108 euro in contanti, probabile provento dell’attività illecita. Dopo le incombenze di rito il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.
Inoltre, sempre in via Santi Amato, ma nelle prime ore del mattino, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato circa 70 grammi di cocaina e 40 grammi di crack.




Carnevale di primavera a Palazzolo: 100 bandiere per la pace per una scommessa nuova

Bandiere della Pace, 100 in tutto, ad avvolgere i balconi delle tre piazze di Palazzolo che ospiteranno il passaggio dei carri di cartapesta, in un “arcobaleno di colori e speranza”.

Tutto pronto per il prossimo fine settimana, quando il comune guidato dal sindaco Salvo Gallo sarà attraversato dalle sfilate dei carri e animato da una serie di eventi che serviranno anche, come spiega il vicesindaco, Aiello, “per lanciare un messaggio di fratellanza, nella speranza di un mondo diverso”.

Si comincia sabato, con il raduno dei carri è previsto al viale Dante e dalle 17:00 in poi si muoveranno per arrivare in Piazza del Popolo. I carri resteranno fino alle 23:00 esposti lungo il corso principale.

Intanto, dalle 21:00, appuntamenti in piazza del Popolo, con musica, animazione, comicità.
Domenica mattina, i carri saranno nuovamente  esposti. Alle 17:00, la partenza verso il quartiere San Paolo.

“Un weekend – conclude Aiello- che è una novità e una scommessa per Palazzolo, per scoprire uno dei borghi più belli d’Italia in compagnia dei giganti di cartapesta”.
Tra quanti contribuiranno alla realizzazione del fine settimana di Palazzolo, domenica mattina, il gruppo Luna Rossa. Nel pomeriggio, i Baciami Piccina Swing Band. Domenica pomeriggio, invece, in piazza Giovanni Nigro, fino al passaggio dei carri sarà assicurata l’animazione per i bambini.
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Tentato omicidio nel siracusano, due fratelli in stato di fermo

Due fratelli sono stati posti in stato fermo per tentato omicidio. La Polizia ha eseguito il provvedimento, al termine di accurate indagini scattate subito dopo il ferimento di un uomo, raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco, ieri sera a Lentini.
Teatro del tentato omicidio via Rossini. Quattro i colpi esplosi, due hanno raggiunto la vittima alla schiena ed alla mano, ma fortunatamente solo di striscio. L’uomo è ricoverato in ospedale a Lentini e non è in pericolo di vita.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due fratelli sarebbero entrati in azione per “punire” il loro bersaglio, per non ancora meglio chiariti dissapori personali.
A condurre le indagini, la Squadra Mobile di Siracusa e del commissariato di Lentini.




Isab, l’embargo e il rischio chiusura: il M5s dal prefetto, “Territorio unito davanti al governo”

La deputazione parlamentare siracusana del MoVimento 5 Stelle ha incontrato questa mattina il prefetto Giusi Scaduto. I deputati e parlamentari pentastellati avevano richiesto il vertice per discutere, insieme al rappresentante del governo nel territorio, della situazione della zona industriale. Noti sono gli scenari legati alla situazione internazionale, in particolare alla guerra russo-ucraina e alle relative sanzioni alla Russia, tali da mettere a repentaglio anche i livelli occupazionali attuali. “Il prefetto Scaduto, che ringraziamo per l’incontro, ha già provveduto ad informare della preoccupante situazione le competenti strutture governative. Ci siamo allora confrontati sulle possibili soluzioni, con intervento di Roma, consapevoli che questa vicenda è solo un tassello di un processo che potrebbe ridisegnare in poche settimane gli assetti globali. Dobbiamo quindi essere attenti e rapidi. Ciò non toglie che il tema sia primario, sotto diversi punti di vista: quello occupazionale, quello economico e quello energetico per la Sicilia e l’intera Italia”, hanno spiegato al termine Paolo Ficara, Stefano Zito, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani e Giorgio Pasqua. “A breve sarà nota la posizione ufficiale dell’UE, in particolare in merito all’embargo al petrolio russo da gennaio. Torneremo, quindi, ad incontrarci per analizzare uno scenario, a quel punto, delineato. Riteniamo necessario coinvolgere Confindustria e le altre parti sociali, insieme a quelle forze politiche che vorranno condividere una linea non di divisione ma di unità territoriale. Bisogna fare arrivare al governo, anche grazie al tramite della Prefettura, un messaggio univoco e coeso. Non è tema su cui dividersi. Dal canto nostro, continueremo a chiedere ogni giorno al Mise una posizione chiara e misure certe per la zona industriale di Siracusa. Non muta la nostra idea di transizione energetica, ma ribadiamo che per applicarla bisogna prima che ci sia una idea di industria, altrimenti non ci sarebbe cosa innovare in chiave green”, dicono ancora parlamentari e deputati del MoVimento 5 Stelle.
Intanto però si spacca il fronte sindacale, con le accuse che la Cisl rivolge alle altre sigle dopo le due di sciopero proclamate all’indomani dell’ultimo incidente sul lavoro. Parole pesanti che marcano ancora di più la distanza tra i rappresentanti dei lavoratori.




Sindacati della zona industriale, che litigata! Volano gli stracci tra le sigle di Cisl e Cgil

Volano gli stracci tra i sindacati della zona industriale di Siracusa. Proprio nel momento in cui servirebbe unità e coesione per affrontare il difficile momento che si annuncia sulla scia di una complessa situazione internazionale, si rompe il fronte sindacale. Da una parte le sigle dei metalmeccanici della Cgil e della Uil (Fiom e Uilm), dall’altra la Cisl. Lo scontro nasce dallo sciopero di due ore indetto da Fiom e Uilm all’indomani dell’ultimo incidente sul lavoro.
Per la Fim Cisl, che non ha aderito alla manifestazione, si è trattato di una “cinica strumentalizzazione di un tragico evento”. Lo afferma il proprio segretario, Angelo Sardella, nel corso di una intervista su La Sicilia. Lo sciopero, insomma, avrebbe avuto natura politica per il segretario dei metalmeccanici della Cisl.
La replica di Antonio Recano, della Fiom Cgil. “Leggendo le dichiarazioni rilasciate dalla FIM il 15 maggio, si avverte un’abile operazione mediatica che tende, attivando la macchina del fango, a chiudere il confronto sul merito delle questioni”. Offese e dubbi per incrinare “la credibilità di un’organizzazione sindacale che è sempre stata in prima fila nell’affrontare i temi della sicurezza”. Secondo Recano, il tentativo della Cisl “con singolari affermazioni” sarebbe quello di non voler entrare “nl merito di questioni che vedono divise le organizzazioni sindacali; questo sì ci risulta intollerabile”. Che le posizioni delle due sigle più rappresentative siano distanti, non è una novità. Ma colpisce il momento in cui matura lo scontro.




Ferrovie, Fs annuncia piano da 20 miliardi in Sicilia. Investimenti anche in provincia di Siracusa

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha presentato il suo piano Industriale 2022-2031. Previsti oltre 190 miliardi di investimenti, di questi oltre 20 miliari in Sicilia, per migliorare quattro aspetti del servizio: “Infrastrutture”, “Passeggeri”, “Logistica” e “Urbano”.
Con un investimento economico complessivo di circa 9,3 miliardi di euro, l’intervento più rilevante è il nuovo collegamento veloce Palermo – Catania – Messina, che risponde alle esigenze di medio e lungo periodo della domanda di trasporto pubblico su ferro, migliorando regolarità, frequenza e sviluppo dell’intermodalità.
Tra gli altri interventi ci sono quelli che interessano il Nodo di Palermo (Passante e Anello), il Nodo di Catania e il potenziamento del collegamento aeroporto Fontanarossa, il ripristino ed elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, la Caltagirone-Gela, il bypass di Augusta, il potenziamento della linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, il collegamento con l’aeroporto di Trapani Birgi.
Ammontano invece a 5,78 miliardi di euro le risorse destinate alle infrastrutture stradali: tra gli interventi principali il Collegamento Ragusa-Catania, la SS 121 Tratto Palermo-rotatoria Bolognetta, la SS 626 per il completamento della Tangenziale Gela, la SS 284 Adrano-Paternò.
Sono 403 invece i milioni di euro destinati al “Polo Passeggeri” in ambito ferroviario, che si traducono in ulteriori nuovi treni dedicati al trasporto regionale e nel potenziamento dei servizi diurni e notturni di lunga percorrenza, da e per la Sicilia.
Per il “Polo Urbano” sono previsti interventi di rigenerazione e soluzioni di intermodalità e logistica nelle aree urbane, per circa 2.5 milioni di mq di aree da valorizzare con investimenti per 3,7 milioni sul patrimonio. I principali progetti riguarderanno i territori di Palermo, Siracusa, Catania e Messina.
Con un investimento complessivo pari a circa 860 milioni di euro, le risorse destinate al “Polo Logistica” sono finalizzate alla manutenzione straordinaria dei compendi di Catania Acquicella (360 milioni di euro) e Catania Bicocca (500 milioni di euro).
Si prevede un potenziamento e lo sviluppo di nuovi collegamenti, che porteranno a un incremento del fatturato di circa il 61% (2031 vs 2022) dei servizi convenzionali, in particolare la filiera siderurgica. I servizi intermodali invece raddoppiano, passando da circa 5,2 milioni di euro nel 2022 a circa 11,1 milioni nel 2031, che corrispondono a oltre 700 treni/anno, con un incremento del fatturato di circa 114% (2031 vs 2022).




Stampante ko, modelli pagamento per Tari e Imu solo via mail. E la foto diventa virale

Modelli F24 per pagare la Tari e l’Imu a Siracusa, non chiedeteli all’ufficio tributi. Si perchè da alcuni giorni – lamentano diversi utenti – nello sportello di via San Giovanni non possono stampare. Quindi chi si è presentato davanti all’impiegato comunale, si è sentito rispondere che non si potevano stampare ricevute e modelli per il pagamento. Alternativa? Lasciare all’impiegato il proprio indirizzo email e attendere l’invio telematico, per poi stampare a casa.
Qualche utente prova a prenderla a ridere: “il Comune risparmia anche sulle stampe”. Qualcun altro, giustamente, si infuria. “Mio padre è anziano, non ha email o pc. Per questo è andato come ogni anno allo sportello…”.
Non è chiaro il motivo per cui l’ufficio non possa stampare gli f24. Nella nota, scritta peraltro a penna, si parla di generica “indisponibilità stampante”. Forse toner esaurito, in attesa delle nuove forniture. Eppure alcuni utenti sono pronti ad assicurare che la situazione è così da giorni, almeno dalla scorsa settimana.
La foto della scritta affissa all’ingresso, al macchinario tagliacode, è diventata subito virale causando centinaia di reazioni social. Il Comune di Siracusa sta correndo ai ripari per provvedere a sistemare il disservizio di cui, ai piani alti, non erano stati informati.




Prevenzione incendi boschivi, la Sicilia schiera 10 elicotteri e 90 droni. Di base anche a Siracusa

Per prevenire e contrastare il grave fenomeno degli incendi boschivi estivi, la Regione annuncia un potenziamento nei mezzi aerei in azione su tutto il territorio siciliano. Il Corpo forestale della Regione Siciliana ha consegnato il servizio di noleggio di dieci elicotteri al raggruppamento temporaneo di imprese E+S Air di Salerno ed Helixcom di Caltanissetta, che si è aggiudicato l’appalto di circa 7 milioni di euro per un biennio. Entro fine maggio saranno in servizio i primi cinque velivoli, mentre entro il 15 giugno sarà completata la flotta, che sarà dislocata sulle basi elicotteristiche presenti nelle varie province dell’Isola (in provincia di Siracusa, a Buccheri).
In volo anche 90 droni, già in possesso dell’amministrazione regionale, in servizio nei nove ispettorati provinciali, per la prevenzione e la raccolta di informazioni. Proprio la settimana scorsa si è concluso a Ficuzza un corso di formazione su base regionale per l’utilizzo di questi mezzi.
«Il governo Musumeci – afferma l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro – ha messo in atto ogni azione possibile per tutelare il territorio dai roghi, adesso tocca a Roma. Le condizioni meteo-climatiche caratterizzate da alte temperature e da forti raffiche di scirocco, a causa anche dei cambiamenti climatici, potrebbero causare in Sicilia giornate difficili come la scorsa estate, se non addirittura peggiori. Per questo, come ha già fatto il presidente della Regione Musumeci, ribadiamo la necessità che la nostra Isola diventi una priorità nazionale di Protezione civile, che venga istituito un tavolo di crisi permanente per tutta la stagione, a partire dal primo giugno».